"Dente" mon amour
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- Alexander
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"Dente" mon amour
...quando ero bocia... beh anche prima in effetti... prima ancora di quando mi possa ricordare per il vero... venivo portato in montagna dai miei genitori, i miei zii, i miei nonni, gli amici... da tutti... Potevo iniziare ad odiarLa.. od a farne ragione di vita... per me diventò più di una passione... diventò una vocazione. Un richiamo trascendente. Ciò che non posso non fare.
Qualche anno dopo... da bocia appunto... sentendo parlare mio zio e vedendo come le persone si rivolgevano a lui... vedendo ciò che lui poteva fare e gli altri no... ciò che lui viveva e gli altri no... capii, o per meglio dire iniziai a concepire, ciò che era "andare in montagna" ed invece ciò che era " “scalare” le montagne". Nella prima vi erano tutti i tipi di andare in montagna compreso l'alpinismo facile... nella seconda vi era qualche cosa in più. La libertà di essere e cercare davvero Dio o chi per lui... lassù.
Zio aveva fatto di tutto in montagna... eppure nominava sempre una scalata, non tra le più difficili, che lui stesso definiva "facile facile". (Per lui ovviamente...) Parlava del Dente del Gigante... Non era né la cosa più ostica né la più ardua che aveva fatto... Era qualche cosa di diverso.
Beh... anche io sapevo che cosa fosse il Dente... quella punta acuminata riconoscibile dovunque ...chi non lo sapeva?. I bimbi la imparavano per prima in Valleé... prima ancora del Bianco. Almeno noi. Sembrava la materializzazione più semplice di ciò che era: "lassù", "inaccessibile", "sacro".
Da tanti anni avrei potuto salire sul Dente... da tante vie. Ho scalato cose molto molto più difficili per vie dure eppure rinunciai già due volte a scalare la guglia per antonomiasia. La prima volta, con un compagno con cui ora non scalo da tanto, cambiammo obbiettivo per una via di ghiaccio. Fu meglio così. La seconda tornai indietro per via del mio compagno di quel momento. Ma questa volta... quest'anno... ho deciso che fosse venuto il momento giusto. Ho fatto molte scalate... non migliaia certo... ma ho arrampicato per centinaia e centinaia di volte. Sono salito su vie molto ma molto più dure di ciò che avrei trovato sul Dente, senza lontano paragone. Sono andato in montagna altrettante volte a fare neve, roccette, creste, ghiaccio, sentieri e quant’altro…. Ho rischiato e ponderato tanto.
Quest'anno mi sono sentito di aver fatto abbastanza gavetta per chiedere al Dente del Gigante di salire senza offenderlo. Mi son sentito di aver faticato abbastanza da rispettarlo.
Molti pensano che Dente del Gigante voglia dire solo “una scalata facile di V… ma ci sono i canaponi”… Credo che non potranno trovarvi altro che ciò che dipingono… sempre se va tutto bene. Per me il Dente era l’avatar di ciò che reputo alpinismo. È tutt’altro
Giovedì, sapendo della finestra di bel tempo siamo perciò partiti con Donald da Genova, alle 4 alla volta di La Palud. L'idea era salirvi in giornata. Partenza con la prima funivia alle 730... ritorno con quella delle 17... una toccata e fuga sull'Olimpo.. . un luogo che ci saremmo fermati a guardare poi da Courmayeur...
Si dice che un vero valdostano sia in grado di commuoversi di nostalgia, bevendo genepì, in una locanda di Courmayeur, pensando al Dente del Gigante... pur avendocelo davanti... quanto è vero.
Dopo aver parcheggiato... siamo partiti... purtroppo alle 710 c'erano già un'80ina di persone in coda... abbiam potuto prendere solo la terza funivia. una ogni quarto d'ora... tardissimo... abbiamo perso mezzora. Siamo saliti al Torino Vecchio con gli impianti. Per non dissacrare le salite sul Bianco, prima della mia prima funivia... qualche anno fa, l'ho fatta a piedi... così mi sono guadagnato il diritto di salire quassù a mio modo di vedere le cose.
Ci siamo guardati intorno... giornata fantastica... A SX la cresta di Peuterey... ricordo la traversata integrale e l'impresa storica... prima il problema, poi la ripetizione di Diemberger... qualche cosa di pazzesco considerando che si potrò dietro una cinepresa! Non a caso due primi ottomila son suoi.
...l'Aiguille noire a SX... tra quanto ci salirò per la sud? Spero presto.. dipenderà da tempo, compagno ed annnata. E la Blanche e la sua nord... le Dames... la candela... quanti sogni... i miei e quelli dei pionieri e di tutti gli altri dopo di loro e dopo di noi... che spettacolo.
E sua maestà.
Ci siamo preparati al volo...
Donald mi ha detto due volte su due che sono più veloce a prepararmi e che recupero tempo "sono più avezzo"... si peccato che però a scalare sia più forte lui... facciamo a cambio? (Comunque lo seguirò a lungo in falesia... chissà se oltre a trasmettermi allegria e piacevolissima compagnia, continuerà come fin'ora a passarmi lezioni di scalata! Io dico di si! )
Qualche foto... Donald in ammirazione
...e poi via alla veloce... sempre lui che tira viaggia
...il Dente è lì e ci aspetta..
L'ultima volta che mi ritrovai qui quasi mi misi a piangere... dovetti ripiegare con una giornata simile... Questa volta invece mi sono reso conto di avere un'altra occasione... non c'è motivo per tornare indietro... la guglia è lì ad aspettarci... sembra quasi ci sorrida.
...ed allora avanti...
Dopo aver superato l'Aiguille Marbré attacchiamo il canalino storico... 40°, alcuni danno 50°... non è vero... 40° sono già di manica larga... c'è solo da dire che alle volte lo trovi con le peste ed altre con il ghiaccio vivo... secondo caso... forse è meglio salire sulle rocce a SX... ci sono stato in entrambi i modi... e questa volta era in condizioni.
Nel frattempo comunque abbiamo raggiunto le cordate partite 30 minuti prima... e superate due sul ghiacciaio... ma quante ce ne sono davanti?
...eccomi all'uscita del canale.
Iniziamo la rognosa salita degli sfasciumi della gengiva. (C'è anche un topic dedicato a sta parte che è quella coi pericoli oggettivi più alti se hai cordate davanti... noi ne abbiamo un'infinità)...
Saliamo, saliamo... passi di I-II qualche cosa di III, qualche movimenti forse di IV, ma evitabile... chiazze di neve , ghiaccio vetrato... un bel casino... ma fa caldo... verglass non ce n'è. La gente è lentissima... ma scavalcare vorrebbe dire tirare loro addosso delle pietre... non è il caso... saliamo, prima a zig zag... poi in lunga curva a SX... poi un traversino... a Sx poi a DX aggiriamo il filo... saliamo dritti... e dietro a due gendarmi e finalmente in cresta... si vede la Salle à Manger
...scendiamo dalla crestina... e ci andiamo dopo un bel traversino semplice su neve.
...qui inizia l'attesa... ci cambiamo. mettiamo le cose a posto e le copriamo con pietra (non si sa mai per il vento)... estraiamo gli zaini da parete, roba veloce... e pronti... ci impieghiamo 2 minuti al massimo... ma essendo in coda aspetteremo quasi un'ora... c'è gente che non ce la fa e torna indietro nonostante la guida... chi tenta lo stesso... molte cordate... quasi tutti portate da guida o facenti funzioni...
poi finalmente tocca a noi...
Facciamo la normale...
Inizialmente dovevamo essere in 4... e mi avevano proposto la Burgasser (6b+) oppure la Geant Branché (5+)... il motivo era il fare una via "etica"... "pulita"... "senza i canaponi". Da quel punto di vista capivo... mi piaceva l'idea di vedere e capire ciò che avevano percepito i primi pionieri. Ricordiamoci che il dente cercarono di salirlo sparando dei razzi con ancorate delle corde...
Però devo anche dire che questo varrebbe sulla maggior parte delle montagne... ma sul
Dente... per quel che mi riguarda... no.... In ambito alpinistico, l'esistenza di quei canaponi... testimonia una storia senza confini. (Anche se quelli che ci sono ora sono stati appena sostituiti al posto degli storici logori). I primi tentativi furono appunto artificiali... tentarono di issarsi alle corde e successivamenteseguirono molteplici rischi. Con il tempo alcuni impavidi pionieri tentarono con abilità e coraggio di scalare.... l'attuale normale... Burgener fu il più audace ...ma quando arrivò alla Gran Placca, che oggi prende il suo nome, si fermò e vi scrisse il leggendario biglietto... Fu la testimonianza di un epoca e di un'avventura davvero a rischio della propria vita... dopo di lui passarono milioni di alpinisti e comparvero le corde... e di lì seguitarono per decine di anni mille e mille storie. Molte le conosco... ho la radiografia del Dente, passo dopo passo... metro di canapa dopo metro... oramai sono intessute con la roccia... sono la storia dell'alpinismo e del pionierismo di uesta guglia... ripercorrerle significa vivere ciò che hanno vissuto pionieri, storici, scienziati... dalle esperienze di De Saussurre che qui vicino stabili il suo laboratorio d'alta quota a centinaia di altri che potrei citare... Vorrei vedere il percorso in cui mise le mani anche mio zio... questo c'è da un piatto della bilancia...
...e dall'altro una od un'altra via di 4 tiri di 130 metri di max 5+... o di 6b+
Donald preferiva fare una via più dura... ma mi ha capito... è una persona di cuore e mi ha assecondato.
Facciamo la normale.
Ecco Donald in rosso. Scendiamo al grande ballatoio che è sito dove prima vi era una grande lama poi caduta. Ora lascia spazio ad un bel terrazzo con cristalli. Vi è un tiro di 5... (non V) molto corto... carino. Si deve doppiare lo spigolo... questo è ancora lo storico... date le difficoltà ora ben più alte, l'hanno spittato... a metro... ed hanno messo una corda per chi vuole agevolarsi... subito ho penso che fosse stata messa dalle guide per i loro clienti... poi ho capito che è fissa... Donald non la usa e mette un rinvio giusto per proteggere il primo passo... poi va in sosta.
L'idea è guadagnare tempo visto tutto quel che abbiamo aspettato... lui dovrebbe fare due tiri ed io altri due. tutti uniti in un colpo... purtroppo però si deve fermare subito... ci sopravanzano una cordata da tre... forbice. Lenta, ed una da due... simpatica al 50%... anch'essa lenta...
Do uno sguardo intorno... vedo il Midì... e penso alla Rebuffat... presto...
Tacul e satelliti... Ottoz alla Piramide... Salluard all'Adolphe Rey... presto... strizzo un occhio al cielo... e per me inizia la verra salita del Dente...
Si parte
Con il primo tiro cortissimo si arriva in sosta...
...al che ci spostiamo a SX... lasciamo libera la sosta di DX... ci scambiamo le corde... siamo un po' presi come massaie che stendono... anche se Donald non ha potuto unire i tiri... parte lui... subito e cerchiamo di sbrigarci...
Il tiro seguente è un facile canale di III/ 1 pass.IV protetto a cordini. C'è un po' di ghiaccio.
Ecco l'uscita.
Porta ad un terrazza sopra al quale partono i canaponi...
...e finalmente le/la Placca Burgener...
Qui Burgener si fermò ed ivi scrisse il leggendario biglietto "impossibile by fair means"...
...pronuncio questa frase... questa placca, immaginandola senza i canaponi, per noi sembra molto più facile di ciò che abbiamo appena passato... questo e molto altro testimonia ciò che è cambiato nello stile, tecnica, mente... tutto era diverso... ci vorrebbero migliaia di pagine per capirlo... eppure basta salirvi per avvertirlo a pelle. Era per loro un qualche cosa di sacro e mostruoso... lo è anche per noi...
"impossibile by fair means"... ...ciò che mi esce dalla bocca è "...but possible by fairy's mind"
...finalmente tocca a me... parto io e mi godo la salita. La placca è fantastica... com'è possibile che la roccia sia così bella dopo 1000000 di ripetizioni?
Intanto il secondo di cordata nell'equipaggio che precede incastra un friends... non capisco perchè l'abbia messo... ma poi incastrarlo... nonostante il cavanut non riesce a toglierlo, lo abbandona... ci proviamo... ma a mani nude è impossibile... con il cavanut ce la farei, il tipo lo usava male... ci lascia un moschettone. Prova anche Donald... sempre a mani nude... non ci riesce, ma recupera il moschettone e glielo ridiamo.
Ecco Donald che sale
...gli chiedo se gli va che faccio io un altro tiro così equilibriamo... ma siamo imbottigliati da un casino di tempo... ha già lui la roba, preferisce stare addosso alla cordata che precede perchè è tardi... ed ha ragione.... lo faccio andare... e ci continuiamo ad alternare.
...seguo io...
Poi tocca di nuovo a me...Inizia il fatidico traverso ascendente che porta nel famoso "diedro liscio". La primaparte sembra una scaletta, appigli uno dietro l'altro... poi un tratto di circa 3 metri più duro... scatto una foto al mio compagno in sosta
...e m'infilo nel diedro... è molto divertente... compressione espansione e qualche lama... una scalata piacevole, classica e tutt'altro che scontata. Mi fermo in un ampio ballatoio. Sono tutte soste molto comode. Donald mi raggiunge e riparte per uscire dal diedro. Scala sempre in libera ed elegantemente. Poi mi recupera.
Prendo un po' di fettucce e riparto perchè 3 metri dopo finiscono i canaponi.
quindi parto, uso la corda al solito di qua e di là delle guglie... trovo un micro nut incastrato... ci passo un rinvio.., butto una fettuccia a strozzo su uno spuntone... salgo e mi ritrovo in sosta sotto la punta sella...
...zoom...
Guardo l'ora... le cordate lente partite dal rifugio Torino di chi ha pernottato e quelle con guida e clienti ci hanno fatto perdere in totale circa 3 ore... dovremmo salire sulla prima punta e calarci per prendere la funivia. Donald mi raggiunge e propone di andare alla Madonnina... ha ragione, è ovvio... proveremo a correre più dopo. Siam venuto qui per questo e non si discute.
Parte lui, evita la prima punta e traversa a DX, tanto non c'è neve... la via finora era aerea... molto piacevolmente aerea, ma nemmeno un po' esposta. Si sale sulle linee di debolezza della parete. Non ci sono mai momenti in cui si ha il senso di vuoto. Magari di aereo ma non di vuoto (relativamente alle pareti ovviamente). Invece in questo punto inizia un po' anche l'esposizione e ciò galvanizza gli animi. Donald parte, tocca a lui, e traversa sino all'intaglio fra le punte, risale dall'altro lato ed arriva in vetta... ok tocca a me...
"Recupera"... "Roby recupera"... ma le corde oltre un certo tot non si muovono...
Donald mi grida "vieni"...
Avrò 20 metri di lasco... come vieni? Glielo grido... e mi affaccio... le corde si sono incastrate. Ed ora? Ragiono e 1 secondo dopo mi viene in mente un'idea... gli grido di aspettare... rimango ancorato alla sosta... prendo la corda con meno bando e mi faccio degli anelli tipo bambolina e li blocco con barcaiolo... prendo l'altra e velocissimo faccio la stessa cosa... l'idea è recuperare tutto il lasco e bloccarlo... poi farmi un prusik e scalare fino al punto in cui sono bloccate... con il prusik mano mano che avanzerò ridurrò il lasco (altrimenti rischierei comunque un bel pendolo senza contare il carico di rottura da tranciamento). Sto per chiudere il secondo barcaiolo e mi arriva uno strattone che mi strappa via dalla parete... rimango appeso con la mia doppia assicurazione alla sosta... lo strappo è violento ma di soli 10 cm... mi affaccio...
Ed una guida che stava tornando per le calate dalla normale, volendo aiutarmi, ha liberato le corde... senza avvertirmi però... meno male che non faccio mai nulla senza essere dovutamente assicurato. Grido a Donald di non tirare assolutamente le corde... (o gli anelli mi soffocheranno)... toglo tutto ciò che ho recuperato... al che lo avverto... se le riprende... e si riparte come se nulla fosse... Ringrazio comunque la guida francese che voleva dare una mano... Sto per salire sul Dente... sulla vetta?! Ma è tutto vero? Mi sembro un bocia alla prima scalata...
Scendo all'intaglio...
Risalgo alla statua della madonna...
C'è Donald
La vetta... mi sento come un bambino...
...mi sento... emozionato... mi sento... bene.
Ma dobbiamo scendere... e subito... La cordata che ci sopravanzava scende... ma si ferma all'intaglio... se la prende comoda... pensano di aver finito il tempo... noi vogliamo provarci... sono le 15... Foto di rito. Alle 17 c'è l'ultima discesa ma alle 1730 l'ultima dello staff... chissà che... beh inizia la corsa...
Scendo anche io... Donald mi fa sicurezza a spalla. Scendo all'intaglio, salto la sosta come prima, continuo sino alle calate. Recupero Donald che in un attimo attrezza le doppie... Sono le 15 e spiccioli... 05'? 07'? Non capisco come abbia fatto in così fretta... ci ricontrolliamo... e si parte...
Passa anche un aliante...
Sono 6 calate da 25... oppure 3 da??? ... la mezza del mio compagno è 55... vediamo se basta...
Prima doppia da 20-30 m... E siamo di nuovo in coda... sopra di noi ci sono i francesi... sotto di noi dei tedeschi... siamo sulla stessa sosta... 5 minuti e non la liberano... 10 minuti e non la liberano... ma che fanno...??? non è possibile... Poi finalmente...
Con la seconda calata andiamo a prendere un ancoraggio a SX... un ottimo fix... un chiodo per metà fuori e due chiodi marci... ci fidiamo? Beh Donald è stato un mago a prenderlo... un gran mazzo a pendolo... io lo raggiungo in una sorta di Tyrolienne... Ci fidiamo e Donald riparte... Trova un'altra sosta. Ci piazza un rinvio ... non si sa mai... Quando ha i piedi appoggiati io cerco a forza di alleggerire la sosta e ci riescoanche cercando ovviamente di non fare effetto traciamento. Poi tocca a me. Scendo e recupero il rinvio... poi mi calo al fulmicotone...
Un'ultima breve doppia e siamo arrivati. Le corde le fa Roby, io recupero gli zaini. Arriva, molla tutto e si veste, io intanto faccio al corda gli porgo il nodo... lui si imbraca ed inizia la corsa...
...scendiamo... lasciamo alle spalle, tedeschi, spagnoli, francesi ed altro... e via per la gengiva... Donald davanti, io assicuro in discesa. In compenso nei passi difficili mi indica i piedi e via ancora. Siamo abbastanza veloci. Le chiazze di neve sono infide perchè han mollato ma sotto c'è ghiaccio verde... le pietre muovono... noi a conserva corta siam veloci. Arriviamo al canale... io sono un po' stanco... gli chiedo il cambio. Lui sopra io scendo... mi fa un po' di sicura sul vetrato centrale poi si continua in discesa... quasi corriamo poi la salita ci da una bella botta... Roby sembra più fresco... arriviamo fino all'aiguille Mabré... la parte crepacciata è finita... io ho uno scarpone sciolto da 30'... gli dico "Donald vai avanti che sei messo meglio... se c'è ancora ferma la funivia". Ci sta e parte... mi lego gli scarponi e parto anche io. Sono 30 o 40 metri indietro... purtroppo andiamo uguali... ed arriviamo ocn gli stessi 30 o 40 metri. siamo stanchi per la corsa e per il caldo asfissiante. Arriviamo al Torino Nuovo... via i ramponi... io entro nel rifugio scendo di velocità la scalinata solita.. i 221 scalini ripidi... e quado arrivo alla fine vedo spuntare Donald... ..."persa"...
...come persa? ... persa per 5 minuti... è appena partita... ben visibile di fronte al rifugio ma sospesa in aria... ore 17.30...
Dalle calate al Torino Vecchio, nonostante abiamo dovuto aspettare parecchio in sostsa abbiamo impiegato 2h20'... eppure l'abbiamo persa... lascio il sacco e mi sdraio... devo recuperare... Donald anche... lui chiama... io messaggio...
Inizialmente pensiamo di scendere a piedi... abbiamo le frontali. Io conosco la strada. Poi penso che sono 2100 m più in giù... da fare ed arrivare di notte a casa per lavorare il giorno dopo... dall'altro parte della bilancia c'è la serata in rifugio... hei... la serata in rifugio? dico a Donald che sono stanco... in effetti molto stanco... ... aspetta... aspetta ma abbiamo scalato il Dente? Siamo appena tornati dal Dente? E siamo al rifugio Torino... Donald mi guarda... hei ma sono 5 anni e mezzo che lui non dorme in rifugio... La sua compagna, che è anche mia amica tra l'altro, gli dice... "ma che pensi ma fermati a dormire!!!"...
Pollon... la sentirò poco dopo... ma è semplicemente felicissima... e così mio padre et family... ragzzi ma siamo quassù... inizia il party più alto d'Italia... Inizio a chiedermi perchè diavolo volessi prendere la funivia... per tornare dove? risaliamo la scala... che fatica... Roby torna indietro anche ad aiutarmi col mio zaino... sono un ravatto!
Prima urge una ripresa... beviamo di tutto... e sistemiamo gli zaini! (siamo rossi di sole!)
Ci laviamo, ci sistemiamo...
...poi iniziano i discursi... i racconti...
Il Dente in ogni sua forma... e molto molto altro...
...e tutto appare diverso... e non solo per il tempo...
non ricordo nemmeno più perchè volessi scendere di qua...
...ripensiamo e parliamo della via di salita e delle varie della giornata...
Donald mi trova anche alcune riviste che pubblicano roba strana al rifugio
...si ride e si scherza tutta la sera... poi nanna...
Alla mattina si scende... tempo suggestivo.
...e magico...
...giu per la fatidica scala...
...e pensare a quando non vi era l'intelaiatura di ferro... colava acqua, ghiacciava e ci volevano i ramponi per salirla...
...ma nel cuore... sempre vivo solo un pensiero... che difficilmente scorderemo...
Qualche anno dopo... da bocia appunto... sentendo parlare mio zio e vedendo come le persone si rivolgevano a lui... vedendo ciò che lui poteva fare e gli altri no... ciò che lui viveva e gli altri no... capii, o per meglio dire iniziai a concepire, ciò che era "andare in montagna" ed invece ciò che era " “scalare” le montagne". Nella prima vi erano tutti i tipi di andare in montagna compreso l'alpinismo facile... nella seconda vi era qualche cosa in più. La libertà di essere e cercare davvero Dio o chi per lui... lassù.
Zio aveva fatto di tutto in montagna... eppure nominava sempre una scalata, non tra le più difficili, che lui stesso definiva "facile facile". (Per lui ovviamente...) Parlava del Dente del Gigante... Non era né la cosa più ostica né la più ardua che aveva fatto... Era qualche cosa di diverso.
Beh... anche io sapevo che cosa fosse il Dente... quella punta acuminata riconoscibile dovunque ...chi non lo sapeva?. I bimbi la imparavano per prima in Valleé... prima ancora del Bianco. Almeno noi. Sembrava la materializzazione più semplice di ciò che era: "lassù", "inaccessibile", "sacro".
Da tanti anni avrei potuto salire sul Dente... da tante vie. Ho scalato cose molto molto più difficili per vie dure eppure rinunciai già due volte a scalare la guglia per antonomiasia. La prima volta, con un compagno con cui ora non scalo da tanto, cambiammo obbiettivo per una via di ghiaccio. Fu meglio così. La seconda tornai indietro per via del mio compagno di quel momento. Ma questa volta... quest'anno... ho deciso che fosse venuto il momento giusto. Ho fatto molte scalate... non migliaia certo... ma ho arrampicato per centinaia e centinaia di volte. Sono salito su vie molto ma molto più dure di ciò che avrei trovato sul Dente, senza lontano paragone. Sono andato in montagna altrettante volte a fare neve, roccette, creste, ghiaccio, sentieri e quant’altro…. Ho rischiato e ponderato tanto.
Quest'anno mi sono sentito di aver fatto abbastanza gavetta per chiedere al Dente del Gigante di salire senza offenderlo. Mi son sentito di aver faticato abbastanza da rispettarlo.
Molti pensano che Dente del Gigante voglia dire solo “una scalata facile di V… ma ci sono i canaponi”… Credo che non potranno trovarvi altro che ciò che dipingono… sempre se va tutto bene. Per me il Dente era l’avatar di ciò che reputo alpinismo. È tutt’altro
Giovedì, sapendo della finestra di bel tempo siamo perciò partiti con Donald da Genova, alle 4 alla volta di La Palud. L'idea era salirvi in giornata. Partenza con la prima funivia alle 730... ritorno con quella delle 17... una toccata e fuga sull'Olimpo.. . un luogo che ci saremmo fermati a guardare poi da Courmayeur...
Si dice che un vero valdostano sia in grado di commuoversi di nostalgia, bevendo genepì, in una locanda di Courmayeur, pensando al Dente del Gigante... pur avendocelo davanti... quanto è vero.
Dopo aver parcheggiato... siamo partiti... purtroppo alle 710 c'erano già un'80ina di persone in coda... abbiam potuto prendere solo la terza funivia. una ogni quarto d'ora... tardissimo... abbiamo perso mezzora. Siamo saliti al Torino Vecchio con gli impianti. Per non dissacrare le salite sul Bianco, prima della mia prima funivia... qualche anno fa, l'ho fatta a piedi... così mi sono guadagnato il diritto di salire quassù a mio modo di vedere le cose.
Ci siamo guardati intorno... giornata fantastica... A SX la cresta di Peuterey... ricordo la traversata integrale e l'impresa storica... prima il problema, poi la ripetizione di Diemberger... qualche cosa di pazzesco considerando che si potrò dietro una cinepresa! Non a caso due primi ottomila son suoi.
...l'Aiguille noire a SX... tra quanto ci salirò per la sud? Spero presto.. dipenderà da tempo, compagno ed annnata. E la Blanche e la sua nord... le Dames... la candela... quanti sogni... i miei e quelli dei pionieri e di tutti gli altri dopo di loro e dopo di noi... che spettacolo.
E sua maestà.
Ci siamo preparati al volo...
Donald mi ha detto due volte su due che sono più veloce a prepararmi e che recupero tempo "sono più avezzo"... si peccato che però a scalare sia più forte lui... facciamo a cambio? (Comunque lo seguirò a lungo in falesia... chissà se oltre a trasmettermi allegria e piacevolissima compagnia, continuerà come fin'ora a passarmi lezioni di scalata! Io dico di si! )
Qualche foto... Donald in ammirazione
...e poi via alla veloce... sempre lui che tira viaggia
...il Dente è lì e ci aspetta..
L'ultima volta che mi ritrovai qui quasi mi misi a piangere... dovetti ripiegare con una giornata simile... Questa volta invece mi sono reso conto di avere un'altra occasione... non c'è motivo per tornare indietro... la guglia è lì ad aspettarci... sembra quasi ci sorrida.
...ed allora avanti...
Dopo aver superato l'Aiguille Marbré attacchiamo il canalino storico... 40°, alcuni danno 50°... non è vero... 40° sono già di manica larga... c'è solo da dire che alle volte lo trovi con le peste ed altre con il ghiaccio vivo... secondo caso... forse è meglio salire sulle rocce a SX... ci sono stato in entrambi i modi... e questa volta era in condizioni.
Nel frattempo comunque abbiamo raggiunto le cordate partite 30 minuti prima... e superate due sul ghiacciaio... ma quante ce ne sono davanti?
...eccomi all'uscita del canale.
Iniziamo la rognosa salita degli sfasciumi della gengiva. (C'è anche un topic dedicato a sta parte che è quella coi pericoli oggettivi più alti se hai cordate davanti... noi ne abbiamo un'infinità)...
Saliamo, saliamo... passi di I-II qualche cosa di III, qualche movimenti forse di IV, ma evitabile... chiazze di neve , ghiaccio vetrato... un bel casino... ma fa caldo... verglass non ce n'è. La gente è lentissima... ma scavalcare vorrebbe dire tirare loro addosso delle pietre... non è il caso... saliamo, prima a zig zag... poi in lunga curva a SX... poi un traversino... a Sx poi a DX aggiriamo il filo... saliamo dritti... e dietro a due gendarmi e finalmente in cresta... si vede la Salle à Manger
...scendiamo dalla crestina... e ci andiamo dopo un bel traversino semplice su neve.
...qui inizia l'attesa... ci cambiamo. mettiamo le cose a posto e le copriamo con pietra (non si sa mai per il vento)... estraiamo gli zaini da parete, roba veloce... e pronti... ci impieghiamo 2 minuti al massimo... ma essendo in coda aspetteremo quasi un'ora... c'è gente che non ce la fa e torna indietro nonostante la guida... chi tenta lo stesso... molte cordate... quasi tutti portate da guida o facenti funzioni...
poi finalmente tocca a noi...
Facciamo la normale...
Inizialmente dovevamo essere in 4... e mi avevano proposto la Burgasser (6b+) oppure la Geant Branché (5+)... il motivo era il fare una via "etica"... "pulita"... "senza i canaponi". Da quel punto di vista capivo... mi piaceva l'idea di vedere e capire ciò che avevano percepito i primi pionieri. Ricordiamoci che il dente cercarono di salirlo sparando dei razzi con ancorate delle corde...
Però devo anche dire che questo varrebbe sulla maggior parte delle montagne... ma sul
Dente... per quel che mi riguarda... no.... In ambito alpinistico, l'esistenza di quei canaponi... testimonia una storia senza confini. (Anche se quelli che ci sono ora sono stati appena sostituiti al posto degli storici logori). I primi tentativi furono appunto artificiali... tentarono di issarsi alle corde e successivamenteseguirono molteplici rischi. Con il tempo alcuni impavidi pionieri tentarono con abilità e coraggio di scalare.... l'attuale normale... Burgener fu il più audace ...ma quando arrivò alla Gran Placca, che oggi prende il suo nome, si fermò e vi scrisse il leggendario biglietto... Fu la testimonianza di un epoca e di un'avventura davvero a rischio della propria vita... dopo di lui passarono milioni di alpinisti e comparvero le corde... e di lì seguitarono per decine di anni mille e mille storie. Molte le conosco... ho la radiografia del Dente, passo dopo passo... metro di canapa dopo metro... oramai sono intessute con la roccia... sono la storia dell'alpinismo e del pionierismo di uesta guglia... ripercorrerle significa vivere ciò che hanno vissuto pionieri, storici, scienziati... dalle esperienze di De Saussurre che qui vicino stabili il suo laboratorio d'alta quota a centinaia di altri che potrei citare... Vorrei vedere il percorso in cui mise le mani anche mio zio... questo c'è da un piatto della bilancia...
...e dall'altro una od un'altra via di 4 tiri di 130 metri di max 5+... o di 6b+
Donald preferiva fare una via più dura... ma mi ha capito... è una persona di cuore e mi ha assecondato.
Facciamo la normale.
Ecco Donald in rosso. Scendiamo al grande ballatoio che è sito dove prima vi era una grande lama poi caduta. Ora lascia spazio ad un bel terrazzo con cristalli. Vi è un tiro di 5... (non V) molto corto... carino. Si deve doppiare lo spigolo... questo è ancora lo storico... date le difficoltà ora ben più alte, l'hanno spittato... a metro... ed hanno messo una corda per chi vuole agevolarsi... subito ho penso che fosse stata messa dalle guide per i loro clienti... poi ho capito che è fissa... Donald non la usa e mette un rinvio giusto per proteggere il primo passo... poi va in sosta.
L'idea è guadagnare tempo visto tutto quel che abbiamo aspettato... lui dovrebbe fare due tiri ed io altri due. tutti uniti in un colpo... purtroppo però si deve fermare subito... ci sopravanzano una cordata da tre... forbice. Lenta, ed una da due... simpatica al 50%... anch'essa lenta...
Do uno sguardo intorno... vedo il Midì... e penso alla Rebuffat... presto...
Tacul e satelliti... Ottoz alla Piramide... Salluard all'Adolphe Rey... presto... strizzo un occhio al cielo... e per me inizia la verra salita del Dente...
Si parte
Con il primo tiro cortissimo si arriva in sosta...
...al che ci spostiamo a SX... lasciamo libera la sosta di DX... ci scambiamo le corde... siamo un po' presi come massaie che stendono... anche se Donald non ha potuto unire i tiri... parte lui... subito e cerchiamo di sbrigarci...
Il tiro seguente è un facile canale di III/ 1 pass.IV protetto a cordini. C'è un po' di ghiaccio.
Ecco l'uscita.
Porta ad un terrazza sopra al quale partono i canaponi...
...e finalmente le/la Placca Burgener...
Qui Burgener si fermò ed ivi scrisse il leggendario biglietto "impossibile by fair means"...
...pronuncio questa frase... questa placca, immaginandola senza i canaponi, per noi sembra molto più facile di ciò che abbiamo appena passato... questo e molto altro testimonia ciò che è cambiato nello stile, tecnica, mente... tutto era diverso... ci vorrebbero migliaia di pagine per capirlo... eppure basta salirvi per avvertirlo a pelle. Era per loro un qualche cosa di sacro e mostruoso... lo è anche per noi...
"impossibile by fair means"... ...ciò che mi esce dalla bocca è "...but possible by fairy's mind"
...finalmente tocca a me... parto io e mi godo la salita. La placca è fantastica... com'è possibile che la roccia sia così bella dopo 1000000 di ripetizioni?
Intanto il secondo di cordata nell'equipaggio che precede incastra un friends... non capisco perchè l'abbia messo... ma poi incastrarlo... nonostante il cavanut non riesce a toglierlo, lo abbandona... ci proviamo... ma a mani nude è impossibile... con il cavanut ce la farei, il tipo lo usava male... ci lascia un moschettone. Prova anche Donald... sempre a mani nude... non ci riesce, ma recupera il moschettone e glielo ridiamo.
Ecco Donald che sale
...gli chiedo se gli va che faccio io un altro tiro così equilibriamo... ma siamo imbottigliati da un casino di tempo... ha già lui la roba, preferisce stare addosso alla cordata che precede perchè è tardi... ed ha ragione.... lo faccio andare... e ci continuiamo ad alternare.
...seguo io...
Poi tocca di nuovo a me...Inizia il fatidico traverso ascendente che porta nel famoso "diedro liscio". La primaparte sembra una scaletta, appigli uno dietro l'altro... poi un tratto di circa 3 metri più duro... scatto una foto al mio compagno in sosta
...e m'infilo nel diedro... è molto divertente... compressione espansione e qualche lama... una scalata piacevole, classica e tutt'altro che scontata. Mi fermo in un ampio ballatoio. Sono tutte soste molto comode. Donald mi raggiunge e riparte per uscire dal diedro. Scala sempre in libera ed elegantemente. Poi mi recupera.
Prendo un po' di fettucce e riparto perchè 3 metri dopo finiscono i canaponi.
quindi parto, uso la corda al solito di qua e di là delle guglie... trovo un micro nut incastrato... ci passo un rinvio.., butto una fettuccia a strozzo su uno spuntone... salgo e mi ritrovo in sosta sotto la punta sella...
...zoom...
Guardo l'ora... le cordate lente partite dal rifugio Torino di chi ha pernottato e quelle con guida e clienti ci hanno fatto perdere in totale circa 3 ore... dovremmo salire sulla prima punta e calarci per prendere la funivia. Donald mi raggiunge e propone di andare alla Madonnina... ha ragione, è ovvio... proveremo a correre più dopo. Siam venuto qui per questo e non si discute.
Parte lui, evita la prima punta e traversa a DX, tanto non c'è neve... la via finora era aerea... molto piacevolmente aerea, ma nemmeno un po' esposta. Si sale sulle linee di debolezza della parete. Non ci sono mai momenti in cui si ha il senso di vuoto. Magari di aereo ma non di vuoto (relativamente alle pareti ovviamente). Invece in questo punto inizia un po' anche l'esposizione e ciò galvanizza gli animi. Donald parte, tocca a lui, e traversa sino all'intaglio fra le punte, risale dall'altro lato ed arriva in vetta... ok tocca a me...
"Recupera"... "Roby recupera"... ma le corde oltre un certo tot non si muovono...
Donald mi grida "vieni"...
Avrò 20 metri di lasco... come vieni? Glielo grido... e mi affaccio... le corde si sono incastrate. Ed ora? Ragiono e 1 secondo dopo mi viene in mente un'idea... gli grido di aspettare... rimango ancorato alla sosta... prendo la corda con meno bando e mi faccio degli anelli tipo bambolina e li blocco con barcaiolo... prendo l'altra e velocissimo faccio la stessa cosa... l'idea è recuperare tutto il lasco e bloccarlo... poi farmi un prusik e scalare fino al punto in cui sono bloccate... con il prusik mano mano che avanzerò ridurrò il lasco (altrimenti rischierei comunque un bel pendolo senza contare il carico di rottura da tranciamento). Sto per chiudere il secondo barcaiolo e mi arriva uno strattone che mi strappa via dalla parete... rimango appeso con la mia doppia assicurazione alla sosta... lo strappo è violento ma di soli 10 cm... mi affaccio...
Ed una guida che stava tornando per le calate dalla normale, volendo aiutarmi, ha liberato le corde... senza avvertirmi però... meno male che non faccio mai nulla senza essere dovutamente assicurato. Grido a Donald di non tirare assolutamente le corde... (o gli anelli mi soffocheranno)... toglo tutto ciò che ho recuperato... al che lo avverto... se le riprende... e si riparte come se nulla fosse... Ringrazio comunque la guida francese che voleva dare una mano... Sto per salire sul Dente... sulla vetta?! Ma è tutto vero? Mi sembro un bocia alla prima scalata...
Scendo all'intaglio...
Risalgo alla statua della madonna...
C'è Donald
La vetta... mi sento come un bambino...
...mi sento... emozionato... mi sento... bene.
Ma dobbiamo scendere... e subito... La cordata che ci sopravanzava scende... ma si ferma all'intaglio... se la prende comoda... pensano di aver finito il tempo... noi vogliamo provarci... sono le 15... Foto di rito. Alle 17 c'è l'ultima discesa ma alle 1730 l'ultima dello staff... chissà che... beh inizia la corsa...
Scendo anche io... Donald mi fa sicurezza a spalla. Scendo all'intaglio, salto la sosta come prima, continuo sino alle calate. Recupero Donald che in un attimo attrezza le doppie... Sono le 15 e spiccioli... 05'? 07'? Non capisco come abbia fatto in così fretta... ci ricontrolliamo... e si parte...
Passa anche un aliante...
Sono 6 calate da 25... oppure 3 da??? ... la mezza del mio compagno è 55... vediamo se basta...
Prima doppia da 20-30 m... E siamo di nuovo in coda... sopra di noi ci sono i francesi... sotto di noi dei tedeschi... siamo sulla stessa sosta... 5 minuti e non la liberano... 10 minuti e non la liberano... ma che fanno...??? non è possibile... Poi finalmente...
Con la seconda calata andiamo a prendere un ancoraggio a SX... un ottimo fix... un chiodo per metà fuori e due chiodi marci... ci fidiamo? Beh Donald è stato un mago a prenderlo... un gran mazzo a pendolo... io lo raggiungo in una sorta di Tyrolienne... Ci fidiamo e Donald riparte... Trova un'altra sosta. Ci piazza un rinvio ... non si sa mai... Quando ha i piedi appoggiati io cerco a forza di alleggerire la sosta e ci riescoanche cercando ovviamente di non fare effetto traciamento. Poi tocca a me. Scendo e recupero il rinvio... poi mi calo al fulmicotone...
Un'ultima breve doppia e siamo arrivati. Le corde le fa Roby, io recupero gli zaini. Arriva, molla tutto e si veste, io intanto faccio al corda gli porgo il nodo... lui si imbraca ed inizia la corsa...
...scendiamo... lasciamo alle spalle, tedeschi, spagnoli, francesi ed altro... e via per la gengiva... Donald davanti, io assicuro in discesa. In compenso nei passi difficili mi indica i piedi e via ancora. Siamo abbastanza veloci. Le chiazze di neve sono infide perchè han mollato ma sotto c'è ghiaccio verde... le pietre muovono... noi a conserva corta siam veloci. Arriviamo al canale... io sono un po' stanco... gli chiedo il cambio. Lui sopra io scendo... mi fa un po' di sicura sul vetrato centrale poi si continua in discesa... quasi corriamo poi la salita ci da una bella botta... Roby sembra più fresco... arriviamo fino all'aiguille Mabré... la parte crepacciata è finita... io ho uno scarpone sciolto da 30'... gli dico "Donald vai avanti che sei messo meglio... se c'è ancora ferma la funivia". Ci sta e parte... mi lego gli scarponi e parto anche io. Sono 30 o 40 metri indietro... purtroppo andiamo uguali... ed arriviamo ocn gli stessi 30 o 40 metri. siamo stanchi per la corsa e per il caldo asfissiante. Arriviamo al Torino Nuovo... via i ramponi... io entro nel rifugio scendo di velocità la scalinata solita.. i 221 scalini ripidi... e quado arrivo alla fine vedo spuntare Donald... ..."persa"...
...come persa? ... persa per 5 minuti... è appena partita... ben visibile di fronte al rifugio ma sospesa in aria... ore 17.30...
Dalle calate al Torino Vecchio, nonostante abiamo dovuto aspettare parecchio in sostsa abbiamo impiegato 2h20'... eppure l'abbiamo persa... lascio il sacco e mi sdraio... devo recuperare... Donald anche... lui chiama... io messaggio...
Inizialmente pensiamo di scendere a piedi... abbiamo le frontali. Io conosco la strada. Poi penso che sono 2100 m più in giù... da fare ed arrivare di notte a casa per lavorare il giorno dopo... dall'altro parte della bilancia c'è la serata in rifugio... hei... la serata in rifugio? dico a Donald che sono stanco... in effetti molto stanco... ... aspetta... aspetta ma abbiamo scalato il Dente? Siamo appena tornati dal Dente? E siamo al rifugio Torino... Donald mi guarda... hei ma sono 5 anni e mezzo che lui non dorme in rifugio... La sua compagna, che è anche mia amica tra l'altro, gli dice... "ma che pensi ma fermati a dormire!!!"...
Pollon... la sentirò poco dopo... ma è semplicemente felicissima... e così mio padre et family... ragzzi ma siamo quassù... inizia il party più alto d'Italia... Inizio a chiedermi perchè diavolo volessi prendere la funivia... per tornare dove? risaliamo la scala... che fatica... Roby torna indietro anche ad aiutarmi col mio zaino... sono un ravatto!
Prima urge una ripresa... beviamo di tutto... e sistemiamo gli zaini! (siamo rossi di sole!)
Ci laviamo, ci sistemiamo...
...poi iniziano i discursi... i racconti...
Il Dente in ogni sua forma... e molto molto altro...
...e tutto appare diverso... e non solo per il tempo...
non ricordo nemmeno più perchè volessi scendere di qua...
...ripensiamo e parliamo della via di salita e delle varie della giornata...
Donald mi trova anche alcune riviste che pubblicano roba strana al rifugio
...si ride e si scherza tutta la sera... poi nanna...
Alla mattina si scende... tempo suggestivo.
...e magico...
...giu per la fatidica scala...
...e pensare a quando non vi era l'intelaiatura di ferro... colava acqua, ghiacciava e ci volevano i ramponi per salirla...
...ma nel cuore... sempre vivo solo un pensiero... che difficilmente scorderemo...
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Non ho parole!!!! che RACCONTO e che IMPRESA!!!!!! complimenti Per me resterà un sogno ma grazie al tuo racconto il mio sogno si è un pò avvicinato alla realtà
Last edited by gecko on Mon Jul 20, 2009 8:45, edited 1 time in total.
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Lao Tse (VI sec a.C.)
BRAVISSIMI!!!
Anche per me rimane uno dei ricordi più belli
Un Quattromila in scarpette e maglietta...
Che divertimento le doppie in parete sud, fatte piroettando come Rébuffat in Stelle e Tempeste!
Peccato per la funivia: una vera mafia...
Buona parte dei pernotti del Torino è dovuta a gente che perde la funivia...
Ma in estate che senso ha l'ultima corsa alle 17,00????
A noi lo scorso anno è andata bene: dopo una corsa massacrante sul ghiacciaio, siamo arrivati alle 17,05 e ci hanno fatto scendere con il viaggio che trasportava... i rifiuti del rifugio a valle!!!
Ma siamo stati ben felici
Anche per me rimane uno dei ricordi più belli
Un Quattromila in scarpette e maglietta...
Che divertimento le doppie in parete sud, fatte piroettando come Rébuffat in Stelle e Tempeste!
Peccato per la funivia: una vera mafia...
Buona parte dei pernotti del Torino è dovuta a gente che perde la funivia...
Ma in estate che senso ha l'ultima corsa alle 17,00????
A noi lo scorso anno è andata bene: dopo una corsa massacrante sul ghiacciaio, siamo arrivati alle 17,05 e ci hanno fatto scendere con il viaggio che trasportava... i rifiuti del rifugio a valle!!!
Ma siamo stati ben felici
Bravissimo Christian, sono molto felice per te Ovviamente sentiti complimenti anche a Donald.
Il Dente è anche nei miei sogni, da molto tempo....prima o poi...
Il Dente è anche nei miei sogni, da molto tempo....prima o poi...
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
-
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bell'avventura, bel racconto, mi è piaciuto leggerlo, essenziale, diretto ed immaginifico
complimenti davvero, una bella esperienza, da sognare (e anche un pò da invidiare!)
Grande donald! inossidabile, nonostante tre figlie e un cane! belin robi sei davvero ammirevole, non so come tu faccia, che fibra!
complimenti davvero, una bella esperienza, da sognare (e anche un pò da invidiare!)
Grande donald! inossidabile, nonostante tre figlie e un cane! belin robi sei davvero ammirevole, non so come tu faccia, che fibra!
Complimenti vivissimi per la salita ed anche per il racconto molto avvincente!!
Anche io ormai sono alcuni anni che non dormo ad un rifugio (l'ultima volta credo sia stato nel 2004 al Vallanta) quindi vi capisco perfettamente!!! Forse l'ho fatto troppe volte in passato, fatto sta che le rare uscite che faccio in montagna faccio sempre i salti mortali per evitarlo, anche quando si tratta di posti molto ma molto più accoglienti del Torino....
Però fa riflettere come tante volte, se avessimo messo in preventivo questo "sacrificio", forse avremmo impostato la gita diversamente, ci saremo goduti di più la salita, senza corse e senza patemi e magari con meno fatica... però mi consola che questo "difetto" è una cosa che tanti di noi hanno in comune.... magari per mancanza di tempo o chissà perchè....
anche io gli scalini li ricordavo in cemento.... ma come vi hanno sistemato al torino senza prenotazione?
Anche io ormai sono alcuni anni che non dormo ad un rifugio (l'ultima volta credo sia stato nel 2004 al Vallanta) quindi vi capisco perfettamente!!! Forse l'ho fatto troppe volte in passato, fatto sta che le rare uscite che faccio in montagna faccio sempre i salti mortali per evitarlo, anche quando si tratta di posti molto ma molto più accoglienti del Torino....
Però fa riflettere come tante volte, se avessimo messo in preventivo questo "sacrificio", forse avremmo impostato la gita diversamente, ci saremo goduti di più la salita, senza corse e senza patemi e magari con meno fatica... però mi consola che questo "difetto" è una cosa che tanti di noi hanno in comune.... magari per mancanza di tempo o chissà perchè....
anche io gli scalini li ricordavo in cemento.... ma come vi hanno sistemato al torino senza prenotazione?
ma che bello!!!!!!
Complimenti per la salita e per il racconto!
Il dente è veramente una cima stupenda e affascinante, già solo dalle foto che hai postato si riesce a sentire quell'emozione, quella scarica di adrenalina che ti attraversa la schiena prima di una salita importante che sia un monotiro difficile in falesia o una via carica di significato in montagna!!
Il racconto è stato molto emozionante in parte capisco le tue parole quando parli de Il Dente con molta umiltà perchè pur essendo una cima stupenda e per questo trafficatissima si parla comunque di un 4...
Incedibile inoltre la storia del Dente, del biglietto "Inaccessible by Fair Means" e l'utilizzo dei razzi per lanciare la corda incredibile pensare che ora è una superclassica delle guide alpine o forse degli ascensori alpini??
Penso che tu te la sia guadagnata veramente, perchè la montagna si è felicità, bei paesaggi e prati in fiore ma è anche rinunce, delusioni e scelte difficili!!! Penso che è proprio questo quello che fa diventare la montagna così affascinante perchè ha la capacità di regalarci emozioni uniche!!!
Complimenti ad entrambi!!!!
Complimenti per la salita e per il racconto!
Il dente è veramente una cima stupenda e affascinante, già solo dalle foto che hai postato si riesce a sentire quell'emozione, quella scarica di adrenalina che ti attraversa la schiena prima di una salita importante che sia un monotiro difficile in falesia o una via carica di significato in montagna!!
Il racconto è stato molto emozionante in parte capisco le tue parole quando parli de Il Dente con molta umiltà perchè pur essendo una cima stupenda e per questo trafficatissima si parla comunque di un 4...
Incedibile inoltre la storia del Dente, del biglietto "Inaccessible by Fair Means" e l'utilizzo dei razzi per lanciare la corda incredibile pensare che ora è una superclassica delle guide alpine o forse degli ascensori alpini??
Penso che tu te la sia guadagnata veramente, perchè la montagna si è felicità, bei paesaggi e prati in fiore ma è anche rinunce, delusioni e scelte difficili!!! Penso che è proprio questo quello che fa diventare la montagna così affascinante perchè ha la capacità di regalarci emozioni uniche!!!
Complimenti ad entrambi!!!!
"The other climbers are really talented so they don't need to train as hard as I do. But I have to work fucking hard. My talent is being a masochist" cit.Patxi Usobiaga
Grazie Matteo!...ma come dice il mio compagna di scalata.....pronto marghe wrote:bell'avventura, bel racconto, mi è piaciuto leggerlo, essenziale, diretto ed immaginifico
complimenti davvero, una bella esperienza, da sognare (e anche un pò da invidiare!)
Grande donald! inossidabile, nonostante tre figlie e un cane! belin robi sei davvero ammirevole, non so come tu faccia, che fibra!
"possible by fairy's mind" ....e......"Non ditemi che non posso farlo"
Christian ha fatto un bel resoconto, ricco di storia, emozioni, passione, liberazione, fatica, delusione e meraviglia.
Non posso aggiungere altro che un bel grazie a Chri che mi ha coinvolto in questa magnifica giornata di....montagna, nel senso più puro e denso del significato.
Oggi parto per le vacanze, ma al ritorno sciverò nel topic già aperto relativo al mal di montagna, qualcosa relativamente al mio soffrire la quota, all'acclimatamento, alla necessità di partire da Genova alle 4.00 per essere a 4000 m s.l.m. alle 15.00 ed alle medicine che aiutano.
BACI
superare gli altri è avere la forza, superare se stessi è essere forti (confucio)
- Alexander
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...
...come dicevo Donald è una persona di cuore!
Quanto a Gecko... potenzialmente la salita tu la fai anche domani... Con la tua capacità che dimostri in montagna di scalata in scalata non avresti certo problemi!
Grazie a tutti!
Per Ektor hai scritto:
La via come da racconto... non è difficile. Ho/abbiamo fatto cose molto molto molto più difficili... ma qui comanda tutto un altro sentimento. Tutto un altro sistema di valutazione. Potrebbe essere una via di 3 o di 7... non cambierebbe nulla. Tenteremmo di salirci nello stesso modo e per lo stesso motivo. So che lo capisci! Merci! Mercì!
Quanto a Gecko... potenzialmente la salita tu la fai anche domani... Con la tua capacità che dimostri in montagna di scalata in scalata non avresti certo problemi!
Grazie a tutti!
Per Ektor hai scritto:
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Il racconto è stato molto emozionante in parte capisco le tue parole quando parli de Il Dente con molta umiltà perchè pur essendo una cima stupenda e per questo trafficatissima si parla comunque di un 4...
La via come da racconto... non è difficile. Ho/abbiamo fatto cose molto molto molto più difficili... ma qui comanda tutto un altro sentimento. Tutto un altro sistema di valutazione. Potrebbe essere una via di 3 o di 7... non cambierebbe nulla. Tenteremmo di salirci nello stesso modo e per lo stesso motivo. So che lo capisci! Merci! Mercì!
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Ottimo racconto/resoconto !
Il Dente rimane , per me (e te l'ho sempre detto), una salita bellissima !!!!!!
Non contano gradi e/o difficoltà, ....ma tutto il resto, e il racconto lo fà ben capire.
Avete avuto una magnifica giornata anche come meteo
......e la corsa finale poi,,,,
,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, mi ricorda qualcosa
Nel frattempo attendo lumi da donald sui problemi di acclimatamento.......
Bravi !!
"E®ne" ...VECCHIA BELINA DOC.
...mi fa venire in mente qualcosa....Ektor wrote:ma che bello!!!!!!
Complimenti per la salita e per il racconto!
Il dente è veramente una cima stupenda e affascinante, già solo dalle foto che hai postato si riesce a sentire quell'emozione, quella scarica di adrenalina che ti attraversa la schiena prima di una salita importante che sia un monotiro difficile in falesia o una via carica di significato in montagna!!
Il racconto è stato molto emozionante in parte capisco le tue parole quando parli de ente con molta umiltà perchè pur essendo una cima stupenda e per questo trafficatissima si parla comunque di un 4...
Incedibile inoltre la storia del Dente, del biglietto "Inaccessible by Fair Means" e l'utilizzo dei razzi per lanciare la corda incredibile pensare che ora è una superclassica delle guide alpine o forse degli ascensori alpini??
Penso che tu te la sia guadagnata veramente, perchè la montagna si è felicità, bei paesaggi e prati in fiore ma è anche rinunce, delusioni e scelte difficili!!! Penso che è proprio questo quello che fa diventare la montagna così affascinante perchè ha la capacità di regalarci emozioni uniche!!!
Complimenti ad entrambi!!!!
bravo chri, raccontata a voce poi fa tutto un altro effetto...
che emozioni, che storia, che storie, che salita, che montagna e che uomini che hanno le p...e per chiedere alla roccia di passare, e senza usare i canaponi che banalizzano un po' e tolgono un po' di poesia. ma ci sono ancora i conquistatori dell'inutile che la sanno recuperare!
prendi la tacchetta,
la MANARA ti aspetta!!!
...............
usa il cervello, non il martello!
la MANARA ti aspetta!!!
...............
usa il cervello, non il martello!
Beh, che dire, super complimentoni. In particolare per le foto che sono davvero bellissime e nitidissime. Quando ci sono stato con Marco anni fa purtroppo la macchina fotografica (quelle vecchio tipo a rullino) ha patito la quota e più salivamo e più le foto sono venute sfuocate ...
In particolare quelle di vetta !!!
Devi dirti che lo scherzo del mattino è un classico, capitò anche a noi (terza funivia).
Però posso vantare due "plus" rispetto alla tua salita. Il primo che noi siamo saliti ancora con i vecchi canaponi storici e la seconda e che siamo riusciti a prendere la funivia di rientro ...
Però ad onor del vero abbiamo dovuto rinunciare alla traversata alla Madonnina per problemi di tempo. Era tardissimo ed eravamo l'ultima cordata sulla cima.
Per contro ho provato l'emozione di essere per un paio di minuti l'unico essere umano sulla vetta del Dente. Le altre cordate errano già tutte scese e Marco era impegnato con la famosa doppia da "panico" quella da 50 metri che taglia fuori la parte finale di salita in vetta in diagonale e ti porta diretamente alla sosta finale della placche Burgener
Mi sono guardato intorno e davvero mi sono sentito l'uomo più alto della terra. Nessuna cima come il Dente da questo genere di emozione. Le altre vette oltre i 4000 sono lontane e ti senti davvero in punta ad uno spillo.
Non ricordo se te l'ho mai raccontato ma la salita al Dente è stata l'unica che mi ha strappato un grande travolgente intensissimo e liberatorio pianto di gioia. Quando ho capito di avercela fatta sono scoppiato in un pianto a dirotto abbracciato alla parete ...
Ci avevo lavorato davvero molto, non tanto a livello fisico quanto da un punto di vista psicologico per superare le mie paure del vuoto. E finalmente ero lì, avevo superato i miei limiti e la montagna mi aveva accettato sulla sua vetta !!! A distanza di anni sono ancora MOLTO grato a Marco che mi ha permesso di realizzare un così bel sogno.
Comunque ancora complimenti !!!
In particolare quelle di vetta !!!
Devi dirti che lo scherzo del mattino è un classico, capitò anche a noi (terza funivia).
Però posso vantare due "plus" rispetto alla tua salita. Il primo che noi siamo saliti ancora con i vecchi canaponi storici e la seconda e che siamo riusciti a prendere la funivia di rientro ...
Però ad onor del vero abbiamo dovuto rinunciare alla traversata alla Madonnina per problemi di tempo. Era tardissimo ed eravamo l'ultima cordata sulla cima.
Per contro ho provato l'emozione di essere per un paio di minuti l'unico essere umano sulla vetta del Dente. Le altre cordate errano già tutte scese e Marco era impegnato con la famosa doppia da "panico" quella da 50 metri che taglia fuori la parte finale di salita in vetta in diagonale e ti porta diretamente alla sosta finale della placche Burgener
Mi sono guardato intorno e davvero mi sono sentito l'uomo più alto della terra. Nessuna cima come il Dente da questo genere di emozione. Le altre vette oltre i 4000 sono lontane e ti senti davvero in punta ad uno spillo.
Non ricordo se te l'ho mai raccontato ma la salita al Dente è stata l'unica che mi ha strappato un grande travolgente intensissimo e liberatorio pianto di gioia. Quando ho capito di avercela fatta sono scoppiato in un pianto a dirotto abbracciato alla parete ...
Ci avevo lavorato davvero molto, non tanto a livello fisico quanto da un punto di vista psicologico per superare le mie paure del vuoto. E finalmente ero lì, avevo superato i miei limiti e la montagna mi aveva accettato sulla sua vetta !!! A distanza di anni sono ancora MOLTO grato a Marco che mi ha permesso di realizzare un così bel sogno.
Comunque ancora complimenti !!!
- Alexander
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Mi ricordo bene il discorso del pianto liberatorio. Infatti mentre ero lì ti ho pensato. Ho pensato non a mille persone, ma ad alcune. E' stato un punto nel percorso di vita. Mi sono ricordato anche della doppia. Noi siamo scesi sulla sud e non dalla normale abbiamo fatto due doppie abbastanza lunghe. Una corta sui 30 metri.
Il Dente è qualche cosa di calamitante per tutti.
E' bello che tu sia grato a Marco... avete condiviso una cosa importantissima.
Mani e gambe però erano le tue!
Il Dente è qualche cosa di calamitante per tutti.
E' bello che tu sia grato a Marco... avete condiviso una cosa importantissima.
Mani e gambe però erano le tue!
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
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...detto dal nonno multimediale è davvero un grande onore!luigi.marchese wrote:Come sempre, sai raccontare le tue imprese in modo semplicemente stupendo !! Anche se in ritardo vi meritate tutti i miei complimenti e ammirazione
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Ciao Chry, il tuo racconto è lungo e data l'importanza della conquista dovevo godermelo con calma e tranquillità. Finalmente dopo tanto, questa sera, ho trovato il tempo ed il tuo racconto è stato un bellissimo ed emozionante romanzo di montagna. Complimenti vivissimi!!!! Spero un giorno di seguire le tue orme, nel frattempo mi ritiro a dormire, sognando il Dente e la sua scalata. Grazie per questo report meraviglioso e toccante, il suo sapore mi ha davvero commosso. A presto...
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
- Alexander
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...grazie mille... ma le mie orme non è che siano un gran ché e comunque tu sei un poeta ed un alpinista con grandi doti. Basta seguire il tuo velocissimo progresso degli ultimi tempi che comunque non ti ha impedito d'esprimere la tua poesia.
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Complimenti, anche per me il Dente è nella mitologia della montagna. Ricordo ancora mia madre che me lo indicava dalla finestra sul tetto della casa di Dolonne.
È anche stato sicuramente il vertice della mia carriera alpinistica da lunghi anni in stato di quiescenza (come il Vesuvio), per di più insieme a mio fratello, nell'ormai lontano 1993.
Che roccia e che vuoto, mi chiedo ancora come abbia fatto a salire da primo, considerando che sono sempre stato un fifone, con una paura tremenda del vuoto (infatti ho sempre adorato il bouldering )
È anche stato sicuramente il vertice della mia carriera alpinistica da lunghi anni in stato di quiescenza (come il Vesuvio), per di più insieme a mio fratello, nell'ormai lontano 1993.
Che roccia e che vuoto, mi chiedo ancora come abbia fatto a salire da primo, considerando che sono sempre stato un fifone, con una paura tremenda del vuoto (infatti ho sempre adorato il bouldering )
Stimolato da un così bel foto report e grazie a qualche dritta di Alexander, ieri sono stato anch'io sul Dente.
Compagno di ascensione è stato Bouquetins che si sta sempre più rivelando alpinista di alto livello (beh, non c'è bisogno che lo dica io, la Kuffner parla da sola!! ).
La mia idea di "Dente" è sempre stata di una piacevole scalata al sole, quindi ci siamo organizzati in tal senso.
Questo vuol dire partire "con comodo" e mettere in conto un pernotto al rif. Torino.
La giornata è stata favolosa, calda e quasi senza vento!
Purtroppo, si sa, al Dente si fa coda, ma la via è così bella che ne vale la pena.
Non voglio aggiungere nulla al report di Alexander, così dettagliato e preciso. Spero solo che questa mia ulteriore gita, stimoli altri nel seguirci.
Segnalo che il canale di accesso alla gengiva non è più in neve (come fotografato da Alexander), ma occorre stare sulle rocce a sx.
In generale, lungo l'avvicinamento alla gengiva, noi siamo sempre stati ben più a sx del percorso solito, seguendo rocce un po' più difficili, ma più salde, in quanto chi ci precedeva sul percorso normale, ogni tanto scaricava qualche sassolino.....
Qui una foto di Bouquetins sulle ardite placche....
e qui in vetta, con uno sfondo da favola!!
Grazie ancora ad Alexander per "lo stimolo", ed avanti il prossimo!!
Italo B.
Compagno di ascensione è stato Bouquetins che si sta sempre più rivelando alpinista di alto livello (beh, non c'è bisogno che lo dica io, la Kuffner parla da sola!! ).
La mia idea di "Dente" è sempre stata di una piacevole scalata al sole, quindi ci siamo organizzati in tal senso.
Questo vuol dire partire "con comodo" e mettere in conto un pernotto al rif. Torino.
La giornata è stata favolosa, calda e quasi senza vento!
Purtroppo, si sa, al Dente si fa coda, ma la via è così bella che ne vale la pena.
Non voglio aggiungere nulla al report di Alexander, così dettagliato e preciso. Spero solo che questa mia ulteriore gita, stimoli altri nel seguirci.
Segnalo che il canale di accesso alla gengiva non è più in neve (come fotografato da Alexander), ma occorre stare sulle rocce a sx.
In generale, lungo l'avvicinamento alla gengiva, noi siamo sempre stati ben più a sx del percorso solito, seguendo rocce un po' più difficili, ma più salde, in quanto chi ci precedeva sul percorso normale, ogni tanto scaricava qualche sassolino.....
Qui una foto di Bouquetins sulle ardite placche....
e qui in vetta, con uno sfondo da favola!!
Grazie ancora ad Alexander per "lo stimolo", ed avanti il prossimo!!
Italo B.
- Alexander
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...
...grandissimi come sempre!!!
Bravissimo a Buquetins... hai ragione... sempre più forte!
Comunque Italo se aggiungi pensieri, foto, precisazioni ecc... secondo me fai solo che bene! Emozioni e sensazioni in più!
Grande ancora!
Bravissimo a Buquetins... hai ragione... sempre più forte!
Comunque Italo se aggiungi pensieri, foto, precisazioni ecc... secondo me fai solo che bene! Emozioni e sensazioni in più!
Grande ancora!
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
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grazie italo!!! commosso dalle vostre parole...per diventare bravi bisogna stare il più possibile a contatto con alpinisti esperti che ti aiutano nei piccoli accorgimenti e io ho avuto la fortuna di fare il dente con un personaggio che è a quota 29 cime oltre i 4000!!!! complimenti
Re: "Dente" mon amour
Due ragazze sul dente, in primo piano alpinista polacca, dietro la Manu.
vaavantitecheamemiscappadaridere
Re: "Dente" mon amour
Che vetta il Dente... Bella foto!
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: "Dente" mon amour
e' bella e' bella , quest'estate ci torniamo al dente se ti vuoi aggregare, ciao dani
vaavantitecheamemiscappadaridere
Re: "Dente" mon amour
Eccome se mi piacerebbe!!! Almeno ci organizziamo con le macchine ed assieme ci divertiremo anche di più! Sarà un grande piacere Dani!fifone wrote:e' bella e' bella , quest'estate ci torniamo al dente se ti vuoi aggregare, ciao dani
Tra l'altro avevo in mente la vetta da fare con un altro noto quotazerino, non è escluso saremmo in due.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”