Cima d'Asta
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- davec77
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Cima d'Asta
Giovedì 2 e venerdì 3 maggio ho fatto una gitina su questa montagna, che è la più alta del Trentino orientale a sud delle Dolomiti (la vetta fa 2847 m).
Il massiccio che fa capo ad essa ha la caratteristica di avere roccia granitica... credo sia il massicco granitico più orientale delle Alpi italiane.
D'estate è una vetta escursionistica molto frequentata, con la possibilità anche di arrampicare sulle vie di roccia della parete sud... d'inverno/primavera è una classica scialpinistica, o alpinistica facile facile, in un bell'ambiente di alta montagna.
Io sono salito da sud, dalla val Malene (Pieve Tesino, Valsugana), che è l'accesso più comodo. Ho pernottato nel locale invernale del bel rifugio Brentari/Cima d'Asta, che si trova già molto in quota (2473 m), in riva a un grosso lago, al di là del quale si innalzano i pilastri di granito della parete sud.
Si parte da Malga Sorgazza, un bel posto quasi in fondo alla val Malene, a 1450 m. La malga è aperta tutto l'anno, d'inverno questo è un posto molto frequentato anche dagli ice-climber, in valle ci sono in totale una ventina di colate salibili, di cui 5 (mi pare) nei pressi della Malga stessa. Il gestore è gentilissimo, ed è anche esperto ghiacciatore.
Si percorre per una mezz'ora una stradina sterrata, che porta alla testata della valle, dove parte la teleferica del rifugio. Da qui si sale per un buon sentiero. Giovedì la neve era ancora continua dai 1700 m in su, ed anzi ne rimaneva anche sulla stradina iniziale. Con le alte temperature dei giorni successivi un po' se ne sarà andata.
Inizialmente si incontrano anche alcuni abeti secolari.
Anche con la neve il percorso è abbastanza evidente (io ho trovato anche molte vecchie tracce di sci). Il salto roccioso che chiude la valle si aggira sui pendii a sinistra. La salita è stata faticosa, per via della neve ancora poco portante, soprattutto nella parte alta. Ci ho messo oltre 3 ore ad arrivare al rifugio.
Il locale invernale è al primo piano ed è abbastanza comodo, con 6 letti e coperte. La mattina dopo alle 5 il tempo è ottimo e non c'è più vento, si parte. In alto c'è una spolverata di neve fresca caduta nella notte. Aggirando il lago (ancora completamente coperto di neve) mi dirigo al breve ed evidente canalino a sinistra della vetta (canale dei Bassanesi), che mi porterà sulla cresta ovest.
L'ambiente è davvero suggestivo, con numerosi torrioni rocciosi dalle forme bizzarre.
La neve non è il massimo, crostosa ma poco portante. Comunque il canale è brevissimo e facile, max 40°.
Si sbuca rapidamente sulla facile e nevosa cresta ovest, che si risale sino in vetta senza problemi, fra panorami grandiosi, purtroppo limitati (nel mio caso) dalla foschia.
L'ultimo breve tratto è più affilato e molto estetico.
Dalla vetta il panorama è circolare, e se la mattina fosse davvero limpida, permetterebbe in pratica di vedere l'intero arco alpino orientale.
Verso la Marmolada e le vicine Pale di S. Martino.
Per la discesa dalla via normale (viste le difficoltà è ovviamente possibile scendere anche dal canale dei Bassanesi che io ho percorso in salita), si scende dall'altra parte, prima verso nordest, poi in traverso verso sudest, fino a raggiungere (risalendo un breve pendio più ripido, 45°?) la "Forzeleta", valico che permette di ritornare sugli ampi ripiani al centro della foto, dai quali si ritorna agevolmente al rifugio.
Io onestamente, non conoscendo la zona, ho sbagliato e ho preso un'altra forcella (in pratica, il primo stretto ed evidente intaglio che si incontra sulla cresta est). Da qui un canalino incassato e ripido (più del canale dei Bassanesi, tratti a 50°), ma tutto in neve, mi ha comunque riportato su dei pendii più facili (40°) che scendono direttamente sul lago. Rispetto alla normale dovrebbe essere un po' più difficile e un po' più breve; comunque non so se è conveniente quando non ci sia molta neve, il canalino ripido potrebbe presentare dei salti scoperti.
Accanto all'ingresso del ripido canalino che ho sceso io, si ammira un bel gendarme molto caratteristico.
Il rientro a valle è stato un po' noioso, ma tutto sommato veloce (poco più di due ore dal lago). La giornata è stata molto calda, e già in tarda mattinata la neve era marcissima.
Il massiccio che fa capo ad essa ha la caratteristica di avere roccia granitica... credo sia il massicco granitico più orientale delle Alpi italiane.
D'estate è una vetta escursionistica molto frequentata, con la possibilità anche di arrampicare sulle vie di roccia della parete sud... d'inverno/primavera è una classica scialpinistica, o alpinistica facile facile, in un bell'ambiente di alta montagna.
Io sono salito da sud, dalla val Malene (Pieve Tesino, Valsugana), che è l'accesso più comodo. Ho pernottato nel locale invernale del bel rifugio Brentari/Cima d'Asta, che si trova già molto in quota (2473 m), in riva a un grosso lago, al di là del quale si innalzano i pilastri di granito della parete sud.
Si parte da Malga Sorgazza, un bel posto quasi in fondo alla val Malene, a 1450 m. La malga è aperta tutto l'anno, d'inverno questo è un posto molto frequentato anche dagli ice-climber, in valle ci sono in totale una ventina di colate salibili, di cui 5 (mi pare) nei pressi della Malga stessa. Il gestore è gentilissimo, ed è anche esperto ghiacciatore.
Si percorre per una mezz'ora una stradina sterrata, che porta alla testata della valle, dove parte la teleferica del rifugio. Da qui si sale per un buon sentiero. Giovedì la neve era ancora continua dai 1700 m in su, ed anzi ne rimaneva anche sulla stradina iniziale. Con le alte temperature dei giorni successivi un po' se ne sarà andata.
Inizialmente si incontrano anche alcuni abeti secolari.
Anche con la neve il percorso è abbastanza evidente (io ho trovato anche molte vecchie tracce di sci). Il salto roccioso che chiude la valle si aggira sui pendii a sinistra. La salita è stata faticosa, per via della neve ancora poco portante, soprattutto nella parte alta. Ci ho messo oltre 3 ore ad arrivare al rifugio.
Il locale invernale è al primo piano ed è abbastanza comodo, con 6 letti e coperte. La mattina dopo alle 5 il tempo è ottimo e non c'è più vento, si parte. In alto c'è una spolverata di neve fresca caduta nella notte. Aggirando il lago (ancora completamente coperto di neve) mi dirigo al breve ed evidente canalino a sinistra della vetta (canale dei Bassanesi), che mi porterà sulla cresta ovest.
L'ambiente è davvero suggestivo, con numerosi torrioni rocciosi dalle forme bizzarre.
La neve non è il massimo, crostosa ma poco portante. Comunque il canale è brevissimo e facile, max 40°.
Si sbuca rapidamente sulla facile e nevosa cresta ovest, che si risale sino in vetta senza problemi, fra panorami grandiosi, purtroppo limitati (nel mio caso) dalla foschia.
L'ultimo breve tratto è più affilato e molto estetico.
Dalla vetta il panorama è circolare, e se la mattina fosse davvero limpida, permetterebbe in pratica di vedere l'intero arco alpino orientale.
Verso la Marmolada e le vicine Pale di S. Martino.
Per la discesa dalla via normale (viste le difficoltà è ovviamente possibile scendere anche dal canale dei Bassanesi che io ho percorso in salita), si scende dall'altra parte, prima verso nordest, poi in traverso verso sudest, fino a raggiungere (risalendo un breve pendio più ripido, 45°?) la "Forzeleta", valico che permette di ritornare sugli ampi ripiani al centro della foto, dai quali si ritorna agevolmente al rifugio.
Io onestamente, non conoscendo la zona, ho sbagliato e ho preso un'altra forcella (in pratica, il primo stretto ed evidente intaglio che si incontra sulla cresta est). Da qui un canalino incassato e ripido (più del canale dei Bassanesi, tratti a 50°), ma tutto in neve, mi ha comunque riportato su dei pendii più facili (40°) che scendono direttamente sul lago. Rispetto alla normale dovrebbe essere un po' più difficile e un po' più breve; comunque non so se è conveniente quando non ci sia molta neve, il canalino ripido potrebbe presentare dei salti scoperti.
Accanto all'ingresso del ripido canalino che ho sceso io, si ammira un bel gendarme molto caratteristico.
Il rientro a valle è stato un po' noioso, ma tutto sommato veloce (poco più di due ore dal lago). La giornata è stata molto calda, e già in tarda mattinata la neve era marcissima.
- davec77
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Re: Cima d'Asta
In definitiva, bella gita tranquilla (se si scende dalla normale le difficoltà non credo superino il PD-), consigliatissima se qualcuno capita in zona; visto l'innevamento sarà fattibile ancora per diverse settimane, e anzi le condizioni potrebbero tendenzialmente migliorare, con neve più trasformata di quella che ho trovato io. Inoltre l'avvicinamento al rifugio diverrà progressivamente più agevole e veloce.
Se si è allenati la gita si fa tranquillamente in giornata, sono 1400 di dislivello in totale, basta partire molto presto da Malga Sorgazza (tenete presente che il canale dei Bassanesi è esposto a sud).
Forse ancora per qualche giorno la gita rimarrà fattibile anche con gli sci. Poi il tratto da fare sci in spalla diverrà sempre più lungo...
Se si è allenati la gita si fa tranquillamente in giornata, sono 1400 di dislivello in totale, basta partire molto presto da Malga Sorgazza (tenete presente che il canale dei Bassanesi è esposto a sud).
Forse ancora per qualche giorno la gita rimarrà fattibile anche con gli sci. Poi il tratto da fare sci in spalla diverrà sempre più lungo...
- amadablam
- Sherpani di Quotazero
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Re: Cima d'Asta
..zone che conosco poco..............ancora bella neve! noi il 25.04 abbiamo trovato ancora neve buona nel canale dello Zuccone Campelli...............
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Re: Cima d'Asta
Che bellezza!!! Ma eri solo?
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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- davec77
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Re: Cima d'Asta
Sì, gita solitaria, di giovedì e venerdì era difficile trovare qualcuno... (io ero in ferie forzate).gecko wrote:Che bellezza!!! Ma eri solo?
Comunque è un itinerario molto tranquillo, non serve la corda, bastano ramponi e 1 piccozza (e ciaspole o sci se si vuole).
E' un angolo del Trentino pochissimo conosciuto dai "forestieri", ma proprio per questo bello e selvaggio, soprattutto in questa stagione.
Re: Cima d'Asta
........e un bel rapporto con se stessi complimenti!davec77 wrote:Sì, gita solitaria, di giovedì e venerdì era difficile trovare qualcuno... (io ero in ferie forzate).gecko wrote:Che bellezza!!! Ma eri solo?
Comunque è un itinerario molto tranquillo, non serve la corda, bastano ramponi e 1 piccozza......
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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Re: Cima d'Asta
Scusate io mai fatto cose simili nemmeno nei sogni.. come si arriva in cima? come si capisce dove mettere i piedi?
MEGLIO UN GIORNO DA ANTOLINO CHE CENTO DA LEONI
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
Re: Cima d'Asta
Queste si che sopno montagne
Complimenti !
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“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
Proverbio Tuareg
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- davec77
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Re: Cima d'Asta
Si utilizzano i ramponi...antolino wrote:
Scusate io mai fatto cose simili nemmeno nei sogni.. come si arriva in cima? come si capisce dove mettere i piedi?
Lì in realtà la neve era morbida, quindi il piede entrava dentro e non era neppure indispensabile l'uso corretto degli attrezzi...
- Littletino
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Re: Cima d'Asta
Bellissimo report, come sempre.
Sono zone che non conosco, ma che da quanto dici e ci fai vedere dalle belle foto, varrebbe proprio la pena di andare a visitare.
La Valsugana non è poi così lontana.
Sono zone che non conosco, ma che da quanto dici e ci fai vedere dalle belle foto, varrebbe proprio la pena di andare a visitare.
La Valsugana non è poi così lontana.
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
Re: Cima d'Asta
davec77 wrote:Si utilizzano i ramponi...antolino wrote:
Scusate io mai fatto cose simili nemmeno nei sogni.. come si arriva in cima? come si capisce dove mettere i piedi?
Lì in realtà la neve era morbida, quindi il piede entrava dentro e non era neppure indispensabile l'uso corretto degli attrezzi...
Beh, si , grazie, ai ramponi ci arrivavo anche io,pensa che un paio di volte li ho pure messi (in piano) ma io volevo sapere non c'è rischio di bucare la neve e trovare il vuoto?
si sonda la neve con la piccozza prima di camminarci sopra?
MEGLIO UN GIORNO DA ANTOLINO CHE CENTO DA LEONI
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Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
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Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
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- amadablam
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Re: Cima d'Asta
..il rischio c'è .....ma con la picca senti abbastanza...di solito se l'innevamento è buono e la neve è dura , questo inconveniente non accade, di solito.......a me è successo a volte,ma non trovi dei vuoti pazzeschi.....più pericolose è quando , e questi periodi sono sempre + frequenti, quando la neve non ha fondo , non si trasforma e la picca affonda e in caso di scivolata fai fatica a fermarti...e annaspi anche a salire con i ramponi.........(dai una volta vieni con noi e te mustru!!)antolino wrote:davec77 wrote:Si utilizzano i ramponi...antolino wrote:
Scusate io mai fatto cose simili nemmeno nei sogni.. come si arriva in cima? come si capisce dove mettere i piedi?
Lì in realtà la neve era morbida, quindi il piede entrava dentro e non era neppure indispensabile l'uso corretto degli attrezzi...
Beh, si , grazie, ai ramponi ci arrivavo anche io,pensa che un paio di volte li ho pure messi (in piano) ma io volevo sapere non c'è rischio di bucare la neve e trovare il vuoto?
si sonda la neve con la piccozza prima di camminarci sopra?
Namaste
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"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
Re: Cima d'Asta
Gran bella gita...
sempre bravo
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