M.Roccandagia via normale
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M.Roccandagia via normale
Sabato bella escursione sul M.Roccandagia (m.1717), che da tanto volevo salire.
Partenza dalla stupenda località di Campocatino (1000 m.). Dislivello non eccessivo, sugli 800 metri, ma escursione un po’ impegnativa, soprattutto nell’ultima parte.
Ambienti straordinari e molto apuani.
Poi ieri sera e oggi mi son fermato a Gorfigliano, dove si festeggiava la Madonna dei Cavatori. La piccola statua della Madonna, in marmo bianco statuario, per tutto l’anno è custodita in una cava a valle del Passo della Focolaccia e torna in paese una sola volta all'anno, il primo week end di agosto.
Suggestivo lo spettacolo pirotecnico del sabato sera, con i fuochi che illuminano i ravaneti e le cime soprastanti.
Alcune foto
Le guglie della Roccandagia da Campocatino. In realtà quella che si vede è la Penna di Campocatino (m.1700), la cima della Roccandagia, 17 metri più alta, rimane appena dietro.
Il Pisanino
La Roccandagia da Sella Roccandagia (m.1630)
Un tratto della salita
Pisanino e Zucchi di Cardeto
Salita
La materna mole della Tambura: il versante della Carcaraia
La vetta
Gorfigliano. Sulla sinistra la temibile cresta del Grondalpo
Ancora Gorfigliano e sullo sfondo il Lago di Gramolazzo
In cresta
Il Lago di Vagli
Autoscatto in vetta
L’aerea Sella Roccandagia
Il M.Cavallo
Re Pisanino
Gorfigliano addobbata a festa per la Madonna dei Cavatori
La Madonna dei Cavatori
La Madonnina torna nelle cave, solo il prossimo anno tornerà in paese
Partenza dalla stupenda località di Campocatino (1000 m.). Dislivello non eccessivo, sugli 800 metri, ma escursione un po’ impegnativa, soprattutto nell’ultima parte.
Ambienti straordinari e molto apuani.
Poi ieri sera e oggi mi son fermato a Gorfigliano, dove si festeggiava la Madonna dei Cavatori. La piccola statua della Madonna, in marmo bianco statuario, per tutto l’anno è custodita in una cava a valle del Passo della Focolaccia e torna in paese una sola volta all'anno, il primo week end di agosto.
Suggestivo lo spettacolo pirotecnico del sabato sera, con i fuochi che illuminano i ravaneti e le cime soprastanti.
Alcune foto
Le guglie della Roccandagia da Campocatino. In realtà quella che si vede è la Penna di Campocatino (m.1700), la cima della Roccandagia, 17 metri più alta, rimane appena dietro.
Il Pisanino
La Roccandagia da Sella Roccandagia (m.1630)
Un tratto della salita
Pisanino e Zucchi di Cardeto
Salita
La materna mole della Tambura: il versante della Carcaraia
La vetta
Gorfigliano. Sulla sinistra la temibile cresta del Grondalpo
Ancora Gorfigliano e sullo sfondo il Lago di Gramolazzo
In cresta
Il Lago di Vagli
Autoscatto in vetta
L’aerea Sella Roccandagia
Il M.Cavallo
Re Pisanino
Gorfigliano addobbata a festa per la Madonna dei Cavatori
La Madonna dei Cavatori
La Madonnina torna nelle cave, solo il prossimo anno tornerà in paese
Viva le Apuane e tutte le montagne!
Complimenti ragazzi bella salita. Sicuramente dovrò tornare per salirla perchè merita. Bellissime le foto che avete fatto.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Non posso che unirmi al coro !!!!
Complimenti, sia per la cresta effettuata e foto
spettacolari.
Complimenti, sia per la cresta effettuata e foto
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ciao, intanto grazie a tutti per i complimenti...con luoghi così non è difficile fare belle foto!scinty wrote:Stupendo e bellissime foto, la Roccandagia vista da Campocatino è qualcosa di magico, è tanto impegnativo l'ultimo pezzo?
Riguardo alla salita, io ho trovato impegnativo il breve tratto di cresta in piano, molto affilata e esposta (io - in spregio a qualunque esigenza estetica - ne ho fatta un bel pezzettino a cavalcioni!).
Poi la cresta si impenna ma contemporaneamente si allarga e - almeno secondo me - le difficoltà diminuiscono. Ultimo pezzo ancora in cresta, con discreta esposizione ma anche con molti appigli (da saggiare con attenzione vista la scadente qualità della roccia).
Dalla Sella la Roccandagia pare inespugnabile, ma a percorrerla risulta più abbordabile del previsto.
ciao, nicola
Viva le Apuane e tutte le montagne!
- soundofsilence
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Non vedo le foto....
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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- soundofsilence
- Riesploratore
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Re: M.Roccandagia via normale
Domenica 30 aprile 2017: Campocatino (980) – Passo Tombaccia (1350) – Sella Roccandagia (1645) – Roccandagia (1710) – Sella Roccandagia (1645) – Passo Tombaccia (1350) – Campocatino (980).
Partecipanti: Stefy, Gheroppa, Kay e soundofsilence.
Lunghezza: 9,5 Km. circa.
Dislivello: 750 circa.
Difficoltà: EE fino alla Sella Roccandagia se senza neve. F la salita alla Roccandagia, facile, ma abbastanza esposta, anche se è più l’impressione che l’esposizione vera, alla quale si può rimediare magari facendo i punti peggiori seduti. In particolare la prima parte della cresta è parecchio stretta, ma pianeggiante, la seconda parte è ripida, ma molto meno esposta; infine la cresta sommitale va fatta con prudenza, stretta e con vari spunzoni e sempre discretamente esposta. Nel caso di neve nel canalino che porta alla Sella della Roccandagia, come abbiamo trovato noi, occorre essere muniti di ramponi e picozza (un po’ rischioso, data la pendenza e la neve dura usare solo i ramponi), oppure percorrere la cresta alla destra dello stesso che indovinando il giusto percorso non presenta difficoltà superiori agli EE. In ogni caso è buona norma, se non si va in estate, portarsi comunque i ramponi, che anche senza neve sono assai utili sull’erba eventualmente bagnata e scivolosa.
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada prima sulla A12 e quindi sulla A15 (La Spezia – Parma) fino ad Aulla. Si prende quindi la strada per il Cerreto (ss63) in direzione Fivizzano fino al bivio con la sr445 (strada regionale della garfagnana) in località Gassano. Si segue la sr445 in direzione di Piazza al Serchio e Castelnuovo Garfagnana fino a Casola in lunigiana, dove si svolta a destra passando a fianco di una caratteristica torre sulla sede stradale imboccando così la SP59 per Minucciano; giunti a Minucciano continuiamo fino a Gorfigliano e, da qui, verso Vagli, prendendo quindi a destra per Campocatino, poco prima di giungere a Vagli di Sopra. In breve giungiamo quindi a Campocatino, dove parcheggiamo nell’area apposita (pedaggio di due euro, non attivo, non sappiamo per quale ragione, nel giorno in cui siamo andati noi.)
Percorso a a piedi: Dal parcheggio prendiamo la strada lastricata che attraversa il bel paesino e, in breve, incrociamo i cartelli del sentiero 177, che imbocchiamo verso destra. Seguiamo quindi i segnavia biancorossi del sentiero 177 che ci porta ad attraversare un bel bosco di faggi e quindi al Passo Tombaccia a quota 1350. Dopo il non evidentissimo passo il sentiero inizia ad affrontare alcuni tratti attrezzati con cavo metallico, prima in salita e poi in discesa. Affrontiamo quindi un tratto abbastanza pianeggiante passando sopra una vecchia cava e, a quota 1410 circa, lasciamo a destra il sentiero 177, per imboccare una traccia sulla sinistra segnata con segni azzurri.
La traccia punta all’evidente sella erbosa a quota 1645, alla sinistra della quale si diparte la rocciosa e sporgente cresta della Roccandagia, mentre a destra una ripida montagnetta di erba e roccia dà inizio alla cresta verso la Tambura ed in breve ci porta all’mbocco di un canalino, che, se innevato, può essere problematico; in questo caso può essere consigliabile percorrere la cresta sulla destra, sfruttandone alcune facili cenge. In ogni caso arriviamo a ricongiungerci a segni blu poche decine di metri sotto la predetta sella erbosa (Sella di Roccandagia) che, con terreno pulito raggiungiamo facilmente, mentre con neve dura come abbiamo trovato noi, necessita comunque di indossare i ramponi. Dalla sella si prende a sinistra seguendo scrupolosamente e con la massima attenzione il filo di cresta, che, dopo un tratto pianeggiante e affilato, si impenna contemporaneamente allargandosi e portando quindi abbastanza facilmente alla cresta sommitale, di cui la roccia più sporgente costituisce la vetta. Il ritorno avviene sulla stessa via, anche se sarebbe stato assai più interessante proseguire verso la Tambura, se non per il difficile, ma non impossibile filo di cresta, per una traccia sottostante che si diparte poche decine metri sotto la Sella della Roccandagia, sarà per un’altra volta, oggi avevamo perso troppo tempo nella salita per le difficili condizioni trovate.
Conclusioni: bellissima e panoramicissima la cresta sommitale della Roccandagia, un vero peccato non aver potuto fare l’anello con la Tambura e l’Eremo di San Viano, sarà per un’altra volta. Anche così comunque l’escursione è comunque assai meritevole, quasi sempre panoramica (a parte il bosco) e in partenza dal borgo incantato di Campo Catino.
Lago di Vagli da Campocatino
Roccandagia da Campocatino
Penna di Sumbra da Campocatino
Campocatino e Roccandagia
Porta istoriata a Campocatino
Campocatino e Roccandagia
Prato e case a Campocatino
Campocatino e Roccandagia
Casa Campocatino davanti a Roccandagia
Campocatino guardando indietro
Campocatino prato e Penna di Sumbra
Rudere e Roccandagia
Prato e 3 case a Campocatino
Campocatino e Roccandagia
Roccandagia salendo da Campocatino
Gorfigliano e Lago Gramolazzo salendo al Passo Tombaccia
Cavallo salendo dal Passo Tombaccia
Zucchi di Cardeto e Pisanino salendo dal Passo Tombaccia
Cavallo e Pisanino salendo dal Passo Tombaccia
Primo piano Cavallo salendo dal Passo Tombaccia
Passaggio attrezzato dopo il Passo Tombaccia
Grotta sul sentiero 177
Carcaraia innevata e Tambura
Cavallo e Tambura avvicinandosi al bivio per la Roccandagia
Gheroppa salendo alla Sella Roccandagia
Zucchi di Cardeto e Pisanino salendo alla Sella Roccandagia
Sella Roccandagia andandovi
Penna di Campocatino
Pozzo Cavallo e Pisanino salendo alla Sella Roccandagia
Sella Roccandagia da sotto
Tambura avvicinandosi alla Sella Roccandagia
Gheroppa e Stefania in canale innevato per Sella Roccandagia
Roccandagia e cresta sporgente da sotto la Sella
Roccandagia e cresta sporgente da sotto la Sella primo piano
Roccandagia dalla Sella
Lago di Vagli dalla Sella
Pisanino e cresta Roccandagia
Cresta Roccandagia e Tambura
Cresta Roccandagia salendola
Cresta Roccandagia percorsa guardando indietro
Sella Roccandagia e Tambura dalla cresta
Cresta Roccandagia percorsa guardando indietro
Gheroppa e Stefania salendo la cresta della Roccandagia
Cresta sommitale Roccandagia e Penna Campocatino
Pisanino e cresta sommitale Roccandagia
Cavallo e Pisanino dalla Roccandagia
Lago di Vagli tra le rocce sommitali della Roccandagia
Lago di Vagli dalla Roccandagia
Cresta sommitale Roccandagia e Tambura
Penna Campocatino dalla Roccandagia
Cresta sommitale Roccandagia con Monte Sella sullo sfondo
Pisanino dalla Roccandagia
Cavallo e Pisanino dalla Roccandagia
Tambura dalla Roccandagia
Cresta Roccandagia tra Penna di Sumbra e Monte Sella
Gheroppa e Stefania in vetta alla Roccandagia
Cresta Roccandagia tra Penna di Sumbra e Monte Sella
Gheroppa in discesa da Roccandagia
Scendendo dalla cresta Roccandagia
Cresta Roccandagia e Tambura vista verticale
Stefania e Gheroppa in discesa da cresta affilata Roccandagia
Stefania e Gheroppa in discesa da cresta affilata Roccandagia vista verticale
Roccandagia guardando indietro scendendola
Cresta Roccandagia e Tambura
Penna di Sumbra dalla cresta della Roccandagia
Cresta Roccandagia e Tambura
Roccandagia dalla Sella
Pisanino e cresta Roccandagia
Discesa dalla Sella Roccandagia
Lago di Vagli dalla sella Roccandagia più da vicino
Roccandagia e cresta sporgente scendendo dalla Sella
Sella Roccandagia e cresta verso Tambura scendendo verso sentiero 177
Sentiero scendendo verso 177
Pisanino scendendo verso 177
Pozzo Biafra
Canale innevato per Sella Roccandagia
Sentierino per evitare canale innevato
Gorfigliano e Lago Gramolazzo tornando a Campocatino
Casetta con fioriera a Campocatino
Partecipanti: Stefy, Gheroppa, Kay e soundofsilence.
Lunghezza: 9,5 Km. circa.
Dislivello: 750 circa.
Difficoltà: EE fino alla Sella Roccandagia se senza neve. F la salita alla Roccandagia, facile, ma abbastanza esposta, anche se è più l’impressione che l’esposizione vera, alla quale si può rimediare magari facendo i punti peggiori seduti. In particolare la prima parte della cresta è parecchio stretta, ma pianeggiante, la seconda parte è ripida, ma molto meno esposta; infine la cresta sommitale va fatta con prudenza, stretta e con vari spunzoni e sempre discretamente esposta. Nel caso di neve nel canalino che porta alla Sella della Roccandagia, come abbiamo trovato noi, occorre essere muniti di ramponi e picozza (un po’ rischioso, data la pendenza e la neve dura usare solo i ramponi), oppure percorrere la cresta alla destra dello stesso che indovinando il giusto percorso non presenta difficoltà superiori agli EE. In ogni caso è buona norma, se non si va in estate, portarsi comunque i ramponi, che anche senza neve sono assai utili sull’erba eventualmente bagnata e scivolosa.
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada prima sulla A12 e quindi sulla A15 (La Spezia – Parma) fino ad Aulla. Si prende quindi la strada per il Cerreto (ss63) in direzione Fivizzano fino al bivio con la sr445 (strada regionale della garfagnana) in località Gassano. Si segue la sr445 in direzione di Piazza al Serchio e Castelnuovo Garfagnana fino a Casola in lunigiana, dove si svolta a destra passando a fianco di una caratteristica torre sulla sede stradale imboccando così la SP59 per Minucciano; giunti a Minucciano continuiamo fino a Gorfigliano e, da qui, verso Vagli, prendendo quindi a destra per Campocatino, poco prima di giungere a Vagli di Sopra. In breve giungiamo quindi a Campocatino, dove parcheggiamo nell’area apposita (pedaggio di due euro, non attivo, non sappiamo per quale ragione, nel giorno in cui siamo andati noi.)
Percorso a a piedi: Dal parcheggio prendiamo la strada lastricata che attraversa il bel paesino e, in breve, incrociamo i cartelli del sentiero 177, che imbocchiamo verso destra. Seguiamo quindi i segnavia biancorossi del sentiero 177 che ci porta ad attraversare un bel bosco di faggi e quindi al Passo Tombaccia a quota 1350. Dopo il non evidentissimo passo il sentiero inizia ad affrontare alcuni tratti attrezzati con cavo metallico, prima in salita e poi in discesa. Affrontiamo quindi un tratto abbastanza pianeggiante passando sopra una vecchia cava e, a quota 1410 circa, lasciamo a destra il sentiero 177, per imboccare una traccia sulla sinistra segnata con segni azzurri.
La traccia punta all’evidente sella erbosa a quota 1645, alla sinistra della quale si diparte la rocciosa e sporgente cresta della Roccandagia, mentre a destra una ripida montagnetta di erba e roccia dà inizio alla cresta verso la Tambura ed in breve ci porta all’mbocco di un canalino, che, se innevato, può essere problematico; in questo caso può essere consigliabile percorrere la cresta sulla destra, sfruttandone alcune facili cenge. In ogni caso arriviamo a ricongiungerci a segni blu poche decine di metri sotto la predetta sella erbosa (Sella di Roccandagia) che, con terreno pulito raggiungiamo facilmente, mentre con neve dura come abbiamo trovato noi, necessita comunque di indossare i ramponi. Dalla sella si prende a sinistra seguendo scrupolosamente e con la massima attenzione il filo di cresta, che, dopo un tratto pianeggiante e affilato, si impenna contemporaneamente allargandosi e portando quindi abbastanza facilmente alla cresta sommitale, di cui la roccia più sporgente costituisce la vetta. Il ritorno avviene sulla stessa via, anche se sarebbe stato assai più interessante proseguire verso la Tambura, se non per il difficile, ma non impossibile filo di cresta, per una traccia sottostante che si diparte poche decine metri sotto la Sella della Roccandagia, sarà per un’altra volta, oggi avevamo perso troppo tempo nella salita per le difficili condizioni trovate.
Conclusioni: bellissima e panoramicissima la cresta sommitale della Roccandagia, un vero peccato non aver potuto fare l’anello con la Tambura e l’Eremo di San Viano, sarà per un’altra volta. Anche così comunque l’escursione è comunque assai meritevole, quasi sempre panoramica (a parte il bosco) e in partenza dal borgo incantato di Campo Catino.
Lago di Vagli da Campocatino
Roccandagia da Campocatino
Penna di Sumbra da Campocatino
Campocatino e Roccandagia
Porta istoriata a Campocatino
Campocatino e Roccandagia
Prato e case a Campocatino
Campocatino e Roccandagia
Casa Campocatino davanti a Roccandagia
Campocatino guardando indietro
Campocatino prato e Penna di Sumbra
Rudere e Roccandagia
Prato e 3 case a Campocatino
Campocatino e Roccandagia
Roccandagia salendo da Campocatino
Gorfigliano e Lago Gramolazzo salendo al Passo Tombaccia
Cavallo salendo dal Passo Tombaccia
Zucchi di Cardeto e Pisanino salendo dal Passo Tombaccia
Cavallo e Pisanino salendo dal Passo Tombaccia
Primo piano Cavallo salendo dal Passo Tombaccia
Passaggio attrezzato dopo il Passo Tombaccia
Grotta sul sentiero 177
Carcaraia innevata e Tambura
Cavallo e Tambura avvicinandosi al bivio per la Roccandagia
Gheroppa salendo alla Sella Roccandagia
Zucchi di Cardeto e Pisanino salendo alla Sella Roccandagia
Sella Roccandagia andandovi
Penna di Campocatino
Pozzo Cavallo e Pisanino salendo alla Sella Roccandagia
Sella Roccandagia da sotto
Tambura avvicinandosi alla Sella Roccandagia
Gheroppa e Stefania in canale innevato per Sella Roccandagia
Roccandagia e cresta sporgente da sotto la Sella
Roccandagia e cresta sporgente da sotto la Sella primo piano
Roccandagia dalla Sella
Lago di Vagli dalla Sella
Pisanino e cresta Roccandagia
Cresta Roccandagia e Tambura
Cresta Roccandagia salendola
Cresta Roccandagia percorsa guardando indietro
Sella Roccandagia e Tambura dalla cresta
Cresta Roccandagia percorsa guardando indietro
Gheroppa e Stefania salendo la cresta della Roccandagia
Cresta sommitale Roccandagia e Penna Campocatino
Pisanino e cresta sommitale Roccandagia
Cavallo e Pisanino dalla Roccandagia
Lago di Vagli tra le rocce sommitali della Roccandagia
Lago di Vagli dalla Roccandagia
Cresta sommitale Roccandagia e Tambura
Penna Campocatino dalla Roccandagia
Cresta sommitale Roccandagia con Monte Sella sullo sfondo
Pisanino dalla Roccandagia
Cavallo e Pisanino dalla Roccandagia
Tambura dalla Roccandagia
Cresta Roccandagia tra Penna di Sumbra e Monte Sella
Gheroppa e Stefania in vetta alla Roccandagia
Cresta Roccandagia tra Penna di Sumbra e Monte Sella
Gheroppa in discesa da Roccandagia
Scendendo dalla cresta Roccandagia
Cresta Roccandagia e Tambura vista verticale
Stefania e Gheroppa in discesa da cresta affilata Roccandagia
Stefania e Gheroppa in discesa da cresta affilata Roccandagia vista verticale
Roccandagia guardando indietro scendendola
Cresta Roccandagia e Tambura
Penna di Sumbra dalla cresta della Roccandagia
Cresta Roccandagia e Tambura
Roccandagia dalla Sella
Pisanino e cresta Roccandagia
Discesa dalla Sella Roccandagia
Lago di Vagli dalla sella Roccandagia più da vicino
Roccandagia e cresta sporgente scendendo dalla Sella
Sella Roccandagia e cresta verso Tambura scendendo verso sentiero 177
Sentiero scendendo verso 177
Pisanino scendendo verso 177
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Casetta con fioriera a Campocatino
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: M.Roccandagia via normale
E' magnifico , ma non è un'escursione per me . Come immaginavo la cresta è troppo "aerea" per i miei gusti , specialmente mi preoccuperebbe la discesa ... Comunque , bravissimi , anche per le difficoltà impreviste che avete superato .
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
- soundofsilence
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Re: M.Roccandagia via normale
No, la cresta è tranquilla, la puoi fare benissimo, al massimo ti puoi mettere seduto, tanto sono pochi metri.daniele64 wrote:
E' magnifico , ma non è un'escursione per me . Come immaginavo la cresta è troppo "aerea" per i miei gusti , specialmente mi preoccuperebbe la discesa ... Comunque , bravissimi , anche per le difficoltà impreviste che avete superato .
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