Giro del 12 luglio
una volta tanto si riesce a fare una partenza in orario quasi alpinistico, sennò quella banda di FF si rigira nel letto sino a quando il sole è bello alto.
Ah, il sole! Sarà il soggetto della giornata visto che la meta è
'Le Soleil brille pour tout le monde'. Durante il viaggio si fanno le solite due soste tecniche: al solito autogrill e al solito bar pasticceria sotto i portici; alla fine della seconda sosta potremmo pure tornare a casa belli soddisfatti ma tutt'auntratto ci viene in mente che le soste da fare sono ben altre
e molto più verticali di quelle appena fatte.
Raggiungiamo così il Santuario e lo troviamo affollatissimo (sarà forse a causa della festa della Riconsegna dei fiocchi) tanto che ci riteniamo fortunati per aver trovato parcheggio poco sotto il piazzale del santuario.
Salgo quasi di corsa sino al piazzale dell'Apparizione per sfuggire dalla calca e attendo gli altri, iniziamo così il breve avvicinamento alla falesia. Giunti lì ci dividiamo e noi cerchiamo la via; dopo meno di cinque minuti ci guardiamo increduli perchè troviamo immediatamente l'attacco (tutto a destra subito dopo l'ultima via dove il primo spit è alla stessa altezza del secondo del monotiro precedente).
Saliamo non proprio convinti (anche vista l'esperienza di ravanage della settimana prima al Laus), ed ecco Roby sul primo tiro
Così senza riscaldamento iniziamo subito con un 6a e per non farmi mancare nulla mungo un rinvio
Facciamo sosta fidandoci anche di un albero mezzo secco e cerchiamo di capire come si sviluppa il secondo tiro: è il tiro chiave e riusciamo a vedere solo i primi due spit, in tal caso la formula di rito è "sembra pericoloso, Naddy vai avanti tu"
e lei
con la solita calma sale e si piazza in sosta. Ora tocca a me: si parte spostandosi a destra in mezzo ad un diedro che inizialmente è pure carino ma poi tocca spostarsi verso sinistra sino a raggiungere un lamone
con alcune roccette non stabilissime (come scriverebbe qualcuno 'roccia nel complesso molto buona') ed ecco che il pastore che è in me mi fa mungere un paio di volte per arrivare in sosta.
Si percorrono forse 20m di trasferimento sino alla sosta all'attacco del terzo tiro; qui comincia molto facile e appoggiato ma poi inizia a verticalizzare un pò di più e il finale è un pò più divertente.
Arrivati al quarto tiro si valuta ed ecco che con un'inedita formula scatta il "vai avanti tu Lusciandro che ci scappa da ridere".
Il tiro è piuttosto lichenato; inizio a salire senza sapere dov'è il primo spit ma mi tengo troppo a sinistra e quando lo vedo non mi fido a tornare indietro per moschettonarlo; mi fermo alcuni istanti e così decido di proseguire sulla sinistra per poi riprendere il filo della via e raggiungere il secondo spit: risultato un bel viaggio di un tot di metri con i piedi non troppo saldi causa abbondante lichenatura (come si citava al ritorno in macchina 'ho bevuto un pò d'acqua della mola)'
. Torno così sulla retta via e proseguo e arrivo in sosta con la corda che tirava veramente tanto.
La relazione a questo punto darebbe la via come terminata ma volendo si può percorrere il tratto sino a sotto la croce di vetta usando alcuni spit e un'ultima sosta (mi potrei sbagliare ma potrebbe essere l'ultima di Francesca).
Per la discesa svoltiamo subito a destra scendendo con un pò di zig zag puntando il laghetto accanto alla falesietta del lago, poi aggiriamo a destra e ritorniamo sotto la partenza della via per concludere la giornata con qualche monotiro rilassante.
Giudizio personale: via godibile, primi due tiri molto belli, anche se ancora al di sopra delle mie possibilità, terzo tiro carino, quarto tiro discreto. Panorama sempre bellissimo lì in zona
Durante il rientro ci concediamo una sosta tecnica a Fontanelle per un gelatino ristoratore e poi via ad accodarsi al serpentone di auto tra Varazze e Genova SOB