Punta Martin - Cresta Federici

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Pazzaura
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Punta Martin - Cresta Federici

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TIPO DI ITINERARIO: Via di Roccia

DISLIVELLO TOTALE: 850 mt circa

DIFFICOLTA': PD+

LOCALITA' DI PARTENZA: Acquasanta

ESPOSIZIONE: Sud/est

TEMPISTICA E LUNGHEZZA: Avvicinamento 1,15h - Via 2,30h

TOPIC DI RIFERIMENTO: viewtopic.php?f=46&t=1074&start=0&hilit=federici" onclick="window.open(this.href);return false;

COME ARRIVARE: Da Voltri si imbocca la SS del Turchino. Dopo alcuni rettilinei la strada comincia a salire e si raggiunge il bivio per Acquasanta. Si prende a destra, e si prosegue fino al paese. Una volta raggiunto, si prosegue sulla destra (ponte) e si sale fino alla stazione Ferroviaria. Si parcheggia.

AVVICINAMENTO: Dalla stazione ci si sposta di circa 100 metri verso Ovest lungo i binari, si attraversano (MOLTA ATTENZIONE) e si imbocca un sentierino ripido che porta subito nel bosco. Si interseca il segnavia tratto punto, diretto a Punta Martin (via normale), che si segue. Il sentiero sale con qualche tornante e subito si apre in una strada sterrata. Si tiene la sinistra al bivio poco dopo, e si prosegue aggirando il recinto di una casa da poco ristrutturata. Il sentiero a questo punto si inoltra nel vallone del Rio Baiardetta, e procede in piano. Si arriva ad un bivio (cartelli) e si prosegue a destra diretti al Masso Ferrante. La salita è ripida nel bosco, poi spiana e prosegue fino ad attraversare il rio e raggiunge l’inconfondibile grande masso. Proseguiamo sul versande destro orografico tralasciando gli ometti che riattraversano il rio verso un altro cartello. La traccia si fa sempre meno visibile ed in breve si procede fuori sentiero, diretti verso le prime rocce della cresta, sulla nostra sinistra, che hanno una forma simile al famoso “Corno Stella”.

SVOLGIMENTO: Il primo roccione si aggira sulla destra fino a trovare una cengia obliqua che si risale, passi di III e qualche chiodo. Si prosegue lungo tratti più facili, sempre mantenendo la cresta, si oltrepassa un passetto esposto e si raggiunge la paretina chiave della salita. Questa si vince con un tiro quasi verticale che oltrepassa un piccolo tettino (III+, qualche chiodo). Una volta superata, si procede ancora con facili passaggi, fino ad un torrione che va sceso con una breve disarrampicata. A questo punto si segue una labile traccia che risale il versante superando piccoli risalti, e ci si dirige verso l’inconfondibile formazione rocciosa chiamata “Dito Mondini”. Si prosegue ancora senza grosse difficoltà fino ad un ripiano ed un ultimo passaggio in un caminetto spesso umido, che una volta superato porta sulle facili roccette finali lungo le quali transita il sentiero della normale. Pochi passi e si raggiunge la vetta.
La discesa si può effettuare per la via normale (segnavia tratto punto).
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
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