Inkastrato! - Sottotitolo Gran Paradiso per la 10° volta [L]
Moderator: Moderatori
Inkastrato! - Sottotitolo Gran Paradiso per la 10° volta [L]
Si questa volta mi hanno proprio incastrato...
D'altra parte non potevo mica dire di no! Ma ricapitoliamo l'accaduto...
Alcuni amici di Cogne volevano salire al Gran Paradiso, ma pare fossero rimasti senza "accompagnatore".
Colpito allora nell'orgoglio, mi sono subito gettato nella "pugna", offrendo agli amici principianti i miei servigi.
Di questa possibilità misi al corrente anche Guido che da solito GranPa-Entusiast voleva accodarsi alla gita.
"Così porto anche Alberto" dice lui (il figlio di 9 anni.....)
"Tu sei matto", controbatto, "Non se ne parla proprio!"
Poi anche Fed7 mi messaggia (mentre ero su di una cresta a 3050m, respinto duramente dalla rude Alpe ).
"Io sabato e domenica sono al Vittorio Emanuele con ...... ed altri per fare il GranPa Tu? "
Mai occasione fu più ghiotta!!
Dunque, per prima cosa occorre cercare come sempre di non essere monotoni.
Per ora ho salito 8 volte il GranPa da 6 vie diverse, (potrei dire 9, in quanto lo scorso giugno, in mezzo a tormenta e nebbia,
sono giunto da solo a 4000 m....). Idea: visto che la truppa sale al Vittorio Emanuele, al ritorno potrei traversare su Cogne:
questa direzione "mi manca".
Ma..... al sabato mattina le cose cambiano
"L'accompagnatore" non ha tradito gli amici, così i miei servigi non sono più necessari.
Guido però è scatenato. Io non è che muoia dalla voglia di andare ancora una volta sul GranPa, però la compagnia mi "attizza", e Guido è un vero martello. Mi telefona 6 volte, mi tampina senza pietà....
All'ultima telefonata (ore 11:45) mi dice: "ho prenotato al rifugio, andiamo!"
Io ho ancora uno scoglio da superare, la Signora che non ama essere lasciata sola (e purtroppo non può unirsi alla banda).
Guido pensa anche a questo, viene a trovarmi e con il suo "Savoir faire" parigino convince la malcapitata ed incastra inesorabilmente il
sottoscritto!
Presa la decisione, messaggio il Fed: "Ci sono, ci vediamo a Pont".
Così è, e verso le 17 risaliamo il sentiero che ci porterà al V. Emanuele, un'oretta e mezza di comoda salita.
Guido ha prenotato solo il sabato mattina ed i posti erano per l'invernale.
Poco male , si dorme bene là (ma non bisogna lasciarci materiale, perchè lo fottono!).
Una volta al rifugio, con grande gentilezza e con la sua proverbiale "calma olimpica", Renzo (il gestore) ci propone una cameretta,
"dove sarebbero arrivati altri 3 alpinisti". Accettiamo di buon grado, anche perché è pronto il nostro posto al primo turno di cena.
Cena piacevolissima, casualmente proprio di fianco al gruppo di amici di Cogne con i quali ci intratteniamo volentieri a chiacchierare,
complice anche quei due mezzi litri di vino che Guido continua a versare nei bicchieri!!
Successivamente mi intrattengo con il gruppo del Fed e poi dritti a nanna: domani ho intenzione di partire presto!
Nella nostra camera "gli altri 3" non si sono visti, quindi condivido con Guido questa vera reggia!
Fuori tira una "bisa" terribile, un vento gelido che spazza il cielo e muove le molte nubi ancora presenti.
Sveglia alle 3:30 ed alle 4:15 partiamo. Del vento non c'è più ombra, il cielo è sereno, per l'ora fa quasi caldo!
Accendo la mia frontale ed inizio a saltellare tra le pietre dietro al rifugio. Ma dopo soli 5 min ho troppo caldo e mi tolgo la fascia
di lana che avevo in testa. Crash, un rumore sordo, la mia frontale cade a terra (e chi ci pensava fosse là....).
Si spegne e da quel momento non vorrà più saperne di riaccendersi!!
Pazienza, faccio passare davanti Guido e seguo la sua luce, tanto un pochino di luna aiuta....
Guido non è particolarmente veloce ed anche con la frontale fatica a seguire il percorso.
Io ormai "ho naso", per cui dopo poco ripasso in testa anche senza luce e conduco "il gruppo".
Già, perchè a noi si sono accodati altri che vagavano "senza meta" tra le pietre.
Nessuno osa superarmi, per cui mi accollo il compito di seguire la via giusta (sempre senza frontale!).
Alcuni (con frontale) vogliono fare di testa loro, ed in breve si ritrovano a risalire il torrente, completamente fuori via!
Mah, probabilmente saranno appassionati di Canyoning!
Tra l'altro quei pochi passi che noi abbiamo fatto per attraversare il torrente erano veramente delicati causa molto verglass. Poveri loro!
Proseguiamo la nostra marcia ed in 1h15' siamo al ghiacciaio (o a quello che ne resta....). Mezz'oretta di sosta per ramponarci,
legarci, rifocillarci e si parte! Affiora molto ghiaccio, i ramponi sono veramente indispensabili.
Verso i 3750m il mio stomaco è nuovamente vuoto, quindi altra pausa per riempirlo!
La luce è ormai alta e mi permette finalmente di dare voce alle immagini e di smetterla di blaterare!
In cielo per tutto il giorno non ci sarà una nuvola. Si vede benissimo anche il Delfinato: al centro la Barre des Ecrins.
La classica foto di vetta dalla Madonnina
Un'occhiata verso il colle dell'Ape, la nostra via di discesa verso Cogne.
La traccia fa un ampio giro sui pendii della cresta Gastaldi per aggirare alcuni crepacci
L'uscita della Est e della Nord-Ovest, ovvero la vera vetta!
Anche il Bianco e le Gr. Jorasses sono senza nuvole
Intanto le "carovane" si avvicinano e noi osserviamo la cresta del Roc, della quale dovremo attraversare il "passo Vaccarone".
Il Guido sotto al Roc
Mentre noi ci allontaniamo, continua l'assalto alla vetta...
I primi passi che scendono dal passo Vaccarone verso il lato Piemontese: tanti sfasciumi instabili e qualche ometto.
La nostra prossima meta, la cresta Gastaldi
Il Guido e le molte cenge instabili di sfasciumi da attraversare.
Il mio socio non è molto a suo agio su questo terreno, ma a forza di incitarlo
"Ma daaaai, va giü c'a l'è facil!", si convince e passa...
Dopo le cenge, un canalino conduce alla cresta, poco sopra il colle dell'Ape.
Il Roc e la sua finestra incombono...
Gli evidenti ometti
Finalmente: ecco il ripido pendio che porta al colle dell'Ape
Dal colle dell'Ape il pendio che porta in cresta alla traversata sugli sfasciumi. In alto il Roc e la finestra del Roc
Uno dei posti più belli, isolati e poco frequentati che conosca: il placido pianoro superiore della Tribolazione: un mare di bianco ed i picchi che svettano
La Est del granPa ed i seracchi che difendono l'accesso al colle dell'Ape
La Punta Ceresole è ad un tiro di schioppo...
La nostra traccia, in direzione della Est
La cresta della Testa della Tribolazione, di Valnontey, Becca di Gay e Apostoli
Dai pressi del colle della Luna si inizia a vedere il Biv. Pol
Da altra prospettiva Testa della Tribolazione e di Valnontey
Noi tra terra e cielo nel nostro mare bianco: in basso la Valnontey, contro il cielo azzurro Cervino e Rosa
Alcune scariche prima del dosso che porta al biv. Pol. Nell'ultimo tratto okkio ai buchi!!
i due soci si complimentano vicendevolmente!
La gita sembra finita, ma in realtà il ritorno a valle è ancora molto lungo....
Un ultimo sguardo dal Pol, vero nido d'aquila: Roccia Viva, Becca di Gay, Testa di Gran Crou....
..... Testa di Valnontey e Testa della Tribolazione ....
.....Punta Ceresole.....
La discesa dal Pol richiede molta attenzione e sicurezza: nella prima metà del percorso ogni passo deve essere misurato.
Semplici passaggi di arrampicata, cenge instabili, rocce... il Pol è già un puntino lontano
Dallo scorso anno qualche catena addomestica le difficoltà
Il tratto più sfasciato ed esposto è protetto da catena
Le ultime seraccate della Tribolazione sono lì a due passi....
In lontananza il rosso biv. Borghi ed un laghetto effimero....
Una scarica di pietre che da una decina di anni occorre superare
La "mitica" Barma des Bouquetins, antico ricovero per alpinisti d'altri tempi
Finalmente l'ultimo tratto di morena, prima del guado del torrente.
Tra poco si potrà iniziare a parlare di "sentiero"
Un ultimo sguardo a monte.....
...... da una posizione di tutto riposo!
Il ponte "del Pol", posto sull'impetuoso torrente che scende dal ghiacciaio della Tribolazione.
E quasi al termine della luuunga Valnontey, si transita per le baite di Valmiana
E' stata una piacevole gita, in una spettacolare giornata dove dall'alba al tramonto non si è vista una nuvola.
Un avvertimento per chi sale al rifugio Vittorio Emanuele: ieri c'è stata una frana staccatasi dai roccioni che sovrastano la
costruzione vecchia ed il rifugio è stato evacuato. Qui sotto un articolo apparso su La Stampa di oggi 26 agosto 2008.
Nelle ultime notizie della Valleé è stato detto che l'accesso all'edificio nuovo è nuovamente stato considerato agibile e senza
problemi, così come i percorsi di accesso alle varie montagne circostanti.
Per la vecchia casa di caccia è meglio ancora aspettare.
Gli interessati chiedano chiarimenti al gestore.
Ciao e buone scalate a tutti!!
Italo B.
D'altra parte non potevo mica dire di no! Ma ricapitoliamo l'accaduto...
Alcuni amici di Cogne volevano salire al Gran Paradiso, ma pare fossero rimasti senza "accompagnatore".
Colpito allora nell'orgoglio, mi sono subito gettato nella "pugna", offrendo agli amici principianti i miei servigi.
Di questa possibilità misi al corrente anche Guido che da solito GranPa-Entusiast voleva accodarsi alla gita.
"Così porto anche Alberto" dice lui (il figlio di 9 anni.....)
"Tu sei matto", controbatto, "Non se ne parla proprio!"
Poi anche Fed7 mi messaggia (mentre ero su di una cresta a 3050m, respinto duramente dalla rude Alpe ).
"Io sabato e domenica sono al Vittorio Emanuele con ...... ed altri per fare il GranPa Tu? "
Mai occasione fu più ghiotta!!
Dunque, per prima cosa occorre cercare come sempre di non essere monotoni.
Per ora ho salito 8 volte il GranPa da 6 vie diverse, (potrei dire 9, in quanto lo scorso giugno, in mezzo a tormenta e nebbia,
sono giunto da solo a 4000 m....). Idea: visto che la truppa sale al Vittorio Emanuele, al ritorno potrei traversare su Cogne:
questa direzione "mi manca".
Ma..... al sabato mattina le cose cambiano
"L'accompagnatore" non ha tradito gli amici, così i miei servigi non sono più necessari.
Guido però è scatenato. Io non è che muoia dalla voglia di andare ancora una volta sul GranPa, però la compagnia mi "attizza", e Guido è un vero martello. Mi telefona 6 volte, mi tampina senza pietà....
All'ultima telefonata (ore 11:45) mi dice: "ho prenotato al rifugio, andiamo!"
Io ho ancora uno scoglio da superare, la Signora che non ama essere lasciata sola (e purtroppo non può unirsi alla banda).
Guido pensa anche a questo, viene a trovarmi e con il suo "Savoir faire" parigino convince la malcapitata ed incastra inesorabilmente il
sottoscritto!
Presa la decisione, messaggio il Fed: "Ci sono, ci vediamo a Pont".
Così è, e verso le 17 risaliamo il sentiero che ci porterà al V. Emanuele, un'oretta e mezza di comoda salita.
Guido ha prenotato solo il sabato mattina ed i posti erano per l'invernale.
Poco male , si dorme bene là (ma non bisogna lasciarci materiale, perchè lo fottono!).
Una volta al rifugio, con grande gentilezza e con la sua proverbiale "calma olimpica", Renzo (il gestore) ci propone una cameretta,
"dove sarebbero arrivati altri 3 alpinisti". Accettiamo di buon grado, anche perché è pronto il nostro posto al primo turno di cena.
Cena piacevolissima, casualmente proprio di fianco al gruppo di amici di Cogne con i quali ci intratteniamo volentieri a chiacchierare,
complice anche quei due mezzi litri di vino che Guido continua a versare nei bicchieri!!
Successivamente mi intrattengo con il gruppo del Fed e poi dritti a nanna: domani ho intenzione di partire presto!
Nella nostra camera "gli altri 3" non si sono visti, quindi condivido con Guido questa vera reggia!
Fuori tira una "bisa" terribile, un vento gelido che spazza il cielo e muove le molte nubi ancora presenti.
Sveglia alle 3:30 ed alle 4:15 partiamo. Del vento non c'è più ombra, il cielo è sereno, per l'ora fa quasi caldo!
Accendo la mia frontale ed inizio a saltellare tra le pietre dietro al rifugio. Ma dopo soli 5 min ho troppo caldo e mi tolgo la fascia
di lana che avevo in testa. Crash, un rumore sordo, la mia frontale cade a terra (e chi ci pensava fosse là....).
Si spegne e da quel momento non vorrà più saperne di riaccendersi!!
Pazienza, faccio passare davanti Guido e seguo la sua luce, tanto un pochino di luna aiuta....
Guido non è particolarmente veloce ed anche con la frontale fatica a seguire il percorso.
Io ormai "ho naso", per cui dopo poco ripasso in testa anche senza luce e conduco "il gruppo".
Già, perchè a noi si sono accodati altri che vagavano "senza meta" tra le pietre.
Nessuno osa superarmi, per cui mi accollo il compito di seguire la via giusta (sempre senza frontale!).
Alcuni (con frontale) vogliono fare di testa loro, ed in breve si ritrovano a risalire il torrente, completamente fuori via!
Mah, probabilmente saranno appassionati di Canyoning!
Tra l'altro quei pochi passi che noi abbiamo fatto per attraversare il torrente erano veramente delicati causa molto verglass. Poveri loro!
Proseguiamo la nostra marcia ed in 1h15' siamo al ghiacciaio (o a quello che ne resta....). Mezz'oretta di sosta per ramponarci,
legarci, rifocillarci e si parte! Affiora molto ghiaccio, i ramponi sono veramente indispensabili.
Verso i 3750m il mio stomaco è nuovamente vuoto, quindi altra pausa per riempirlo!
La luce è ormai alta e mi permette finalmente di dare voce alle immagini e di smetterla di blaterare!
In cielo per tutto il giorno non ci sarà una nuvola. Si vede benissimo anche il Delfinato: al centro la Barre des Ecrins.
La classica foto di vetta dalla Madonnina
Un'occhiata verso il colle dell'Ape, la nostra via di discesa verso Cogne.
La traccia fa un ampio giro sui pendii della cresta Gastaldi per aggirare alcuni crepacci
L'uscita della Est e della Nord-Ovest, ovvero la vera vetta!
Anche il Bianco e le Gr. Jorasses sono senza nuvole
Intanto le "carovane" si avvicinano e noi osserviamo la cresta del Roc, della quale dovremo attraversare il "passo Vaccarone".
Il Guido sotto al Roc
Mentre noi ci allontaniamo, continua l'assalto alla vetta...
I primi passi che scendono dal passo Vaccarone verso il lato Piemontese: tanti sfasciumi instabili e qualche ometto.
La nostra prossima meta, la cresta Gastaldi
Il Guido e le molte cenge instabili di sfasciumi da attraversare.
Il mio socio non è molto a suo agio su questo terreno, ma a forza di incitarlo
"Ma daaaai, va giü c'a l'è facil!", si convince e passa...
Dopo le cenge, un canalino conduce alla cresta, poco sopra il colle dell'Ape.
Il Roc e la sua finestra incombono...
Gli evidenti ometti
Finalmente: ecco il ripido pendio che porta al colle dell'Ape
Dal colle dell'Ape il pendio che porta in cresta alla traversata sugli sfasciumi. In alto il Roc e la finestra del Roc
Uno dei posti più belli, isolati e poco frequentati che conosca: il placido pianoro superiore della Tribolazione: un mare di bianco ed i picchi che svettano
La Est del granPa ed i seracchi che difendono l'accesso al colle dell'Ape
La Punta Ceresole è ad un tiro di schioppo...
La nostra traccia, in direzione della Est
La cresta della Testa della Tribolazione, di Valnontey, Becca di Gay e Apostoli
Dai pressi del colle della Luna si inizia a vedere il Biv. Pol
Da altra prospettiva Testa della Tribolazione e di Valnontey
Noi tra terra e cielo nel nostro mare bianco: in basso la Valnontey, contro il cielo azzurro Cervino e Rosa
Alcune scariche prima del dosso che porta al biv. Pol. Nell'ultimo tratto okkio ai buchi!!
i due soci si complimentano vicendevolmente!
La gita sembra finita, ma in realtà il ritorno a valle è ancora molto lungo....
Un ultimo sguardo dal Pol, vero nido d'aquila: Roccia Viva, Becca di Gay, Testa di Gran Crou....
..... Testa di Valnontey e Testa della Tribolazione ....
.....Punta Ceresole.....
La discesa dal Pol richiede molta attenzione e sicurezza: nella prima metà del percorso ogni passo deve essere misurato.
Semplici passaggi di arrampicata, cenge instabili, rocce... il Pol è già un puntino lontano
Dallo scorso anno qualche catena addomestica le difficoltà
Il tratto più sfasciato ed esposto è protetto da catena
Le ultime seraccate della Tribolazione sono lì a due passi....
In lontananza il rosso biv. Borghi ed un laghetto effimero....
Una scarica di pietre che da una decina di anni occorre superare
La "mitica" Barma des Bouquetins, antico ricovero per alpinisti d'altri tempi
Finalmente l'ultimo tratto di morena, prima del guado del torrente.
Tra poco si potrà iniziare a parlare di "sentiero"
Un ultimo sguardo a monte.....
...... da una posizione di tutto riposo!
Il ponte "del Pol", posto sull'impetuoso torrente che scende dal ghiacciaio della Tribolazione.
E quasi al termine della luuunga Valnontey, si transita per le baite di Valmiana
E' stata una piacevole gita, in una spettacolare giornata dove dall'alba al tramonto non si è vista una nuvola.
Un avvertimento per chi sale al rifugio Vittorio Emanuele: ieri c'è stata una frana staccatasi dai roccioni che sovrastano la
costruzione vecchia ed il rifugio è stato evacuato. Qui sotto un articolo apparso su La Stampa di oggi 26 agosto 2008.
Nelle ultime notizie della Valleé è stato detto che l'accesso all'edificio nuovo è nuovamente stato considerato agibile e senza
problemi, così come i percorsi di accesso alle varie montagne circostanti.
Per la vecchia casa di caccia è meglio ancora aspettare.
Gli interessati chiedano chiarimenti al gestore.
Ciao e buone scalate a tutti!!
Italo B.
Non credeteci la traversata l'ha fatta a dorso del fidato asinellomazzysan wrote:Bellissimo!
Concordo con Italo sulla spettacolarità del pianoro della Tribolazione.
Queste foto mi hanno fatto ricordare la traversata di qualche anno fa, che però ho effettuato al contrario [salita al Pol - discesa su Pont].
Foto emozionanti per un ambiente unico.
Bravi!
Ps. Bravi
- luigi.marchese
- Quotazerino
- Posts: 670
- Joined: Sun Oct 22, 2006 21:54
- Location: San Michele (AL)
- tulliorock
- Utente Molto Attivo
- Posts: 448
- Joined: Sun Jul 15, 2007 21:48
- Location: AL
Nella direzione Pont-Cogne l'ho trovata più faticosa, oppure...... saranno gli anni che passano...mazzysan wrote:Queste foto mi hanno fatto ricordare la traversata di qualche anno fa, che però ho effettuato al contrario [salita al Pol - discesa su Pont].
Beh, vuoi mettere la Tournette..... Quella si.....mazzysan wrote:Foto emozionanti per un ambiente unico.
Bravi!
Italo B.
Tutto vero: purtroppo l'asinello ero ioTitus wrote:Non credeteci la traversata l'ha fatta a dorso del fidato asinellomazzysan wrote:Bellissimo!
Concordo con Italo sulla spettacolarità del pianoro della Tribolazione.
Queste foto mi hanno fatto ricordare la traversata di qualche anno fa, che però ho effettuato al contrario [salita al Pol - discesa su Pont].
Foto emozionanti per un ambiente unico.
Bravi!
Ps. Bravi
Certo, gli ambienti sono differenti.Italo B. wrote:Nella direzione Pont-Cogne l'ho trovata più faticosa, oppure...... saranno gli anni che passano...mazzysan wrote:Queste foto mi hanno fatto ricordare la traversata di qualche anno fa, che però ho effettuato al contrario [salita al Pol - discesa su Pont].Beh, vuoi mettere la Tournette..... Quella si.....mazzysan wrote:Foto emozionanti per un ambiente unico.
Bravi!
Italo B.
Però la Valnontey riveste sempre, almeno a mio parere, un fascino unico. Mi legano ad essa molti ricordi, alpinistici e non, che me la fanno ritrovare cara e gradita ogni volta che ci torno.
In estate ed in inverno.
Risalire le morene bonificate verso il Pol, o il Borghi, o il Martinotti, mi muove sempre un'intensa emozione. Quando si passa il ponte sull'Erfaulet, in fondo alla valle, si apre un mondo magico, all'interno del quale è facile e dolce naufragare [ovviamente sto citando alla grande...].
Ecco perchè quell'ambiente, per me, è il mio posto del cuore.
E quindi sono contento quando qualcuno riesce a trasmettere, in scritto ed in foto, le sensazioni e le emozioni che quei posti suggeriscono a chi le sa sentire e rielaborare.
Beh, allora qualcosa (o molto....) in comune l'abbiamo: anche per me la Valnontey è "il mio posto del cuore per i molti ricordi, alpinistici e non" ed ovviamente condivido tutto quello che hai detto......mazzysan wrote:Certo, gli ambienti sono differenti.
Però la Valnontey riveste sempre, almeno a mio parere, un fascino unico. Mi legano ad essa molti ricordi, alpinistici e non, che me la fanno ritrovare cara e gradita ogni volta che ci torno.
In estate ed in inverno.
Risalire le morene bonificate verso il Pol, o il Borghi, o il Martinotti, mi muove sempre un'intensa emozione. Quando si passa il ponte sull'Erfaulet, in fondo alla valle, si apre un mondo magico, all'interno del quale è facile e dolce naufragare [ovviamente sto citando alla grande...].
Ecco perchè quell'ambiente, per me, è il mio posto del cuore.
E quindi sono contento quando qualcuno riesce a trasmettere, in scritto ed in foto, le sensazioni e le emozioni che quei posti suggeriscono a chi le sa sentire e rielaborare.
Beh, tutto meno il discorso dell'asinello, perché anche se si è auto-citato, Titus a quella gita non c'era....
Visti poi gli splendidi ultimi giorni di agosto che sta facendo, ho anche cercato di seguire le tue orme sulla Tournette, ma purtroppo non ha abboccato nessuno...... Per certe gite dovrò pensare ad altre soluzioni....
Italo B.
P.S. ora scappo: con la bella giornata che c'è, vado a farmi un "gitone" in solitaria. Ciau nehh!
- Fed7
- Titano di Quotazero
- Posts: 6508
- Joined: Thu Mar 30, 2006 15:51
- Location: Quargnento (AL)
- Contact:
Italo B. wrote:ho anche cercato di seguire le tue orme sulla Tournette, ma purtroppo non ha abboccato nessuno......
nel tuo ultimo msg, alla mia domanda "che fai nel we?", mi hai scritto "non sono abbastanza allenato per fare cioè che vorrei .."
«They call me the breeze, I keep blowing down the road - I ain't got me nobody, .......»
Su su ragazzi, fate i braviFed7 wrote:Italo B. wrote:ho anche cercato di seguire le tue orme sulla Tournette, ma purtroppo non ha abboccato nessuno......
nel tuo ultimo msg, alla mia domanda "che fai nel we?", mi hai scritto "non sono abbastanza allenato per fare cioè che vorrei .."
Non litigate, che vi ci porto io ...
- Fed7
- Titano di Quotazero
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- Joined: Thu Mar 30, 2006 15:51
- Location: Quargnento (AL)
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Litigare noi?mazzysan wrote:Su su ragazzi, fate i braviFed7 wrote:Italo B. wrote:ho anche cercato di seguire le tue orme sulla Tournette, ma purtroppo non ha abboccato nessuno......
nel tuo ultimo msg, alla mia domanda "che fai nel we?", mi hai scritto "non sono abbastanza allenato per fare cioè che vorrei .."
Non litigate,
Ma lo sai che ai bei tempi ci scambiavamo + di 600 email all'anno?
«They call me the breeze, I keep blowing down the road - I ain't got me nobody, .......»
Si, in effetti come dice il Fed è impossibile, ci conosciamo troppo benemazzysan wrote:Su su ragazzi, fate i braviFed7 wrote:
nel tuo ultimo msg, alla mia domanda "che fai nel we?", mi hai scritto "non sono abbastanza allenato per fare cioè che vorrei .."
Non litigate,
Per il Fed: beh, volevi mica che ti proponessi quella: ci tengo troppo alla tua salute, sia fisica che mentale!
Per il resto, beh, ormai lo sai che io non sono praticamente MAI allenato abbastanza....
Ecco, finalmente una proposta sensata: quando si parte??mazzysan wrote:......che vi ci porto io ...
Già, perchè il "pretendente" era ZaZa (chi altri se no... ) che come sempre ha tirato il pakko cosmico dell'ultima ora....
Gli altri della banda....
ZaZa invece, aveva controproposto un giorno il Pic Gamba, ed il giorno dopo le Dames Anglaises
Gli ho "gentilmente" fatto notare che li di mezzo a rompere le scatole c'era "solo" la cresta Sud della Aig. Noire e le "semplici" 14 calate del versante NNO..
"Ma no, ma no, si passa, c'è il ghiacciaio" dice lui, ed io, questa volta un po' meno gentilmente, gli ricordo che dal Borelli si deve scendere a valle, salire al Monzino, salire al colle dell'Innominata (bacino alla targhetta in ricordo di Oggioni ), scendere "le classiche due facili doppie sul versante Freney", attraversamento dell'omonimo ghiacciaio, salita alla breche N alle Dames e poooooooi, foooorse.......
"Ah, si: forse hai ragione".....
Anche da quello ho capito che non era giornata...
Sono allora andato da solo a percorrere uno di quegli itinerari "sottocasa" e con relazioni del 1936, che nessuno sale più da almeno 20 anni.
Alla fine mi sono divertito con poco in attesa degli eventi...
Italo B.