Cervino o Gran Becca o Matterhorn...
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tre giorni a noi ci son voluti tutti.
comunque il primo giorno puoi andare alla hornlihutte via testa grigia (il percorso attraverso il colle del breuil/furggen mi dicono essere molto pericoloso in questi ultimi anni), il secondo in vetta e discesa alla carrel, eventuale pernotto e discesa a cervinia
comunque il primo giorno puoi andare alla hornlihutte via testa grigia (il percorso attraverso il colle del breuil/furggen mi dicono essere molto pericoloso in questi ultimi anni), il secondo in vetta e discesa alla carrel, eventuale pernotto e discesa a cervinia
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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no non ho mai salito il cervino pero' pensavo di salire dalla svizzera
xche piu' ( facile ) e scendere da quella italiana
xche' mi sembra piu' corta poi impianti permettendo
ritornare a zermatt mi dai secondo te i tempi ( ore )
x una persona normale e poi normale o no
qualche foto la voglio fare cioa e grazie
xche piu' ( facile ) e scendere da quella italiana
xche' mi sembra piu' corta poi impianti permettendo
ritornare a zermatt mi dai secondo te i tempi ( ore )
x una persona normale e poi normale o no
qualche foto la voglio fare cioa e grazie
A SINISTRA NON C'E' NIENTE
non ho capito perchè dopo essere sceso dalla normale italiana dovresti tornare a zermattgaz62 wrote:no non ho mai salito il cervino pero' pensavo di salire dalla svizzera
xche piu' ( facile ) e scendere da quella italiana
xche' mi sembra piu' corta poi impianti permettendo
ritornare a zermatt mi dai secondo te i tempi ( ore )
x una persona normale e poi normale o no
qualche foto la voglio fare cioa e grazie
conviene fare cervinia->hornlihutte->vetta->cervinia per la normale italiana
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se vuoi scendere dalla normale italiana conviene che raggiungi la hornlihutte da cervinia, salendo alla testa grigia con gli impianti e poi scendendo il ghiacciaio di furggen fino a congiungerti col percorso che sale da zermattgaz62 wrote:xla salita dalla svizzera la macchina non si lascia a zermatt?
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qui trovi un po' di info su come raggiungere la hornlihutte da cervinia
http://www.forum.planetmountain.com/php ... ght=hornli
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- Alexander
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..perchè dalla cresta del Leone spezzi la salita alla Carrel? è una questione di fatica per essere più lucido poi per l'attacco alla vetta oppure di tempistica per trovare posto?
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Perchè la Carrell è gia sulla Cresta del Leone, nel senso che per arrivarci sei già in via. Comunque è del tutto possibile salire da Duca degli Abbruzzi alla vetta in giornata, sono ca 8/10 ore fino in vetta senza contare gli imprevisti per una cordata allenata, più ca 7 ore dalla vetta in discesa fino al D. d. Abruzzi (se traversi alla cima svizzera e scendi dalla normale svizzera fino alla Hornlihutte i tempi di discesa sono simili).
- Alexander
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...ma tipo se sali da cervinia alla carrel ed il giorno dopo fai carrel vetta e ritorno a cervinia non ha senso? (non ho mai fatto il cervino quindi non lo so per questo te lo chiedo)
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Ah si si, puoi tranqullamente partire direttamente da Cervinia (2.15 ore in più fino alla Carrell) è che nel mio immaginario penso sempre di arrivare alla sera a Cervinia e dormire una notte al Duca d. Abbruzzi per poter poi il giorno dopo di buon ora e con una notte di riposo iniziare la salita (io ero stato lì vicino in tenda, perche ero giovincello e con poche lire in tasca). Magari la organizziamo come appuntamento di Quotazero quest'Estate (mi piacerebbe ritornare su questa cresta). Nel 2007 ero andato per fare la cresta di Zmutt (la più bella di tutte) ma le condizioni avverse mi han fatto desistere, per cui ritornarci anche dalla Leone non mi dispiacerebbe.
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ogni promessa è debitomahler wrote: Magari la organizziamo come appuntamento di Quotazero quest'Estate (mi piacerebbe ritornare su questa cresta). Nel 2007 ero andato per fare la cresta di Zmutt (la più bella di tutte) ma le condizioni avverse mi han fatto desistere, per cui ritornarci anche dalla Leone non mi dispiacerebbe.
«They call me the breeze, I keep blowing down the road - I ain't got me nobody, .......»
- Alexander
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....fed ricordati che sei prenotato quest'estate per la cresta del leone... leggo sopra:
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ogni promessa è debito
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
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Re: ...
tu mi hai fatto firmare col sangue .... non posso più tirarmi indietroAlexander wrote:....fed ricordati che sei prenotato quest'estate per la cresta del leone... leggo sopra:
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ogni promessa è debito
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La mia salita in solitaria al Cervino
La salita si è svolta nell'agosto del 1991, per la via normale italiana, o cresta del leone.
Racconto un pochino quello che è successo:
Come detto siamo nell'agosto del 1991, mi ritrovo con quattro giorni di ferie inaspettate a causa della chiusura di ferragosto, le previsioni sono buone, non ho organizzato niente, ma c'è un progetto che mi ronza da un po' per la testa, quante volte guardando il Cervino da sotto ho avuto voglia di salirlo, quante volte ho letto la relazione della salita sulla Guida ai monti d'Italia
E allora perchè no.....
Giorno 1:
Partenza da Genova in treno, fino a Chatillon, da qui pullman di linea fino a Cervinia.
Mi avvio a piedi verso il rifugio Duca degli Abruzzi dove arrivo per cena.
Una bella mangiata e una buona dormita.
Giorno 2:
Sveglia, colazione, mattinata riposante...
Ripasso della relazione di salita...
Pranzo...
Si parte, salita al Carrel, dove arrivo senza particolari problemi, se non un piccolo erore di percorso prima del grande diedro.
Il rifugio è pieno, ovviamente, e passo la notte "cercandi di dormire" tra due rumorosi spagnoli.
Giorno 3:
Sveglia piuttosto presto, lascio sfilare la ressa e intorno alle sette parto per la salita.
Tutto procede bene, il tempo è buono.
L'emozione di essere li a scalare il Cervino è enorme.
Arrivo in vetta senza particolari problemi, è un anno molto secco e non serve neppure calzare i ramponi.
Difficile dire cosa vuol dire essere lassù ed esserci arrivato da solo, so solo che sono passati tanti anni, ho fatto tante salite in montagna, ma questa mi è rimasta impressa in maniera indelebile in fondo il Cervino è il Cervino
Inizio la discesa e senza particolari dificoltà raggiungo nuovamente il Carrel, erano circa le cinque del pomeriggio se non ricordo male, so che ho fatto due conti e avrei fatto a tempo a raggiungere l'Orionodè, ero stanco, ma preferivo farmi una bella cena ed una bella dormita, che passare un'altra notte lì.
Mi consulto un attimo e decido... si scende
Arrivato sulla pietraia tra il nevaio e la croce Carrel sale nebbia, non si vede più un tubo, nonostante la frontale è difficile proseguire, finchè mi rendo conto di essere fuori traccia... è impossibile muoversi in qualsiasi direzione e non resta che una cosa da fare: FERMARSI LI.
E così mi sono fatto un bel bivacco all'adiaccio, ho messo adosso tutto quanto era nello zaino, usato quest'ultimo come sacco, la corda come coperta e ho aspettato l'alba, di dormire non se ne parla
Giorno 4:
Alle prime luci del mattino mi alzo, mi ricompongo e riparto, sarò stato a cinquanta metri dalla traccia...
Colazione al Rifugio, un pò di riposo e poi giù fino a Cervinia, pullman, treno...
Sono di nuovo a Genova, il Cervino è fatto
Foto di vetta
La salita si è svolta nell'agosto del 1991, per la via normale italiana, o cresta del leone.
Racconto un pochino quello che è successo:
Come detto siamo nell'agosto del 1991, mi ritrovo con quattro giorni di ferie inaspettate a causa della chiusura di ferragosto, le previsioni sono buone, non ho organizzato niente, ma c'è un progetto che mi ronza da un po' per la testa, quante volte guardando il Cervino da sotto ho avuto voglia di salirlo, quante volte ho letto la relazione della salita sulla Guida ai monti d'Italia
E allora perchè no.....
Giorno 1:
Partenza da Genova in treno, fino a Chatillon, da qui pullman di linea fino a Cervinia.
Mi avvio a piedi verso il rifugio Duca degli Abruzzi dove arrivo per cena.
Una bella mangiata e una buona dormita.
Giorno 2:
Sveglia, colazione, mattinata riposante...
Ripasso della relazione di salita...
Pranzo...
Si parte, salita al Carrel, dove arrivo senza particolari problemi, se non un piccolo erore di percorso prima del grande diedro.
Il rifugio è pieno, ovviamente, e passo la notte "cercandi di dormire" tra due rumorosi spagnoli.
Giorno 3:
Sveglia piuttosto presto, lascio sfilare la ressa e intorno alle sette parto per la salita.
Tutto procede bene, il tempo è buono.
L'emozione di essere li a scalare il Cervino è enorme.
Arrivo in vetta senza particolari problemi, è un anno molto secco e non serve neppure calzare i ramponi.
Difficile dire cosa vuol dire essere lassù ed esserci arrivato da solo, so solo che sono passati tanti anni, ho fatto tante salite in montagna, ma questa mi è rimasta impressa in maniera indelebile in fondo il Cervino è il Cervino
Inizio la discesa e senza particolari dificoltà raggiungo nuovamente il Carrel, erano circa le cinque del pomeriggio se non ricordo male, so che ho fatto due conti e avrei fatto a tempo a raggiungere l'Orionodè, ero stanco, ma preferivo farmi una bella cena ed una bella dormita, che passare un'altra notte lì.
Mi consulto un attimo e decido... si scende
Arrivato sulla pietraia tra il nevaio e la croce Carrel sale nebbia, non si vede più un tubo, nonostante la frontale è difficile proseguire, finchè mi rendo conto di essere fuori traccia... è impossibile muoversi in qualsiasi direzione e non resta che una cosa da fare: FERMARSI LI.
E così mi sono fatto un bel bivacco all'adiaccio, ho messo adosso tutto quanto era nello zaino, usato quest'ultimo come sacco, la corda come coperta e ho aspettato l'alba, di dormire non se ne parla
Giorno 4:
Alle prime luci del mattino mi alzo, mi ricompongo e riparto, sarò stato a cinquanta metri dalla traccia...
Colazione al Rifugio, un pò di riposo e poi giù fino a Cervinia, pullman, treno...
Sono di nuovo a Genova, il Cervino è fatto
Foto di vetta
Ciao
Alberto
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........
.............
...alpinismo classico che passione!!!
Non sapevo di questo tuo mega exploit.... che dirti? mega complimenti!
Una curiosità... ma la corda che avevi dietro l'hai usata per doppie ed altro? usavi un cavo si assicurazione per rimanere attaccato in qualche modo alle guide? cosa e come hai fatto?
ciao!
...alpinismo classico che passione!!!
Non sapevo di questo tuo mega exploit.... che dirti? mega complimenti!
Una curiosità... ma la corda che avevi dietro l'hai usata per doppie ed altro? usavi un cavo si assicurazione per rimanere attaccato in qualche modo alle guide? cosa e come hai fatto?
ciao!
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
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...beh qualche mese fa incontro wolf alla sciorba... e mi fa...
WOLF041 "ieri ho fatto un giro in montagna"
ALEXANDER "dove"
WOLF041 "mah ho attraversato i lyskamm"
diciamo che non ci tiene a spararle grosse... lui con umiltà ti dice semplicemente quello che ha fatto davvero!!!
splendida etica!
dai dai rispondi alle domande che siamo curiosi!!!
WOLF041 "ieri ho fatto un giro in montagna"
ALEXANDER "dove"
WOLF041 "mah ho attraversato i lyskamm"
diciamo che non ci tiene a spararle grosse... lui con umiltà ti dice semplicemente quello che ha fatto davvero!!!
splendida etica!
dai dai rispondi alle domande che siamo curiosi!!!
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Mi associo ai complimenti per wolf041: il Cervino è sempre stato fin dall'infanzia la montagna mitica, inavvicinabile, riservata ai fortissimi. E ammiro la modestia: io mi esalto e sbulacco per cose infinitamente più modeste
BRAVO!
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.
.
...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
.
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- Alexander
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Una curiosità... ma la corda che avevi dietro l'hai usata per doppie ed altro? usavi un cavo si assicurazione per rimanere attaccato in qualche modo alle guide? cosa e come hai fatto?
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Re: ....
Anzitutto grazie a tutti dei commenti e dei complimenti .
- per scendere dal Pic Tyndall è utile fare un doppia
- è sempre meglio avere una corda dietro, una doppia ti può levare d'impaccio in situazioni di emergenza, inoltre hai sempre la possibilità di legarti o farti sicura in qualche modo se ce ne fosse bisogno...
Ho portato con me una mezza da cinquanta, più ovviamente qualche cordino ed altri normali accessori.
Per il resto avevo l'imbrago con una lounge, per potermi assicurare se ce n'era bisogno.
Ho fatto assicurato al cavo il traverso sotto la Grande Tour.
Per il resto sono salito sempre in libera, aiutandomi con i canaponi dove ci sono e serve.
Spero di avere risposto alle domande, se avete altre curiosità più specifiche chiedete pure.
Ti leggo, ti leggoAlexander wrote: allora le ricito ce poi si perdono e il nostro W041 non mi legge e non ci risponde... dai dai che pendiamo dalle tue labbra (e non in doppia!)
La corda l'avevo per due motivi:Una curiosità... ma la corda che avevi dietro l'hai usata per doppie ed altro? usavi un cavo si assicurazione per rimanere attaccato in qualche modo alle guide? cosa e come hai fatto?
- per scendere dal Pic Tyndall è utile fare un doppia
- è sempre meglio avere una corda dietro, una doppia ti può levare d'impaccio in situazioni di emergenza, inoltre hai sempre la possibilità di legarti o farti sicura in qualche modo se ce ne fosse bisogno...
Ho portato con me una mezza da cinquanta, più ovviamente qualche cordino ed altri normali accessori.
Per il resto avevo l'imbrago con una lounge, per potermi assicurare se ce n'era bisogno.
Ho fatto assicurato al cavo il traverso sotto la Grande Tour.
Per il resto sono salito sempre in libera, aiutandomi con i canaponi dove ci sono e serve.
Spero di avere risposto alle domande, se avete altre curiosità più specifiche chiedete pure.
Ciao
Alberto
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...
...semplice...
- hai avuto paura?
- quando sei arrivato in cima c'era gente? (uno per la foto immagino ma altri?)
- hai incontrado driadi, silfidi, spiriti o un dio o la madre della terra?
- hai avuto paura?
- quando sei arrivato in cima c'era gente? (uno per la foto immagino ma altri?)
- hai incontrado driadi, silfidi, spiriti o un dio o la madre della terra?
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Re: ...
No, paura direi di no, durante la salita è andato tutto bene, a parte un paio di sbagli di percorso.Alexander wrote: - hai avuto paura?
La paura ti fa perdere il controllo e fare cose che non dovresti fare, è meglio non averne.
Il giusto timore e la consapevolezza di quello che stai facendo, sempre.
In realtà ho avuto paura che piovesse durante il bivacco, faceva freddo, era nuvolo, non riuscivo a dormire e pensavo... se piove non so come va a finire...
No, come vedi dalla foto ero praticamente solo.- quando sei arrivato in cima c'era gente? (uno per la foto immagino ma altri?)
Non c'era la folla, ho beccato il tedesco (o svizzero?) che mi ha fatto la foto e pochi altri.
Come ho detto prima al mattino ho lasciato partire le folle prima di avviarmi, tanto ero solo e procedevo più velocemente, e poi volevo godermi un po' la salita in solitaria, andare lì da solo e poi fare la salita intruppato non mi sarebbe piaciuto troppo.
La maggior parte delle persone quando sono arrivato su stavano già scendendo, infatti mi ricordo che alla scala Jordan ho dovuto aspettare un po' per salire, perchè c'era gente che scendeva.
La vetta me la sono goduta, sono rimasto lassù diverso tempo (venti minuti, forse mezz'ora), mi sono seduto SUL CERVINO e sono rimasto lì a godermi il posto dove stavo (cosa questa che faccio sempre, quando posso, in vetta a una montagna)
A quel punto la discesa l'ho fatta praticamente da solo...
- hai incontrado driadi, silfidi, spiriti o un dio o la madre della terra?
Ciao
Alberto
Alberto
Re: ...
giustissimowolf041 wrote:La paura ti fa perdere il controllo e fare cose che non dovresti fare, è meglio non averne.
Il giusto timore e la consapevolezza di quello che stai facendo, sempre.
le poche solitarie che ho fatto, più che altro gite (anche abbastanza impegnative) con gli sci e qualcosina di alpinismo, hanno sempre avuto un sapore diverso, speciale.
immagino che soddisfazione immensa debba essere il cervino in solitaria...con annesso bivacco all'addiaccio!
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Andreino wrote:I maligni mi dicevano che dopo il matrimonio la mia attività alpinistica si sarebbe arrestata, invece...
Sto inanellando un sogno dopo l'altro!
Sono di ritorno da Zermatt, dopo aver scalato il Cervino con mio fratello, anche stavolta al primo tentativo...
Spettacolo e soddisfazione indicibili, ma... ragazzi... DURISSIMA!!!
Più dura del previsto, sia tecnicamente che fisicamente; senza grandissima motivazione e determinazione, si troverebbero continuamente mille motivi per fare dietrofront...
E' stato praticamente una sorta di esame finale dopo alcuni anni di alpinismo ed arrampicata: abbiamo dovuto mettere in pratica TUTTO: preparazione fisica, acclimatazione, arrampicata, disarrampicata, progressione in conserva, fiuto a trovare la via, calate a corda doppia (più di 20...), autocontrollo, preparazione mentale, uso delle lingue straniere...
Inutile dire che non ci sono parole per descrivere la bellezza della montagna ed il panorama dal pulpito sommitale... INDIMENTICABILE.
Ci sono due categorie di salitori, in ciascuna giornata di scalate alla Gran Becca: le guide (dei mostri , massimo rispetto, così come per i soccorritori) e la gente normale, senza guida.
Le prime fanno tempi paurosi, anche perchè non fanno doppie, niente, calano veloci il cliente e poi scendono giù come cavalli); gli altri combattono fino al tramonto...
Noi siamo partiti dal rifugio poco prima delle 3,00 e siamo rientrati alle... 22,15!!!
Insieme a tanti altri e non eravamo assolutamente tra gli ultimi!!!
La discesa è una vera battaglia...
Sono ancora stanchissimo, ovviamente abbiamo dormito di nuovo all'Hornli e siamo tornati ieri.
Ora pian piano metterò foto e resoconto sul blog...
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Grazie per i complimenti, ma non vado in cerca di quelli: mi piace raccontare le nostre storie, le nostre avventure, sperando che siano anche di aiuto e/o di sprono per chi si volesse cimentare...Pazzaura wrote:Per la terza volta... Complimentissimi!
Quando hai messo le foto, avvisaci subito.
Non per vantarmi, ma so che ci sono molte persone che usano il mio blog un po' come una guida: da un lato sono contento che le mie relazioni siano considerate precise ed attendibili, dall'altro cerco di non nascondere la verità; io racconto cosa ho visto e provato, le difficoltà che ho trovato, chiaramente non voglio nessuno sulla coscienza, ognuno deve sapersi valutare
Qualche foto già c'è, spero in giornata
- luigi.marchese
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