Poco da dire, semplicemente fantastiche. Ero sempre stato dubbioso sullo spostarmi in quella zona (felice come sono dei miei cari Appennini e delle mitiche Liguri) ma è valsa veramente la pena di farsi tanti chilometri.
L'itinerario è stato breve:
- Partenza da Piglionico
- Sentiero 7 fino al rifugio Rossi
- Lunga escursione nella zona della Vetricia
- Discesa nel vallone della Bora (non vorrei sbagliare nome)
- Ritorno alle macchine tramite il sentiero 127
...ma veramente spettacolare.
Si parte da una sterrata in cui lasciare le macchine. Il sentiero entra subito nel bosco e sale su per una vecchia mulattiera. Il percorso è ben segnato e il bosco tenuto perfettamente. Si scorgono ancora i resti di vecchie abitazioni e carbonaie.
Usciti dalla vegetazione ci si trova in un prato con di fronte l'"Uomo morto" a destra, il rifugio e a sinistra il massiccio di Pania secca.
Saliti al rifugio la vista è stupenda, ci troviamo d'avanti il massicio di Pania della crocie e sotto la Vetricia.
A questo punto inizia la lezione introduttiva del corso; si discende in vetricia e si visitano le numerose grotte.
La vetricia è stupenda; sembra di essere in un altro mondo (nulla da invidiare alla Valle delle Meraviglie). Camminiamo tra squarci profondi centinaia di metri e rocce scavate dal tempo in modo sorprendente. C'è anche il tempo per l'avvistamento in un gruppetto di Caprioli.
La discesa avviene in una profonda gola (anche qui la vista ha di che godere) che ci porta fin nel bosco dove incontriamo il sentiero 127.
Consiglio a chi non è mai stato nelle Appuane di andarci; per quanto mi riguarda trascinerò presto qualche amico su Pania della croce
