Gran Trail Courmayeur 11 luglio 2015

[geo]

La mia prima corsa in Valle d'Aosta !
il GTC da 60 km e 4000 D+. A Courmayeur, sovrastata così incredibilmente da montagne leggendarie, maestose e splendide.
Fa sempre effetto.
Sono arrivato all'ultimo momento il venerdì sera, per ritiro pettorale.
Il Bianco rifletteva l'ultimo sole, in alto.
Un palazzetto dello sport da olimpiadi invernali, tanti volontari organizzatissimi e cortesi.
Mi hanno messo il chip al polso (tipo braccialetto da neonato) e consegnato una bella felpa-ricordo.
All'uscita incontro Francesca Billi, che per me doveva essere al Cro !
Sistemazione in pensione fantozziana con amici, i quali dopo le 22 mi comunicano che lì non esiste la prima colazione. Ideale per correre !
Per miracolo ottengo due panini con affettati ed un succo di frutta da un ristorante, prima di andare a dormire.
Preparazione dello zaino per l'indomani, con pantalone sotto il ginocchio e ben due frontali, che certamente non utilizzerò, visti il caldo e l'orario di partenza della mia gara. Ma tant'è !
Ai piedi Brooks Pure Grit (le Leadville le ho vendute !)
Notte tranquilla.
Buona atmosfera alla partenza. Siamo e resteremo fuori dal centro del Paese (penso al video di Paz a Cortina). Concorrenti tranquilli, la maggior parte super "griffati" (Salomon sopra tutto).
Qualche saluto: Francesco Prossen, i Nicoli Bros, Federico, l'epico Gino Martino e altri amici.
Poi si parte. Brevissimo pezzo in paese e sentiero in discesa per Pré St. Didier. Dalle terme, risalita molto ripida lungo l'orrido e poi oltre, con un dislivello di circa 1000 m in pochi km. Però siamo nel bosco ed è ancora fresco.
Poi si arriva in quota con prati fioriti, visuali incredibili di tutti i monti ed i ghiacciai possibili ed immaginabili. Qui si inizia di nuovo a correre.
Una meraviglia continua. Dopo il Colle Arp si vede sua Maestà il massiccio del Bianco, in pratica dalle vette frontistanti della Val Veny. Dall'altro lato il ghiacciaio del Rutor
Mi sento bene, salgo leggero in salita ripida e corro disinvolto per il resto. So che è lunga quindi ignoro il cronometro, l'orologio mostra l'altimetro.
Per molti tratti sembra di correre su un tappeto. Terreno soffice, elastico, niente pietracce.
E finalmente una corsa senza pioggia o fango quest'anno.
Ormai c'è il sole, forte, ma ben sopra i 2000 m non dà fastidio, anche grazie ad una bella brezza.
Primo e secondo ristoro: Coca cola, banane, crackers ... tutto il necessario ? No c'è anche il brodo. Non avrei mai detto, ma fa un gran piacere perché è una bibita salata. Approfitto alla grande.
Al terzo ristoro addirittura fontina e moccetta tagliata sottile.
Poi si scende un po' di quota, per andare ad iniziare la penultima salita. Lì patisco molto il caldo, ma in fondo non manca molto, sono stato benissimo fino a quel momento e quindi cerco di tenere un passo ragionevole, senza sforzare troppo. A metà, approfittando di un guado, infilo le gambe fino al ginocchio in un torrente, con grandissimo godimento.
Guadagnata la cima, scendo bene, superando tanti che invece non corrono più.
Poi, dopo un ulteriore ristoro, l'ultimo tratto, di cui avevo sentito parlare ma che è un capitolo a sé.
Qui finiscono la scorrevolezza della corsa, il fresco della quota e la gioia delle visuali.
Si sale sul monte Chetif, alto, stretto, roccioso, ripidissimo, a strapiombo sul nulla. Per me, che patisco un po' il vuoto, un disastro. Vari tratti a quattro zampe, per la pendenza e per il baratro laterale da circa 1000 m di dislivello; con l'aggravante di una vegetazione al suolo che mi punge le dita facendole sanguinare. Sotto un sole tremendo e senza una bava di vento. Per fortuna però il tratto è relativamente breve.
Poi la discesa finale da questo monte, ripidissima, molto polverosa.
Lì riporto l'orologio sui tempo e vedo che forse si può chiudere in meno di 10 ore e, così, giù a rotta di collo. Le gambe tengono alla grande.
All'ingresso del Paese un'anima buona mi allunga un bicchiere di acqua e menta fresche.
Poi qualche vicolo e l'arrivo, in 9 ore e 51. Alla partenza avrei firmato per 11.
Dopo l'arrivo doccia e tendone con atmosfera conviviale. Uno dei miei usuali compagni di corsa è lì, reduce da un terzo o quarto posto nella 30 km.
Menabrea e quattro chiacchere con vari amici.
Giornata splendida, un ricordo che resterà a lungo.

[argento]

Bravo geo, quando si ha la sensazione di andare leggeri vuol dire che ci si è preparati bene!!

Hai regalato dei fiori a tua moglie per averti fatto saltare il Cro???

[Bodyboarder]

Che prestazione Geo: bravissimo!

Un grande plauso anche a Stefano e Fabio rispettivamente 7° e 38° sulla gara lunga e al mitico Gino, finisher sulla distanza intermedia. Scenari allo stato dell'arte, non esistono eguali a livello mondiale. Percorsi corribili, ma con almeno 6/7 km moooolto impegnativi (mi mancano i 30 km finali, che ho saputo essere stati non proprio facili).

La mia prestazione totalmente insufficiente, condizionata dalla solita fragilità 'emotiva' ma questa volta ancora di più di una assenza di sonno che mi stava condizionando da giorni. Dopo 5 km ero già in riserva e con marcato sonno. Già... Penso: ora mi scaldo bene, mi sveglio e passa tutto. Neanche ad aver pagato. Mi sono ritirato al 60° km a testa bassa e frustrato.

Lasciamo passare qualche giorno.

[giobibo]

Geo, zitto zitto porti a casa dei risultati mica da ridere
Dal tuo racconto sembra che non hai faticato per nulla. Bravo

[Pazzaura]

Bello... anche io vorrei fare una corsa in Valle D'Aosta!

Gran risultato, bravo Geo

[Fish67]

Bravi bravi tutti. Geo alla grande!!!