Si avvicina un week-end tosto tra LUT e WS.
Gli incidenti della vita hanno guidato Geo alla LUT e quindi lì lo seguiremo.
Non so chi altri tra i conosciuti partecipi.
Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Moderators: Moderatori, Moderatori di sezione (Corsa in montagna)
Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
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Si avvicina un week-end tosto tra LUT e WS.
Gli incidenti della vita hanno guidato Geo alla LUT e quindi lì lo seguiremo.
Non so chi altri tra i conosciuti partecipi.
Si avvicina un week-end tosto tra LUT e WS.
Gli incidenti della vita hanno guidato Geo alla LUT e quindi lì lo seguiremo.
Non so chi altri tra i conosciuti partecipi.
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Vai grande!!!!
Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Credo di essere riuscito a pescare l'unica gara seria dell'anno (o quasi) senza gli imperiesi sul tracciato.
Sigh !
Ma sono certo che un po' della vostra sottile ironia - ... diciamo così, Pelato ? - mi accompagnerà comunque a Cortina e sul percoso.
Mentalmente sono pronto.
Fisicamente si vedrà domani e dopo.
Ieri ho incontrato casualmente il prof., che fa melina ma si prepara ad uno splendido CRO !
Sigh !
Ma sono certo che un po' della vostra sottile ironia - ... diciamo così, Pelato ? - mi accompagnerà comunque a Cortina e sul percoso.
Mentalmente sono pronto.
Fisicamente si vedrà domani e dopo.
Ieri ho incontrato casualmente il prof., che fa melina ma si prepara ad uno splendido CRO !
Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Fiele a volontà anche per te, ragazzo. Non ti preoccuparegeo wrote:Credo di essere riuscito a pescare l'unica gara seria dell'anno (o quasi) senza gli imperiesi sul tracciato.
Sigh !
Ma sono certo che un po' della vostra sottile ironia - ... diciamo così, Pelato ? - mi accompagnerà comunque a Cortina e sul percoso.
Mentalmente sono pronto.
Fisicamente si vedrà domani e dopo.
Ieri ho incontrato casualmente il prof., che fa melina ma si prepara ad uno splendido CRO !
Se le tue membra si sono rimesse a dovere, farai il solito garone, no te preocupe
La mancanza del Wild Wild West nel pre e nel post gara , ammetto , è una brutta botta. Ormai ci noleggiano
Divertiti ragazzo
P.S. Non ho dubbi che il Crotalo Bianco si stia preparando come al solito da primo della classe che, per dirla alla Coppi, "non ha studiato, e prende dieci"
Ma stiamo affilando i bastoncini anche noi.
Lo aspettiamo al varco
Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Deve essere bellissima la Lut. Vai Geo, lo spirito di Jerry ti accompagnerà 
Have fun!
Gli imperiesi, il Prof, Sensei e vedo con piacere Nicoli grande si scioglieranno due settimane dopo chi piu chi meno a Breil e dintorni.
Have fun!
Gli imperiesi, il Prof, Sensei e vedo con piacere Nicoli grande si scioglieranno due settimane dopo chi piu chi meno a Breil e dintorni.
Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
E' inutile, i casi sono due: visti da Imperia o Daniele sembra un bambino, o Fabio sembra mio nonnoCoppetti wrote: ... vedo con piacere Nicoli grande ...
Voto per la prima, ahime.
Quando saremo davanti ad un birra vi racconterò per bene di quella volta in cui, giuro, sono stato preso per il PADRE di Coppetti
Preparate i fazzoletti
P.S. Coppi , errore già fatto da me medesimo me stesso io
Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Geo alla grande, lo hanno appena dato per passato a Misurina, 67mo K!
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
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Bodyboarder
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Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Sarà Nicoli piccolo a sudare con tutti voi.Coppetti wrote:e vedo con piacere Nicoli grande
Io andrò al fresco sotto il monte Bianco al GTC (ma non quello lungo, eh!)
Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Magari prendiamo del fresco anche noi, non si può mai dire!Bodyboarder wrote:Sarà Nicoli piccolo a sudare con tutti voi.Coppetti wrote:e vedo con piacere Nicoli grande
Io andrò al fresco sotto il monte Bianco al GTC (ma non quello lungo, eh!)
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Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Geo intanto procede costante come un trattore, anche in recupero di posizioni, a breve dovrebbe avere finito la salita rognosa!
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Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Poco più di 18 ore per fare 100 K, yeahhhh!
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Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Geo in fondo in 21h41m, grandi complimenti, bravissimo 
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!
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Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Grande!!!
Complimenti
Complimenti
Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Evvai: Thumbup :
Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Grande Geo, me hai portata a casa un altra !!!
“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
Proverbio Tuareg
Proverbio Tuareg
Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Grazie Giobibo,
ieri ero a Chiappera e sui monti che la sovrastano.
Che meraviglia ! Resto a bocca aperta ogni volta che vado
Scusate l'OT
ieri ero a Chiappera e sui monti che la sovrastano.
Che meraviglia ! Resto a bocca aperta ogni volta che vado
Scusate l'OT
Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Ma dai !!!
“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
Proverbio Tuareg
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Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Zitto zitto anche il buon Sino ha fatto un garone: 22h e 24m
super!
super!
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Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Ravvivo il martedì con un breve racconto della LUT, a beneficio di chi non l'ha mai fatta e, magari, scopre in sé i sintomi del noto tarlo.
Eccezionale atmosfera. Tipo utmb, forse meno solenne ma che ti gasa ugualmente.
Tralascio i preliminari, tipo logistica, ritiro pettorali, expo, ecc.. Idem riguardo all'incontro di tanti top runners a passeggio in paese.
Un punto forte è la partenza. Ore 23, corso principale. Transenne ai due lati, con banner vari, bandiere, gonfiabili, ecc.. Si parte con due ali di folla stipata lungo le transenne, per decine e forse qualche centinaio di metri. Musica a mille: l'immancabile colonna sonora di Ennio Morricone. Urla, flash, campane da mucca, droni in cielo. Mai vissuto niente di simile.
Vieni letteralmente spinto verso il percorso e verso la notte, con un colpo di adrenalina che ricorderai a lungo.
Una moltitudine di concorrenti. Per la prima ora non accendo la frontale, neppure nel bosco. Non serve.
Sentiero sempre largo e confortevole, prima sale, poi scende, poi spiana. Un paio di fermate nei primi 15 km per concimare.
Fa caldo. La tenuta, nel cuore della notte, è svolazzini e maglietta. Solo su un passo servirà, per meno di 1 km, la giacchetta da vento.
Dopo la prima salita, non drammatica, il percorso è scorrevole. Si corre bene. Penso ai 120 km totali e mi viene l'istinto di essere "conservativo", ma poi penso alla caldazza che ci attende dopo l'alba e l'istinto diventa quello di guadagnare un po' di strada.
Passano i primi due ristori. Passa la notte.
Nella salita verso Misurina il cielo inizia a diventare chiaro, lentamente.
Intanto si corre, si cammina, si parla. Ci si prende, ci si molla, ci si riprende.
Il lungolago di Misurina è ancora all'ombra, si corre bene. Ma già inizia la sete e, per fortuna, poco dopo si trova una fontana.
Verso il rifugio Auronzo si sale lateralmente, in modo da arrivare in quota e dover percorrere un pianoro per raggiungerlo. Lì iniziano i primi raggi solari diretti, quasi orizzontali, dell'alba.
Spettacolo meraviglioso, presagio di caldazza.
Al rifugio già qualche vittima, abbastanza inspiegabile fino a quel momento.
Si riparte con una strada in falso piano, che passa sotto le tre cime, come le gengive sotto gli incisivi. Ancora spettacolo meraviglioso. Poi, dopo una forcella, si piomba in discesa dapprima in una valle lunga e stretta, ancora in ombra. E' l'ultima occasione per correre in condizioni climatiche accettabili, occorre approfittarne. Il dislivello negativo è notevole.
Da lì si finisce su un piattone di fondovalle per qualche km e poi sulla sterrata su cui viene corsa la Cortina-Dobbiaco. Strada bianca, fra alberi, ma ormai in pieno sole. Un cartello avverte che mancano 3 km al luogo in cui si trova il ristoro con le borse di metà gara.
E' il momento di non fare caxxate. Un po' di km sono alle spalle. Un po' di ore sono sulla groppa. Il caldo inizia a picchiare duro. Questi 3 km me li faccio, come gli altri, alternando passo e corsa, anche se sono in piano. Così arrivo in vita al ristoro, dove si trova una specie di lazzaretto.
Cambio la maglia con la canotta. Mangio, bevo e riparto.
Nuova salita, per fortuna con ruscello al lato, utile per bagnare cappello e resto. Poi discesa e altro ristoro. La porta dell'inferno. Nel senso che è l'ultimo prima del passaggio attraverso la mitica Valle Travenanzes. Minestrina e via. Ancora un po' di discesa (una delle rare parti con fondo brutto) e poi l'inizio della salita verso la Valle e nella Valle.
Ben presto il sentiero resta in pieno sole. Non c'è nulla. Un belga, accasciato su un sasso, mi dice con un misto di stupore e sofferenza che il sole picchia forte. Peccato che lui non abbia un cappello ! ... siamo mica ad Anversa ...
Entrati nella valle, prevale la roccia con sfasciume fino a che si arriva in un lungo tratto piano nell'amplissimo letto del torrente. Pietre bianche, per più di cento metri di larghezza e qualche km in lunghezza. Sole a padella.
Qui sta per scapparmi qualcosa al controllo. Mi sento debole, lo stomaco dà segni di insofferenza. Mi rendo conto che dovrei mangiare, altrimenti vado verso l'estinzione. Però ho l'idea che non mi vada giù niente. Neppure l'acqua. La uso per sciacquare la bocca ma la sputo.
Rifletto: così non va.
Abbandono la via più breve (nell'enorme letto secco del torrente non c'è un vero e proprio sentiero). Raggiungo il piccolo rivolo d'acqua che scorre nella grande pietraia bianca. Mi siedo comodamente sulla sponda. Infilo i piedi e le caviglie in acqua, con scarpe e calze. Bevo l'acqua fresca del rivolo. Mi bagno. Riposo qualche minuto così. Poi mangio due pezzi di parmigiano. Ri-bevo. Lo stomaco ha accettato questi apporti. Buon segno. Mi rimetto in cammino, come fossi nel deserto. Penso a Coppetti alla Marathon des Sables.
Qua e là si trova gente stesa per terra, che dorme sotto i cespugli o comunque non si muove.
Finalmente raggiungo la salita: è l'inizio della fine della valle. Poco dopo c'è una malga. Avevo cancellato il ricordo, concentrato com'ero sulla voglia di raggiungere il colletto finale.
Alla malga, oltre ogni speranza, c'è un sorridente volontario che, con circospezione, tira fuori una lattina di birra. Un altro concorrente gli fà dieci inchini plateali. Ne approfittiamo entrambi. Ora ho il carburante per uscire dall'inferno.
Un paio di km di salita consentono di raggiungere il colletto. Da lì un po' di discesa.
Fra l'aumento di quota e, forse, la diversa esposizione, la temperatura migliora. Improvvisamente mi sento a posto. Corro bene la discesa. Crisi dimenticata. Addirittura supero un buon numero di concorrenti.
Poi, con lieve salitina ed altra discesa, rifugio Gallina. Qui, all'improvviso, ho un nuovo calo quando smetto di correre. Mi siedo un attimo sul prato e mi viene voglia di appoggiare la schiena. Qualcosa mi dice che sono sveglio ed in attività da un certo numero di ore; fino a quel momento non lo avevo considerato. Micro-stop da 5 minuti con occhi chiusi. Poi altra minestrina. Poi altra birra.
Quindi partenza. Discesa, con le gambe che vanno: buona notizia !
Poi salita ripida e non breve verso il rifugio Averau. Al rifugio due gocce di pioggia e forte vento freddo che sale dalla valle opposta, nella quale dovremo scendere. Guscio e via. Dopo meno di un km il guscio non serve più.
Discesa con temporale e fulmini molto vicini, ma solo qualche goccia di pioggia. In arrivo sul rifugio successivo, invece, è strike.
Nuvola bassissima, vento freddo tirato, pioggia/grandine quasi orizzontale. Ancora guscio. Alcuni si spaventano e si ritirano. Decisione avventata, perché il maltempo dura poco.
Mancano ancora due strappetti, ma ormai il grosso è fatto. Un gel per il primo, mi consente di salire leggero, ancora superando. Poi si lasciano andare le gambe, si scende in un vallone, si risale leggermente e si inizia la lunga discesa che poterà a Cortina, in una decina di km e con un millino di dislivello.
Le gambe funzionano ancora bene. Curiosamente vado più veloce qui, che in altri tratti percorsi prima.
Bosco finale, ripido ma con fondo sempre buono. Scendo senza risparmiarmi, ancora superando parecchio.
Alla fine si trova un tratto di 3 km in piano. La discesa fatta con entusiasmo lascia posto di nuovo ad una certa stanchezza, anche se ormai è finita. Mi concedo un po' di passo: cosa cambia ? Alcuni di quelli che ho superato mi riprendono: cosa cambia ?
Poi il paese, l'asfalto ... si corre di nuovo. Dopo poco, attraverso una salitina, si rientra sul corso principale. Qui c'è ancora tanta gente. Tutti mi applaudono, mi incitano ... eppure ne hanno già visti arrivare un certo numero !
Che festa, che slancio, che emozione andare verso il traguardo e tagliarlo !
Giacchetta e birra per finisher !
21 ore e 41 minuti o giù di li.
E' andata ed è andata bene. Gestita con criterio, sofferta, fino quasi allo sfinimento in certi tratti, ma sempre con lucidità.
Dopo il traguardo, nessun problema alle gambe. Stanco, sì, ma non redeno né dolorante. Nessun segno sui piedi (Nike Kiger, risuolate vibram).
Che scenario naturale ! indescrivibile bellezza. Grandi spazi, grandi rocce e vette, grandi prati, pochissimo edificato !
Sentieri tutto sommato agevoli.
Che atmosfera !
Concorrenti da moltissimi paesi, grande entusiasmo. Volontari affettuosi !
Esperienza da ricordare.
PS. ora tocca ai reduci del Cro !
Eccezionale atmosfera. Tipo utmb, forse meno solenne ma che ti gasa ugualmente.
Tralascio i preliminari, tipo logistica, ritiro pettorali, expo, ecc.. Idem riguardo all'incontro di tanti top runners a passeggio in paese.
Un punto forte è la partenza. Ore 23, corso principale. Transenne ai due lati, con banner vari, bandiere, gonfiabili, ecc.. Si parte con due ali di folla stipata lungo le transenne, per decine e forse qualche centinaio di metri. Musica a mille: l'immancabile colonna sonora di Ennio Morricone. Urla, flash, campane da mucca, droni in cielo. Mai vissuto niente di simile.
Vieni letteralmente spinto verso il percorso e verso la notte, con un colpo di adrenalina che ricorderai a lungo.
Una moltitudine di concorrenti. Per la prima ora non accendo la frontale, neppure nel bosco. Non serve.
Sentiero sempre largo e confortevole, prima sale, poi scende, poi spiana. Un paio di fermate nei primi 15 km per concimare.
Fa caldo. La tenuta, nel cuore della notte, è svolazzini e maglietta. Solo su un passo servirà, per meno di 1 km, la giacchetta da vento.
Dopo la prima salita, non drammatica, il percorso è scorrevole. Si corre bene. Penso ai 120 km totali e mi viene l'istinto di essere "conservativo", ma poi penso alla caldazza che ci attende dopo l'alba e l'istinto diventa quello di guadagnare un po' di strada.
Passano i primi due ristori. Passa la notte.
Nella salita verso Misurina il cielo inizia a diventare chiaro, lentamente.
Intanto si corre, si cammina, si parla. Ci si prende, ci si molla, ci si riprende.
Il lungolago di Misurina è ancora all'ombra, si corre bene. Ma già inizia la sete e, per fortuna, poco dopo si trova una fontana.
Verso il rifugio Auronzo si sale lateralmente, in modo da arrivare in quota e dover percorrere un pianoro per raggiungerlo. Lì iniziano i primi raggi solari diretti, quasi orizzontali, dell'alba.
Spettacolo meraviglioso, presagio di caldazza.
Al rifugio già qualche vittima, abbastanza inspiegabile fino a quel momento.
Si riparte con una strada in falso piano, che passa sotto le tre cime, come le gengive sotto gli incisivi. Ancora spettacolo meraviglioso. Poi, dopo una forcella, si piomba in discesa dapprima in una valle lunga e stretta, ancora in ombra. E' l'ultima occasione per correre in condizioni climatiche accettabili, occorre approfittarne. Il dislivello negativo è notevole.
Da lì si finisce su un piattone di fondovalle per qualche km e poi sulla sterrata su cui viene corsa la Cortina-Dobbiaco. Strada bianca, fra alberi, ma ormai in pieno sole. Un cartello avverte che mancano 3 km al luogo in cui si trova il ristoro con le borse di metà gara.
E' il momento di non fare caxxate. Un po' di km sono alle spalle. Un po' di ore sono sulla groppa. Il caldo inizia a picchiare duro. Questi 3 km me li faccio, come gli altri, alternando passo e corsa, anche se sono in piano. Così arrivo in vita al ristoro, dove si trova una specie di lazzaretto.
Cambio la maglia con la canotta. Mangio, bevo e riparto.
Nuova salita, per fortuna con ruscello al lato, utile per bagnare cappello e resto. Poi discesa e altro ristoro. La porta dell'inferno. Nel senso che è l'ultimo prima del passaggio attraverso la mitica Valle Travenanzes. Minestrina e via. Ancora un po' di discesa (una delle rare parti con fondo brutto) e poi l'inizio della salita verso la Valle e nella Valle.
Ben presto il sentiero resta in pieno sole. Non c'è nulla. Un belga, accasciato su un sasso, mi dice con un misto di stupore e sofferenza che il sole picchia forte. Peccato che lui non abbia un cappello ! ... siamo mica ad Anversa ...
Entrati nella valle, prevale la roccia con sfasciume fino a che si arriva in un lungo tratto piano nell'amplissimo letto del torrente. Pietre bianche, per più di cento metri di larghezza e qualche km in lunghezza. Sole a padella.
Qui sta per scapparmi qualcosa al controllo. Mi sento debole, lo stomaco dà segni di insofferenza. Mi rendo conto che dovrei mangiare, altrimenti vado verso l'estinzione. Però ho l'idea che non mi vada giù niente. Neppure l'acqua. La uso per sciacquare la bocca ma la sputo.
Rifletto: così non va.
Abbandono la via più breve (nell'enorme letto secco del torrente non c'è un vero e proprio sentiero). Raggiungo il piccolo rivolo d'acqua che scorre nella grande pietraia bianca. Mi siedo comodamente sulla sponda. Infilo i piedi e le caviglie in acqua, con scarpe e calze. Bevo l'acqua fresca del rivolo. Mi bagno. Riposo qualche minuto così. Poi mangio due pezzi di parmigiano. Ri-bevo. Lo stomaco ha accettato questi apporti. Buon segno. Mi rimetto in cammino, come fossi nel deserto. Penso a Coppetti alla Marathon des Sables.
Qua e là si trova gente stesa per terra, che dorme sotto i cespugli o comunque non si muove.
Finalmente raggiungo la salita: è l'inizio della fine della valle. Poco dopo c'è una malga. Avevo cancellato il ricordo, concentrato com'ero sulla voglia di raggiungere il colletto finale.
Alla malga, oltre ogni speranza, c'è un sorridente volontario che, con circospezione, tira fuori una lattina di birra. Un altro concorrente gli fà dieci inchini plateali. Ne approfittiamo entrambi. Ora ho il carburante per uscire dall'inferno.
Un paio di km di salita consentono di raggiungere il colletto. Da lì un po' di discesa.
Fra l'aumento di quota e, forse, la diversa esposizione, la temperatura migliora. Improvvisamente mi sento a posto. Corro bene la discesa. Crisi dimenticata. Addirittura supero un buon numero di concorrenti.
Poi, con lieve salitina ed altra discesa, rifugio Gallina. Qui, all'improvviso, ho un nuovo calo quando smetto di correre. Mi siedo un attimo sul prato e mi viene voglia di appoggiare la schiena. Qualcosa mi dice che sono sveglio ed in attività da un certo numero di ore; fino a quel momento non lo avevo considerato. Micro-stop da 5 minuti con occhi chiusi. Poi altra minestrina. Poi altra birra.
Quindi partenza. Discesa, con le gambe che vanno: buona notizia !
Poi salita ripida e non breve verso il rifugio Averau. Al rifugio due gocce di pioggia e forte vento freddo che sale dalla valle opposta, nella quale dovremo scendere. Guscio e via. Dopo meno di un km il guscio non serve più.
Discesa con temporale e fulmini molto vicini, ma solo qualche goccia di pioggia. In arrivo sul rifugio successivo, invece, è strike.
Nuvola bassissima, vento freddo tirato, pioggia/grandine quasi orizzontale. Ancora guscio. Alcuni si spaventano e si ritirano. Decisione avventata, perché il maltempo dura poco.
Mancano ancora due strappetti, ma ormai il grosso è fatto. Un gel per il primo, mi consente di salire leggero, ancora superando. Poi si lasciano andare le gambe, si scende in un vallone, si risale leggermente e si inizia la lunga discesa che poterà a Cortina, in una decina di km e con un millino di dislivello.
Le gambe funzionano ancora bene. Curiosamente vado più veloce qui, che in altri tratti percorsi prima.
Bosco finale, ripido ma con fondo sempre buono. Scendo senza risparmiarmi, ancora superando parecchio.
Alla fine si trova un tratto di 3 km in piano. La discesa fatta con entusiasmo lascia posto di nuovo ad una certa stanchezza, anche se ormai è finita. Mi concedo un po' di passo: cosa cambia ? Alcuni di quelli che ho superato mi riprendono: cosa cambia ?
Poi il paese, l'asfalto ... si corre di nuovo. Dopo poco, attraverso una salitina, si rientra sul corso principale. Qui c'è ancora tanta gente. Tutti mi applaudono, mi incitano ... eppure ne hanno già visti arrivare un certo numero !
Che festa, che slancio, che emozione andare verso il traguardo e tagliarlo !
Giacchetta e birra per finisher !
21 ore e 41 minuti o giù di li.
E' andata ed è andata bene. Gestita con criterio, sofferta, fino quasi allo sfinimento in certi tratti, ma sempre con lucidità.
Dopo il traguardo, nessun problema alle gambe. Stanco, sì, ma non redeno né dolorante. Nessun segno sui piedi (Nike Kiger, risuolate vibram).
Che scenario naturale ! indescrivibile bellezza. Grandi spazi, grandi rocce e vette, grandi prati, pochissimo edificato !
Sentieri tutto sommato agevoli.
Che atmosfera !
Concorrenti da moltissimi paesi, grande entusiasmo. Volontari affettuosi !
Esperienza da ricordare.
PS. ora tocca ai reduci del Cro !
-
Fritz72
- Utente Attivo
- Posts: 177
- Joined: Wed Dec 30, 2009 11:38
- Location: Genova Pontex/Pietralavezzara
Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Belin Geo,
hai illuminato il mio martedì molto più dei fulmini di qualche ora fa!!!
Cosa dire, scontati i complimenti per il magnifico viaggio, per la lucidità del racconto per il pathos che mi ha incollato alla cadrega e...il tarlo sta facendo il suo sporco lavoro...
hai illuminato il mio martedì molto più dei fulmini di qualche ora fa!!!
Cosa dire, scontati i complimenti per il magnifico viaggio, per la lucidità del racconto per il pathos che mi ha incollato alla cadrega e...il tarlo sta facendo il suo sporco lavoro...
sciuscia e sciorbi no se peu
Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Ri Belin, Geo!!
Adesso scopro pure che scrivi bene, oltre a correre ben più forte di me!!!!
Come ?
Non ci vuole molto per entrambe le cose ?
Dimenticavo.
Sei anche molto più carogna di me!!
Gran bel pezzo, amalgama riuscita di sentimenti e cervello. Per la corsa complimenti, again
Ma non sarà la barba ?
Ciao.
P.S. E vediamo di incontrarci / scontrarci , 'az. Dal vivo sono più bastinchio io, solo perchè meno educato!!
Adesso scopro pure che scrivi bene, oltre a correre ben più forte di me!!!!
Come ?
Non ci vuole molto per entrambe le cose ?
Dimenticavo.
Sei anche molto più carogna di me!!
Gran bel pezzo, amalgama riuscita di sentimenti e cervello. Per la corsa complimenti, again
Ma non sarà la barba ?
Ciao.
P.S. E vediamo di incontrarci / scontrarci , 'az. Dal vivo sono più bastinchio io, solo perchè meno educato!!
Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Grazie Geo, grande stima per i progressi degli ultimi anni.
Il primo ricordo che ho di te, live, è quello della val di Lentro di alcuni anni fa, quando correvo ancora.
Lo ricordo come se fosse ieri:
ero già all'arrivo in compagnia di Argento ed Ezio che mi avevano fatto da lepre per tutto il giro; non ricordo se docciato o con una birra in mano, ma comunque rilassato a chiacchierare e vedere chi arrivava.
Tu arrivasti con la tua canotta verde stra marcia e mi permetto di aggiungere anche piuttosto provato o almeno questo è il ricordo che ho.
Da allora io mi sono fermato, ma tu di strada ne hai fatta tanta veramente.
Il primo ricordo che ho di te, live, è quello della val di Lentro di alcuni anni fa, quando correvo ancora.
Lo ricordo come se fosse ieri:
ero già all'arrivo in compagnia di Argento ed Ezio che mi avevano fatto da lepre per tutto il giro; non ricordo se docciato o con una birra in mano, ma comunque rilassato a chiacchierare e vedere chi arrivava.
Tu arrivasti con la tua canotta verde stra marcia e mi permetto di aggiungere anche piuttosto provato o almeno questo è il ricordo che ho.
Da allora io mi sono fermato, ma tu di strada ne hai fatta tanta veramente.
“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
Proverbio Tuareg
Proverbio Tuareg
Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
GRANDE Geo mancava da tanto IL RACCONTO. Col passare del tempo, o per pigrizia o per paura di ripetersi (e stancare) si finisce quando va bene per scrivere due righe twitterate o poco più e magari neanche qui. Fedeli alla linea!!!
GRAZIE!!!
P.S. Ok sul Cro, Appena mi riprendo dalla bastonata di sabato spero di tirarci fuori qualcosa...in genere quando ti va male è più facile
GRAZIE!!!
P.S. Ok sul Cro, Appena mi riprendo dalla bastonata di sabato spero di tirarci fuori qualcosa...in genere quando ti va male è più facile
Re: Lavaredo UltraTrail [23 Giugno 2017]
Giobibo, eccome si ricordo quel Val di Lentro.giobibo wrote:Grazie Geo, grande stima per i progressi degli ultimi anni.
Il primo ricordo che ho di te, live, è quello della val di Lentro di alcuni anni fa, quando correvo ancora.
Lo ricordo come se fosse ieri:
ero già all'arrivo in compagnia di Argento ed Ezio che mi avevano fatto da lepre per tutto il giro; non ricordo se docciato o con una birra in mano, ma comunque rilassato a chiacchierare e vedere chi arrivava.
Tu arrivasti con la tua canotta verde stra marcia e mi permetto di aggiungere anche piuttosto provato o almeno questo è il ricordo che ho.
Da allora io mi sono fermato, ma tu di strada ne hai fatta tanta veramente.
In fondo ha dato i natali al Terzo Ristoro !
Quando io sono ripartito, dal terzo ristoro, appunto, ci è arrivato Pazzaura. Credo che l'abbiano fatto bere tanto da impedirgli la ripartenza.
Se la rifacessimo oggi, ci metterei probabilmente tanto tempo uguale e ti ritroverei già docciato (nell'apposito capanno di latta).
Sono anziano, la velocità non fa per me !
