Punta Laures

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soundofsilence
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Punta Laures

Post by soundofsilence »

Sul mio sito le foto con didascalia e la traccia GPS: https://luoghidasogno.altervista.org/ar ... icolo=3729

Punta Laures per i Laghi Lussert da Gimillan

Domenica 4 Agosto 2024:Gimillan (1780) – Rifugio Grauson (2510) – Grauson Superiore (2520) – Laghi Lussert (2700 – 2900) – Col di Laures (3036) – Punta di Laures (3367) e ritorno per lo stesso percorso.
Partecipanti: Em, Maury76, Maria Carla, Silvia e soundofsilence.
Lunghezza: 23 Km. circa.
Dislivello: 1700 m. circa.
Difficoltà: Fino al Col di Laures E, per escursionisti medi, con qualche piccola difficoltà nell’attraversamento di due facili pietraie prima del colle. La salita alla vetta dal Colle invece si è rivelata assai più difficile di come ci risultava dalle relazioni e io la valuterei come un PD+, e non un F+, come abbiamo trovato su Gulliver, con la conseguenza che sarebbe meglio portarsi una corda da 30 metri, da usare quantomeno in discesa in doppia, se non imbrago e discensore. Certo non possiamo escludere al 100% di non aver trovato il passaggio giusto, non essendoci mai stati in precedenza, ma ci sembra assai improbabile, avendolo cercato sia all’andata che al ritorno ed avendo trovato, ed effettuato, comunque 3 passaggi diversi, e tutti decisamente delicati. Il punto chiave si trova a circa 3150 metri, quando sembra impossibile proseguire in cresta, ed abbiamo quindi deviato, all’andata, a sinistra della stessa, scendendo qualche metro su vaga traccia, per poi risalire da un canalino di terra e rocce, con passaggi di II+, data la mancanza di appigli, gli appoggi terrosi assai precari, e anche una discreta esposizione, tanto che non ce la siamo sentiti di rifarlo in discesa senza l’ausilio di una corda di sufficiente lunghezza. Al ritorno abbiamo quindi prima provato a scendere sull'altro versante, ma il terreno ripidissimo, franoso, ed esposto ci ha fatto desistere; abbiamo quindi deciso di proseguire in cresta, dove ho individuato un passaggio che porta ad una lama di roccia sospesa su un crepaccio, oltre la quale vi è una discesa di ancora 3 metri, su roccia strapiombante, e abbastanza esposta, direi III+, dato che comunque qualche appoggio per i piedi c'è, un pò meno per le mani. Il passaggio precedente a cavalcioni sulla lama di roccia non saprei come valutarlo, ma certo è stato abbastanza spaventoso, visto che i miei compagni non se la sono sentita, anche con io che li aiutavo da sotto, e sono scesi per un passaggio più a destra (scendendo), che alla fine, non si è rivelato più semplice, ma che non so descrivere non avendolo fatto. Detto questo il mio consiglio, se proprio volete venire, è di scendere per il canalino usando una corda in doppia, per la salita si può valutare quale delle 3 opzioni sia la migliore. Infine, a parte il punto chiave, direi che la valutazione F+ ci può stare, essendo che al massimo si trovano passaggi di II, II+ (un punto affrontato in salita poco prima del canalino, ma saltato in discesa), alcuni evitabili, con percorsi alternativi, a parte una placca poco sotto la vetta, che direi bisogna passare obbligatoriamente, ma è comunque abbastanza appigliata.
Percorso in macchina: Da Genova a Voltri sull’autostrada dei Fiori, quindi si prende l’A26 Alessandria-Torino e la si segue fino a poco dopo Casale Monferrato, dove si prende l’A4 per Santhià. A Santhià si prende l’A5 per la Valdaosta che si segue fino all’uscita di Aosta Est. Si potrebbe proseguire in effetti fino all’uscita di Aosta ovest, ma la differenza di pedaggio è esorbitante, più di 10 euro mi pare solo per l’andata…
Dall’uscita si prende quindi a sinistra in Corso Ivrea e quindi Via Roma e si continua in direzione ovest. Poco dopo aver passato Aosta si prende quindi a sinistra per Aymavilles attraversando la Dora Baltea. Da Aymavilles si continua quindi verso Cogne, dove si seguono le indicazioni per la Vicina Gimillian, dove abbiamo parcheggiato nel parcheggio basso, il primo che si tova, sulla sinistra della strada.
Percorso a piedi: dal parcheggio continuiamo per meno di 100 metri su asfalto, quindi imbocchiamo il primo viottolo a destra, che sale tra le case. Dopo due rampe di scale il sentiero segnato piega a destra, ma noi continuiamo dritti su una scorciatoia non segnata che, dopo circa 150 metri, si ricongiunge al sentiero segnato. Proseguiamo quindi in salita immettendoci su una sterrata, sterrata che dopo ottanta metri lasciamo, per imboccare un sentiero a destra (il numero 8). Continuiamo quindi sul sentiero 8 in salita, quindi scendiamo per una ventina di metri fino ad un ponte sul torrente Grauson, a quota 1926 circa, che attraversiamo, per riprendere quindi a salire sulla destra del torrente. Continuiamo quindi ignorando alcuni bivi a sinistra, attualmente non praticabili data la recente alluvione che ha portato via i ponti, bivi che potevano essere un’alternativa per compiere un anello sull’altra riva del torrente. Continuiamo quindi a salire sulla destra del torrente, seguendo anche le indicazioni per il Rifugio Grauson, nonché alcuni cartelli di variante che permettono di evitare punti rovinati del sentiero, sempre a causa della recente alluvione. A quota 2300 circa sbuchiamo su un pianoro sul limitare del quale è presente una croce e quindi passiamo un affluente del Grauson su una passerella, quindi lasciamo a sinistra il bivio ed il ponte per le case di Grauson Inferiore e continuiamo invece a salire dritti, giungendo in breve ad un nuovo ponte sul Grauson, che attraversiamo. Saliamo ora sulla sinistra del torrente, fino a giungere ad un bivio, dove prendiamo a sinistra per il Rifugio Grauson, mentre a destra si attraversa il torrente e si va verso il Colle Tersiva. In breve giungiamo in vista del Rifugio Grauson, che si può raggiungere con un breve sentierino sulla destra (cosa che abbiamo fatto al ritorno). Proseguiamo quindi la salita, non molto accentuata a dire il vero, e giungiamo subito alle case di Grauson Superiore, dove lasciamo a destra il sentiero per il Lago Coronas e il Col Saint-Marcel, per proseguire dritti per i Laghi Lussert. Dopo 200 metri di salita raggiungiamo il primo lago, dove dobbiamo prendere a sinistra, poco prima dello stesso, in ripida salita verso il secondo lago. Giungiamo così sulla riva del secondo Lago Lussert, da dove continuiamo sulla destra dello stesso, per salire quindi al terzo lago, che pure lasciamo a sinistra, per proseguire verso il Colle. Al Colle di Laures arriviamo dopo aver attraversato due piccole pietraie, praticamente in piano, e comunque guidati dai segnavia. Al Colle prendiamo a sinistra su vaga traccia, restando sulla sinistra della cresta della Punta Laures e, dopo circa 180 metri, pieghiamo a destra scavalcando la cresta, per tenerci, per un tratto sulla destra della stessa e, quindi, quando possibile, iniziare a seguire la cresta stessa (in ogni caso, almeno fin qui, sono possibili anche percorsi leggermente diversi). Dopo neanche 100 metri da aver scavalcato la cresta, troviamo un passaggio di arrampicata di II+ di circa 2 metri (sormontato da un ometto costituito da una singola pietra verticale), appigliato ma scomodo, passaggio comunque evitabile passando a sinistra della cresta. Dopo questo passaggio la cresta sembra diventare impercorribile (in realtà in discesa l’abbiamo percorsa, come meglio descritto nelle difficoltà) e quindi siamo scesi verso sinistra su vaghe tracce, per poi risalire un canalino di rocce e terra assai insidioso, data la mancanza di appigli e la precarietà degli appoggi, con il quale torniamo, non senza difficoltà, in cresta. La parte successiva è decisamente più facile, per buoni tratti camminabile, seguendo sempre abbastanza il filo di cresta, fino ad arrivare in vista del castello sommitale, qui ci portiamo a destra della cresta, a quota 3315 circa, per poi arrampicare su una placca abbastanza appigliata e giungere quindi in vista della vetta. Da qui è possibile raggiungere la cresta sommitale tramite una piccola cengia, oppure passare più a sinistra su sfasciumi assai ripidi e abbastanza instabili, arrivando in entrambe i casi in breve sulla vetta. La discesa avviene per la stessa via, oppure con le varianti spiegate nelle difficoltà.
Conclusioni: Bella gita soprattutto dai laghi in poi, e, in particolare, per i panorami sugli stessi ed altri laghi, salendo dal colle alla vetta. Questo però al prezzo di una salita alla vetta che abbiamo trovato assai impegnativa, molto di più di quanto risultasse dalle relazioni, forse per via di qualche recente frana, e che avrebbe richiesto, per farla più in sicurezza, quantomeno l’utilizzo di una corda da mettere in doppia in discesa, se non di imbrago e altra attrezzatura alpinistica per assicurarsi quantomeno in discesa.

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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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