Le dimensioni contano

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Bodyboarder
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Re: Le dimensioni contano

Post by Bodyboarder »

eziopode wrote:90-100 km
Uno stambecco a Chamonix mi ha detto che sei parecchio in forma. E le tue cifre lo dimostrano ulteriormente. Complimenti davvero. Curiosità: misuri, anche a spanne, il dislivello?
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Manu81
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Re: Le dimensioni contano

Post by Manu81 »

eziopode wrote:... voglia dire innanzitutto allenarsi ... al limite delle proprie possibilità...
Scusami innanzitutto per il "taglio" al tuo interessantissimo intervento (e già lo sapevo, vedi che non era difficile tirar giù due righe). E grazie in ogni caso, per il tuo contributo alla discussione.

Però vedi, è proprio questo il punto su quale già nell'altra discussione non mi sono trovato in perfetto accordo. Io non riesco a "concepire l'idea" dell' "allenarsi al limite delle proprie possibilità". E' una sorta di ossimoro tecnico.

L'allenamento in quanto tale, va certamente svolto al meglio, si articola di periodi più o meno intensi, ci sono certamente anche giornate in cui bisogna arrivare a tirarsi il collo, ecc...Ma se vai sempre al massimo, sempre a tutta, beh quello a mio avviso non è più allenamento: non stai più "costruendo" qualcosa per un traguardo che viene più avanti, ma ti stai semplicemente consumando in allenamento. E poi come fai a recuperare dall'allenamento stesso?

Ribadisco sempre, sono opinioni personali e iper discutibili, è che cerco solo di inquadrare il discorso in un'ottica più ampia, "di durata" del runner nel corso degli anni, non solo in relazione alla singola manifestazione (di qui il riferimento iniziale a quanto detto da Tom Green).

Manu
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eziopode
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Re: Le dimensioni contano

Post by eziopode »

Io so di non sapere...(questo lo ribadisco per chi avesse ancora qualche dubbio), in generale e di corsa.
Non faccio ripetute, fartlek, o altre cose più scentifiche.
I pochi rudimenti che ho più o meno appreso, li ho raccolti sul web o parlando con altri balordi con cui ho corso... (dei veri casi umani).
Penso che per correre una ultra, di quelle toste, 70 km in su ci voglia una base solida. Delle fondamenta.
Una casa la tiri su sulla roccia, gli elementi di qualità, i legni pregiati ed ammenicoli vari vengono dopo....
Io sto cercando di costruire una base, di abituarmi a correre su gambe frollate, dubito che dopo la metà della mmt i miei muscoli saranno in condizioni migliori.
Come ho detto non ho nessuna base scientifica ne nessuna esperienza. Sicuramente manu le tue obiezioni ci stanno tutte ma credo di essere ancora un passo indietro. Aggiungere qualità è un lavoro doveroso, ma va aggiunto nello step successivo. Facciamo per la prossima ultra....
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eziopode
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Re: Le dimensioni contano

Post by eziopode »

@ Body:
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eziopode
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Re: Le dimensioni contano

Post by eziopode »

Come vedi sono abbastanza ondivago, l' impegno che metto è tanto, ma i risultati non sempre (per i soliti motivi) sono esaltanti.
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Manu81
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Re: Le dimensioni contano

Post by Manu81 »

eziopode wrote: Una casa la tiri su sulla roccia, gli elementi di qualità, i legni pregiati ed ammenicoli vari vengono dopo....
Io sto cercando di costruire una base...Aggiungere qualità è un lavoro doveroso, ma va aggiunto nello step successivo. Facciamo per la prossima ultra....
Tutto bene, tutto giusto. E appunto, temo di non essermi fatto ben capire o che la mia "obiezione" (che non è tale: è solo una opinione personale) sia stata fraintesa. Dici che va costruita una base. Perfetto. Concetto straribadito da tutti anche su questo forum. E poi però mi dici che vai sempre a cannone. E questo NON è costruire una base, questo è consumarsi (sempre mia opinione). Poi per carità, non sto discutendo il TUO singolo caso (ancora qualche post e mi dirai di farmi i caxxi miei, giustamente), quanto piuttosto l'idea stessa di una costruzione basata su "km come un disperato", picchi di allenamento che nascondono comunque un germe di incoscienza (NON il tuo caso, lo ribadisco) e che potrebbero costituire fattori di burnout.

Ripeto, usciamo sempre dal discorso meramente legato alla MMT. Che poi che caxxo, è la tua prima 100miglia: sarà super comunque, ridicolo pensarti a fare calcoli di risultati e menate simili, so che il tuo obbiettivo da runner e ragazzo con testa quale sei sarà quello di arrivare al traguardo, e qualunque sarà il tuo tempo sarà comunque un PB sulla distanza, quindi tutto bene.

Comunque temo che continueremo a non capirci, via forum. Alla prima Pecora Nera disponibile, ci si torna su. :wink:

Manu
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BlackMagic
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Re: Le dimensioni contano

Post by BlackMagic »

Io credo che "al limite delle proprie possibilità" andasse letto come "nei limiti offerti da lavoro, matrimonio, patria potestà ed uno straccio di vita sociale cerco di correre più che posso". Non penso ci fosse alcun riferimento a ritmi.

E mi ci rispecchio, anche se delle quattro priorità sopra elencate una mi manca e le altre tre le gestisco con alterne fortune ed in maniera sempre più occasionale per colpa della corsa.

PS Qualcuno chieda a Bodyboarder quante uscite ha fatto questa settimana, quanti km e quanto dislivello...
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giobibo
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Re: Le dimensioni contano

Post by giobibo »

Bodyboarder:
quante uscite ha fatto questa settimana, quanti km e quanto dislivello ??

:risata: :risata:

cosa ci tieni nascosto ? :risataGrassa:
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Re: Le dimensioni contano

Post by Bodyboarder »

BlackMagic wrote:per colpa della corsa
Sono certo che hai sbagliato termine involontariamente. Ti scrivo di più: mi hai fatto inca@@are quando mi hai detto, e lo hai fatto un paio di volte, che la corsa è un aspetto di poco conto nella vita di tutti i giorni. Mi fai tremendamente inca@@are!

Condivido il pensiero, teorico, di Manu: correre a bomba per un obiettivo potrebbe essere funzionale, ma pericoloso. Per il dopo soprattutto. Non serve essere scienziati, caro Ezio, per avere una strategia di allenamento. Una base più che accettabile l'hai ma leggo sempre nelle tue parole, non so per quale motivo, un profilo basso forzato: hai fatto due gare di 100 km e più come niente, o quasi. Quindi: SMETTILA! Leggendo il tuo report arrosisco: sono anni luce indietro per quantità di km.

Trovo sia pericoloso anche pensare che per terminare una ultra (degnamente?), sia necessario solo allenamento fisico. Serve TUTTO. E con TUTTO, intendo TUTTO. Ognuno ha le proprie priorità, non serve elencarle ogni volta come scusa, causa o alibi per un qualcosa riconducibile alla corsa.


P.S.
Ho fatto tanti km quanti il caro Magiconero corre tutte le settimane. Sul dislivello, invece, ci ho dato sotto: ma i nostri home-spot offrono decisamente meno.
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argento
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Re: Le dimensioni contano

Post by argento »

eziopode wrote:@ Body:

mi impressionano le velocità medie :shock:
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!

La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
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Manu81
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Re: Le dimensioni contano

Post by Manu81 »

Bodyboarder wrote:
BlackMagic wrote:per colpa della corsa
Sono certo che hai sbagliato termine involontariamente. Ti scrivo di più: mi hai fatto inca@@are quando mi hai detto, e lo hai fatto un paio di volte, che la corsa è un aspetto di poco conto nella vita di tutti i giorni. Mi fai tremendamente inca@@are!

Per spezzare una lancia in favore del buon Black, va detto che qui potrebbe trattarsi davvero di una questione di virgole. Letta come l'ha scritta lui, suona così: "in maniera sempre più occasionale per colpa della corsa" (ovvero sia: sempre più spesso per colpa di altro dalla corsa - ovvero sia, la corsa è sempre meno "colpevole" di quanto descritto). Se invece aggiungiamo una virgola, diventa: "In maniera sempre più occasionale, per colpa della corsa" (e qui sì, che il tutto assume un altro significato). Sono curioso anch'io di quanto scriverà a commento.

Però con tutto il rispetto e soprattutto l'affetto che nutro per il ragazzo, devo invece sottolineare il mio disaccordo con Black, in merito al suo talebanismo opposto al cross-training. Usciamo per un attimo dalle terminologie "da libro" e chiamiamolo semplicemente "integrazione della corsa con altri sport". Bene, io credo che "fanc@lo al crosstraining, fatavelo voi" scritto da uno che tra l'altro ha fatto del cross training una parte fondamentale della base aerobica e mentale che l'ha portato a eccellere nella corsa (il Nostro viene dallo sci di fondo) e che mi risulta (però Black, dimmi se scrivo una caz.zata) che talvolta in Inverno ancora si diverta a mangiar neve con la tavola, sia un po' eccessivo. Tutti corriamo più o meno tutto l'anno, chi più chi meno, ma direi in ogni caso sempre mantenendo simile volume settimanale (non intensità, ovvio), il tutto relativo e commisurato anche a "dove siamo" dentro il nostro percorso di apprendimento mentale e biomeccanico (in altre parole: il chilometraggio già acquisito). Però, sempre chi più chi meno, in moltissimi anche qua dentro facciamo altro: bici, nuoto, arrampicata, camminate, palestra, ecc...Non vedo la necessità di demonizzare tutto ciò o comunque di chiudere il discorso a priori. Sulla multidisciplinarietà, sui fattori di recupero e sui rapporti cause-effetti della stessa, già accennati nella parzialissima risposta data al @Pazz, credo potrebbero inserirsi diverse considerazioni interessanti e costruttive, va da sè sempre con la volontà degli interlocutori. In ogni caso, era solo un'opinione e anzi spero che il Black non se la sia presa.

Con uguale stima e affetto verso @Ezio, eh mi sono tenuto prima, però stavolta devo appoggiare assolutamente quanto scritto dal @Bodyboarder: ragazzi, la "gnagnera" (perdonate l'anglicismo) del "so di non sapere", "chilometraggi limitati raramente sopra i 30 km", "risultati non esaltanti", ecc..., qui (intendo in questo forum, in questa discussione) non funziona.

L'umiltà è bellissima, fondamentale, e per quanto una tastiera sia fredda e spesso filtro troppo spesso di personalità, ciò che scriviamo e come lo scriviamo dice qualcosa pure di noi stessi (e quindi direte: tu Manu sei un vero str.onxo" :)).

Ezio (con il quale NON voglio assolutamente accendere una discussione su personale, ho già specificato che ancora non lo conosco di persona e non mi permetterei mai di tracciarne opinioni e tantomeno giudizi che esulano dal mero discutere su un forum - prendo lui solo ad esempio) è innanzitutto un caxxo di fenomeno, poche balle. Ha ottime doti o predisposizioni naturali (anzi, faccio contento @Body: ha un grande "talento" - brr, 'sta parola mi fa venire l'orticaria pure a scriverla), ha spaccato il sentiero ai suoi primi appuntamenti con la tripla cifra (roba - la tripla cifra - che io ora nemmeno mi sogno), ha la barba come il Black (e questo vuol dire top ten in qualsiasi ultra a cui si prenda parte) e poi le sue tabelline (ammetto di averci dato un'occhiata) parlano per lui.

Tanto premesso: Ezio usa sempre molta delicatezza, come scrive Dani un "profilo basso", si muove in punta di piedi...tutto bene, benissimo. Però ecco, se vogliamo rendere una discussione scorrevole e soprattutto uscire dal formalismo del "no ma tu ne sai di più", ecc..., cerchiamo di ragionare di noi stessi in termini un po' più determinati, chiari e neutri. Faccio xx km, punto. Queste sono le mie stats, punto e virgola. Perchè tra l'altro (opinione personale) i giudizi di valore del tipo "non esaltanti", "per fare una mezza in due ore sto a casa", ecc..., come già scritto una volta, sono a rischio di essere involontariamente "lesivi" della sensibilità del lettore stesso che a 30 km non arriva neanche nei sogni, tantomeno con certe medie e tantomeno con certi tempi e chilometraggi.

E poi come detto, mi sembra un po' troppo comodo dire "siccome non so un caz.zo, non scrivo niente". Qui nessuno sa un caz.zo (e non menatela con le due negazioni che affermano) e quindi partiamo tutti alla pari: ugualmente ci confrontiamo per quello che sappiamo o che abbiamo fatto, e chiediamo chiarimenti e approfondimenti a chi ne sa di più su uno specifico argomento. Punto.

Quindi, ad Ezio e a tutti i timidi del forum: fatevi sotto e cerchiamo di metter giù le nostre idee, in qualunque direzione esse portino: qualcosa di buono ne uscirà certamente. Altrimenti, una buona birra laverà il sangue nell'arena.

Manu
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Re: Le dimensioni contano

Post by eziopode »

Per quel che riguarda la velocità medie, c'è da tener conto che i miei percorsi degli ultimi tempi (nella mia zona i sentieri sono parecchio sporchi in basso, in certi casi sono dei viperai ben soleggiati...) sono prevalentemente su asfalto e sterratoni quindi abbastanza corribili in salita e molooolto corribili in discesa.
Capito correre sempre al massimo: belin, prendetelo un po' più con le molle... Io prendo esco e vado a correre se le gambe girano, le lascio girare... al limite può capitare che pur avendo il tempo contato (spesso il limite è di circa 90') mi dò una meta troppo distante costringendomi poi a correre giù come un matto per non incorrere nelle ire del mio coach-capo-moglie... Ma scusate voi quando uscite a correre come caxxo fate, vi date dei ritmi??? bassi, per di più (come obiettivo)???
Io per correre a cannone intendo questo lasciar andare le gambe, senza menate... vanno e lasciale andare. Alla peggio domani sarò più inchiodato perchè non ho recuperato abbastanza. eh allora???

Sul profilo basso ho ben poco da dire, in generale fa parte del mio carattere (che ci vuoi fare...), e comunque come dice il body per fare bene in un ultra ci vogliono non solo i km... Io di quelli negli ultimi tempi ne ho messi da parte un bel po'... ma di esperienza in montagna ne ho poca, troppo poca. Sia come trekkin (aimè mai praticato) sia come corsa...
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Re: Le dimensioni contano

Post by eziopode »

Sull' esporsi invece... cosa vuoi che mi esponga, faccio fatica a capirmi io... e spesso perdo pure il filo (di che cazz.o stavamo parlando???).
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Re: Le dimensioni contano

Post by Manu81 »

Con i percorsi, non dirlo a me...qua sembra che tutti vivano in montagna da tanto dislivello mettono giù in settimana (e ci sta, Genova in questo è favolosa). Dalle mie parti è tutto molto più dolce e ben poco tecnico, tant'è che io pure sono diventato un jogger da pendio dolce e più del 3% di pendenza mi stronca già.

Ma sì lascia stare, stamattina mi ero svegliato male e ho scritto un mare di caxxate. L'appuntamento per la Pecora Nera di fine anno più beer mile, resta valido. :wink:
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serena
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Re: Le dimensioni contano

Post by serena »

Manu81 wrote:L'appuntamento per la Pecora Nera di fine anno più beer mile, resta valido. :wink:
Ottima iniziativa : Thumbup :
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
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Re: Le dimensioni contano

Post by BlackMagic »

Io farei il Beer Mile come serata conclusiva del GdB 2014, verso dicembre. Sto studiando un percorso giusto per farvi collassare tutti.

E rimango sulle mie posizioni: la corsa NON è importante. Posso dargli un valore io, ma non voglio che diventi una bandiera, una sorta di identificazione, che si impadronisca di me. Non vorrei essere Davide il runner, preferisco pensarmi come Davide persona, che corre, scia, mangia, beve, va a vedere il Genoa, legge libri... La corsa, in se stessa è un atto inutile, nel senso occidentale del termine. Ed è la sua bellezza, siamo noi a doverla interpretare. Ma ripeto, parliamo sempre di corsa, un gesto abbastanza semplice ed elementare. Le cose importanti sono altre.

Discorso cross-training... ovvio, era provocatorio. Comunque non vado in bici, non vado più a nuotare e d'inverno dello sci mi piace solo scendere. Potessi permettermelo userei solo impianti o prenderei l'heliski invece di fare l'ipocrita e dirvi che "no, che poesia salire con le pelli". Non che le altre attività non mi piacciano o attirino... Ma se devo scegliere se andare in piscina o a correre, mi piace di più andare a correre.

Aggiungerò il cross training alla lista delle cose che hanno rotto il ca**o che abbiamo iniziato a compilare a Chamonix... Un vero e proprio manifesto del nichilismo applicato al trail running.

:risata:
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Re: Le dimensioni contano

Post by geo »

BlackMagic wrote:Io farei il Beer Mile come serata conclusiva del GdB 2014, verso dicembre. Sto studiando un percorso giusto per farvi collassare tutti.

E rimango sulle mie posizioni: la corsa NON è importante. Posso dargli un valore io, ma non voglio che diventi una bandiera, una sorta di identificazione, che si impadronisca di me. Non vorrei essere Davide il runner, preferisco pensarmi come Davide persona, che corre, scia, mangia, beve, va a vedere il Genoa, legge libri... La corsa, in se stessa è un atto inutile, nel senso occidentale del termine. Ed è la sua bellezza, siamo noi a doverla interpretare. Ma ripeto, parliamo sempre di corsa, un gesto abbastanza semplice ed elementare. Le cose importanti sono altre.

Discorso cross-training... ovvio, era provocatorio. Comunque non vado in bici, non vado più a nuotare e d'inverno dello sci mi piace solo scendere. Potessi permettermelo userei solo impianti o prenderei l'heliski invece di fare l'ipocrita e dirvi che "no, che poesia salire con le pelli". Non che le altre attività non mi piacciano o attirino... Ma se devo scegliere se andare in piscina o a correre, mi piace di più andare a correre.

Aggiungerò il cross training alla lista delle cose che hanno rotto il ca**o che abbiamo iniziato a compilare a Chamonix... Un vero e proprio manifesto del nichilismo applicato al trail running.

:risata:
Non fai scandalo dicendo che la corsa è inutile, anche perché espliciti poi bene il concetto.
Piuttosto, fai scandalo sostenendo che fra i fondamentali della persona ci sia vedere il genoa !
Scusate l'OT (ma mi pare che in questi giorni il menaggio sul forum sia in auge)
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Re: Le dimensioni contano

Post by Bodyboarder »

BlackMagic wrote:E rimango sulle mie posizioni: la corsa NON è importante. Posso dargli un valore io, ma non voglio che diventi una bandiera, una sorta di identificazione, che si impadronisca di me. Non vorrei essere Davide il runner, preferisco pensarmi come Davide persona, che corre, scia, mangia, beve, va a vedere il Genoa, legge libri... La corsa, in se stessa è un atto inutile, nel senso occidentale del termine. Ed è la sua bellezza, siamo noi a doverla interpretare. Ma ripeto, parliamo sempre di corsa, un gesto abbastanza semplice ed elementare. Le cose importanti sono altre.
Non condivido, ma capisco anche che sono questioni di priorità. Per esempio, AD OGGI, non riesco davvero mettere la mia squadra del cuore, come tu indichi, davanti alla corsa. Quali sono le altre cose importanti per te?

Certamente mi perdo delle sfumature, ma sempre cercando di restate in tema, quindi nell'ambito della corsa, non capisco come anche per noi appassionati che scriviamo su questo forum, la corsa, in questo momento della nostra vita, non possa essere davvero una aspetto importante. Ci influenza su tutto: alimentazione/nutrizione, modo di vestire, letture, discorsi. E altro ancora. Poi, anche senza avere determinate 'corde' è un'ottima palestra di pensiero che ci influenza su scelte e decisioni per la vita di tutti i giorni: mandare a quel paese qualcuno piuttosto che ignorarlo o cercare un dialogo.

Discorso articolato, da riprendere quando ubriachi.
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Re: Le dimensioni contano

Post by Bodyboarder »

Manu81 wrote: Ha ottime doti o predisposizioni naturali (anzi, faccio contento @Body: ha un grande "talento" - brr, 'sta parola mi fa venire l'orticaria pure a scriverla)
Semplifichi un po' troppo, amico caro. Aspetto un'arringa più completa.
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Re: Le dimensioni contano

Post by Manu81 »

No beh ragazzi, non scherziamo. La corsa NON è una cosa seria, mai. Detto e stradetto, da questo punto di vista sono in perfetto accordo col Black. Il giorno che diventasse una cosa seria, finisce tutto. (E comunque sì, è tutto materiale da Pecora Nera).

Sono d'accordo anche sull'apertura di una tavola rotonda per stabilire cosa veramente abbia rotto il c@@zo (vecchio sogno fondativo del Terzoristoro tra l'altro, quello di distruggere tutto e stabilire un nuovo ordine).

Sulla "questione talento", tranquillo @Dani che non me ne sono dimenticato: apriamo poi magari una discussione a parte e buttiamo giù due cose.

Adesso però chiudo e mi metto a sbrinare il frigo: mi hanno detto che da 3 punti qualificanti UTMB.

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Re: Le dimensioni contano

Post by giobibo »

@Black, che la corsa non sia importante non ci credo, se non fosse importante non avresti i risultati che hai e non gli dedicheresti tutto quel tempo.
Se poi con quella frase mi vuoi dire che la corsa è parte della tua vita come mangiare dormire o andare a vedere il Genoa, allora è un altra cosa. Ma non dire che non è importante.
Certo, mi sembra logico che vuoi essere riconosciuto non come runner ma come uomo e magari uomo pensante.
Della corsa non ne vuoi fare una priorità ma oramai è parte integrante di te e non puoi negarlo.
Anche per me la corsa non era importante, diciamo secondaria, prima il lavoro poi la famiglia etc etc le solite menate.
Ma ora che sono senza, mi rendo conto che certe sensazioni le ho vissute solo con la corsa. Vivo lo stesso, però (prima) essendo la corsa parte della mia vita era importante come importanti sono tutto le altre cose che faccio.

Se poi vuoi dire che la corsa non deve essere un Dio da venerare, allora daccordissimo con te.

Forza avanti un altro giro di birra. Offro io
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Re: Le dimensioni contano

Post by BlackMagic »

Discussione fantastica, sta scorrendo tra il puro cazzeggio, il menaggio estremo e l'ermeneutica seria della corsa "like a snail crawl along the edge of a straight razor", come avrebbe detto il colonnello Kurtz.

Bella. No bellissima.

Vado ad ubriacarmi di Zagorka e rispondo a tutti.
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Re: Le dimensioni contano

Post by geo »

Nell'attesa aggiungo un elemento: mia moglie odia la corsa, mi impedisce con ogni mezzo (morale e non) di viverla da addict, però riconosce che quando corro regolarmente sono più simpatico.
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Re: Le dimensioni contano

Post by Bodyboarder »

geo wrote:mia moglie odia la corsa, mi impedisce con ogni mezzo (morale e non) di viverla da addict
Che confessione Geo! Io non potrei condividere la vita con una persona che si consuma/odia/detesta/ostacola del mio piacere e passione personale (corsa, cucito o scacchi), e che, come tu stesso scrivi, ha effetti e influenze benefiche su se stessi, sugli altri e sulla vita di tutti i giorni (la corsa, quindi, non è importante?)
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Re: Le dimensioni contano

Post by Bodyboarder »

Manu81 wrote:No beh ragazzi, non scherziamo. La corsa NON è una cosa seria, mai. Detto e stradetto, da questo punto di vista sono in perfetto accordo col Black. Il giorno che diventasse una cosa seria, finisce tutto. (E comunque sì, è tutto materiale da Pecora Nera).
Non capisco. Scritto o detto quando? Soprattutto cosa intendi/amo per 'cosa'? Cosa ca@@o sono per voi le cose serie?
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Re: Le dimensioni contano

Post by Manu81 »

Voi e le vostre discussioni ermeneutico-olistiche-iconoclaste.

Mi avete rotto tutti, provocatori barbuti e non, falsi moderatori e spammatori professionisti; però mi sono accorto che a parte aver stracciato i maroni al buon Ezio sui suoi allenamenti, "la mia" non l'ho ancora detta. Quindi adesso mi metto a tirar giù un paio di idee anche in risposta ai quesiti del @Dani.

Poi credo che lascerò il forum e andrò in ritiro sul Monte Athos, oppure mi butterò sull'Appalachian con la Pharr Davis nel mirino.

In ogni caso, solidarietà al compagno @Geo, che da quando corre non ne prende più, però è più simpatico: se non è passione per la corsa questa!

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Re: Le dimensioni contano

Post by serena »

Manu81 wrote:Mi avete rotto tutti, provocatori barbuti e non, falsi moderatori e spammatori professionisti; però mi sono accorto che a parte aver stracciato i maroni al buon Ezio sui suoi allenamenti, "la mia" non l'ho ancora detta. Quindi adesso mi metto a tirar giù un paio di idee anche in risposta ai quesiti del @Dani.
Ok...allora prendo mezza feria per poter leggere il tuo intervento e le infinite discussioni che esso scatenerà..
Questo topic mi sta piacendo un sacco : Thumbup :
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
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Re: Le dimensioni contano

Post by Manu81 »

Bene, eccomi qua.

Un po' di tempo per mettere giù due righe, tanti sono stati gli spunti venuti fuori in questi giorni (e meno male, sai che p@lle a parlare sempre di garette e FKT).

Intanto, già scritto in un precedente post: che godimento leggervi, qua dentro ci sarebbe materiale sufficiente per tirare giù per davvero la guida alternativa all'ultrarunning, altro che tabelle, blog e testi sacri. Quindi, bravi tutti e grazie per tutti gli splendidi interventi che finora ho avuto modo di leggere. E spero ve ne saranno ancora molti.

Idealmente con questo post vorrei quotarvi tutti, quindi fate conto che sia così, e cercherò per quanto possibile di rispondere a tutti gli spunti che più o meno direttamente si sono legati a cose che ho scritto io, specie sulla questione "allenamento PER qualcosa" e "la corsa non è una cosa seria" (quest'ultima considerazione in realtà, di appoggio a quanto scritto immediatamente prima dal @Black).

A tutto ciò va aggiunta in ogni caso un'ulteriore premessa: non per auto-compatirmi o caxxate simili, tantomeno per mettere voi in una posizione "di vantaggio" dialettico che di fatto non c'è, però devo specificare due punti: il primo è il fatto che io per primo so di non essere un "forumista" o un "forumendolo" nel vero senso della parola. Mi manca insomma tutto quel background culturale fatto di democristodossettismo buono per cercare di andare sempre d'accordo con tutti, di essere amico di tutti e di piacere a tutti. In sintesi, so di essere uno piuttosto testardo e a volte anche duro (al corso questa Primavera una compagnetta mi ha apostrofato: "in effetti ogni tanto sembri un po' aggressivo..."), nel modo di pormi e di comunicare con una tastiera: questo perchè appunto, non sapendo esprimere concetti con la differita di un computer a far da filtro, resto dell'idea che la conversazione diretta, dal vivo, con l'aiuto del tono della voce e delle espressioni facciali (che spesso dicono molto di più della sola parola) sia il veicolo dialettico migliore. E qui viene il secondo punto: voi avete l'ideale "vantaggio" di potervi sempre incontrare e di poter dunque discutere in ogni momento anche di quanto stiamo buttando giù in questi giorni. Io, no. Potete chiarirvi, spiegarvi, approfondire, ecc...Io scrivo una roba (appunto, magari un commento a una considerazione del buon Ezio) e devo logicamente "aspettare" i tempi da forum per poter ricevere una risposta, chiarire a mia volta la mia posizione, avere una controrisposta, e così via. Quindi, e chiudo su questo punto: mi scuso se a volte nelle mie righe può essere ravvisata dell'aggressività dialettica che in realtà, cerco in tutti i modi di chiarirlo, non c'è mai nella realtà. Sono un discreto figlio di putt@ana, se voglio riesco a mandare fuori dagli stracci pure Madre Teresa (come il buon @Pazz sa bene), ma tutto sommato non ho mai fatto del male a nessuno (oddio, ora mi gira una mosca giusto sul naso, e sta rischiando grosso), non sporco e se posso onorarmi dell'amicizia VERA, reale, umana anche di una persona conosciuta attraverso un forum, a questa regalo il cuore, altrochè.

Bene, ora via i Kleenex e torniamo alle nostre discussioni.

Capitolo talento: @Dani, come detto apriamo poi magari una discussione a parte. E' veramente un argomento molto complesso, neppure sintetizzabile nelle posizioni professoristiche del Dott. Lup. Mann. Trabucchi, epperò tantomeno esauribile nel tuo "eh ma allora facciamo il nuovo Maradona". No, assolutamente no. Credo comunque che ci siano degli spunti da individuare eventualmente pure in questa discussione e che possano in qualche modo rimandare a un'idea di confronto su "cosa è il talento", se esiste oppure no, ecc...Magari vediamo come va questa discussione. Nel frattempo però, ti do uno spunto io; ho parlato, con riferimento al barba nera, di "predisposizioni" e di "scelta dei genitori" (citazione non mia, ma molto ricorrente nel mondo delle discipline ultra, nonchè mantra dell'esimio prof. Karno): quindi non ho affermato che non esiste nulla. Ho solo sintetizzato ciò che per me è appunto percorso genetico e che però magari per altri è "talento". Vedi un po' se questo riferimento può esserti utile. Ma ne riparleremo.

Questione "allenarsi per qualcosa". Uh..allora. Premesso che ovviamente anche questa era l'estrema sintesi di un concetto molto ampio e ramificato, ma appunto riassunto per rendere un minimo fruibile la risposta data al @Pazz sulla questione bici-corsa, vedo di spiegare cosa ne penso. Innanzitutto, quanto scritto dal Black e mi pare pure dal Dani sul porsi un obbiettivo, prepararsi fisicamente e psicologicamente allo stesso, ed esplorare ed ampliare i propri limiti, beh ragazzi, non è giusto, è giustissimo!

Potrei portare anche il mio esempio dentro la discussione. Ho cominciato a fare sport ormai qualche anno fa (sì vabbeh, l'esperienza calcistica da bambino non è roba da Hall Of Fame, non consideriamola). Avevo 18 anni, un'età dunque già piuttosto avanzata per entrare dentro una dinamica di pratica sportiva regolare. Intendiamoci: lavoravo da diversi anni in spiaggia, di conseguenza passavo l'Inverno a nuotare in piscina per tenere un minimo di fiato e per guardare qualche c@lo da fondo vasca. Però appunto, lo facevo come routine di compensazione al lavoro estivo e non lo vedevo dunque ancora come vero "sport". Andavo anche in bici (con il mio cancello marchiato Atala - che marchio storico) però sempre roba più da trasferimento casa-supermercato che vero "allenamento".

E' stato appunto quando ho acquistato la mia prima bici da corsa (@Pazz..eh lo so, sopporta...) che ho cominciato a concepire l'idea di fare sport con una certa regolarità: perchè mi piaceva, anche se all'epoca il mio girone era Cadibona and back via Madonna degli Angeli. Ed esplorare un limite all'epoca ha voluto dire per me raggiungere per la prima volta i 100k (ricordo ancora: Villanova d'Albenga e ritorno), andare in crisi di fame dopo 55 km e farsi i restanti 45 con vista annebbiata e gambe vuote. E però quell'idea di "sofferenza", di c@lo quadrato, di fatica, mi era piaciuta. E da lì ho continuato.

Non ho fatto gare fino al 2008, quando anche grazie alla compagnia di amici conosciuti sulle strade, decisi di buttarmi nel "magico mondo" delle Granfondo (aarrghhh): anche quello era esplorare dei limiti, scoprire nuove distanze, nuovi posti e nuova gente.

Se mi sono allenato PER qualcosa in quel periodo? Ecco, non saprei; quando pedalavo lo facevo già perchè mi piaceva, e consideravo comunque una singola manifestazione o una nuova avventura come una tappa di passaggio, un'esperienza da avere e assimilare nelle gambe e nel cuore, e fanc@lo ai dorsali e ai pacchi gara. Poi ovvio, riflettere di quanto fosse marcio già allora il mondo del ciclismo amatoriale (per altro si potrebbero tracciare interessanti analogie tra l'universo trail di oggi - limitandoci al caso italiano - e quello del ciclismo - strada e MTB - degli anni '80 e poi '90, e a questo proposito credo che il Trailmaker avrebbe parecchio da dire: lui era uno che c'era) ci porterebbe lontano. Fatto sta che a fine 2011 mollai con le gare. Complice un cambio di bici dovuto al telaio ormai crepato (nel vero senso della parola, era un buon alluminio ma il tempo non lo si ferma), mi sono via via (anzi, abbastanza velocemente) allontanato da quel mondo, dai suoi eccessi (i team, madxxnna i team!) e dalle sue frenesie. Non dico che avessi cominciato a "odiare" la bici: non l'ho mai odiata, però percepivo come un calo del desiderio di andare in bici: in altre parole, non ne avevo più voglia.

Nel frattempo (facciamo inverno 2009-2010) avevo iniziato a correre. Prima i noiosissimi giri delle Mura di Ferrara, scavalcato pure dalle casalinghe in tuta di flanella. Poi i meno noiosi giri sulla riviera fino a Vado Ligure, scavalcato pure dalle casalinghe in tuta di acrilico. Infine, i trail (scavalcato pure dalle casalinghe in tuta da giardinaggio); e come sono arrivato ai trail? Guardando una puntata di Icarus che parlava di Monte Bianco: un mese e mezzo dopo, ero alla partenza del Laigueglia 2011.

E vengo a un punto (sento già il vostro sbuffare per tutto questo minestrone): non ho mai e poi mai pensato, nel mio percorso di avvicinamento e corteggiamento alla corsa, di fare allenamento PER qualcosa. Ho inziato a correre perchè mi piaceva sudare (il gesto della corsa all'inizio lo trovavo noioso e faticosissimo) e per quell'idea dell'aggiungere ogni mese 10 minuti in più o 3 km in più al solito giro, e via così. E ho combattuto, eccome se ho combattuto, col vecchio per poter dire "esco a fare una corsa" (non era un ostacolare il suo, quanto piuttosto un moderato scetticismo sul fatto che stessi facendo più o meno qualcosa di utile). In sostanza, correvo perchè mi faceva star bene (tra l'altro in un periodo veramente grigio del mio percorso).

E così, sintesi a super bomba, arrivo al 2012: ricomincio la mia vita da zero. E cosa c'è nella valigia che mi accompagna per sempre lontano dai miei primi 30 anni? Casco da bici e scarpe da corsa. E caxxo, quelle due cose mi sono portato dietro dal mio passato, perchè pur non allenandomi mai per qualcosa, ho capito che erano diventate parte del mio essere (comincio a sfiorare quanto detto dal Black ieri sera). Però appunto, da lì qualcosa di diverso è capitato: capendo quanto fossero importanti queste due cose, ho idealmente "ricominciato" con entrambe. Ho ripreso a pedalare, ho fatto nel 2013 la mia prima RTF (una sorta di randonnee, con ristori ma senza classifiche in stile granfondo) e soprattutto tanti bei giri dalle mie parti (va detto, e può confermarlo anche @Geo che è venuto a Novembre: la Foresta è un luna park favoloso per le attività all'aria aperta).

E ho "ripreso" (mentalmente) anche a correre. E sì, lo ammetto: scoprendo (o riscoprendo) la bellezza ancestrale e naturale del gesto-corsa, capendone gli effetti anzitutto su di me come persona prima ancora che come "atleta", ho cominciato a guardare a distanze e avventure sempre più coinvolgenti e nuove. E così ho corso nel 2013 la mia prima (e finora unica) 50km (intendo sempre su trail). Ed è stato bellissimo: ma non tanto la giornata di gara (che è bella in sè, ma è appunto una festa, un grande casino di sensazioni nuove) quanto piuttosto il percorso di allenamento (appunto...) che mi ha portato a quel giorno. Le notti trascorse a pensare a quanto sarebbe stato bello stare tutte quelle ore su un sentiero e per così tanti km, e poi i pomeriggi invernali a sudare in mezzo ai campi per far su fiato. Quindi sì, è bellissimo esplorare i propri limiti, conoscerli per rispettarli e al tempo stesso per ampliarli. E potrei dire lo stesso di quando ho corso la mia prima maratona su strada (che era sì un allenamento in previsione di Ulm, ma è stata ad ogni modo una giornata epica, perchè tutto va sempre vissuto come esperienza unica), per non parlare poi di Ulm stessa. Ho amato tutto questo e mi piacerebbe riprovarlo: e allora anche io mi trovo a immaginare i miei nuovi obbiettivi o sogni corsistici.

In conclusione a questo argomento: e' bellissimo correre o allenarsi PER qualcosa. Tutti lo facciamo. Che sia la preparazione ad una singola gara o la ricerca di uno stato d'animo, di una gioia, di nuova forza o energia: è fantastico e tremendamente prezioso fare qualcosa con uno scopo. Ma al tempo stesso, la mia opinione personale è che il fuoco dentro debba essere acceso sempre e comunque, siamo noi poi a concepire un singolo obbiettivo, una nuova sfida. E anzi, vi dirò di più: se ciascuno di noi non avesse quella fiamma che arde dentro e che ci dice di cercare di migliorare sempre, di avere il desiderio di andare un po' più in la, eh allora davvero chiuderemmo tutto. Quindi, continuiamo così.

La questione "allenamento a mille" è già stata chiarita da Ezio, e per conto mio è ok.

Per quanto riguarda l'ultimo punto (almeno, spero di non averne dimenticati altri): "la corsa non è una cosa seria". Su questo devo prendermi del tempo e riflettere ancora.

In parzialissima risposta al @Dani, se ci mettessimo ora a discutere di cosa e serio e cosa no, rischieremmo per davvero uno zuppone senza precedenti, e soprattutto sì che potremmo trovarci a "offendere" involontariamente la sensibilità di chi considera qualcosa importante e chi no. La corsa è una cosa bellissima, ok? Su questo siamo tutti più o meno d'accordo. La corsa è importante? Su questo punto, come già scritto, sono d'accordo col Black nel considerare "la corsa" un aspetto della mia persona, e non appunto un'etichetta, un singolo elemento di identificazione (e insomma, ha già detto tutto il Black, che si esprime molto meglio di me). Appoggiando però al tempo stesso quanto scrivi tu (ho capito dal "tono" della tua risposta cosa volevi dire, e poi comunque sull'argomento ci siamo anche già confrontati di persona) sì, la corsa è importante, eccome.

Questione "seria oppure no"? Qui il discorso deve certamente appoggiarsi su una enorme generalizzazione. La vita è una cosa seria o no? Ci prendiamo troppo sul serio? Cosa può essere ancora pura gioia, spensieratezza, ribellione? Per me, alcune cose: tra queste, la corsa. E di qui la mia considerazione sul non ritenere la corsa come una cosa seria. Ti dirò di più: voglio bene alla corsa proprio perchè non si è mai imposta come cosa seria, dentro la mia esistenza. E' entrata in punta di scarpe, c'è quando ne ho bisogno, va d'accordo con la bici e mi rende una persona migliore. E visto che io NON sono una persona seria, tutto torna.

Per ora davvero basta così. Spero di non avervi annoiato, forse il filo l'ho perso pure io, ma era giusto che due cose le mettessi giù. Resto ovviamente a disposizione per ulteriori chiarimenti e approfondimenti, e lascio la parola alle penne buone del forum.

Baci e abbracci.

Manu
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serena
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Re: Le dimensioni contano

Post by serena »

Manu81 wrote:In conclusione a questo argomento: e' bellissimo correre o allenarsi PER qualcosa. Tutti lo facciamo. Che sia la preparazione ad una singola gara o la ricerca di uno stato d'animo, di una gioia, di nuova forza o energia: è fantastico e tremendamente prezioso fare qualcosa con uno scopo. Ma al tempo stesso, la mia opinione personale è che il fuoco dentro debba essere acceso sempre e comunque, siamo noi poi a concepire un singolo obbiettivo, una nuova sfida. E anzi, vi dirò di più: se ciascuno di noi non avesse quella fiamma che arde dentro e che ci dice di cercare di migliorare sempre, di avere il desiderio di andare un po' più in la, eh allora davvero chiuderemmo tutto. Quindi, continuiamo così.
Non potrei aggiungere altro =D> =D> =D>
Poi io ora un obiettivo dentro di me ce l'ho e quindi mi sembrano proprio scritte per me queste parole =D> =D>
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
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Bodyboarder
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Re: Le dimensioni contano

Post by Bodyboarder »

Solo un intervento tecnico: sarà ordinato aprire un post per ogni significato/pensiero/intervento sull'argomento, ma anche dispersivo. Che dite di cambiare solo il titolo del post e poi scrivere anche di tutte quelle sfumature, ovviamente più consone possibile, che il discorso virtuale porta avanti da se? 'Iconoclastia del Trail Running'? Altre proposte?
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Re: Le dimensioni contano

Post by argento »

Bodyboarder wrote:Solo un intervento tecnico: sarà ordinato aprire un post per ogni significato/pensiero/intervento sull'argomento, ma anche dispersivo. Che dite di cambiare solo il titolo del post e poi scrivere anche di tutte quelle sfumature, ovviamente più consone possibile, che il discorso virtuale porta avanti da se? 'Iconoclastia del Trail Running'? Altre proposte?

Lascerei questa discussione come è, se volete aggiungere una nuova discussione in cui discutere metafisica e cazzeggi vari su trail running OK.
Si possono eventualmente spostare gli interventi che ritenete vadano nella nuova discussione.
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!

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Re: Le dimensioni contano

Post by Bodyboarder »

argento wrote:Lascerei questa discussione come è
Solito conservatore democristiano! :cupo:
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Re: Le dimensioni contano

Post by Pazzaura »

Una settimana di ferie e mi ci vogliono ore per leggere tutto... discussione interessante... ma seguirvi a volte mi risulta difficile... soprattutto Manu, che di persona sembra una persona così semplice e "facile" invece quando scrive... mamma mia :lol:

Forse, avrei da dire anche io sull'argomento... ma son cose veramente difficili da scrivere, soprattutto per me che non sono molto capace a farlo. Tutti questi argomenti a volte "mi fanno un po' girar la testa"... forse do meno importanza a quello che faccio... o forse no... forse semplicemente sono sono più "superficiale" di voi nel vivere lo sport (bici-corsa). Mi alleno, sto bene, mi diverto... non riuscirei a scrivere 100 righe su una cosa che riassumo in 4 parole...

Forse avrei da spendere qualche parola in più sull'argomento "montagna" che è la mia prima spinta, alla fine. Che sia in bici, con gli sci, di corsa, con l'imbrago.

Ma... bah, non credo di averne voglia! :mrgreen:

Però leggo con piacere, per quel che riesco a seguire =D>
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
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Re: Le dimensioni contano

Post by argento »

argento wrote:
Bodyboarder wrote:Solo un intervento tecnico: sarà ordinato aprire un post per ogni significato/pensiero/intervento sull'argomento, ma anche dispersivo. Che dite di cambiare solo il titolo del post e poi scrivere anche di tutte quelle sfumature, ovviamente più consone possibile, che il discorso virtuale porta avanti da se? 'Iconoclastia del Trail Running'? Altre proposte?

Lascerei questa discussione come è, se volete aggiungere una nuova discussione in cui discutere metafisica e cazzeggi vari su trail running OK.
Si possono eventualmente spostare gli interventi che ritenete vadano nella nuova discussione.

Comunque decide il boss, io ho dato solo un parere!!!
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Re: Le dimensioni contano

Post by Pazzaura »

A riguardo del titolo... fate voi... come preferite... : Thumbup :
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Re: Le dimensioni contano

Post by argento »

Pazzaura wrote:A riguardo del titolo... fate voi... come preferite... : Thumbup :

Democristiano conservatore :risataGrassa:
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!

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Re: Le dimensioni contano

Post by BlackMagic »

Quando si spostano, le discussioni muoiono. Avanti così, in ordine sparso.

Appena ho tempo ritorno su alcuni concetti.
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Re: Le dimensioni contano

Post by argento »

http://www.irunfar.com/2014/09/recover- ... overy.html" onclick="window.open(this.href);return false;

questo per la gioia di body.......... Rule 1, l'esperienza di Pam Smith per essere meno generici!
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!

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Pelato
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Re: Le dimensioni contano

Post by Pelato »

Aria aperta ? Bbuono
Birra post uscita? Bbuono
Amici ? Bbuono
Fatica e goduria ? Bbuono
Panorami e montagna? Bbuono
Salute al fisico ? Bbuono

Non so' di cosa stiate parlando d'altro. :shock:

P.S. Un carissimo amico mi dice che sono un pragmatico di me...lma.
Non ha capito una cippa.
Io sono un pragmatico di melma con un solo neurone fatto a bit, da vero informatico.
Bbuono o Nobbuono?
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giobibo
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Re: Le dimensioni contano

Post by giobibo »

Volevo aggiungere un po di carne al fuoco... ihihihih :risataGrassa:
e magari toniamo on topic.
Ma, parlando nuovamente di lunghe distanze, quella......senzazione dopo che si è fatto una "grande" prestazione , si quella senzazione di onnipotenza, di aver fatto una cosa che in pochi fanno, di essere riusciti a vincere una paura, una distanza, aver oltrepassato un muro; del tipo io si e gli altri no ( questo senza commiserare gli altri ovviamente, sempre con molto rispetto del prossimo).
Ecco questa cosa la sentite ? o siete superiori anche a questo ?
“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
Proverbio Tuareg
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