Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Moderators: Moderatori, Moderatori di sezione (Corsa in montagna)
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Grandi Giganti! L'hotel voiture è dotato di tutti i comfort?
Ciao, Fabrizio P.
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Grazie Copp.... per le news quasi in tempo reale. Ho poco tempo ed ogni tanto passo di qua e leggo con piacere.
Grazie soprattutto ai "ragazzi" che ci fanno vivere queste emozioni anche se virtuali.
Forzaaaaaaa !!!!!!!!!
ma sono ancora in pista ??
Grazie soprattutto ai "ragazzi" che ci fanno vivere queste emozioni anche se virtuali.
Forzaaaaaaa !!!!!!!!!
ma sono ancora in pista ??
“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
Proverbio Tuareg
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Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
maner e pelato fuori da ollomont, ormai a bosses speriamo!!
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Maner sembra essere rimasto vittima della notte. Peccato perché era ormai vicino. Comunque si è fatto un grande viaggio ! Rispetto !
Pelato tignosamente sul sentiero, verso il Bertone.
Coppi, dai fiato alle trombe per l'ingresso trionfale in Courmayeur !
Manda foto o, meglio, video-intervista !
Pelato tignosamente sul sentiero, verso il Bertone.
Coppi, dai fiato alle trombe per l'ingresso trionfale in Courmayeur !
Manda foto o, meglio, video-intervista !
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Ho visto per maner accidenti
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Pelato finisher, che roba ragazzi
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Ha la media in mano
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
PELATOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO !!!!!!
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Un grande!!!!
Ora gli dovrò portare rispetto per davvero
Ora gli dovrò portare rispetto per davvero
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
argento wrote:Un grande!!!!
Ora gli dovrò portare rispetto per davvero
Oppure ti fai il tor l'anno prossimo, ci metti un giorno meno di lui e poi lo sbeffeggi
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Dalla foto del Profeta , direi che è più stanco Coppetti che il Pelatone.
BRAVOOOOO!!!!
BRAVOOOOO!!!!
Ciao, Fabrizio P.
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Ecco bella idea, ma se non lo finisco che succedegeo wrote:argento wrote:Un grande!!!!
Ora gli dovrò portare rispetto per davvero
Oppure ti fai il tor l'anno prossimo, ci metti un giorno meno di lui e poi lo sbeffeggi
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
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Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
ma quanto mi spiace per maner
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
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Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Anche a me, era davvero vicino...mi dispiace pure di non averlo trovato nelle basi vita per un saluto. Cercavo il numero ma niente.
Il Pelato vederlo arrivare è stato invece bellissimo. Veramente tranquillo, credo però che abbia tanto dentro, non è di quelli che mostrano entusiasmi ma piano piano nel tempo esce tutto. Lo voleva, lo meritava e ora è, scusate la retorica, nel cerchio magico. Ma a dirla tutta la magia del Tor è nella voglia di partire. E anche seguirlo da fuori mamma mia ti arriva tantissimo. Una cosa diversa ma stupenda. Uno dei rari casi in cui dovere e piacere diventano la stessa cosa....
Il Pelato vederlo arrivare è stato invece bellissimo. Veramente tranquillo, credo però che abbia tanto dentro, non è di quelli che mostrano entusiasmi ma piano piano nel tempo esce tutto. Lo voleva, lo meritava e ora è, scusate la retorica, nel cerchio magico. Ma a dirla tutta la magia del Tor è nella voglia di partire. E anche seguirlo da fuori mamma mia ti arriva tantissimo. Una cosa diversa ma stupenda. Uno dei rari casi in cui dovere e piacere diventano la stessa cosa....
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Grande Pelato .....
Ti ho seguito anche io ....
Tanta stima
Ti ho seguito anche io ....
Tanta stima
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
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Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Che viaggio, incredibile !! Bravo Pelato !!!! un vero peccato per Maner
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Proverbio Tuareg
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Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Qualche considerazione, 446 arrivati, più della metà, una buona percentuale considerato che gli ultimi giorni il meteo era cambiato. Probabilmente il livello dei trailer si è alzato e la consapevolezza di finire il TDG aumentata. Anche nelle retrovie, tolto qualche eccezione, non ho visto facce particolarmente stravolte.
I punti d'arrivo più difficili il binomio Niel/Gressoney a riprova che la parte più dura resta quella dopo Donnas e la malefica Oyace che da un po la sensazione di ritorno dalla luna con una lunghissima discesa dopo aver fatto ore e ore sopra i 2000metri. I prmi 100/150 km fanno la selezione naturale. Vietato arrivare scoppiati, il TDG inizia dopo nella lunga salita al rifugio Coda, più di 2000+.
Grande attenzione al materiale obbligatorio e ai controlli. Visto il Pelato a Gressoney che dopo aver minuziosamente preparato lo zaino ha dovuto pazientemente riaprirlo per mostrare di avere quelle due tre cose scelte di volta in volta diverse dal controllore di turno. All'ultimo momento niente GPS ma c'è chi più pratico di me dubita della sua utilità. La mancanza d'aiuto della Regione e conseguenti boicottaggi si è fatta sentire, vedi niente cam, niente spillette alle basi vita e altre piccole cosucce divertenti (forse piu da fuori che da dentro...). Fondamentali i ramponi usati sul Malatra che hanno evitato i film horror dell'anno scorso. Il clima, quando il meteo permetteva e a volte pure no, sempre di festa e grande solidarietà. Chiedendo spesso in giro posso dire senza troppa partigianeria che il Tor è più amato del 4k pure in Valle, più seguito e più vissuto. Dicono che il 4K fosse più duro? Probabile, amici che l'hanno fatto e che avevano fatto il Tor l'hanno confermato ma se si comincia a fare la gara su cos'è più duro, quale ha più dislivello, quanti km in più ci sono di qua o di la siamo tutti rovinati. Il Tor è bello anche perchè ha tradizione e Courmayeur, fighetta quanto si vuole, se non ci si siede troppo ai tavolini per capuccini e birrette, non può essere lontanamente paragonata a Cogne per calore, affetto, partecipazione e offerte varie.
Ma ben venga il 4K, libererà posti al Tor, difficilmente qui regaleranno pettorali last minute (che tristezza...)
Considerazione ultima personale, vivere il Tor da fuori e seguire gli amici senza mai sapere davvero i loro arrivi è un piccolo viaggio nel grande viaggio. Avrei voluto salire qualche colle al contrario (avevo pensato a due o tre tra Fenetre, Loson, Pinter, Tourmalin, Brison e Malatra) per incrociare gli atleti ma postumi da Mercantour, vicinanza agli amici (principalmente Pelato ma pure Francesco e Alfredo), tempo e soprattutto orari incerti, sonno e qualche birretta/spritz qua e la (ahime pochi) mi hanno fatto seguire la gara per così dire da basso. Poco male, sempre bello, un esempio uno una chiacchierata di un'oretta sotto la pioggia con Espansione in cui pur essendo in due si parlava in sei alla faccia di quei bipolari che hanno paura di aggiungere il terzo incomodo. Vbbè scusate la minxiata.
Prometto foto (scusa Geo ma con lo smartphone e senza occhiali non ne avevo proprio la possibilità) prossimi giorni appena la malinconia cala un pò. Nel frattempo tutti i dettagli e le sensazioni (quelle VERE perchè solo chi lo fa lo sa) dagli amici Pelato e Maner. Radio Coppetti passa e chiude.
Aggiungo solo che nella querelle Argento/Geo ci sarebbe una possibilità che esclude il povero Pelato che adesso ha bisogno di riposare testa e fisico e mette invece in gioco loro due. Qual'è? Dai è facilissimo...
Smells like teen spirit big friends
I punti d'arrivo più difficili il binomio Niel/Gressoney a riprova che la parte più dura resta quella dopo Donnas e la malefica Oyace che da un po la sensazione di ritorno dalla luna con una lunghissima discesa dopo aver fatto ore e ore sopra i 2000metri. I prmi 100/150 km fanno la selezione naturale. Vietato arrivare scoppiati, il TDG inizia dopo nella lunga salita al rifugio Coda, più di 2000+.
Grande attenzione al materiale obbligatorio e ai controlli. Visto il Pelato a Gressoney che dopo aver minuziosamente preparato lo zaino ha dovuto pazientemente riaprirlo per mostrare di avere quelle due tre cose scelte di volta in volta diverse dal controllore di turno. All'ultimo momento niente GPS ma c'è chi più pratico di me dubita della sua utilità. La mancanza d'aiuto della Regione e conseguenti boicottaggi si è fatta sentire, vedi niente cam, niente spillette alle basi vita e altre piccole cosucce divertenti (forse piu da fuori che da dentro...). Fondamentali i ramponi usati sul Malatra che hanno evitato i film horror dell'anno scorso. Il clima, quando il meteo permetteva e a volte pure no, sempre di festa e grande solidarietà. Chiedendo spesso in giro posso dire senza troppa partigianeria che il Tor è più amato del 4k pure in Valle, più seguito e più vissuto. Dicono che il 4K fosse più duro? Probabile, amici che l'hanno fatto e che avevano fatto il Tor l'hanno confermato ma se si comincia a fare la gara su cos'è più duro, quale ha più dislivello, quanti km in più ci sono di qua o di la siamo tutti rovinati. Il Tor è bello anche perchè ha tradizione e Courmayeur, fighetta quanto si vuole, se non ci si siede troppo ai tavolini per capuccini e birrette, non può essere lontanamente paragonata a Cogne per calore, affetto, partecipazione e offerte varie.
Ma ben venga il 4K, libererà posti al Tor, difficilmente qui regaleranno pettorali last minute (che tristezza...)
Considerazione ultima personale, vivere il Tor da fuori e seguire gli amici senza mai sapere davvero i loro arrivi è un piccolo viaggio nel grande viaggio. Avrei voluto salire qualche colle al contrario (avevo pensato a due o tre tra Fenetre, Loson, Pinter, Tourmalin, Brison e Malatra) per incrociare gli atleti ma postumi da Mercantour, vicinanza agli amici (principalmente Pelato ma pure Francesco e Alfredo), tempo e soprattutto orari incerti, sonno e qualche birretta/spritz qua e la (ahime pochi) mi hanno fatto seguire la gara per così dire da basso. Poco male, sempre bello, un esempio uno una chiacchierata di un'oretta sotto la pioggia con Espansione in cui pur essendo in due si parlava in sei alla faccia di quei bipolari che hanno paura di aggiungere il terzo incomodo. Vbbè scusate la minxiata.
Prometto foto (scusa Geo ma con lo smartphone e senza occhiali non ne avevo proprio la possibilità) prossimi giorni appena la malinconia cala un pò. Nel frattempo tutti i dettagli e le sensazioni (quelle VERE perchè solo chi lo fa lo sa) dagli amici Pelato e Maner. Radio Coppetti passa e chiude.
Aggiungo solo che nella querelle Argento/Geo ci sarebbe una possibilità che esclude il povero Pelato che adesso ha bisogno di riposare testa e fisico e mette invece in gioco loro due. Qual'è? Dai è facilissimo...
Smells like teen spirit big friends
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
Proverbio Tuareg
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Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Eccomi! Grazieee!
Dai, abbandonato proprio sul finale, ma mi son "goduto" quasi tutto il tor, e son comunque più che contento!
Breve resoconto della mia corsa: prima tappa senza problemi; al termine di dormire non ci penso nemmeno, tanto, penso, sono abituato a farmi la notte. Ed invece, nelle tre dure salite fino a Cogne (Fenetre, Entremot, Loson), ogni volta che la strada sale decisa, cammino quasi in dormiveglia, a passo lentissimo. Sul Loson ad un certo punto sento d'improvviso un gruppetto chiedermi se sto bene, visto che stavo avanzando occupando tutto il sentiero. M'invitano a fermarmi un attimo a riposare, ma invece riparto subito a passo spedito, superando diversi trailer. Microsonno camminando? Però dopo un quarto d'ora l'effetto positivo scompare e ritorno ad avanzare lentissimo..
Per fortuna arriva Cogne. Dormita di un'ora e via. E' notte e fa freddo, tengo un passo sostenuto per sentirlo il meno possibile, e rimpiango l'assenza del rifugio Sogno e di un bel the caldo. Sento venirmi il mal di gola e una tosse fastidiosissima che mi terrà compagnia per tutto il tor. A Donnas, dopo un'altra ora di sonno, tossisco di continuo e sudo. Preoccupato. esco in terrazzo per chiedere consigli al telefono e .. smetto di sudare. E' la base vita, calda, che fa sudare! Riparto più tranquillo; a Perlots, campanacci e ristoro da favola, con almeno cinque tipi di torte salate diverse e altre prelibatezze! Dormita di due ore (la piu lunga) al rifugio Coda (ho però temuto di venir cacciato fuori, visto come tossivo di continuo!) e via, in piena notte, in solitaria (uno dei tratti che mi son goduto di più). Subito dopo il colle delle Vecchie si scatena una specie di nubifragio. Al ristoro di Niel arrivo fradicio, col guscio bagnato dentro. Perdo un mucchio di tempo cercando inutilmente di asciugarlo, poi alla fine riparto con la maglietta bagnata e la tosse sempre più forte. A Grassoney entro con solo due ore di vantaggio sul cancello, e riparto giusto 15 min prima del limite. Il salitone del Pinter però mi permette di recuperare e arrivo a Champoluc con 5 ore di anticipo sul cancello. Peccato che poco prima si era scatenato un altro nubifragio e mi ritrovo di nuovo fradicio... Decido di chiedere assistenza e la dottoressa mi offre due pastiglie per la tosse. Dopo aver provato invano ad asciugare il guscio, riparto e arrivo a Valtournanche con 2 ore sul cancello; dormita di un'oretta circa e fuori mezz'ora prima del cancello di uscita. Nella notte, prima perdo mezz'ora a convincere un gruppo di francesi sul sentiero da seguire: gli ho fatto vedere che eravamo dentro al tracciato gps, e che i segnavia vi erano, seppur senza scritta TDG. Niente; son tornati indietro e mi è toccato correre fino a trovare un segnavia TDG e portarglielo indietro.... (poi uno mi ha spiegato che vi era stata una frana e hanno modificato il percorso usando i segnavia che avevano). Dopo il successivo ristoro, riparto solo e ... non vedo niente! Nebbia forte, la mia frontale da 90 lumex illumina solo pochi metri di sentiero. Avanzo pianissimo; poi per fortuna arriva uno con una frontale più forte e procediamo insieme, mentre la nebbia cala. Al successivo rifugio, dopo un discesone, ci dicono che siamo in ritardo per raggiungere in tempo il prossimo cancello. Riparto comunque bello determinato a giocarmela, e tengo un buon ritmo in salita, molto meno (anzi, disastroso) nel lunghissimo discesone di 10 km del Col Vessona. Arrivo a Oyace 1h prima del cancello. Ci dicono di ripartire almeno mezz'ora prima del cancello, per non rischiare e così faccio. Salitone di Col Bruson, 1150 m D+; parto bene, poi però mi "addormento" e avanzo piano.... Al ristoro mi dicono che sono in ritardo: mi risveglio e procedo più rapido fino in cima. Qui il volontario è perentorio: "Mi dispiace, ma non ce la puoi più fare". Ok, decido di giocare il tutto per tutto: di corsa in discesa (io che son normalmente negato per le discese; figurarsi con 280 km sulle gambe). Ad un ristoro mi confermano che son fregato, però faccio due calcoli coi km, vedo che mi basta tenere i 7km/h e proseguo di corsa... Arrivo distrutto ad Ollmond ma con qualche minuto sul cancello! Un attimo di gioia, e poi una botta inaspettata: no, non posso starci 2h ma solo 1h e mezza; il cancello originale era alle 17, poi posticipato alle 17:30. Quello di uscita rimane fisso alle 19... Distrutto dalla discesa, e sconsolato per la mezz'ora di sonno svanita, seguo un consiglio telefonico: fatti una doccia, mangia qualcosa e riparti subito per il successivo rifugio. Però la doccia è minuscola; la roba bisogna sistemarla all'aperto, su una stretta panca. Ci appoggio la borsa e perdo un'infinità di tempo a cercare la roba. Vado poi a mangiare e anche qui perdo troppo tempo. Sento venirmi le vesciche, dopo la corsa fatta, e decido stupidamente di pensarci dopo la chiusura, per non mettermi a sistemarle in mezzo alla gente. Peccato che alle 19 mi dicono che devo ripartire subito. Avanzo per qualche km, morto che cammina tra le scope. Poi non ce la faccio più, mi fermo (e le scope con me) e mi sistemo alla meglio, con ago e filo, tre vesciconi. Arriviamo al Rifugio Champillon; ci sono altri trailer. Mi faccio subito dare una branda e mi addormento all'istante. Poi, poco dopo (10 min? boh) entra uno e ci sveglia dicendo che le scope stanno per ripartire. Mi rialzo, mangio un boccone e sono fuori (erroraccio! tutti gli altri, e le scope, ripartiranno poi molto dopo). Sarà stata la pausa, ma inizialmente non riesco quasi a muovermi. Piano piano, arrivo in cima al colle in condizioni pietose. Mentre mi metto una termica, arrivano le scope e, vedendomi malridotto e zoppicante, mi avvertono che mi aspettano 1000m D-. Proseguo con loro, migliorando un poco la camminata; poi però inizia a farmi male una caviglia e rallento di nuovo. Verso le 2 di notte viene un'auto a recuparare una ragazza che stava male. Mi chiedono se voglio proseguire; con qualche esitazione, rispondo infine di si; mi pare di stare meglio, e di riuscire addiruttura a correre. Invece è solo un attimo; poi, lungo la poderale per S.Rhemy, crisi di sonno e andatura lentissima. Ogni tanto mi fermavo e le scope mi toccavano per farmi ripartire. Gli ho candidamente spiegato che a volte mi fermavo perchè "vedevo" un cancello che loro dovevano aprire, oltre a continue altre allucinazioni da sonno, in media ogni venti metri, lungo la strada... Verso le 5 del mattino, all'altezza di Saint Rhemy, visto che, secondo le scope non sarei mai riuscito ad arrivare in tempo al cancello successivo, ho acconsentito a far venire un'auto a recuperarmi, ed abbandonare.
Finora mi sembra ancora una decisione scontata, viste le mie condizioni. Però so già che col tempo, inizierò a chiedermi se avrò fatto bene o no. Boh, mancavano 10 km, e 3h al cancello (32km e 11h all'arrivo)...
Scope comunque gentilissime e correttissime: non è stato certo perche da loro condizionato, che mi son fermato!
Comunque, più che nell'ultima tappa, il titolo di finisher me lo son giocato prima, arrivando gli ultimi giorni sempre al limite dei cancelli. In particolare ho perso troppo tempo, nelle basi vita, con la sacca, e sacrificando quindi tempo al sonno (#Pelato, come invidio il tuo "controllo dello zaino e della borsa gialla scrupoloso"!). In totale, penso di aver dormito circa 5h. I due diluvi presi, in giorni diversi, e la mia tosse, non mi hanno certo favorito. Poi, essendo praticamente senza assistenza, ho dovuto provvedere a tutto da solo.
Ciao & grazie ancora!
M.
Dai, abbandonato proprio sul finale, ma mi son "goduto" quasi tutto il tor, e son comunque più che contento!
Breve resoconto della mia corsa: prima tappa senza problemi; al termine di dormire non ci penso nemmeno, tanto, penso, sono abituato a farmi la notte. Ed invece, nelle tre dure salite fino a Cogne (Fenetre, Entremot, Loson), ogni volta che la strada sale decisa, cammino quasi in dormiveglia, a passo lentissimo. Sul Loson ad un certo punto sento d'improvviso un gruppetto chiedermi se sto bene, visto che stavo avanzando occupando tutto il sentiero. M'invitano a fermarmi un attimo a riposare, ma invece riparto subito a passo spedito, superando diversi trailer. Microsonno camminando? Però dopo un quarto d'ora l'effetto positivo scompare e ritorno ad avanzare lentissimo..
Per fortuna arriva Cogne. Dormita di un'ora e via. E' notte e fa freddo, tengo un passo sostenuto per sentirlo il meno possibile, e rimpiango l'assenza del rifugio Sogno e di un bel the caldo. Sento venirmi il mal di gola e una tosse fastidiosissima che mi terrà compagnia per tutto il tor. A Donnas, dopo un'altra ora di sonno, tossisco di continuo e sudo. Preoccupato. esco in terrazzo per chiedere consigli al telefono e .. smetto di sudare. E' la base vita, calda, che fa sudare! Riparto più tranquillo; a Perlots, campanacci e ristoro da favola, con almeno cinque tipi di torte salate diverse e altre prelibatezze! Dormita di due ore (la piu lunga) al rifugio Coda (ho però temuto di venir cacciato fuori, visto come tossivo di continuo!) e via, in piena notte, in solitaria (uno dei tratti che mi son goduto di più). Subito dopo il colle delle Vecchie si scatena una specie di nubifragio. Al ristoro di Niel arrivo fradicio, col guscio bagnato dentro. Perdo un mucchio di tempo cercando inutilmente di asciugarlo, poi alla fine riparto con la maglietta bagnata e la tosse sempre più forte. A Grassoney entro con solo due ore di vantaggio sul cancello, e riparto giusto 15 min prima del limite. Il salitone del Pinter però mi permette di recuperare e arrivo a Champoluc con 5 ore di anticipo sul cancello. Peccato che poco prima si era scatenato un altro nubifragio e mi ritrovo di nuovo fradicio... Decido di chiedere assistenza e la dottoressa mi offre due pastiglie per la tosse. Dopo aver provato invano ad asciugare il guscio, riparto e arrivo a Valtournanche con 2 ore sul cancello; dormita di un'oretta circa e fuori mezz'ora prima del cancello di uscita. Nella notte, prima perdo mezz'ora a convincere un gruppo di francesi sul sentiero da seguire: gli ho fatto vedere che eravamo dentro al tracciato gps, e che i segnavia vi erano, seppur senza scritta TDG. Niente; son tornati indietro e mi è toccato correre fino a trovare un segnavia TDG e portarglielo indietro.... (poi uno mi ha spiegato che vi era stata una frana e hanno modificato il percorso usando i segnavia che avevano). Dopo il successivo ristoro, riparto solo e ... non vedo niente! Nebbia forte, la mia frontale da 90 lumex illumina solo pochi metri di sentiero. Avanzo pianissimo; poi per fortuna arriva uno con una frontale più forte e procediamo insieme, mentre la nebbia cala. Al successivo rifugio, dopo un discesone, ci dicono che siamo in ritardo per raggiungere in tempo il prossimo cancello. Riparto comunque bello determinato a giocarmela, e tengo un buon ritmo in salita, molto meno (anzi, disastroso) nel lunghissimo discesone di 10 km del Col Vessona. Arrivo a Oyace 1h prima del cancello. Ci dicono di ripartire almeno mezz'ora prima del cancello, per non rischiare e così faccio. Salitone di Col Bruson, 1150 m D+; parto bene, poi però mi "addormento" e avanzo piano.... Al ristoro mi dicono che sono in ritardo: mi risveglio e procedo più rapido fino in cima. Qui il volontario è perentorio: "Mi dispiace, ma non ce la puoi più fare". Ok, decido di giocare il tutto per tutto: di corsa in discesa (io che son normalmente negato per le discese; figurarsi con 280 km sulle gambe). Ad un ristoro mi confermano che son fregato, però faccio due calcoli coi km, vedo che mi basta tenere i 7km/h e proseguo di corsa... Arrivo distrutto ad Ollmond ma con qualche minuto sul cancello! Un attimo di gioia, e poi una botta inaspettata: no, non posso starci 2h ma solo 1h e mezza; il cancello originale era alle 17, poi posticipato alle 17:30. Quello di uscita rimane fisso alle 19... Distrutto dalla discesa, e sconsolato per la mezz'ora di sonno svanita, seguo un consiglio telefonico: fatti una doccia, mangia qualcosa e riparti subito per il successivo rifugio. Però la doccia è minuscola; la roba bisogna sistemarla all'aperto, su una stretta panca. Ci appoggio la borsa e perdo un'infinità di tempo a cercare la roba. Vado poi a mangiare e anche qui perdo troppo tempo. Sento venirmi le vesciche, dopo la corsa fatta, e decido stupidamente di pensarci dopo la chiusura, per non mettermi a sistemarle in mezzo alla gente. Peccato che alle 19 mi dicono che devo ripartire subito. Avanzo per qualche km, morto che cammina tra le scope. Poi non ce la faccio più, mi fermo (e le scope con me) e mi sistemo alla meglio, con ago e filo, tre vesciconi. Arriviamo al Rifugio Champillon; ci sono altri trailer. Mi faccio subito dare una branda e mi addormento all'istante. Poi, poco dopo (10 min? boh) entra uno e ci sveglia dicendo che le scope stanno per ripartire. Mi rialzo, mangio un boccone e sono fuori (erroraccio! tutti gli altri, e le scope, ripartiranno poi molto dopo). Sarà stata la pausa, ma inizialmente non riesco quasi a muovermi. Piano piano, arrivo in cima al colle in condizioni pietose. Mentre mi metto una termica, arrivano le scope e, vedendomi malridotto e zoppicante, mi avvertono che mi aspettano 1000m D-. Proseguo con loro, migliorando un poco la camminata; poi però inizia a farmi male una caviglia e rallento di nuovo. Verso le 2 di notte viene un'auto a recuparare una ragazza che stava male. Mi chiedono se voglio proseguire; con qualche esitazione, rispondo infine di si; mi pare di stare meglio, e di riuscire addiruttura a correre. Invece è solo un attimo; poi, lungo la poderale per S.Rhemy, crisi di sonno e andatura lentissima. Ogni tanto mi fermavo e le scope mi toccavano per farmi ripartire. Gli ho candidamente spiegato che a volte mi fermavo perchè "vedevo" un cancello che loro dovevano aprire, oltre a continue altre allucinazioni da sonno, in media ogni venti metri, lungo la strada... Verso le 5 del mattino, all'altezza di Saint Rhemy, visto che, secondo le scope non sarei mai riuscito ad arrivare in tempo al cancello successivo, ho acconsentito a far venire un'auto a recuperarmi, ed abbandonare.
Finora mi sembra ancora una decisione scontata, viste le mie condizioni. Però so già che col tempo, inizierò a chiedermi se avrò fatto bene o no. Boh, mancavano 10 km, e 3h al cancello (32km e 11h all'arrivo)...
Scope comunque gentilissime e correttissime: non è stato certo perche da loro condizionato, che mi son fermato!
Comunque, più che nell'ultima tappa, il titolo di finisher me lo son giocato prima, arrivando gli ultimi giorni sempre al limite dei cancelli. In particolare ho perso troppo tempo, nelle basi vita, con la sacca, e sacrificando quindi tempo al sonno (#Pelato, come invidio il tuo "controllo dello zaino e della borsa gialla scrupoloso"!). In totale, penso di aver dormito circa 5h. I due diluvi presi, in giorni diversi, e la mia tosse, non mi hanno certo favorito. Poi, essendo praticamente senza assistenza, ho dovuto provvedere a tutto da solo.
Ciao & grazie ancora!
M.
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Bravo Maner, dopo sembra sempre più semplice di come non era in realtà..
Complimenti
Complimenti
Ciao, Fabrizio P.
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Maner, azzo, non hai idea di quanti pettorali mi hai fatto leggere alla tua ricerca!!!
Neanche fossi una gnocca: ti presenti come un alter ego di Simpson e quindi, al di là della modestia,....
Niente, non ti ho trovato. E dire che ci siamo incrociati sicuramente.
Sta a vedere che scopriamo di starci sulle scatole già a vista e per questo ci siamo evitati!!
Il mio Tor ? Beh, stranamente lineare e costante.
Il terrore che mi pervadeva prima del via, mi ha fatto viaggiare sempre in modalità cervello "on" e la materia grigia si è dimostrata necessaria in più di un frangente, al pari di muscoli e cuore.
Poco romantico? Poco "sturm und drang" ? Può essere.
Cervello "on" con l'obbiettivo dell'aperitivo il Sabato mattina a Curma.
Cervello "on" nella gestione della borsa e dei cambi, nel magna e magna il più possibile, nella gestione del sonno (8/9 ore con grande sciallo), nel freno a mano tirato quando compare l'esaltazione, nella cura di piedi e del fisico e, perchè no, nella cura dello spirito.
Chiaro che la monotonia non è di questa corsa e non mi sono fatto mancare niente: un'intera notte sotto un diluvio universale, due forti nevicate in quota, una bella culata in discesa, il Malatra fatto con i ramponi, un paio di guanti troppo grandi che si stavano rilevando pericolosi, le solite dita nere e marce.
Un solo vero momento no: arrivato ad Ojace con due ore e mezza sul cancello, nella discesa mi è venuto un scaxxo di proporzioni cosmiche.
Nessuna voglia di affrontare un'ulteriore notte, di faticare ancora, di mangiare e bere sempre le solite robe.
Avreste dovuto vedere la faccia del Coppi , lui tignoso e bestemmiante sempre sul pezzo . Senza prezzo!!
Conoscendomi ha evitato di pungolare o, peggio, di coccolarmi, altrimenti lo avrei menato e me ne sarei andato a casa di corsa.
Ci siamo lasciati che mi concedevo un'ora di sonno prima di decidere.
A risolvere il cuibus è stato, inconsciamente, Espansione: da espertone quale è ha fatto notare al Coppi che il cancello successivo ad Olmont era ben risicato.
Per essere attorno al 300°km, un bel Col Bruson, 1150m D+
Ed in me è scattato il classico "Ma lei non sa chi sono io !!!"
"Se voglio mi fermo, ma se me lo dici tu, col caxxo che lo faccio!!"
Quindi Bruson spazzolato in un saliscendi di 3h20' ed ormai, giunto al Ollmont...... anche lo scaxxo si è fatto da parte in silenzio.
Altre considerazioni sulla gara ?
Valanghe. Suppongo noiosissime da leggere, quindi evito.
L'unica, e banale, che mi sento di evidenziare è che basta niente per saltare.
Arrivato a Valgrisanche in ottime condizioni la prima notte, ero pronto a doccia, cibo e via.
Solo che, senza alcun preavviso, la prima penna in bianco mi ha lanciato segnale di allarme nausea.
La scelta è stata fermarsi, dormire un'ora e, finalmente, farsi una scorpacciata immonda.
Mi sarebbe bastato andare in orgasmo da competizione e ripartire a stomaco vuoto per finire la gara anzitempo, ne sono sicuro.
Lascio alla viva voce le melensaggini sui ringraziamenti a famiglia ed amici, capellone chiaramente in testa.
Anche se tutto questo mi costerà. Mia moglie ed i figli hanno iniziato a parlare di vacanze, Coppi ed il Profeta mi segnalano gola riarsa.
Non so quale delle due mi costerà meno, belin.
Neanche fossi una gnocca: ti presenti come un alter ego di Simpson e quindi, al di là della modestia,....
Niente, non ti ho trovato. E dire che ci siamo incrociati sicuramente.
Sta a vedere che scopriamo di starci sulle scatole già a vista e per questo ci siamo evitati!!
Il mio Tor ? Beh, stranamente lineare e costante.
Il terrore che mi pervadeva prima del via, mi ha fatto viaggiare sempre in modalità cervello "on" e la materia grigia si è dimostrata necessaria in più di un frangente, al pari di muscoli e cuore.
Poco romantico? Poco "sturm und drang" ? Può essere.
Cervello "on" con l'obbiettivo dell'aperitivo il Sabato mattina a Curma.
Cervello "on" nella gestione della borsa e dei cambi, nel magna e magna il più possibile, nella gestione del sonno (8/9 ore con grande sciallo), nel freno a mano tirato quando compare l'esaltazione, nella cura di piedi e del fisico e, perchè no, nella cura dello spirito.
Chiaro che la monotonia non è di questa corsa e non mi sono fatto mancare niente: un'intera notte sotto un diluvio universale, due forti nevicate in quota, una bella culata in discesa, il Malatra fatto con i ramponi, un paio di guanti troppo grandi che si stavano rilevando pericolosi, le solite dita nere e marce.
Un solo vero momento no: arrivato ad Ojace con due ore e mezza sul cancello, nella discesa mi è venuto un scaxxo di proporzioni cosmiche.
Nessuna voglia di affrontare un'ulteriore notte, di faticare ancora, di mangiare e bere sempre le solite robe.
Avreste dovuto vedere la faccia del Coppi , lui tignoso e bestemmiante sempre sul pezzo . Senza prezzo!!
Conoscendomi ha evitato di pungolare o, peggio, di coccolarmi, altrimenti lo avrei menato e me ne sarei andato a casa di corsa.
Ci siamo lasciati che mi concedevo un'ora di sonno prima di decidere.
A risolvere il cuibus è stato, inconsciamente, Espansione: da espertone quale è ha fatto notare al Coppi che il cancello successivo ad Olmont era ben risicato.
Per essere attorno al 300°km, un bel Col Bruson, 1150m D+
Ed in me è scattato il classico "Ma lei non sa chi sono io !!!"
"Se voglio mi fermo, ma se me lo dici tu, col caxxo che lo faccio!!"
Quindi Bruson spazzolato in un saliscendi di 3h20' ed ormai, giunto al Ollmont...... anche lo scaxxo si è fatto da parte in silenzio.
Altre considerazioni sulla gara ?
Valanghe. Suppongo noiosissime da leggere, quindi evito.
L'unica, e banale, che mi sento di evidenziare è che basta niente per saltare.
Arrivato a Valgrisanche in ottime condizioni la prima notte, ero pronto a doccia, cibo e via.
Solo che, senza alcun preavviso, la prima penna in bianco mi ha lanciato segnale di allarme nausea.
La scelta è stata fermarsi, dormire un'ora e, finalmente, farsi una scorpacciata immonda.
Mi sarebbe bastato andare in orgasmo da competizione e ripartire a stomaco vuoto per finire la gara anzitempo, ne sono sicuro.
Lascio alla viva voce le melensaggini sui ringraziamenti a famiglia ed amici, capellone chiaramente in testa.
Anche se tutto questo mi costerà. Mia moglie ed i figli hanno iniziato a parlare di vacanze, Coppi ed il Profeta mi segnalano gola riarsa.
Non so quale delle due mi costerà meno, belin.
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Nel rinnovarti i miei complimenti......proporrei una coda dei festeggiamenti anche qua a Genova....Pelato wrote:Maner, azzo, non hai idea di quanti pettorali mi hai fatto leggere alla tua ricerca!!!
Neanche fossi una gnocca: ti presenti come un alter ego di Simpson e quindi, al di là della modestia,....
Niente, non ti ho trovato. E dire che ci siamo incrociati sicuramente.
Sta a vedere che scopriamo di starci sulle scatole già a vista e per questo ci siamo evitati!!
Il mio Tor ? Beh, stranamente lineare e costante.
Il terrore che mi pervadeva prima del via, mi ha fatto viaggiare sempre in modalità cervello "on" e la materia grigia si è dimostrata necessaria in più di un frangente, al pari di muscoli e cuore.
Poco romantico? Poco "sturm und drang" ? Può essere.
Cervello "on" con l'obbiettivo dell'aperitivo il Sabato mattina a Curma.
Cervello "on" nella gestione della borsa e dei cambi, nel magna e magna il più possibile, nella gestione del sonno (8/9 ore con grande sciallo), nel freno a mano tirato quando compare l'esaltazione, nella cura di piedi e del fisico e, perchè no, nella cura dello spirito.
Chiaro che la monotonia non è di questa corsa e non mi sono fatto mancare niente: un'intera notte sotto un diluvio universale, due forti nevicate in quota, una bella culata in discesa, il Malatra fatto con i ramponi, un paio di guanti troppo grandi che si stavano rilevando pericolosi, le solite dita nere e marce.
Un solo vero momento no: arrivato ad Ojace con due ore e mezza sul cancello, nella discesa mi è venuto un scaxxo di proporzioni cosmiche.
Nessuna voglia di affrontare un'ulteriore notte, di faticare ancora, di mangiare e bere sempre le solite robe.
Avreste dovuto vedere la faccia del Coppi , lui tignoso e bestemmiante sempre sul pezzo . Senza prezzo!!
Conoscendomi ha evitato di pungolare o, peggio, di coccolarmi, altrimenti lo avrei menato e me ne sarei andato a casa di corsa.
Ci siamo lasciati che mi concedevo un'ora di sonno prima di decidere.
A risolvere il cuibus è stato, inconsciamente, Espansione: da espertone quale è ha fatto notare al Coppi che il cancello successivo ad Olmont era ben risicato.
Per essere attorno al 300°km, un bel Col Bruson, 1150m D+
Ed in me è scattato il classico "Ma lei non sa chi sono io !!!"
"Se voglio mi fermo, ma se me lo dici tu, col caxxo che lo faccio!!"
Quindi Bruson spazzolato in un saliscendi di 3h20' ed ormai, giunto al Ollmont...... anche lo scaxxo si è fatto da parte in silenzio.
Altre considerazioni sulla gara ?
Valanghe. Suppongo noiosissime da leggere, quindi evito.
L'unica, e banale, che mi sento di evidenziare è che basta niente per saltare.
Arrivato a Valgrisanche in ottime condizioni la prima notte, ero pronto a doccia, cibo e via.
Solo che, senza alcun preavviso, la prima penna in bianco mi ha lanciato segnale di allarme nausea.
La scelta è stata fermarsi, dormire un'ora e, finalmente, farsi una scorpacciata immonda.
Mi sarebbe bastato andare in orgasmo da competizione e ripartire a stomaco vuoto per finire la gara anzitempo, ne sono sicuro.
Lascio alla viva voce le melensaggini sui ringraziamenti a famiglia ed amici, capellone chiaramente in testa.
Anche se tutto questo mi costerà. Mia moglie ed i figli hanno iniziato a parlare di vacanze, Coppi ed il Profeta mi segnalano gola riarsa.
Non so quale delle due mi costerà meno, belin.
Potrebbe essere anche in occasione di un trail ....che so ....a inizio ottobre c'è il trail di S.Olcese
Se no si potrebbe organizzare un Giro della bionda in amicizia (però dovete portare pazienza e aspettarmi.....)
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Ciao; molto probabile che ci siamo incrociati varie volte, però da una rapida occhiata ai passaggi alle basi vita, sembra che tu sia stato costantemente davanti, ripartendo prima che io arrivassi.Comunque, se ti viene in mente uno che tossiva di continuo, quello ero io!Pelato wrote:Maner, azzo, non hai idea di quanti pettorali mi hai fatto leggere alla tua ricerca!!!
Neanche fossi una gnocca: ti presenti come un alter ego di Simpson e quindi, al di là della modestia,....
Niente, non ti ho trovato. E dire che ci siamo incrociati sicuramente.
Io, colpevolmente, non ho più letto il forum dal venerdì pomeriggio prima della gare e quindi mi son perso il tuo post dove dicevi il numero di pettorale
Complimenti per la prestazione! In partocolare il parziale che hai fatto tra Oyace e Ollmond è notevole. In quel tratto io invece mi son giocato la gara, prima facendo piano la salita, per il sonno, e poi correndo troppo (e male) in discesa, rovinandomi i piedi e perdendo lucidità a Ollmond.
Dai, ci si vede un'altra volta, magari al prossimo Tor, visto che ora ho un conto in sospeso
Bye
M
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Davvero, mentre lo si aspettava a Ollomont non dico che si temeva il peggio perchè era partito da Oyace bello deciso, ma tre ore e venti da veramente l'idea di una ottima riserva di energie in caso di necessità. Non solo, a Ollomont era più sveglio che mai, come fosse uscito da un certo torpore. E un torpore durato 270km dimostra grande intelligenza, sticamaner wrote:In particolare il parziale che hai fatto tra Oyace e Ollmond è notevole
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Quanti stimoli, pur essendo stato in ufficio mentre correvate.
Torno a farvi grandi complimenti, per averlo voluto, per essere andati, per esservela giocata, per avere dato il massimo ... che in questo caso è tantissimo.
Però il racconto di Maner mi ha riportato alla realtà, dalle fantasie che mi erano ovviamente balenate nel seguirvi sul livetor e nel leggere tante cose su FB durante la gara. Li per li ti viene voglia, ma sei comodamente a casa.
Invece fare il tor può voler dire trovarsi nelle condizioni descritte da Maner, o peggio se si prende maltempo subito.
Credo che, almeno oggi, non faccia per me.
Conciato come Maner racconta di essere stato, penso vivrei una sensazione di inadeguatezza, di insuccesso ... non di impresa comunque epica.
Lungi da me l'intento di giudicare gli altri, che ai miei occhi sono stati certamente epici.
Semplicemente dico che siamo tutti diversi ed io, al momento, non troverei gli stimoli adeguati, malgrado la passione per la corsa e la bellezza dei posti (che mi riservo di godere più agevolmente a tappe).
Torno a farvi grandi complimenti, per averlo voluto, per essere andati, per esservela giocata, per avere dato il massimo ... che in questo caso è tantissimo.
Però il racconto di Maner mi ha riportato alla realtà, dalle fantasie che mi erano ovviamente balenate nel seguirvi sul livetor e nel leggere tante cose su FB durante la gara. Li per li ti viene voglia, ma sei comodamente a casa.
Invece fare il tor può voler dire trovarsi nelle condizioni descritte da Maner, o peggio se si prende maltempo subito.
Credo che, almeno oggi, non faccia per me.
Conciato come Maner racconta di essere stato, penso vivrei una sensazione di inadeguatezza, di insuccesso ... non di impresa comunque epica.
Lungi da me l'intento di giudicare gli altri, che ai miei occhi sono stati certamente epici.
Semplicemente dico che siamo tutti diversi ed io, al momento, non troverei gli stimoli adeguati, malgrado la passione per la corsa e la bellezza dei posti (che mi riservo di godere più agevolmente a tappe).
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Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Belin, Geo. Per una volta mi trovo a concordare con te, sai? (Forse, averti visto fare benzina in infradito mi ha acceso qualcosa. E non è la spia di riserva.)
Maner, il tuo racconto mi ha trasmesso solo sofferenza e dolore. Chiaro, ognuno ha le proprie soglie. E i propri godimenti.
Maner, il tuo racconto mi ha trasmesso solo sofferenza e dolore. Chiaro, ognuno ha le proprie soglie. E i propri godimenti.
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
anche questa attimi dopo il traguardo
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
durante e subito dopo
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Belin, ma sta benissimo!!!
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Vedo che stai iniziando a portargli rispetto !argento wrote:Belin, ma sta benissimo!!!
Per conto mio è spettinato
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Non so, credo che abbiano fatto un fotomontaggio, non l'ho mai visto correre con gli occhiali, qui ci hanno montato su una grande storia
Quella maglietta rossa del Rensen mi porta indietro di anni poi!
Quella maglietta rossa del Rensen mi porta indietro di anni poi!
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Che impresa !!!!!
Ho sempre pensato che il Tor sia per pazzi ma con un fisico incredibile; dopo i vostri racconti ne sono ancora più convinto.
Ho sempre pensato che il Tor sia per pazzi ma con un fisico incredibile; dopo i vostri racconti ne sono ancora più convinto.
“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
Proverbio Tuareg
Proverbio Tuareg
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Ahi; mi sa l'ho fatta troppo tragica, con il racconto....Bodyboarder wrote:Maner, il tuo racconto mi ha trasmesso solo sofferenza e dolore.
In realtà, nel ricordo dopo quasi una settimana, di sofferenza ce n'è poca. Qualche tratto nell'ultima tappa, quando oramai ero cotto. Ma niente di che. Anche le allucinazioni da sonno, in fondo erano divertenti (anche se contruibuivano a farmi andare ancora più piano). Più che altro, un po di amarezza: mi ero prefissato di lottare fino in fondo per arrivare, e invece, alla terza o quarta occasione di fermarmi, l'ho fatto. Certo, secondo le scope non sarei arrivato comunque in tempo al cancello (e guardando la traccia gps non posso che concordare; andavo in pianura ai 3km/h) però mi sarebbe piaciuto esserci comunque arrivato, a quel cancello. Poi, avrei potuto alimentarmi meglio, reagire al sonno, provare a tenere un passo decente, ecc; e invece niente... Tutti i libri letti sulla resilienza, al momento del bisogno, non son putroppo venuti in aiuto...
Però, vera sofferenza, poco o niente. Tanto per dire, ieri pomeriggio in ufficio mi è venuta un poco di febbre. Aspettare l'ora di uscita, fare il viaggio fino a casa e poi cenare; mi è sembrato di aver patito più che in tutto il tor
Nei ricordi del Tor prevalgono invece i ricordi positivi: la soddisfazione di esserci (e di aver finalmente alle spalle tutta la tensione dei giorni precedenti); i panorami mozzafiato; le notti in solitaria, con la luna piena; le tante lunghe salite fatte a buon ritmo e con relativamente poca fatica, senza mai un attimo di pausa; i ristori, pronti a stupirti con un piatto inaspettato (ravioli, torte salate, polenta, prosciutto grigliato, oltre che paste e minestroni vari); una volpe che, nella notte, si avvicina curiosa alla mia frontale; una famigliola di stambecchi; una frana sulla montagna di fronte; i volontari, sempre con una parola di incoraggiamento in ogni momento; gli altri concorrenti (spettacolare il "giapponese con lo zainone", mentre lo vedi arrancare in salita e poi correre nelle discese tecniche); la soddisfazione di riuscire sempre ad andare avanti, tappa dopo tappa..
Però, una faccia serena e rilassata, come quella di Pelato all'arrivo, quella proprio non l'ho mai avuta!
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Oltre alla sofferenza del racconto precedente c'è tanto amore per questa corsa e umiltà in quello che esprimi,è una cosa molto bella
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Bloccato da un'amico a cinquanta metri dall'arrivo, questo è quello che ne è uscito: l'ultimo ristoro prima dello sprint finale.
Dove verrò sbertucciato da mio figlio di dieci anni, chiaramente .
https://drive.google.com/file/d/0B9OmDM ... sp=sharing
Maner, la mia una faccia rilassata ? Moh, a me sembro il nonno di mio nonno!!!
Mi sembra di capire che hai il canino assetato di rivincita col Tor?
Grande Queste sono pelotas.
Dove verrò sbertucciato da mio figlio di dieci anni, chiaramente .
https://drive.google.com/file/d/0B9OmDM ... sp=sharing
Maner, la mia una faccia rilassata ? Moh, a me sembro il nonno di mio nonno!!!
Mi sembra di capire che hai il canino assetato di rivincita col Tor?
Grande Queste sono pelotas.
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
non è che ti voleva sverniciare, voleva solo farti vedere dove andare per evitare di dover tornare a courma una volta a casa per passare sotto l'arrivo....
Re: Tor des Geants 2016 (11-18 Settembre)
Il ragazzo veramente un fiore dopo 6 gg per monti
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.