Pizzo delle Saette, Canale Centrale
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- davec77
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Pizzo delle Saette, Canale Centrale
Oggi sveglia di buon'ora, e partenza per Levigliani per una giornata di Apuane invernali.
Lasciamo l'auto e alle 6:30 circa ci incamminiamo, raggiungiamo Mosceta in meno di un'ora e mezza, passando dalla noiosa strada dell'antro del Corchia prima, e dalle Voltoline poi.
A Mosceta c'è neve: sul versante nord, scendendo sul sentiero n. 9, anche accumuli di farina. Raggiungiamo abbastanza velocemente l'attacco del Canale Centrale del Pizzo. I primi metri sono un accumulo di farina e graupel quasi insalibile; ci assalgono i dubbi, fortunatamente subito fugati vedendo che dal ripiano successivo in su le slavine hanno fatto il loro dovere, pressando fortemente la neve. Ci prepariamo e cominciamo la salita, che sappiamo lunghina. Io ho già fatto la via l'anno scorso e la ricordo abbastanza facile; il mio obiettivo di massima in realtà sarebbe la via da nordovest alla Quota 1750, che si dirama dal Centrale a destra, nella parte alta dopo il primo salto...
Nella parte bassa:
Uno sguardo all'attacco del Canale del Serpente:
Risaliamo lungamente il canale, che piega più volte ora a destra, ora a sinistra, sempre su pendenze facili...
Arriviamo finalmente al primo salto, già a quasi 1500 m. Sulle prime quasi mi viene il dubbio di non essere nel canale giusto (eppure era difficile sbagliare...): il mio ricordo è completamente diverso da ciò che vedo... il saltino che avevamo salito in tranquillità, e che era ridotto a un passaggino di pochi metri in una strettoia, oggi è un muretto di una decina di m, con roccia da dimenticare, e poca neve/ghiaccio instabile e ripida, tutta schiacciata alla sinistra del canaletto che rappresenta l'unico passaggio "abbordabile".
La neve sotto il salto è durissima, il che ci permette di sostare affidabilmente su fittoni. Parto io, metto un primo chiodo prima delle difficoltà, non è buono, ma almeno è di qualche conforto. Metto un altro chiodo a U, di poco migliore, poi un altro chiodino ridicolo, cortissimo, infilato in un buchetto.. non trovo di meglio. Un lungo passaggio davvero delicato e precario mi porta su un primo ripiano nel canaletto, qui sto in piedi e posso respirare. Vorrei proteggermi ancora ma non trovo nulla, fessure neanche a pagarle. Mi devo accontentare e con altri passi ripidi, anche con un po' di ghiaccetto, esco dal canalino senza più mettere niente. Il terreno spiana parecchio per fortuna. Arrivato a 30 m sosto su altri 2 buoni fittoni e recupero il compagno. Purtroppo abbiamo perso parecchio tempo, e io anche un po' di energia mentale...
Ecco il salto visto dalla sosta sopra:
Sopra di noi, alla fine del ripiano, c'è il secondo salto. E' molto più basso e sembra tranquillo, quasi come l'anno scorso. Sulla sua destra un salto con quasi tutta neve e ghiaccio immette nel selvaggio canale che porta alla quota 1750. Io però non ne ho più tanta voglia, ed è tardi; alla fine decidiamo di uscire per il Centrale, l'altra via non la conosciamo ed è sicuramente più impegnativa.
Passiamo senza problemi il saltino, superandolo centralmente con un passetto di misto molto facile. Salendo vediamo che il salto iniziale dell'altra via, che possiamo osservare di profilo, è molto più alto e verticale di quello che sembrava da sotto... e sembra veramente infido e delicato...
Usciamo sui pendii superiori, che sono facili e di neve trasformata, anzi già un po' molle visto che siamo già al sole. Arriviamo infine sulla cresta sommitale fra Pania e Pizzo, e qui ci concediamo una breve pausa. Non è finita, il tratto di cresta da fare non è difficile ma neanche da sottovalutare. Intanto comunque scattiamo alcune foto:
Il Corchia ben innevato:
La bella Torre Oliva e in primo piano la Pianiza:
La Pania Secca:
La cresta ci farà perdere altro tempo, la percorriamo legati e in un paio di punti stretti ed esposti ci proteggiamo anche. Dopo qualche tentennamento, alla fine, decidiamo di evitare il tratto molto affilato che precede il Callare della Pania, e scendiamo per pendii facili, ma di neve ormai marcia, a ricongiungerci direttamente con la traccia della normale della Pania che dal Callare scende verso Mosceta. Intanto sono arrivate le nuvole, e scendiamo quasi tutta la normale nella nebbia fitta. Oltretutto in diversi punti la neve è ancora bella dura e bisogna cercare i segni dei ramponi di chi è già passato; oggi non è salita tanta gente come altre volte, e non c'è il pistone.
Bene o male arriviamo a Mosceta (quasi alle 16 ormai!), giusto in tempo per un caffè al rifugio, mentre i gestori (sempre gentilissimi) stanno praticamente chiudendo. La discesa fino a Levigliani è ancora lunghetta ma passa velocemente in chiacchiere.
Lasciamo l'auto e alle 6:30 circa ci incamminiamo, raggiungiamo Mosceta in meno di un'ora e mezza, passando dalla noiosa strada dell'antro del Corchia prima, e dalle Voltoline poi.
A Mosceta c'è neve: sul versante nord, scendendo sul sentiero n. 9, anche accumuli di farina. Raggiungiamo abbastanza velocemente l'attacco del Canale Centrale del Pizzo. I primi metri sono un accumulo di farina e graupel quasi insalibile; ci assalgono i dubbi, fortunatamente subito fugati vedendo che dal ripiano successivo in su le slavine hanno fatto il loro dovere, pressando fortemente la neve. Ci prepariamo e cominciamo la salita, che sappiamo lunghina. Io ho già fatto la via l'anno scorso e la ricordo abbastanza facile; il mio obiettivo di massima in realtà sarebbe la via da nordovest alla Quota 1750, che si dirama dal Centrale a destra, nella parte alta dopo il primo salto...
Nella parte bassa:
Uno sguardo all'attacco del Canale del Serpente:
Risaliamo lungamente il canale, che piega più volte ora a destra, ora a sinistra, sempre su pendenze facili...
Arriviamo finalmente al primo salto, già a quasi 1500 m. Sulle prime quasi mi viene il dubbio di non essere nel canale giusto (eppure era difficile sbagliare...): il mio ricordo è completamente diverso da ciò che vedo... il saltino che avevamo salito in tranquillità, e che era ridotto a un passaggino di pochi metri in una strettoia, oggi è un muretto di una decina di m, con roccia da dimenticare, e poca neve/ghiaccio instabile e ripida, tutta schiacciata alla sinistra del canaletto che rappresenta l'unico passaggio "abbordabile".
La neve sotto il salto è durissima, il che ci permette di sostare affidabilmente su fittoni. Parto io, metto un primo chiodo prima delle difficoltà, non è buono, ma almeno è di qualche conforto. Metto un altro chiodo a U, di poco migliore, poi un altro chiodino ridicolo, cortissimo, infilato in un buchetto.. non trovo di meglio. Un lungo passaggio davvero delicato e precario mi porta su un primo ripiano nel canaletto, qui sto in piedi e posso respirare. Vorrei proteggermi ancora ma non trovo nulla, fessure neanche a pagarle. Mi devo accontentare e con altri passi ripidi, anche con un po' di ghiaccetto, esco dal canalino senza più mettere niente. Il terreno spiana parecchio per fortuna. Arrivato a 30 m sosto su altri 2 buoni fittoni e recupero il compagno. Purtroppo abbiamo perso parecchio tempo, e io anche un po' di energia mentale...
Ecco il salto visto dalla sosta sopra:
Sopra di noi, alla fine del ripiano, c'è il secondo salto. E' molto più basso e sembra tranquillo, quasi come l'anno scorso. Sulla sua destra un salto con quasi tutta neve e ghiaccio immette nel selvaggio canale che porta alla quota 1750. Io però non ne ho più tanta voglia, ed è tardi; alla fine decidiamo di uscire per il Centrale, l'altra via non la conosciamo ed è sicuramente più impegnativa.
Passiamo senza problemi il saltino, superandolo centralmente con un passetto di misto molto facile. Salendo vediamo che il salto iniziale dell'altra via, che possiamo osservare di profilo, è molto più alto e verticale di quello che sembrava da sotto... e sembra veramente infido e delicato...
Usciamo sui pendii superiori, che sono facili e di neve trasformata, anzi già un po' molle visto che siamo già al sole. Arriviamo infine sulla cresta sommitale fra Pania e Pizzo, e qui ci concediamo una breve pausa. Non è finita, il tratto di cresta da fare non è difficile ma neanche da sottovalutare. Intanto comunque scattiamo alcune foto:
Il Corchia ben innevato:
La bella Torre Oliva e in primo piano la Pianiza:
La Pania Secca:
La cresta ci farà perdere altro tempo, la percorriamo legati e in un paio di punti stretti ed esposti ci proteggiamo anche. Dopo qualche tentennamento, alla fine, decidiamo di evitare il tratto molto affilato che precede il Callare della Pania, e scendiamo per pendii facili, ma di neve ormai marcia, a ricongiungerci direttamente con la traccia della normale della Pania che dal Callare scende verso Mosceta. Intanto sono arrivate le nuvole, e scendiamo quasi tutta la normale nella nebbia fitta. Oltretutto in diversi punti la neve è ancora bella dura e bisogna cercare i segni dei ramponi di chi è già passato; oggi non è salita tanta gente come altre volte, e non c'è il pistone.
Bene o male arriviamo a Mosceta (quasi alle 16 ormai!), giusto in tempo per un caffè al rifugio, mentre i gestori (sempre gentilissimi) stanno praticamente chiudendo. La discesa fino a Levigliani è ancora lunghetta ma passa velocemente in chiacchiere.
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Re: Pizzo delle Saette, Canale Centrale
Dave sei un grande!!
I tuoi racconti son sempre coinvolgenti!!
Bella li!
I tuoi racconti son sempre coinvolgenti!!
Bella li!
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- Sub-Comandante
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Re: Pizzo delle Saette, Canale Centrale
Bravo Davec!
Hai qualche foto della cresta?
Hai qualche foto della cresta?
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
- davec77
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Re: Pizzo delle Saette, Canale Centrale
Io purtroppo no ma forse ne ha fatte qualcuna il socio. Appena arrivano eventualmente ne metto una.Sub-Comandante wrote:Bravo Davec!
Hai qualche foto della cresta?
A proposito, anche la cresta la ricordavo più tranquilla, l'anno scorso a dicembre l'avevamo fatta slegati e abbastanza rapidamente, non dico passeggiando ma comunque senza problemi; il tratto strettissimo prima del Callare evidentemente era molto più coperto... ieri abbiamo preferito evitarlo.
Re: Pizzo delle Saette, Canale Centrale
Leggendo e rileggendo quanto stai facendo ed in che modo, trovo conferma piena dell'impressione che mi avevi fatto quando ci siam conosciuti per la Becca di Montadayné ritenendo che si può riporre la massima fiducia nel legarsi alla tua corda.
- davec77
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Re: Pizzo delle Saette, Canale Centrale
Ora non esageriamo...!Ago wrote:Leggendo e rileggendo quanto stai facendo ed in che modo, trovo conferma piena dell'impressione che mi avevi fatto quando ci siam conosciuti per la Becca di Montadayné ritenendo che si può riporre la massima fiducia nel legarsi alla tua corda.
Re: Pizzo delle Saette, Canale Centrale
... non esagero. A cinquantanni, ho la pretesa di riconoscere le persone di cui fidarmi.davec77 wrote:Ora non esageriamo...!Ago wrote:Leggendo e rileggendo quanto stai facendo ed in che modo, trovo conferma piena dell'impressione che mi avevi fatto quando ci siam conosciuti per la Becca di Montadayné ritenendo che si può riporre la massima fiducia nel legarsi alla tua corda.
Re: Pizzo delle Saette, Canale Centrale
Ago wrote:... non esagero. A cinquantanni, ho la pretesa di riconoscere le persone di cui fidarmi.davec77 wrote:Ora non esageriamo...!Ago wrote:Leggendo e rileggendo quanto stai facendo ed in che modo, trovo conferma piena dell'impressione che mi avevi fatto quando ci siam conosciuti per la Becca di Montadayné ritenendo che si può riporre la massima fiducia nel legarsi alla tua corda.
- davec77
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Re: Pizzo delle Saette, Canale Centrale
Ecco alcune belle foto scattate dal mio socio.
Sotto il salto impegnativo:
Nella parte alta:
In cresta (il tratto affilatissimo è dopo, qui non si vede):
Sotto il salto impegnativo:
Nella parte alta:
In cresta (il tratto affilatissimo è dopo, qui non si vede):
- Sub-Comandante
- Sub-Titano Valdostano
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Re: Pizzo delle Saette, Canale Centrale
davvero bella foto!davec77 wrote: In cresta (il tratto affilatissimo è dopo, qui non si vede):
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Re: Pizzo delle Saette, Canale Centrale
wow I wish I was thereSub-Comandante wrote:davvero bella foto!davec77 wrote: In cresta (il tratto affilatissimo è dopo, qui non si vede):
Re: Pizzo delle Saette, Canale Centrale
Complimenti per la salita. Davvero bella e impegnativa!
Affascinanti le foto del canale e della cresta.
Affascinanti le foto del canale e della cresta.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”