Placche dei Camosci - Odore di fieno

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mahler
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Placche dei Camosci - Odore di fieno

Post by mahler »

La stagione è quella giusta, per cui vi segnalo questa vietta da me già percorsa diverse volte (anche in Inverno inoltrato). L'itinerario ricalca un po lo stile delle vie del settore, un misto tra multipich moderno e itinerario più classico. La via esce molto in alto, e dalla cima propone visuali sul gruppo dell'Argentera e dell'Asta veramente stupende. Buone Arrampicate.

Valle Gesso – Placche dei Camosci (ca 1700 m)

Odore di fieno

Sviluppo: 370 m
difficoltà: D+/TD- 6a+ max (5c obbl.)
esposizione: Sud-Est

Via aperta da Spirito Pittavino e Luca Salsotto il 1 Aprile 1995.
La via si svolge sulla parete retrostante quella dove corre Riso Amaro. L'itinerario consta di due sezioni distinte, una prima costituita da placche appoggiate e salti e, dopo una grande cengia, da una bella parete verticale. Nonostante la parte centrale sia un po' discontinua e ed erbosa, la zona della parete superiore si svolge su una bella parete di roccia ottima e con lunghezze interessanti. Portare friends fino ai numeri medi e nut piccoli (soprattutto per la L6) e corde da almeno 55 m. L'attrezzatura della via (chiodi e spit) è ancora quella dell'apertura e non molto abbondante con spit e chiodi non troppo nuovi ma sicuri. Alcune soste sono state riattrezzate di recente, anche con golfari su tassello da 10 mm.


Avvicinamento: si raggiunge l'attacco della via Riso Amaro, da quì contornare a destra la parete e per tracce risalire verso un muretto con corda fissa. Superato il tratto roccioso continuare sempre per tracce raggiungendo un ruscello, attraversarlo e portarsi sotto le evidenti placche dove parte la via. Con neve è possibile e veloce risalire il canale dove scorre il ruscello arrivando direttamente all'attacco.
attacco: sulla placca d'inizio partono tre itinerari, Odore di fieno è quello al centro (chiodo rosso con cordino visibile, se c’è ancora).
L1: attaccare la placca levigata da destra verso sinistra. Proseguire dritti su placca liscia (6a+, un passo, o 5c/A0) e continuare (4c/5a) fino a raggiungere una cengia erbosa. Spostarsi attraversandola verso destra dove si sosta. S1 40 m.
Nota: è possibile attaccare la via salendo più a destra su una lunghezza su bella placca più facile, attrezzata con qualche spit, la quale porta direttamente alla S1, 30 m un passo di 5c max e obbl., del resto sul 4c/5a.
L2: salire diretti su placca (4c). Superare un piccolo strapiombino con lame (5c) e proseguire su bella placca tecnica (5c, un passo di 6a o A0). raggiunta una lama salire ancora dritti per qualche metro per portarsi poi verso destra verso una placchetta liscia (4b). Superarla (5a) e salire per gradoni fino alla sosta posta su un pilastrino in alto a sinistra. S2 50 m, sosta un po’ scomoda.
L3: portarsi sulla placca a sinistra. superarla (4b/c) e continure facilmente su terreno a gradoni ed erboso fino ad una cengia erbosa. S3 50 m.
L4: salire il muretto sopra la sosta (recente distacco di roccia) e superare la successiva placchetta (4c, nessuna protezione). Alzarsi superando un piccolo strapiombino (5a, fessure a destra) e continuare sulla grande placca seguente (4c) fino a raggiungere la grande cengia centrale dive si sota su albero. S4 40 m.
Dalla sosta spostarsi per cengia ca. 10 m a sinistra verso un grande masso appoggiato alla parete. S4 bis da attrezzare.
L5: dal masso appoggiato salire e superare la grande placca (roccia favolosa a vaschette) ed in alto obliquare leggermente a destra fino alla sosta su piccolo terrazzino (nell'insieme 4c con passi di 5a e 5b). S5 40 m.
L6: dalla sosta salire dritti superando un vago diedro di roccia rossastra appoggiato con fessura di fondo (4b/c). Andare verso destra su placca e superare un piccolo tettuccio di roccia nerastra (4c). Portarsi su rugosa placca nera "cariata", salire dritti fino ad una piccola lama (4b, primo chiodo della lunghezza non visibile dalla sosta), e continuare raggiungendo la grande fascia strapiombante che chiude un alto la parete. Da qui (dallo spit, poco visibile dal basso) obliquare decisamente verso destra per ca 4 m e superare direttamente un muro verticale raggiungendo uno spit molto in alto (5a con passi di 5b, un po’ esposto con spit poco visibile). Superare con passo tecnico un tratto molto verticale ed esposto (5c/6a possibilità di usare nut piccoli) fino a raggiungere un zona più fessurata. Salire dritti (5a esposto) e raggiungere l'uscita del tratto verticale su lisce placche abbattute. Superarle (5c) e spostarsi più facilmente vero la sosta posta a destra su piccolo terrazzino erboso. S6 50 m.
L7: dalla sosta (non andare a sinistra verso spit visibile di altra via) superare la soprastante placca appoggiata (5b). Superare un tratto verticale e proseguire su altra placca appoggiata (5a, passo di 5b) fino, con passo in discesa a destra, ad un alberello. Da qui superare il seguente pilastrino (un passo di 5c all'inizio e a sinistra dello spit sennò direttamente 6b) e proseguire(5b) fino alla sosta posta sul culmine del pilastro. S7 50 m.
L8: salire dritti su pilastro appoggiato (3a) e superare verso l'alto un tratto verticale (3b) raggiungendo così la piccola cima del pilastro dove si sosta (panorama sul Lourusa fantastico!).

discesa: con otto calate sulla via di salita.

Note: nonostante una parte centrale disturbata da cengette e gradoni, risulta una via interessante e di soddisfazione. L’attrezzatura sulla via è varia,a spit e chiodi, assai distanziati fra loro o su molti tratti non presenti per nulla. Occorre quindi munirsi di nut e friends, un po’ di tutte le misure ma in special modo nelle misure piccole. La L6, nonostante non sia quella con i passi più difficili, risulta essere la lunghezza chiave dell’itinerario. Il tiro è molto lungo e poco attrezzato, e sul muro verticale a metà lunghezza oppone passi esposti con protezioni lontane (unica possibilità di protezione dopo i due spit, poco visibili e distanti fra loro, nut piccoli con cavetto). La L5 è assolutamente il tiro più bello della via, su roccia a vaschette stile Corno Stella. Ricordarsi che l’itinerario è lungo, come anche la discesa in doppie.

(relazione Cesare Marchesi – 1997, aggiornata 2007)
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mahler
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Ago
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:?: L'ora tarda? :lol:
Sento il tuo passo sincrono col mio

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mahler
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Mi sa di si! :roll:
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