Atletidellamadonna

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PieroValleregia
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Re: Atletidellamadonna

Post by PieroValleregia »

salve
TREBISONDA "ONDINA" VALLA

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Ondina Valla fu la prima donna italiana a vincere una medaglia, d'oro, alle Olimpiadi e precisamente a quelle di Berlino del 1936 nella gara degli 80 ostacoli;
Avrebbe gia dovuto partecipare a quelle di Los Angeles del 1932 ma tra il Vaticano che non vedeva di buon occhio le donne sportive e il fatto che sarebbe stata l'unica donna sulla nave che portava la squadra italiana negli Usa, non se ne fece nulla.
Nel 1936 però non ci furono impedimenti di sorta, tranne la madre che riteneva non decoroso che la figlia, gia in età da marito, perdesse tempo nello sport ma, il padre e il Regime furono fermi e a Berlino le donne italiane furono sette...
Ondina vinse la semifinale con il tempo di 11.6, record della gara e il giorno dopo affrontò la finale dove era giunta anche un'altra italiana, la sua grande rivale sulle piste ma grandissima amica per tutta la vita, la bolognese come lei, Claudia Testoni...
ecco il video della finale e dopo una breve biografia tratta da Wikipedia (non molto affidabile in generale ma un po meglio in questo caso)



L'originale nome Trebisonda fu scelto dal padre come omaggio all'omonima città turca (in turco Trabzon), da lui ritenuta una delle più belle del mondo. Nata dopo quattro fratelli maschi, cominciò ad essere chiamata "Ondina" in seguito ad un errore di un giornalista che scrisse Trebitonda invece di Trebisonda. Da allora qualcuno iniziò a chiamarla Trebit-ondina e quindi semplicemente Ondina. Ma i genitori iniziarono a chiamarla così solo dopo le olimpiadi di Berlino.
Ondina Valla si fece notare sin da giovanissima per la sua grinta e le sue doti atletiche. Ai campionati studenteschi bolognesi rivaleggiò con la concittadina e compagna di scuola Claudia Testoni, che sarebbe stata la sua antagonista per tutta la carriera sportiva, ed amica per tutta la vita. A tredici anni Ondina Valla era già considerata una delle grandi protagoniste dell'atletica leggera italiana. L'anno dopo divenne campionessa italiana assoluta e fu convocata in nazionale.
Era un'atleta versatile, che otteneva eccellenti risultati nelle gare di velocità, sugli ostacoli e nei salti. Divenne presto una delle beniamine del pubblico italiano. Il governo fascista la elesse ad esempio della sana e robusta gioventù nazionale. La stampa la definì Il sole in un sorriso.
Il più importante risultato della sua carriera fu l'oro alle Olimpiadi del 1936 a Berlino sugli 80 metri ostacoli. Il 5 agosto vinse la semifinale con il tempo di 11"6, che le valse anche il primato del mondo. Il giorno dopo si disputò la finale. L'arrivo fu serrato, con ben quattro atlete piombate assieme sul traguardo. Non ci furono dubbi sulla vittoria della Valla, prima con 11"7, ma fu necessario ricorrere al fotofinish per stabilire l'ordine di arrivo per le inseguitrici. La sua rivale di sempre, Claudia Testoni, si ritrovò quarta, fuori dal giro medaglie. Qualche giorno dopo le due, insieme alla Bongiovanni e alla Bullano, conquistano anche il quarto posto nella staffetta 4x100.
L'oro olimpico le diede immensa popolarità nell'Italia fascista, divenendo un simbolo per le ragazze italiane. Inoltre, con quella vittoria divenne, all'età di 20 anni e 78 giorni, la più giovane atleta italiana a vincere un oro olimpico, record rimasto imbattuto fino al 2004.
Nel 1937 stabilì con la misura di 1,56 m il primato nazionale nel salto in alto, che mantenne fino al 1955, quando fu superato per un centimetro da Paola Paternoster.
Dopo le Olimpiadi Valla fu costretta a rallentare l'attività agonistica per un problema alla schiena, rivelatosi in seguito una spondilosi vertebrale. Continuò a gareggiare fino ai primi anni quaranta, ottenendo tre vittorie ai giochi mondiali dello sport universitario di Tokyo e 15 titoli nazionali. Nel 1950, addirittura, fu campionessa abruzzese di getto del peso.
Dopo aver abbandonato l'attività agonistica, sposò Guglielmo De Lucchi con il quale, negli anni cinquanta, si trasferì nel capoluogo abruzzese. Nel 1978 subì il furto della medaglia d'oro di Berlino. Nel 1984 Primo Nebiolo, allora presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera, le donò una riproduzione della medaglia rubata.

piccolo aneddoto:
Il 6 agosto del 1936 si corre la finale degli 80 metri ad ostacoli. Strana la temperatura per essere il mese di agosto. Ondina patisce il freddo al punto che il suo massaggiatore deve prepararle una zolletta di zucchero imbevuta di cognac. L’atleta ricorda:

«Faceva un frescolino autunnale tant'è vero che corsi con un'altra maglietta sotto a quella azzurra....Sono partita male, ho corso di pura forza, ai 50 metri ero in linea con le prime tre, ho chiuso gli occhi e mi sono buttata sul filo. Dissero che avevo vinto in fotografia. Balle. La verità è un’altra, la verità è che la fotografia servì per far retrocedere la Testoni ( sua rivale di sempre) dal secondo al quarto posto. Venne fuori la storia che io avrei vinto buttando avanti il petto che non ho, un’altra stupidaggine: le foto dimostrano che qualcosa del mio petto si vede comunque, anche se avevo su due maglie, l’azzura d’ordinanza sopra a una bianca, di fortuna».

saluti
Piero e famiglia
Viva tutti i soldati sconfitti e tutti gli Eroi schiacciati dal nemico nella battaglia perduta. Perché la sconfitta non può togliere la gloria.
Walt Whitman

L'italiano è l'unico popolo che accorre in soccorso del vincitore...
Ennio Flaiano
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argento
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Re: Atletidellamadonna

Post by argento »

Grazie, carina la storia!!!!
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!

La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
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amadablam
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Re: Atletidellamadonna

Post by amadablam »

PieroValleregia wrote:salve
TREBISONDA "ONDINA" VALLA

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Ondina Valla fu la prima donna italiana a vincere una medaglia, d'oro, alle Olimpiadi e precisamente a quelle di Berlino del 1936 nella gara degli 80 ostacoli;
Avrebbe gia dovuto partecipare a quelle di Los Angeles del 1932 ma tra il Vaticano che non vedeva di buon occhio le donne sportive e il fatto che sarebbe stata l'unica donna sulla nave che portava la squadra italiana negli Usa, non se ne fece nulla.
Nel 1936 però non ci furono impedimenti di sorta, tranne la madre che riteneva non decoroso che la figlia, gia in età da marito, perdesse tempo nello sport ma, il padre e il Regime furono fermi e a Berlino le donne italiane furono sette...
Ondina vinse la semifinale con il tempo di 11.6, record della gara e il giorno dopo affrontò la finale dove era giunta anche un'altra italiana, la sua grande rivale sulle piste ma grandissima amica per tutta la vita, la bolognese come lei, Claudia Testoni...
ecco il video della finale e dopo una breve biografia tratta da Wikipedia (non molto affidabile in generale ma un po meglio in questo caso)



L'originale nome Trebisonda fu scelto dal padre come omaggio all'omonima città turca (in turco Trabzon), da lui ritenuta una delle più belle del mondo. Nata dopo quattro fratelli maschi, cominciò ad essere chiamata "Ondina" in seguito ad un errore di un giornalista che scrisse Trebitonda invece di Trebisonda. Da allora qualcuno iniziò a chiamarla Trebit-ondina e quindi semplicemente Ondina. Ma i genitori iniziarono a chiamarla così solo dopo le olimpiadi di Berlino.
Ondina Valla si fece notare sin da giovanissima per la sua grinta e le sue doti atletiche. Ai campionati studenteschi bolognesi rivaleggiò con la concittadina e compagna di scuola Claudia Testoni, che sarebbe stata la sua antagonista per tutta la carriera sportiva, ed amica per tutta la vita. A tredici anni Ondina Valla era già considerata una delle grandi protagoniste dell'atletica leggera italiana. L'anno dopo divenne campionessa italiana assoluta e fu convocata in nazionale.
Era un'atleta versatile, che otteneva eccellenti risultati nelle gare di velocità, sugli ostacoli e nei salti. Divenne presto una delle beniamine del pubblico italiano. Il governo fascista la elesse ad esempio della sana e robusta gioventù nazionale. La stampa la definì Il sole in un sorriso.
Il più importante risultato della sua carriera fu l'oro alle Olimpiadi del 1936 a Berlino sugli 80 metri ostacoli. Il 5 agosto vinse la semifinale con il tempo di 11"6, che le valse anche il primato del mondo. Il giorno dopo si disputò la finale. L'arrivo fu serrato, con ben quattro atlete piombate assieme sul traguardo. Non ci furono dubbi sulla vittoria della Valla, prima con 11"7, ma fu necessario ricorrere al fotofinish per stabilire l'ordine di arrivo per le inseguitrici. La sua rivale di sempre, Claudia Testoni, si ritrovò quarta, fuori dal giro medaglie. Qualche giorno dopo le due, insieme alla Bongiovanni e alla Bullano, conquistano anche il quarto posto nella staffetta 4x100.
L'oro olimpico le diede immensa popolarità nell'Italia fascista, divenendo un simbolo per le ragazze italiane. Inoltre, con quella vittoria divenne, all'età di 20 anni e 78 giorni, la più giovane atleta italiana a vincere un oro olimpico, record rimasto imbattuto fino al 2004.
Nel 1937 stabilì con la misura di 1,56 m il primato nazionale nel salto in alto, che mantenne fino al 1955, quando fu superato per un centimetro da Paola Paternoster.
Dopo le Olimpiadi Valla fu costretta a rallentare l'attività agonistica per un problema alla schiena, rivelatosi in seguito una spondilosi vertebrale. Continuò a gareggiare fino ai primi anni quaranta, ottenendo tre vittorie ai giochi mondiali dello sport universitario di Tokyo e 15 titoli nazionali. Nel 1950, addirittura, fu campionessa abruzzese di getto del peso.
Dopo aver abbandonato l'attività agonistica, sposò Guglielmo De Lucchi con il quale, negli anni cinquanta, si trasferì nel capoluogo abruzzese. Nel 1978 subì il furto della medaglia d'oro di Berlino. Nel 1984 Primo Nebiolo, allora presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera, le donò una riproduzione della medaglia rubata.

piccolo aneddoto:
Il 6 agosto del 1936 si corre la finale degli 80 metri ad ostacoli. Strana la temperatura per essere il mese di agosto. Ondina patisce il freddo al punto che il suo massaggiatore deve prepararle una zolletta di zucchero imbevuta di cognac. L’atleta ricorda:

«Faceva un frescolino autunnale tant'è vero che corsi con un'altra maglietta sotto a quella azzurra....Sono partita male, ho corso di pura forza, ai 50 metri ero in linea con le prime tre, ho chiuso gli occhi e mi sono buttata sul filo. Dissero che avevo vinto in fotografia. Balle. La verità è un’altra, la verità è che la fotografia servì per far retrocedere la Testoni ( sua rivale di sempre) dal secondo al quarto posto. Venne fuori la storia che io avrei vinto buttando avanti il petto che non ho, un’altra stupidaggine: le foto dimostrano che qualcosa del mio petto si vede comunque, anche se avevo su due maglie, l’azzura d’ordinanza sopra a una bianca, di fortuna».

saluti
Piero e famiglia
...grande!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! =D> =D> =D> =D> =D>

ti ricordo che nel '36 gareggiò anche il compianto E. Perderzolli...
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)

Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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amadablam
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Re: Atletidellamadonna

Post by amadablam »

PieroValleregia wrote:salve
TREBISONDA "ONDINA" VALLA

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Ondina Valla fu la prima donna italiana a vincere una medaglia, d'oro, alle Olimpiadi e precisamente a quelle di Berlino del 1936 nella gara degli 80 ostacoli;
Avrebbe gia dovuto partecipare a quelle di Los Angeles del 1932 ma tra il Vaticano che non vedeva di buon occhio le donne sportive e il fatto che sarebbe stata l'unica donna sulla nave che portava la squadra italiana negli Usa, non se ne fece nulla.
Nel 1936 però non ci furono impedimenti di sorta, tranne la madre che riteneva non decoroso che la figlia, gia in età da marito, perdesse tempo nello sport ma, il padre e il Regime furono fermi e a Berlino le donne italiane furono sette...
Ondina vinse la semifinale con il tempo di 11.6, record della gara e il giorno dopo affrontò la finale dove era giunta anche un'altra italiana, la sua grande rivale sulle piste ma grandissima amica per tutta la vita, la bolognese come lei, Claudia Testoni...
ecco il video della finale e dopo una breve biografia tratta da Wikipedia (non molto affidabile in generale ma un po meglio in questo caso)



L'originale nome Trebisonda fu scelto dal padre come omaggio all'omonima città turca (in turco Trabzon), da lui ritenuta una delle più belle del mondo. Nata dopo quattro fratelli maschi, cominciò ad essere chiamata "Ondina" in seguito ad un errore di un giornalista che scrisse Trebitonda invece di Trebisonda. Da allora qualcuno iniziò a chiamarla Trebit-ondina e quindi semplicemente Ondina. Ma i genitori iniziarono a chiamarla così solo dopo le olimpiadi di Berlino.
Ondina Valla si fece notare sin da giovanissima per la sua grinta e le sue doti atletiche. Ai campionati studenteschi bolognesi rivaleggiò con la concittadina e compagna di scuola Claudia Testoni, che sarebbe stata la sua antagonista per tutta la carriera sportiva, ed amica per tutta la vita. A tredici anni Ondina Valla era già considerata una delle grandi protagoniste dell'atletica leggera italiana. L'anno dopo divenne campionessa italiana assoluta e fu convocata in nazionale.
Era un'atleta versatile, che otteneva eccellenti risultati nelle gare di velocità, sugli ostacoli e nei salti. Divenne presto una delle beniamine del pubblico italiano. Il governo fascista la elesse ad esempio della sana e robusta gioventù nazionale. La stampa la definì Il sole in un sorriso.
Il più importante risultato della sua carriera fu l'oro alle Olimpiadi del 1936 a Berlino sugli 80 metri ostacoli. Il 5 agosto vinse la semifinale con il tempo di 11"6, che le valse anche il primato del mondo. Il giorno dopo si disputò la finale. L'arrivo fu serrato, con ben quattro atlete piombate assieme sul traguardo. Non ci furono dubbi sulla vittoria della Valla, prima con 11"7, ma fu necessario ricorrere al fotofinish per stabilire l'ordine di arrivo per le inseguitrici. La sua rivale di sempre, Claudia Testoni, si ritrovò quarta, fuori dal giro medaglie. Qualche giorno dopo le due, insieme alla Bongiovanni e alla Bullano, conquistano anche il quarto posto nella staffetta 4x100.
L'oro olimpico le diede immensa popolarità nell'Italia fascista, divenendo un simbolo per le ragazze italiane. Inoltre, con quella vittoria divenne, all'età di 20 anni e 78 giorni, la più giovane atleta italiana a vincere un oro olimpico, record rimasto imbattuto fino al 2004.
Nel 1937 stabilì con la misura di 1,56 m il primato nazionale nel salto in alto, che mantenne fino al 1955, quando fu superato per un centimetro da Paola Paternoster.
Dopo le Olimpiadi Valla fu costretta a rallentare l'attività agonistica per un problema alla schiena, rivelatosi in seguito una spondilosi vertebrale. Continuò a gareggiare fino ai primi anni quaranta, ottenendo tre vittorie ai giochi mondiali dello sport universitario di Tokyo e 15 titoli nazionali. Nel 1950, addirittura, fu campionessa abruzzese di getto del peso.
Dopo aver abbandonato l'attività agonistica, sposò Guglielmo De Lucchi con il quale, negli anni cinquanta, si trasferì nel capoluogo abruzzese. Nel 1978 subì il furto della medaglia d'oro di Berlino. Nel 1984 Primo Nebiolo, allora presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera, le donò una riproduzione della medaglia rubata.

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Il 6 agosto del 1936 si corre la finale degli 80 metri ad ostacoli. Strana la temperatura per essere il mese di agosto. Ondina patisce il freddo al punto che il suo massaggiatore deve prepararle una zolletta di zucchero imbevuta di cognac. L’atleta ricorda:

«Faceva un frescolino autunnale tant'è vero che corsi con un'altra maglietta sotto a quella azzurra....Sono partita male, ho corso di pura forza, ai 50 metri ero in linea con le prime tre, ho chiuso gli occhi e mi sono buttata sul filo. Dissero che avevo vinto in fotografia. Balle. La verità è un’altra, la verità è che la fotografia servì per far retrocedere la Testoni ( sua rivale di sempre) dal secondo al quarto posto. Venne fuori la storia che io avrei vinto buttando avanti il petto che non ho, un’altra stupidaggine: le foto dimostrano che qualcosa del mio petto si vede comunque, anche se avevo su due maglie, l’azzura d’ordinanza sopra a una bianca, di fortuna».

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Re: Atletidellamadonna

Post by Dariogrizzly_1981 »

Aggiungerei Ueli Steck, vederlo come viaggia sulla Nord dell'Eiger o Cervino, ecc, è impressionante!

Certo è che si prende dei bei rischi...

Ciao,
Dario
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geo
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Re: Atletidellamadonna

Post by geo »

Non è ancora arrivato, ma che grande uomo è ? che performance !
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amadablam
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Re: Atletidellamadonna

Post by amadablam »

tutti gli atleti delle Paralimpiadi di Rio 2016!!!!! =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D>
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