Assicurazione a Z
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Assicurazione a Z
Ieri mi hanno regalato il liibro di Walter Bonatti, Le mie montagne....
Quando spiega la salita sul Dru accenna ad un tipo di auto-assicurazione, chiamata, a "Z"...
Qualcuno di voi ha idea di come funzionava?
Quando spiega la salita sul Dru accenna ad un tipo di auto-assicurazione, chiamata, a "Z"...
Qualcuno di voi ha idea di come funzionava?
- Alexander
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...
...onestamente io non lo so... a Z? ma non cita nulla? non spiega?
...di norma si usavano o bandi di corda ad anello (vedi lanci alle scagliette...) oppure ancoraggio basso, discesa e risalita... ma nemmeno in questo caso forma una zeta...
...di norma si usavano o bandi di corda ad anello (vedi lanci alle scagliette...) oppure ancoraggio basso, discesa e risalita... ma nemmeno in questo caso forma una zeta...
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
l'assicurazione a Z era un metodo da lui stesso escogitato, che permetteva di procedere con una certa sicurezza prima ai tempi suoi, ovvero prima dell'avvento degli autobloccanti (grigri, croll etc etc etc)REDda wrote:Secondo me potrebbe essere l'assicurazione che si fa dal basso con poi la calata e la sucessiva risalita
su, giù, su potrebbero essere una sorta di Z (con molta fantasia)
lui personalmente nn la spiega a fondo nei libri (forse per evitare che qualcuno si incrodi disperatamente provandoci )
dovrebbe consistere generalmente (a grandi spanne) nel legare il primo capo della corda alla sosta, poi passarla per l'imbrago, rimandarla alla sosta passandola e infine facendola tornare allo zaino, dopo averla fatta passare per le spalle. man mano che si sale la corda nello zaino fluisce e la zeta prima formata (sosta-arrampicatore 1° tratto; arramp.-sosta 2° tratto, sosta-zaino 3° tratto) si allunga fino al termine della corda. in caso di volo l'attrito dato dai tre spezzoni dovrebbe permettere di assorbire l'energia della caduta e permettere a spalla una manovra di arresto
ovviamente ogni tiro dev'essere lungo quanto la corda / 3. quindi avendo una bella 60 metri, si deve mettere su una sosta ogni 20
piazzata la nuova sosta si provvede a sciogliere la Z, calarsi, recuperare i chiodi e risalire (ovviamente a braccia, figurati se esistevano le maniglie )
lui stesso pare che la usasse solo nei tratti particolarmente ardui (tipo Dru) e ammette lui stesso che i tiri troppo corti sono una grande limitazione al sistema...
chiaramente ora come ora non ha senso di esistere....
On bended knee is no way to be free (Eddie Vedder)
no, niente di ufficiale, mi baso su quel che ho letto, e su qualche discussione fra amici....Ektor wrote:Incredibile come sistema!!
Grazie Mille!!!!
Una curiosità, l'hai letta da qualche parte oppure ti sei basato su quei pochi indizi che Bonatti scrive sui libri?
tempo fa se ne parlo su PlanetMountain e la cosa venne abbastanza sviscerata, ma non riesco a trovare il link a quella discussione. se ci riesco, lo metto sto benedetto link...
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- Alexander
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Alex84 wrote:no, niente di ufficiale, mi baso su quel che ho letto, e su qualche discussione fra amici....Ektor wrote:Incredibile come sistema!!
Grazie Mille!!!!
Una curiosità, l'hai letta da qualche parte oppure ti sei basato su quei pochi indizi che Bonatti scrive sui libri?
tempo fa se ne parlo su PlanetMountain e la cosa venne abbastanza sviscerata, ma non riesco a trovare il link a quella discussione. se ci riesco, lo metto sto benedetto link...
...ma sei un grande!!!
Non sapevo di questa cosa! ora mi torna anche la forma. anche eprchè nelle altre due poteva assomigliare ad un "O" oppure ad una "V" rovesciata... ma la "Z" proprio...
ora capisco... ma che rischi...
...ecco perchè ho sentito super scalatori che si domandavano se non assumessero sostanze allucinogene... perchè rischiare oltre il rischiabile... eppure il rischio resta un fattore soggettivo!
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
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Alex84 wrote:vorrei far notare che il signore in questione con questo sistema (che io non userei nemmeno per andare al c****) ci ha scalato il
pilastro Sud-Ovest del Petit Dru... con i materiali degli anni '50
...decisamente un alieno!
...al di là della stima... lì secondo me ha dimostrato la differenza mentale tra un visionario e dun "semplice" fortissimo alpinista.
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
eh si... in quel frangente più che in altri ha dimostrato come dall'uomo messo VERAMENTE alle strette scaturiscono forze davvero inaspettate.
la sua famosa variante del pendolo sulle scaglie di roccia è rimasta irripetuta (e a questo punto lo sarà per sempre, visto che è crollato tutto)... i primi ripetitori, sfruttando materiali più avanzati hanno forzato direttamente gli strapiombi che costrinsero Bonatti a traversare e quindi pendolare.
e quella dei primi ripetitori è rimasta la via ufficiale...
la sua famosa variante del pendolo sulle scaglie di roccia è rimasta irripetuta (e a questo punto lo sarà per sempre, visto che è crollato tutto)... i primi ripetitori, sfruttando materiali più avanzati hanno forzato direttamente gli strapiombi che costrinsero Bonatti a traversare e quindi pendolare.
e quella dei primi ripetitori è rimasta la via ufficiale...
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....
IMPORTANTEPazzaura wrote:L'argomento è interessante... parlarne in questo topic (quindi OT) mi sembra riduttivo...
divido il topic? che ne dite?
Chiedo scusa è un brutto momento per tutt'altri frangenti e non ho letto perciò il commento del mod Pazzaura.
Non volevo interferire nelle competenze. Quindi richiedo scusa anche per questa conseguenza.
Il topic da me indicato è riferito a quel concetto di possibilità e limiti mentali definibile anche nella vita normale e non solo nell'alpinismo. Se avete voglia continuate qui:
viewtopic.php?t=3575
Per il resto delle questioni specifiche su Bonatti, il dialogo continua qui
viewtopic.php?t=3582
(dove ha suddiviso Pazzaura)
la parte tecnica invece rimane in questo topic con la questione dell'assicurazione a Z
ciao!
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Re: Assicurazione a Z
Passo di qua per caso, arrivandoci non per caso menre cercavo altro su google..
Allora io lessi il libro di Bonatti secoli or sono, prima edizione, Bonatti era assai vivo e io ho avuto la fortuna di conoscere una pesona che lui stesso definiva la sua nipotina adottiva, una donna che poi in solitaria se fatta cosine che io non saprei quasi neppure pronunciare e che ora,ahime, la sorte sta chimando a se cmq...parlando con lei si alcuen cos elette sul libro...ovvero ma non ha mai preso a testate chi gli aveva fissato il noo campo base sul K2 200mt sopra quando preffissato la sera prima? costringendolo a rischiare la vita bivaccando all'aperto sotto una tormenta a oltre 7000m? A lui costo solo paura e pochi danni fisici transitori a un Bunza qualche dita del piede
Altre cosine come precisaioni su date del libro diverse da quelle reali e la famosa manovra di autoassicurazione a Z che mi aveva lasciato a bocca aperta, posso dire che SI il sistema contringe a fare in pratica la via tre volte, non per altro che il sacco gli restava incagliato i ogni dove, sul Dru aveva avuto qualcosa di miracoloso per lui e per l'epoca, corda di nylon da 40mt e una di seta sempre da 40mt, di solito lui usava solo yuta...immaginare cosa sia una corda cosi zuppa non ci riesco proprio....
L'unica differenza con quanto detto nel post sul sistema è che il sacco fungeva da contrappeso e quindi da sistema di ammortizzazione della caduta, difatti mi racocntava che passando i gg quindi perdendo qualche chiodo mangiando il cibo il sacco era troppo leggero e allora ci aveva messo giu due pietrone per riequilibrare la cosa, solo che il sacco era mal ridotto e bucato per un dannato chiodo che uscito dal sacchetto gli aveva bucato sacco e contenitore dell'acool per il fornelletto e rischiava di perdersi tutto mentre saliva...
Cmq Bonatti era un alieno....ora parlando spesso con amici di montagna capisco che per molti è perfino difficile capire il perchè .... ma io credo che non si debba cercare un perchè, ma solo ricordarlo per quel che era un uomo vero che aveva scelto il suo giUoco e a quel giUoco giUocava senza barare, mai....
Ora l'arrampicata cosidetta sportiva per lui sarebbe un barare continuo e senza senso alcuno, ma si è vero, oggi è uno sport all'epoca era altro....
Allora io lessi il libro di Bonatti secoli or sono, prima edizione, Bonatti era assai vivo e io ho avuto la fortuna di conoscere una pesona che lui stesso definiva la sua nipotina adottiva, una donna che poi in solitaria se fatta cosine che io non saprei quasi neppure pronunciare e che ora,ahime, la sorte sta chimando a se cmq...parlando con lei si alcuen cos elette sul libro...ovvero ma non ha mai preso a testate chi gli aveva fissato il noo campo base sul K2 200mt sopra quando preffissato la sera prima? costringendolo a rischiare la vita bivaccando all'aperto sotto una tormenta a oltre 7000m? A lui costo solo paura e pochi danni fisici transitori a un Bunza qualche dita del piede
Altre cosine come precisaioni su date del libro diverse da quelle reali e la famosa manovra di autoassicurazione a Z che mi aveva lasciato a bocca aperta, posso dire che SI il sistema contringe a fare in pratica la via tre volte, non per altro che il sacco gli restava incagliato i ogni dove, sul Dru aveva avuto qualcosa di miracoloso per lui e per l'epoca, corda di nylon da 40mt e una di seta sempre da 40mt, di solito lui usava solo yuta...immaginare cosa sia una corda cosi zuppa non ci riesco proprio....
L'unica differenza con quanto detto nel post sul sistema è che il sacco fungeva da contrappeso e quindi da sistema di ammortizzazione della caduta, difatti mi racocntava che passando i gg quindi perdendo qualche chiodo mangiando il cibo il sacco era troppo leggero e allora ci aveva messo giu due pietrone per riequilibrare la cosa, solo che il sacco era mal ridotto e bucato per un dannato chiodo che uscito dal sacchetto gli aveva bucato sacco e contenitore dell'acool per il fornelletto e rischiava di perdersi tutto mentre saliva...
Cmq Bonatti era un alieno....ora parlando spesso con amici di montagna capisco che per molti è perfino difficile capire il perchè .... ma io credo che non si debba cercare un perchè, ma solo ricordarlo per quel che era un uomo vero che aveva scelto il suo giUoco e a quel giUoco giUocava senza barare, mai....
Ora l'arrampicata cosidetta sportiva per lui sarebbe un barare continuo e senza senso alcuno, ma si è vero, oggi è uno sport all'epoca era altro....
"Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto...l’ultimo pesce pescato....l'ultimo frutto raccolto e mangiato...solo allora ci accorgeremo che non si potrà mangiare il denaro, ma sarà troppo tardi"
PIEDE DI CORVO – SIKSIKA PIEDINERI
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