Bric Pianarella - Via Vaccari
Moderators: Moderatori, Moderatori di sezione (Arrampicata sportiva)
Vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
finalmente, dopo tanto tentennare (neanche troppo in verita'...) una spedizione composta da me e dal prode AndreaC ha assalito la vaccari al pianarella....questo avveniva sabato 6 marzo, ma andiamo con ordine.
partiamo venerdi da genova, alla volta di albenga dove trascorrero' la notte ospite del mio socio...che mi preannuncio "occhio che ad albenga tanto normali non sono "
nel frattempo avevo mandato un mp a mahler per avere qualche indicazione, inizialmente si pensava qualcosa di tranquillo, tipo un "autunno dei mohicani"....ma il demone del pianarella e' in agguato, cosi' mahler ci relaziona su vaccari e calcagni....un colloquio telefonico dirige infine la nostra scelta: vaccari sia!!!! commento di andrea:
"sei un pazzo, ti devo insegnare tutto, quando si chiedono informazioni su vie lunghe si dichiara un grado in meno, quando ci si intorta le tipe si psara il grado piu' alto centrato in falesia per puro caso!!!!!!! gia' vedo la sofferenze di domani etc etc"
"beh possiamo sempre ritornare sui mohicani se non te la senti!"
"no, no, col ca....o ormai facciamo la vaccari e' deciso"
al che, rapido inventario dell'attrezzatura, quindi precena al "tennis club" dove recuperiamo un terzetto di matti, per poi dirigerci a una pizza ingauna...la tavolata si produce in racconti di spunto gipparolo, tra storielle assurde e quant'altro....mentre siamo a cena arriva un'ambulanza che si ferma accanto alla pizzeria, dove continuano a volare gradi alcolici e storielle assurde....finche' si paga e si esce!
e cosa troviamo? una barella dimenticata la dai militi (sorpresa numero 1....)
proposta disgaggio: dai, prendiamola e andiamo a fissarla a meta' parete. tanto sul pianarella ci sono abituati a 'sti pazzi
alla fine vince la proposta buonsenso, e si riporta la barella alla croce bianca legittima proprietaria. sorpresa numero 2, i presenti, tra cui non ci sono i dimenticoni, non fanno minimamente una piega: si vede che e' prassi consolidata ad albenga lasciare barelle in mezzo alla strada!!!!
e fu sera e fu mattina, sveglia antelucana per attaccare il pianarella. parcheggiamo dopo aver procacciato un po' di cibaria per la lunga avventura. partiamo e attacchiamo il sentiero: pronti via, dopo 20 metri siamo gia' persi nelle boscaglia, dato che leggo la prima frase della descrizione dell'avvicinamento solo a meta': mi fermo a "dove il sentiero piega a sinistra e si stacca una deviazione a destra" e la imbocco, ignaro completamente dell'indicazione successiva "tralasciarla e continuare fino al bivio successivo con ometto"
risultato, guadagnamo la parete a pochi metri dalla vaccari dopo un estenuante ravanage (la variante BEID di attacco al pianarella....)
e qui uno dice "ah ora si parla di roccia!"
COL CAVOLO!!!!!
dato che siamo arrivati praticamente alla roccia iniziamo a cercare l'attacco: cerchiamo la traccia che risale dai missili e li aggira per portarci alla placca di attacco...peccato che i missili li avevamo gia' aggirati! ma questo lo abbiamo scoperto dopo 2 ore di "seguire il canale di alberi e roccette fino alla placca" peccato che sono tutti canali cosi'!!!!! e quindi su per il canale, fino alla roccia, giu' per i canale, su per il canale, giu' per il canale...a un cdrto punto arriviamo nel folto, la roccia e' a dieci metri ma non c'e' traccia: AndreaC dice "qua ci vuole un'azione decisa" passa avanti e infrange il muro di rovi....per trovare l'ennesima sola!
nel frattempo abbiamo anche contattato mahler. che ci descrive minuziosamente la placca sotto cui siamo passati proprio all'inizio, vuoi vedere che
allora tornaimo indietro, ma senza tornare indietro: decidiamo di tagliare in costa. tagliatagliataglia s'arriva a un salto di roccia. indietro, giu, avanti: nuovo salto di roccia, con piu' panorama: siamo praticamente a meta' parete come altezza di nuovo indietro, giu' avanti, su per un canalino terra e alberi....e siamo a 10 metri da dove eravamo prima, ma avendo ravanato per mezzora su per un bosco di III....e nel mentre, allungando una falcata per un passetto delicato, sento tirare il cavallo dei pantaloni e subito dopo STRAAAAAPPPPPP!
eh questa agilita' mi causa problemi, fossi bello rigido non mi succederebbero ste cose...ovviamente e' l'unico paio di pantaloni che ho...
infine, stremati, raggiungiamo la roccia. andrea legge, ormai rassegnato "pa...pa.....pajer!!!!!" e' l'attacco della gianni pajer che mahler consiglia come alternativa al primo tiro della vaccari!!!! mappporcomondo, c'eravamo a due metri due ore e mezza fa!!!!!!
vabbe', ormai stremati azzanniamo le provviste, ci imbrachiamo e via! dato il ritardo, la roccia freddina, lo zaino che impiglia i movimenti, la nostra lentezza, riusciamo a fare i primi 4 tiri della vaccari, avendo modo di apprezzare un paio di lunghezze di roccia veramente belle: il primo tiro della pajer con la placchetta di partenza bella delicata e il diedro da urlo, e il diedro camino davvero fantastico, dopo la variante nota come "traverso della morte" dovuta a un errore nel considerare la sosta di L1b, presa alcuni metri piu' a sinistra del dovuto.....
quindi nel frattempo lasciamo mahler e soci che stanno finendo di rimontare il paretone e gia' che 1) il tempo stringe e 2) ci mancano i due tirelli piu' acidi insieme ad altri tre, optiamo per una veloce ritirata in doppia sulla via. tanto piu' che gli ultimi due tiri abbiamo abbandonato lo zaino per vedere se cio' apportava un giovamento alla nostra scarsa dimestichezza con la roccia!!!!
apprntiamo quindi delle faticose doppie (la fatica essendo il recupero della corda...) e ci dirigiamo a finale dove mahler ci attende per una meritata birra, insieme agli "habitues" del pianarella (chissa' chi sono eh????? quizzone quizzone!!!!)
infine, racconti a parte, finisco finalmente sul treno del ritorno. dove mi ricordo che avevo un compleanno di un amico proprio quella sera, nell'estremo levante. ma ormai e' tardi.....
partiamo venerdi da genova, alla volta di albenga dove trascorrero' la notte ospite del mio socio...che mi preannuncio "occhio che ad albenga tanto normali non sono "
nel frattempo avevo mandato un mp a mahler per avere qualche indicazione, inizialmente si pensava qualcosa di tranquillo, tipo un "autunno dei mohicani"....ma il demone del pianarella e' in agguato, cosi' mahler ci relaziona su vaccari e calcagni....un colloquio telefonico dirige infine la nostra scelta: vaccari sia!!!! commento di andrea:
"sei un pazzo, ti devo insegnare tutto, quando si chiedono informazioni su vie lunghe si dichiara un grado in meno, quando ci si intorta le tipe si psara il grado piu' alto centrato in falesia per puro caso!!!!!!! gia' vedo la sofferenze di domani etc etc"
"beh possiamo sempre ritornare sui mohicani se non te la senti!"
"no, no, col ca....o ormai facciamo la vaccari e' deciso"
al che, rapido inventario dell'attrezzatura, quindi precena al "tennis club" dove recuperiamo un terzetto di matti, per poi dirigerci a una pizza ingauna...la tavolata si produce in racconti di spunto gipparolo, tra storielle assurde e quant'altro....mentre siamo a cena arriva un'ambulanza che si ferma accanto alla pizzeria, dove continuano a volare gradi alcolici e storielle assurde....finche' si paga e si esce!
e cosa troviamo? una barella dimenticata la dai militi (sorpresa numero 1....)
proposta disgaggio: dai, prendiamola e andiamo a fissarla a meta' parete. tanto sul pianarella ci sono abituati a 'sti pazzi
alla fine vince la proposta buonsenso, e si riporta la barella alla croce bianca legittima proprietaria. sorpresa numero 2, i presenti, tra cui non ci sono i dimenticoni, non fanno minimamente una piega: si vede che e' prassi consolidata ad albenga lasciare barelle in mezzo alla strada!!!!
e fu sera e fu mattina, sveglia antelucana per attaccare il pianarella. parcheggiamo dopo aver procacciato un po' di cibaria per la lunga avventura. partiamo e attacchiamo il sentiero: pronti via, dopo 20 metri siamo gia' persi nelle boscaglia, dato che leggo la prima frase della descrizione dell'avvicinamento solo a meta': mi fermo a "dove il sentiero piega a sinistra e si stacca una deviazione a destra" e la imbocco, ignaro completamente dell'indicazione successiva "tralasciarla e continuare fino al bivio successivo con ometto"
risultato, guadagnamo la parete a pochi metri dalla vaccari dopo un estenuante ravanage (la variante BEID di attacco al pianarella....)
e qui uno dice "ah ora si parla di roccia!"
COL CAVOLO!!!!!
dato che siamo arrivati praticamente alla roccia iniziamo a cercare l'attacco: cerchiamo la traccia che risale dai missili e li aggira per portarci alla placca di attacco...peccato che i missili li avevamo gia' aggirati! ma questo lo abbiamo scoperto dopo 2 ore di "seguire il canale di alberi e roccette fino alla placca" peccato che sono tutti canali cosi'!!!!! e quindi su per il canale, fino alla roccia, giu' per i canale, su per il canale, giu' per il canale...a un cdrto punto arriviamo nel folto, la roccia e' a dieci metri ma non c'e' traccia: AndreaC dice "qua ci vuole un'azione decisa" passa avanti e infrange il muro di rovi....per trovare l'ennesima sola!
nel frattempo abbiamo anche contattato mahler. che ci descrive minuziosamente la placca sotto cui siamo passati proprio all'inizio, vuoi vedere che
allora tornaimo indietro, ma senza tornare indietro: decidiamo di tagliare in costa. tagliatagliataglia s'arriva a un salto di roccia. indietro, giu, avanti: nuovo salto di roccia, con piu' panorama: siamo praticamente a meta' parete come altezza di nuovo indietro, giu' avanti, su per un canalino terra e alberi....e siamo a 10 metri da dove eravamo prima, ma avendo ravanato per mezzora su per un bosco di III....e nel mentre, allungando una falcata per un passetto delicato, sento tirare il cavallo dei pantaloni e subito dopo STRAAAAAPPPPPP!
eh questa agilita' mi causa problemi, fossi bello rigido non mi succederebbero ste cose...ovviamente e' l'unico paio di pantaloni che ho...
infine, stremati, raggiungiamo la roccia. andrea legge, ormai rassegnato "pa...pa.....pajer!!!!!" e' l'attacco della gianni pajer che mahler consiglia come alternativa al primo tiro della vaccari!!!! mappporcomondo, c'eravamo a due metri due ore e mezza fa!!!!!!
vabbe', ormai stremati azzanniamo le provviste, ci imbrachiamo e via! dato il ritardo, la roccia freddina, lo zaino che impiglia i movimenti, la nostra lentezza, riusciamo a fare i primi 4 tiri della vaccari, avendo modo di apprezzare un paio di lunghezze di roccia veramente belle: il primo tiro della pajer con la placchetta di partenza bella delicata e il diedro da urlo, e il diedro camino davvero fantastico, dopo la variante nota come "traverso della morte" dovuta a un errore nel considerare la sosta di L1b, presa alcuni metri piu' a sinistra del dovuto.....
quindi nel frattempo lasciamo mahler e soci che stanno finendo di rimontare il paretone e gia' che 1) il tempo stringe e 2) ci mancano i due tirelli piu' acidi insieme ad altri tre, optiamo per una veloce ritirata in doppia sulla via. tanto piu' che gli ultimi due tiri abbiamo abbandonato lo zaino per vedere se cio' apportava un giovamento alla nostra scarsa dimestichezza con la roccia!!!!
apprntiamo quindi delle faticose doppie (la fatica essendo il recupero della corda...) e ci dirigiamo a finale dove mahler ci attende per una meritata birra, insieme agli "habitues" del pianarella (chissa' chi sono eh????? quizzone quizzone!!!!)
infine, racconti a parte, finisco finalmente sul treno del ritorno. dove mi ricordo che avevo un compleanno di un amico proprio quella sera, nell'estremo levante. ma ormai e' tardi.....
prendi la tacchetta,
la MANARA ti aspetta!!!
...............
usa il cervello, non il martello!
la MANARA ti aspetta!!!
...............
usa il cervello, non il martello!
Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
Grandi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E fu notte e fu mattina!!!!!!!
Mi avete strappato anche una bella risata in questa giornata fatta di contrattempi che da stamattina alle 7.00 mi accompagnano fino ad ora ancora al lavoro aspettando che un maledetto backup finisca
E fu notte e fu mattina!!!!!!!
Mi avete strappato anche una bella risata in questa giornata fatta di contrattempi che da stamattina alle 7.00 mi accompagnano fino ad ora ancora al lavoro aspettando che un maledetto backup finisca
Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
Ma ad Albenga ci vivono le persone che più amoooooooooooooo"occhio che ad albenga tanto normali non sono "
Mio zio ringrazia dice che potrebbe servire....alla fine vince la proposta buonsenso,e si riporta la barella alla croce bianca legittima proprietaria
Una bella avventura....
Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
dai che organizziamo assieme, così andrete a colpo sicuro (ps: lo zaino lasciatelo pure in auto ). Io bazzico sulla parete almeno una volta alla settimana per far un po di allenamento in vista delle montagne (o il sabato o la domenica e a volte un infrasettimanale se non vado a fare altro).
Why, why can we never be sure till we die
Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
beh ma la notazione sugli ingauni e' stata fatta dal "local"margirù wrote:Ma ad Albenga ci vivono le persone che più amoooooooooooooo"occhio che ad albenga tanto normali non sono "Mio zio ringrazia dice che potrebbe servire....alla fine vince la proposta buonsenso,e si riporta la barella alla croce bianca legittima proprietaria
Una bella avventura....
e poi, mica e' un difetto....mi hanno fatto divertire assai!
ormai siamo espertissimi del pianarella lo abbiamo girato in lungo e in largo.... e ci siamo anche accorti che lo zaino serve a nulla se non a infastidire mentre si scala! tutt'alpiu' una borraccia e una macchina fotografica, direi!mahler wrote:dai che organizziamo assieme, così andrete a colpo sicuro (ps: lo zaino lasciatelo pure in auto ). Io bazzico sulla parete almeno una volta alla settimana per far un po di allenamento in vista delle montagne (o il sabato o la domenica e a volte un infrasettimanale se non vado a fare altro).
comunque la vaccari e' un obiettivo concreto. e se si concretizza una giornata in compagnia, ancora meglio!
prendi la tacchetta,
la MANARA ti aspetta!!!
...............
usa il cervello, non il martello!
la MANARA ti aspetta!!!
...............
usa il cervello, non il martello!
Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
ahaha fantastico!
Disga ormai il pianarella con noi non ha più scampo! Già sabato ha capito vedendoci che con noi non si scherza!
Mahler grazie per la preziosissima relazione (senza è impossibile capire correttamente tutti i tiri senza sbagliare via) x le indicazioni telefoniche e per l'invito che sicuramente accetteremo volentieri! Sapere della tua presenza in parete ci da sicuramente un importantissimo aiuto psicologico
Tra l'altro pensavo in futuro di tornare al pianarella anche con la mia ragazza a fare la via lunga
Avanti sime ora aspetto il tuo ritorno al motto di: "AL PIANARELLA LE RENI SPEZZEREM!"
Disga ormai il pianarella con noi non ha più scampo! Già sabato ha capito vedendoci che con noi non si scherza!
Mahler grazie per la preziosissima relazione (senza è impossibile capire correttamente tutti i tiri senza sbagliare via) x le indicazioni telefoniche e per l'invito che sicuramente accetteremo volentieri! Sapere della tua presenza in parete ci da sicuramente un importantissimo aiuto psicologico
Tra l'altro pensavo in futuro di tornare al pianarella anche con la mia ragazza a fare la via lunga
Avanti sime ora aspetto il tuo ritorno al motto di: "AL PIANARELLA LE RENI SPEZZEREM!"
Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
AndreaC wrote:ahaha fantastico!
Disga ormai il pianarella con noi non ha più scampo! Già sabato ha capito vedendoci che con noi non si scherza!
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............bel "primo approccio"
"E®ne" ...VECCHIA BELINA DOC.
Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
per tacere della discussione finale sui gradi "piempontesi" davanti a una birra fresca!!!!
prendi la tacchetta,
la MANARA ti aspetta!!!
...............
usa il cervello, non il martello!
la MANARA ti aspetta!!!
...............
usa il cervello, non il martello!
Bric Pianarella - Via Vaccari
visto l'interesse ecco la relazione mia. Seguirà foto tracciato.
Accesso
Da Final Borgo seguire la strada che porta a Feglino. Fermarsi e parcheggiare a circa 100 metri prima del bivio per Orco, nei pressi di un’antica cappelletta. Di qui seguire il sentiero che sale alla sua destra e che s’inoltra nella boscaglia (segnavia due triangoli rossi e anche qualche bollo giallo). Dove comincia a salire leggermente, nel punto in cui volta più a sinistra, s’incontra una vaga traccia che si stacca a destra e che non va presa. Si continua per alcune decine di metri fino ad incontrare una seconda e più marcata traccia sempre a destra (in questo punto spesso vi è un ometto). Seguirla in piano fino a raggiungere la base della parete (10 min.).
Per le vie L’Autunno dei Moicani, L’antro vergognoso, Fivy e Gibbo, invece di prendere la traccia a destra, proseguire lungo il sentiero principale che comincia a salire con diversi piccoli tornanti. Arrivati alla base della parete (settore dei monotiri chiamato il Muro dei Gasp), il sentiero curva decisamente a sinistra sotto la parete. Dopo circa venti metri una traccia sale ripida attraverso un boschetto sulla destra. Seguita questa traccia ci si trova all’attacco delle vie L’Autunno dei Moicani, L’antro vergognoso e Fivy. L’attacco di Gibbo è poco prima del punto in cui sale la traccia nel boschetto, in corrispondenza (ometto) di una piccola cengia addossata alla base della parete (15 min.).
Discesa dalla sommità
Giunti sulla sommità ci s’inoltra nel bosco in direzione Est seguendo tracce di passaggio e bolli color arancione, fino a raggiungere un marcato sentiero. Seguirlo verso Nord (a sinistra) fin quando si evidenzia un sentiero più piccolo (ometto) che a sinistra scende nel bosco. Seguire questo sentiero sempre in discesa (bolli blu e arancione) raggiungendo una valletta posta fra Bric Pianarella e Bric Spaventaggi. Da qui seguire nuovamente il sentiero più grande a sinistra (sempre bolli blu) fino ad incontrare senza soluzione di continuità il sentiero principale di discesa (segnavia due triangoli rossi) e per questo scendere fino a costeggiare il Paretone arrivando infine alla cappelletta, luogo d’inizio dell’avvicinamento (20 min.).
Vaccari
(E. e G.L. Vaccari - 1972)
Difficoltà: 6b (5b/A0)
Sviluppo: 245 m
Attrezzatura: anelli resinati
Storica e prima via aperta della parete, segue una serie di diedri con bella arrampicata mai troppo sostenuta ma che richiede comunque impegno e resistenza. La prima lunghezza è solitamente evitata seguendo la L1 della Gianni Pajer o la combinazione di L1 di Mio nome più L2 di Grimonett (soluzione questa molto bella e consigliata) . Nel superamento dello strapiombo alla fine del traverso della L9, può essere utile, in caso di superamento del passaggio in artificiale, una staffa. Nelle lunghezze difficili la via è abbondantemente attrezzata nei tratti più impegnativi e più spaziata dal quinto grado in giù.
Attacco originale: dalla base della parete, nel suo punto più basso (attacco di Joe Falchetto e, più a destra, di Mio nome), occorre salire verso sinistra contornando la base per circa 50 m superando anche un saltino con radici e terra, fino a giungere sotto una parete/canale molto disturbata dalla vegetazione. Oppure dall’attacco della Catarifrangente scendere alcuni metri a destra e raggiungere il punto d’attacco come sopra.
L1: attaccare la via presso una placca disturbata da grosse radici e alberi, proseguire lungo un diedro per circa 5/6 m. (3b, arbusti all’inizio) ed uscirne a destra (4a) fino a raggiungere una grande cengia alberata. 35 m. S1. (non seguire gli anelli resinati che proseguono diritti verso la grande erosione rossa, appartengono alla via Menti perdute).
L1 bis: sempre su cengia traversare camminando verso destra e raggiungere la base di un’evidente fessura su roccia gialla. 10 m. S1bis.
L2: salire la fessura (3c) e sostare al suo termine su comoda terrazza. 10 m. S2.
L3: proseguire lungo un diedro a sinistra della terrazza (5b) giungendo su un pilastrino. Salire lungo l’evidente diedro camino (5b/c), trovando la sosta leggermente a destra del suo termine. 25 m. S3.
L4: continuare lungo il diedro a sinistra della sosta fino a raggiungere una grotticella (4a all’inizio poi 2b). (in questo punto sono presenti tre anelli resinati dove è possibile sostare). Continuare aggirando il bordo destro della grotta ed entrare in un diedrino. Superarlo direttamente (un passo di 4a) fino a raggiungere, su terreno più facile, un’ampia piattaforma. 30 m. S4.
L5: traversare orizzontalmente verso sinistra su cengia per 7/8 m. fin quando si restringe (2b), abbassarsi un metro (5b), e continuare a traversare per altri 5/6 m. (5a). Salire qualche metro in verticale e, poggiando verso destra, raggiungere la sosta (4c). 20 m. S5.
L6: dalla sosta traversare a destra un paio di metri e proseguire verticalmente (5a) fino a raggiungere una piccola grotta sotto un grande tetto. 10 m. S6.
L7: uscire dalla grotta a sinistra, e proseguire verticalmente aggirando verso sinistra la soprastante parete strapiombante (6b o 5b/A0). Proseguire sempre verticalmente lungo un vago diedro (6a, un passo 6a/b o 5b/A0), fin dove la parete si abbatte leggermente. Salire ancora per qualche metro (5a), e traversare verso destra fino a raggiungere la sosta nei pressi di un albero. 25 m. S7.
L8: proseguire diritti lungo l’evidente diedro biancastro (6a o 5b/A0 nella prima metà, poi 5b), e raggiungere (5b/c) la sosta posta in alto a destra (esposta, da attrezzare su due anelli resinati e un chiodo resinato). 20 m. S8.
L9: dalla sosta traversare a sinistra prestando attenzione alla roccia poco solida nei primi metri del traverso (4c). Continuare a traversare con arrampicata atletica (6a o A0) superando, alla fine del traverso, un piccolo strapiombo (6b o A1, possibile anche in A0 ma più faticoso). Salire qualche metro in placca abbattuta fino alla sosta posta a sinistra. 15 m. S9. Nota: è possibile collegare la L8 con la L9 saltando la sosta (senza però rinviarla per evitare in seguito un attrito di corda troppo marcato). Soluzione assai consigliabile e ottima usando mezze corde alternate.
L10: salire su placca poggiando obliquamente verso sinistra (5b). Raggiunto un muro verticale liscio, lo si supera (passo di 5c o A0), continuando un poco a destra lungo un diedrino all’inizio molto appigliato (numerose clessidre e alberelli, 4c/5a). Giunti sotto un tettuccio, lo si supera (5a) sostando poco sopra. 30 m. S10.
L11: da qui due possibilità: o proseguire dalla sosta verticalmente lungo delle lame disturbate da qualche alberello (3a) arrivando così alla fine della via (10 m.S11), oppure, sempre dalla sosta, poggiare subito verso destra e salire in placca verso un vecchio chiodo (4c), salire diritti lasciando un alberello a sinistra, e, superato un ultimo muretto verticale (4b, clessidre), giungere sul pianoro sommitale. 15 m. S11.
Nota1: conviene attaccare la via salendo la prima lunghezza della Gianni Pajer. Poco prima e più in basso a destra dell’attacco originale della Vaccari, si noterà una placca liscia chiara, sovrastata in alto da un marcato diedro con fessura di fondo: salire la placca (5a a sinistra, 6a al centro). Obliquare leggermente verso destra (primo anello resinato della lunghezza a ca. 6 m da terra) superando uno strapiombino con radici (5b). Si continua su placca tecnica fino a raggiungere l’inizio del diedro (5b). Forzare l’attacco strapiombante del diedro (5b) per entrare al suo interno. Seguirlo fino a raggiungere dei terrazzini con vegetazione (5b). Proseguire ora prima dritti e poi in obliquo verso destra fino a raggiungere la sosta come per l’itinerario originale (due resinati da collegare). 35 m S1.
Nota2: oltre che dalla G. Pajer è possibile attaccare la via salendo la prima lunghezza della via Mio nome collegata alla seconda della Gimonett con una deviazione a sinistra verso la fine di quest’ultima (attacco al centro della placca che fa zoccolo alla parete, punto più basso della stessa, anelli resinati d’acciaio nuovi): (Mio nome) salire dritti la tecnica placca (5c continuo con passo di 6a o 5c/A0)e raggiungere una cengetta con albero. Superare la successiva placca verticale (Grimonett) lungo la fessura che la incide (5c/6a o 5b/A0), e, proseguendo sempre verticalmente, entrare in un diedro liscio che porta ad una piccola cengia (5b). Invece di superare il muretto a destra, come per la Grimonett, spostarsi sul muretto a buchi di sinistra raggiungendo un anello resinato di acciaio (ultimi metri della L2 di Mio nome). Superato il muretto (4b) raggiungere sempre dritti la cengia inferiore della parete sostando sulla S2 di Joe Falchetto su due anelli resinati di acciaio un po’ distanti fra di loro oppure su alberi (S1 45 m). Dalla sosta spostarsi successivamente a sinistra su comoda cengia per pochi metri e fare la S1bis (su albero) come per l’itinerario originale.
Accesso
Da Final Borgo seguire la strada che porta a Feglino. Fermarsi e parcheggiare a circa 100 metri prima del bivio per Orco, nei pressi di un’antica cappelletta. Di qui seguire il sentiero che sale alla sua destra e che s’inoltra nella boscaglia (segnavia due triangoli rossi e anche qualche bollo giallo). Dove comincia a salire leggermente, nel punto in cui volta più a sinistra, s’incontra una vaga traccia che si stacca a destra e che non va presa. Si continua per alcune decine di metri fino ad incontrare una seconda e più marcata traccia sempre a destra (in questo punto spesso vi è un ometto). Seguirla in piano fino a raggiungere la base della parete (10 min.).
Per le vie L’Autunno dei Moicani, L’antro vergognoso, Fivy e Gibbo, invece di prendere la traccia a destra, proseguire lungo il sentiero principale che comincia a salire con diversi piccoli tornanti. Arrivati alla base della parete (settore dei monotiri chiamato il Muro dei Gasp), il sentiero curva decisamente a sinistra sotto la parete. Dopo circa venti metri una traccia sale ripida attraverso un boschetto sulla destra. Seguita questa traccia ci si trova all’attacco delle vie L’Autunno dei Moicani, L’antro vergognoso e Fivy. L’attacco di Gibbo è poco prima del punto in cui sale la traccia nel boschetto, in corrispondenza (ometto) di una piccola cengia addossata alla base della parete (15 min.).
Discesa dalla sommità
Giunti sulla sommità ci s’inoltra nel bosco in direzione Est seguendo tracce di passaggio e bolli color arancione, fino a raggiungere un marcato sentiero. Seguirlo verso Nord (a sinistra) fin quando si evidenzia un sentiero più piccolo (ometto) che a sinistra scende nel bosco. Seguire questo sentiero sempre in discesa (bolli blu e arancione) raggiungendo una valletta posta fra Bric Pianarella e Bric Spaventaggi. Da qui seguire nuovamente il sentiero più grande a sinistra (sempre bolli blu) fino ad incontrare senza soluzione di continuità il sentiero principale di discesa (segnavia due triangoli rossi) e per questo scendere fino a costeggiare il Paretone arrivando infine alla cappelletta, luogo d’inizio dell’avvicinamento (20 min.).
Vaccari
(E. e G.L. Vaccari - 1972)
Difficoltà: 6b (5b/A0)
Sviluppo: 245 m
Attrezzatura: anelli resinati
Storica e prima via aperta della parete, segue una serie di diedri con bella arrampicata mai troppo sostenuta ma che richiede comunque impegno e resistenza. La prima lunghezza è solitamente evitata seguendo la L1 della Gianni Pajer o la combinazione di L1 di Mio nome più L2 di Grimonett (soluzione questa molto bella e consigliata) . Nel superamento dello strapiombo alla fine del traverso della L9, può essere utile, in caso di superamento del passaggio in artificiale, una staffa. Nelle lunghezze difficili la via è abbondantemente attrezzata nei tratti più impegnativi e più spaziata dal quinto grado in giù.
Attacco originale: dalla base della parete, nel suo punto più basso (attacco di Joe Falchetto e, più a destra, di Mio nome), occorre salire verso sinistra contornando la base per circa 50 m superando anche un saltino con radici e terra, fino a giungere sotto una parete/canale molto disturbata dalla vegetazione. Oppure dall’attacco della Catarifrangente scendere alcuni metri a destra e raggiungere il punto d’attacco come sopra.
L1: attaccare la via presso una placca disturbata da grosse radici e alberi, proseguire lungo un diedro per circa 5/6 m. (3b, arbusti all’inizio) ed uscirne a destra (4a) fino a raggiungere una grande cengia alberata. 35 m. S1. (non seguire gli anelli resinati che proseguono diritti verso la grande erosione rossa, appartengono alla via Menti perdute).
L1 bis: sempre su cengia traversare camminando verso destra e raggiungere la base di un’evidente fessura su roccia gialla. 10 m. S1bis.
L2: salire la fessura (3c) e sostare al suo termine su comoda terrazza. 10 m. S2.
L3: proseguire lungo un diedro a sinistra della terrazza (5b) giungendo su un pilastrino. Salire lungo l’evidente diedro camino (5b/c), trovando la sosta leggermente a destra del suo termine. 25 m. S3.
L4: continuare lungo il diedro a sinistra della sosta fino a raggiungere una grotticella (4a all’inizio poi 2b). (in questo punto sono presenti tre anelli resinati dove è possibile sostare). Continuare aggirando il bordo destro della grotta ed entrare in un diedrino. Superarlo direttamente (un passo di 4a) fino a raggiungere, su terreno più facile, un’ampia piattaforma. 30 m. S4.
L5: traversare orizzontalmente verso sinistra su cengia per 7/8 m. fin quando si restringe (2b), abbassarsi un metro (5b), e continuare a traversare per altri 5/6 m. (5a). Salire qualche metro in verticale e, poggiando verso destra, raggiungere la sosta (4c). 20 m. S5.
L6: dalla sosta traversare a destra un paio di metri e proseguire verticalmente (5a) fino a raggiungere una piccola grotta sotto un grande tetto. 10 m. S6.
L7: uscire dalla grotta a sinistra, e proseguire verticalmente aggirando verso sinistra la soprastante parete strapiombante (6b o 5b/A0). Proseguire sempre verticalmente lungo un vago diedro (6a, un passo 6a/b o 5b/A0), fin dove la parete si abbatte leggermente. Salire ancora per qualche metro (5a), e traversare verso destra fino a raggiungere la sosta nei pressi di un albero. 25 m. S7.
L8: proseguire diritti lungo l’evidente diedro biancastro (6a o 5b/A0 nella prima metà, poi 5b), e raggiungere (5b/c) la sosta posta in alto a destra (esposta, da attrezzare su due anelli resinati e un chiodo resinato). 20 m. S8.
L9: dalla sosta traversare a sinistra prestando attenzione alla roccia poco solida nei primi metri del traverso (4c). Continuare a traversare con arrampicata atletica (6a o A0) superando, alla fine del traverso, un piccolo strapiombo (6b o A1, possibile anche in A0 ma più faticoso). Salire qualche metro in placca abbattuta fino alla sosta posta a sinistra. 15 m. S9. Nota: è possibile collegare la L8 con la L9 saltando la sosta (senza però rinviarla per evitare in seguito un attrito di corda troppo marcato). Soluzione assai consigliabile e ottima usando mezze corde alternate.
L10: salire su placca poggiando obliquamente verso sinistra (5b). Raggiunto un muro verticale liscio, lo si supera (passo di 5c o A0), continuando un poco a destra lungo un diedrino all’inizio molto appigliato (numerose clessidre e alberelli, 4c/5a). Giunti sotto un tettuccio, lo si supera (5a) sostando poco sopra. 30 m. S10.
L11: da qui due possibilità: o proseguire dalla sosta verticalmente lungo delle lame disturbate da qualche alberello (3a) arrivando così alla fine della via (10 m.S11), oppure, sempre dalla sosta, poggiare subito verso destra e salire in placca verso un vecchio chiodo (4c), salire diritti lasciando un alberello a sinistra, e, superato un ultimo muretto verticale (4b, clessidre), giungere sul pianoro sommitale. 15 m. S11.
Nota1: conviene attaccare la via salendo la prima lunghezza della Gianni Pajer. Poco prima e più in basso a destra dell’attacco originale della Vaccari, si noterà una placca liscia chiara, sovrastata in alto da un marcato diedro con fessura di fondo: salire la placca (5a a sinistra, 6a al centro). Obliquare leggermente verso destra (primo anello resinato della lunghezza a ca. 6 m da terra) superando uno strapiombino con radici (5b). Si continua su placca tecnica fino a raggiungere l’inizio del diedro (5b). Forzare l’attacco strapiombante del diedro (5b) per entrare al suo interno. Seguirlo fino a raggiungere dei terrazzini con vegetazione (5b). Proseguire ora prima dritti e poi in obliquo verso destra fino a raggiungere la sosta come per l’itinerario originale (due resinati da collegare). 35 m S1.
Nota2: oltre che dalla G. Pajer è possibile attaccare la via salendo la prima lunghezza della via Mio nome collegata alla seconda della Gimonett con una deviazione a sinistra verso la fine di quest’ultima (attacco al centro della placca che fa zoccolo alla parete, punto più basso della stessa, anelli resinati d’acciaio nuovi): (Mio nome) salire dritti la tecnica placca (5c continuo con passo di 6a o 5c/A0)e raggiungere una cengetta con albero. Superare la successiva placca verticale (Grimonett) lungo la fessura che la incide (5c/6a o 5b/A0), e, proseguendo sempre verticalmente, entrare in un diedro liscio che porta ad una piccola cengia (5b). Invece di superare il muretto a destra, come per la Grimonett, spostarsi sul muretto a buchi di sinistra raggiungendo un anello resinato di acciaio (ultimi metri della L2 di Mio nome). Superato il muretto (4b) raggiungere sempre dritti la cengia inferiore della parete sostando sulla S2 di Joe Falchetto su due anelli resinati di acciaio un po’ distanti fra di loro oppure su alberi (S1 45 m). Dalla sosta spostarsi successivamente a sinistra su comoda cengia per pochi metri e fare la S1bis (su albero) come per l’itinerario originale.
Last edited by mahler on Tue Mar 09, 2010 20:53, edited 2 times in total.
Why, why can we never be sure till we die
Re: Bric Pianarella - Via Vaccari
Bella "fotina" mahler ....
..........però,, 'azzo se sei invecchiato
..........però,, 'azzo se sei invecchiato
"E®ne" ...VECCHIA BELINA DOC.
Re: Bric Pianarella - Via Vaccari
pensa che la foto l'ho fatta nel 1907 a Vienna....
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Re: Bric Pianarella - Via Vaccari
In qualità di fida segretaria posto la foto della via
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
Ma dai che spettacolo di racconto, già le premesse davanti ad una birra erano buone la prossima volta se riesco ad allenarmi mi aggrego volentieri
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Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
ci penso io ad allenarti per la Vaccarigecko wrote:Ma dai che spettacolo di racconto, già le premesse davanti ad una birra erano buone la prossima volta se riesco ad allenarmi mi aggrego volentieri
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Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
ottimo, spero di sopravvivere per poterlo raccontare
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Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
finora sei sopravissuta a Via lunga, Fivy e L'Autunno dei Moicani, tra poco avrai da fare con l'Amicizia, per cui..........gecko wrote:ottimo, spero di sopravvivere per poterlo raccontare
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Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
..........mi rimbocco le maniche
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Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
tu rimboccati le maniche che a te e al ....topastro ci penso iogecko wrote:..........mi rimbocco le maniche
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Re: Bric Pianarella - Via Vaccari
ps: dalla L5 in poi si entra nel ventre della parete: bella, verticale, con tratti esposti entusiasmanti come la settima lunghezza (6b), verticalissima ed esposta da risolvere con tecnica ed astuzia, o la penultima lunghezza (5c) veramente bella (il tiro a mio parere più bello della via) su placche grigie a gocce in un ambiente "verdoniano", una via che merita (molto meno ripetuta in confronto di Grimonett o INPS e altre) tanto quanto la seconda aperta in parete (ancor meno ripetuta) , la stupenda via dei Calcagni.... ma per questa vi sarà un altra puntata da aprire...
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Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
...scusate il ritardo... leggo solo ora... belin sime sei un mito....
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
Magari poi Disgaggio e AndreaC vi racconteranno com'è andato il loro secondo assalto alla vaccari al pianarella...
Io, che c'ero, vi posto una foto dei due al ritorno...
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"The other climbers are really talented so they don't need to train as hard as I do. But I have to work fucking hard. My talent is being a masochist" cit.Patxi Usobiaga
Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
ahaha maledetto ****** che ramata d'acqua...
Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
sintetizzerei Vaccari-Cialtroni 2-0
mancava solo l'olio bollente per scoraggiare gli assediatori.....
mancava solo l'olio bollente per scoraggiare gli assediatori.....
prendi la tacchetta,
la MANARA ti aspetta!!!
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Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
Il c**o di Golf di fianco a voi è la mia! Piccolo il mondo!Ektor wrote:Magari poi Disgaggio e AndreaC vi racconteranno com'è andato il loro secondo assalto alla vaccari al pianarella...
Io, che c'ero, vi posto una foto dei due al ritorno...
"Io intanto salgo, poi si vedrà ..."
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Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
...che miti!
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
...Ragazzi ,,,, Grazie !!Ektor wrote:
Qualunque sia stato il "risultato",,
una foto così ,, risolleva il morale dopo una giornata di lavoro
Bellissimi (....un pò pelosi forse ma bellissimi !!)
Da una Vecchia Belina,, un bacio sulla "sudata fronte" a tutti e due, ....di cuore.
"E®ne" ...VECCHIA BELINA DOC.
Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
Ma va??!?! Dov'eri?gambeinspalla wrote:Il c**o di Golf di fianco a voi è la mia! Piccolo il mondo!
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Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
Siamo ovunque.Ektor wrote:Ma va??!?! Dov'eri?gambeinspalla wrote:Il c**o di Golf di fianco a voi è la mia! Piccolo il mondo!
Andando all'autostrada vi ho intravisto a fianco della strada, sotto Pianarella, ad azzannare la figassa bagnati come pulcini!
Complimenti per la salita sotto la pioggia.
Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
Ragazzi siete mitici, talmente mitici che vi abbiamo riconosciuti dalla calata!!!!!!
Scherzi a parte lo spirito con cui avete affrontato l'avventura non ha eguali
Scherzi a parte lo spirito con cui avete affrontato l'avventura non ha eguali
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Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
Che domande: a Cà di Alice!Ektor wrote:Ma va??!?! Dov'eri?gambeinspalla wrote:Il c**o di Golf di fianco a voi è la mia! Piccolo il mondo!
"Io intanto salgo, poi si vedrà ..."
Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
parafrasando qualcuno, bellissimi proprio non direi, magari.....COLLASSATI!Erne wrote:[
Qualunque sia stato il "risultato",,
una foto così ,, risolleva il morale dopo una giornata di lavoro
Bellissimi (....un pò pelosi forse ma bellissimi !!)
Da una Vecchia Belina,, un bacio sulla "sudata fronte" a tutti e due, ....di cuore.
prendi la tacchetta,
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Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
disgaggio wrote:parafrasando qualcuno, bellissimi proprio non direi, magari.....COLLASSATI!Erne wrote:[
Qualunque sia stato il "risultato",,
una foto così ,, risolleva il morale dopo una giornata di lavoro
Bellissimi (....un pò pelosi forse ma bellissimi !!)
Da una Vecchia Belina,, un bacio sulla "sudata fronte" a tutti e due, ....di cuore.
Ma vedi, dicevo sul serio e senza intenzione di presa in giro, a parte la battuta ...sul pelo !
Quella foto esprime moltissimo, a mio parere; dalle facce all'atteggiamento ai vestiti al materiale...
....a prescindere da tutto.
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Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
non ti preoccupare, si capiva che ti riferivi all'archetipo del cercatore e non all'estetica in se'....
dalla foto direi che si capisce che....non e' ancora finita!
nel frattempo un piccolo raccontino:
arriviamo al parcheggio io ektor e luca verso le 9.50, poco dopo sopraggiunge il prode andreaC e si formano le due cordate: loro su "mio nome" e noi sull'innominabile.
parto sul primo tiro, quello della gianni pajer,lo affronto con un approccio mooolto soft (il giorno prima lessatura preventiva in falesia....e gli avambracci un po' lo sentono) piazzando anche due friend (di cui uno psicologico, molto psicologico, anzi piu' che altro per levarlo dall'imbraco dove dava fastidio...) nella fessura in fondo al diedrino , arrivo in sosta e recupero il socio. prosegue per la L1b, dopodiche' lo raggiungo praticamente in conserva, a piedi nudi per non interrare le scarpette, e mi allongio a meta' corda su un'ottima sosta approntata con fettuccia su albero, snobbando la sosta resinata...tanto il tiro dopo e' corto, penso io saranno 7/8 metri non di piu'.... parte di nuovo andrea, raggiunge la sosta dopo ma qui c'e' una carenza di comunicazione, io vedo andare avanti la corda e alla mia domanda "sei arrivato?" non odo risposta...tant'e' che a un certo punto la corda continua a salire e finisce, allora devo smontare la sosta: per fare cio' risalgo un paio di metri a piedi nudi senonche' andrea non capisce le mie intenzioni e continua a trascinare su la corda, a quel punto mi tocca raggiungerlo scalando il tirello (la fessura su roccia giallastra) a piedi nudi....su roccia bella abrasiva, si vede che non e' molto frequentata! tutto va per il meglio, raggiungo andrea e gli offro di farsi da primo anche il tiro dopo, lo splendido diedro-camino su roccia appena lisciata ma che consente un'arrampicata molto "montana"....andrea lo affronta con piglio deciso e se lo mette in saccoccia con abilita', ma il tirello si "vendica" mangiandogli una scarpa: tocchera' a me recuperarla e riportarla al legittimo proprietario. ancora un tirello, il quarto, di nuovo andrea da primo ("cosi' poi sui tiri duri ti ci mando a te", mi dice) e sosta nel grottino. senonche' mentre lo assicuro per la salita inizio a sentire goccioline d'acqua...che si trasformano in una pioggia piuttosto fastidiosa nel momento in cui il mio socio arriva in sosta e inizia a recuperare la corda!
la partenza del quarto tiro, per me che vado su da secondo, diventa un bel c..o con la roccia in quel punto un po' sporca che diventa subito viscidissima, costringendomi a incastrarmi nell'interno del diedrino. poi anche se l'acqua continua a bagnarmi, la roccia migliora e si riesce a scalare, cosicche' arrivo alla rampa finale erbosa-fangosa e arrivo in sosta, bello umidiccio.
un rapido consulto ci fa optare per la calata sulla via, esattamente da dove eravamo arrivati l'altra volta. non e' stata una decisione facile ma, a onor del vero, mentre eravamo li a rimuginare, dall'alto giunge una seconda cordata che, impegnata sulla supervaccari, non si fa scrupolo di calarsi...e allora noi chi siamo per non seguire questi segni che ci indicano chiaramente la via?
partiamo con le doppie, andrea ha perso il secchiello....gli presto il mio, tanto ho la piastrina di riserva...e ricomincia la lunga manovra di calata, che rispetto alla volta prima effetuiamo con miglior convinzione e ottimizzando il tutto in modo da non penare a recuperare la corda!
la degna conclusione di cio'o, la chiamata di gecko che ci informa che le nostre imprese sono state seguite con interesse da ca' di alice...dove ci dirigiamo dopo esserci ricongiunti con i nostri due soci, per un meritato merendino post-arrampicata!
purtroppo, noi non abbiamo foto....meglio non documentare certe cose, poi la gente prende cattivi esempi!
dalla foto direi che si capisce che....non e' ancora finita!
nel frattempo un piccolo raccontino:
arriviamo al parcheggio io ektor e luca verso le 9.50, poco dopo sopraggiunge il prode andreaC e si formano le due cordate: loro su "mio nome" e noi sull'innominabile.
parto sul primo tiro, quello della gianni pajer,lo affronto con un approccio mooolto soft (il giorno prima lessatura preventiva in falesia....e gli avambracci un po' lo sentono) piazzando anche due friend (di cui uno psicologico, molto psicologico, anzi piu' che altro per levarlo dall'imbraco dove dava fastidio...) nella fessura in fondo al diedrino , arrivo in sosta e recupero il socio. prosegue per la L1b, dopodiche' lo raggiungo praticamente in conserva, a piedi nudi per non interrare le scarpette, e mi allongio a meta' corda su un'ottima sosta approntata con fettuccia su albero, snobbando la sosta resinata...tanto il tiro dopo e' corto, penso io saranno 7/8 metri non di piu'.... parte di nuovo andrea, raggiunge la sosta dopo ma qui c'e' una carenza di comunicazione, io vedo andare avanti la corda e alla mia domanda "sei arrivato?" non odo risposta...tant'e' che a un certo punto la corda continua a salire e finisce, allora devo smontare la sosta: per fare cio' risalgo un paio di metri a piedi nudi senonche' andrea non capisce le mie intenzioni e continua a trascinare su la corda, a quel punto mi tocca raggiungerlo scalando il tirello (la fessura su roccia giallastra) a piedi nudi....su roccia bella abrasiva, si vede che non e' molto frequentata! tutto va per il meglio, raggiungo andrea e gli offro di farsi da primo anche il tiro dopo, lo splendido diedro-camino su roccia appena lisciata ma che consente un'arrampicata molto "montana"....andrea lo affronta con piglio deciso e se lo mette in saccoccia con abilita', ma il tirello si "vendica" mangiandogli una scarpa: tocchera' a me recuperarla e riportarla al legittimo proprietario. ancora un tirello, il quarto, di nuovo andrea da primo ("cosi' poi sui tiri duri ti ci mando a te", mi dice) e sosta nel grottino. senonche' mentre lo assicuro per la salita inizio a sentire goccioline d'acqua...che si trasformano in una pioggia piuttosto fastidiosa nel momento in cui il mio socio arriva in sosta e inizia a recuperare la corda!
la partenza del quarto tiro, per me che vado su da secondo, diventa un bel c..o con la roccia in quel punto un po' sporca che diventa subito viscidissima, costringendomi a incastrarmi nell'interno del diedrino. poi anche se l'acqua continua a bagnarmi, la roccia migliora e si riesce a scalare, cosicche' arrivo alla rampa finale erbosa-fangosa e arrivo in sosta, bello umidiccio.
un rapido consulto ci fa optare per la calata sulla via, esattamente da dove eravamo arrivati l'altra volta. non e' stata una decisione facile ma, a onor del vero, mentre eravamo li a rimuginare, dall'alto giunge una seconda cordata che, impegnata sulla supervaccari, non si fa scrupolo di calarsi...e allora noi chi siamo per non seguire questi segni che ci indicano chiaramente la via?
partiamo con le doppie, andrea ha perso il secchiello....gli presto il mio, tanto ho la piastrina di riserva...e ricomincia la lunga manovra di calata, che rispetto alla volta prima effetuiamo con miglior convinzione e ottimizzando il tutto in modo da non penare a recuperare la corda!
la degna conclusione di cio'o, la chiamata di gecko che ci informa che le nostre imprese sono state seguite con interesse da ca' di alice...dove ci dirigiamo dopo esserci ricongiunti con i nostri due soci, per un meritato merendino post-arrampicata!
purtroppo, noi non abbiamo foto....meglio non documentare certe cose, poi la gente prende cattivi esempi!
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la MANARA ti aspetta!!!
...............
usa il cervello, non il martello!
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Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
Maledetto Pianarella... questa volta non hai trovato di meglio come vile ed estrema difesa che colpirci con le ire del meteo!
Ma sappi che noi non ci arrendiamo, ormai ti abbiamo in pugno!! (forse)
Cmq io faccio i complimenti a Ettore e socio che hanno deciso di finire la loro (impegnativa) via sotto la pioggia... e ci sono pure riusciti! sono veramente degli alieni...
Per il resto io credo abbiamo fatto bene a ripiegare vista l'acqua che veniva, non mi pento della decisione vista anche la scelta della cordata che 3 4 tiri sopra di noi e stava passando dove saremmo dovuti passare noi.
Tirando le somme, sarà per lo spirito, per i compagni, per il posto o non so... ma io mi sono cmq divertito e credo che le emozioni che ti da il prendere la corda con un amico e attaccarsi a una via di impegno (per il proprio livello) con anche la possibilità di fallire siano ineguagliabili, lo preferirei 100 volte all'andare a colpo sicuro su vie magari anche più difficili ma facendomi parancare da una guida o similare
Ma sappi che noi non ci arrendiamo, ormai ti abbiamo in pugno!! (forse)
Cmq io faccio i complimenti a Ettore e socio che hanno deciso di finire la loro (impegnativa) via sotto la pioggia... e ci sono pure riusciti! sono veramente degli alieni...
Per il resto io credo abbiamo fatto bene a ripiegare vista l'acqua che veniva, non mi pento della decisione vista anche la scelta della cordata che 3 4 tiri sopra di noi e stava passando dove saremmo dovuti passare noi.
Tirando le somme, sarà per lo spirito, per i compagni, per il posto o non so... ma io mi sono cmq divertito e credo che le emozioni che ti da il prendere la corda con un amico e attaccarsi a una via di impegno (per il proprio livello) con anche la possibilità di fallire siano ineguagliabili, lo preferirei 100 volte all'andare a colpo sicuro su vie magari anche più difficili ma facendomi parancare da una guida o similare
Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
.E VAi Andrea ,,,, reagire e non arrendersiAndreaC wrote:Maledetto Pianarella... questa volta non hai trovato di meglio come vile ed estrema difesa che colpirci con le ire del meteo!
Ma sappi che noi non ci arrendiamo, ormai ti abbiamo in pugno!! (forse)
...............
Tanto Il Paretone ..attende e non si "smuove" !!
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Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
Seeeee... maledetto pianarella prima o poi ti avremo!!!!
Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
AndreaC wrote:Maledetto Pianarella... questa volta non hai trovato di meglio come vile ed estrema difesa che colpirci con le ire del meteo!
Ma sappi che noi non ci arrendiamo, ormai ti abbiamo in pugno!! (forse)
Cmq io faccio i complimenti a Ettore e socio che hanno deciso di finire la loro (impegnativa) via sotto la pioggia... e ci sono pure riusciti! sono veramente degli alieni...
Per il resto io credo abbiamo fatto bene a ripiegare vista l'acqua che veniva, non mi pento della decisione vista anche la scelta della cordata che 3 4 tiri sopra di noi e stava passando dove saremmo dovuti passare noi.
Tirando le somme, sarà per lo spirito, per i compagni, per il posto o non so... ma io mi sono cmq divertito e credo che le emozioni che ti da il prendere la corda con un amico e attaccarsi a una via di impegno (per il proprio livello) con anche la possibilità di fallire siano ineguagliabili, lo preferirei 100 volte all'andare a colpo sicuro su vie magari anche più difficili ma facendomi parancare da una guida o similare
concordo, luca ed ettore sono due alieni....loro hanno la TENENZA!!!!!
si si non ce n'e' come andare a "schiantarsi" al proprio limite su una via cosi, che richiede impegno fisico, mentale e anche una buona dose di fortuna!
prendi la tacchetta,
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Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
..una racconto degno di un libro di montagna. Se leggete di Reinhard Karl Montagna vissuta, tempo per respirare, pare di leggere avventure simili alle vostre. Certo è che è così che si affronta l'arrampicata (e relariva ritirata), con spirito e cuore . ps: avreste anche dovuto mettere la foto della vs auto da veri climber anni 70/80 ps2: organizziamo la "gita" su Vaccari, magari tra 15 gg.?
Why, why can we never be sure till we die
Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
AndreaC wrote:Cmq io faccio i complimenti a Ettore e socio che hanno deciso di finire la loro (impegnativa) via sotto la pioggia... e ci sono pure riusciti! sono veramente degli alieni...
Ma che alieni, come direbbe uno che conosco, siete dei PAZZI!!!!!!!!disgaggio wrote:concordo, luca ed ettore sono due alieni....loro hanno la TENENZA!!!!!
Complimenti anche a voi comunque, spero che la prossima volta sia quella buona, la massimo come già suggerito allestiamo una spedizione, corde fisse, portaledge e sherpa!
"The other climbers are really talented so they don't need to train as hard as I do. But I have to work fucking hard. My talent is being a masochist" cit.Patxi Usobiaga
Re: vaccari al pianarella, o del farla fuori dal bulacco
Belin... Disgà... perdete le scarpette, il secchiello... scalata a piedi nudi, sotto il nubifragio... via manca solo più la piramide umana e il verglass... poi entrate nell'empireo dei racconti di montagna... pari a un Bonatti, un Livanos...