ahialec wrote: cosa fai butti il sasso e nascondi la mano?
Monte Tambura
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Re: Monte Tambura
On bended knee is no way to be free (Eddie Vedder)
meglio così, visto che la gente si iscrive per polemizzare e poi non chiarisce neanche cosa voleva dire...Pazzaura wrote:Era necessario?Sub-Comandante wrote:ho buttato un sassolino per agitare un po' le acque
Comunque direi di finirla qui... Non roviniamo il topic di questa bellissima gita con una inutile polemica.
in questo modo il dialogo non esiste
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Non è mia intenzione "litigare", anche perchè come membro delle Gritte sicuramente ci ritroveremmo insieme in altre gite e non è il caso guastare i rapporti sul nascere. Interpretala così: chi "seguiva" erano coloro che non facevano parte del gruppo organizzatore, senza nulla togliere al fatto che siamo sempre andati insieme.
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Giusto per cambiare argomento, sul Tambura eravamo in 9: io e i miei due amici, Colsub, alec, scinty e altri 3 del CAI. Dalle foto (non sono molto fisionomista) non riesco ben a ricordare chi tra voi, alec e Colsub, è il ragazzo di scinty. Se mi rivelate questo mistero mi fareste un grosso favore così potrò associare ogni nick ad una persona!
Ho letto anche che avete salito la Dufour, i miei complimenti! Spero di poter arrivare in vetta anch'io quest'estate con le Gritte!
Ho letto anche che avete salito la Dufour, i miei complimenti! Spero di poter arrivare in vetta anch'io quest'estate con le Gritte!
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In questa foto http://www.quotazero.com/gallery/data/m ... 090833.JPG il ragazzo in basso a sinistra vicino a Scinty è Alec.Sub-Comandante wrote:Giusto per cambiare argomento, sul Tambura eravamo in 9: io e i miei due amici, Colsub, alec, scinty e altri 3 del CAI. Dalle foto (non sono molto fisionomista) non riesco ben a ricordare chi tra voi, alec e Colsub, è il ragazzo di scinty. Se mi rivelate questo mistero mi fareste un grosso favore così potrò associare ogni nick ad una persona!
Ho letto anche che avete salito la Dufour, i miei complimenti! Spero di poter arrivare in vetta anch'io quest'estate con le Gritte!
Il sottoscritto, Colsub, non si vede quasi mai nelle foto...dato che raramente vengo fotografato
Hai per caso scattato delle foto durante quella gita?
La Dufour è stata veramente una bella salita.
Ciaoo
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Quindi alec è il ragazzo di scinty, Grazie! Chi tra te e alec è iscritto alle gritte? Magari ci vediamo un giovedì al CAI. Ho le foto in vetta fatte da Matteo (il ragazzo con la giacca verdolina) e molte altre. Vuoi che te le mandi via e-mail? Oppure se qualcuno mi spiega come fare le posso mettere sul forum.
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Hai un MPSub-Comandante wrote:Quindi alec è il ragazzo di scinty, Grazie! Chi tra te e alec è iscritto alle gritte? Magari ci vediamo un giovedì al CAI. Ho le foto in vetta fatte da Matteo (il ragazzo con la giacca verdolina) e molte altre. Vuoi che te le mandi via e-mail? Oppure se qualcuno mi spiega come fare le posso mettere sul forum.
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Ho spostato qui il mix dei filmatini girati durante la salita: http://www.colsub.it/video.php?id_video=30 .
Buona visione
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Bene. Oggi ho chiuso un conticino aperto con la Tambura.
Con me naturalmente alec e l'aggiunta di mio fratello, ramingo, che sulla nostra scia ha pacchizzato (scusate!) il gruppetto del Beigua (ahimè c'era stato pochissimo tempo prima e voleva provare un'esperienza alpina) si è aggregato a noi facendomi occhioni da cerbiatto la sera prima quando gli ho raccontato i nostri progetti
In realtà non sono il tipo da voler tornare a tutti i costi nello stesso posto se la prima volta non sono riuscita ad arrivare in vetta.
Senza dirvi altro avrete già capito che lo smanioso era alec!
Anche a me comunque ha fatto piacere tornarci, peraltro con condizioni nevose ottimali, non come a febbraio quando la neve era davvero dura, ghiacciata, tanto che nemmeno la punta della picca sprofondava... almeno per quel pezzo iniziale che ho fatto io prima della rinuncia).
Era una giornata meravigliosa e c'era tanta, ma tanta, ma tanta neve!
Partiti dalla macchina (questa volta siamo partiti da Gorfigliano sulla strada per Campocatino e Vagli, molto più comodo) non prometteva bene... la strada marmifera era tutta ghiacciata! Camminiamo per un po' fino a raggiungere la galleria (dove anche alec e colsub avevano lasciato l'auto per andare sul Cavallo) la strada era tutta sporca di neve; continuiamo finchè a un certo punto per comodità decidiamo di mettere i ramponi. Troppo duro il terreno e quindi faticoso. Con i ramponi si procede più decisi e rapidi. Ma salendo, piano piano ecco la neve fresca! Anche sulle cime si vedevano i mulinelli di neve alzata dal vento! Bene! Almeno questa volta potrò percorre il tragitto sulle peste e usare la piccozza come ancoraggio!
Arriviamo senza problemi al passo della Focolaccia. Dal Cavallo cadono scariche di ghiaccio, neve, pietre...
Alec per tutto il tempo è in adorazione dei monti abbondantemente innevati, coinvolgendo ramingo che è estasiato pure lui dall'ambiente!!!
Solo io, ovviamente, scruto il tutto con anche un po' di preoccupazione che mi porto dietro da quando alec mi ha chiesto di tornare sulla Tambura. Brrr...
Sul pendio del terrore (mi riferisco a febbraio) la neve è tanta, bella morbida e compatta e ci sono già delle peste che seguiamo in diagonale fino alla cresta, che percorriamo tutta fino alla vetta! Mamma mia, per me è stato un mare di emozioni, perchè non tollero molto il vuoto... credevo che la cresta fosse tutta larga come la parte iniziale o in costa per evitare le cornici, invece, superato il primo rilievo, scopro che gran parte della cresta va percorsa camminando in cima in cima... dove non puoi nemmeno usare la piccozza ma devi pensare solo a mettere un piede dopo l'altro. Alec mi rimbrotta che è un sentiero largo, io però sono una fifona... vado avanti pensando di tutto, di essere al mare sugli scogli mentre saltello da un pietrone all'altro... quante volte l'ho fatto senza timore, di essere sul bordo del marciapiede a fare il gioco del funambolo... non riesco lo stesso a convincermi di poter tenere bene l'equilibrio e cammino come uno scimpanzè! No, ora non pensate che camminassi a quattro zampe, quello no, ma ero davvero buffa! Così ho iniziato a pensare, se cado spero di cadere dal lato della Carcaraia, che mi sembra più dolce, con neve più morbida e si vede quasi la fine...
Le montagne non vedono l'ora che io arrivi per farsi due risate!
Beh in un modo o nell'altro arrivo in vetta con tutta la pazienza di alec che mi segue appiccicato.
Invece ramingo (che mi ha proprio stupito ) volteggia come un ballerino classico e lo vedo spuntare di tanto in tanto, mentre svolazza sulla cresta approdando ben presto sulla vetta! Eh, non abbiamo per niente lo stesso sangue che scorre nelle vene... Non ha mai valutato l'ipotesi di legarsi, solo io al ritorno ho voluto una sicurezza, mi sembrava di avere già dato troppo all'andata, infatti sono scesa molto più tranquilla.
Finalmente eccoci di nuovo alle cave. Mangiamo al vento (sempre presente sia lì che sulla cresta così come in vetta ma mai troppo freddo) e ci incamminiamo sulla strada del ritorno.
Le foto questa volta sono nelle mani di ramingo, spero non passi una settimana prima che le metta!
Grazie agli Alessandri per la bella giornata!
Con me naturalmente alec e l'aggiunta di mio fratello, ramingo, che sulla nostra scia ha pacchizzato (scusate!) il gruppetto del Beigua (ahimè c'era stato pochissimo tempo prima e voleva provare un'esperienza alpina) si è aggregato a noi facendomi occhioni da cerbiatto la sera prima quando gli ho raccontato i nostri progetti
In realtà non sono il tipo da voler tornare a tutti i costi nello stesso posto se la prima volta non sono riuscita ad arrivare in vetta.
Senza dirvi altro avrete già capito che lo smanioso era alec!
Anche a me comunque ha fatto piacere tornarci, peraltro con condizioni nevose ottimali, non come a febbraio quando la neve era davvero dura, ghiacciata, tanto che nemmeno la punta della picca sprofondava... almeno per quel pezzo iniziale che ho fatto io prima della rinuncia).
Era una giornata meravigliosa e c'era tanta, ma tanta, ma tanta neve!
Partiti dalla macchina (questa volta siamo partiti da Gorfigliano sulla strada per Campocatino e Vagli, molto più comodo) non prometteva bene... la strada marmifera era tutta ghiacciata! Camminiamo per un po' fino a raggiungere la galleria (dove anche alec e colsub avevano lasciato l'auto per andare sul Cavallo) la strada era tutta sporca di neve; continuiamo finchè a un certo punto per comodità decidiamo di mettere i ramponi. Troppo duro il terreno e quindi faticoso. Con i ramponi si procede più decisi e rapidi. Ma salendo, piano piano ecco la neve fresca! Anche sulle cime si vedevano i mulinelli di neve alzata dal vento! Bene! Almeno questa volta potrò percorre il tragitto sulle peste e usare la piccozza come ancoraggio!
Arriviamo senza problemi al passo della Focolaccia. Dal Cavallo cadono scariche di ghiaccio, neve, pietre...
Alec per tutto il tempo è in adorazione dei monti abbondantemente innevati, coinvolgendo ramingo che è estasiato pure lui dall'ambiente!!!
Solo io, ovviamente, scruto il tutto con anche un po' di preoccupazione che mi porto dietro da quando alec mi ha chiesto di tornare sulla Tambura. Brrr...
Sul pendio del terrore (mi riferisco a febbraio) la neve è tanta, bella morbida e compatta e ci sono già delle peste che seguiamo in diagonale fino alla cresta, che percorriamo tutta fino alla vetta! Mamma mia, per me è stato un mare di emozioni, perchè non tollero molto il vuoto... credevo che la cresta fosse tutta larga come la parte iniziale o in costa per evitare le cornici, invece, superato il primo rilievo, scopro che gran parte della cresta va percorsa camminando in cima in cima... dove non puoi nemmeno usare la piccozza ma devi pensare solo a mettere un piede dopo l'altro. Alec mi rimbrotta che è un sentiero largo, io però sono una fifona... vado avanti pensando di tutto, di essere al mare sugli scogli mentre saltello da un pietrone all'altro... quante volte l'ho fatto senza timore, di essere sul bordo del marciapiede a fare il gioco del funambolo... non riesco lo stesso a convincermi di poter tenere bene l'equilibrio e cammino come uno scimpanzè! No, ora non pensate che camminassi a quattro zampe, quello no, ma ero davvero buffa! Così ho iniziato a pensare, se cado spero di cadere dal lato della Carcaraia, che mi sembra più dolce, con neve più morbida e si vede quasi la fine...
Le montagne non vedono l'ora che io arrivi per farsi due risate!
Beh in un modo o nell'altro arrivo in vetta con tutta la pazienza di alec che mi segue appiccicato.
Invece ramingo (che mi ha proprio stupito ) volteggia come un ballerino classico e lo vedo spuntare di tanto in tanto, mentre svolazza sulla cresta approdando ben presto sulla vetta! Eh, non abbiamo per niente lo stesso sangue che scorre nelle vene... Non ha mai valutato l'ipotesi di legarsi, solo io al ritorno ho voluto una sicurezza, mi sembrava di avere già dato troppo all'andata, infatti sono scesa molto più tranquilla.
Finalmente eccoci di nuovo alle cave. Mangiamo al vento (sempre presente sia lì che sulla cresta così come in vetta ma mai troppo freddo) e ci incamminiamo sulla strada del ritorno.
Le foto questa volta sono nelle mani di ramingo, spero non passi una settimana prima che le metta!
Grazie agli Alessandri per la bella giornata!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Bene! Bella giornata, molto limpida e alla fine per niente calda nonostante le previsioni. Un pacco di neve, veramente tanta, fin da bassa quota tanto che abbiamo dovuto lasciare la macchina al bivio per Campocatino! E aggiungere una mezz'oretta di cammino!
La Tambura è una montagna molto bella, di facile accesso anche in inverno e molto molto panoramica.
Bravo Ramingo molto a suo agio nonostante sia alle primissime uscite, e brava Scinty che non ha mollato nonostante mi pare che la neve non le stia molto simpatica...
Alla prossima!
La Tambura è una montagna molto bella, di facile accesso anche in inverno e molto molto panoramica.
Bravo Ramingo molto a suo agio nonostante sia alle primissime uscite, e brava Scinty che non ha mollato nonostante mi pare che la neve non le stia molto simpatica...
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Appunto, alla fine quanto era di dislivello?alec wrote:E aggiungere una mezz'oretta di cammino!
Come tempi diciamo che, con me che rallentavo la spedizione come al solito, siamo partiti non prima delle 9, raggiungendo le cave della Focolaccia alle 11, pausetta per rifocillarci e alle 13 in vetta, alle 14 nuovamente al Passo per mangiare e alle 15:30-16 (non ricordo) alla macchina.
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
non so bene la quota a cui abbiamo lasciato la macchina, penso che siamo comunque sui 1100 m di dislivelloscinty wrote:Appunto, alla fine quanto era di dislivello?alec wrote:E aggiungere una mezz'oretta di cammino!
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Sono contento per Scinty, complimenti: la salita mi era molto piaciuta.
Aspettiamo foto.
Ciaoo
Aspettiamo foto.
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Last edited by Colsub on Mon Dec 22, 2008 21:28, edited 1 time in total.
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Veramente una bella escursione.
Bravi Scinty ed Alec.
Io ho frequentato e frequento le Apuane nel periodo estivo. Alla Focolaccia ci sono andato in MTB, la sterrata che porta alla cava è unica, immagino d'inverno e con il ghiaccio!!
Ma al ritorno, alla Focolaccia avete mangiato nel bivacco che c'è poco sotto verso la costa??
Come si presenta la cresta dal passo fino alla cima?
Complimenti veramente.
Quando posterete le foto le guarderò volentieri
Giorgio
Bravi Scinty ed Alec.
Io ho frequentato e frequento le Apuane nel periodo estivo. Alla Focolaccia ci sono andato in MTB, la sterrata che porta alla cava è unica, immagino d'inverno e con il ghiaccio!!
Ma al ritorno, alla Focolaccia avete mangiato nel bivacco che c'è poco sotto verso la costa??
Come si presenta la cresta dal passo fino alla cima?
Complimenti veramente.
Quando posterete le foto le guarderò volentieri
Giorgio
Grazie Giorgio!giorgio.mazzarello wrote: Ma al ritorno, alla Focolaccia avete mangiato nel bivacco che c'è poco sotto verso la costa??
Come si presenta la cresta dal passo fino alla cima?
Complimenti veramente.
Quando posterete le foto le guarderò volentieri
Giorgio
No, non abbiamo mangiato all'Aronte, ci siamo sistemati sotto una piramide marmorea sedendoci alla base dove non c'era neve, per fare prima. Tanto anche se c'era il vento c'era il sole che faceva piacere...
La cresta dal passo alla cima era in condizioni ottime! La neve era praticamente perfetta! All'inizio sali su un costone ripido ma non traumatico come lo ricordavo. Dopo poco sei in cresta, che è piuttosto lunga, e con vari saliscendi stando attento alle cornici ti tieni praticamente sempre sul filo fino all'impennata finale che conduce in cima. Mi sembrava ripido l'ultimo tratto invece al ritorno l'ho fatto tranquillamente faccia a valle.
Non ho mai guardato troppo ai lati
Le foto sono molto belle, spero presto di sceglierle insieme a ramingo e postarle!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Bravi! E son contento per Ramingo. ho avuto modo già di notare la sua stoffa......in effetti non sembra proprio il fratello.....alec wrote: Bravo Ramingo molto a suo agio nonostante sia alle primissime uscite, e brava Scinty che non ha mollato nonostante mi pare che la neve non le stia molto simpatica...
Alla prossima!
Paolo
Il silenzio è il grido più forte.
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Brava Scinty! Forse lo scorso febbraio ti è mancata un po' di fiducia nei ramponi e in te stessa, ma con l'esperienza si migliora!
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Grazie!Sub-Comandante wrote:Brava Scinty!
Mah, insomma... così così...Sub-Comandante wrote: ma con l'esperienza si migliora!
Deve essere anche un po' un dono di natura! (mio fratello si trovava per la prima volta su una cresta innevata e non ha avuto la minima titubanza, anzi, galoppava!).. invidiainvidiainvidia...
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Buonasera a tutti. Sono davanti al PC con Scinty che mi ha gentilmente pungolato per postare in breve tempo racconto e foto e che in questo momento sta discretamente osservando ( ) il mio operato. Prima di tutto vorrei ringraziare Alec e Paolo59 per la stima. Lascerò i miei commenti personali a dopo e inizierò subito a raccontare. Bellissima gita quella di domenica: condizioni ottimali e giornata serena e soleggiata, rinfrescata solamente dal vento invernale.
Il Pisanino
Alla partenza abbiamo incontrato un discreto tratto di pista innevata e indurita che ci ha costretto, per procedere meglio, all'uso dei ramponi, ma salendo abbiamo incontrato nuovamente quella soffice. Scinty procedeva al suo passo, con Alec al fianco. Io dopo un pò ho staccato aumentando il ritmo e ho proceduto al mio passo (proprio non mi riesce di salire piano in Montagna) eliminando un bel pò di curve tagliando per i pendii.
Salendo ne ho approfittato per fare qualche scatto alle cime che ci sovrastavano:
Il Cavallo, si vede bene il Canale Cambron
Vento sulle cime
Giunto al Passo della Focolaccia ho aspettato i miei compagni.
Subito dopo abbiamo iniziato la salita lungo la via di cresta, dove erano già presenti evidenti tracce di passaggio lungo il primo tratto, un pò meno evidenti lungo il secondo....
Più in basso si notano Scinty ed Alec sulla via di salita.
Quando i miei occhi hanno incontrato la via di cresta mi sono sentito come svuotato da ogni pensiero e l'unica cosa che sapevo di dover fare era procedere con attenzione ed arrivare in cima.
Ho proceduto senza il minimo sforzo, tranquillo ed attento a quello che facevo, misurando i passi, le distanze, attento a passare all'interno delle cornici e testando la consistenza della neve nei punti più stretti ed esposti. Effettivamente non ho sentito il bisogno di legarmi... il percorso mi è sembrato facile, ma è una mia impressione, penso sia soggettivo.
Dalla vetta la vista era meravigliosa; Splendidi i panorami sulla Roccandagia:
e sul Cavallo ed il Pisanino colmi di neve, un panorama tipicamente alpino:
All'orizzonte il mare, il sole e strati di nuvole, al di sopra dei quali si intravedevano le cime montuose di quella che pensavamo fosse l'Isola d'Elba, a giudicare dall'estensione.
Eccomi in vetta
Scinty ringrazia con un bacio il granitico per il supporto ma lui, essendo granitico, non si scompone
Ramingo e Scinty
Guardando l'orizzonte...
Sulla via del ritorno lascio a malincuore la vetta della Tambura ma lassù tirava un venticello niente male e la fame iniziava a farsi sentire, era l'una passata e lo stomaco, giustamente, brontolava.
Scesi alla Focolaccia abbiamo consumato il nostro pranzo davanti a questo spettacolo....
Altro non posso aggiungere a queste foto che si commentano da sole.
Il Pisanino
Alla partenza abbiamo incontrato un discreto tratto di pista innevata e indurita che ci ha costretto, per procedere meglio, all'uso dei ramponi, ma salendo abbiamo incontrato nuovamente quella soffice. Scinty procedeva al suo passo, con Alec al fianco. Io dopo un pò ho staccato aumentando il ritmo e ho proceduto al mio passo (proprio non mi riesce di salire piano in Montagna) eliminando un bel pò di curve tagliando per i pendii.
Salendo ne ho approfittato per fare qualche scatto alle cime che ci sovrastavano:
Il Cavallo, si vede bene il Canale Cambron
Vento sulle cime
Giunto al Passo della Focolaccia ho aspettato i miei compagni.
Subito dopo abbiamo iniziato la salita lungo la via di cresta, dove erano già presenti evidenti tracce di passaggio lungo il primo tratto, un pò meno evidenti lungo il secondo....
Più in basso si notano Scinty ed Alec sulla via di salita.
Quando i miei occhi hanno incontrato la via di cresta mi sono sentito come svuotato da ogni pensiero e l'unica cosa che sapevo di dover fare era procedere con attenzione ed arrivare in cima.
Ho proceduto senza il minimo sforzo, tranquillo ed attento a quello che facevo, misurando i passi, le distanze, attento a passare all'interno delle cornici e testando la consistenza della neve nei punti più stretti ed esposti. Effettivamente non ho sentito il bisogno di legarmi... il percorso mi è sembrato facile, ma è una mia impressione, penso sia soggettivo.
Dalla vetta la vista era meravigliosa; Splendidi i panorami sulla Roccandagia:
e sul Cavallo ed il Pisanino colmi di neve, un panorama tipicamente alpino:
All'orizzonte il mare, il sole e strati di nuvole, al di sopra dei quali si intravedevano le cime montuose di quella che pensavamo fosse l'Isola d'Elba, a giudicare dall'estensione.
Eccomi in vetta
Scinty ringrazia con un bacio il granitico per il supporto ma lui, essendo granitico, non si scompone
Ramingo e Scinty
Guardando l'orizzonte...
Sulla via del ritorno lascio a malincuore la vetta della Tambura ma lassù tirava un venticello niente male e la fame iniziava a farsi sentire, era l'una passata e lo stomaco, giustamente, brontolava.
Scesi alla Focolaccia abbiamo consumato il nostro pranzo davanti a questo spettacolo....
Altro non posso aggiungere a queste foto che si commentano da sole.
Last edited by Ramingo on Mon Dec 22, 2008 23:38, edited 3 times in total.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Però ha fatto un gran bel lavoro complimenti anche a te per la salita che a giudicare dale foto qualche brividino lungo la schiena lo fà sicuramente nascere........a parte la schiena del graniticoscinty wrote:molto breve tempo...ramingo wrote:postare in breve tempo racconto e foto
Ha iniziato circa due ore fa...
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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Non ho capito se sei tu nella foto. Comunque sia, il soggetto dell'immagine si è fermato, ovviamente a mio personalissimo parere, nell'unico punto "a rischio" del percorso, almeno secondo le foto postate.ramingo wrote:Ho proceduto senza il minimo sforzo, tranquillo ed attento a quello che facevo, misurando i passi, le distanze, attento a passare all'interno delle cornici e testando la consistenza della neve nei punti più stretti ed esposti. Effettivamente non ho sentito il bisogno di legarmi... il percorso mi è sembrato facile, ma è una mia impressione, penso sia soggettivo.
Mi pare infatti che si veda abbastanza bene la cornice che sporge. Io, ribadisco sempre IMHO, mi sarei fermato un po' prima o un po' dopo
D'altra parte, saccheggiando nei grani di saggezza di Messner, la sicurezza è nella propria testa...
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Cavolo!!! Mi era sfuggito!!!
Bellissimo!!! Bravissimi!!!
Anche noi dovevamo essere in apuane poi la sveglia ... .. cmq ... la mia idea era di salire la Pania della Croce per il canale dei Carrubi .... son proprio dei bei posti le Apuane!!!
Bellissimo!!! Bravissimi!!!
Anche noi dovevamo essere in apuane poi la sveglia ... .. cmq ... la mia idea era di salire la Pania della Croce per il canale dei Carrubi .... son proprio dei bei posti le Apuane!!!
«They call me the breeze, I keep blowing down the road - I ain't got me nobody, .......»
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mazzysan wrote:Non ho capito se sei tu nella foto. Comunque sia, il soggetto dell'immagine si è fermato, ovviamente a mio personalissimo parere, nell'unico punto "a rischio" del percorso, almeno secondo le foto postate.ramingo wrote:Ho proceduto senza il minimo sforzo, tranquillo ed attento a quello che facevo, misurando i passi, le distanze, attento a passare all'interno delle cornici e testando la consistenza della neve nei punti più stretti ed esposti. Effettivamente non ho sentito il bisogno di legarmi... il percorso mi è sembrato facile, ma è una mia impressione, penso sia soggettivo.
Mi pare infatti che si veda abbastanza bene la cornice che sporge. Io, ribadisco sempre IMHO, mi sarei fermato un po' prima o un po' dopo
D'altra parte, saccheggiando nei grani di saggezza di Messner, la sicurezza è nella propria testa...
«They call me the breeze, I keep blowing down the road - I ain't got me nobody, .......»
Notevole ed apprezzata considerazione! GRAZIE! Ora non saprei dirvi con esattezza se è un effetto della foto o se realmente è come dite voi. Ricordo di aver sempre osservato questo aspetto durante la salita.... in alcuni punti ho seguito la traccia, in altri... ricordo con precisione di averla notata lambire un pò troppo la cornice e di aver preso le distanze. Nel caso in questione però resto leggermente pensieroso, so di non essermi fermato sopra il dosso di questa evidente cornice perchè ne ricordo il tratto pericoloso sul versante Nord che si vede chiaramente osservando la foto. Mi pare di essermi fermato immediatamente dietro. Ma francamente vi dico che la mia analisi è al 50% basata tra il ricordo di quello che ho fatto e al 50% su ciò che è raffigurato in questa foto davvero curiosa e discutibile. In sostanza il punto è che non escludo assolutamente quello che mi avete fatto notare... MORALE: conoscendo la professionalità di chi ha fatto le osservazioni non mi permetto assolutamente di dissentire.
@ Fed e Mazzy: Quando si tratta di sicurezza non c'è polemica che tenga (almeno per me) le vostre osservazioni non sono assolutamente fuori luogo, anzi mi ha fatto molto piacere riceverle. Vi ringrazio nuovamente per avermelo fatto notare, anche perchè la prossima volta l'attenzione sarà di sicuro triplicata.
@ Fed e Mazzy: Quando si tratta di sicurezza non c'è polemica che tenga (almeno per me) le vostre osservazioni non sono assolutamente fuori luogo, anzi mi ha fatto molto piacere riceverle. Vi ringrazio nuovamente per avermelo fatto notare, anche perchè la prossima volta l'attenzione sarà di sicuro triplicata.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
la foto inganna Mauro, si vede comunque che è più indietro rispetto al punto con la cornicemazzysan wrote:Non ho capito se sei tu nella foto. Comunque sia, il soggetto dell'immagine si è fermato, ovviamente a mio personalissimo parere, nell'unico punto "a rischio" del percorso, almeno secondo le foto postate.ramingo wrote:Ho proceduto senza il minimo sforzo, tranquillo ed attento a quello che facevo, misurando i passi, le distanze, attento a passare all'interno delle cornici e testando la consistenza della neve nei punti più stretti ed esposti. Effettivamente non ho sentito il bisogno di legarmi... il percorso mi è sembrato facile, ma è una mia impressione, penso sia soggettivo.
Mi pare infatti che si veda abbastanza bene la cornice che sporge. Io, ribadisco sempre IMHO, mi sarei fermato un po' prima o un po' dopo
D'altra parte, saccheggiando nei grani di saggezza di Messner, la sicurezza è nella propria testa...
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.