Il Monte Albergian è una bellissima montagna sul versante destro idrografico della Val Chisone, ed è la più alta sullo spartiacque tra questa valle e la Val Germanasca.
Questa gita mi ronzava in testa da un po' (insieme a molte altre
), dopo aver letto una recensione favorevole su Gulliver ho deciso di andare.Sono partito da Pragelato (frazione Ruà, 1518 m), dove si erano tenute le gare di alcune discipline (non ricordo quali
) alle olimpiadi invernali di Torino.La prima parte di salita si svolge in un bel bosco. Si sale lungo una stradina, vedendo che saliva mooolto dolcemente e che c'erano anche tracce di motoslitte mi stava già venendo l'angoscia
Dopo un bel po' di salita si sbuca in una conca al cospetto della vetta. Si sale verso sinistra puntando il lungo e ripido pendio che porta alla cresta finale.
La traccia c'era, ma la neve nella traccia era molto dura e spolverata di farina riportata dal vento e quindi si scivolava molto
Inoltre era una traccia ripidissima, una cosa mai vista, quasi senza inversioni 
Per faticare meno in molti tratti mi sono battuto una mia traccia 
Si segue il lungo pendio che verso la fine si stringe a ripido canale (necessaria neve sicura) e porta in cresta. Si segue per un breve tratto la cresta, quando questa si stringe conviene mettere gli sci sullo zaino e salire con i ramponi.
Qui le tracce erano state coperte dal vento, ho dovuto ribattere sprofondando un bel po' (non eccessivamente comunque).
Alla base delle roccette finali ho lasciato gli sci e salendo per neve ripida e roccette ho raggiunto la bella vetta
Panorama molto bello e vetta molto isolata.
Tornato agli sci, ho sceso la cresta su neve ventata ma ben sciabile. Il ripido pendio sottostante ha invece riservato la miglior sciata dall'inizio della stagione e una delle migliori che ricordi
farina leggerissima (a marzo!) su ottimo fondo duro su un pendio continuo e sostenuto di circa 600 m di dislivello Le gambe erano un po' stanche e ho dovuto fare qualche sosta, altrimenti l'avrei sceso tutto d'un fiato!
Ancora bella farina fino alla conca, nel bosco per fortuna si può scendere dritti evitando tutta la strada. Alla fine la neve è marcia a causa delle temperature non più bassissime, ma si scende bene fino alla macchina.
Gran bella vetta e sciata di quelle che si ricordano!
La croce di vetta con dietro il Viso.
Il vallone di salita.
Il gruppo dell'Orsiera-Rocciavrè.
Ultima crestina per la vetta.
Le roccette finali.
La cresta...
e il vallone di salita.
Firme così non si lasciano tutti i giorni
e ancora...
Sempre più strette
La vetta vista dalla conca.
Belan ma sei una cavalletta...!!! Salti da una vetta all'altra... bellissima la Val Chisone... mi è piaciuta davvero molto. Che dolce nostalgia... Ci ritorneremo nevvero? Splendide foto e splendido panorama (apprezzo molto quegli scatti che danno ampiezza e rendono bene il senso d'altitudine). I consueti complimenti per la salita. 
