Parto da quest'affermazione. E' un tema importante...ke nessuno mi dica che si può esser entrambi..sono2stili di vita e modi di pensare completamente opposti
Se proprio vogliamo fare categorie esistono:
climber sportivi
- che apprezzano solo il grado e non alzano la faccia dalla sosta, che non si guardano intorno, a cui interessa solo la difficoltà e non l'ambiente, che mollano cicche ovunque, che non si staccano dal solito posto dove vanno sempre uguale e sempre a criticare, sempre a fare i bronzi di Riace...
- che amano conoscere la roccia, l'odore che ha, che adorano librarsi in volo e che fanno amicizia con ognuno e condividono questo. che mirano alla sicurezza, alla purezza del gesto e che non hanno la pretesa di piegare la montagna a sè ma si allenano ed alleno per arrivare a fare ed essere, alla purezza del gesto; che amano un angolino dinatura incontaminata che li porti sempre più nel profondo dello scalare
alpinisti
- classici o moderni il cui unico scopo è far curriculum ed arrivare in alto, in vetta a qualunque costo, con qualunque rischio. che non si preoccupano di deturpare un ambiente naturale (vedi discariche a 7800 m come a molti meno) che non si preoccupano se hanno famiglia o dei danni che possono fare. che salgono senza guardarsi intorno come tanti piccoli pescecane sempre a preoccuparsi soltanto della difficoltà e del raggiunto, sempre a ricavareil proprio orticello nel dove sono...
- classici o moderni che sognano le grandi vette e si allenano per raggiungerle. che provano emozioni e che saprebbero tornare indietro anche a 5 minuti dalla cima se è necessario. che non sono in competizione con gli altri ma con se stessi e che non cercano di pigare la montagna ma le chiedono il permesso per passare. che desiderano volare ed imparare dai nostri grandi padri ma non per questo negano un sincretismo con le nuove conoscenze, una sola cosa con le montagne.
- arrampicatori free solo
che scalano all'estremo, il contrario del free climbing eppure la sua estrema potenza... la salita in sicurezza portata all'eccesso che diventa il massimo dell'insicurezza e della casualità/causalità
- rocciatori moderni post nuovo mattino
scalatori che cercano di ripetere vie su roccia per trovarsi come puntini in mezzo ad una parete al massimo grado montagnard del gesto tecnico come mezzo ma mantenendo sempre come fine la via o la vetta
questo se vogliamo stillare un insieme minimo di categorie...
siamo sicuri che le cose non possano convivere? siamo sicuri che in tutti noi non ci sia una parte dell'uno o dell'altro? (in percentuale e chissà di quanto altro ancora...)