Ed eccoci come ogni anno all'oramai divenuto classico appuntamento con le scuole elementari. Ogni anno dedichiamo 2 giornate alle scuole di San Salvatore e Mirabello. Quest'anno le gite in programma sono in Valnontey (parco del Gran Paradiso) con le classi 4a e 5a di San Salvatore e Valpelline con tutta la scuola elementare di Mirabello.
Nonostante sia stato io a gestire tutto il lavoro “CAI-scuole” negli ultimi 2 anni causa lavoro sono stato un po' latitante. Ora mi trovo in condizione di poter “rubare” un giorno ai miei “padroni” (e si ... noi liberi prof. abbiamo “n” padroni
).Ma un impegno per sabato sera fa fermentare dentro la mia mente un'idea malsana: e se mi fermassi lassù per far qualcosa sabato mattina? Solo o “ben”
accompagnato ... oramai la decisione è presa!Faccio la mia proposta al Luigi, ma lui è più incasinato di me
, quindi niente! Sento Egisto. Sembra che la cosa si possa fare: bene! Inoltre c'è il nostro presidente che sale al Sella per restarci un po' .... si un po' .. tipo 20 gg!
Comunque questa è un'altra storia, ora torniamo alla gita con la scuola.
Il pullman con i ragazzi parte da San Salvatore verso le 7.30. Con loro ci sono Carlo, Bruno e Luigi.
Io passo da Casale e carico Egisto. Il presidente è già in viaggio ... con la sua “fiammante” R4
Alle 9.30, dopo un'ora e mezza io ed Egisto siamo a Cogne ... piccola capatina in panetteria
e poi via verso Valnontey. La giornata è splendida e fresca. Non c'è una nuvola nemmeno a pagarla .. e per tutto il giorno non ci sarà una nuvola!A Valnontey con Vincenzo (the President) ci sediamo ad aspettare il pullman.
Sono le 10.30 quando arriva.
I ragazzi non appena scesi corrono verso i prati dove alcuni stambecchi brunano ... giusto poco prima un bel gruppetto di francesi nel vederli si son messi ad urlare .. “le bouquetin ... bouquetin”..... parafrasando, "sono matti questi francesi"
Dopo aver assolto le varie pratiche legate al “servizi”, si parte. Il gruppo di 28 ragazzi viene diviso in due. Due maestre con tre di noi per gruppo. Il primo gruppo guidato da Vincenzo prende il sentiero sulla riva destra (orografica) del torrente.
L'altro gruppo gruppo guidato da Bruno il sentiero a sinistra.
Ci riuniremo a Valmiana dove ci ospiterà Franco il guardaparco .. quest'ultimo abita proprio li, la su baita ristrutturata è splendida e si trova in un posto superlativo! Al mattino ti alzi e di fronte a te ci sono la Roccia Viva, la Becca di Gay, ecc...
Glissando su qualche piccolo problema logistico accaduto al gruppo due, alle 13 ci si riunisce.
Pranzo al sacco con Franco che dispensa consigli e risponde alle più curiose domande.
Anche la tutt'altro che timida volpe “di Franco” fa capolino ... e più volte .. attirando verso di se l'attenzione dei giovani sansalvatoresi.
Verso le 14 si riparte. Raggiungiamo il parcheggio e il pullman .. prossima fermata Lillaz!
Qui il Vincenzo ci lascia, calza gli scarponi, si carica sulle spalle lo zaino e imbocca il sentiero per il Sella.
Per noi gita alle cascate e .... gelato!
Dopo averli accompagnati a vedere le cascate io ed Egisto ci congediamo. Torniamo a Valnontey e caricato il pesante zaino sulle spalle si parte. Sono le 17 passate.
Sotto il sole iniziamo a salire verso il Sella. Il sentiero ci è più che familiare. Entrambi lo abbiamo fatto più e più volte!
Su proposta di Egisto e consiglio del Vince e fregandocene altamente dei divieti, imbocchiamo il sentiero vecchio.
In un attimo il fondo cambia e mi trasmette contemporaneamente sensazioni di abbandono e di “wild”.
Ma allo stresso tempo mi sento catapultato indietro di 10 anni .. ma anche di più. Anni in cui con mio zio percorrevo quel sentiero per salire al Sella. I 900 mt di dislivello da coprire erano un buon allenamento per le salite di luglio ... che tempi! Scarponi in cuoio, una vera tortura. Tempi in cui si facevano i canonici 300 mt di dislivello all'ora. Ma come dicono gli antichi “panta rei” qui anch'io come tutto sono “cambiato”. Ora il 900 mt di dislivello li faccio in un'ora.
Ricordo molto bene (e mi chiedo se mai potrò dimenticarlo) quando una domenica di giugno io e lui (con mia madre e mio padre) siamo saliti mentre un temporale violentissimo avrebbe fatto restare in auto chiunque. E mentre pioveva e tuonava alla battuta .. “tanto peggio di così” .. si mise a grandinare .. chicchi grandi come acini d'uva. Davanti alla porta del rifugio se n'erano accumulati almeno dieci centimetri.
Ad ogni modo come al solito un po' per abitudine un po' me non pensare alla fatica mentre salgo la mia mente comincia a viaggiare e mentre mi beo dei panorami splendidi che questo scorcio di valle offre, salgo spedito verso il rifugio.
Oltre alla solita “dotazione” ho anche la corda (che il povero Egisto ha portato fino alle panchine) e un po' di roba del Vince. Come al solito sono carico come un asino!
Poco prima delle 19 raggiungo il rifugio.
Vince è già al lavoro. Saluto Maurizio e consorte e mi cambio.
Ci sono una dozzina di persone.
Parlo con Maurizio dei progetti per l'indomani. Lui mi sconsiglia il Sertz (3552 mt), dice che c'è ancora troppa neve.
Bene tenteremo la Rossa (3630 mt)!
Come sempre ottima cena. Risotto ai funghi e spezzatino con patate. Dolce e vin brulè. Poi a nanna!
La sveglia viene regolata per le 3.30 ... colazione faraonica!!!
Alle 4 imbocchiamo il sentiero per il colle della Rossa.
Anche se mi fido di Maurizio, non sono poi così convinto che per la Rossa non ci sia neve. O per lo meno, se sul Sertz c'è tutto sta neve come fa a non essercene sulla Rossa? Peccato avrei rifatto volentieri la variante del seracco .. anche se al mio ritorno sarei stato sgridato dal Vince e dai gesotri
Cmq, arrivato al colle farò i miei conti.
Raggiungiamo i 3200 mt dell'anzidetto quando manca poco alle 6. Il sole fa capolino ad est.
Il panorama è splendido!
Come ieri nemmeno una nuvola! E pensare che erano sette giorni che faceva brutto!
Ad ogni modo giunto al colle le mie sensazioni si sono concretizzate: la traccia che con ampio giro a semicerchio percorre la testata della valle (e passa sotto le balze rocciose della rossa) è invisibile. Completamente coperta di neve.
Parecchie slavine segnano il pendio. Penso che parecchio di quello che doveva venir giù sia già rovinato verso il basso, ma penso che qualcosina ci sia ancora. Ora ciò che mi conforta è la temperatura, che è piuttosto bassa. Infatti c'è stato un forte rigelo e la neve porta bene!
Se questo, però, da una parte è un bene dall'altra sarà una complicazione. Infatti dovremmo fare alcune centinaia di metri di traverso in contropendenza su pendii a 35-40°. Ok! Via un bastoncino, picca da una parte e bastoncino dall'altra.
Inizio la mia opera di “tracciatore”. Dal colle in avanti dubito che si potrà vede un segno quindi la conoscenza dei luoghi è tutto .. e scusate se è poco .. ma io conosco!
Traverso delicato ma vista l'ottima qualità della neve è stato anche piacevole e poi è sempre un buon esercizio per i nervi.
Raggiunta la spalla risaliamo gli ampi pendii fino al limite del “vecchio e malato” ghiacciaio del Trajo. Ecco che spunta il Cervino .. poi il Bianco e la Grivola!
Fino alla base della cresta tutto ok! La neve porta proprio bene .... e per fortuna vista la “quantità”
L'Egisto è stanco. Io mi fermo su una pietra alla base della cresta per aspettarlo e .. mi addormento!
Lui vuole gettare la spugna .. ma questo no! Manca poco, dai!!!!!
Allora gli dico di passare davanti così anch'io terrò i sui ritmi.
La cresta risulta più delicata del previsto. Ci sono cornici da “Liskamm”. Quindi con molta attenzione bisogna “tirarsi fuori la traccia”.
Sempre mandando avanti l'Egisto gli do indicazioni su percorso da tenere. Un breve tratto di misto verso la metà della cresta ci permette anche di arrampicare: proprio belle questa cresta!
Però da un po' ho un pensiero fisso: ma la punta dov'è? Ho ben in mentre il percoso ma ancora di più la forma della vetta .. il fatto è che non la vedo .. boh?
Dopo un bel tratto affilato e delicato, mettiamo i piedi su una calotta .... anche vertiginosa!. Tutt'attorno a noi il nulla! Siamo in vetta, questo è poco ma sicuro, ma è sotto di noi di almeno un metro!
È bellissimo! Si c'ero già salito, ma così vale come una “prima” .. le condizioni sono invernali.
Stretta di mano!
Mangiamo qualcosa e dopo aver fatto un dozzina di foto .. cosa volte il panorama da lassù è unico! .....
... iniziamo la discesa. Vorrei arrivare al colle della Rossa senza fermarmi, ho paura di un aumento improvviso del caldo e del conseguente aumento dell'attività valanghiva. La neve sui pendii da fare in traverso non è più dura come all'andata. Specie nel secondo tratto sono costretto a battere bene la pista. Ho fatto un po' di fatica ma ne è valsa la pensa .......... ho fatto in modo che l'amico potesse traversare il più velocemente possibile. Al colle poi ci siamo presi una bella mezz'ora di riposo.
Dal colle c'è ancora un primo e breve tratto un po' delicato, ma poi tutto il resto del percorso è su ottimo sentiero.
Alle 12 raggiungiamo il rifugio .. giusto, giusto per pranzare
Verso le 14, dopo aver salutato tutti iniziamo a scendere .. sotto un sole furioso e un cielo limpido come non mai.
Si conclude così una due giorni molto intensa .. beh, no! .. dobbiamo ancora fare 900 mt di dislivello in discesa.
Dedicated to Italo B.
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