Monte Grondilice - Via normale
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Monte Grondilice - Via normale
Buonasera Forum.
Sono seduto davanti al pc, per raccontarvi una bella salita. A differenza delle ultime fatte, quella di ieri, non è stata proprio una passeggiata, me lo ricordano i polpacci e le caviglie leggermente indolenzite. Dieci ore di camminata su neve, in un ambiente selvaggio come quello Apuano, salendo ripidi pendii, attraversando traversi e creste, il giorno dopo lasciano il segno. Così ieri mattina intorno alle 08:00, Alec, Scinty, Colsub ed io, partiamo per salire il Grondilice. Al nostro arrivo al parcheggio del rifugio Donegani abbiamo visto due scialpinisti che si erano appena incamminati sulla strada oltre la sbarra. Poco dopo eravamo sulle loro tracce. Percorso il primo tratto sulla strada per le cave, arriviamo al bivio che conduce al rifugio Orto di Donna. Inizia l’avventura. Io e Alec ci alterniamo nel battere traccia sulla neve fresca. L’aria è frizzante, la temperatura sullo 0. Dopo un po’ le tracce degli sci terminano ed inizia una serie di peste su ripido declivio a destra del sentiero che stavamo seguendo, ma doveva essere la traccia per la Foce di Giovo dalla quale è possibile raggiungere il Pizzo d’Uccello. Così facciamo dietro front e proseguiamo diritti sul sentiero per il rifugio Orto di Donna, perdendo nuovamente un poco di tempo per essere finiti proprio sopra alcuni scavi delle cave! Al rifugio piccola pausa, un sorso d’acqua e sù i ramponi perché da li in poi la pendenza aumentava.
Secondo la guida, risalendo i pendii sopra il rifugio Orto di Donna, si arriva al colletto dove inizia la salita vera e propria. In realtà siamo sbucati più a sinistra, di fronte ad un ripido tratto finale di neve che ha rivelato sulla sommità una brevissima crestina esposta; mentre Colsub e Scinty aspettavano sul declivio, ho raggiunto Alec, salito a verificare il percorso. Da lì vedevamo il colletto e abbiamo valutato di poterlo raggiungere senza problemi.
Così abbiamo attraversato il passaggio più esposto e aggirato un risalto roccioso e ci siamo ritrovati finalmente su una cresta più larga e facile, bellissima la vista sul Pisanino e sugli Zucchi di Cardeto e molto aereo il panorama verso la Versilia con il Torrione Figari e Punta Questa in primo piano. Dalla cresta abbiamo traversato sopra il bosco fino a raggiungere il colletto. Erano le 13.00. La giornata, fino ad allora soleggiata e serena, ha presto cambiato volto, le nuvole salivano rapidamente alle cime e in breve hanno coperto tutto. Alec ha dato un’occhiata alla salita, il primo tratto ripido su neve avremmo potuto percorrerlo normalmente, più in alto c’erano da superare alcuni passaggi su misto. Nonostante fossero passaggi di I, per sicurezza abbiamo preferito legarci. Fissata la sosta si inizia a salire. In vetta purtroppo le nuvole coprivano la vista, ma durante la discesa il cielo si è leggermente riaperto permettendoci splendidi scatti sul tramonto.
Quasi al colletto abbiamo incontrato di nuovo gli sci alpinisti che tornavano da un bel giro lungo e abbiamo scambiato due veloci chiacchiere.
Dal colletto abbiamo ripercorso per un tratto le nostre peste, poi sempre tenendoci un po’ a sinistra, come consigliato dagli sci alpinisti (per evitare di scendere troppo diretti e rischiare di trovarci su salti rocciosi e cave) abbiamo seguito le loro tracce in vista del rif. Orto di Donna, per pendii prima un po’ più ripidi e poi più dolci. Una gran bella salita, davvero. Per la mia esperienza questa salita è stata la più impegnativa che abbia mai affrontato. Devo dire che mi sono sentito abbastanza a mio agio sia salendo sia scendendo, con la dovuta attenzione nei punti più ripidi e con neve più dura.
Ecco le foto della giornata (questa volta la mia attività di fotoreporter della montagna è stata coadiuvata da Colsub, che ringrazio per gli scatti! Spero che inserisca anche lui le sue belle foto, tra le quali quelle di vetta ).
Il Pizzo d'Uccello e la vallata sottostante (da dove siamo partiti)
Colsub attende il responso di alec sul passaggio da effettuare
Anche scinty ci raggiunge (nonostante la faccia, con serenità )
Colsub sulla crestina
La cresta percorsa in direzione del colletto
Uno sguardo verso la cima...
e ancora la cresta
alec in fase di discesa
Bellissimo tramonto con il Sagro
Comincia a farsi buio, ma oramai è fatta!
Sono seduto davanti al pc, per raccontarvi una bella salita. A differenza delle ultime fatte, quella di ieri, non è stata proprio una passeggiata, me lo ricordano i polpacci e le caviglie leggermente indolenzite. Dieci ore di camminata su neve, in un ambiente selvaggio come quello Apuano, salendo ripidi pendii, attraversando traversi e creste, il giorno dopo lasciano il segno. Così ieri mattina intorno alle 08:00, Alec, Scinty, Colsub ed io, partiamo per salire il Grondilice. Al nostro arrivo al parcheggio del rifugio Donegani abbiamo visto due scialpinisti che si erano appena incamminati sulla strada oltre la sbarra. Poco dopo eravamo sulle loro tracce. Percorso il primo tratto sulla strada per le cave, arriviamo al bivio che conduce al rifugio Orto di Donna. Inizia l’avventura. Io e Alec ci alterniamo nel battere traccia sulla neve fresca. L’aria è frizzante, la temperatura sullo 0. Dopo un po’ le tracce degli sci terminano ed inizia una serie di peste su ripido declivio a destra del sentiero che stavamo seguendo, ma doveva essere la traccia per la Foce di Giovo dalla quale è possibile raggiungere il Pizzo d’Uccello. Così facciamo dietro front e proseguiamo diritti sul sentiero per il rifugio Orto di Donna, perdendo nuovamente un poco di tempo per essere finiti proprio sopra alcuni scavi delle cave! Al rifugio piccola pausa, un sorso d’acqua e sù i ramponi perché da li in poi la pendenza aumentava.
Secondo la guida, risalendo i pendii sopra il rifugio Orto di Donna, si arriva al colletto dove inizia la salita vera e propria. In realtà siamo sbucati più a sinistra, di fronte ad un ripido tratto finale di neve che ha rivelato sulla sommità una brevissima crestina esposta; mentre Colsub e Scinty aspettavano sul declivio, ho raggiunto Alec, salito a verificare il percorso. Da lì vedevamo il colletto e abbiamo valutato di poterlo raggiungere senza problemi.
Così abbiamo attraversato il passaggio più esposto e aggirato un risalto roccioso e ci siamo ritrovati finalmente su una cresta più larga e facile, bellissima la vista sul Pisanino e sugli Zucchi di Cardeto e molto aereo il panorama verso la Versilia con il Torrione Figari e Punta Questa in primo piano. Dalla cresta abbiamo traversato sopra il bosco fino a raggiungere il colletto. Erano le 13.00. La giornata, fino ad allora soleggiata e serena, ha presto cambiato volto, le nuvole salivano rapidamente alle cime e in breve hanno coperto tutto. Alec ha dato un’occhiata alla salita, il primo tratto ripido su neve avremmo potuto percorrerlo normalmente, più in alto c’erano da superare alcuni passaggi su misto. Nonostante fossero passaggi di I, per sicurezza abbiamo preferito legarci. Fissata la sosta si inizia a salire. In vetta purtroppo le nuvole coprivano la vista, ma durante la discesa il cielo si è leggermente riaperto permettendoci splendidi scatti sul tramonto.
Quasi al colletto abbiamo incontrato di nuovo gli sci alpinisti che tornavano da un bel giro lungo e abbiamo scambiato due veloci chiacchiere.
Dal colletto abbiamo ripercorso per un tratto le nostre peste, poi sempre tenendoci un po’ a sinistra, come consigliato dagli sci alpinisti (per evitare di scendere troppo diretti e rischiare di trovarci su salti rocciosi e cave) abbiamo seguito le loro tracce in vista del rif. Orto di Donna, per pendii prima un po’ più ripidi e poi più dolci. Una gran bella salita, davvero. Per la mia esperienza questa salita è stata la più impegnativa che abbia mai affrontato. Devo dire che mi sono sentito abbastanza a mio agio sia salendo sia scendendo, con la dovuta attenzione nei punti più ripidi e con neve più dura.
Ecco le foto della giornata (questa volta la mia attività di fotoreporter della montagna è stata coadiuvata da Colsub, che ringrazio per gli scatti! Spero che inserisca anche lui le sue belle foto, tra le quali quelle di vetta ).
Il Pizzo d'Uccello e la vallata sottostante (da dove siamo partiti)
Colsub attende il responso di alec sul passaggio da effettuare
Anche scinty ci raggiunge (nonostante la faccia, con serenità )
Colsub sulla crestina
La cresta percorsa in direzione del colletto
Uno sguardo verso la cima...
e ancora la cresta
alec in fase di discesa
Bellissimo tramonto con il Sagro
Comincia a farsi buio, ma oramai è fatta!
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Grazie Alex, complimenti per la vostra salita, davvero tosta. Originale la foto pre gita "alla Bonatti" e mozzafiato quelle in parete. Molto braviAlex84 wrote:queste due foto, fra tutte, sono dei veri capolavori... bellissime, soprattutto la prima che merita davvero una stampa che ambiente ragazzi, complimenti per la sfacchinata
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Aggiungo due scatti:
Il mio scatto a Scinty che affronta il passaggio per salire in cresta ..... mentre da dietro spunta una mano....
..... di colsub che ci regala un altro punto di vista del passaggino
Il mio scatto a Scinty che affronta il passaggio per salire in cresta ..... mentre da dietro spunta una mano....
..... di colsub che ci regala un altro punto di vista del passaggino
Last edited by Ramingo on Mon Feb 02, 2009 15:51, edited 2 times in total.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Ehehe
lei non sembra gradire molto questo reportage...
nello scatto successivo immagino vi insegua con la piccozza.
Comunque ancora complimenti per il gran bel giro (10 ore )
Purtroppo bazzico meno le apuane settentrionali, per problemi di avvicinamento...
sono tre ore e mezza di macchina solo per arrivare al lago di gramolazzo...
un'ora e un quarto solamente, da casa mia alle panie...
lei non sembra gradire molto questo reportage...
nello scatto successivo immagino vi insegua con la piccozza.
Comunque ancora complimenti per il gran bel giro (10 ore )
Purtroppo bazzico meno le apuane settentrionali, per problemi di avvicinamento...
sono tre ore e mezza di macchina solo per arrivare al lago di gramolazzo...
un'ora e un quarto solamente, da casa mia alle panie...
On bended knee is no way to be free (Eddie Vedder)
Grazie per la compagnia a tutti
E' stata una bella salita, peccato che siano arrivati nuvoloni da quando siamo giunti alla Foce di Grondilice sino alla fine.
Ecco il mio solito foto-racconto della salita sul Grondilice:
Il Grondilice alle 8 del mattino.
Altri monti innevati alle nostre spalle.
Il Monte Cavallo in lontanaza(manco tanto ad essere sinceri).
Blocchi di marmo coperti dalla neve.
Cava di marmo imbiancata dal manto nevoso.
Seguiamo le tracce degli sci...ma ancora per poco.
Il Rifugio Orto di Donna coperto dalla neve.
Scinty e Ramingo con sullo sfondo, a sinistra, il Monte Pisanino.
La valle che stiamo risalendo con il Rifugio Orto di Donna sotto il Monte Pisanino.
Ramingo mi "supera".
Il Monte Grondilice con Alec sulla sinistra mentre scende verso la Foce di Grondilice.
Dalla Foce di Grondilice Alec si prepara a mettere i chiodi nella roccia.
Ramingo nel primo tiro.
In vetta alle 14:30. Da sinistra verso destra: Alec, Scinty e Ramingo.
Da sinistra verso destra: Ramingo e Colsub in vetta.
Il tramonto sul mare, credo davanti a Massa Carrara.
Tramonto sul mare con nuvole che avvolgono i monti.
La luna e il Monte Grondilice.
A breve spero di pubblicare un veloce mix dei video che ho girato.
Qui http://www.quotazero.com/gallery/catego ... cat_id=450 trovate la cartella delle foto
Ciaoo e alla prossima
E' stata una bella salita, peccato che siano arrivati nuvoloni da quando siamo giunti alla Foce di Grondilice sino alla fine.
Ecco il mio solito foto-racconto della salita sul Grondilice:
Il Grondilice alle 8 del mattino.
Altri monti innevati alle nostre spalle.
Il Monte Cavallo in lontanaza(manco tanto ad essere sinceri).
Blocchi di marmo coperti dalla neve.
Cava di marmo imbiancata dal manto nevoso.
Seguiamo le tracce degli sci...ma ancora per poco.
Il Rifugio Orto di Donna coperto dalla neve.
Scinty e Ramingo con sullo sfondo, a sinistra, il Monte Pisanino.
La valle che stiamo risalendo con il Rifugio Orto di Donna sotto il Monte Pisanino.
Ramingo mi "supera".
Il Monte Grondilice con Alec sulla sinistra mentre scende verso la Foce di Grondilice.
Dalla Foce di Grondilice Alec si prepara a mettere i chiodi nella roccia.
Ramingo nel primo tiro.
In vetta alle 14:30. Da sinistra verso destra: Alec, Scinty e Ramingo.
Da sinistra verso destra: Ramingo e Colsub in vetta.
Il tramonto sul mare, credo davanti a Massa Carrara.
Tramonto sul mare con nuvole che avvolgono i monti.
La luna e il Monte Grondilice.
A breve spero di pubblicare un veloce mix dei video che ho girato.
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Video e foto panoramiche a 360° in Montagna e non solo --> Colsub.it
Colsub TV in onda 24 ore su 24
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Do you speak English?
Belandi!
(by Origone)
Alex84 wrote:Ehehe
lei non sembra gradire molto questo reportage...
nello scatto successivo immagino vi insegua con la piccozza.
Sarà per tutti questi scatti che ci abbiamo messo così tanto?
No, bravi colsub e ramingo, piuttosto spero di non aver rallentato troppo la spedizione come al mio solito...
Insolitamente ero più tranquilla. Quello che mi mette più angoscia sono certi traversi, soprattutto ero più nervosa in discesa poichè, avendo avuto per un tratto la sicurezza della corda e poi dovendo slegarmi, mi è mancato qualcosa. Anche il tranquillo bosco nasconde sotto ripidi pendii... salti di roccia o chissà cosa.. per questo a scendere abbiamo seguito la traccia dei bravi scialpinisti. In salita invece sono andata meglio. Sarò onesta: qualcuno potrà dire ma che ci vai a fare...lo capirei anche... sono solo scinty e mi basta stare nel mio piccolo mondo per essere felice... chi mi conosce sa!
Adrenalina e paura sono cose diverse... finchè c'è la prima mi diverto, ma se subentra la seconda...... purtroppo è un mio blocco psicologico, non è questione di capacità. Sulla Tambura la volta scorsa avevo più timore. Sabato nella salita al Grondilice meno (anzi in paragone quasi niente). Certo, bisogna allenarsi per sbloccarsi un po'. E’ solo questo "bisogna" che non è molto in linea con il mio carattere, più libero e sognatore. Io arrivo dove riesco. Oltre non mi interessa, non voglio sforzarmi di farlo. La mia soddisfazione nasce dalle emozioni che le gite mi regalano, non dalle difficoltà affrontate. Cerco solo, come alec accompagna me nelle gite di mio gradimento, di contraccambiare seguendolo in uscite un po’ più impegnative, ma pur sempre alla mia portata. Le nostre ambizioni sono ben diverse ma è bello quando si possono intrecciare regalando soddisfazione e i ricordi di una bella giornata alle spalle. Quella di sabato lo è stata, un gruppetto ben assortito, la determinazione e la conoscenza di alec, l’entusiasmo di ramingo, la pacatezza di colsub che ringrazio tanto per avermi supportato con calma dove altri non riuscivano “non riusciresti a fare una piccozzata e due passi invece che una piccozzata e un passo?”.
Fino alla Foce del Grondilice il tempo era ottimo, concedendo un bellissimo panorama sulla valle e sui monti intorno. Poi le nuvole ci hanno avvolto (a volte lo preferisco così non vedo sotto, poi sotto, poi ancora più sotto… ). Ritornando al colletto dalla vetta io e alec abbiamo visto i due scialpinisti e abbiamo parlato con loro. Non eravamo soli. Ma da lì a poco loro sarebbero scivolati leggeri per i pendii, lasciandoci solo le tracce da seguire, mentre il cielo che si preparava al peggioramento del giorno successivo si oscurava piano piano…
Scesi al rifugio Orto di Donna eravamo sereni e pazienza per l’orario, ci siamo divertiti e ognuno ha portato a casa soddisfazione, foto, ricordi.
Grazie a ognuno di loro!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
- Pazzaura
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Mi sembra di vederlo a dirti sta frase... Colsub è un mito...scinty wrote: la pacatezza di colsub che ringrazio tanto per avermi supportato con calma dove altri non riuscivano “non riusciresti a fare una piccozzata e due passi invece che una piccozzata e un passo?”.
Hai ragione, è un ottimo compagno di gita per chi è un po più insicuro, vedi anche Claudia, a cui è stato vicino in varie occasioni.
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Pazzaura wrote:Mi sembra di vederlo a dirti sta frase... Colsub è un mito...scinty wrote: la pacatezza di colsub che ringrazio tanto per avermi supportato con calma dove altri non riuscivano “non riusciresti a fare una piccozzata e due passi invece che una piccozzata e un passo?”.
Hai ragione, è un ottimo compagno di gita per chi è un po più insicuro, vedi anche Claudia, a cui è stato vicino in varie occasioni.
Bella gita.
Però il casco no, no e poi no????????????
Giustissimo, tanti complimenti alla Scinty, che mi vuole così bene da seguirmi in queste sfacchinate, e poi se la cava quasi sempre bene, a parte qualche blocco in punti facili facili (mentre nei tratti più impegnativi va su bene!)ENZO67 wrote:Bravi a tutti, in particolare complimenti a Scinty!!!!!!
Complimenti vivissimi anche ad Ale Ramingo, hai un futuro come alpinista.
Colsub...bè lo sapevo già che è una certezza
Grazie a tutti della bella e lunga giornata...resa lunga da un paio di vistosi errori di percorso e dalla molta neve da battere. L'ultimo tratto di salita, con neve, non è per niente banale.
A la prochaine!
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Qui http://www.colsub.it/video.php?id_video=49 potete vedere e lasciare un commento al veloce mix di filmatini girati durante la salita
Ciaooo
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Grazie, Alec. Quando sono in montagna mi sento parte dell'ambiente e mi trovo davvero a mio agio. E' buffo perchè, nonostante mi sia sempre piaciuto compiere escursioni e camminare nei boschi, arrampicarmi sugli scogli ecc. per anni ho sempre vissuto a contatto con il mare e nonostante sia affascinato dal mondo subacqueo e dagli sport acquatici, non mi sento parte di esso come quando cammino sui monti. Ad ogni modo so bene che la strada per diventare un buon alpinista è lunga, fatta di molta esperienza e caratterizzata da un punto di vista molto personale, devi sentirtela dentro. Saperci convivere, come amare una persona. Capirla e rispettarla, temerla e affrontarla. Essere pronti a delle rinunce ed essere umili e pazienti quando le si cammina accanto. Farsi da parte quando è di cattivo umore, ed abbracciarla quando ci sorride luminosa e raggiante. Conoscerla profondamente per sapersi muovere attraverso i suoi repentini cambiamenti di umore. Se la si prende per il verso giusto, ci può dare veramente un'infinità di grandiose emozioni. Per cui cercherò di fare sempre del mio meglio per rispettarla e viverla il più possibile, sin dove i miei limiti lo consentiranno.alec wrote:Complimenti vivissimi anche ad Ale Ramingo, hai un futuro come alpinista.
Last edited by Ramingo on Mon Feb 02, 2009 18:43, edited 1 time in total.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Grazie colsub, simpatico il video!!! Devo dire che Scinty ha un concetto molto personale dello scialpinismo...Colsub wrote:Qui http://www.colsub.it/video.php?id_video=49 potete vedere e lasciare un commento al veloce mix di filmatini girati durante la salita
Ciaooo
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
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e Bravi Raminty e Scintingo!
http://trailsantacroce.com" onclick="window.open(this.href);return false;
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
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Colsub wrote:Qui http://www.colsub.it/video.php?id_video=49 potete vedere e lasciare un commento al veloce mix di filmatini girati durante la salita
Ciaooo
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Come già fatto presente sul grande sito di Colsub ...ammiro e mi complimento con tutti
voi per quello che vedo. Sapete quanto amo le Apuane e vedere le creste così quasi
con la sensazione di toccarle mi emoziona. Voglio precisare che con la neve per me
è tabù ..... d'estate ok ma d'inverno mi mancano gli attributi .... sono sincero.
Un vero spettacolo, splendide foto e ottimo documento video ....
GRANDI tutti !!!
voi per quello che vedo. Sapete quanto amo le Apuane e vedere le creste così quasi
con la sensazione di toccarle mi emoziona. Voglio precisare che con la neve per me
è tabù ..... d'estate ok ma d'inverno mi mancano gli attributi .... sono sincero.
Un vero spettacolo, splendide foto e ottimo documento video ....
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Iscriviti alla nostra Newsletter http://www.apuanextreme.it/newsletter.html
Grazie a voi, anche se le Apuane sono sempre battute da noi anche d'invernoscinty wrote:Grazie Bury, beh, anche se d'inverno le guardi più da lontano tu e la tua gang siete dei veri conoscitori delle Apuane e di tutti i loro sentieri (e dei migliori punti di ristoro )! Più apuanici di così!
....restando più in basso, quando voi dominavate dal Grondilice noi eravamo
sul Pasquilio. Le Apuane non le lasciamo salvo per qualche evento speciale ....
sennò cambio nome al nostro gruppo
Mi ricordo della telefonata con te a proposito delle gambe sotto al tavolino ...
stiamo creando una rubrica a proposito sul sito, puoi vedere la pagina in
allestimento http://www.apuanextreme.it/dove_mangiare.html
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Mitici!Bury wrote:Mi ricordo della telefonata con te a proposito delle gambe sotto al tavolino ...
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solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
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Mi sai mica dire da che quota incomincia la neve sulle Apuane? Anch'io ho problemi con le montagne imbiancate, ma vorrei, appena possibile, fare qualche puntanta sulle Apuane, avevo mente qualcosa intorno al Monte Carchio e il Passo del Vestito o, più semplicemente, tornare al Forato passando da Collemezzana.Bury wrote:noi eravamo
sul Pasquilio.
Ciao.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Imagine there's no countries.
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Grazie, io spero che arrivi pioggia che pulisca un pò, magari non tutti saranno d'accordo...davec77 wrote:Attualmente sul versante marittimo non sembra esserci neve sotto i 1200-1300 m. Però per stasera, e ancora di più nel corso della prossima settimana, potrebbe arrivare neve nuova anche a quote più basse.Mi sai mica dire da che quota incomincia la neve sulle Apuane?
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Questo si che è un argomento interessante....Bury wrote:stiamo creando una rubrica a proposito sul sito, puoi vedere la pagina in
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Re: Monte Grondilice
Sabato 31/10/2009: Vinca – Capanna Garnerone – Foce Rasori – Finestra Grondilice – Grondilice – Foce di Giovo - Vinca
Partecipanti: Enrico e Davide
Lunghezza: 13Km
Dislivello: 1000 metri
Difficoltà: EE – Forse F la salita alla vetta con un unico passaggio esposto, ma non difficile, in cui prestare attenzione anche per la presenza di ghiaietto.
Partenza alle 6,15 da Corso De Stefanis (magari un po’ anticipata rispetto al necessario, ma avevo esigenza di tornare presto), uscita ad Aulla e arrivo a Vinca poco dopo le 8. Parcheggiamo nella piazza principale del paese, ma volendo risparmiare un poco di tempo (Diciamo una decina di minuti tra andata e ritorno) si può, al bivio all’ingresso del paese, prendere la strada di destra e parcheggiare subito dopo la fine delle case.
In ogni caso Vinca, bel paesino medievale, merita una visita e non siamo pentiti di averlo attraversato 2 volte.
Il sentiero una volta, usciti dal paese, si trasforma ben presto in una comoda carrareccia numerata 38, che si trasforma nuovamente in sentiero (numerato 173) per salire alla Capanna Garnerone, dove giungiamo dopo circa un’ora con, ogni tanto, qualche bella vista sulla cresta Garnerone. Dopo pochi minuti nel bosco siamo alla Foce Rasori, da dove inizia la parte più interessante del percorso, numerata 186. Dalla Foce ci si dirige, sempre più ripidamente, verso le rocce e, dopo poco, lasciamo i prati per trovarci in un bel circo roccioso con guglie, creste e ghiaioni. Il cielo non è nitido, ma godiamo comunque di una bella vista sul Torrione Figari e la Punta Questa con alle spalle creste culminanti nella Pania della Croce. La ripidità del pendio ci permette di arrivare in breve alla Finestra del Grondilice e, da qui, in pochi minuti in vetta. La vista di vetta è decisamente interessante soprattutto per il Pizzo d’Uccello, che, da qui, sembra il Monviso che domina sulla pianura, per l’imponente Pisanino e per le bellissime gobbe del Cavallo, che, causa nebbia, riusciremo appena ad intravvedere ad intermittenza…
Per la salita da Vinca abbiamo impiegato circa 2 ore e 10, compresa qualche sosta tecnica. La discesa attraverso la Foce di Giovo ci prenderà circa 2 ore e 15 e risulterà meno interessante dell’andata. Qualche tentazione alla Foce di Giovo di salire anche al Pizzo d’Uccello, dopotutto sono solo 200 metri, ma ho paura di fare tardi, devo essere a Genova prima delle 17 e, così, ci tocca rinunciare… Attraversiamo quindi le rovine di un paesino di cavatori abbandonato e rientriamo nel bosco per arrivare a Vinca alle 13,40.
In conclusione è sicuramente una gita che merita, anche con tempo non molto nitido come abbiamo trovato, pur essendo una meta un po’ trascurata.
Link ad alcune foto:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... dilice.htm
Partecipanti: Enrico e Davide
Lunghezza: 13Km
Dislivello: 1000 metri
Difficoltà: EE – Forse F la salita alla vetta con un unico passaggio esposto, ma non difficile, in cui prestare attenzione anche per la presenza di ghiaietto.
Partenza alle 6,15 da Corso De Stefanis (magari un po’ anticipata rispetto al necessario, ma avevo esigenza di tornare presto), uscita ad Aulla e arrivo a Vinca poco dopo le 8. Parcheggiamo nella piazza principale del paese, ma volendo risparmiare un poco di tempo (Diciamo una decina di minuti tra andata e ritorno) si può, al bivio all’ingresso del paese, prendere la strada di destra e parcheggiare subito dopo la fine delle case.
In ogni caso Vinca, bel paesino medievale, merita una visita e non siamo pentiti di averlo attraversato 2 volte.
Il sentiero una volta, usciti dal paese, si trasforma ben presto in una comoda carrareccia numerata 38, che si trasforma nuovamente in sentiero (numerato 173) per salire alla Capanna Garnerone, dove giungiamo dopo circa un’ora con, ogni tanto, qualche bella vista sulla cresta Garnerone. Dopo pochi minuti nel bosco siamo alla Foce Rasori, da dove inizia la parte più interessante del percorso, numerata 186. Dalla Foce ci si dirige, sempre più ripidamente, verso le rocce e, dopo poco, lasciamo i prati per trovarci in un bel circo roccioso con guglie, creste e ghiaioni. Il cielo non è nitido, ma godiamo comunque di una bella vista sul Torrione Figari e la Punta Questa con alle spalle creste culminanti nella Pania della Croce. La ripidità del pendio ci permette di arrivare in breve alla Finestra del Grondilice e, da qui, in pochi minuti in vetta. La vista di vetta è decisamente interessante soprattutto per il Pizzo d’Uccello, che, da qui, sembra il Monviso che domina sulla pianura, per l’imponente Pisanino e per le bellissime gobbe del Cavallo, che, causa nebbia, riusciremo appena ad intravvedere ad intermittenza…
Per la salita da Vinca abbiamo impiegato circa 2 ore e 10, compresa qualche sosta tecnica. La discesa attraverso la Foce di Giovo ci prenderà circa 2 ore e 15 e risulterà meno interessante dell’andata. Qualche tentazione alla Foce di Giovo di salire anche al Pizzo d’Uccello, dopotutto sono solo 200 metri, ma ho paura di fare tardi, devo essere a Genova prima delle 17 e, così, ci tocca rinunciare… Attraversiamo quindi le rovine di un paesino di cavatori abbandonato e rientriamo nel bosco per arrivare a Vinca alle 13,40.
In conclusione è sicuramente una gita che merita, anche con tempo non molto nitido come abbiamo trovato, pur essendo una meta un po’ trascurata.
Link ad alcune foto:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... dilice.htm
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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- davec77
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Re: Monte Grondilice
Sempre bellissimo il Grondilice, e neanche così trascurato, anche se meno famoso dei suoi importanti vicini. Io l'ho salito parecchie volte. Offre anche svariate possibilità alpinistiche, soprattutto in inverno (cresta nordovest, goulottes sul versante est). D'estate si trova roccia molto friabile, ma esiste almeno una via di arrampicata classica e interessante, la fessura Malerba sul versante nord.
Per raggiungere la vetta dalla via normale è più breve partire dal rif. Donegani in Val Serenaia, ma sicuramente il percorso con partenza da Vinca è ancora più affascinante.
Per chi non lo conosce e volesse andarci, segnalo che è possibile proseguire in auto anche un po' oltre Vinca, seguendo fino alla fine la strada (molto rovinata nell'ultimo tratto) che all'ingresso del paese scende a destra: si guadagnano più di 100 m di dislivello e una ventina di minuti di cammino.
Altra annotazione, i ruderi che si incontrano scendendo da Foce di Giovo si chiamano Capanne del Giovo e sono presumibilmente resti di ricoveri di pastori (visto che nell'alta valle non ci sono cave, e che un tempo non ve ne erano neppure in Val Serenaia).
Per raggiungere la vetta dalla via normale è più breve partire dal rif. Donegani in Val Serenaia, ma sicuramente il percorso con partenza da Vinca è ancora più affascinante.
Per chi non lo conosce e volesse andarci, segnalo che è possibile proseguire in auto anche un po' oltre Vinca, seguendo fino alla fine la strada (molto rovinata nell'ultimo tratto) che all'ingresso del paese scende a destra: si guadagnano più di 100 m di dislivello e una ventina di minuti di cammino.
Altra annotazione, i ruderi che si incontrano scendendo da Foce di Giovo si chiamano Capanne del Giovo e sono presumibilmente resti di ricoveri di pastori (visto che nell'alta valle non ci sono cave, e che un tempo non ve ne erano neppure in Val Serenaia).
- soundofsilence
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Re: Monte Grondilice
Grazie delle informazioni, anche se sia l'alpinismo che le apuane in invernale non sono cose per me...davec77 wrote:Sempre bellissimo il Grondilice, e neanche così trascurato, anche se meno famoso dei suoi importanti vicini. Io l'ho salito parecchie volte. Offre anche svariate possibilità alpinistiche, soprattutto in inverno (cresta nordovest, goulottes sul versante est). D'estate si trova roccia molto friabile, ma esiste almeno una via di arrampicata classica e interessante, la fessura Malerba sul versante nord.
Per raggiungere la vetta dalla via normale è più breve partire dal rif. Donegani in Val Serenaia, ma sicuramente il percorso con partenza da Vinca è ancora più affascinante.
Per chi non lo conosce e volesse andarci, segnalo che è possibile proseguire in auto anche un po' oltre Vinca, seguendo fino alla fine la strada (molto rovinata nell'ultimo tratto) che all'ingresso del paese scende a destra: si guadagnano più di 100 m di dislivello e una ventina di minuti di cammino.
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