Croda Negra-Via l'ospite Cargnel

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gecko
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Croda Negra-Via l'ospite Cargnel

Post by gecko »

Era da un annetto che avevo messo gli occhi su questa via ma non riuscivo a trovare alcuna relazione nè su internet (solo qualche vago accenno) nè sulla mia ormai copiosa collezione di guide dolomitiche, così individuato l'attacco recentemente (alcuni giorni fà) segnalato con una bella scritta rossa, sono andata a salirla e mentre procedevo ho trovato la risposta alla mia domanda iniziale: come mai nessuno ha scritto la relazione di questa via? possibile che nessuno l'abbia salita? Già possibile visto che non la si può proprio definire una bella via, nonostante l'attacco sembra prometter bene.
Ad ogni modo ormai l'ho salita e la ralziun la metto così uno sà a cosa và incontro :risataGrassa:

Gruppo del Nuvolau
Croda Negra 2518 m Via L'ospite Cargnel

Discreta salita su via poco continua in quanto dopo i primi tre tiri esce nel punto più basso della grande cengia che attraversa quasi tutta la parete e pertanto occorre risalirla in tutta la sua estensione per roccette e salti d'erba. La via è attrezzata nel passaggi più impegnativi con spit.
Difficoltà: III, IV IV+ alcuni passi (V- un passo evitabile)
Sviluppo 235 m
Ore: 2.00 – 2.30
Soste: su spit e cordone nuovo
Roccia: buona nella prima parte
Attrezzatura: serie di friends e nut, cordini in kevlar

Avvicinamento: Dal rifugio Fedare, lungo la statale al passo Giau, seguire la ben visibile strada-mulattiera che sale verso nord ovest passando sotto la seggiovia. Proseguire per la mulattiera che sale ripida sulla destra e seguirla fino ad una edicola di legno con una madonnina. Deviare a destra per prati seguendo un'evidente traccia che risale la spalla erbosa puntando ad una caverna di guerra con croce. Raggiunto il sentiero che risale verso la forcella del Nuvolau piegare a sinistra e dopo circa 20 metri in corrispondenza di un cartello con due frecce contrapposte abbandonare il sentiero principale e seguire l'evidente traccia sulla destra che risale verso un torrione con grotta e ruderi di guerra; da qui seguire ancora il sentiero (bollino rosso ed ometti) sino ad una forcelletta dalla quale si ridiscende leggermente per poi puntare alla parete. La via attacca 50 metri a destra (facccia a monte) del punto più basso della parete in prossimità di un diedro camini di rocce bianche (scritta rossa alla base).


L1: risalire il diedro canale di rocce bianche e solide (IV) e proseguire sempre per il canale che pur divenendo più facile (III) è in parte detritico. Prima della fine del canalino spostarsi sulle placche di sinistra (III III+) e risalirle sino in corrispondenza di un terrazzino dove dovrebbe trovarsi la prima sosta. In realtà noi siamo saliti un po' troppo a sinistra e pertanto non abbiamo trovato la prima sosta e ne abbiamo costruita una sfruttando una clessidra con cordino di passaggio (facente parte già di L2) ed uno spuntone. (45 m)
L2: dalla sosta risalire un vago canale e puntare verso un primo muretto nero che lo si risale direttamente (IV 1 spit); proseguire verso un secondo muretto di roccia nera, risalirlo direttamente (IV+ 1 spit) e spostarsi in uscita verso sinistra puntando ad un terzo spit posto sotto uno strapiombino che lo si supera direttamente (V-) oppure lo si aggira sulla sinistra rimontando un canalino di roccia friabile (III+) sino ad un cengia dove si trova sotto ad un leggero strapiombo la sosta su spit e cordone azzurro. (30 m)
L3: risalire direttamente lo strapiombo ben ammanigliato (IV) e puntare verso il sovrastante muretto che lo si risale direttamente (IV+ 1 spit) sino ad una cengia (1 clessidra con cordino vetusto) che si segue risalendo verso destra (II) sino ad un breve muretto leggermente strapiombante ma ben ammanigliato che si supera direttamente (IV- 1 spit) sino alla cengia con sosta su uno spit e cordone azzurro (35 m)
L4: risalire direttamente sopra la sosta per facili roccette (III) e proseguire cercando di mantenere la verticale per facili salti di roccia ed erba (II) sino ad un risalto di roccia grigio biancastra che si risale direttamente con passi di III sino a sostare su clessidra e spuntone nella sovrastante cengia erbosa. (55 m)
L5: risalire come meglio si crede la cengia erbosa obliquando verso destra sino a portarsi alla base dell'ultimo salto roccioso dove si trova la sosta con spit e vecchio cordone (25 m)
L6: risalire il muretto sopra la sosta (IV 1 spit) e superarlo uscendo più facilmente verso destra; proseguire per facili placche (III+ una piccola clessidra) e puntare ad un vago diedro che lo si risale direttamente (IV 1 spit) facendo attenzione alle rocce instabili sul lato destro; proseguire ora per un canalino e risalirlo come meglio si crede (III+ 1 spit) facendo molta attenzione ai detriti di una recente piccola frana che ha interessato la parte alta del canalino, raggiunta la quale ci si sposta verso destra per roccia più solida (III 1 clessidra con cordino vetusto) e si risale l'ultima facile placca (III) che in breve porta alla cima dove si trova la sosta su spit e esile cordino da integrare con uno più robusto (45 m)

Discesa: dalla cima scendere, il pendiio erboso scendere per tracce (ometti) sino ad incontrare il sentiero della normale alla Croda Negra; ridiscendere lungo il sentiero e giunti ad una selletta dove il sentiero piega decisamente a sinistra, in corrispondenza di un ometto di pietra si rinviene (tre metri più in basso verso Sud) l'ancoraggio per la prima doppia (23 metri) all'interno di una canale; leggermente sulla sinistra rispetto alla prima calata si trova il secondo ancoraggio per la successiva doppia che con circa 25 metri deposita alla basa del canale di sfasciumi. (Possibile anche un'unica doppia di 50 metri ma si rischia di incastrare le corde nei vari spuntoni). Da qui per traccia si scende costeggiando la parete sino a raggiungere il sentiero che porta alla parete sud della Croda Negra. Si scende lungo il sentiero (ometti) e in 10 minuti si raggiunge il sentiero segnato che risale alla forcella del Nuvolau; lo si segue in discesa e in breve si ritorna alla croce e da qui seguendo la traccia che scende per il pendio erboso si ritorna alla mulattiera di salita e da qui al parcheggio del rifugio Fedare (1.15 ore)

Soluzione 2: tralasciando le doppie si scende per sentiero e dopo alcuni saliscendi si raggiunge la forcella Averau; da questa verso il rifugio Averau e successiva discesa in seggiovia, oppure per sentiero sino al rifugio Fedare.

Il muretto del secondo tiro con lo strapiombo in uscita
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Attacco del quarto tiro tra erba e roccette :risataGrassa:
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Sosta con un bel cordone nuovo
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Per fortuna in vetta il panorama rincuora sempre!
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Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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