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Monte Cucco – Il Campanile
(autori sconosciuti)
Spigolo Sud + Aquarius
Sviluppo: 100 m
Difficoltà: 6a max (5c/A0 obbligatorio)
Attrezzatura: spit fisher con piastrine Raumer, 4 chiodi e due cordoni in clessidre.
Avvicinamento: arrivati al parcheggio presso il settore centrale della falesia di Monte Cucco, continuare verso Sud per strada sterrata che prosegue in leggera discesa fino ad una traccia presso dei vecchi muretti a secco che si stacca in salita a sinistra. Seguita la traccia in breve si raggiunge il settore dell’Anfiteatro. Proseguire a destra costeggiando alla base le pareti fino a raggiungere presso la base dello spigolo nord del Campanile una strettoia tra le rocce. La si percorre in discesa giungendo alla base Ovest del Campanile (settore del Polpaccio, monotiri vari) si supera la base cominciando a salire, e seguendo una traccia a sinistra si arriva alla base del versante sud del Campanile, presso una placca chiara (spit visibili e una prima clessidra attrezzata con una fettuccia bianco/azzurra). Qui sono presenti due attacchi differenti del percorso, il primo, più alto come descritto, e l’altro, l’originale posto più in basso a sinistra (spit visibili). Per omogeneità nelle difficoltà verrà descritto l’attacco di destra.
L1: (Spigolo Sud Campanile, vari spit e una clessidra attrezzata) si attacca la placca (fettuccia in clessidra) che dopo pochi metri (4c) propone un breve passo tecnico (5c), si continua sempre su placca seguendo gli spit, e a poco a poco si inizia a poggiare verso sinistra (5b). Poco sotto una cengia boscosa, si comincia a traversare verso sinistra su bella placca tecnica (5b) e nel punto in cui incontra la linea di salita diretta dall’attacco di sinistra, si ritorna a salire dritti superando un breve tratto ripido ma ben ammanigliato (4c), si prosegue su placca ricca di appigli (4b) e si raggiunge un terrazzo posto a destra al di sotto di un bel spigolo verticale. 30 m S1 su due spit e catena.
(Nota: attaccando più in basso a sinistra, dopo aver superato un breve tratto un po disturbato dalla vegetazione (4b) si raggiunge un piccolo strapiombino che si supera direttamante (5b) e si continua su placca tecnica (5a) arrivando nel punto descritto sopra, dove ci si ricongiunge con l’itinerario di destra)
L2: (Spigolo Sud Campanile, 2 spit, 1 chiodo e una clessidra attrezzata) si attacca lo spigolo formante un un ripido pilastrino direttamente sopra la sosta, superando un primo tratto difficile (5c), si continua sempre diretti su spigolo (5a), fin sopra una piccola spalla. Su spigolo più abbattuto e largo, superando brevi salti con blocchi (4a, presente un chiodo giallo poco visibile), si giunge con arrampicata via via più facile (3a..2a…1a…0a..) sulla cima del Campanile, andando a sostare a sinistra presso un solido alberello. 30 m S2.
Calata: presso l’alberello di sosta, sono presenti dei cordoni con due anelli di ferro color rosso/arancio da cui occorre allestire una calata verticale di ca. 20 m. A fine calata, e raggiunta la sottostante ampia forcella, ci si sposta per alcuni metri verso destra fin sotto delle belle placche compatte che caratterizzano la parete dirimpettaia del Campanile. S2bis, o su alberi o a vita. Qui è posto l’attacco di Aquarius, spit visibili, simili a quelli utilizzati per la salita del Campanile.
L3: (Aquarius, vari spit) si attacca la placca compatta e ripida e con alcuni passi tecnici e uno sbilanciante allungo (5c con passo di 6a o A0) si raggiungono due alberelli paralleli posti in piena placca (possibilità di utilizzare come protezione quello di sinistra più grande). Superati i due alberelli si continua a sinistra su bella placca tecnica (5c) e si raggiunge un piccolo caminetto. Lo si supera utilizzando il bordo o il muro di destra (5a), e più facilmente (4b) si raggiunge un comoda cengia. Nonostante sia possibile proseguire, è consigliabile allestire una sosta sul albero posto sulla cengia. 25 m S3.
L4: (Aquarius, 3 chiodi) attaccare a destra del albero di sosta, la soprastante parete strapiombante (chiodo con anello visibile in altro e ottima clessidra da attrezzare sulla destra dell’attacco dello strapiombo, prima del chiodo). Superare lo strapiombo con passi atletici (5b, chiodo con anello) e proseguire su placca poco ripida (4c, chiodo) raggiungendo una breve e larga fessura (4b, chiodo), la si supera (4c) raggiungendo la sommità della parete. (sosta con catena staccata posto sul bordo, un po’ scomoda per il suo utilizzo, consigliato allestire una sosta su robusto albero posto alcuni metri dopo il bordo della sommità). 15 m S4.
Discesa: dal piano boscoso, entrare nel bosco e per vaghe tracce, risalire sempre attraverso il bosco verso Nord (a sinistra), e dopo alcuni minuti, riportarsi verso il bordo della parete individuando un traccia più marcata e avvistato un grosso ometto (da me eretto), superarlo raggiungendo pochi metri dopo la discesa attrezzata con corda fisssa che porta nel Canyon di Monte Cucco. Attraverato il canyon, si scende a sinistra e tramite una seconda corda fissa si scende una paretina che porta al sentiero posto alla base della parete del settore centrale.