Il difficile lavoro del chiodo (e del chiodatore)

Discussioni sugli aspetti tecnici e sui materiali utilizzati in montagna

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mikesangui
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Re: Il difficile lavoro del chiodo (e del chiodatore)

Post by mikesangui »

Inoltre , mi viene in mente ora , ho visto dei punti piccoli di ruggine anche su dei fittoni Kong inox che abbiamo messo a cucco non più dell'anno scorso.
(per pronto_marghe... uno dei fittoni di sosta del 6c+... ha proprio dei micro puntini ma mi ha fatto strano) .
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mikesangui
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Re: Il difficile lavoro del chiodo (e del chiodatore)

Post by mikesangui »

Tornato da una settimana in terra sarda posso dire di aver osservato casi simili di ruggini in inox anche su siti distanti dal mare.
Alcuni fittoni raumer inox al settore brasileiro e settore baila con daphne (questi non sono molto distanti dal mare in realtà) a mausa, ma stranamente anche su alcune placchette kinobi messe a punta pilocca (qui siamo a un'ora di macchina dal mare) presentavano punti di ruggine (mi pare il tiro fosse "l'aquilone").
non ho notato se le le placchette fossero messe su fix zincati o inox.

Devo dire che in generale, nella zona tra buggerru e iglesias , ho trovato materiale molto migliore nelle falesie rispetto a quello che si trova a cala gonone. forse in generale le chiodature sono recenti.

incredibilmente al settore castello di BETTY, la chiodatura a occhioli zincati e catene zincate in sosta ha avuto un comportamento assolutamente diversificato. Si trova un primo occhiolo spesso corrosso o fortemente arrugginito, per poi scalare su materiale in buone condizioni fino all'ultimo occhiolo, decisamente corroso, come le soste assolutamente impraticabili.

E' come se ci fosse una porzione di parete che è stata più soggetta , e un'altra porzione praticamente non toccata.
Preciso che il castello di betty è lontano dal mare un'ora di macchina.
O ci sono agenti in fasce di roccia che corrodono maggiornmente e quindi i fittoni posti in quella fascia subiscono , mentre gli altri no, oppure ci sono correnti d'aria che portano agenti in una sola zona. Boh? cmq è curiosa come situazione.


ciaooo
Kinobi
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Re: Il difficile lavoro del chiodo (e del chiodatore)

Post by Kinobi »

mikesangui wrote:... ma stranamente anche su alcune placchette kinobi messe a punta pilocca (qui siamo a un'ora di macchina dal mare) presentavano punti di ruggine (mi pare il tiro fosse "l'aquilone").
non ho notato se le le placchette fossero messe su fix zincati o inox.
....
E' come se ci fosse una porzione di parete che è stata più soggetta , e un'altra porzione praticamente non toccata.
Preciso che il castello di betty è lontano dal mare un'ora di macchina.
O ci sono agenti in fasce di roccia che corrodono maggiornmente e quindi i fittoni posti in quella fascia subiscono , mentre gli altri no, oppure ci sono correnti d'aria che portano agenti in una sola zona. Boh? cmq è curiosa come situazione.

Vado a buttargli occhio alla prima. Ci vorrà del tempo ma ci vado. Ti ricordi se erano prima serie (ante 2008) o seconda?

Per il secondo punto, si, corretto: varia da punto a punto della roccia.

CIao,
E
Kinobi
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Re: Il difficile lavoro del chiodo (e del chiodatore)

Post by Kinobi »

mikesangui wrote:...ho notato alcuni fittoni RAUMER con delle macchie di ruggine in prossimità del punto di contatto con la resina.
Ho notato alcune macchie simili sempre su alcuni raumer a monte cucco, anfiteatro, e mi diceva Pronto_marghe che anche alcuni Raumer messi da lui messi in un altro posto hanno fatto lo stesso effeto.
Guarda se è la saldatura.
https://it.wikipedia.org/wiki/Saldatura" onclick="window.open(this.href);return false;
Dovrebbe essere il materiale di apporto.
Ciao,
E
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mikesangui
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Re: Il difficile lavoro del chiodo (e del chiodatore)

Post by mikesangui »

Kinobi wrote:
mikesangui wrote:... ma stranamente anche su alcune placchette kinobi messe a punta pilocca (qui siamo a un'ora di macchina dal mare) presentavano punti di ruggine (mi pare il tiro fosse "l'aquilone").
non ho notato se le le placchette fossero messe su fix zincati o inox.
....
E' come se ci fosse una porzione di parete che è stata più soggetta , e un'altra porzione praticamente non toccata.
Preciso che il castello di betty è lontano dal mare un'ora di macchina.
O ci sono agenti in fasce di roccia che corrodono maggiornmente e quindi i fittoni posti in quella fascia subiscono , mentre gli altri no, oppure ci sono correnti d'aria che portano agenti in una sola zona. Boh? cmq è curiosa come situazione.

Vado a buttargli occhio alla prima. Ci vorrà del tempo ma ci vado. Ti ricordi se erano prima serie (ante 2008) o seconda?

Per il secondo punto, si, corretto: varia da punto a punto della roccia.

CIao,
E
no, non ho fatto caso, alla serie.


Ho notato in questi giorni, sempre gruppo sosta raumer inox (a fittoni) alcune strisce marroni che sembrano ruggine ma non saprei dire se sono davvero ruggine, sugli anelloni di calata. l'ho notato in due soste, una messa da me circa un anno fa a cucco e un'altra su Amore e Pazzia a Boragni. Le soste sono in ottime condizioni ma si notano delle piccole righe marroni superficiali sparse in punti casuali dei due anelloni , che mi hanno incuriosito. Entrambi i tiri sono abbastanza recenti, peraltro.

Per ora è solo un fatto di pura curiosità ma in questo caso non mi pare possa essere il materiale di apporto della saldatura.
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mikesangui
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Re: Il difficile lavoro del chiodo (e del chiodatore)

Post by mikesangui »

Kinobi wrote:
mikesangui wrote:...ho notato alcuni fittoni RAUMER con delle macchie di ruggine in prossimità del punto di contatto con la resina.
Ho notato alcune macchie simili sempre su alcuni raumer a monte cucco, anfiteatro, e mi diceva Pronto_marghe che anche alcuni Raumer messi da lui messi in un altro posto hanno fatto lo stesso effeto.
Guarda se è la saldatura.
https://it.wikipedia.org/wiki/Saldatura" onclick="window.open(this.href);return false;
Dovrebbe essere il materiale di apporto.
Ciao,
E
grazie della dritta!

immagino non sia banale capire i punti e tipi di roccia che favoriscono l'ossidazione ..senza farne un analisi chimica .. vero?

Ciao
Mike
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Re: Il difficile lavoro del chiodo (e del chiodatore)

Post by Kinobi »

mikesangui wrote:
immagino non sia banale capire i punti e tipi di roccia che favoriscono l'ossidazione ..senza farne un analisi chimica .. vero?

Ciao
Mike
Non sono geologo.
Ma mentre parli di graniti, forse è uniforme, il calcare è troppo vario...
E
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Re: Il difficile lavoro del chiodo (e del chiodatore)

Post by amica mucca »

Da PM
Per l'UIAA nelle falesie marine è raccomandato chiodare solo utilizzando il titanio

http://www.planetmountain.com/News/show ... eyid=43235" onclick="window.open(this.href);return false;

:shock: :!: :shock:
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Re: Il difficile lavoro del chiodo (e del chiodatore)

Post by mikesangui »

interessante ... peccato non sia per niente chiaro cosa significa luogo con alta probabilità di corrosione.
E' evidente che su una scogliera siamo in zone non idonea... ma a 100 m di distanza? 200? 1km?

non è che uno pulò misurare la concentrazione di cloruro nell'aria ....

il discorso è complesso.

per lo meno si è data una linea chiara e si rende manifesta la gravità del fatto.
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Re: Il difficile lavoro del chiodo (e del chiodatore)

Post by amica mucca »

Infatti è molto complesso!
La mia preoccupazione è la seguente: temo che, nella complessità e nella difficoltà di valutazione, un ente, al fine di non assumersi responsabilità, normi in maniera eccessivamente severa e/o riduttiva.
Se l'obiettivo è l'eliminazione del rischio allora è normale che si arrivi al titanio. Ma se il fine è l'eliminazione del rischio, allora bisogna eliminarlo all'origine: vietiamo l'arrampicata!

Ovviamente la mia è una provocazione.
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mikesangui
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Re: Il difficile lavoro del chiodo (e del chiodatore)

Post by mikesangui »

beh... non credo arriveranno mai a un ragionamento del genere... anche andare in macchina è rischioso... direi che muore molta più gente. si deve solo trovare l'equilibrio rispetto al rischio
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Re: Il difficile lavoro del chiodo (e del chiodatore)

Post by Kinobi »

mikesangui wrote:beh... non credo arriveranno mai a un ragionamento del genere...
Dipende.
Il medico non ci ha ordinato di andare a scalare e di rischiare di schiantarci. E un amministratore comunale preferisce il quieto vivere ai 15 voti che portano gli scalatori...


In realtà l'UIAA pone un termine di tempo molto ampio: +50 anni.
Più di 50 anni, è pensare per le generazioni future (due o tre) oltre la nostra.
In linea di principio è corretto, ma in linea pratica, sfido chiunque prendersi carico di fare il lavoro per che sia "ok" per più di 50 anni...
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Re: Il difficile lavoro del chiodo (e del chiodatore)

Post by mikesangui »

Cmq il problema si pone sul mare.a finale i fittoni di 20 anni fa zincati sono in maggioranza ancora in buono stato..i fittoni inox ..,molti sono come fossero appena messi.

il problema non è generale e a mio parerepoco "controllabile"
Kinobi
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Re: Il difficile lavoro del chiodo (e del chiodatore)

Post by Kinobi »

mikesangui wrote:Cmq il problema si pone sul mare.a finale i fittoni di 20 anni fa zincati sono in maggioranza ancora in buono stato..i fittoni inox ..,molti sono come fossero appena messi.

il problema non è generale e a mio parerepoco "controllabile"
Personalmente di do ragione.
Ma l'UIAA ha un atteggiamento diverso.
Se c'è stato un caso (1), allora si passa allo stadio "tutelativo".
E' come se un resinato gira, che si presume che tutti girino o gireranno ( : Oops : ).
In Dolomiti non si hanno menzioni di spit rotti da corrosione o SCC: eppure teoricamente forse un giorno si romperanno e ci hanno messo nella categoria della Thailandia. : Thanks :
Diciamo che se ragioni in ottica +50 anni, tutto ha un senso. Se ragioni come in parte ragione io, nato su una enorme pianura fatta di detriti delle Dolomiti, in un lasso di tempo oltre i 50 anni, saranno altre le cose di cui preoccuparci.
Ciao,
E
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