Val Mezdì Freeride
Moderator: Moderatori
- Pazzaura
- Titano di Quotazero
- Posts: 15183
- Joined: Fri Feb 09, 2007 9:23
- Location: Genova Sestri
- Contact:
Val Mezdì Freeride
Durante la nostra settimana in Val di Fassa ( ) Abbiamo realizzato un altro piccolo e modesto sogno che inseguivo da qualche anno: La discesa della Val di Mezdì con gli sci.
Si tratta di un fuoripista frequentato che scende dalle pendici del Piz Boè fino all'abitato di Colfosco (Val Badia). Si sale utilizzando la funivia del Pordoi, effettuando quindi una traversata del massiccio del Sella, da Est a Ovest. Per raggiungere l'inizio della valle dalla stazione a monte della funivia, bisogna seguire un percorso in traverso che dura circa un'ora, da effettuarsi con pelli o ciaspole (qualche sciatore da pista lo fa anche con gli sci in spalla ).
E così, aprofittando della migliore giornata della settimana (lunedì 18), Claudia, Paolo ed io posteggiamo al Lupo Bianco e con qualche pista di collegamento ci rechiamo alla partenza della funivia del Pordoi. L'emozione è tanta! Arrivati in cima, ci godiamo il panorama sublime, controlliamo gli ARVA e ci avviamo verso la forcella Pordoi, con un breve tratto da sciare, da cui comincerà la traversata.
Alla forcella prepariamo le pelli e Paolo mette la tavola nello zaino. Si parte!
E' mattino abbastanza presto e ci siamo solo noi ed una coppia di sciatori (guida e cliente).
Andiamo lenti, la quota si sente ma vogliamo assaporare ogni metro di quel paradiso. Son qui che scrivo queste righe... e ripensandoci mi si alzano i peli... quanto amo quei luoghi...
Seguiamo la traccia che passa bassa nella conca. Prevede una salita in più ma è più sicura del traverso che taglia diretto i piedi del Piz Boè.
In circa 1 oretta scarsa, raggiungiamo il punto d'arrivo della breve gita: il rifugio Boè (chiuso in inverno). Il luogo è magico... siamo solo noi, la guida ed il cliente proseguono avanti verso il Pisciadù.
Ci prepariamo, e con un po' di emozione ci avviciniamo all'ingresso della valle, che è a pochi metri dal rifugio. La prima parte della discesa è un bel canalone chiuso fra le rocce, non molto stretto, con pendenze che toccano i 40 gradi in qualche punto. Ci sono gobbe per i molti passaggi dei giorni precedenti, ma uno strato di neve fresca della notte ci rende il tutto più divertente. Scendiamo senza problemi, con molta calma... bisogna godere di ogni attimo!
Alla fine del canalone la valle si apre, e diventa molto meno ripida. Li comincia il vero divertimento! Gli sci scorrono veloci sullo strato di fresca, le grosse pietre coperte di neve consentono di far salti.. siamo al settimo cielo! Paolo segue un taglio sul lato sinistro che non prende sole, e si crea una linea di discesa fantastica su neve intonsa! Vederlo scendere è stupendo... solo lui e le dolomiti, un puntino nero al cospetto di cotanto splendore.
Invece io e Claudia seguiamo il fondo della valle divertendoci come matti.
Il percorso è lungo ma passa in fretta, e fra una curva e l'altra arriviamo al tratto più antipatico, la parte finale che scende di nuovo ripida fra le rocce ed arbusti, che ha bisogno di un buon innevamento per essere percorsa senza problemi. Per fortuna l'innevamento è adeguato e scendiamo con attenzione ma senza intoppi.
Una volta in fondo, si raggiunge la strada forestale battuta dal gatto che porta in breve alle piste da sci di Colfosco. Che bello!! siamo proprio felici e soddisfatti, e siamo stati anche veloci. Un'esperienza fantastica...
Con mezzo "sellaronda" torniamo all'auto. La giornata è sempre bellissima e ci godiamo i panorami... soddisfatti di aver realizzato un altro piccolo sogno, con la giusta preparazione per poterselo godere al massimo senza prendere alcun rischio.
Un grazie ed un bravi ai miei compagni di gita... ormai noi 3 siamo "una garanzia"
Lascio spazio alle foto... che valgono più di 1000 parole.
Prima della partenza, sul Sass Pordoi:
Alla forcella ci si prepara per la traversata
Si parte
Alle pendici del Piz Boè
Giornata stupenda
Il Piz Boè sferzato dal vento... ci controlla...
Entusiamo al massimo!
In vista del rifugio Boè
Il rifugio
Ci si prepara alla discesa..
I primi metri del canalone, davvero scenografico!
Un ambiente pazzesco... il puntino nero è Paolo...
La Valle si apre...
Parte centrale
Claudia sul tratto finale
Il canalone finale visto dalle piste.
Si tratta di un fuoripista frequentato che scende dalle pendici del Piz Boè fino all'abitato di Colfosco (Val Badia). Si sale utilizzando la funivia del Pordoi, effettuando quindi una traversata del massiccio del Sella, da Est a Ovest. Per raggiungere l'inizio della valle dalla stazione a monte della funivia, bisogna seguire un percorso in traverso che dura circa un'ora, da effettuarsi con pelli o ciaspole (qualche sciatore da pista lo fa anche con gli sci in spalla ).
E così, aprofittando della migliore giornata della settimana (lunedì 18), Claudia, Paolo ed io posteggiamo al Lupo Bianco e con qualche pista di collegamento ci rechiamo alla partenza della funivia del Pordoi. L'emozione è tanta! Arrivati in cima, ci godiamo il panorama sublime, controlliamo gli ARVA e ci avviamo verso la forcella Pordoi, con un breve tratto da sciare, da cui comincerà la traversata.
Alla forcella prepariamo le pelli e Paolo mette la tavola nello zaino. Si parte!
E' mattino abbastanza presto e ci siamo solo noi ed una coppia di sciatori (guida e cliente).
Andiamo lenti, la quota si sente ma vogliamo assaporare ogni metro di quel paradiso. Son qui che scrivo queste righe... e ripensandoci mi si alzano i peli... quanto amo quei luoghi...
Seguiamo la traccia che passa bassa nella conca. Prevede una salita in più ma è più sicura del traverso che taglia diretto i piedi del Piz Boè.
In circa 1 oretta scarsa, raggiungiamo il punto d'arrivo della breve gita: il rifugio Boè (chiuso in inverno). Il luogo è magico... siamo solo noi, la guida ed il cliente proseguono avanti verso il Pisciadù.
Ci prepariamo, e con un po' di emozione ci avviciniamo all'ingresso della valle, che è a pochi metri dal rifugio. La prima parte della discesa è un bel canalone chiuso fra le rocce, non molto stretto, con pendenze che toccano i 40 gradi in qualche punto. Ci sono gobbe per i molti passaggi dei giorni precedenti, ma uno strato di neve fresca della notte ci rende il tutto più divertente. Scendiamo senza problemi, con molta calma... bisogna godere di ogni attimo!
Alla fine del canalone la valle si apre, e diventa molto meno ripida. Li comincia il vero divertimento! Gli sci scorrono veloci sullo strato di fresca, le grosse pietre coperte di neve consentono di far salti.. siamo al settimo cielo! Paolo segue un taglio sul lato sinistro che non prende sole, e si crea una linea di discesa fantastica su neve intonsa! Vederlo scendere è stupendo... solo lui e le dolomiti, un puntino nero al cospetto di cotanto splendore.
Invece io e Claudia seguiamo il fondo della valle divertendoci come matti.
Il percorso è lungo ma passa in fretta, e fra una curva e l'altra arriviamo al tratto più antipatico, la parte finale che scende di nuovo ripida fra le rocce ed arbusti, che ha bisogno di un buon innevamento per essere percorsa senza problemi. Per fortuna l'innevamento è adeguato e scendiamo con attenzione ma senza intoppi.
Una volta in fondo, si raggiunge la strada forestale battuta dal gatto che porta in breve alle piste da sci di Colfosco. Che bello!! siamo proprio felici e soddisfatti, e siamo stati anche veloci. Un'esperienza fantastica...
Con mezzo "sellaronda" torniamo all'auto. La giornata è sempre bellissima e ci godiamo i panorami... soddisfatti di aver realizzato un altro piccolo sogno, con la giusta preparazione per poterselo godere al massimo senza prendere alcun rischio.
Un grazie ed un bravi ai miei compagni di gita... ormai noi 3 siamo "una garanzia"
Lascio spazio alle foto... che valgono più di 1000 parole.
Prima della partenza, sul Sass Pordoi:
Alla forcella ci si prepara per la traversata
Si parte
Alle pendici del Piz Boè
Giornata stupenda
Il Piz Boè sferzato dal vento... ci controlla...
Entusiamo al massimo!
In vista del rifugio Boè
Il rifugio
Ci si prepara alla discesa..
I primi metri del canalone, davvero scenografico!
Un ambiente pazzesco... il puntino nero è Paolo...
La Valle si apre...
Parte centrale
Claudia sul tratto finale
Il canalone finale visto dalle piste.
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Re: Val Mezdì Freeride
Che posti !!
Ben conosciuti, anche d'estate quando il Boè è un "pelo" più frequentato
La val di Mezdì poi è splendida..
Bellissimo
Ben conosciuti, anche d'estate quando il Boè è un "pelo" più frequentato
La val di Mezdì poi è splendida..
Bellissimo
"E®ne" ...VECCHIA BELINA DOC.
- lupo della steppa
- Quotazerino doc
- Posts: 1506
- Joined: Wed Jan 27, 2010 20:38
- Location: sassello
- Contact:
Re: Val Mezdì Freeride
...non son mica invidioso
...montagna vissuta,tempo per respirare... (Reinhard Karl)
"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
Re: Val Mezdì Freeride
Io ....non ne capisco niente ma mi sembra che abbiate fatto una cosa...non proprio alla portata di tutti...
Bravi
Bravi
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Re: Val Mezdì Freeride
Bravissimi! Complimenti!
Re: Val Mezdì Freeride
Bellissimo racconto, hai descritto accuratamente le emozioni che ho provato durante quella giornata stupenda!
- Pazzaura
- Titano di Quotazero
- Posts: 15183
- Joined: Fri Feb 09, 2007 9:23
- Location: Genova Sestri
- Contact:
Re: Val Mezdì Freeride
E' un fuotipista molto frequentato, ma purtroppo anche sottovalutato dato che ci si arriva abbastanza comodamente con una breve camminata. Ci vanno anche gli sciatori "da pista" con gli sci in spalla e senza nessuna attrezzatura...serena wrote:Io ....non ne capisco niente ma mi sembra che abbiate fatto una cosa...non proprio alla portata di tutti...
Bravi
La difficoltà è strettamente legata alle condizioni, la pendenza c'è ma è gestibile, ed il canalone iniziale non è stretto, permettendo respiro ed ampie curve.
La parte finale con poca neve può esser molto antipatica e pericolosa, dato che sotto ci scorre il torrente si creano dei "vuoti" sotto la neve.
Per fortuna noi siamo stati soli dall'inizio alla fine, ed abbiamo avuto buone condizioni. Goduria massima!
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Re: Val Mezdì Freeride
Naturalmente oltre alle difficolta` del percorso c'e` anche da considerare il pericolo valanghe.
- Pazzaura
- Titano di Quotazero
- Posts: 15183
- Joined: Fri Feb 09, 2007 9:23
- Location: Genova Sestri
- Contact:
Re: Val Mezdì Freeride
Ovvio, davo per scontato. E' da dire che il maggior pericolo si trova nell'accesso alla discesa, lungo il traverso. La valle è relativamente sicura, evitando di alzarsi troppo sui lati al sole. Poi certamente tutto resta legato alle condizioni di innevamento ed al bollettino valanghe locale.em wrote:Naturalmente oltre alle difficolta` del percorso c'e` anche da considerare il pericolo valanghe.
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
- Maury76
- Fotomodello delle vette
- Posts: 4778
- Joined: Tue Sep 16, 2008 17:51
- Location: genova marassi
- Contact:
Re: Val Mezdì Freeride
Grandi ...che meraviglia
http://www.finoincima.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
https://www.facebook.com/finoincima" onclick="window.open(this.href);return false;
- Littletino
- Quotazerino doc
- Posts: 1434
- Joined: Tue Jan 29, 2008 15:41
- Location: Arenzano
Re: Val Mezdì Freeride
Che posti meravigliosi!!
Che voglia di tornarci!!!
Bel racconto e bellissime foto, sembra di essere stati con voi.
Grazie.
Che voglia di tornarci!!!
Bel racconto e bellissime foto, sembra di essere stati con voi.
Grazie.
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".