Valle dell'Ubaye - Pain de Sucre (due relazioni)

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mahler
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Valle dell'Ubaye - Pain de Sucre (due relazioni)

Post by mahler »

Durante il fine settimana che andava dal sabato 28 al lunedì 30 giugno, son andato in esplorazione con la mia compagna Vivi, l'amico Umberto (INA Scuola Centrale) e la sua compagna inglese Melanie (forte rocciatrice), su questa bella montagna di calcare, vista sempre da lontano ma mai salita. Ne risulta questa abbinata di vie, una più alpinistica e plaisir (ma da non sottovalutare) ed una con carattere più sportivo. Spero che le relazioni possano esservi utili, il posto è molto bello, come molto bella è l'altra montagna lì a fianco della nostra lo Chapeau de Gendarme. Per chi vuole essere meno agguerrito consiglio anche la salita normale del Pain de Sucre (quì descritta in discesa) che è pure attrezzata di tanto in tanto con ottimi anelli resinati. A Barcelonette ottimo ristorantino messicano, pochi tavoli e ....."romantico". Campeggi e Gite un po ovunque, ottime birre d'abbazia in tutti i bar. Buone scalate. ps: pare che nel 2009 esca la guida nuova dell'Ubaye.

Pain de Sucre (2450 m)

Parete Sud Est

Accesso: Valle Stura, Colle della Maddalena (Col de larche), Barcelonette. Da Barcelonette seguire la strada per il Col de la Cayrolle fino a Villard d’Abas (attenzione strada molto stretta posta in una fantastica gola rocciosa). Parcheggiare in uno slargo a destra prima di un ponte (sotto un traliccio della luce). Presso la curva prima del ponte parte il sentiero per il Col de Cloche e Petit Cloche. Prendere il sentiero, subito ripido ma poi più dolce che attraverso dei bei boschi di betulle (sorgente su sentiero) porta con diversi tornanti ad un bivio. Proseguire a sinistra (a destra traccia verso il Petit Cloche), fino ad uscire dalla parte più boscosa. Si continua (parete del Pain de Sucre visibile, e prima le ardite pareti del Chapeau de gendarme) su sentiero con poca pendenza fino ad arrivare dove s’impenna un poco presso le case diroccate della Cloche (Cappelletta). Si continua salendo fino su un promontorio sormontato da una grande croce di legno. Dalla croce seguire a destra il grande dosso erboso e raggiungere alla meglio la grande pietraia posta alla base della parete. Salire la pietraia e raggiungere la parete a circa metà della sua larghezza presso una chiazza di roccia bianca posta a pochi metri dalla base (piazzola). 1.30/1.45 h dall’auto. Spit visibili all’attacco. Più a destra attacca Versant Soleil e ancora più a destra un’altra via di cui non si hanno informazioni.


A) Jour de Fête

Sviluppo: 400 m più ca. 150 m di facile arrampicata fino in vetta.

Difficoltà: D+ (5c max e obbl.)

L1: attaccare un muro verticale ben appigliato fin sotto un tratto di roccia gialla verticale (4c), obliquare su rampa a sinistra (3a) e attaccare una bella placca di roccia grigia. Superare la placca o sinistra degli spit (5a) o a destra presso un canale detritico (4c). Per rocce più facili si raggiunge la sosta su comodo terrazzo. 40 m S1.
L2: salire per facili gradoni verso un muro solcato da una fessura/diedro. Attaccare la fessura/diedro uscendone in alto a sinistra (5c). continuare facilmente verso un secondo muro compatto superandolo direttamente (5b) e raggiungere un terrazzo dove sostare. 40 m S2.
L3: portarsi alla base di un muro grigio compatto, salirlo prima dritti per poi poggiare decisamente a destra verso una rampa (5b). Seguire la breve rampa a destra fin sotto una bella parete compatta e verticale. Superare la parete prima dritti (5c) e poi rimanendo un poco a destra (5c) e per gradini su parete ripida raggiungere la base di un evidente tettino (5a). Per fessure raggiungere la radice del tettino ed aiutandosi con la fessura posta alla sua destra portarsi con un ultimo passaggio difficile al suo di sopra (5c o A0). Proseguire dritti su placca (4c poi 4b) fin su un piccolo terrazzino. 45 m S3.
L4: Superare con passo difficile il muro leggermente strapiombante (5c) continuando per gradoni (4c e poi 4a) e facili saltini fino ad un comodo terrazzo. 35 m S4.
L5: dalla sosta salire la compatta placca a sinistra (4c) per poi seguire uno sperone ricco di prese e fessure (4a) fino ad un terrazzo. 40 m S5.
L6: dalla sosta portarsi alla base di un diedro con fessura su rocce gialle. Salirlo fino ad un terrazzino (5a), e proseguire attaccando il verticale muro giallo posto al di sopra lungo una fessura (5b). Con un ultimo passo sbilanciante a sinistra (5c) uscire dal muro arrivando alla base di una fessura camino che fa da piccolo gendarme delle cresta posta a destra. Salirla per alcuni metri (4c) per poi traversare a sinistra verso un secondo camino (4b). Con passo in spaccata portarsi sulla placca posta a sinistra (4c), e salirla prima dritti e poi in obliquo a sinistra (5a) fino al terrazzino di sosta. 45 m S6.
L7: dalla sosta traversare facilmente su cengetta a sinistra fin sotto un muro strapiombante, superarlo (5c) e continuare lungo il successivo sperone di rocce articolate (4a), fino a sostare alla base di una cresta affilata. 40 m S7.
L8: seguire la cresta (3a) e da un piccolo gendarme quadrato poggiare sulla sinistra (3c), continuare facilmente fino a sostare presso un evidente gendarme a sinistra della cresta. 45 m S8.
L9: superare il gendarme (5a) scendendo dalla sua punta su terrazza detritica. 30 m S9 (sosta da attrezzare su spuntoni o friends).
L10: attaccare il caminetto posto di fronte superandolo (5a) fin sopra dei gradini posti in alto a destra. Portarsi sulla placca con fessura a sinistra superandola per tutta la sua lunghezza (5c, presente anche un vecchio chiodo). Per rocce gradinate (4a), ci si porta su cresta facile (2a) fino alla sosta su uno spit. 40 m S10.

Da qui finiscono le difficoltà della via vera e propria. Dalla sosta seguire la cresta quasi orizzontale (roccia a tratti mobile ma facile) e portarsi dall’altra parte raggiungendo un ometto su terreno detritico. Salire dall’ometto dritti puntando la cima, attraversando un canalino (passi di 2a) e facilmente raggiungere la cima (croce distrutta di legno, panorama eccezionale), ca. 150 m.

Discesa: dalla croce tornare indietro per una ventina di metri e prendere la cresta ENE, e seguirla in discesa spostandosi di volta in volta sempre verso la sinistra (faccia a valle) della cresta (segni sbiaditi rossi, ma diversi anelli resinati, passi di max 2c/3a). Arrivati sul colle Est della parete, o scendere arrampicando su tratto più verticale, non più difficile del resto già percorso ma esposto, oppure (consigliato) effettuare (sosta) una prima calata di ca. 45 m dritta raggiungendo una seconda sosta da cui con una calata giusta di 30 m si raggiunge il colle. Dal colle si scende il detritico canale fino alla base della parete. Da qui, senza ripassare dall’attacco della via si può scendere rapidamente dritti fino al sentiero di accesso, raggiungendolo a valle delle case diroccate della Cloche e da qui ritornare all’auto.

Note: la via possiede un carattere più alpinistico che puramente arrampicatorio. La parete dove passa l’itinerario è caratterizzato da terrazze e cenge, e spesso alterna muri e placche a speroni e tratti di cresta. Tuttavia l’arrampicata è piacevole e poco sostenuta con roccia ottima dove difficile. La discesa da molte guide data da non sottovalutare, in realtà merita sì molta attenzione, ma si svolge su terreno piuttosto pulito da detriti (molto peggio la discesa dalla Taillante in alta Val Varaita). Per una ripetizione portare cordini per le soste ed eventualmente qualche nut e friend fino alle misure medie. Usando eventualmente nut e friends le difficoltà obbligatorie scendono al 5b, eccetto che sul muro verticale della L3 dove occorre un po’ di decisione.


B) Versant Soleil

Sviluppo: 250 m

Difficoltà: TD (6b max, 6a/A0 obbl.)

Attacco: una ventina di metri a destra di Jour de Fête, alla base di una placca grigia (spit visibili).
L1: attaccare la bella placca compatta direttamente (5c, continuo) per poi poggiare a destra verso un pilastrino. Superarlo dritti aiutandosi con la fessura di destra (6a) e superato un muretto aggettante (5c) per gradoni si raggiunge la sosta. 35 m S1.
L2: attaccare la placca fessurata posta a destra della sosta (5b), proseguire dritti con un passo più difficile (6a) e riportarsi verso destra raggiungendo un canale camino, che in breve (5a), porta su una comoda cengia. 40 m S2.
L3: Attaccare e salire sempre dritti la compatta placca grigia con arrampicata sostenuta e continua (6a continuo), e, superati dei facili gradoni (4a), raggiungere la sosta posta al di sotto di un pilastro. 35 m S3.
L4: contornare il bordo destro del pilastro per muro ripido e proseguire dritti (6b o 5c/A0) fino a una placca lavorata a canalette. Da qui con passi tecnici traversare decisamente a destra (6a) verso la sosta posta in un grande camino canale. 25 m S4.
L5: seguire facilmente il camino canale per alcuni metri traversando verso il lato opposto attaccare un ripido muro di roccia compatta. Superarlo (A0) e proseguire su parete fessurata che per brevi diedrini verticali (6a) conduce alla sosta posta alla base di una grande placca grigia. 25 m S5.
L6: attaccare la grande e compatta placca con un primo tratto ostico (6b o A0), e proseguire pressoché sempre dritti (5c continuo con brevi passi di 6a ben protetti) e con un ultimo passo delicato e poco intuitivo (6a) raggiungere la sosta posta in mezzo alla placca (scomoda, appesa). 35 m S6.
L7: dalla scomoda sosta attaccare la placca a sinistra molto lavorata (6a con passo di 6b o A0) che in breve porta ad una comoda terrazza. 15 m S7. (possibilità di unire la L6 alla L7, nel caso attenzione all’attrito delle corde).
L8: salire una bella placca compatta (6a) che conduce sotto un bel diedro fessura verticale. Salirlo (5c) fin sotto una parete strapiombante che aggirata verso destra (5c) porta sopra un pilastrino formato da muretti e gradoni, superarlo (5b) fin sul suo punto più alto. 40 m S8.

Dalla S8 si più cominciare la discesa in corda doppia (consigliata) o proseguire per risalti e crestine fino alla vetta (probabili passi fino al 4a/b).

Discesa in doppia (corde da 50 m sufficienti): da S8 a S7; da S7 a S5; da S5 in obliquo a sinistra (faccia alla parete) fino a S3; da S3 a S2 e infine da S2 alla base.

Note: sicuramente una delle vie più belle in assoluto dell’Ubaye. La roccia è molto compatta e alcune lunghezze fra cui soprattutto la L6, ricordano le vie del Verdon. La parete anche se non sempre verticale propone comunque tratti veramente ripidi (seconda parte soprattutto), e seppure la via abbia un carattere più votato all’arrampicata sportivo/moderna di montagna, il percorso segue con astuzia le zone più logiche senza mai forzare le linea di salita. L’itinerario è molto ben protetto anche se al di sotto del 6a la distanza tra gli spit non è ravvicinata come in falesia (ma neanche troppo, alcune vie di Vivalda e c. sempre in zona sono attrezzate più engagèe). Possono essere utili ma non indispensabili alcuni friends.

(relazioni Cesare Marchesi 2008)
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