Arrampicare al Laus
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Arrampicare al Laus
Di ritorno dalla Val Maira facciamo tappa ai Bagni di Vinadio per una meritata cenetta ed un buon sonno ristoratore in vista di una giornata arrampicatoria sulle nuove vie attrezzate al lago di San Bernolfo (relazioni presso il Rifugio De Alexandris-Foches). Domenica mattina sveglia colazione e......attesa: i nostri amici Robin e Paolo (noto ad alcuni come il Mullah) sono in ritardo ; mentre aspettiamo il tempo si imbarca piove ma fa ancora in tempo ad uscire il sole e ci raggiungono anche altri due nostri amici Danilo e Manuela! Bene il gruppo vacanze è pronto e finalmente si parte per l'ambita meta. Tappa veloce al rifugio per salutare Emilio, visionare le ultime novità e scegliere le vie. La scelta cade su due vie recenti, Luna ( 4 o 5 tiri max 5b e sulla vicina Petit Marten ( 5 tiri max 5c) a scapito della 8 mm già occupata e di Il reverso perso perchè troppo distante (praticamente sulla rocca di San Bernolfo) visto che il tempo non era dei migliori. Arrivati all'attacco ci imbraghiamo come documentano le foto sotto un pallido sole che al primo tiro colto da una crisi di timidezza non si fà più vedere e per contro iniziano a farsi sentire i primi tuoni; attaccato il secondo tiro di Luna inizia a piovere e decidiamo di battere in ritirata anche se la calata dalla seconda sosta è micidiale per via di un pendolo non indifferente e della roccia sporca e scivolosa Tornati con i piedi per terra ci dirigiamo lesti e mesti al rifugio a consolarci con un bicchiere di quello buono, ripromettendoci di tornare viste le tante novità, la bellezza del paesaggio e l'ottima spittatura delle vie
Alcuni scatti dei preparativi, dopodichè il fotografo ufficiale (la sottoscritta ) era troppo impegnato a darsela a gambe sotto la pioggia battente
Ezio previdente mette zaini e scarpe sotto una roccia
Robin inaugura il caschetto
Paolo litiga con l'imbrago
Alcuni scatti dei preparativi, dopodichè il fotografo ufficiale (la sottoscritta ) era troppo impegnato a darsela a gambe sotto la pioggia battente
Ezio previdente mette zaini e scarpe sotto una roccia
Robin inaugura il caschetto
Paolo litiga con l'imbrago
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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- Alexander
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...
...si per forza!!!
"la vita è più rosea attraverso un bicchiere di rosso!"
Atos
...ma foto tue?
a consolarci con un bicchiere di quello buono
"la vita è più rosea attraverso un bicchiere di rosso!"
Atos
...ma foto tue?
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Ahimè io sono il fotografo ufficiale e come spesso accade fotografo tutti e mai me , ma sabato si è fatta un'eccezione!!!
La giornata non prometteva niente di buono; l'idea era di andare a fare la Super Ellena alla punta Ghigo ma nonostante la sveglia all'alba giunti in Val Gesso la situazione meteo si presentava disastrosa che si fà??? tentiamo con la Val Stura La fortuna ci aiuta e qui troviamo un pallido sole; saliti al rifugio del Laus nasce l'idea di salire 8 mm, una delle ultime nate nella zona! Idea nata e morta subito a causa di un imprevisto tecnico; la passerella per guadare l'emissario del Lago di San Bernolfo non c'è più e qui parte uno dei primi tafferugli (ormai ben noti) coniugali Bene, anzi male. Propongo allora di fare il giro del lago ma qualcuno si oppone pertanto si decide di cambiare itinerario e salire a fare una via alla Rocca di San Bernolfo. Dopo circa un'ora di cammino della via manco l'ombra e sull'onda del secondo tafferuglio si torna al lago dove si consuma un duello all'ultimo "rinvio" mentre il tempo peggiora drasticamente!!! Se continuiamo così non facciamo niente dico io e sotterrata l'ascia di guerra decidiamo di fare qualche tiretto sulle vie sopra al lago pur dovendo circumcamminarlo visto la mancanza delle sopramenzionata passerella che consente di dimezzare l'avvicinamento! La giornata si conclude con un tiretto su 8 mm, un riscaldamento sul monotiro worm up e due tiretti su occhi blu sotto un tentantivo di pioggia!
Al ritorno come sempre tappa da Emilio per integrare le calorie bruciate
Riscaldamento sul monotiro
La giornata non prometteva niente di buono; l'idea era di andare a fare la Super Ellena alla punta Ghigo ma nonostante la sveglia all'alba giunti in Val Gesso la situazione meteo si presentava disastrosa che si fà??? tentiamo con la Val Stura La fortuna ci aiuta e qui troviamo un pallido sole; saliti al rifugio del Laus nasce l'idea di salire 8 mm, una delle ultime nate nella zona! Idea nata e morta subito a causa di un imprevisto tecnico; la passerella per guadare l'emissario del Lago di San Bernolfo non c'è più e qui parte uno dei primi tafferugli (ormai ben noti) coniugali Bene, anzi male. Propongo allora di fare il giro del lago ma qualcuno si oppone pertanto si decide di cambiare itinerario e salire a fare una via alla Rocca di San Bernolfo. Dopo circa un'ora di cammino della via manco l'ombra e sull'onda del secondo tafferuglio si torna al lago dove si consuma un duello all'ultimo "rinvio" mentre il tempo peggiora drasticamente!!! Se continuiamo così non facciamo niente dico io e sotterrata l'ascia di guerra decidiamo di fare qualche tiretto sulle vie sopra al lago pur dovendo circumcamminarlo visto la mancanza delle sopramenzionata passerella che consente di dimezzare l'avvicinamento! La giornata si conclude con un tiretto su 8 mm, un riscaldamento sul monotiro worm up e due tiretti su occhi blu sotto un tentantivo di pioggia!
Al ritorno come sempre tappa da Emilio per integrare le calorie bruciate
Riscaldamento sul monotiro
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Lao Tse (VI sec a.C.)
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Sabato siamo tornati in quel della Rocca di San Bernolfo a chiudere il conto in sospeso con la via che risale l'anticima della rocca, Reverso perso. Ore 6 partenza da Savona con arrivo a San Bernolfo alle 8,30 (tappa colazione ). Breve tappa al rifugio per un saluto veloce e un'ulitma occhiata alla relazione della via e si và. Dopo un centinaio di metri faciamo un piacevole incontro
Dopo circa 40 minuti di cammino siam in vista della nostra meta
Dopo altri 30 minuti di pietraia e coni di sfasciumi siamo all'attacco
Ci aspettano quattro tiri da 50 mt ciascuno con difficoltà max 5b con pochi, ma buoni, spit.
3° tiro
Ma giunti all'ultima lunghezza il panorama è veramente bello!!!
Alla fine del quarto tiro si può proseguire sul filo di cresta brevi tratti di II, e giungere in cima all'anticima per poi ridiscendere il medesimo tratto a piedi
e la via stessa con quattro comode doppie ( utili corde da 60 mt)
La splendida giornata (senza l'ombra dei ben noti tafferugli ) si è conclusa con una bella merenda al rifugio in compagnia di alcuni amici comparsi come per magia proprio mentre ci versavamo un bicchiere di quello buono
Dopo circa 40 minuti di cammino siam in vista della nostra meta
Dopo altri 30 minuti di pietraia e coni di sfasciumi siamo all'attacco
Ci aspettano quattro tiri da 50 mt ciascuno con difficoltà max 5b con pochi, ma buoni, spit.
3° tiro
Ma giunti all'ultima lunghezza il panorama è veramente bello!!!
Alla fine del quarto tiro si può proseguire sul filo di cresta brevi tratti di II, e giungere in cima all'anticima per poi ridiscendere il medesimo tratto a piedi
e la via stessa con quattro comode doppie ( utili corde da 60 mt)
La splendida giornata (senza l'ombra dei ben noti tafferugli ) si è conclusa con una bella merenda al rifugio in compagnia di alcuni amici comparsi come per magia proprio mentre ci versavamo un bicchiere di quello buono
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Ciao Gabriamicodimaher ci si ritrova Paranchi??? mi sà che non li sò fare forse è meglio una salsiccia in sostagabriamicodimaher wrote:un saluto agli amici del mully! Belle foto!
ci sentiamo per una via asieme , magari col mulli e i paranchi!
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GraziePazzaura wrote:Ottimo! bravi bella salita....
Alexander wrote:..che spettacolo!!!!!!!!!!!!!!!! Very Happy
Sì le Marittime sono proprio incantevoli!
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In effetti gli spit non sono molti ed in alcuni tratti non è facile individuare la via soprattutto nel secondo e nel quarto tiroghiso983 wrote:Una volta l'ho fatta anche io, solo che sono uscito dalla via, e non sapevo più come salire!
per fortuna un mio amico ha buttato una corda dall'alto se no rimanevo appeso lì!!
spettacolare come posto però!
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Vado un po' controcorrente, ma ci tengo ad esporre le mie impressioni sulle vie nella zona del Laus, pubblicate sul recente numero di Pareti.
Premettendo che è da una vita che frequento con soddisfazione la Valle Stura sia d'estate che d'inverno, ho ripetuto alcune volte negli ultimi 3 o 4 anni le prime vie al Vallonetto (Provare per Credere, e Occhi Blu) trovandole meritevoli e adatte per trascorrere una bella gioranta in montagna in estremo relax, con chiodatura rassicurante e tutto sommato su buona roccia.
Ora in primavera appena mi è arrivato a casa il numero di Pareti sono stato molto contento di trovare altre vie relazionate nella zona e le ho messe tra le possibili salite della stagione estiva.
Ormai tre settimane fa propongo al mio socio di andare a fare le vie alla Guglia di San Bernolfo e dopo una bella camminata arriviamo all'attacco. Iniziamo sulla via centrale (non ho sotto mano la relazione per il nome), parto io sul primo tiro (5c mi sembra) e lo trovo impegnativo per la chiodatura un po' strana, ma la roccia non è poi tanto male.
Nel secondo e terzo tiro però la musica cambia la roccia si fa più rotta, lichenosa ed erbosa, si riesce ad integrare in un paio di punti, ma quando arrivo in cima dopo il breve quarto tiro sono un po' deluso, per via del concetto di roccia buona o ottima che mi aspettavo da relazione.
Scendiamo e facciamo la via di fianco a destra che a dettta dei chiodatori presenta un gioiello placca (6a+) che voglio assolutamente provare; primi due tiri carini ma niente di più.
Arrivo al terzo e la placca mi delude un po', in fondo niente di speciale.
Un ultimo tiro un po' da integrare porta quasi in cima.
Nel complesso viette al di sotto delle attese alimentate dalla relazione di Pareti, su roccia nel complesso discreta ben lontana dal mio concetto di roccia buona.
Sabato scorso con tempo incerto decido di andare a vedere le due viette sul Vallonetto poco più a monte di Provare per credere e Occhi Blu (scusate ma non mi ricordo i nomi) già sul sentiero che sale al Colle della Guercia.
Saliamo quella di destra e con mio stupore anche qui non riscontro quella roccia buona o ottima e quella scalata definita di soddisfazione, che mi aspettavo.
La roccia anche qui l'ho trovata mediocre, in certi punti muschiosa e molto lichenata, con cenge erbose e terrose; in più era bagnata ma non influisce sul mio giudizio.
Il posto è fantastico e rilassante, ma sinceramente non riesco bene a capire come in una rivista con distribuzione nazionale si possano presentare e decantare delle vie su questo tipo di roccia mediocre.
Queste sono le mie impressioni personali; alcuni certamente non la penseranno come me.
Lorenzo
Premettendo che è da una vita che frequento con soddisfazione la Valle Stura sia d'estate che d'inverno, ho ripetuto alcune volte negli ultimi 3 o 4 anni le prime vie al Vallonetto (Provare per Credere, e Occhi Blu) trovandole meritevoli e adatte per trascorrere una bella gioranta in montagna in estremo relax, con chiodatura rassicurante e tutto sommato su buona roccia.
Ora in primavera appena mi è arrivato a casa il numero di Pareti sono stato molto contento di trovare altre vie relazionate nella zona e le ho messe tra le possibili salite della stagione estiva.
Ormai tre settimane fa propongo al mio socio di andare a fare le vie alla Guglia di San Bernolfo e dopo una bella camminata arriviamo all'attacco. Iniziamo sulla via centrale (non ho sotto mano la relazione per il nome), parto io sul primo tiro (5c mi sembra) e lo trovo impegnativo per la chiodatura un po' strana, ma la roccia non è poi tanto male.
Nel secondo e terzo tiro però la musica cambia la roccia si fa più rotta, lichenosa ed erbosa, si riesce ad integrare in un paio di punti, ma quando arrivo in cima dopo il breve quarto tiro sono un po' deluso, per via del concetto di roccia buona o ottima che mi aspettavo da relazione.
Scendiamo e facciamo la via di fianco a destra che a dettta dei chiodatori presenta un gioiello placca (6a+) che voglio assolutamente provare; primi due tiri carini ma niente di più.
Arrivo al terzo e la placca mi delude un po', in fondo niente di speciale.
Un ultimo tiro un po' da integrare porta quasi in cima.
Nel complesso viette al di sotto delle attese alimentate dalla relazione di Pareti, su roccia nel complesso discreta ben lontana dal mio concetto di roccia buona.
Sabato scorso con tempo incerto decido di andare a vedere le due viette sul Vallonetto poco più a monte di Provare per credere e Occhi Blu (scusate ma non mi ricordo i nomi) già sul sentiero che sale al Colle della Guercia.
Saliamo quella di destra e con mio stupore anche qui non riscontro quella roccia buona o ottima e quella scalata definita di soddisfazione, che mi aspettavo.
La roccia anche qui l'ho trovata mediocre, in certi punti muschiosa e molto lichenata, con cenge erbose e terrose; in più era bagnata ma non influisce sul mio giudizio.
Il posto è fantastico e rilassante, ma sinceramente non riesco bene a capire come in una rivista con distribuzione nazionale si possano presentare e decantare delle vie su questo tipo di roccia mediocre.
Queste sono le mie impressioni personali; alcuni certamente non la penseranno come me.
Lorenzo
Ho riscontrato una caratteristica comune a tutte queste vie ed è il progressivo peggioramento della solidità della roccia negli ultimi tiri che tu mi confermi anche alla Guglia di San Bernolfo dove ho intenzione di andare sabato prossimo. Credo che in parte sia imputabile al cambiamento nella giacitura delle rocce dovuta ai piegamenti dell'orogenesi alpina e in parte all'ambiente decisamente alpino con inverni rigidi e gelate che tendono a fessurare e spaccare la roccia lungo preesistenti linee di debolezza. Trovo in generale una situazione abbastanza analoga a tante altre vie fatte in quota; nonostante la buona chiodatura le vedo più come vie di montagna che come vie di falesia con tutte le conseguenze che ne derivano, caduta massi, integrazioni, manovre di aggiramento per scomparsa di appigli
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Pienamente d'accordo, sono vie di montagna dove in generale prima di tirare una presa bisogna controllarla (e a volte non basta).
Ciò che mi ha deluso è che leggendo la pubblicità su Pareti mi aspettavo di trovare una roccia decisamente migliore: sarà che ultimamente sono diventato più esigente sulla qualità della roccia, ma per me la roccia ottima è ben altra.
Ciò che mi ha deluso è che leggendo la pubblicità su Pareti mi aspettavo di trovare una roccia decisamente migliore: sarà che ultimamente sono diventato più esigente sulla qualità della roccia, ma per me la roccia ottima è ben altra.
In effetti se hai girato per Finale e per il Monbracco lì la roccia e veramente ottima e pertanto si diventa come giustamente hai detto più esigenti. Anche a me capita e per non perdere l'abitudine faccio spesso qualche salita alle rocche del Reopasso dove se non ti resta qualcosa in mano o non ti sparisce l'appoggio sotto al piede, ti arriva in testa qualcosa spostato dalla corda del primo che sale Sabato ad ogni modo terrò a mente quanto hai scritto
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In effetti su reverso perso alcuni appigli mi sono rimasti in mano pure a me (bisognerebbe mandarci disgaggio ) così come sulla Francesca domenica scorsa nonostante l'alta frequentazione. Per sabato pensavo di portarmi anche 2 chiodini ed un martello, non si sà mai
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Visto che in zona ci mancava solo la Guglia di San Bernolfo, partiamo sabato mattina al'alba e di gran carriera ben intenzionati ad arrivare in cima. Fatta la solita tappa colazione al rifugio e scelta la via partiamo alla volta della Guglia con l'intenzione di salire la via centrale Nunatack ( 4 tiri 5c, 5b, 5a, 4c) e una volta guadagnata la cresta, raggiungere la vetta con la splendida Croce Magnificat.
Dopo circa un'ora di cammino raggiungiamo l'attacco
Parte per primo il gentil consorte, amante delle placche, ed il primo tiro è proprio uno spettacolo
Il secondo me lo becco io e dopo un pò di gira di qua e gira di là mi decido, chiappo lo spigolo e salgo
Ormai le difficoltà diminuiscono così come la chiodatura (per altro sempre presente dove necessaria) e sul quarto tiro ci si rilassa
Guadagnata la cresta il panorama è veramente da mozzafiato e si respira aria di alpinismo classico anche se dotati di scarpette
Finalmente in vetta
con un bel panorama sul Corborant
Discesi per comodo sentiero al colletto tra la Guglia e la Rocca di San Bernolfo ripristiniamo l'assetto della palina indicatrice
Nonostante la bellezza il luogo risulta poco frequentato e sulla via del ritorno incontriamo solo lui
Dopo circa un'ora di cammino raggiungiamo l'attacco
Parte per primo il gentil consorte, amante delle placche, ed il primo tiro è proprio uno spettacolo
Il secondo me lo becco io e dopo un pò di gira di qua e gira di là mi decido, chiappo lo spigolo e salgo
Ormai le difficoltà diminuiscono così come la chiodatura (per altro sempre presente dove necessaria) e sul quarto tiro ci si rilassa
Guadagnata la cresta il panorama è veramente da mozzafiato e si respira aria di alpinismo classico anche se dotati di scarpette
Finalmente in vetta
con un bel panorama sul Corborant
Discesi per comodo sentiero al colletto tra la Guglia e la Rocca di San Bernolfo ripristiniamo l'assetto della palina indicatrice
Nonostante la bellezza il luogo risulta poco frequentato e sulla via del ritorno incontriamo solo lui
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ciao a tutti,
sono nuovo del forum e quindi prima di tutto vi saluto, ma mi dilungherò in presentazioni nello spazio designato..
ho visto che avete frequentato le pareti in quel di san bernolfo e quindi potrei chiedervi un consiglio spassionato. pensavamo di affrontare questa domenica "reverso perso". è questa una via che consigliereste come prima esperienza in ambiente montano? finora io ed il mio collega abbiamo fatto falesie e vie lunghe con chiodatura falesistica (vedi finale ligure e dintorni) e ci muoviamo intorno al 6a... abbiamo letto l'articolo su alp e ci è sembrata una via adatta, ma qui ho visto pareri discordanti ! cosa ne dite??
sono nuovo del forum e quindi prima di tutto vi saluto, ma mi dilungherò in presentazioni nello spazio designato..
ho visto che avete frequentato le pareti in quel di san bernolfo e quindi potrei chiedervi un consiglio spassionato. pensavamo di affrontare questa domenica "reverso perso". è questa una via che consigliereste come prima esperienza in ambiente montano? finora io ed il mio collega abbiamo fatto falesie e vie lunghe con chiodatura falesistica (vedi finale ligure e dintorni) e ci muoviamo intorno al 6a... abbiamo letto l'articolo su alp e ci è sembrata una via adatta, ma qui ho visto pareri discordanti ! cosa ne dite??
La chiodatura è un pò lunga, diciamo più in stile dolomitico che falesistico, ma se arrampichi a vista sul 6a non dovresti incontrare problemi, i passi più impegnativi sono cmq chiodati! Buona salita
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A proposito per la discesa in doppia su Reverso perso sono necessarie due mezze da 60! Forse noi siamo da quelle parti sabato, se capiti ci beviamo un gotto al rifugio!!
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se tutto procede liscio dovremmo pernottare sabato al laus ed arrampicare al mattino seguente...quindi volentierigecko wrote:A proposito per la discesa in doppia su Reverso perso sono necessarie due mezze da 60! Forse noi siamo da quelle parti sabato, se capiti ci beviamo un gotto al rifugio!!
ok per le corde...ciao e grazie
a fare petite pest??? Con noi indovinate un pò chi c'eradama wrote:vabbè noi siamo andati sulla meja
Last edited by gecko on Sat Sep 06, 2008 22:56, edited 2 times in total.
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no no era più corretto dire "eccome se siamo andati"wolf wrote:eccome se sono andati puff puff pant pant
Ho già scaricato le foto e le ho ridimensionate; appena ho un attimo le carico e le inserisco
Grazie ancora per la piacevole compagnia!!! Alla prossima
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Quella di cui mi avevi parlato al telefono? Che fate di bello settimana prossima? Sentiamocidama wrote:no siamo andati a fare eterni peter pan una via nova nova
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Come anticipato sabato si è tornati al Laus ben intenzionati a salire Luna. L'intenzione c'era, la via no giunti all'attacco insieme al mitico Wolf e all' imperterrito Mullah scopriamo che la via è già ampiamente trafficata perciò ripieghiamo su Petit Martin.
Iniziano i preparativi, seri quelli di Wolf
un pò meno quelli di Ezio
Tutti pronti, un due tre e.......come organizziamo le cordate? rapida decisione, io e il Mullah, Ezio e Wolf!!!
Ora si può partire!!!
Ma cosa c'è di così interessante?
ahhhh!! ecco
Wolf in azione
La salita procede ed ahimè trovandomi in altre faccende affaccendata non riesco a documentare come si dovrebbe i passaggi della via se non l'uscita dell'ultimo tiro
Dopo un breve trasferimento su tracce di sentiero si arriva alla sosta per la doppia e con due calate si torna alla base appena in tempo per evitare una doccia in parete! Inizia difatti a cadere qualche goccia ma per nostra fortuna sarà solo una nuvoletta di passaggio e nonostante il cielo plumbeo raggiungiamo asciutti il rifugio dove ci aspetta un gotto di vino con cui brindiamo alla via salita e alle prossime future
Iniziano i preparativi, seri quelli di Wolf
un pò meno quelli di Ezio
Tutti pronti, un due tre e.......come organizziamo le cordate? rapida decisione, io e il Mullah, Ezio e Wolf!!!
Ora si può partire!!!
Ma cosa c'è di così interessante?
ahhhh!! ecco
Wolf in azione
La salita procede ed ahimè trovandomi in altre faccende affaccendata non riesco a documentare come si dovrebbe i passaggi della via se non l'uscita dell'ultimo tiro
Dopo un breve trasferimento su tracce di sentiero si arriva alla sosta per la doppia e con due calate si torna alla base appena in tempo per evitare una doccia in parete! Inizia difatti a cadere qualche goccia ma per nostra fortuna sarà solo una nuvoletta di passaggio e nonostante il cielo plumbeo raggiungiamo asciutti il rifugio dove ci aspetta un gotto di vino con cui brindiamo alla via salita e alle prossime future
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
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