L'ardua Grivola bella

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Ramingo
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L'ardua Grivola bella

Post by Ramingo »

Ardua e bella… così il Carducci soleva descrivere la Grivola.
Con Alec abbiamo deciso di salire una delle più belle e significative vette delle Alpi Occidentali. La Grivola adombrata da un alone di pericolosità e definita come una di quelle montagne che si guardano da lontano e alle quali pochi si avvicinano, si merita appieno gli appellativi del Carducci e l’etichetta di montagna pericolosa. Seppur classificata come PD questa vetta non regala nulla a chi decide di ascenderla qualsiasi sia l’itinerario prescelto. Fu salita la prima volta da J.Ormsby e R.Bruce con F.A.Daynè, Z.Cachat e J.Tairraz il 23 Agosto 1859 e fu percorsa anche in inverno dalla comitiva Calcagno, Cerruti, Di Pietro, Gogna e Machetto.

Noi siamo saliti per la normale sulla parete Sud-Est. La salita è stata impegnativa su rocce friabili, rari i posti dove è possibile una buona assicurazione, pertanto siamo saliti e ridiscesi (con moltissima attenzione) sempre in conserva. Raggiunta la vetta, la soddisfazione è tale da far nascere una certa commozione, ma il senso dell’impresa lo si capisce il giorno dopo. Riguardando le foto, la bellezza della Grivola e del suo panorama e le emozioni della scalata con Alec.. mi veniva da piangere.

In montagna come diceva il grande Berhault si condivide tutto e noi abbiamo condiviso davvero tutto, le emozioni, la concentrazione, il cibo l’acqua e la fatica.

Partiti mercoledi attorno alle 11.15 da Crettaz, abbiamo iniziato la nostra avventura sul bellissimo sentiero che conduce al Colle Pusset. Il percorso sale tortuoso attraverso splendidi boschi di larice ma è possibile ammirare anche begli esemplari di pino cembro e di abete. Questo tracciato si snoda nella meravigliosa e tranquilla area del Parco Nazionale del Gran Paradiso e frequenti sono gli incontri con stambecchi, camosci e marmotte. Il cammino è lungo, ci sono 1700 metri di dislivello da coprire per giungere al bivacco Gratton posto a 3202 metri su un terrazzo pietroso che si affaccia sul magnifico ghiacciaio del Trajo e sulle vette della Grivola, della Grivoletta e sulle Punte Rossa,Nera e Bianca.

Bel panorama della Val di Cogne
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Salendo superiamo alcune caratteristiche baite, le Les Ors Desot, fino a raggiungere il casotto del Pousset posto a 2286m. dove consumiamo il pranzo e facciamo provvista d’acqua, le relazioni parlavano di un’ultima sorgente poco sotto il bivacco, ma non ne troveremo traccia (la siccità deve averla prosciugata) ci dovremo far bastare quella che abbiamo e provvedere a far sciogliere un po’ di neve da un vicino nevaio per non morire di sete il giorno dopo.

Giunti al bivacco dopo cinque ore di cammino finalmente ci riposiamo e attendiamo la sera, non prima di una veloce esplorazione per individuare le catene che attrezzano la discesa sul ghiacciaio del Trajo. Le notiamo su una discesa piuttosto ripida e rotta, tra salti di roccia… ma partendo alle prime luci non dovremmo avere problemi. Al bivacco siamo soli. Pensavamo ci raggiungessero due coppie di ragazzi incontrati sull’ultimo pianoro prima della pietraia che porta al Colle Pousset, che da quanto ho capito avrebbero dovuto salire sulla Rossa.. ma le due ragazze del gruppetto stremate dalla fatica si devono essere arrese di fronte all’ultimo tratto su blocchi di pietra.. Assurdo ripercorrere nuovamente tutto il dislivello in discesa a soli 20 minuti dalla meta… :shock: Comunque, meglio così, avevamo il bivacco tutto per noi e la cosa non ci è dispiaciuta affatto. :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Il lungo sentiero verso il Colle Pousset
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Alec fa segno di vittoria all'arrivo al Bivacco dopo 1700 metri di dislivello
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Bivacco Gratton m.3202
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Prima di riposare in vista della cena scatto qualche foto alla sagoma scura della Grivola, la parete Sud-Est è all’ombra e le attribuisce ancor più severità.

Parete SE della Grivola in ombra
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Ore 06.00 la partenza. Scendiamo senza grosse difficoltà il tratto attrezzato, ci portiamo sul ghiacciaio, montiamo i ramponi e ci leghiamo. Il Trajo è noto come ghiacciaio all’apparenza innocuo, ma è costituito da numerosi crepacci (molti dei quali seminascosti) che ne fanno un percorso alquanto infido. Avanzando sul ghiacciaio avvertiamo inquietanti e continui scricchiolii attorno e sotto i nostri piedi, che ci mettono subito in guardia su quanto esso sia terribilmente insidioso… tanto che non vediamo l’ora di levarcelo di torno, ci sentiremo più a nostro agio in parete che sopra la crosta ghiacciata del Trajo.

La Grivola bella alle luci dell'alba
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panorama dal ghiacciaio del Trajo
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Alle 08.15 circa siamo alla base della parete. Lasciamo ramponi e picozze alla base e iniziamo l’arrampicata che si rivelerà intuitiva e ardua sotto il profilo della fatica e della concentrazione sempre alta per il tipo di roccia che in gergo alpinistico si può definire un mer.daio. Placche lisce ricoperte di polvere e sabbietta costituiscono il primo vero ostacolo dell’arrampicata, considerato che siamo in conserva e le rocce non offrono la possibilità di proteggere i passaggi, ci si deve fidare dei propri passi, delle proprie capacità e avere fiducia del compagno. Corda tesa, passi corti e misurati, scelta dell’appiglio e progressione cauta sono fondamentali in questo tipo di arrampicata.

Non lasciavo una posizione comoda se non sapevo o vedevo Alec in una analoga. Trovarsi appesi in punti critici contemporaneamente avrebbe potuto costituire un serio pericolo, così si arrampicava all’unisono solo nei tratti considerati un po’ più sicuri, ovvero quelli di roccia solida. Quasi tutta la parete SE è uno sfasciume, impossibile non tirare giù pietre durante il passaggio e lo sguardo non poteva fare a meno di seguirne la caduta, rovinosa e angosciante per centinaia di metri verso il ghiacciaio del Trajo, fino a perderle di vista… entrambi associavamo a quelle pietre l’ipotetica caduta di una persona e un brivido lungo e freddo ci distoglieva immediatamente da quei lugubri pensieri e tornavamo a concentrarci sulla salita.

La conca del Trajo
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Vertigini da parete
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Alec ed io cerchiamo la via
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Le relazioni sulla via indicavano, una volta attaccata la base del canalone più meridionale (ovvero il sinistro), di risalirlo per rocce ripide ma ricche di appigli per circa 300-350 mt. , dopodiché attraversare sul canalone più settentrionale e risalirne lo spigolo di destra, per puntare, dopo una breve risalita di questo secondo spigolo roccioso, alla parte terminale e facile della cresta Nord-Est, lungo la quale raggiungere la vetta.

Durante l’ascensione abbiamo seguito la vaghe tracce presenti (bolli gialli, ometti) di non facile individuazione, infatti abbiamo mancato il punto in cui effettuare il primo traverso e ci siamo dovuti inventare la via più comoda per raggiungere il secondo spigolo, questo ha forse alzato leggermente la difficoltà perché abbiamo dovuto arrampicare per alcuni passaggi piuttosto aerei sino ad incontrare nuovamente la via segnata. Alle 11.30 circa, con grande gioia abbiamo toccato la vetta.

Alec ed io vittoriosi in vetta alla Grivola
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Una panoramica cornice racchiudeva tutta la bellezza delle cime del Gran Paradiso. La Ceresole, la Testa di Valnontey, la Becca di Gay, La Roccia Viva, l’Herbetet, l’Emilius… tutte meravigliose e la giornata abbastanza serena permetteva una bella visuale anche sui massicci del Bianco e del Rosa, visibili erano pure i Mischabel e la Dent Blanche in un panorama a giro d’orizzonte.

Panorama sul Bianco
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Panorama sul Rosa
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L'Herbetet e il Gran Paradiso
Dalla parete NE della Grivola come in una cartolina
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La cresta est-nord-est della Grivola
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Punta Nera con la sua parete ghiacciata
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La Punta Nera e la P.ta Bianca
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Gli splendidi Apostoli con il Gran San Pietro
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altro scorcio: la cresta tra le Punte Rossa e Nera
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Ci godiamo la vetta al sole in una bellissima mattinata di settembre e verso mezzogiorno, quasi a malincuore, ci muoviamo per il ritorno.

Per scendere impiegheremo lo stesso tempo che ci è voluto per salire, circa tre ore, perché la discesa è ancora più insidiosa, anche se questa volta riusciamo a seguire piuttosto bene i segni che incontriamo sulla via e di fatto superiamo tutti i cordini presenti sulla parete facendo una rilassante doppia solo all’ultimo per tornare sul ghiacciaio.

Il ritorno ansioso sulla crosta del Trajo ci ha fatto stringere nuovamente quel famoso buco, soprattutto quando ad un tratto abbiamo sentito il rumore sordo di un ruscello che scorreva sotto i nostri piedi tra le pareti di ghiaccio… raggiunte le catene della parete attrezzata, tiriamo un sospiro di sollievo prima di fare l’ultima fatica ed issarsi a forza su per la ripida parete. In questi passaggi, nell’affrontare un passo che mi obbligava ad aggirare uno spuntone (per nulla banale) per sicurezza mi sono anche assicurato al Majon con due rinvii…

raggiunta nuovamente la pietraia, ci avviciniamo al bivacco del Gratton con l’aspetto di due sopravissuti alla traversata nel deserto, sotto lo sguardo incuriosito di un signore sulla sessantina che scorgiamo nei pressi del Gratton osservare le montagne col binocolo.

Poco dopo mentre ci riposiamo e riponiamo l’attrezzatura il simpatico signore si presenta come Adolfo, frequentatore abitudinario del Gratton “ci vengo da tredici anni” ci confida “ ed è la prima volta in tredici anni che scorgo qualcuno di ritorno dalla Grivola” … :shock: … “Vi ho visti col binocolo mentre attraversavate il ghiacciaio”… ed incredulo ha persino voluto una foto assieme a noi ed ha approntato la sua macchina per l’autoscatto, quasi volesse documentare con prova certa di non aver incontrato due fantasmi. La nostra soddisfazione aveva raggiunto le stelle! :o

Dopo una divertente e simpatica chiacchierata, salutiamo l’arzillo Adolfo e ci incamminiamo, sotto il suo sguardo pieno di ammirazione, verso valle. Il ritorno è stato lunghissimo, attraverso una splendida e silenziosa vallata popolata da marmotte, stambecchi e camosci che pascolavano quieti e incuriositi al nostro passaggio. L’aria era piacevolmente fresca e sui prati iniziavano a tingersi i colori dell’autunno. Giunti presso il Casotto del Pousset lo scopriamo abitato da un guardiaparco. Scambiamo qualche parola, ed intanto ne approfittiamo per riempire le borracce e svuotare lo schifo d'acqua di nevaio dal sapore di cacca di camoscio. :x

Anche lui sembra colpito quando, chiedendoci da dove arriviamo, gli rispondiamo dalla Grivola. Ci racconta che lui sulla Grivola ci è salito più volte e inizia a raccontarci qualche annedoto.

Raggiungiamo Crettaz col buio alle 20.30 sotto una fine pioggerellina che ci porta gli odori della segatura, dell’erica selvatica, dei fiori degli aghi di pino. Un sollievo indescrivibile levarci gli scarponi.

Vista l’ora, decidiamo di fermarci in zona per mangiare qualcosa. Attrae il nostro enorme appetito un localino elegante sulla strada alla periferia di Cogne. Il ristorante era raccolto e confortevole l’arredo curato nei particolari, un posto raffinato. E gli avventori, distinti ed eleganti non hanno potuto che indirizzare uno sguardo a metà tra l’interrogativo ed il faceto quando hanno visto entrare Alec in sandali pantaloncini e maglietta, seguito da me in maglietta e pantaloni ancora impolverati dalla discesa. :lol: :lol: :lol:

La cena era ottima. Antipasto a base di affettati e formaggi serviti con terrine di miele e marmellata e come primo taglierini ai finferli (prelibati) e a seguire, come dessert, crema di cioccolato e amaretto con tegole valdostane. Il tutto accompagnato da un delicato e squisito rosso della casa. Non abbiamo avanzato nulla e seguendo le rigorose regole del bon ton ci siamo scambiati le pietanze nei piatti, fatto scarpetta e spazzolato tutto, cestino del pane compreso (il pane, misto tra bianco e nero, era talmente buono che abbiamo dovuto richiedere il cestino tre volte perché la cameriera non faceva in tempo a posarlo sul tavolo che era già finito). La Grivola mette appetito! :wink:

camosci nel parco
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stambecchi nel parco
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Stambecco curioso
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Last edited by Ramingo on Fri Sep 11, 2009 22:39, edited 3 times in total.
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Post by gecko »

Ecco dove sei finito in questi due giorni!!! Complimenti ragazzi =D> =D> =D>
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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Post by Ramingo »

Grazie gecko. Posso dire con gioia che con questa ho chiuso degnamente una stagione alpinistica, perchè a fronte di altre salite penso che resterà indubbiamente la più bella ascensione di tutto il 2009 :D
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Titus

Post by Titus »

ramingo wrote:Grazie gecko. Posso dire con gioia che con questa ho chiuso degnamente una stagione alpinistica, perchè a fronte di altre salite penso che resterà indubbiamente la più bella ascensione di tutto il 2009 :D
=D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D>

E non solo............per il 2009.....per tutta la vita :!: :!: :!:
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Post by Ramingo »

:D Ciao Titus, ti ringrazio e quoto! :smt023
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Post by bade »

Complimenti, mi son letto tutto il racconto con molto piacere :D
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Alec
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Post by Alec »

Beh che dire...la Grivola, questa "bella ragazza", non penso abbia bisogno di presentazioni.

Una vetta superba, più bella vista da lontano che da dentro! Il termine tecnico-alpinistico usato da Ale e poi censurato, il termine più indicato per descrivere la parete è "*qui si parla bene!*.aio"

Le difficoltà tecniche sono basse (un passaggio forse di III all'inizio, il resto II e II+), ma i notevoli pericoli oggettivi, a partire dall'attraversamento dello sconvolto ghiacciaio del Trajo, il notevole rischio di caduta pietre, la roccia coperta di terriccio, e non ultimi i 2500 metri di dislivello (a cui vanno aggiunte la discesa e la risalita dal ghiacciaio) da coprire ne fanno una vetta di estremo impegno fisico e psicologico.

Personalmente sono molto fiero di averla salita, un mio piccolo grande sogno realizzato. Ramingo è stato un eccellente compagno, ti faccio i miei più sentiti complimenti.

Non speravo di riuscire a fare la gita in due giorni, pensavo di fermarmi a dormire al bivacco anche ieri sera, oltretutto ero ancora stanco per il gitone del week-end. Adesso invece sono distrutto :lol:

Per un'altra salita del genere se ne riparla l'anno prossimo...alla prossima Ale :wink: :D
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.

Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Post by Ramingo »

alec wrote:Beh che dire...la Grivola, questa "bella ragazza", non penso abbia bisogno di presentazioni.

Una vetta superba, più bella vista da lontano che da dentro! Il termine tecnico-alpinistico usato da Ale e poi censurato, il termine più indicato per descrivere la parete è "*qui si parla bene!*.aio"

Le difficoltà tecniche sono basse (un passaggio forse di III all'inizio, il resto II e II+), ma i notevoli pericoli oggettivi, a partire dall'attraversamento dello sconvolto ghiacciaio del Trajo, il notevole rischio di caduta pietre, la roccia coperta di terriccio, e non ultimi i 2500 metri di dislivello (a cui vanno aggiunte la discesa e la risalita dal ghiacciaio) da coprire ne fanno una vetta di estremo impegno fisico e psicologico.
alec wrote:Personalmente sono molto fiero di averla salita, un mio piccolo grande sogno realizzato. Ramingo è stato un eccellente compagno, ti faccio i miei più sentiti complimenti.
Grazie Ale, li contraccambio sinceramente!
alec wrote:Non speravo di riuscire a fare la gita in due giorni, pensavo di fermarmi a dormire al bivacco anche ieri sera, oltretutto ero ancora stanco per il gitone del week-end. Adesso invece sono distrutto :lol:
Non avrei potuto dormire un'altra notte insonne al bivacco.. scusami! Se può confortarti oggi un pò di stanchezza alle gambe la sentivo anch'io... :lol: :lol: :lol: e grazie per aver guidato ieri sera ... spero di non aver russato così forte da coprire l'autoradio :lol:
alec wrote:Per un'altra salita del genere se ne riparla l'anno prossimo...alla prossima Ale :wink: :D
Sempre pronto!
Last edited by Ramingo on Fri Sep 11, 2009 23:06, edited 2 times in total.
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Re: L'ardua Grivola bella

Post by scinty »

ramingo wrote:raggiunta nuovamente la pietraia, ci avviciniamo al bivacco del Gratton con l’aspetto di due sopravissuti alla traversata nel deserto, sotto lo sguardo incuriosito di un signore sulla sessantina che scorgiamo nei pressi del Gratton osservare le montagne col binocolo.
Poco dopo mentre ci riposiamo e riponiamo l’attrezzatura il simpatico signore si presenta come Adolfo, frequentatore abitudinario del Gratton “ci vengo da tredici anni” ci confida “ ed è la prima volta in tredici anni che scorgo qualcuno di ritorno dalla Grivola” … :shock: … “Vi ho visti col binocolo mentre attraversavate il ghiacciaio”… ed incredulo ha persino voluto una foto assieme a noi ed ha approntato la sua macchina per l’autoscatto, quasi volesse documentare con prova certa di non aver incontrato due fantasmi.
Questa è bellissima! :lol:

Per non parlare della scena alla Bud Spencer al ristorante.... :lol:

Grandissimi complimenti :D che bello ricevere il messaggio quando siete tornati al bivacco. Mi son messa a saltare! :smt058
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Ramingo
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Post by Ramingo »

Grazie piccola! :wink: Anche noi saltavamo (interiormente però) le gambe non ci permettevano altro :lol:
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Titus

Post by Titus »

S'intende che i COMPLIMENTI per Rami....erano anche per TE Alec :!: :!: :!:

=D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D>
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Post by Alec »

Titus wrote:S'intende che i COMPLIMENTI per Rami....erano anche per TE Alec :!: :!: :!:

=D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D>
Grazie mitico Titus :D
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Post by arietina »

Emozionante...ho provato davvero emozione a leggere il racconto...
Bravissimi!! =D> =D> =D> =D> =D>
Le foto....sono a dir poco splendide.... :D
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Post by Ramingo »

bade wrote:Complimenti, mi son letto tutto il racconto con molto piacere :D
GRAZIE sommo Admin! :wink: :wink:
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
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Post by Ramingo »

arietina wrote:Emozionante...ho provato davvero emozione a leggere il racconto...
Bravissimi!! =D> =D> =D> =D> =D>
Le foto....sono a dir poco splendide.... :D
Grazie anche a te Irene per il caloroso apprezzamento!
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Post by cocchy.70 »

Grande impresa per niente facile complimenti!!!!!! :lol:

Ps come al solito epica descrizione di Ramingo :wink:
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Post by Ramingo »

Ciao Cok! Grazie. Un'epico racconto per un'epica salita! :wink:
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Post by Sub-Comandante »

Che dire sono senza parole, avete fatto proprio una bellissima ascensione in vero stile alpino! Di quelle avventure che si ricordano nei minimi particolari per tutta una vita! La Grivola ha sempre il suo fascino e il fatto che non ci siano scorciatoie per raggiungerla le lascia il sapore dell'alpinismo antico! Non posso farvi che i miei più sinceri complimenti! Bravi! =D> =D> =D> =D> =D>
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Post by delorenzi »

Complimenti a tutti e due. =D>

Gran bel racconto e bellissime foto
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Post by paolo59 »

Bellissimo e anche emozionante il racconto! Oramai la coppia Ale+Ale chi la ferma più?
Ricordo che il ghiacciaio del Trajo mi aveva impressionato a vederlo dal Colle....(immagino esserci la in mezzo)
Dimenticavo il Bivacco non esisteva ancora! :shock: La Grivola si però!
Bravi, bravi!
Paolo

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Post by Pazzaura »

Che forte.... Sentiti complimenti ad entrambi!! Mitica salita... chissà che mazzo! :shock:

E le foto sono spettacolari :wink:
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disgaggio
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Post by disgaggio »

bravi!!!

bella ascesa, come al solito, una montagna "fuori moda" per il granitico :wink:

e poi il racconto fa venire l'acquolina in bocca....
prendi la tacchetta,
la MANARA ti aspetta!!!
...............

usa il cervello, non il martello!
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Post by Ago »

alec wrote: Adesso invece sono distrutto :lol:
Non ci posso credere :shock: :shock: :shock: :lol:

Se non erro Davec mi aveva descritto la Grivola nel modo in cui l'avete trovata e ciò mi aveva indotto a posizionarla mooolto in fondo alle vette 'papabili'.

Complimenti =D> =D>
Sento il tuo passo sincrono col mio

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Roger
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Post by Roger »

Grandi ragazzi!!! =D> =D> =D>
La grivola anche se come dice alec ha difficoltà tecniche relativamente basse, è una montagna veramente difficile e "rognosa"...
sicuramente richiede allenamento e una bella preparazione alpinistica!!!
Complimenti vivissimi ad alec e a ramingo!
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Post by davec77 »

Bravi.
Forse ora le temperature sono scese un po', e la fine di stagione sicuramente è il periodo migliore, ma quello che ricordo della parete sudest è una sequenza quasi continua di scariche... Voi ne avete viste? Quanto da vicino?

Anche per me la Grivola è un sogno, mi piacerebbe la cresta de Clochettes, che dovrebbe anche essere un po' più sicura come via, ma dubito che troverò mai qualcuno con cui andarci... a parte voi, infatti, non conosco assolutamente nessuno che abbia salito la Grivola o che lo voglia fare...

Un'osservazione: salire in conserva corta su quel tipo di terreno quanto vi è sembrato conveniente? Avete fatto sicurezze volanti? Perché, mi vien da dire, su un terreno del genere forse potrebbe essere meglio salire slegati...
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Post by Alec »

Sub-Comandante wrote:Che dire sono senza parole, avete fatto proprio una bellissima ascensione in vero stile alpino! Di quelle avventure che si ricordano nei minimi particolari per tutta una vita! La Grivola ha sempre il suo fascino e il fatto che non ci siano scorciatoie per raggiungerla le lascia il sapore dell'alpinismo antico! Non posso farvi che i miei più sinceri complimenti! Bravi! =D> =D> =D> =D> =D>
Questo è un commento veramente azzeccato, in tutta la salita a partire dalla macchina si respira aria di pionerismo e di alpinismo old-style, ti aspetti di veder sbucare Coolidge da dietro una roccia :lol:
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Post by Alec »

paolo59 wrote:Ricordo che il ghiacciaio del Trajo mi aveva impressionato a vederlo dal Colle....(immagino esserci la in mezzo)
Dimenticavo il Bivacco non esisteva ancora! :shock: La Grivola si però!
quando sei salito tu forse non esisteva neanche Cogne :lol:
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Post by Alec »

davec77 wrote:Bravi.
Forse ora le temperature sono scese un po', e la fine di stagione sicuramente è il periodo migliore, ma quello che ricordo della parete sudest è una sequenza quasi continua di scariche... Voi ne avete viste? Quanto da vicino?

Anche per me la Grivola è un sogno, mi piacerebbe la cresta de Clochettes, che dovrebbe anche essere un po' più sicura come via, ma dubito che troverò mai qualcuno con cui andarci... a parte voi, infatti, non conosco assolutamente nessuno che abbia salito la Grivola o che lo voglia fare...

Un'osservazione: salire in conserva corta su quel tipo di terreno quanto vi è sembrato conveniente? Avete fatto sicurezze volanti? Perché, mi vien da dire, su un terreno del genere forse potrebbe essere meglio salire slegati...
Scariche di pietre solo una poco dopo l'attacco, nel centro del canalone mentre noi eravamo sulla sua sponda sinistra. I punti più pericolosi sono due, l'attacco e quando si traversa dalla sponda sinistra alla sponda destra del canalone, perchè sono gli unici punti in cui si è "dentro" il canalone che ovviamente è il collettore di tutte le scariche. Molto molto pericoloso anche il ghiacciaio.

Siamo andati in conserva cercando, prima di un passaggio impegnativo, che il secondo fosse in una posizione di sicurezza. Questo soprattutto in discesa. Può convenire andare slegati ma non mi piace come idea, se non mi fido del compagno non parto neanche dalla macchina...

Grazie a tutti per i complimenti :D
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.

Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Post by Ramingo »

alec wrote:
Sub-Comandante wrote:Che dire sono senza parole, avete fatto proprio una bellissima ascensione in vero stile alpino! Di quelle avventure che si ricordano nei minimi particolari per tutta una vita! La Grivola ha sempre il suo fascino e il fatto che non ci siano scorciatoie per raggiungerla le lascia il sapore dell'alpinismo antico! Non posso farvi che i miei più sinceri complimenti! Bravi! =D> =D> =D> =D> =D>
Questo è un commento veramente azzeccato, in tutta la salita a partire dalla macchina si respira aria di pionerismo e di alpinismo old-style, ti aspetti di veder sbucare Coolidge da dietro una roccia :lol:
Quoto veramente in totus! :smt023
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Post by Ramingo »

alec wrote:
paolo59 wrote:Ricordo che il ghiacciaio del Trajo mi aveva impressionato a vederlo dal Colle....(immagino esserci la in mezzo)
Dimenticavo il Bivacco non esisteva ancora! :shock: La Grivola si però!
quando sei salito tu forse non esisteva neanche Cogne :lol:

:smt043 :smt043 :smt044 :smt044 :smt042 :smt042 :smt042
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Post by Ramingo »

alec wrote:
davec77 wrote:Bravi.
Forse ora le temperature sono scese un po', e la fine di stagione sicuramente è il periodo migliore, ma quello che ricordo della parete sudest è una sequenza quasi continua di scariche... Voi ne avete viste? Quanto da vicino?

Anche per me la Grivola è un sogno, mi piacerebbe la cresta de Clochettes, che dovrebbe anche essere un po' più sicura come via, ma dubito che troverò mai qualcuno con cui andarci... a parte voi, infatti, non conosco assolutamente nessuno che abbia salito la Grivola o che lo voglia fare...

Un'osservazione: salire in conserva corta su quel tipo di terreno quanto vi è sembrato conveniente? Avete fatto sicurezze volanti? Perché, mi vien da dire, su un terreno del genere forse potrebbe essere meglio salire slegati...
Scariche di pietre solo una poco dopo l'attacco, nel centro del canalone mentre noi eravamo sulla sua sponda sinistra. I punti più pericolosi sono due, l'attacco e quando si traversa dalla sponda sinistra alla sponda destra del canalone, perchè sono gli unici punti in cui si è "dentro" il canalone che ovviamente è il collettore di tutte le scariche. Molto molto pericoloso anche il ghiacciaio.

Siamo andati in conserva cercando, prima di un passaggio impegnativo, che il secondo fosse in una posizione di sicurezza. Questo soprattutto in discesa. Può convenire andare slegati ma non mi piace come idea, se non mi fido del compagno non parto neanche dalla macchina...

Grazie a tutti per i complimenti :D
Grazie per la fiducia. Abbiamo realizzato una bellissima salita con un grande affiatamento e con una buona preparazione, l'attenzione è sempre stata il fulcro di tutta la salita. Persino la mia passione della fotografia è stata messa da parte per ovvie ragioni, non che Alec avesse mai avuto nulla in contrario alle foto, tantomeno in questa occasione. Ma volutamente ho sentito il bisogno di tenere al 100% l'attenzione sulla progressione, anche perchè: pochissimi sono i segni che indicano la via e l'occhio deve restare vigile sulle poche tracce che indicano dove passare (sbagliare non è conveniente, in un attimo potresti trovarti in difficoltà maggiori aumentando così i rischi di per se già elevati magari dovendo pur tornare indietro a ripescare l'ultimo bollo/ometto, che oltre al rischio comporta pure una notevole perdita di tempo). E pur facendo grande attenzione, a noi è capitato in un punto di perdere ugualmente la traccia ed infatti l'arrampicata ha subito preso un grado leggermente più elevato, che fortunatamente in breve, ci ha riportati poco più in alto sulla retta via. Le scariche come ha detto Alec non sono state frequenti, ma una l'abbiamo notata giusto all'inizio nel canalone. DI VITALE IMPORTANZA tenersi sugli spigoli durante la salita e sbrigarsi durante i traversi in mezzo ai canali. Della Grivola avevo letto, su vecchie relazioni, di due inglesi che durante la discesa avevano preferito la discesa nel canale perchè più facile della discesa in parete. Li hanno trovati il giorno dopo alla base ancora legati.... travolti da una scarica! Sul fatto di salire slegati, Davec, potrebbe essere comunque una soluzione. Apprezzo molto quanto detto da Alec e personalmente non cambierei una virgola della nostra salita, bellissima ed effettuata con tutti i crismi ed i clichè sulla sicurezza. L'enorme ed incontenibile soddisfazione, una volta giunti al bivacco stanchi ma sorridenti, è stata determinata, oltre che dalla splendida ascensione, anche dal fatto che essa si sia realizzata con un approccio serio, professionale ed adeguato al tipo di salita. E questo credo abbia soddisfatto tanto Alec come capocordata, quanto forse e ancor di più me come secondo! Quando sei conscio di quello che fai e sai che lo stai facendo bene il feedback è completo! :wink:
Detto questo Dave, non escludo assolutamente che la tua osservazione sia stata fuori luogo, anzi, ma resta comunque una cosa soggettiva. Il tuo compagno potrebbe non essere d'accordo o tu stesso potresti giudicarlo sconveniente se ti venisse proposto da chi sale con te. Certo... salendo slegati se uno dovesse disgraziatamente scivolare, non si trascinerebbe dietro il compagno, il quale in caso di infortunio potrebbe avere la possibilità e la prontezza per soccorrere l'amico. Certo è un'ipotesi! Sicuramente andrebbe valutata sul posto in base alle capacità ed alle sicurezze di chiunque effettui la salita. Dal canto nostro abbiamo preferito così, ci si muoveva in conserva e assieme se il tipo di terreno lo consentiva, a turno quando l'altro non era in condizioni di poter reagire per far fronte ad un eventuale imprevisto. In questo modo noi ci siamo sentiti sicuri l'uno per l'altro. Ma la cosa ripeto è molto soggettiva. Aggiungo, così solo per notizia e per dare un pò di respiro al discorso che, il guardiaparco incontrato al casotto Pousset, il quale conosceva bene la Grivola, nel commentare le varie vie e possibilità di salita (tra cui la bella cresta delle Clochettes :wink:) ci ha riferito che, data la complessità nell'individuare i segnali che tracciano la via, sovente chi vi sale si crea una traccia di salita personale in genere aumentando (raramente diminuendo) le difficoltà, il grado ed i pericoli!
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mazzysan
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Post by mazzysan »

Che dire di più di quello già scritto :wink: ...
Fa bene al cuore sapere che ci sono ancora persone a cui piace la montagna (capisci ammè :lol: ).
:smt023
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elenapollo
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Post by elenapollo »

...mamma mia...complimentoni!!!! :shock:
la Grivola è una signora salita...!!!! :D
bravissimi!!!!!! =D> =D> =D>
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Fed7
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Post by Fed7 »

Chapeau =D>
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davec77
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Post by davec77 »

Io ho fatto la domanda solo perché non ho mai percorso la via e quindi sarei interessato a capire in che modo sia più conveniente affrontare una salita del genere (cioè facile, ma ripida e pericolosa) anche nell'ipotesi che mi sia data la possibilità di farci un giro prima o poi...
Volevo capire, insomma, se la progressione in conserva in questo caso, a mente fredda, ritenete sia stata un plus di sicurezza oppure no, al di là delle giuste considerazioni sull'affiatamento della cordata etc.
ci si muoveva in conserva e assieme se il tipo di terreno lo consentiva, a turno quando l'altro non era in condizioni di poter reagire per far fronte ad un eventuale imprevisto. In questo modo noi ci siamo sentiti sicuri l'uno per l'altro
Con "muoversi a turno" significa che facevate sicure veloci, o che comunque passavate la corda dietro lame o spuntoni? ( :arrow: quindi c'è la possibilità di farlo?)
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Liguredoc
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Post by Liguredoc »

Un sincero ringraziamento per le bellissime foto che mi rievocano bellissime ascensioni del passato, in una zona dove ho trascorso delle gran belle vacanze. :smt038 :smt038
By Liguredoc
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Italo B.
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Post by Italo B. »

In primo luogo, i miei complimenti ad alec e ramingo per la bellissima salita, il bellissimo e sentito racconto, le foto superbe! :smt023 :smt038 =D> :smt023
Mi avete fatto rivivere i bei momenti passati su questa montagna qualche anno fa. :!:
Questo anche perché purtroppo non ho alcuna foto di quella salita :cry: : io non avevo ancora la digital-camera, il mio socio aveva invece un
catorcio con pellicola, che al primo tentativo di usarla, si è..... disintegrata!! :lol:
davec77 wrote: ....... a parte voi, infatti, non conosco assolutamente nessuno che abbia salito la Grivola o che lo voglia fare......
Beh, adesso conosci anche me! :wink:
Io sono salito dalla cresta ENE o delle Clochette, scendendo poi dalla normale.
Era inizio agosto della caldissima estate 2003 e me ne ricordo bene, in quanto sono arrivato in vetta..... in maniche corte (quasi 4000m... :shock: ).
davec77 wrote:Un'osservazione: salire in conserva corta su quel tipo di terreno quanto vi è sembrato conveniente? Avete fatto sicurezze volanti? Perché, mi vien da dire, su un terreno del genere forse potrebbe essere meglio salire slegati...
In effetti, una volta arrivati in vetta, conoscendo il tipo di discesa che avremmo dovuto affrontare noi abbiamo deciso (fino al ghiacciaio) di mettere la
corda nello zaino e di scendere slegati, perché su questo terreno c'era poco da assicurare, ma solo da "darsi una mossa"... 8) 8)
Noi abbiamo ritenuto fosse più sicuro così.

Ancora complimenti e un grazie per il ricordo che avete suscitato!

Italo B.
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davec77
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Post by davec77 »

Italo B. wrote: Beh, adesso conosci anche me! :wink:
Io sono salito dalla cresta ENE o delle Clochette, scendendo poi dalla normale.
Era inizio agosto della caldissima estate 2003 e me ne ricordo bene, in quanto sono arrivato in vetta..... in maniche corte (quasi 4000m... :shock: ).
Toh, ecco che adesso vengono fuori! :lol:
Complimenti anche a te, hai fatto lo stesso giro che vorrei fare io...
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Ramingo
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Post by Ramingo »

Italo B. wrote:In primo luogo, i miei complimenti ad alec e ramingo per la bellissima salita, il bellissimo e sentito racconto, le foto superbe! :smt023 :smt038 =D> :smt023
Mi avete fatto rivivere i bei momenti passati su questa montagna qualche anno fa. :!:
Questo anche perché purtroppo non ho alcuna foto di quella salita :cry: : io non avevo ancora la digital-camera, il mio socio aveva invece un
catorcio con pellicola, che al primo tentativo di usarla, si è..... disintegrata!! :lol:
davec77 wrote: ....... a parte voi, infatti, non conosco assolutamente nessuno che abbia salito la Grivola o che lo voglia fare......
Beh, adesso conosci anche me! :wink:
Io sono salito dalla cresta ENE o delle Clochette, scendendo poi dalla normale.
Era inizio agosto della caldissima estate 2003 e me ne ricordo bene, in quanto sono arrivato in vetta..... in maniche corte (quasi 4000m... :shock: ).
davec77 wrote:Un'osservazione: salire in conserva corta su quel tipo di terreno quanto vi è sembrato conveniente? Avete fatto sicurezze volanti? Perché, mi vien da dire, su un terreno del genere forse potrebbe essere meglio salire slegati...
In effetti, una volta arrivati in vetta, conoscendo il tipo di discesa che avremmo dovuto affrontare noi abbiamo deciso (fino al ghiacciaio) di mettere la
corda nello zaino e di scendere slegati, perché su questo terreno c'era poco da assicurare, ma solo da "darsi una mossa"... 8) 8)
Noi abbiamo ritenuto fosse più sicuro così.

Ancora complimenti e un grazie per il ricordo che avete suscitato!

Italo B.
Grazie Italo, complimenti molto apprezzati, così come quelli di MAZZY :wink: Fed7 :), Ligure doc e Elena. Quando siamo partiti noi faceva freschetto... poi spuntato il sole si stava bene. Grande grande salita davvero!!!! Ne sono ancora tronfio! :wink:
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Post by Ramingo »

davec77 wrote:Io ho fatto la domanda solo perché non ho mai percorso la via e quindi sarei interessato a capire in che modo sia più conveniente affrontare una salita del genere (cioè facile, ma ripida e pericolosa) anche nell'ipotesi che mi sia data la possibilità di farci un giro prima o poi...
Volevo capire, insomma, se la progressione in conserva in questo caso, a mente fredda, ritenete sia stata un plus di sicurezza oppure no, al di là delle giuste considerazioni sull'affiatamento della cordata etc.
ci si muoveva in conserva e assieme se il tipo di terreno lo consentiva, a turno quando l'altro non era in condizioni di poter reagire per far fronte ad un eventuale imprevisto. In questo modo noi ci siamo sentiti sicuri l'uno per l'altro
Con "muoversi a turno" significa che facevate sicure veloci, o che comunque passavate la corda dietro lame o spuntoni? ( :arrow: quindi c'è la possibilità di farlo?)

Dunque: Sicurezze volanti no... non ne abbiamo fatte il terreno non ti avvantaggiava molto in questo, (anche se salendo lungo la parete si incontrano in diversi punti anche massi ove sono già presenti soste con cordini). C'è comunque la possibilità di far passare la corda dietro qualche lama e spuntone come abbiamo fatto noi, dove possibile. Inoltre dalle relazioni e per testimonianza diretta del guardiaparco, ma ora anche Italo B. potrà dire la sua, la cresta ENE è più facile della salita normale, se non altro perchè non è così rotta. Mi pare ci sia qualche passo di IV però è tutta un altra cosa... e comunque al termine ad aspettarti c'è ugualmente la discesa sulla via normale.. Fare Le Clochettes dev'essere altrettanto emozionante... di certo una lunga,splendida ascensione, molto aerea, con il bagliore del Trajo che riflette la luce del sole e con le meravigliose vette del Granpa tutt'attorno.... e vista dall'alto della vetta la cresta è bellissima.... chissà..... :roll:
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