Venerdì 29/10, sfruttando una splendida giornata autunnale (per trovare la quale ho dovuto prendere ferie, ormai va così ) con il socio Sandro siamo andati all'esplorazione di questo versante che ci risultava essere piuttosto trascurato, nonostante si trovi in uno degli angoli più belli e selvaggi delle Apuane (Torrione Figari e Punta Questa sono due belle cime rocciose appaiate, appendici meridionali della Forbice, e situate fra la testata del Canal Fondone e il Vallone degli Alberghi).
Versante trascurato... visto che personalmente non ne avevo mai sentito parlare da alcun alpinista. La vecchia guida CAI-TCI del 1979 gli dedica poche righe, citando rapidamente le 3 vie che lo percorrono: una di III, aperta da genovesi nel 1909, spostata sulla destra e facente capo a un'antecima Sud, una centrale del 1967 e una più breve sulla sinistra, del 1941.
La più interessante ci sembrava la via centrale, più diretta: uniche informazioni in proposito, le seguenti parole sulla guida: "Per una costola centrale, alta c. 200 m, salirono A. Gross e D. Colli nel 1967, incontrando un pasaggio di IV".
Per fortuna sulla guida stessa un bello schizzo indica chiaramente quale sia la costola da prendere...
L'attacco si raggiunge da Foce Rasori (a 1 ora scarsa dalla fine della strada oltre Vinca) in circa 40 minuti, se non ci si perde (come noi ): si deve, anzi si dovrebbe, seguire il sentierino segnalato da ometti che da lì traversa in quota fin sotto il Torrione Figari, e giunti al canale che scende dalla Focetta (valico fra Forbice e Torrione Figari), discenderlo per terreno apuano un po' disagevole, ma non difficile e poi traversare all'attacco. Da Foce Rasori si ha la parete proprio davanti e si può osservare bene sia il percorso dell'avvicinamento, sia la via.
La costola è ben definita nella parte bassa, alla quale segue un ampio ripiano alberato, dal quale si può uscire sul sentiero della via normale alla Punta Questa. Sopra il ripiano si eleva la parete terminale, che porta direttamente in vetta.
La costola inferiore da lontano sembra piuttosto verticale, e invece si è rivelata alquanto appoggiata e discontinua. Attaccando alla sua base l'abbiamo risalita con due tiri di corda sui 50-55 m, incontrando difficoltà di II con passi di III, su roccette come sempre un po' erbose, ma generalmente solide (ovviamente con tratti comunque da controllare).
Con un terzo tiro di collegamento siamo sbucati sul ripiano e abbiamo sostato su un albero sulla destra della base della parete successiva. Questa l'abbiamo affrontata circa al centro per una placchetta di roccia solida e solcata da una fessura (III+) proseguendo poi su terreno più discontinuo, per saltini di roccia un po' peggiore, fin sotto a una piccola fascia di strapiombi preceduta da placchette; tiro da 40 m con sosta da chiodare.
Gli strapiombi sono di roccia alquanto friabile e li abbiamo evitati: sopra la sosta si sale in diagonale sinistra per una bella placca, in direzione di un arbusto (III+), per poi ancora spostarsi a sinistra e aggirare lo strapiombino, su roccia appigliata e solida (ancora III+). Sopra si prosegue su terreno più facile, fino a una cengetta erbosa che precede una grande placca compatta, ormai in vista della vetta; altro tiro da circa 40 m con sosta da chiodare, compito un po' laborioso per la rarità di fessure buone e in posizione comoda: io ho chiodato sulla sinistra.
Da qui, sembrano esserci almeno 2 opzioni per proseguire: a destra la placca è delimitata da una paretina che forma con essa un grosso diedro/fessura; si vede un vecchio chiodo all'inizio e poi più nulla; il terreno non sembra molto proteggibile se non forse con friend grandi (che non avevamo) nella fessurona; le difficoltà non sembrano elevate ma almeno un passo potrebbe essere più verticale e delicato. A sinistra, invece, poco sopra la nostra sosta, si vede un grosso chiodo in una fessurina che solca l'ampia placca, al di sopra della quale ci si immette in un diedro-camino, al di là di uno spigoletto.
Noi abbiamo scelto questa seconda strada (che, personalmente, ho il sospetto che porti sull'altra via, quella di sinistra del 1941, abbandonando quindi la via del 1967). Rinviato il chiodo si passa lo spigoletto (qui, tratto di IV, su roccia buona) e poi si segue il camino, non difficile (passi di III+) e abbastanza proteggibile, finché il terreno non appoggia un poco (II e III) fino a raggiungere la vetta; ancora un tiro sui 35-40 con sosta da allestire.
Nel complesso la via ci è sembrata piacevole, con basse difficoltà ma su terreno prettamente alpinistico, vista l'assenza completa di protezioni e soste, eccetto il chiodo dell'ultimo tiro (in realtà nei primi 3 tiri, molto facili, questo non è un grosso problema, si sosta bene su alberi e spuntoni e comunque si potrebbe anche andare di conserva; chiodi e martello servono per la parte alta della via).
La roccia nel complesso non è affatto male per essere in Apuane, tuttavia, vista anche la frequentazione pressoché nulla, i sassi smossi abbondano, e ci sono in ogni caso tratti di roccia più friabile, sebbene senza particolari difficoltà tecniche.
L'ambiente è dei più belli, selvaggio e panoramico: venerdì grazie alla giornata tersa si potevano scorgere l'Elba e la Corsica (con il M. Cinto innevato) e dall'altra parte il Monviso!
Ah, per la discesa non ci sono grossi problemi: si scende sul versante Nord per tracce di sentiero (I grado) fino all'Intaglio fra Punta Questa e Torrione Figari. Qui si scende il canale a sinistra (Ovest) incontrando inizialmente un passo ripido di II grado almeno, fattibile anche in doppia sfruttando una sosta con chiodi e cordini (in realtà sosta di partenza della via del Pulpito al Torrione Figari). Continuando nel canale sassoso e poi per tracce verso destra, si ritrova il sentiero dell'avvicinamento, alla base della parete Ovest del Torrione.
Punta Questa - Parete Ovest
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Re: Punta Questa - Parete Ovest
Bravi. Ecco una bella salita con chiodi e martello, da un pò non se ne leggeva.. e solita dettagliata relazione.
Questa integrazione di notizie sarà un ottimo spunto per eventuali ripetizioni.
Questa integrazione di notizie sarà un ottimo spunto per eventuali ripetizioni.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
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Re: Punta Questa - Parete Ovest
Aggiungo anche qualche foto.
Re: Punta Questa - Parete Ovest
Ecco mi ero dimenticato di chiedere le foto... ma mi hai letto del pensiero.
Bella linea di salita. Nostalgia del terreno apuanico.
Bella linea di salita. Nostalgia del terreno apuanico.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: Punta Questa - Parete Ovest
Bravo Davec.
Una bella ri-scoperta
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Amicizia e mutua prosperità
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Re: Punta Questa - Parete Ovest
Una vera via da alpinismo classico, davvero bravi!!!!!Ramingo wrote: Bravi. Ecco una bella salita con chiodi e martello, da un pò non se ne leggeva.. e solita dettagliata relazione.
Questa integrazione di notizie sarà un ottimo spunto per eventuali ripetizioni.
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Punta Questa - Parete Ovest
Che bella salita!!! La foto col chiodo è splendida!!!
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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