Le dimensioni contano

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Re: Le dimensioni contano

Post by Bodyboarder »

L'ho sostengo da sempre, hai sbagliato carriera: il politico dovevi fare.

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Re: Le dimensioni contano

Post by BlackMagic »

Io lo voterei sindaco, onorevole, primo ministro, mullah, imperatore, presidente eterno!

Argento come Kim-Il-Sung.

Appena ho un attimo intervengo seriamente che il discorso mi piace.

E beccati questa, di canzone, Jon Swift, l'amichetto di Rob Machado:

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Re: Le dimensioni contano

Post by Bodyboarder »

BlackMagic wrote:Per me, fa bene Ezio a muoversi così.
Porto qui la discussione, credo sia la giusta collocazione.

Come già scritto, CREDO ANCHE IO che fare tanti km aiuti ad affrontare un ultra. Cavolo se aiuta! Ma a due mesi da una 100 miglia, per me, hai già quasi tutto. E come scrivi tu, serve anche altro per prepararla al meglio: alimentazione, riposo, sesso e altro ancora.

Quindi, non capisco cosa fa bene a fare cosa, sai?

Se non sbaglio, il buon Ezio conferma di correre il più possibile, ovvero non più di 30 km a volta. Magari lui stesso interverrà specificando. Perché il 'quante volte' diventa importante in questo caso. Se lo fai 3/4 volte la settimana è un conto. Se lo fai 1/2 è un altro. No?

...e poi:
Bodyboarder wrote:La tua prima 100 miglia è stata l'UTMB, giusto? Ci arrivavi con quale esperienza? Ricordi le gare fatte 'lunghe' fatte nei due anni precedenti? Come ti eri preparato? Quali e quanti lunghi avevi completato?
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Re: Le dimensioni contano

Post by BlackMagic »

Va bene, l'hai voluta tu e ora ti becchi la ****.

Ezio fa bene a fare chilometri quando può come da lui scritto:
Di km ho cercato di metterne giù quanto più possibile, ho corso di notte di giorno, all' alba dopo il turno di notte... però sempre kilometraggi bassi, difficilmente sopra i 30 km, sempre a mille (per lo meno per le mie possibilità di quella giornata ed a volte ero un vero paracarro). Ma ... per quanto abbia fatto mi rendo conto che è veramente poco... a mia discolpa posso dire che di più proprio non potevo...


Per me è l'atteggiamento giusto, senza tante menate. Obsessed is just a word the lazy use to describe the dedicated.

Te insisti con sta **** che a due mesi da una 100 hai il 90% della preparazione, ma è una sonora cantonata. Per me, nelle sei settimane prima del tapering, decidi come andrà la tua gara: se arriverai come puoi o se cercherai di fare qualcosa di buono. Puoi crederci o no, ma di queste sei settimane, le ultime due sono quelle fondamentali prima di staccare netto. In queste, devi ammazzarti, che ti piaccia o no. Fino alla nausea e dire basta che bello da domani non devo più correre 20 km al giorno.
Non dico che è intelligente, sono sicuro che chi corre 10 km tre volte la settimana e poi si butta a fare distanze importanti (come fa MC tanto per fare un esempio), si stressa meno. Ma 160 km sono diversi da 70, e anche se non ci credi pure da 100. Nella tua mente devi pensare che sono il doppio, come impegno e dispendio psico-fisico.

Poi, e qui ti do ragione, la base fa tanto. Ma non fare affidamento solo su quello, e so che per te è così perchè km ne stai facendo tanti anche se fai finta di niente e getti il sasso nello stagno... PROVOCATORE.

E tanto per beccare quell'altro PROVOCATORE di Manu, mi porta ad esempio Tom Green e Jimmy Dean Freeman come gente che fa pochi chilometri e chiude sei 100 in un anno. Tom Green è stato il primo a fare il Grand Slam nell'86, Jimmy Dean Freeman ha circa 30 cento corse nell'arco di svariati anni... Penso che con un esperienza così tenebattilbelinosugliscogli di tabelle e chilometri. Ma tu avresti il nervo di finire WS passando sempre per ultimo da Michigan Bluff in poi con tre minuti sulla chiusura? Lui, alla decima, una mezza idea di cosa l'aspettava ce l'aveva. Sai come lui come reagisce il tuo corpo dai 100 km in poi? (tra l'altro Tom ha passato anche lo scoglio Leadville, se finisce Wasatch avrà ripetuto il Grand Slam 28 anni dopo il primo...)

Chiudo rispondendo alle tue domande.

UTMB, prima cento miglia, in precedenza avevo fatto la CCC come gara più lunga (stesso tempo esatto di Fabio). Una volta preso a dicembre, ho deciso che era l'opportunità di una vita e ho stravolto tutto. Mi sono messo a correre almeno 5 volte la settimana, iniziando a fare anche uscite doppie per correre sulle gambe stanche da aprile in poi. Sai che faccio pochissime gare perchè non le reputo una buona preparazione: quell'anno ho fatto Santa Croce, Gorrei, Soglio e poi solo grandi uscite di allenamento lunghe, una ogni due settimane da giugno a metà agosto. Ne ricordo una favolosa con il maestro Sensei dove infilammo una versione drogata dell'Aschero, credo sui 50 km buoni, un'altra bellissima con Digiae di nuovo da 45+ con tanto di ritrovamento funghi (un mese scarso prima della gara), e quindici giorni prima ho chiuso una settimana da 150 km con tre giorni in giro Mombarone/Lys/Oropa hut-to-hut da 7/8 ore di corsa al giorno.

Alla partenza avevo mille dubbi, ma sapevo di aver fatto il massimo. E questa consapevolezza mi ha aiutato ad andare avanti, piano ma senza mai pensare di mollare.
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argento
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Re: Le dimensioni contano

Post by argento »

Devo uscire per fare una corsa caxxo.......... :D
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Re: Le dimensioni contano

Post by Bodyboarder »

argento wrote:Intanto questa la mettiamo sulla lista delle caxxate che abbiamo scritto su questo forum
argento wrote:Mi sembra tu abbia messo giù troppi KM, 2 settimane di riposo!!!
argento wrote:Devo uscire per fare una corsa caxxo
Per il ruolo di 'Moderatore' che hai assunto, ritengo che questi interventi siano stucchevoli. Beninteso: la presa in girò ci sta, eccome se ci sta, ma poi è auspicabile che tu scriva qualcosa di sensato, magari con meno punti esclamativi. Per te stesso, eh!
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BlackMagic
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Re: Le dimensioni contano

Post by BlackMagic »

PROVOCATORE anche il Prof
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Re: Le dimensioni contano

Post by Bodyboarder »

BlackMagic wrote:Va bene
Premessa:

- mi piace il confronto;
- non cerco la risposta definitiva ne la ragione;
- trick&track, ma anche bimbumbam.

Credo ci sia un difetto di forma. Come se stessimo parlando della stessa cosa con due linguaggi diversi. Quindi: settiamoci.

Intanto: per lungo cosa intendiamo? 40-50 km oppure 70-80 km? Da quello che tu, Davide, hai scritto, deduco la prima ipotesi. Ti confermo: è anche la mia.

Poi, leggendo della tua prima esperienza sulle 100 miglia, hai preparato l'UTMB in sette mesi, giusto? Beh, molto diverso che prepararla in due mesi. A me non torna e NON concordo che in due mesi puoi prepare una corsa del genere, come se fossero questi due mesi quelli determinanti per portarla a termine.

Credo che una distanza così lunga debba prima entrarti in testa che nel fisico. Avere il coraggio di affrontarla, anche senza cognizione di causa, anche senza allenamento adeguato, per me, è un passo quasi necessario.

Credo che buttare giù più km possibili come non ci fosse un domani, senza una minima strategia di allenamento possa essere pericoloso per la propria integrità fisica, nel dopo soprattutto.

Intendo questo per come l'hai descritta, ovvero come se fosse la migliore delle soluzioni. Lo so, lo so: hai più volte precisato che un allenamento è efficace e vincente solo su se stessi. Ma il messaggio che è passato, per me, è il primo.
Ricordo che stiamo parlando di uno specifico contesto: GLI ULTIMI DUE MESI prima della gara, di una 100 miglia.

Io, correre 5 volte la settimana non ci sono mai riuscito. Ma non ho neanche mai provato. Poi è vero che di km ne sto facendo e ne ho fatti: sempre rileggendo come sei arrivato all'UTMB e confrontandolo che con quello che ho fatto, beh... mi sento 'tranquillo'. Ho appena completato il Trek della Valgrisenche, impegnativo quanto il GTC. Due affascinanti lunghi (i più recenti, ricordo prima la Transvulcania e il CRO 'mozzato') fatti ad altitudini importanti: elemento che a mio avviso da un po' più di valore che se corsi a livello del mare. Ora andrò una settimana a Chamonix, qualche km lo aggiungerò. Vedrò quanto riuscirò a fare e come starò: da quello deciderò se fare ancora un lungo entro i primi 10 gg di Settembre oppure continuare con il sesso non sicuro e le droghe sintetiche.

Sarà un difetto, forse un pregio, ma una visione olistica della vita, e quindi di questo sport: tutto influenza tutto.
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argento
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Re: Le dimensioni contano

Post by argento »

Mi farò smoderare, o mi faccio fare un account come dr. Cox!
Suvvia quanto mi avete preso per il cul.o per le mie incredibile doti di orientamento e va benissimo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Questo per me stesso :wink:
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Re: Le dimensioni contano

Post by Pazzaura »

Da ignorante totale e corridore di brevi distanze dico la mia: Secondo me 160 km devi averli più in testa che nelle gambe. :D

Detto questo... vi leggo con molto interesse. :wink:

Leggere quello che dice Black, e come lo dice, sembra sempre che conosca "LA VERITA". Inoltre cose dette da uno che risultati ne ha ottenuti... rafforza la tesi. Però non posso pensare che abbia sempre e solo ragione lui!

Quindi do molto peso a quanto dice ma leggo con interesse anche le opinioni di tutti gli altri cercando di costruire una mia tesi, da totale inesperto dell'argomento. Ma puntualmente non ci riesco...

Resta il fatto che 160 km (ma anche meno) mi fanno una paura fot.tuta... e visto che spesso si parla di "piacere di correre"... il dover uscire per forza per preparare certe gare mi leverebbe il piacere. Credo che certe distanze si allontanino sempre di più dalla mia lista dei desideri. Ma cmq... mai dire mai, no?
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Re: Le dimensioni contano

Post by Bodyboarder »

argento wrote:Mi farò smoderare
Ecco, bravo: fatti un account tutto tuo!
Smoderati e trolla
Poi scrivi tanti punti esclamativi
E ti fai pagare da tutti quelli che li contano
Cosi ti fai la crana! Paaa! Paaa!

(cit.)
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Re: Le dimensioni contano

Post by BlackMagic »

Pazzaura wrote:
Leggere quello che dice Black, e come lo dice, sembra sempre che conosca "LA VERITA". Inoltre cose dette da uno che risultati ne ha ottenuti... rafforza la tesi. Però non posso pensare che abbia sempre e solo ragione lui!
Puoi non pensarlo. Ma sbagli.

:ahah:
Pazzaura wrote:
Resta il fatto che 160 km (ma anche meno) mi fanno una paura fot.tuta... e visto che spesso si parla di "piacere di correre"... il dover uscire per forza per preparare certe gare mi leverebbe il piacere. Credo che certe distanze si allontanino sempre di più dalla mia lista dei desideri. Ma cmq... mai dire mai, no?
Per me non è mai stato un dovere. Mai. Neanche una singola volta sono uscito per forza e non sono tornato a casa col sorriso. Certo, preparare certe gare porta via tempo, energie, ti costringe a compromessi e ti obbliga a mettere da parte altre cose. Sta a te vedere se ne vale la pena o no. Io la risposta me la sono già data.

C'è chi non farebbe mai una dieta per non privarsi del piacere del cibo. Però a te mi sembra abbia portato grandi soddisfazioni essere calato di 30 kg...
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Re: Le dimensioni contano

Post by BlackMagic »

Bodyboarder wrote:
Poi, leggendo della tua prima esperienza sulle 100 miglia, hai preparato l'UTMB in sette mesi, giusto? Beh, molto diverso che prepararla in due mesi. A me non torna e NON concordo che in due mesi puoi prepare una corsa del genere, come se fossero questi due mesi quelli determinanti per portarla a termine.

...

Credo che buttare giù più km possibili come non ci fosse un domani, senza una minima strategia di allenamento possa essere pericoloso per la propria integrità fisica, nel dopo soprattutto.

...

Sarà un difetto, forse un pregio, ma una visione olistica della vita, e quindi di questo sport: tutto influenza tutto.
Alla fine vedi che non siamo così distanti.

Ma preciso che non ho mai detto che una gara così va preparata in due mesi. Ti ripeto che ci vuole una base, ma che i due mesi prima sono quelli più importanti, dove decidi se tirare a finire o "correre" una gara e magari cercare di non soffrire solo.

Hai ragione che buttare giù km senza senso non fa bene, difatti ho aggiunto che bisognerebbe parlare del fatto che aumentando i km, bisogna fare più attenzione a tutto il resto, che credo concordi con la tua visione olistica della vita (roba da fricchettoni che abbracciano gli alberi, comunque).
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Re: Le dimensioni contano

Post by serena »

Nemmeno io ho esperienza di queste distanze ..
Dico solo che se volessi preparare una gara così lunga chiederei consiglio a BlackMagic..
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
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Re: Le dimensioni contano

Post by trigi »

BlackMagic wrote: Ti ripeto che ci vuole una base, ma che i due mesi prima sono quelli più importanti, dove decidi se tirare a finire o "correre" una gara e magari cercare di non soffrire solo.
).
State boni figlioli...boni che è estate e fa caldo..... ;-)

Credo che il succo stia tutto nella citazione sopra......
Anche in contesti diversi (es. 100 km su strada) chi la fa per correrla forte (=fare la prestazione e non solo arrivare) inevitabilmente fa ancora carico (e tanto) negli ultimi due mesi. Impensabile fare altrimenti.
Peraltro questo a livello personale non l'ho in pratica mai fatto e quindi non ho esperienze da portare.
Anzi, essendo invece uno specialista dell'arrivare.....chissenefrega come tanto più di un tot non andrei comunque.....posso senz'altro affermare che la base la mantieni anche con poco......e questa basta a farti arrivare (almeno fino ai 100 km) a volte anche andando meglio di quanto non ti aspettassi.
Altrimenti in una annata come questa sarei dovuto morire o saltare più di una volta (infatti da marzo a luglio ho fatto in media tre uscite infrasettimanali a villa gentile o al ratti da 45-70 minuti ogni 2 settimane (a volte anche meno) salvo poi fare una uscita via via sempre piu lunga (di solito una gara da 20 fino ai 76 del marguaires) quasi tutti i weekend.)

Sensazioni? mi sono sempre divertito....sono sempre arrivato....a volte meglio che in passato. Ammetto che sicuramente sia tutto meno che consigliabile.......probabilmente ad alto rischio infortuni....ma è il massimo che ho potuto fare.

Ammetto però che a volte la voglia di provare a vedere cosa succede a fare le cose seriamente (km...e km...e km....5-6 giorni alla settimana....con metodo.....ecc.ecc.) mi passa per la testa.......ma in genere se ne va presto. Peccato....forse?
Al mondo ci sono solo DUE cose "infinite":
- l'universo
- la stupidità umana
Solo che sulla prima non sono sicuro.

Albert Einstein.
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Re: Le dimensioni contano

Post by Bodyboarder »

BlackMagic wrote:(roba da fricchettoni che abbracciano gli alberi, comunque).
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Re: Le dimensioni contano

Post by BlackMagic »

Mi fa piacere l'intervento di Trigi perchè ieri ero tentato di citarlo.

E' per me l'esempio di uno che ha poco tempo per allenarsi e quando si schiera alla partenza, sai che se la porta a casa. Però, come nel discorso fatto da Manu su Tom Green e Jimmy Dean Freeman, parliamo di uno che ha una decina di anni di trail ed ultra sulle spalle (lo so, sembra un ragazzino, ma ha iniziato da giovane :risata: ), si conosce benissimo ed ha la testa che funziona sotto stress, nei momenti in cui conta.
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Re: Le dimensioni contano

Post by Bodyboarder »

serena wrote:Dico solo che se volessi preparare una gara così lunga chiederei consiglio a BlackMagic
Ti dico solo che io, a Blackmagic, ho chiesto consiglio anche sulle COSE lunghe. Campione anche in quello, ve lo assicuro.
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Re: Le dimensioni contano

Post by BlackMagic »

Bodyboarder wrote:
serena wrote:Dico solo che se volessi preparare una gara così lunga chiederei consiglio a BlackMagic
Ti dico solo che io, a Blackmagic, ho chiesto consiglio anche sulle COSE lunghe. Campione anche in quello, ve lo assicuro.
Eh si, ricordo ancora, quando ti ho consigliato quel mutuo di 360 rate per comprarti lo scooter nuovo...
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Re: Le dimensioni contano

Post by Manu81 »

Oh finalmente una discussione eccitante con sfanculamento libero.

Scherzi a parte, vi leggo e mi riprometto di scrivere un paio di opinioni appena ho un po' di tempo. Interessantissimi gli spunti, è un piacere leggere Black&Body, a mio avviso tra le migliori penne del forum.

Concordo sul lasciar stare il buon Argo, anche perchè conoscendolo, prenderà i vostri sfotto' così seriamente da diventare il primo italiano di sempre a chiudere le Barkley Marathons.

Per ora lascio stare anche il buon Ezio, che non vorrei se la fosse presa per il mio precedente post nella discussione Magredi: ho citato lui solo a titolo di esempio, e ovviamente amplierò il discorso in merito, con lui volentieri anche davanti a una buona IPA.

Ovviamente, tutte le beghe e risse irrisolte in questa discussione, troveranno soluzione nel terrificante GiroDellaBionda "Beer Mile" definitivo, idea che spero il Komitet prenda in considerazione per il futuro.

Uno spunto velocissimo in chiusura (e pure mezza domanda per il @black): capitolo km settimanali: parleremo poi di rapporto qualità-quantità, ecc..., ma ora mi interesserebbe sapere: un runner che è arrivato a correre 150 km/settimana prima di UTMB, "come ci è arrivato"? E più in generale, come si può affrontare l'argomento dell'aumento del mileage, muovendosi sul filo sottilissimo del sovraccarico?

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Re: Le dimensioni contano

Post by BlackMagic »

Il beer mile, secondo me, è il classico evento che dovremmo mettere in piedi pre feste natalizie.

Presto su questi schermi.

Per il chilometraggio, tutti dicono di aumentare del 10% a settimana e controllare attentamente come reagisce il corpo (non solo gambe e articolazioni, ma anche insonnia, apatia, stati catatonici, coma vigile, non sono segni positivi). Io dico che la primissima mossa, è far diventare la corsa un attività "quotidiana". Più che nel senso materiale del tutti i giorni (difficile da gestire), che sia un momento ricorrente, che diventi una sorta di abitudine, un gesto naturale. Così facendo i km crescono da soli.
E poi, per me, è stato importante aggiungere una volta la settimana un doppio: correre la sera su gambe stanche del mattino è il miglior allenamento per chi ha poco tempo.

Io ho trovato che sui 100 km a settimana riesco a stare senza diventare pazzo, specie se nel weekend faccio una bella uscita lunga o due da 18/20 km. Ma già 80 sono una base micidiale per fare tutto quello che vuoi. Lo so che non è facile, ma pensiamo a quanto tempo ci porta via Facebook, Twitter, i forum o la tele... E vedi che un oretta al giorno ci potrebbe comunque uscire...

Poi parliamo sempre di km, ma forse sarebbe più giusto parlare di ore, perchè 15 km sul Fasce sono diversi da 15 km per andare a Capolungo.
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Re: Le dimensioni contano

Post by Manu81 »

Tutto giusto e in linea di massima condivisibile.

La relazione 80km base - 100 km distanza settimanale di crociera è apparsa anche già altre volte su questo stesso forum, e se si leggicchia un po' la cronologia dei tuoi messaggi, si può constatare che sull'argomento hai sempre tenuto una linea piuttosto coerente.

Capitolo ore-km: sfondi un portone, ne parliamo eventualmente quando trattiamo la questione "terreni di allenamento/corsa" e relativa preparazione vera e propria.

Capitolo doppi: tutto bene, trovo anch'io che splittare le distanze quotidiane porti innumerevoli vantaggi di tipo tecnico e pure di tempo a disposizione. Recentemente ho cominciato a fare doppi corsa mattino/bici pomeriggio (raramente il contrario) e trovo sia molto utile anche in funzione di utilizzo della seconda sessione come recupero della prima: non si riesce a fare sempre, ma aiuta. E qui un altro interessante argomento per questa discussione: il cross-training.

Ad ogni modo, vorrei approfondissi il discorso "sovraccarico-esposizione ad infortuni"; è argomento a me caro, avendo patito quest'anno, per la prima volta, un infortunio da sovraccarico, e mi piacerebbe saperne un po' di più anche della tua esperienza di quest'anno, che come tu stesso racconti nel tuo blog, ha presentato qualche minimo intoppo di tipo fisico e, per tua stessa parola, hai dovuto un attimo ridurre il chilometraggio in avvicinamento a Lakeland. (Se scrivo caxxate, sei libero di sfancularmi, kein Problem).

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Re: Le dimensioni contano

Post by Pazzaura »

Colgo l'occasione del discorso "doppio bici+corsa" per una considerazione che esula un attimo dal discorso di base.

Mi piacerebbe sapere da Manu cosa ne pensa dell'accoppiata bici/corsa. A livello amatoriale (divertirsi) va bene tutto, ovvio. Ma se si cerca un po' la prestazione, secondo te sono due cose "accoppiabili"? Fino a che punto?

Premesso che a me sta bene così perchè amo fare entrambi e non voglio/posso vincere nulla. Però ho il sospetto che se volessi andar più forte sul serio, dovrei sceglierne uno.
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Re: Le dimensioni contano

Post by eziopode »

:razz1: tranquillo manu, ci vuole ben altro per infastidirmi...
Gli argomenti fin qui toccati sono molto interessanti, per parte mia mi tengo piuttosto ai margini della discussione perchè dall' alto della mia inesperienza non potrei che dir *sciocchezze*.
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Re: Le dimensioni contano

Post by Federico »

Siete degli inarrivabili fiorettisti. Ma da junior di QZ .... chi ha perso 30 kg?
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Re: Le dimensioni contano

Post by argento »

Federico wrote:Siete degli inarrivabili fiorettisti. Ma da junior di QZ .... chi ha perso 30 kg?
Il grande Pazz! :shock:
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Re: Le dimensioni contano

Post by BlackMagic »

Manu81 wrote: vorrei approfondissi il discorso "sovraccarico-esposizione ad infortuni"; è argomento a me caro, avendo patito quest'anno, per la prima volta, un infortunio da sovraccarico, e mi piacerebbe saperne un po' di più anche della tua esperienza di quest'anno, che come tu stesso racconti nel tuo blog, ha presentato qualche minimo intoppo di tipo fisico e, per tua stessa parola, hai dovuto un attimo ridurre il chilometraggio in avvicinamento a Lakeland. (Se scrivo caxxate, sei libero di sfancularmi, kein Problem).

Manu
l'intoppo che mi ha effettivamente un po'frenato prima di Lakeland non era da sovraccarico, era una banalissima infrazione alla caviglia. La cosa poco furba è stata volerci comunque correre sopra chilometri importanti (vedi Rigantoca back to back). Così mi sono intristito ed iniziavo a preoccuparmi. Poi ho capito che dovevo recuperare e così ho fatto. Ho mancato forse uno/due lunghi che mi avrebbero fatto bene, ma sono partito sano, che vale molto di più.

Sono fortunato, non ho mai avuto infortuni gravi: se vai a vedere gli ultimi tre anni, non ho mai avuto uno stop. Però ho lavorato tanto, ma davvero tanto sulla meccanica di corsa. E faccio comunque stretching mirato.

Per me, è fondamentale alzare i km a ritmi bassi. Se tiri spesso anche in allenamento, sei sempre sul filo del rasoio: lo puoi fare se ti conosci bene. E poi ancora.
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Re: Le dimensioni contano

Post by Manu81 »

Pazzaura wrote:Colgo l'occasione del discorso "doppio bici+corsa" per una considerazione che esula un attimo dal discorso di base.
Ostia, qui si aprirebbe un calderone che al confronto il Vaso di Pandora era una scatoletta di fiammiferi.

Non so fare il doppio-quote, quindi comincio col darti una (sempre parziale) risposta, magari intrecciandola con una cosa che mi viene in mente dal discorso del @Black.

Capitolo bici-corsa: partiamo da un paio di numeri: il mio triatleta preferito, Craig Alexander, nel 2012 all'IM di Melbourne ha sparato lì un sub-8 ore che ad oggi è considerata una delle più grandi prestazioni del decennio. Se analizziamo i suoi split, ne ricaviamo un 50:33 sui 3.86 km di nuoto (in questa discussione usiamo come unità di misura i km, credo sia più facile per tutti), 4:24:42 sui 180km di bici (media prossima ai 40 kmh) e la distanza di maratona in 2:38.

Ora, questo è un caso eccezionale (super prestazione, gara di casa, uno dei più forti interpreti di sempre della frazione di corsa nelle distanze IM) in un contesto eccezionale (il triathlon, dunque la combinazione voluta e disciplinata tra bici e corsa, con l'aggiunta del nuoto, che vi assicuro, è una "bega" pazzesca (in termini di difficoltà nel nuotare bene, di durezza e di sacrificio richiesto, anche se per me resta la terza arte nobile proprio insieme a corsa e bici), a quei livelli e pure sul "nostro" pianeta.

Caso estremo dunque, ma che serve per capire che in linea di massima, le due cose si possono combinare, anche se si intende "essere competitivi" (ho capito cosa intendi) in entrambe le discipline. Restando più al contesto ligure, mi viene in mente il buon "Ghiso" Ghisellini, super runner, poi super ciclista (lo ricordo quando lo si incontrava ai circuiti) e ancora super (trail) runner. Certo mi dirai, ci sono ragazzi che possono fare qualsiasi sport ed esserne quasi naturalmente predisposti (si parlava tempo fa in altra discussione - anzi ne parlavo io come al solito sollevando smadonnamenti vari - del caso di Lance Armstrong, bambino prodigio ai tempi del triathlon, super ciclista e comodo maratoneta sub-3h); ci sono insomma anche caratteristiche fisiche (chiamiamole predisposizioni o come ci pare, è un discorso che ci porterebbe un po' troppo lontano) che rendono più o meno complessa una pratica sportiva, o appunto l'integrazione di due o più discipline differenti.

Più o meno complessa, non "possibile o impossibile". Quindi sì, "si può fare".

Una considerazione ora su di noi "esseri umani". E' fantastico parlare e scrivere con voi, e leggere le vostre esperienze, perchè se ci fermiamo un attimo a pensarci, ciò che ci accumuna è il fatto che per perseguire i nostri sogni o le nostre passioni, siano esse corsa o bici o arrampicata o chissàcosa, ci facciamo sostanzialmente "un mazzo così". Chi più chi meno è certamente "predisposto" a questo (e per favore, nessuno tiri fuori la balla del "talento" - in questo sono piuttosto "trabucchiano", ma ancor di più mi piace citare il buon Walter Ray Allen: "dirmi che ho talento equivale ad offendermi" - questo per spiegare che spesso dietro l'idea del "tu vai forte, eh ma hai talento" non si nasconde un complimento, quanto piuttosto un potenziale svilimento proprio del mazzo che il tizio si è fatto per arrivare lì), però appunto, per noi termini quali "allenamento" e "preparazione" costituiscono di per sè già delle forzature: io ad esempio, non "mi alleno". Io corro e vado in bici. E continuo a pensare che il giorno che scoprissi che "mi sto allenando PER qualcosa", finirebbe tutto; vabeh, era appunto una considerazione a margine che non c'entra una s@ga, ma era per chiarire un punto sul quale credo che anche il Black avrebbe da dir la sua.

E prendiamo ancora un momento proprio il Black come esempio. Parliamo di uno dei più esperti birristi italiani, innamorato e ossessionato (nel senso anglosassone del termine) dalla corsa. Però, per citare Dean Karnazes quando alla domanda "cosa serve per essere dei grandi ultrarunner", risponde "scegliersi bene i genitori", il buon Davide è a sua volta figlio di tal Enrico Grazielli, che per chi non lo sapesse, correva ultra quando noi ancora si stava sul vasino (un mondo di pionieri e progenitori, che rimpianto non aver vissuto quell'epoca). Quindi, è evidente che un buon "becgràund" genetico aiuti, ma se non ti metti lì, con voglia, passione, tempo da spendere in studio e ricerca e soprattutto "fame", non vai da nessuna parte.

Nel tuo caso @Pazz, vale lo stesso. Sei un biker favoloso e arrampicatore esperto e quando hai voluto, a 30 anni e senza altri motivi che non fossero - immagino - il tuo benessere e la voglia di esplorare cose nuove, ti sei messo sotto e ti sei "inventato" trail runner, passando anche un periodo - immagino - di grossi sacrifici, anche fisici. Posso immaginare che ti abbia mosso anzitutto l'amore per l'aria aperta, per la natura e per lo stare con gli amici, e pure per quella irresistibile sensazione di gratificazione che da una bella sudata, e solo in un secondo tempo l'idea di gareggiare, di "fare sul serio" e cose così.

Di conseguenza, riprendendo la chiusura del tuo intervento, ti direi di non provare ancora a "sceglierne" uno dei due, quanto piuttosto a spiegare al tuo corpo che le due cose possono anche stare insieme, se da parte tuta c'è innanzitutto The Love Of The Game. Ed eventualmente più avanti, quando fossi comunque convinto che anche a livello "mentale", puoi "tenere" solo una delle due a ***** competitiva, potersti scoprire che l'altra ne costituisce un ottimo metodo di allenamento e recupero.

Non so se ho risposto bene alla tua domanda. Ovviamente sono solo opinioni personali e come tali, assolutamente discutibili.

Manu
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Pazzaura
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Re: Le dimensioni contano

Post by Pazzaura »

Hai risposto benissimo, grazie... sei un enciclopedia!!

Spesso mi sento dire "corri e vai in bici? eh no, non va bene..." Ovvio che magari può essere la sparata di un "Fiumarista" della domenica, però l'ho sentito varie volte un po' ad ogni livello, e così mi era venuto il dubbio. Da qui la mia domanda. :wink:

io ad esempio, non "mi alleno". Io corro e vado in bici.


Idem, ed è il motivo per cui faccio entrambe le cose e non ho nessuna intenzione di smettere! Mai uscito di casa pensando "devo"... è sempre un piacere. Proprio per questo, per riallacciarsi al discorso generale, mi fa paura "preparare" una 100 km o qualsivoglia garone... dovrei aumentare il chilometraggio, uscire quasi tutti i giorni, mettere forse un po' da parte la bici... e forse il tutto prenderebbe un sapore di forzatura. Ad ogni modo come già dento, ritengo che certi chilometraggi (intendo finire, non fare ottima prestazione) si debba averli in testa più che nelle gambe, e quindi mai dire mai :D

Posso immaginare che ti abbia mosso anzitutto l'amore per l'aria aperta, per la natura e per lo stare con gli amici, e pure per quella irresistibile sensazione di gratificazione che da una bella sudata, e solo in un secondo tempo l'idea di gareggiare, di "fare sul serio" e cose così.
Proprio così : Thumbup : .... la prima gara arrivò per una "scommessa" con black :mrgreen:
Ricordo che un giorno, davanti allo specchio, pensai: amo la montagna, amo lo sport, amo faticare. Se fossi qualche kg in meno... tutto sarebbe più facile e più piacevole! e da li... la storia la conoscete :wink:
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Re: Le dimensioni contano

Post by Bodyboarder »

BlackMagic wrote: Ti ripeto che ci vuole una base, ma che i due mesi prima sono quelli più importanti, dove decidi se tirare a finire o "correre" una gara e magari cercare di non soffrire solo.
Condivisibile, quasi un dogma per quello di cui stiamo scrivendo, ma converrai che su distanze superiori ai 100 km, è applicabile, PER ORA, solo da te. Sempre restando nel contesto specifico di chi legge e scrive su questo forum o in quello con cui corri ogni tanto in allenamento.
Manu81 wrote:e per favore, nessuno tiri fuori la balla del "talento"
Già...prendiamo un bambino qualsiasi, facciamolo giocare dalla tenera età (o lo alleniamo già?) a calcio ore e ore e 'costruiamo' il nuovo Maradona in un attimo. Ma va a cagher, Manu! :risata:
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Bodyboarder
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Re: Le dimensioni contano

Post by Bodyboarder »

BlackMagic wrote: Però ho lavorato tanto, ma davvero tanto sulla meccanica di corsa. E faccio comunque stretching mirato.
Sono due allenamenti di contorno importantissimi, per le lunghe distanze ma anche per una passeggiata. Per quanto non ne abbia, lo stile di corsa cerco di curarlo spessissimo, soprattutto nella falcata mesopiede che è ora ancora troppo avampiede. Sto ancora costruendo e imparando, ma a livello muscolare, forse anche perché fortunato, mai avuto noie.

Allo stretching, plantare e non solo, dedico due-tre sedute la settimana. A volte meno, a volte di più. 10 minuti che mi fanno stare meglio.

Potrei scrivere anche dell'alimentazione, ma qui andiamo drasticamente OT.
Manu81 wrote:il giorno che scoprissi che "mi sto allenando PER qualcosa", finirebbe tutto
E' bellissima la tua interpretazione nel praticare sport, ma non sarei così drastico (se ho ben capito). E' stimolante a 360° poter e voler correre per un obiettivo. Chiaro, ci sono mille sfumature, però, per esempio, io al momento mi sto allenando per portare a termine una 100 miglia. Ho un po' di auto-pressione ma anche la consapevolezza di poter sbagliare: se accadrà, sarà proprio in quel momento che crescerò.
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antani
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Re: Le dimensioni contano

Post by antani »

Intervengo anch'io, non l'ho fatto prima perché non avevo molta voglia di scrivere qualcosa di lungo con il telefonino. Stasera ho a disposizione un computer, perciò ne approfitto.
Non credo che porterò un grande contributo teorico, ma almeno per esperienza so che cosa significa concludere una gara di 100 miglia (ma preferisco dire 168-170 km perché sono un sostenitore del sistema metrico). Scusate anche se ripeto senza citare gli autori alcune cose che sono già state scritte.
Una cosa fondamentale mi sembra quella scritta da Trigi: un conto è correre una gara per concluderla, un conto è avere in testa un obiettivo cronometrico o di classifica. Con una base di km anche non rinfrescata e con molta esperienza si può arrivare in fondo a gran parte delle gare, ma forse non a una gara come l'Utmb. Personalmente qual è la mia base organica e di esperienza? Prima di tutto ho ereditato nel patrimonio genetico delle ottime articolazioni. Né mio padre, né mia madre, né mia sorella, né mio fratello hanno mai avuto problemi alle ginocchia e alle caviglie. Se aggiungo una scarsa predisposizione ad ingrassare ho esaurito il capitolo talento naturale. Passiamo all'esperienza. La cosa fondamentale è che fin da piccolo sono andato in montagna e mi è sempre piaciuto faticare e camminare veloce. Ho sempre preferito lo sci di fondo allo sci da discesa e ho praticato un po' di alpinismo facile (un bel po' di 4000, ma sempre quelli semplici). Tutto questo ha creato in me una predisposizione che ormai posso dire che sia connaturata al mio essere, è per sempre acquisita.
Passando allo specifico del trail, credo di aver posto le basi per diventare un finisher dell'Utmb nel 2008. Quell'anno ho corso Cro Magnon (quell'anno deve essere stato di circa 94 km) a giugno, Gran trail Valdigne a luglio (84 km), CCC (100 km) ad agosto, Porte di Pietra (70 km) a settembre e Gran trail Rensen (70 km) a ottobre. Probabilmente in questo modo ho messo su una base organica e fatto un'esperienza non da poco, anche perché in tutte le gare ho tirato. Negli anni successivi ho corso molte meno gare (nel 2009 comunque 4 ultra, tra cui l'Utmb), fino agli estremi degli ultimi anni: la mia prima gara del 2014 sarà infatti l'Utmb.
Secondo me Blackmagic ha pienamente ragione quando dice che gli ultimi 2 mesi prima di una gara sono fondamentali, la mia esperienza all'Utmb del 2011 e del 2013 lo conferma, i lavori che mi hanno permesso di concludere bene sono quelli che ho svolto nel mese prima della gara. Quali lavori? Se Blackmagic è un macinatore pazzesco di km, a me piace ammazzarmi sulle salite. Per una gara come il Morenic è sicuramente più importante saper correre per tanti km, per l'Utmb secondo me è fondamentale aver nelle gambe tante salite e discese. Una delle poche cose che mi sento di poter affermare con sicurezza è che per patire il più in là possibile a livello muscolare è necessario piazzare a ridosso della gara un'uscita che preveda due discese da almeno 800 m D- corse velocemente. Se ci si è ben preparati nelle settimane prima, si uscirà da un simile allenamento senza le gambe a pezzi e si potrà guardare con maggiore ottimismo all'Utmb.
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argento
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Re: Le dimensioni contano

Post by argento »

Bodyboarder wrote:
Potrei scrivere anche dell'alimentazione, ma qui andiamo drasticamente OT.

Non considererei OT la strategia alimentare nella preparazione di una 100M, anzi......................
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!

La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
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BlackMagic
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Re: Le dimensioni contano

Post by BlackMagic »

Bodyboarder wrote:
BlackMagic wrote: Ti ripeto che ci vuole una base, ma che i due mesi prima sono quelli più importanti, dove decidi se tirare a finire o "correre" una gara e magari cercare di non soffrire solo.
Condivisibile, quasi un dogma per quello di cui stiamo scrivendo, ma converrai che su distanze superiori ai 100 km, è applicabile, PER ORA, solo da te. Sempre restando nel contesto specifico di chi legge e scrive su questo forum o in quello con cui corri ogni tanto in allenamento.
Con grande signoria non mi soffermo sul fatto che anche Ale ha sottolineato la fase dei due mesi (ma lo farò in privato giovedì alla Micro Brasserie de Chamonix, tira fuori già le palanche per una Blanche des Guides per me e MC), sulla seconda parte ti correggo e dico che è applicabile per altre persone.

In primis proprio Antani (te lo eri dimenticato eh, birbantello), poi c'è un tizio della Valfontanabuona con cui ho corso proprio ieri che ha più di qualcosa da dire... ma degli iscritti al Magredi, penso sia applicabile a tutti. Fabio e Argento non vanno solo per tirare a finire, e manco te anche se fai lo gnorri. Poi, chiaro che l'importante è il traguardo, però non mi dire che non cercherai comunque di impostare un tuo passo. Non ci credo che fai la corsa sui cancelli...
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Re: Le dimensioni contano

Post by BlackMagic »

Bodyboarder wrote:
Manu81 wrote:il giorno che scoprissi che "mi sto allenando PER qualcosa", finirebbe tutto
E' bellissima la tua interpretazione nel praticare sport, ma non sarei così drastico (se ho ben capito). E' stimolante a 360° poter e voler correre per un obiettivo. Chiaro, ci sono mille sfumature, però, per esempio, io al momento mi sto allenando per portare a termine una 100 miglia. Ho un po' di auto-pressione ma anche la consapevolezza di poter sbagliare: se accadrà, sarà proprio in quel momento che crescerò.
Sono d'accordo. Non mi piace "allenarmi", vado anche io a correre, sia quel che sia. Tant'è vero che lo faccio 12 mesi all'anno e afareinchiulo il crosstraining, fatevelo voi. :risata:

Però è innegabile che avere un appuntamento in testa, che ti fa sognare, a cui rivolgere il pensiero, ti aiuta a cercare i tuoi limiti. Che è una sensazione esaltante.
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Re: Le dimensioni contano

Post by BlackMagic »

antani wrote: Una delle poche cose che mi sento di poter affermare con sicurezza è che per patire il più in là possibile a livello muscolare è necessario piazzare a ridosso della gara un'uscita che preveda due discese da almeno 800 m D- corse velocemente. Se ci si è ben preparati nelle settimane prima, si uscirà da un simile allenamento senza le gambe a pezzi e si potrà guardare con maggiore ottimismo all'Utmb.
Tra tutte le nostre divagazioni e segoni a due mani filosofici, questa è una gemma di consiglio che rischia di non essere recepita. Applico SEMPRE un mese prima di una gara lunga.
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Re: Le dimensioni contano

Post by Bodyboarder »

BlackMagic wrote:Con grande signoria
Facciamo così, ne parliamo davvero davanti ad una buona birra. Non voglio certo passare per quello che 'sa senza aver fatto', anche se ci sono andato vicino. Ne faccio un paio, poi ci riaggiorniamo. Idealmente, però, sono convito che i due caxxo di mesi finali servano per infiocchettare una preparazione che hai già.
BlackMagic wrote:Fabio e Argento non vanno solo per tirare a finire, e manco te anche se fai lo gnorri
Per quel che mi riguarda, non posso che smentirti. Distanza sconosciuta, non posso non ambire a finirla, cancelli o meno.

A Chamonix fa freschetto, abbiamo fatto un anda e rianda sino a Les Houces con piacere. Ora Chef Gino prepara per la ciurma.
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Re: Le dimensioni contano

Post by Manu81 »

eziopode wrote::razz1: tranquillo manu, ci vuole ben altro per infastidirmi...
Gli argomenti fin qui toccati sono molto interessanti, per parte mia mi tengo piuttosto ai margini della discussione perchè dall' alto della mia inesperienza non potrei che dir *sciocchezze*.
Eh sì, non credere di "cavartela" così. Se è iniziata questa discussione, è anche un po' "colpa tua" ;)

E poi permettimi, ma se qui stanno a scrivere solo gli esperti, restano in due e tanti saluti. Dai, tira giù due cose anche tu, che ne sai. E soprattutto, dacci un po' due numeri. Abbiamo ragionato di km settimanali, di carichi pre-Magredi, eccc, ma metti un po' giù le tue statistiche. Quanti km facevi di solito? Quanti in questo periodo di carico così intenso che ti ha portato a "mettere giù km come un disperato" (tua cit.)?

Ovviamente, se vuoi. Non insisto. :wink:
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eziopode
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Re: Le dimensioni contano

Post by eziopode »

Premettendo che:
mi alleno senza un "metodo scientifico": normalmente quando posso prendo scarpe e borraccia a mano e vado... senza tante menate, cerco di tirare per quello che le gambe mi consentono.
Sono un turnista, quindi a volte sono un po costretto a fare cose bislacche pur di correre. Tipo correre a Chiavari verso le 22 dopo il turno oppure all' alba smontando dalla notte (e quindi senza aver dormito nelle 24 h precedenti).
A ciò si aggiungono i casini di tutti i giorni, gli acciacchi, e gli impegni della famiglia (ma queste logicamente son cose che toccano tutti quanti).
Nell' ultimo anno ho progressivamente aumentato i km rimanendo dapprima sulla cifra ideale dei 75 km a settimana fino ad orientarmi sull estate a cifre prossime ai 100... Ma si parla di cifre ideali, negli ultimi mesi, dove mi son impegnato parecchio (per i miei canoni son riuscito a metter giù settimane da 90-100 km... ma anche alcune da 50-60... per un motivo o per l' altro.

Forse l' unica idea che guida i miei allenamenti (parolona, ribadisco prendo e vado a correre perchè è una goduria) è che per affrontare un ultra, una gara lunga e dura è (non potendo fare allenamenti così lunghi) correre tanto e spesso abituando il fisico a reggere determinati sforzi... Non devo preparare una gara veloce, curando la qualità. Devo sopravvivere ad una distanza cui è meglio non pensare... Credo che preparare una gare che metterà il mio fisico di fronte ai suoi limiti (chiedendogli pure di superarli)... voglia dire innanzitutto allenarsi ... al limite delle proprie possibilità...
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geo
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Re: Le dimensioni contano

Post by geo »

eziopode wrote:Premettendo che:
mi alleno senza un "metodo scientifico": normalmente quando posso prendo scarpe e borraccia a mano e vado... senza tante menate, cerco di tirare per quello che le gambe mi consentono.
Sono un turnista, quindi a volte sono un po costretto a fare cose bislacche pur di correre. Tipo correre a Chiavari verso le 22 dopo il turno oppure all' alba smontando dalla notte (e quindi senza aver dormito nelle 24 h precedenti).
A ciò si aggiungono i casini di tutti i giorni, gli acciacchi, e gli impegni della famiglia (ma queste logicamente son cose che toccano tutti quanti).
Nell' ultimo anno ho progressivamente aumentato i km rimanendo dapprima sulla cifra ideale dei 75 km a settimana fino ad orientarmi sull estate a cifre prossime ai 100... Ma si parla di cifre ideali, negli ultimi mesi, dove mi son impegnato parecchio (per i miei canoni son riuscito a metter giù settimane da 90-100 km... ma anche alcune da 50-60... per un motivo o per l' altro.

Forse l' unica idea che guida i miei allenamenti (parolona, ribadisco prendo e vado a correre perchè è una goduria) è che per affrontare un ultra, una gara lunga e dura è (non potendo fare allenamenti così lunghi) correre tanto e spesso abituando il fisico a reggere determinati sforzi... Non devo preparare una gara veloce, curando la qualità. Devo sopravvivere ad una distanza cui è meglio non pensare... Credo che preparare una gare che metterà il mio fisico di fronte ai suoi limiti (chiedendogli pure di superarli)... voglia dire innanzitutto allenarsi ... al limite delle proprie possibilità...
Come dire: quanti discorsi, basta correre.
Forza Ezio !
Poi in una prossima puntata completi l'outing e ci dici se fai ripetute, fartlek, ecc. o se semplicemente corri a sentimento
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