Perti Nord : "Via attraverso il Fico"

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Erne
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Perti Nord : "Via attraverso il Fico"

Post by Erne »

Richiodata e risistemata la “Via attraverso il Fico”, al Versante Nord della Rocca di Perti.

In due giorni della scorsa settimana nonno Dino ed Erne si sono, al solito, sobbarcati il lavoro di sistemazione; rimpiazzati i resinati che muovevano e aggiunto uno nella parte finale dell’ultimo tiro. Rimane un masso instabile sul terzo tiro dopo la fessura (da non toccare anche se ancora abbastanza “incastrato”) ; non si poteva tirar giù, data la presenza di diverse cordate nei dintorni. ,,,,si farà appena possibile.

La via risulta chiodata più corta nei tratti impegnativi, mentre rimangono alcuni “lunghi” nei tratti più “facili” ( ..rispetto al livello della via che rimane sul 6b + !! ) in parte proteggibili su alberelli e/o clessidre.

Ricordo che la via era stata dedicata ad Alessandro Piccinino.

Questa dedica veniva da un semplice antefatto:
nei giorni di “prova e ricerca” della linea, abbiamo incontrato alcune volte L. Pizzorni e F. Rolando che pulivano e chiodavano altre vie (Consolando Consuelo …e altre) sulla nord.
Proprio Luigi, buon conoscitore del Finalese, ci spiegava che per quanto ne sapeva lui il primo salitore della fessura del penultimo tiro (..anche se non ne rimaneva traccia), quello che parte dalla cengia mediana, era stato Alessandro Piccinino. Un giovane che poi sarebbe caduto in montagna dopo qualche anno.

Il nome alla via era già stato dato, ma ci era parsa naturale la dedica sopra detta.


Buone salite !
Last edited by Erne on Sun Sep 14, 2008 9:27, edited 1 time in total.
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voodstock
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Re: Perti Nord : "Via attraverso il Fico"

Post by voodstock »

Erne wrote: nonno Dino ed Erne
coppia inossidabile!

presto andreno a tastare le prese :wink:
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mahler
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Post by mahler »

Sono stato venerdì, ottimo lavoro. Confermo quanto detto su Alessandro, con il quale ho passato gli anni dall'83 all'87 a fare vie in montagna, dalla Marmolada alla Nord del Civetta, al Capucin fino alle nostre Marittime, un grande alpinista con già un carnet di salite da accademico. Sarà sempre con me.
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skeno
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Post by skeno »

...come sempre sono strabiliato dalle performance di nonno Dino!!!

Ciao
Erne!

Skeno
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gecko
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Post by gecko »

Grandi e sempre efficienti :nod: grazie!!!!
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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Alexander
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...

Post by Alexander »

...siete semplicemente due miti!

...che potervi dire se non GRAZIE!!! 8)
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Roger
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Post by Roger »

Grande Erne, magari se mi alleno ancora una dozzina d'anni la vado a fare. :lol:
:smt039
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Ago
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Post by Ago »

Che dire: "Grazie e complimenti".
Sento il tuo passo sincrono col mio

http://ik1ype.blogspot.com/
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Erne
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Post by Erne »

mahler wrote:............................... Confermo quanto detto su Alessandro, con il quale ho passato gli anni dall'83 all'87 a fare vie in montagna, dalla Marmolada alla Nord del Civetta, al Capucin fino alle nostre Marittime, un grande alpinista con già un carnet di salite da accademico. Sarà sempre con me.

....bene, attendevo la tua precisazione su Alessandro Piccinino.



.
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mikesangui
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Post by mikesangui »

Ciao, la via è 6b+.. e immagino che lì... dove ci sono i passi di 6b+ sia protetta "vicina"... ma hai scritto che in alcuni punti più "facili (rispetto al 6b+)" è chiodata più lunga...
Cosa intendi per facili?
I tratti protetti più lunghi sono tratti di... 6a... 5b.... 4 ??
grazie
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Erne
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Post by Erne »

.....sprotetti ( o protetti lunghi !) alcuni tratti sul 4b - 4c (..5 in cima !) non superiori ai 5/6 m :

nel 1 tiro, dopo l'uscita dal "tetto del fico" fino in sosta 4/5 m. ;
nel 2 tiro, 4/5 m. in partenza dalla sosta 1 e poi dopo una fessura (in cui c'è anche un chiodo tradizionale) il tratto che porta in cengia;
nel terzo, dall'uscita della "famigerata" fessura fino in sosta per 5/6 m. ;
nel quarto, 3/4 m. all'uscita della sosta 3 ....poi tiro chiodato + lungo rispetto agli altri

(;;non prendere tutto per oro colato!!!)...mi paiono abb. attendibili, ma (dato che non sono certamente.. "il vate" ) attendiamo qualche recente ripetizione per una conferma !


.....magari la tua !!!

:)
Last edited by Erne on Thu Sep 25, 2008 17:49, edited 3 times in total.
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mikesangui
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Post by mikesangui »

Grazie mille!!!

non so... il 6b/6b+ mi spaventa... sono gradi che provo a fare (a volte ) in falesia... e non sempre passo... credo sia un po' impegnativa per il mio livello a meno di non andare con qualcuno molto sicuro.
Vedrò...

Grazie dell'info.. .che serve sempre!!
Ciao ciao
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maxgastone
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Post by maxgastone »

Sono commosso... :wink:

:D
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Jaco
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Post by Jaco »

scusate se vado un poco OT ma evitavo di aprire un topic per una domanda..

volevo fare la via Nonno Dino a Perti, però non capisco nell'ultimo tiro cosa si intenda per A0/6b+?
significa che il tratto duro è azzerabile ad esempio con un cordone in parete (tipo dulfer di vecchie beline) ?

Io sono sul 5c, finchè c'è un pezzo di 6a passo ma col 6b+ ci lascio i rinvii...e volevo evitare! Quindi mi informavo prima di trovarmi all'ultimo tiro nella c....a!
Grazie a chi avra la pazienza di rispondermi
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TylerDurden
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Post by TylerDurden »

vuol dire che facendo quel passo in A0 (ossia tirando il cordone o il rinvio) il resto del tiro è comunque 6b+...il che significa che se uno passasse completamente in libera probabilmente farebbe qualcosa di molto più duro di 6b+. diciamo che per riuscire ad arrivare in cima potresti comunque cavartela un po' meno che col 6b+(tirando ad esempio tutti i rinvii), però sappi a cosa vai incontro.
Volante 1 a volante 2: siete arrivati o no? No perchè c'è un silenzio assordante: bisogna urlare tutti assieme STATTE CAPITALE!!! Dopo 2 giorni passati a CAPITAN HARLOCK e MASTER OF STONE che dire...
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Erne
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Post by Erne »

Jaco wrote:scusate se vado un poco OT ma evitavo di aprire un topic per una domanda..

volevo fare la via Nonno Dino a Perti, però non capisco nell'ultimo tiro cosa si intenda per A0/6b+?
significa che il tratto duro è azzerabile ad esempio con un cordone in parete (tipo dulfer di vecchie beline) ?

Io sono sul 5c, finchè c'è un pezzo di 6a passo ma col 6b+ ci lascio i rinvii....................
:arrow: attenzione........nessuno ha mai parlato di A0/6b+ su "Nonno Dino" !! ...altrimenti avrebbe ragione Tyler...!!

Leggi bene quà :
http://www.arrampicate.it/itinerario.ph ... rario=1935


L'ultimo tiro è tutto sul 6a, se si tirano i rinvii nei due/tre metri della placca di 6b+ in modo da azzerare (A0).....


...fine OT
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maxgastone
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Post by maxgastone »

Erne wrote:
Jaco wrote:scusate se vado un poco OT ma evitavo di aprire un topic per una domanda..

volevo fare la via Nonno Dino a Perti, però non capisco nell'ultimo tiro cosa si intenda per A0/6b+?
significa che il tratto duro è azzerabile ad esempio con un cordone in parete (tipo dulfer di vecchie beline) ?

Io sono sul 5c, finchè c'è un pezzo di 6a passo ma col 6b+ ci lascio i rinvii....................
attenzione........nessuno ha mai parlato di A0/6b+ su "Nonno Dino" !! ...altrimenti avrebbe ragione Tyler...!!

Leggi bene quà :
http://www.arrampicate.it/itinerario.ph ... rario=1935


.
Erne è sempre un bel 6A... finalese :D :D :D

Mi pento pubblicamente perchè mi manca ancora la via, ma spero di colmare presto la lacuna... :wink:
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Erne
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Post by Erne »

maxgastone wrote:
Erne wrote:
Jaco wrote:scusate se vado un poco OT ma evitavo di aprire un topic per una domanda..

volevo fare la via Nonno Dino a Perti, però non capisco nell'ultimo tiro cosa si intenda per A0/6b+?
significa che il tratto duro è azzerabile ad esempio con un cordone in parete (tipo dulfer di vecchie beline) ?

Io sono sul 5c, finchè c'è un pezzo di 6a passo ma col 6b+ ci lascio i rinvii....................
attenzione........nessuno ha mai parlato di A0/6b+ su "Nonno Dino" !! ...altrimenti avrebbe ragione Tyler...!!

Leggi bene quà :
http://www.arrampicate.it/itinerario.ph ... rario=1935


.
Erne è sempre un bel 6A... finalese :D :D :D

Mi pento pubblicamente perchè mi manca ancora la via, ma spero di colmare presto la lacuna... :wink:

,,,,,,,,questo è vero !!! 6a Finalese tosto .

.
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Jaco
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Post by Jaco »

grazie mille, avevo letto la relazione e mi sono espresso male, intendevo appunto A0 oppure 6b+ (se non si azzera)!
Mi serviva appunto sapere se era possibile azzerare quel tratto..cmq mi sa che aspetterò un pò a farla..il 6a finalese continuo non è ancora il mio livello base.. :(

[fine OT]
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Erne
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Post by Erne »

(Ri)Fatta oggi la "via attraverso il Fico" :

salita insieme a Mauro "woodstock" che si è tirato i prime tre (più difficili!) tiri , mentre io ho seguito (..a fatica! :P )
per poi salire da primo l'ultimo tiro.

a questa mini-relazione :
http://www.arrampicate.it/itinerario.ph ... rario=1939

aggiungerei; almeno un + nel secondo tiro (..solo 2/3 metri ma mi pare ci stia!..e mi sà che c'è un errore di "stampa"!),
5c/6a nell'ultimo tiro.


Giornata bellissima, con solo un pò di venticello in alto, ma siamo saliti in maglietta ; attaccato tardi (alle 12) per impegni vari, e usciti verso le 13.30.

Salita dura e impegnativa, sono arrivato a partire per il tiro finale con le braccia "semi-ghisate" !!

Ma me la sono "goduta" tutta !!!!

:wink:
Last edited by Erne on Fri Oct 10, 2008 23:33, edited 1 time in total.
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voodstock
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Post by voodstock »

via bellissima
inoltre percorrerla con chi l'ha creata le dà un notevole valore aggiunto!

la roccia della nord di perti non finisce di stupirmi per la varietà e bellezza dei movimenti e delle conformazioni;
nessuna delle vie percorse lì finora è stata uguale all'altra.
inoltre la linea del "fico" è molto logica, a tratti spettacolare, quasi sempre di una verticalità a prova di goccia!

concordo con Erne, i due tiri in fessura sono alquanto particolari, un vero test di inventiva motoria.
prima fessura: biditi, pinzata, dinamico su piattone, piedi spalmati o incastrati
seconda fessura: chiusure bordi slabbrati e dulfer, piedi in ogni modo
sono un autentico godimento, tiri per noi nostalgici della scalata tecnici

senz'altro consigliata

grande Erne!
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Alexander
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Post by Alexander »

...siete dei grandi come sempre!!!! :D
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mikesangui
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Post by mikesangui »

Domani.. con un po' di amici tenterò la salita...
La prossima settimana vi consegnerò le mie impressioni... devo dire che è una via che mi attrae molto... anche se tempo sia un po' sopra il mio livello. sopratutto per la continuità!!!
Vedremo!!!
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Post by maxgastone »

mikesangui wrote:Domani.. con un po' di amici tenterò la salita...
La prossima settimana vi consegnerò le mie impressioni... devo dire che è una via che mi attrae molto... anche se tempo sia un po' sopra il mio livello. sopratutto per la continuità!!!
Vedremo!!!
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Post by Alexander »

...dacci dentro! io mi sa che ci passo in settimana prossima! non vedo l'ora! fai foto è!

ciao

:wink:
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Post by mikesangui »

Ciao a tutti!!! belin che batosta stratosferica!!!
La via è stupenda... ma decisamente sopra il mio livello! non avessi avuto chi ha saputo tirare molto bene la via sarei dovuto scendere. Non ho mai tirato tanti rinvii.

Alcune impressioni, di uno che è salito da secondo e tirando rinvii.. quindi uno molto lontano da aver fatto la via e sopratutto, essersela goduta come si dovrebbe.

Complessivamente la via è davvero stupenda, tanti tipi di arrampicata concentrati in 4 tiri.
Personalmente ho trovato il terzo tiro stupendo ( e in effetti è quello in cui non ho tirato i rinvii ..anche se mi sono appeso spesso per riposarmi), molto istruttivo e di soddisfazione! seguire una fessura verticale così continua è una fatica ma una goduria!

Il tiro meno interessante (a mio parere) è il secondo che concentra la difficoltà intorno a un paio di movimenti , molto bello e vario il primo tiro, più di forza.. e stancante.

L'ultimo..ha la sezione centrale davvero intelligente.. nel senso che richiede un bel ragionamento di movimenti per uscirne.

So di non essere stato molto chiaro... sicuramente è una via che ripeterò quando ne sarò all'altezza.
Certamente mi lavorerò il 3° tiro salendo dai primi due di nonno dino.. ne vale la pena!!!

Un accorgimento.

Ci siamo dimenticati una fettuccia nella cengia per cui siamo scesi in doppia (una da 60 fino alla cengia), arrivati alla cengia non c'è la sosta per cui o ci si cala da vecchie beline, o da nonno dino con un'altra da 60 metri fino a terra.
Visto che vecchie beline non ricordavamo perfettamente da dove uscisse ci siamo calati da nonno dino.
Ci si è incastrata la corda sulla sosta a causa del suo posizionamwnto. E un amico mi ha detto che anche a lui era successo uguale.
Probabilmente è una sosta che per come è messa non si presta a scendere in doppia.
Se doveste avere in progetto di cambiarla.. probabilmente basta mettere i fittoni poco più sotto e e diventa usabile per le doppie. Altrimenti conviene scrivere in zona un cartello in cui si sconsiglia la doppia per questo motivo.


Davvero complimenti ai creatori di questa splendida via!!!
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Post by mahler »

le discese da Nonno Dino e sulle altre vie presenti sono da effettuarsi in caso di necessità e comunque attrezzando le soste con cordone e manillon da lascio. Non occorre scrivere nessun cartello, basta osservare il posizionamento delle varie soste e naturalmente il fatto che sono concepite per la progressione e non per la discesa soprattutto quelle fatte su golfari (a meno come dicevo prima per casi di necessità). In caso si volesse scendere in doppia il settore della parete in questione, le calate migliori si trovano su Sgrivure e Purchin, sulla parete a sinistra di Gibba (perfettamente dritte e verticali e su fittoni resinati doc). Il sentireo alla fine delle vie comunque è la soluzione più veloce e sicura, (senza passare dalla croce di vetta prendere il sentierino marcato che a sinistra scende contornando il bordo siperiore della parete Nord).
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mikesangui
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Post by mikesangui »

mahler wrote:le discese da Nonno Dino e sulle altre vie presenti sono da effettuarsi in caso di necessità e comunque attrezzando le soste con cordone e manillon da lascio. Non occorre scrivere nessun cartello, basta osservare il posizionamento delle varie soste e naturalmente il fatto che sono concepite per la progressione e non per la discesa soprattutto quelle fatte su golfari (a meno come dicevo prima per casi di necessità). In caso si volesse scendere in doppia il settore della parete in questione, le calate migliori si trovano su Sgrivure e Purchin, sulla parete a sinistra di Gibba (perfettamente dritte e verticali e su fittoni resinati doc). Il sentireo alla fine delle vie comunque è la soluzione più veloce e sicura, (senza passare dalla croce di vetta prendere il sentierino marcato che a sinistra scende contornando il bordo siperiore della parete Nord).
ok... ma visto che avevamo materiale da recuperare sulla cengia.. non potevamo scendere dal sentiero.
comprendo bene quello che dici, si vede che non è una sosta comoda per le calate, ma un conto è la comodità o la line non semplice.. e un conto è poter scendere ma non riuscire a recuperare la corda perchè si attorciglia. Se uno si cala per emergenza poi si trova con le doppie incastrate e non è carino.
Lo dico a titolo informativo. Se vi dovete calare dalla cengia... non fatelo da nonno dino, oppure stimate di lasciare fettuccia e moschettone alla sosta, oppure calatevi da vecchie beline (non so dire se è meglio ).
Ora, io vorrei capire cosa intendi per "sono concepite per la progressione e non per la discesa soprattutto quelle fatte su golfari ", o sono soste sicure, o non sono sicure.. se sono soste sicure uno deve potercisi calare serenamente senza dover lasciare materiale in loco no? boh? ... cmq tutte le soste hanno in entrambi i golfati i manillon, se fossero soste dove è necessario attrezzarle (cioè mettere fettuccia e moschettone ) perchè metterci i minillon ? ora.. io magari non sono sufficentemente competente, ma il maillon su spit o golfari serve proprio perchè la corda non ce la puoi passare direttamente, rischio taglio, pertanto ci si mettono i maillon che permettono di passarci la corda senza rischio. Se uno deve per forza attrezzare la sosta in ogni caso... perchè metterci i manillon?
tanto si dovrebbe cmq lasciare il moschettone?
non capisco...


A parte questo.. la mia è una segnalazione.
Okkio che se vi calate in doppia da nonno dino (seconda sosta dalla cengia) con grande probabilità si incastra e dovete risalire (in qualche modo) a liberarla.
ciao ciao
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Post by mahler »

il discorso è difficile da dire in due parole, comunque si può sintetizzare, o lo spero. Innanzi tutto le soste su vie sportive o di concezione moderna, siano esse attrezzate o parzialmente attrezzate, credo debbano avere protezioni sicure ma senzaltro soste ben fatte. La sosta standard migliore in assoluto sia per doppie che per progressione, si compone du due ancoraggi sovarpposti a una certa distanza fra di loro (ca 30/40 cm) in grado di creare ad ancoraggi collegati al vertice angoli di poche decine di gradi. In tal senso si trovano soste tipo quelle delle Raumer già preddisposte per far una sosta simile (che però naturalmente deve essere ben preddisposta dal chiodatore). In caso di soste alla "francese", ovvero senza collegamento fisso, abbiamo, spesso in falesie di calcare due resinati infissi come detto prima con quello inferiore messo in obliquo o addirittira talvolta in orizzontale. In questo caso la corda passa all'interno dei due ancoraggi come nel caso di una calata da monotiro, creando comunque un angolo minimo ed un agevole recupero della corda. In montagna su vie moderne su fix a volte si trovano i due fix (da 10 o da 12 mm) messi sempre quasi sovrapposti e recanti ciascuno un maillon rapide (talvolta si trovano anche cordoni già in loco, da verificare sempre e sostituire in caso di dubbi, e naturalmente catene come ad esempio sulle calate delle vie ad Ailefroide o in Sbarua). I manillon detti "grillo" come quelli che trovi su alcune vie alla Nord di Perti, non possiamo definirli a sicurezza totale in quanto la loro barra dritta genera leve di forza ingestibili, per cui occorrerebbe sostituirli con manillon rapide o lasciare l'ancoraggio libero. Per quanto riguarda i golfari, essi sono del tutto poco affidabili su un tipo di roccia come quella finalese, ma comunque su qualsiasi roccia in generale. Essi vengono usati in edilizia come ancoraggi per ponteggi, i quali infatti tendono a esercitare forze in trazione lungo l'asse del golfaro e non in maniera perpendicolare come avviene in una calata o i fase di assicurazione durante la progressione in arrampicata. Inoltre, siano gli ancoraggi golfari, resinati o spit o fix, su rocce tenere come quella finalese, debbono essere infissi non vicini fra loro (e soprattutto non su un asse orizzontale), questo perchè come ben verificato in vent'anni e più di attrezzature fisse su pietra finalese, può capitare che in caso di forze eccessive tutto il tratto di roccia (da pochi centimetri quadri in su) venga staccato dalla parete stessa. Per una visione d'insime sugli ancoraggi e il loro uso può essere utile andare vedere sul sito di Thomas la pagina dedicata agli ancoraggi in falesia. Vedete queste cose tutti gli anni le facciamo vedere e verificare ad esempio nei nostri corsi di arrampicata libera, e la stessa cosa viene fatta in tutte le scuole CAI o con le guide alpine, dove vengono tenuti questi corsi. La cosa sconcertante è che la maggior parte dei fruitori delle falesie iniziano ad arrampicare self service o in compagnia di altri arrampicatori più o meno esperti. Su un totale di arrampicatori solo credo un 15 o 20 percento ha seguto un corso adatto. Questo lo dico, non per far publicità alle scuole CAI o alle guide, o per dire che noi siamo i bravi e gli altri no, ma perchè gli incidenti in falesia sono negli ultimi anni aumentati e di molto (diminuiti quelli in attività alpinistica), e ogni volta che capito a scalare se ne vedono veramente di tutto i colori (oltre anche ad una maleducazione inquetante). Tralaltro senza anche dover iscriversi ad un corso è possibile assistere alle lezioni teoriche dve tutte queste cose vengono ben spiegate. Solo ieri ad Orpierre ho assistito ad un brutto incidente con tanto di recupero con elicottero di un arrampicatore abbastanza mal messo e caduto su un monotiro di non oltre il 5c, e ad una occhiata, dovuto ad un errore di assicurazione. Arrampicare è bello e sicuro se ben fatto, ma pericolosissimo se si tralasciano per faciloneria o ignoranza, questa spesso inconsapevole, tutte le buone norme di sicurezza, siano esse legate alle manovre di corda che al lavoro di attrezzatura degli itinerari.
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Alexander
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Post by Alexander »

...iao mike!

Complimenti per la via! Che tu ci sia salito tirando o meno intanto ci sei salito! Davvero bravo! Il vuoto c'era per te come per chi ci sale OS, e quindi complimenti!

Anche il ragionamento di riprovare e ritornare ti fa molto onore! Bravo davvero... con quest'ottica in arrampicata e con quelle di salirci anche se in artificiale (ma intanto esser lì e non a tavolino) in alpinismo, penso che ti toglierai delle soddisfazioni! Bravo Davvero!

Foto ne avete?

Adesso, appena possibile, se il tempo regge, nei prossimi giorni, andrò a provarmi l'OS della via! Che spettacolo di appuntamento ... non vedo l'ora!

ciao e bravo ancora!

P.S. ora mi leggo con calma ciò che ha scritto mahler, sicuramente sarà istruttivo, piacevole ed erudito come sempre. mi vado a godere il pezzo. :smt023
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Titus

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mahler wrote:il discorso è difficile da dire in due parole, comunque si può sintetizzare, o lo spero. Innanzi tutto le soste su vie sportive o di concezione moderna, siano esse attrezzate o parzialmente attrezzate, credo debbano avere protezioni sicure ma senzaltro soste ben fatte. La sosta standard migliore in assoluto sia per doppie che per progressione, si compone du due ancoraggi sovarpposti a una certa distanza fra di loro (ca 30/40 cm) in grado di creare ad ancoraggi collegati al vertice angoli di poche decine di gradi. In tal senso si trovano soste tipo quelle delle Raumer già preddisposte per far una sosta simile (che però naturalmente deve essere ben preddisposta dal chiodatore). In caso di soste alla "francese", ovvero senza collegamento fisso, abbiamo, spesso in falesie di calcare due resinati infissi come detto prima con quello inferiore messo in obliquo o addirittira talvolta in orizzontale. In questo caso la corda passa all'interno dei due ancoraggi come nel caso di una calata da monotiro, creando comunque un angolo minimo ed un agevole recupero della corda. In montagna su vie moderne su fix a volte si trovano i due fix (da 10 o da 12 mm) messi sempre quasi sovrapposti e recanti ciascuno un maillon rapide (talvolta si trovano anche cordoni già in loco, da verificare sempre e sostituire in caso di dubbi, e naturalmente catene come ad esempio sulle calate delle vie ad Ailefroide o in Sbarua). I manillon detti "grillo" come quelli che trovi su alcune vie alla Nord di Perti, non possiamo definirli a sicurezza totale in quanto la loro barra dritta genera leve di forza ingestibili, per cui occorrerebbe sostituirli con manillon rapide o lasciare l'ancoraggio libero. Per quanto riguarda i golfari, essi sono del tutto poco affidabili su un tipo di roccia come quella finalese, ma comunque su qualsiasi roccia in generale. Essi vengono usati in edilizia come ancoraggi per ponteggi, i quali infatti tendono a esercitare forze in trazione lungo l'asse del golfaro e non in maniera perpendicolare come avviene in una calata o i fase di assicurazione durante la progressione in arrampicata. Inoltre, siano gli ancoraggi golfari, resinati o spit o fix, su rocce tenere come quella finalese, debbono essere infissi non vicini fra loro (e soprattutto non su un asse orizzontale), questo perchè come ben verificato in vent'anni e più di attrezzature fisse su pietra finalese, può capitare che in caso di forze eccessive tutto il tratto di roccia (da pochi centimetri quadri in su) venga staccato dalla parete stessa. Per una visione d'insime sugli ancoraggi e il loro uso può essere utile andare vedere sul sito di Thomas la pagina dedicata agli ancoraggi in falesia. Vedete queste cose tutti gli anni le facciamo vedere e verificare ad esempio nei nostri corsi di arrampicata libera, e la stessa cosa viene fatta in tutte le scuole CAI o con le guide alpine, dove vengono tenuti questi corsi. La cosa sconcertante è che la maggior parte dei fruitori delle falesie iniziano ad arrampicare self service o in compagnia di altri arrampicatori più o meno esperti. Su un totale di arrampicatori solo credo un 15 o 20 percento ha seguto un corso adatto. Questo lo dico, non per far publicità alle scuole CAI o alle guide, o per dire che noi siamo i bravi e gli altri no, ma perchè gli incidenti in falesia sono negli ultimi anni aumentati e di molto (diminuiti quelli in attività alpinistica), e ogni volta che capito a scalare se ne vedono veramente di tutto i colori (oltre anche ad una maleducazione inquetante). Tralaltro senza anche dover iscriversi ad un corso è possibile assistere alle lezioni teoriche dve tutte queste cose vengono ben spiegate. Solo ieri ad Orpierre ho assistito ad un brutto incidente con tanto di recupero con elicottero di un arrampicatore abbastanza mal messo e caduto su un monotiro di non oltre il 5c, e ad una occhiata, dovuto ad un errore di assicurazione. Arrampicare è bello e sicuro se ben fatto, ma pericolosissimo se si tralasciano per faciloneria o ignoranza, questa spesso inconsapevole, tutte le buone norme di sicurezza, siano esse legate alle manovre di corda che al lavoro di attrezzatura degli itinerari.
Che dire....OTTIMO, sempre e molto preciso Mahler, e concordo ASSOLUTAMENTE nell'ultima parte
se ne vedono veramente di tutto i colori (oltre anche ad una maleducazione inquetante).
Per le soste, io, adoperando soste precostruite da Raumer sono più avvantaggiato :lol: :wink:
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mikesangui
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Post by mikesangui »

Ringrazio Mahler per la spiegazione molto interessante! e concordo con il fatto che tutti dovrebbero sapere certe cose.. o per lo meno usare bene il cervello quando scalano e su cosa scalano.
Faccio un esempio.
Domenica ero alle tecchie.
Un posto dove molti vanno come principianti e quindi scalano in moulinette.
Arrivato in cima a una via guardo la catena e i manillon di calata erano molto consumati (come un tempo lo erano alcuni a pietra) cioè con il solco in fondo che ne riduce lo spessore.
Io ho l'abitudine, se mando qualcuno in moulinette di mettere un moschettone mio. Ma non lo fa quasi nessuno e la gente si fida del manillon.. ma se il solco aumenta la tenuta diminuisce e parecchio. E il rischio che non tenga l'ultima calata.. quella senza rinviii .. è reale.

Sul discorso soste.. hai ragione.. ed è proprio per questo che consigliavo di spostarla e rifarla nel caso fosse in progetto.
E' un discorso che era già uscito e Erne aveva detto che c'era l'intenzione di cambiare le soste.
Il mio consiglio è che se c'è già un progetto simile. Tanto vale che la sosta venga fatta con il criterio che hai spiegato.. e quindi adatta anche alla calata in doppia.
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Re: ...

Post by mikesangui »

Alexander wrote:...iao mike!

Complimenti per la via! Che tu ci sia salito tirando o meno intanto ci sei salito! Davvero bravo! Il vuoto c'era per te come per chi ci sale OS, e quindi complimenti!

Anche il ragionamento di riprovare e ritornare ti fa molto onore! Bravo davvero... con quest'ottica in arrampicata e con quelle di salirci anche se in artificiale (ma intanto esser lì e non a tavolino) in alpinismo, penso che ti toglierai delle soddisfazioni! Bravo Davvero!

Foto ne avete?

Adesso, appena possibile, se il tempo regge, nei prossimi giorni, andrò a provarmi l'OS della via! Che spettacolo di appuntamento ... non vedo l'ora!

ciao e bravo ancora!

P.S. ora mi leggo con calma ciò che ha scritto mahler, sicuramente sarà istruttivo, piacevole ed erudito come sempre. mi vado a godere il pezzo. :smt023
Grazie Alexander!!!
Se ti è piaciuto il tiro di nonno dino di 6b+.. il terzo tiro del Fico ti manderà in visibilio... continuo... tecnico... okkio che tra l'ulitmo chiodo e la sosta c'è davvero molto di facile ma sprotetto ..
Per quel che mi riguarda.. anche salire tirando è allenante.. intanto perchè cmq i passi li ho provati e ho tirato solo quando proprio ero cotto. .e questo è allenante, e poi perchè ho cmq visto e sperimentato la via.. e i suoi stupendi movimenti!
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Post by mahler »

mikesangui wrote:Ringrazio Mahler per la spiegazione molto interessante! e concordo con il fatto che tutti dovrebbero sapere certe cose.. o per lo meno usare bene il cervello quando scalano e su cosa scalano.
Faccio un esempio.
Domenica ero alle tecchie.
Un posto dove molti vanno come principianti e quindi scalano in moulinette.
Arrivato in cima a una via guardo la catena e i manillon di calata erano molto consumati (come un tempo lo erano alcuni a pietra) cioè con il solco in fondo che ne riduce lo spessore.
Io ho l'abitudine, se mando qualcuno in moulinette di mettere un moschettone mio. Ma non lo fa quasi nessuno e la gente si fida del manillon.. ma se il solco aumenta la tenuta diminuisce e parecchio. E il rischio che non tenga l'ultima calata.. quella senza rinviii .. è reale.

Sul discorso soste.. hai ragione.. ed è proprio per questo che consigliavo di spostarla e rifarla nel caso fosse in progetto.
E' un discorso che era già uscito e Erne aveva detto che c'era l'intenzione di cambiare le soste.
Il mio consiglio è che se c'è già un progetto simile. Tanto vale che la sosta venga fatta con il criterio che hai spiegato.. e quindi adatta anche alla calata in doppia.
hai una grande ragione a dire tutto ciò, ed hai fatto notare un'altro degli aspetti dell'attività in falesia. I manillon da lascio, infatti dovrebbero far sempre parte dell'attrezzatura personale (come anche un corto cordino di kevlar lasciato sull'imbrago). Pensa che, come avevo già scritto su questo forum, una nota rivista di arrampicata e alpinismo di cui non faccio il nome, faceva notare come è "OUT" e poco "TRANDY" avere attaccati all'imbrago i manillon rapide, veramente incredibile :shock: . Comunque esiste una manovra da effettuare in caso ci si trovasse a calarsi da una sosta su monotiro pericolosa (ancoraggi inefficaci o mobili, moschettone o manillon di sosta danneggiato o consumato, manillon non adatto ecc.) , effettuabile sia da chi sale da primo di cordata che da secondo, e che riduce quazi a zero i rischi durante la calata (ma che per ragioni logistiche da forum non sto a spigare quì). Se qualcuno capitasse un giorno a finale in falesia, incontrandoci, in una decina di minuti la potrei far vedere volentieri.
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Post by mikesangui »

mahler wrote:
mikesangui wrote:Ringrazio Mahler per la spiegazione molto interessante! e concordo con il fatto che tutti dovrebbero sapere certe cose.. o per lo meno usare bene il cervello quando scalano e su cosa scalano.
Faccio un esempio.
Domenica ero alle tecchie.
Un posto dove molti vanno come principianti e quindi scalano in moulinette.
Arrivato in cima a una via guardo la catena e i manillon di calata erano molto consumati (come un tempo lo erano alcuni a pietra) cioè con il solco in fondo che ne riduce lo spessore.
Io ho l'abitudine, se mando qualcuno in moulinette di mettere un moschettone mio. Ma non lo fa quasi nessuno e la gente si fida del manillon.. ma se il solco aumenta la tenuta diminuisce e parecchio. E il rischio che non tenga l'ultima calata.. quella senza rinviii .. è reale.

Sul discorso soste.. hai ragione.. ed è proprio per questo che consigliavo di spostarla e rifarla nel caso fosse in progetto.
E' un discorso che era già uscito e Erne aveva detto che c'era l'intenzione di cambiare le soste.
Il mio consiglio è che se c'è già un progetto simile. Tanto vale che la sosta venga fatta con il criterio che hai spiegato.. e quindi adatta anche alla calata in doppia.
hai una grande ragione a dire tutto ciò, ed hai fatto notare un'altro degli aspetti dell'attività in falesia. I manillon da lascio, infatti dovrebbero far sempre parte dell'attrezzatura personale (come anche un corto cordino di kevlar lasciato sull'imbrago). Pensa che, come avevo già scritto su questo forum, una nota rivista di arrampicata e alpinismo di cui non faccio il nome, faceva notare come è "OUT" e poco "TRANDY" avere attaccati all'imbrago i manillon rapide, veramente incredibile :shock: . Comunque esiste una manovra da effettuare in caso ci si trovasse a calarsi da una sosta su monotiro pericolosa (ancoraggi inefficaci o mobili, moschettone o manillon di sosta danneggiato o consumato, manillon non adatto ecc.) , effettuabile sia da chi sale da primo di cordata che da secondo, e che riduce quazi a zero i rischi durante la calata (ma che per ragioni logistiche da forum non sto a spigare quì). Se qualcuno capitasse un giorno a finale in falesia, incontrandoci, in una decina di minuti la potrei far vedere volentieri.
Se intendi il bloccante con kevlar "sull'altra corda" .. l'ho visto fare da un amico... un modo per fare un volo da primo in caso di cedimento della sosta. Se fosse un'altra tecnica.. sarei curiosissimo...
magari se mi scrivi in privato... anche solo per capirne la filosofia!
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Post by mahler »

esatto, con un rinvio che dall'imbrago e messo sopra l'autobloccante tralaltro ti fa scorrere automaticamente quest'ultimo (tipo magic ring, ma al contrario, come nella progressione di conserva lunga su via glaciale). Ma secondo te quanti conoscono questa manovrina? (ottima anche per calarsi da un tiro dove non si riesce a uscire).
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Post by mikesangui »

mahler wrote:esatto, con un rinvio che dall'imbrago e messo sopra l'autobloccante tralaltro ti fa scorrere automaticamente quest'ultimo (tipo magic ring, ma al contrario, come nella progressione di conserva lunga su via glaciale). Ma secondo te quanti conoscono questa manovrina? (ottima anche per calarsi da un tiro dove non si riesce a uscire).
Interessantissima l'idea del rinvio sopra.. non c'avevo pensato!
Già.. non penso sia molto nota..
Andrebbe fatta ogni volta che si hanno dubbi sulla solidità di una sosta.
Purtroppo non è applicabile alle doppie non essendo rinvii in mezzo... Però se uno scende in doppia da una via con fittoni.. se la sosta non è sicurissima... beh.. il primo che scende potrebbe mettere i rinvii scendendo in doppia (e rischia sulla sosta , ma magari il compagno può rafforzarla in qualche modo con materiale) e poi calare il secondo con questa tecnica!
...
Vabbè...
Sto andando decisamente OT! chiudo il discorso!
Ciao ciao
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Post by mahler »

mikesangui wrote:
mahler wrote:esatto, con un rinvio che dall'imbrago e messo sopra l'autobloccante tralaltro ti fa scorrere automaticamente quest'ultimo (tipo magic ring, ma al contrario, come nella progressione di conserva lunga su via glaciale). Ma secondo te quanti conoscono questa manovrina? (ottima anche per calarsi da un tiro dove non si riesce a uscire).
Interessantissima l'idea del rinvio sopra.. non c'avevo pensato!
Già.. non penso sia molto nota..
Andrebbe fatta ogni volta che si hanno dubbi sulla solidità di una sosta.
Purtroppo non è applicabile alle doppie non essendo rinvii in mezzo... Però se uno scende in doppia da una via con fittoni.. se la sosta non è sicurissima... beh.. il primo che scende potrebbe mettere i rinvii scendendo in doppia (e rischia sulla sosta , ma magari il compagno può rafforzarla in qualche modo con materiale) e poi calare il secondo con questa tecnica!
...
Vabbè...
Sto andando decisamente OT! chiudo il discorso!
Ciao ciao
si esatto, infatti è una vecchia manovra alpinistica che viene effettuata là dove ci si trovi su una sosta da calata inaffidabile o su un chiodo. Ha tutta una serie di passaggi in manovra tra cui quella della chiodatura eventuale in discesa del tiro e la costruzione di doppie soste (situazioni alpinistiche). Si effettua anche su percorsi di misto e ghiaccio, ed è una manovra che viene insegnata ai corsi di Alpinismo (oltre in quelli di arrampicata libera su itinerari attrezzati). Magari farei un topic adatto dove rispondere a domande specifiche sull'argomanto. Per rimanere invece in zona discussione, come già dimostrato agli apritori, le vie del gruppo Vecchie beline a Perti Nord , sono a parer mio tra le più interessanti all'interno di un'ottica mirata a creare vie moderne tra il classico e lo sportivo, dove la moltiplicità del tipo di passaggi e tiri offerti (placche, fessure, diedri, tetti e strapiombi, lame da dulfer, ecc.) fa si da renderle belle e piacevoli e mai monotone.
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Post by mikesangui »

Mai fatto pilastro grigio? per ora le infomazioni su internet la danno ancora da salire.. e il tiro centrale.. di grado non definito.. temo sia ben più dura...
pronto marghe
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Post by pronto marghe »

da qualche parte avevo letto che era stato liberato e dato 7a/+...ma non ricordo dove l'ho visto
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