Barefoot running e natural running: materiali ed esperienze

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Manu81
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Barefoot running e natural running: materiali ed esperienze

Post by Manu81 »

Cari amici.

Sperando di non far torto alla pulizia del forum e di non aver dunque creato un thread già esistente, vorrei qui chiedervi un po' di barefoot e natural running. Ovviamente, nel calderone intendo tutto ciò che possa essere relativo alla corsa minimalista, alle scarpe appunto "barefoot" o "con le dita" (spettacolosa definizione delle stesse, letta da qualche parte: molto efficace però) e/o "drop zero". Mi piacerebbe sapere da chi di voi le utilizza o le conosce: come ci si trova, qual'è il loro uso, e soprattutto: quale può essere un buon percorso di avvicinamento e transizione verso questi materiali. Infine: benefici del loro utilizzo?

Coraggio, attendo le vostre opinioni e le vostre esperienze.

TerzoSempre.

Manu
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serena
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by serena »

Allora.....

Per entrare nel merito della questione in maniera seria, occorre l'intervento di BlackMagic (o anche di argento) .....

Io sto studiando e a tal proposito posso segnalarti questi due link:
http://www.kinetic-revolution.com/sixweekprogram/" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.corsanaturale.it/" onclick="window.open(this.href);return false;

Il mio percorso è stato il seguente .....
Da quando ho iniziato a correre sono stata sempre piena di dolori di varia natura (alla schiena e alle gambe).
Vista questa spiccata propensione all'infortunio, tutti (negozianti e altri runners) mi hanno consigliato sempre scarpe molto protettive ed ammortizzate (come stradali diciamo A3).
Ho provato vari modelli di A3 senza ottenere alcun miglioramento. Riuscivo a correre con continuità uno o due mesi (con continuità non vuol dire senza dolore) e poi ...niente...i dolori prendevano il sopravvento e dovevo fermarmi....
Poi ....un giorno ho deciso di correre una mezza maratona e ho provato a correrla con un paio di A2 ....che ho poi utilizzato anche in allenamento .....
Con le A2 ...ho sensibilmente ridotto la gamma dei dolori cui andavo soggetta. Però non le portavo sempre sempre ...mi dicevano che erano troppo "leggere" per me....
Nel frattempo ho anche usato per qualche tempo i plantari (me li ha prescritti un fisiatra......)......e con i plantari la situazione è precipitata perchè ogni volta che uscivo avevo un dolore nuovo :pensoso:
Per disperazione ho smesso di usarli (180 euro buttati nel cesso....)

Un paio di mesi fa ho deciso di cambiare radicalmente approccio (intanto ...pensavo...mal che vada continuo ad avere i dolori che già ho :risataGrassa: ) e - approfittando del fatto che dovevo cambiare le mie scarpe stradali ormai consumate- ho comprato un paio di Brooks PureFlow (che non sono quelle più estreme ....anzi...sono abbastanza ammortizzate....però hanno un drop molto contenuto)

http://b2b.brooksrunning.eu/it_it_b2c/c ... tegory/21/" onclick="window.open(this.href);return false;

Contestualmente ho iniziato a lavorare molto sulla mia muscolatura (in palestra) e sulla postura (cosa non facilissima perchè sono sempre da sola e non mi "vedo").....

Naturalmente è passato troppo poco tempo per poter tirare le somme... soprattutto non ho ancora potuto valutare cosa succede se faccio qualche km in più perchè sto facendo pochi km (pochi alla volta....vado spesso, con continuità ma per adesso non sto facendo lunghi.....)
Per il momento posso dire che, da quando corro, non mi è mai capitato di avere sensazioni così positive. Sia durante la corsa che, soprattutto, dopo (solitamente dopo avere corso ero sempre, se non dolorante, almeno bella dura come un bastone...).......

Non ho mai provato a correre scalza perchè per strada non mi sembra il caso .....
Però ....in casa sono sempre scalza e tutte le volte che ho avuto dolore (causato o meno dalla corsa) ho sempre tratto dei benefici dal fatto di stare scalza ....

Ovviamente nel mio caso siamo ancora nella fase del Work in Progress.....

Per qualche considerazione più seria occorre attendere l'intervento dei guru.......
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
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argento
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by argento »

Io invece propongo questo link:
http://www.runresearchjunkie.com/" onclick="window.open(this.href);return false;

ha un approccio "laico" nei confronti della corsa minimalista, direi spesso critico, per me comunque interessante.
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!

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argento
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by argento »

Brevemente la mia piccola e limitata esperienza.
Passare a scarpe con drop 4 mm (puregrit o greensilence) non è stato un gran problema. La mia sensazione è che conta anche molto la protezione sull'anteriore. Quando ho usato scarpe con lo stesso drop ma meno protette (tipo MT110 o MT10) ho iniziato ad avere qualche problema. Queste richiedono un po' di cautela (almeno per me) per gli usi prolungati anche se per alcuni aspetti sono fantastiche.
Ho provato anche le FF in pista ma dopo 20 min avevo i polpacci scoppiati. Secondo dipende dallo zero drop e dalla scarsa protezione sull'anteriore. Le ho un po' mollate anche perchè mi sfregava la base del quinto metatarso di dx sul bordo della scarpa e si irritava la cute. Queste in effetti per me richiedono molta attenzione.

Per il mio piede una scarpa tipo puregrit è l'ideale quando vuoi provare a forzare, anche le discese riesco (riuscivo :triste: ) a farle bene.
Le MT110 e MT10 rimangono scarpe ottime per farti piegare il piede in salita e aiutano a utilizzare meglio l'avampiede.

A me non dispiace provare, il problema maggiore e ascoltare e (soprattutto) capire i segnali che arrivano dal tuo corpo quando fai dei cambiamenti.

Credo che molto dipenda dalla propria storia, dall'età e che comunque le modificazioni della propria postura vanno accompagnate con delicatezza.
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by serena »

argento wrote:Credo che molto dipenda dalla propria storia, dall'età e che comunque le modificazioni della propria postura vanno accompagnate con delicatezza.
Per questo faccio pochi km alla volta : Thumbup :
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by serena »

argento wrote:Io invece propongo questo link:
http://www.runresearchjunkie.com/" onclick="window.open(this.href);return false;

ha un approccio "laico" nei confronti della corsa minimalista, direi spesso critico, per me comunque interessante.

Me lo segno ......
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by eziopode »

pure io sono uno di quelli che hanno subito il fascino della scalzitudine... da sempre la prima cosa che faccio quando arrivo a casa è lanciare le scarpe in un canto... :imbarazzo:
ultimamente riesco a correre con le ff per una mezzora buona senza ridurmi i polpacci a blocchi di marmo (per non esagerare mi porto dietro qualcuno dei figli più grandi che almeno si vergognano come cani del povero padre...). Le sensazioni che la corsa con le ff offrono sono uniche, assolutamente da provare :uahuah: :uahuah: :uahuah:. Comunque sono ben lontano dal aver assorbito la tecnica/postura barefoot, diciamo che però ci provo...
In generale comunque per sentieri ormai utilizzo scarpe con un drop sui 4mm ma protettive (puregrit) e mi trovo davvero a mio agio. Per scarpe più sofisticate come le mt 110... diciamo che ci sto lavorando, ma pure di queste per ora posso dire solo bene!
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by eziopode »

http://www.corsanaturale.it/Multimedia/ ... 0Saxby.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
libretto scaricabile ... in italiano...
Nulla di trascendentale ma tutto fa : Thumbup :
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by serena »

eziopode wrote:pure io sono uno di quelli che hanno subito il fascino della scalzitudine... da sempre la prima cosa che faccio quando arrivo a casa è lanciare le scarpe in un canto... :imbarazzo:
ultimamente riesco a correre con le ff per una mezzora buona senza ridurmi i polpacci a blocchi di marmo (per non esagerare mi porto dietro qualcuno dei figli più grandi che almeno si vergognano come cani del povero padre...). Le sensazioni che la corsa con le ff offrono sono uniche, assolutamente da provare :uahuah: :uahuah: :uahuah:. Comunque sono ben lontano dal aver assorbito la tecnica/postura barefoot, diciamo che però ci provo...
In generale comunque per sentieri ormai utilizzo scarpe con un drop sui 4mm ma protettive (puregrit) e mi trovo davvero a mio agio. Per scarpe più sofisticate come le mt 110... diciamo che ci sto lavorando, ma pure di queste per ora posso dire solo bene!
Le guardavo oggi su Amazon.com le FiveFingers....
Prima o poi :risataGrassa:
Per correre su sentiero stavo pensando anche io di prendere le PureGrit
Se con le Flow su strada continuo a trovarmi bene......e spero di sì......
Sono un viandante, un valicatore di monti.
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bale77
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by bale77 »

Qua parlate tutti di scarpe e magari quello che vi racconto non centra però... ve lo racconto lo stesso.
Stamattina stimolato da una vignetta trovata su una rivista ho deciso di provare a correre facendo caso all'appoggio del piede.... Sulla rivista si faceva notare come la classica corsa "di tallone" fosse meno reditizia e molto più traumatica se messa a confronto con quella più naturale che si ha correndo a piedi nudi quindi con "l'impatto" sull'avampiede.
Non sono uscito scalzo ma indossando le mie A2 e ho provato... la cosa viene abbastanza facile in salita e in piano molto più difficile in discesa... per ottenere un giusto appoggio ho dovuto accorciare un po' la falcata per tenere i piedi più sotto e spostare un po' le spalle in avanti.
Alla fine mi è sembrato di correre meglio, più che altro più facile.
Che dite? Secondo voi ho fatto qualche belinata o è un discorso che fila?

Rimango fedele alla mia solita filosofia... :uahuah: Meno musse più KM...
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Manu81
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by Manu81 »

bale77 wrote:
Rimango fedele alla mia solita filosofia... :uahuah: Meno musse più KM...
Questa devo averla già letta e sentita da qualche parte.

Ad ogni modo, grazie a te Bale e ovviamente a tutti quelli che finora hanno risposto e fornito indicazioni e link, molto utili e super interessanti. Appunto come dice il Bale, l'intenzione della discussione è quella di stimolare il dibattito sulla corsa naturale, vantaggi e problematiche della medesima, tempi e modi di transizione, ecc.. e non su marche e modelli particolari di scarpe.

Una sola cosa, su quanto ha scritto Bale: la corsa "naturale", facciamo che ci intendiamo sia sul "cosa" sia sul "come" (ovvero, si è tra (trail)runner tutti più o meno portati alle lunghe o lunghissime distanze) è da intendersi qui come corsa di MESOpiede, non di avampiede. La corsa di avampiede, sfascia i tendini qualora non sia preceduta da una corretta transizione e soprattutto è inadattissima alle lunghe distanze, è insomma la corsa "da pista" (se ho scritto una belinata, qui potrà intervenire anche l'amica pistaiola @Amadablan). La corsa di mesopiede appunto, è intesa invece come quella che "spalma" correttamente il piede sul terreno, in questo caso appunto seguendo l'impatto e la geometria naturale dello stesso. Bon, mega supercaz.zola, ma spero si sia capito, anche perchè già una volta ho letto: "ho provato a correre di avampiede in discesa, l'ho trovato complesso"...e stic@@zi!

Un saluto a tutti!

P.s: sarebbe carino sentire il parere del Black su tutto l'argomento.

P.s 2: sicuramente ho scritto un mare di stupidaggini. Va da sè che non esiste una corsa universale migliore delle altre, e che anche il discorso avampiede-mesopiede è da sottointendersi alla considerazione che ogni piede debba trovare la sua efficienza. L'intento della discussione è appunto solo quello di un normale confronto di conoscenze ed esperienze. Tutto qui.
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by bale77 »

Manu81 wrote:
bale77 wrote:

Una sola cosa, su quanto ha scritto Bale: la corsa "naturale", facciamo che ci intendiamo sia sul "cosa" sia sul "come" (ovvero, si è tra (trail)runner tutti più o meno portati alle lunghe o lunghissime distanze) è da intendersi qui come corsa di MESOpiede, non di avampiede. La corsa di avampiede, sfascia i tendini qualora non sia preceduta da una corretta transizione e soprattutto è inadattissima alle lunghe distanze, è insomma la corsa "da pista" (se ho scritto una belinata, qui potrà intervenire anche l'amica pistaiola @Amadablan). La corsa di mesopiede appunto, è intesa invece come quella che "spalma" correttamente il piede sul terreno, in questo caso appunto seguendo l'impatto e la geometria naturale dello stesso. Bon, mega supercaz.zola, ma spero si sia capito, anche perchè già una volta ho letto: "ho provato a correre di avampiede in discesa, l'ho trovato complesso"...e stic@@zi!

ok ignoranza anatomica mia... ovviamente intendevo, come chiarito da Manu, il cercare di spalmare(rende benissimo) : Thumbup : il piede per terra piuttosto che piantare il tallone...
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by serena »

bale77 wrote:Qua parlate tutti di scarpe e magari quello che vi racconto non centra però... ve lo racconto lo stesso.
Stamattina stimolato da una vignetta trovata su una rivista ho deciso di provare a correre facendo caso all'appoggio del piede.... Sulla rivista si faceva notare come la classica corsa "di tallone" fosse meno reditizia e molto più traumatica se messa a confronto con quella più naturale che si ha correndo a piedi nudi quindi con "l'impatto" sull'avampiede.
Non sono uscito scalzo ma indossando le mie A2 e ho provato... la cosa viene abbastanza facile in salita e in piano molto più difficile in discesa... per ottenere un giusto appoggio ho dovuto accorciare un po' la falcata per tenere i piedi più sotto e spostare un po' le spalle in avanti.
Alla fine mi è sembrato di correre meglio, più che altro più facile.
Che dite? Secondo voi ho fatto qualche belinata o è un discorso che fila?

Rimango fedele alla mia solita filosofia... :uahuah: Meno musse più KM...
Io cerco di fare questo da mesi........
In salita è facile e naturale .....
Nei tratti pianeggianti è più complicato, bisogna farci caso e comunque ho notato due cose. Quando si comincia ad essere stanchi ci si "siede" .......ovvero il baricentro arretra e conseguentemente si tende ad appoggiare prima il tallone....
Per questo motivo non sto facendo molti km :triste:
Quando si cerca di andare più veloci può avvenire la stessa cosa (o, meglio, a me succede....agli altri non lo so)....
In discesa personalmente per adesso nonostante gli sforzi non riesco ad ottenere risultati. Mi sforzo di "buttare" le spalle in avanti ma fondamentalmente riesco a farlo solo se la discesa non è ripida (se la discesa è ripida ...alle volte cammino che è meglio.....)
Altra cosa a cui cerco di fare attenzione è a come lavora il piede ......ovvero cerco di fare attenzione non solo a "spalmarlo" ma anche ad utilizzarlo in fase di spinta....come se fosse una molla.......
Mi piacerebbe trovare degli esercizi da fare per rinforzare l'arco plantare....
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by argento »

Manu81 wrote:
bale77 wrote:
Rimango fedele alla mia solita filosofia... :uahuah: Meno musse più KM...
Questa devo averla già letta e sentita da qualche parte.

Ad ogni modo, grazie a te Bale e ovviamente a tutti quelli che finora hanno risposto e fornito indicazioni e link, molto utili e super interessanti. Appunto come dice il Bale, l'intenzione della discussione è quella di stimolare il dibattito sulla corsa naturale, vantaggi e problematiche della medesima, tempi e modi di transizione, ecc.. e non su marche e modelli particolari di scarpe.

Una sola cosa, su quanto ha scritto Bale: la corsa "naturale", facciamo che ci intendiamo sia sul "cosa" sia sul "come" (ovvero, si è tra (trail)runner tutti più o meno portati alle lunghe o lunghissime distanze) è da intendersi qui come corsa di MESOpiede, non di avampiede. La corsa di avampiede, sfascia i tendini qualora non sia preceduta da una corretta transizione e soprattutto è inadattissima alle lunghe distanze, è insomma la corsa "da pista" (se ho scritto una belinata, qui potrà intervenire anche l'amica pistaiola @Amadablan). La corsa di mesopiede appunto, è intesa invece come quella che "spalma" correttamente il piede sul terreno, in questo caso appunto seguendo l'impatto e la geometria naturale dello stesso. Bon, mega supercaz.zola, ma spero si sia capito, anche perchè già una volta ho letto: "ho provato a correre di avampiede in discesa, l'ho trovato complesso"...e stic@@zi!

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P.s 2: sicuramente ho scritto un mare di stupidaggini. Va da sè che non esiste una corsa universale migliore delle altre, e che anche il discorso avampiede-mesopiede è da sottointendersi alla considerazione che ogni piede debba trovare la sua efficienza. L'intento della discussione è appunto solo quello di un normale confronto di conoscenze ed esperienze. Tutto qui.
Sì, sì giusto. Forse per definire la corsa naturale si potrebbe usare l'idea che venga evitato l'impatto con il tallone al momento dell'appoggio con il piede, cosa che in effetti si fa spontaneamente nel momento in cui non si usa una calzatura. Gli sprinter probabilmente lavorano soprattutto con l'avampiede, non saprei i mezzofondisti? Noi giustamente impattiamo con meso e avampiede.
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by BlackMagic »

Allora, dico la mia, anche se non sono molto tecnico sull'argomento...

Forse l'avevo già scritto in qualche post, comunque ho iniziato ad avere problemi al ginocchio preparando la CCC 2010 che era la mia prima gara "lunga". Stop di due mesi fino a metà luglio, dramma psicologico, piscina poi sono partito ed arrivato comunque. Finita la CCC mi prendo un po'di riposo e nell'inverno con l'iscrizione UTMB si presenta il problema di cosa fare del ginocchio: tra mille pareri e diagnosi (tra cui "smettere di correre" datomi da uno stimato ortopedico di quelli bravi che curano i campioni di Genova) un amico che stava studiando il metodo Raggi mi fa qualche sessione di Pancafit: le cose migliorano, lo stretching abbinato alla respirazione sbloccano la situazione (altro che ginocchio perso per sempre o iniezioni ogni tre mesi come prospettato da altro stimato ortopedico). Un giorno, mentre facciamo una di queste sessioni mi dice "Hai mai provato a correre scalzo?"

Erano gli albori del barefoot running (tanto per dire, Tony correva ancora con un bel 10 mm di drop e la linea Minimus sarebbe uscita l'autunno dopo), ma se ne parlava già tanto. Così spinto da Simone (il mio amico fisio) compro un paio di Puma da fighetto di Albaro a 15 euro o giù di lì ed inizio a usarle per uscite brevi sul lungomare e a lavorare su una tecnica decorosa. Piano piano acquisto sicurezza ed il ginocchio non solo non fa male, ma migliora notevolmente. Corro di più, e anche quando sono sui sentieri inizio a fare attenzione a quello che faccio. Non è semplice, non è immediato, ma ci lavoro. Metto giù un quantitativo di km per me impensato e all'UTMB arrivo decorosamente con dolori dappertutto, tranne che al ginocchio.

Da lì, ho venduto l'anima al demonio e mi sono imbarcato nel grande trend minimale. Il numero di km è aumentato a dismisura, il ginocchio ha sempre retto e la schiena anche. Ho iniziato a correre con le Pure Grit chiedendomi se sarei riuscito a farci più di 40 km. Poi ne ho fatti 80, poi 160. Nessun problema. Le MT110 mi sembravano ciabattine da farci 10/20 km. Ce ne ho fatti 80 con i piedi come nuovi. Su strada ho spesso fatto 35 km in meno di 3 ore con le Inov8 road lite che sono poco più di una spadrilla con drop 3 mm.

Tutti a dirmi che bisogna cambiare le scarpe ogni 500 km, massimo 600 altrimenti sarei morto. Tanto per darvi un idea: Pure Grit 1/2 entrambe agevolmente oltre i 1000, NB MT110 tutte e tre portate oltre gli 800, Inov8 road lite 155 1350 km... Tutte ritirate per cedimento della tomaia ed usura suola, altrimenti ci sarei andato avanti ancora volentieri.

Insomma, per me funziona, sono abituato così, non tornerei indietro. Non corro più scalzo, ma all'inizio l'ho fatto spesso perchè è l'unico modo per imparare davvero a correre bene. Su strada mi piace ruotare una scarpa davvero minimissima ad una tipo Green Silence un po'più ammortizzata e alta. Su trail drop 4 mm e intersuola bella ammortizzata, top più leggero possibile. A parte le Pure Grit (ottime sia la prima che la seconda edizione) cercavo una scarpa con il feeling della MT110 (calzata fantastica e precisione assoluta) con più suola e grip. Le ho trovate nelle Vertical K de La Sportiva, che quest'anno mi sa che saranno le scarpe per le 100 miglia.

Non saprei dire di avampiede o mesopiede, i miei cardini sono:

- corpo centrale con testa sulle spalle e non sbilanciata
- cadenze alte
- completare il passo (fare sempre alzata del ginocchio e richiamo del piede sotto al c**o sennò sembriamo deficienti e distruggiamo i polpacci)
- appoggio sotto al corpo del piede e non avanti
- leggera inclinazione del busto in avanti (LEGGERA!)

Quando corro e sento che non va, faccio questo breve check e solitamente trovo cosa mi disturba. Per inciso, correre così mi ha velocizzato non poco l'azione, non è solo questione di endurance e niente dolori, si parla anche di prestazioni. Sono anche (leggermente) migliorato in discesa dove prima ero piantato.

Non è difficile passare ad una corsa più attenta, ci è riuscita anche MC che corre una volta ogni morte di papa. Ci vuole buona volontà ed essere graduali.

E non è detto che funzioni per tutti. Per me sì, ma non sono un Fedayn del barefoot running: non mi vedrete mai con le FiveFingers perchè non mi piaciono, o alla Hardrock con le Minimus per dimostrare qualcosa. Su sentiero, a meno che non vivi a Marin County e hai sentieri di terra battuta biliardo e sole 320 giorni l'anno, ci vuole un po'di suola.

PS Il trend del 2014 saranno scarpe con il suolone ciccione alla Hoka e differenziale minimo (4 mm o anche meno). Segnatevelo che lo dice zio Davide.
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by serena »

BlackMagic wrote: - completare il passo (fare sempre alzata del ginocchio e richiamo del piede sotto al c**o sennò sembriamo deficienti e distruggiamo i polpacci)
mi spieghi meglio la prima parte del movimento (alzata del ginocchio)?
BlackMagic wrote: - leggera inclinazione del busto in avanti (LEGGERA!)
io a volte sto troppo inclinata in avanti.....infatti a volte a fine allenamento ho le spalle e il collo indolenziti...
questo mi capita soprattutto quando provo ad applicare questi concetti in discesa.....
in discesa ....non mi viene spontaneo stare col busto leggermente inclinato in avanti ....
devo sforzarmi ma nel farlo mi irrigidisco....
BlackMagic wrote: Non è difficile passare ad una corsa più attenta, ci è riuscita anche MC che corre una volta ogni morte di papa.
Beh ....MC mi sembra particolarmente dotata di suo ...per lo sport..........
Però sicuramente non è difficile....basta fare attenzione a quello che si fa.....
Per me comunque apportare delle correzioni nn è stato proprio immediato.....

Io non ho ancora provato a correre scalza perchè non ho ancora trovato una superficie adeguata (non posso correre scalza nello stradone lungo il Polcevera....a parte il fatto che è la volta buona che mi prendono e mi rinchiudono....chissà che cosa potrei calpestare :risataGrassa: )
Sono un viandante, un valicatore di monti.
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by BlackMagic »

serena wrote:
BlackMagic wrote: - completare il passo (fare sempre alzata del ginocchio e richiamo del piede sotto al c**o sennò sembriamo deficienti e distruggiamo i polpacci)
mi spieghi meglio la prima parte del movimento (alzata del ginocchio)?
BlackMagic wrote: - leggera inclinazione del busto in avanti (LEGGERA!)
io a volte sto troppo inclinata in avanti.....infatti a volte a fine allenamento ho le spalle e il collo indolenziti...
questo mi capita soprattutto quando provo ad applicare questi concetti in discesa.....
in discesa ....non mi viene spontaneo stare col busto leggermente inclinato in avanti ....
devo sforzarmi ma nel farlo mi irrigidisco....
BlackMagic wrote: Non è difficile passare ad una corsa più attenta, ci è riuscita anche MC che corre una volta ogni morte di papa.
Beh ....MC mi sembra particolarmente dotata di suo ...per lo sport..........
Però sicuramente non è difficile....basta fare attenzione a quello che si fa.....
Per me comunque apportare delle correzioni nn è stato proprio immediato.....

Io non ho ancora provato a correre scalza perchè non ho ancora trovato una superficie adeguata (non posso correre scalza nello stradone lungo il Polcevera....a parte il fatto che è la volta buona che mi prendono e mi rinchiudono....chissà che cosa potrei calpestare :risataGrassa: )
Io all'inizio trascinavo un po'i passi: per aumentare le cadenze non alzavo bene le ginocchia e soprattutto non completavo il passo, richiamando subito la gamba dietro. Risultato, polpacci cementati. Invece bisogna alzare bene le ginocchia e soprattutto richiamare il pede dietro alto, non fare passettini, ma falcate complete a velocità maggiore. Basta non "slanciare" per andare a prendere terreno avanti (sbagliatissimo).

Per la discesa, il consiglio migliore è uno solo: guarda molto avanti, e non stare con il busto arretrato, il resto viene da solo, sarà il terreno a darti la cadenza giusta.

No, non è immediato, ma è facile correggersi da soli.

Io scalzo correvo sul lungomare che è ok, ma ci andavo al mattino alle sei per evitare ricoveri coatti.
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by serena »

Anche io a volte tendo a trascinare un pò il passo.......questo soprattutto quando non mi sento benissimo o quando sono stanca.
Comunque direi che è una cosa tipica delle persone lente come me :risata:
Da questo punto di vista ho notato grandi differenze a seconda delle scarpe che uso.....
Una prima notevole differenza l’ho rilevata passando dalle A3 alle A2 (con le A3 secondo me appoggiavo il piede a casaccio, senza nemmeno sapere su quale parte del piede avvenisse l’appoggio; richiamare il piede sotto al c**o mi era praticamente impossibile).
Naturalmente passando dalle A2 che usavo prima (Brooks Launch) alle Pure Flow c’è stato un ulteriore miglioramento.
Per quanto riguarda la discesa...per ora corro solo nelle discese non troppo ripide cercando di fare le cose per bene (anche se spesso mi rendo conto che ...non è il busto che tengo “in avanti” bensì il collo ......tipo struzzo :ahah: )
Vorrei provare a correre scalza sul tapis roulant ma non ho tanta tanta confidenza con i gestori della palestra....il rischio del trattamento sanitario obbligatorio per ora è troppo elevato....
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by argento »

C'è sempre da imparare!!!!!
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!

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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by serena »

argento wrote:C'è sempre da imparare!!!!!
Da Black sì .......
Bisognerebbe organizzare una lezione collettiva........tutti scalzi in Corso Italia alle 6 del mattino........
Sono un viandante, un valicatore di monti.
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by BlackMagic »

serena wrote:
argento wrote:C'è sempre da imparare!!!!!
Da Black sì .......
Bisognerebbe organizzare una lezione collettiva........tutti scalzi in Corso Italia alle 6 del mattino........
Già fatta una volta, invece di finire a Quarto, abbiamo coinvolto anche due altre runners.

C'è da imparare da tutti, basta aver voglia di confrontarsi e non fare i "segretoni" per poi arrivare ...esimo invece che ...+un0esimo.
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by serena »

BlackMagic wrote:
serena wrote:
argento wrote:C'è sempre da imparare!!!!!
Da Black sì .......
Bisognerebbe organizzare una lezione collettiva........tutti scalzi in Corso Italia alle 6 del mattino........
Già fatta una volta, invece di finire a Quarto, abbiamo coinvolto anche due altre runners.

C'è da imparare da tutti, basta aver voglia di confrontarsi e non fare i "segretoni" per poi arrivare ...esimo invece che ...+un0esimo.

Visto il successo ottenuto. ....rifacciamola!!!
X me quando volete. ....mi organizzo e scendo a valle....
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by leonid »

io - per il poco che può valere - sono già al terzo paio di vibram FF e ci corro praticamente ogni giorno (che sia tapis roulant o sterrato) .
per i sentieri un po' più impegnativi (per me) o quando fa freddo mi trovo strabene con le mt110 (se non avessero quella *qui si parla bene!* tomaia di plastica penso che sarebbero le scarpe ideali).

io sono sui 90kg, vecchiotto, un tendine di achille già saltato e rabberciato, l'altro dolorante eppure correndo barefoot o zero drop non ho dolori di alcun tipo. le vecchie scarpe che usavo prima (trabuco, lasportiva fireblade e altro) al confronto sono stivaletti malesi.
aggiungo però che io corro al mio ritmo (...), non faccio gare, me la godo...
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by serena »

leonid wrote:io sono sui 90kg, vecchiotto, un tendine di achille già saltato e rabberciato, l'altro dolorante eppure correndo barefoot o zero drop non ho dolori di alcun tipo. le vecchie scarpe che usavo prima (trabuco, lasportiva fireblade e altro) al confronto sono stivaletti malesi.
aggiungo però che io corro al mio ritmo (...), non faccio gare, me la godo...
Quando dici "corro al mio ritmo" intendi dire ritmo "blando" o ritmo "sostenuto"?
Quelli che "se ne capiscono" mi hanno sempre detto che le scarpe minimal vanno bene se sei leggero e corri veloce ...mentre se sei pesante e lento ci vogliono scarpe stabili, protettive, ammortizzate e chi più ne ha più ne metta.........
Personalmente non credo di essere particolarmente leggera (50 kg ...però sono anche molto bassa) e sicuramente sono lenta....
Ciò nonostante da quando corro con scarpe meno protettive (solo due mesi :imbarazzo: ) .....ho meno dolori ....quindi ...a dispetto di quanto dicono "quelli che se ne capiscono".....continuo così e vediamo come va.......
Sono un viandante, un valicatore di monti.
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by BlackMagic »

serena wrote:
leonid wrote:io sono sui 90kg, vecchiotto, un tendine di achille già saltato e rabberciato, l'altro dolorante eppure correndo barefoot o zero drop non ho dolori di alcun tipo. le vecchie scarpe che usavo prima (trabuco, lasportiva fireblade e altro) al confronto sono stivaletti malesi.
aggiungo però che io corro al mio ritmo (...), non faccio gare, me la godo...
Quando dici "corro al mio ritmo" intendi dire ritmo "blando" o ritmo "sostenuto"?
Quelli che "se ne capiscono" mi hanno sempre detto che le scarpe minimal vanno bene se sei leggero e corri veloce ...mentre se sei pesante e lento ci vogliono scarpe stabili, protettive, ammortizzate e chi più ne ha più ne metta.........
Personalmente non credo di essere particolarmente leggera (50 kg ...però sono anche molto bassa) e sicuramente sono lenta....
Ciò nonostante da quando corro con scarpe meno protettive (solo due mesi :imbarazzo: ) .....ho meno dolori ....quindi ...a dispetto di quanto dicono "quelli che se ne capiscono".....continuo così e vediamo come va.......
Beh, quella che se sei pesante non puoi usare scarpe minimali è una bella invenzione. Certo, dovrai fare più attenzione, se tu atterri male, fai atterrare male 50 kg, se atterrano male 90 kg, il colpo è diverso. Ma non fanno testo i kg, fa testo la meccanica di corsa. Beati quelli che se ne capiscono ed hanno così tante sicurezze... Io resto coi miei dubbi e la voglia di provare!
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by leonid »

serena wrote:Quando dici "corro al mio ritmo" intendi dire ritmo "blando" o ritmo "sostenuto"?
super blando.
serena wrote:Quelli che "se ne capiscono" mi hanno sempre detto che le scarpe minimal vanno bene se sei leggero e corri veloce ...mentre se sei pesante e lento ci vogliono scarpe stabili, protettive, ammortizzate e chi più ne ha più ne metta.........
se parliamo di five fingers, non vedo come si possa correre veloce su trail, pesanti o leggeri che si sia. è un'esperienza da valutare in base ad altri parametri.
se parliamo viceversa di scarpe minimal (io parlo delle NB110 che uso al momento) allora a mio parere la falcata è più naturale e meno macchinosa, quindi anche più veloce. inoltre la suola più bassa diminuisce il rischio di storte e migliora l'aderenza sul viscido. chiaro che si è meno ammortizzati ma correndo più di avampiede anche quell'aspetto diventa secondario.
serena wrote:Personalmente non credo di essere particolarmente leggera (50 kg ...però sono anche molto bassa) e sicuramente sono lenta....
Ciò nonostante da quando corro con scarpe meno protettive (solo due mesi :imbarazzo: ) .....ho meno dolori ....quindi ...a dispetto di quanto dicono "quelli che se ne capiscono".....continuo così e vediamo come va.......
per me è lo stesso. assai meno dolori e parecchia soddisfazione e divertimento in più. ripeto però che vado pianin pianino...
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by serena »

BlackMagic wrote:
serena wrote:
leonid wrote:io sono sui 90kg, vecchiotto, un tendine di achille già saltato e rabberciato, l'altro dolorante eppure correndo barefoot o zero drop non ho dolori di alcun tipo. le vecchie scarpe che usavo prima (trabuco, lasportiva fireblade e altro) al confronto sono stivaletti malesi.
aggiungo però che io corro al mio ritmo (...), non faccio gare, me la godo...
Quando dici "corro al mio ritmo" intendi dire ritmo "blando" o ritmo "sostenuto"?
Quelli che "se ne capiscono" mi hanno sempre detto che le scarpe minimal vanno bene se sei leggero e corri veloce ...mentre se sei pesante e lento ci vogliono scarpe stabili, protettive, ammortizzate e chi più ne ha più ne metta.........
Personalmente non credo di essere particolarmente leggera (50 kg ...però sono anche molto bassa) e sicuramente sono lenta....
Ciò nonostante da quando corro con scarpe meno protettive (solo due mesi :imbarazzo: ) .....ho meno dolori ....quindi ...a dispetto di quanto dicono "quelli che se ne capiscono".....continuo così e vediamo come va.......
Beh, quella che se sei pesante non puoi usare scarpe minimali è una bella invenzione. Certo, dovrai fare più attenzione, se tu atterri male, fai atterrare male 50 kg, se atterrano male 90 kg, il colpo è diverso. Ma non fanno testo i kg, fa testo la meccanica di corsa. Beati quelli che se ne capiscono ed hanno così tante sicurezze... Io resto coi miei dubbi e la voglia di provare!
Domanda: ma conta il peso "in termini assoluti" o il rapporto tra il peso e l'altezza?
Tu ad esempio sei magro, magrissimo ma sei anche alto quindi immagino che non potrai pesare proprio 50 kg..... (se invece mi sbaglio e pesi 50 kg...ti prego di dirmi come riesci :ahah: )
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by BlackMagic »

serena wrote:
Domanda: ma conta il peso "in termini assoluti" o il rapporto tra il peso e l'altezza?
Tu ad esempio sei magro, magrissimo ma sei anche alto quindi immagino che non potrai pesare proprio 50 kg..... (se invece mi sbaglio e pesi 50 kg...ti prego di dirmi come riesci :ahah: )
No no, io ne peso oltre 70, nessun segreto da svelare :risata:

Chiaro, se sei sovrappeso, il tuo corpo subisce degli stress maggiori: quello che volevo sottolineare è che correre in maniera "naturale", con appoggio di mesopiede, fà bene a chi pesa 50 kg come a chi ne pesa 90 kg. Se poi pesi 50 kg, magari te la cavi anche con anni di heelstriking perchè la forza di gravita ti colpisce meno, se pesi 90 kg difficile scamparla: sotto questo punto di vista, più pesi, più dovresti stare attento alla postura, e pensare a quello che fai. Perchè a 90 kg ed andando piano non dovresti usare scarpe minimali? Se appoggi bene saranno comunque meglio di scarpe protettive che ti portano all'heel striking, come ha detto bene Leonid...
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by serena »

Io ho anche notato che se corri con scarpe molto protettive di fatto appoggi il piede "a caso" e quasi quasi non lo sai nemmeno quale parte del piede appoggia....
Essendo la scarpa più rigida è poi più difficile usare il piede per spingere.....
Da quando ho smesso di usare scarpe molto ammortizzate (su asfalto prima usavo A3) io so sempre come appoggio il piede e so che quando sono stanca inizio ad usare sempre meno l'avampiede e sempre più il mesopiede.....quando sono stanchissima il piede lo appoggio "piatto"......e dopo torno a casa piena di dolori :risata:
Non sempre riesco ad usare bene l'avampiede (come detto quando sono molto stanca non riesco più ....) però...almeno lo so :imbarazzo: e posso provare a "correggere" concentrandomi di più........

Come detto da leonid, anche io trovo che sia molto più divertente correre con scarpe meno "strutturate".
Più divertente e più "facile"......
In generale faccio meno fatica e il fatto di fare meno fatica incide positivamente (credo) sul gesto atletico.....
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by Bodyboarder »

http://www.asics.it/running/knowledge/q ... -naturale/" onclick="window.open(this.href);return false;

Malainformazione? Oppure marketing?
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by leonid »

serena wrote:Io ho anche notato che se corri con scarpe molto protettive di fatto appoggi il piede "a caso" e quasi quasi non lo sai nemmeno quale parte del piede appoggia....
proprio così. in effetti da quando corro con "non scarpe" sono anche molto più consapevole di come cammino e cerco di migliorare il "gesto". quasi avessi imparato prima a correre e solo in seguito a camminare.
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by antani »

Bodyboarder wrote:http://www.asics.it/running/knowledge/q ... -naturale/

Malainformazione? Oppure marketing?
Secondo me è fondamentalmente giusto. Tanto per restare in ambito Asics, Baldini in allenamento usava anche la scarpa ammortizzata per eccellenza, cioè la Nimbus, e non era certo un atleta con una cattiva meccanica di corsa.
Mi sembra anche che oggi si esageri col dire che la corsa naturale sia quella con l'atterraggio di mesopiede. È naturale la corsa che è per noi naturale, io per esempio appoggio di tallone, perciò devo concentrarmi più su una rullata efficiente piuttosto che sforzarmi di atterrare di mesopiede.
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by BlackMagic »

A mio parere, è molto più importante essere "centrali" che stare a vedere se appoggiamo di avampiede, mesopiede o tallone. Se teniamo l'impatto sotto al corpo, diminuiamo notevolmente le ripercussioni sulla schiena.

Mi sembra tutto abbastanza relativo, anche Mutai corre con le Adios che hanno un drop da 10mm... Eppure ha una meccanica perfetta. Dall'altra Keflezhigi ha corretto anni fa un problema posturale usando scarpe a drop zero e levandosi un infortunio cronico che lo frenava. Gli elite fanno sempre poco testo...
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by serena »

antani wrote:
Bodyboarder wrote:http://www.asics.it/running/knowledge/q ... -naturale/

Malainformazione? Oppure marketing?
Secondo me è fondamentalmente giusto. Tanto per restare in ambito Asics, Baldini in allenamento usava anche la scarpa ammortizzata per eccellenza, cioè la Nimbus, e non era certo un atleta con una cattiva meccanica di corsa.
Mi sembra anche che oggi si esageri col dire che la corsa naturale sia quella con l'atterraggio di mesopiede. È naturale la corsa che è per noi naturale, io per esempio appoggio di tallone, perciò devo concentrarmi più su una rullata efficiente piuttosto che sforzarmi di atterrare di mesopiede.
Oh oh .....un approccio diverso :pensoso:

Personalmente non ho mai appoggiato il tallone quindi non faccio grossi sforzi per ....continuare a non appoggiarlo.....
Se vado ad esaminare le scarpe che ho usato per correre negli anni......la suola all'altezza del tallone non è mai consumata (questo premettendo che le mie scarpe sembrano sempre belle nuove anche quando hanno centinaia di km perchè per qualche ragione che non conosco non le consumo e non le deformo.... )...
Lo sforzo è più che altro concentrato sulla fase di spinta .......cosa che mi sono accorta di non avere mai fatto .....sulla fase di spinta e poi di richiamo della gamba sotto al sedere (altra cosa che non ho mai fatto e che tutt'ora mi risulta particolarmente difficile......soprattutto se sono stanca......)

Da qualche parte ho anche letto che la cosa fondamentale è che le ginocchia non vadano "davanti" al resto del corpo e che questo aspetto è molto più importante dell'appoggio in se stesso ........
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by Sino »

ciao a tutti, anche io in qualche modo mi sto impegando a correre in maniera piu "avanzata", cercando principalmete un appoggio sulla parte centrale e anteriore del piede.... risultato polpacci (ma principalmente soleo) duri come pietre e doloranti come se mi prendessero a bastonate. :neutral: :triste:
Leggendo i consigli di BlackMagic, posso dire che trovo difficoltà a portare il ginocchio in alto e dietro il sedere, sopratutto alle basse andature.... work in progress
Anche per quanto riguarda le scarpe la rivoluzione è oramai in atto e per quanto riguarda il trail, alle salomon ultra 2 vorrei affiancare le sense mantra e magari in un futuro provare anche le Puregrit (che mi ispirano parecchio), mentre per la strada vorrei affiancare alle ghost qualcosa con meno drop, ma non saprei su cosa orientarmi.
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by serena »

Sino wrote:ciao a tutti, anche io in qualche modo mi sto impegando a correre in maniera piu "avanzata", cercando principalmete un appoggio sulla parte centrale e anteriore del piede.... risultato polpacci (ma principalmente soleo) duri come pietre e doloranti come se mi prendessero a bastonate. :neutral: :triste:
da domenica mattina sembro la buonanima di mia nonna quando scendeva le scale :ahah: :ahah:
il dolore è concentrato proprio lì dove dici tu ......
coraggio su ......non può andare bene alla prima.....
(in realtà io dentro di me bestemmio da bestie dalle 10 di domenica mattina ....però.....bisogna cercare di essere ottimisti ....)
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by Sino »

bene, quindi solo dolori da adattamento....
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by argento »

Sino wrote:bene, quindi solo dolori da adattamento....
Probabile, ma raccomando attenzione a non lavorare troppo sui polpacci così tesi, passare a qualche lesione ci si mette poco.
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by serena »

argento wrote:
Sino wrote:bene, quindi solo dolori da adattamento....
Probabile, ma raccomando attenzione a non lavorare troppo sui polpacci così tesi, passare a qualche lesione ci si mette poco.
Io ora come ora non ci sto lavorando per niente..
Mi sono un po' spaventata perché il dolore domenica era molto intenso ..
Però devo dire che è andato scemando molto rapidamente...
Ora come ora non ho quasi più niente...non credevo potesse passare così in fretta....
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Re: Barefoot running e natural running: materiali ed esperie

Post by grigualosca »

Io personalmente mi alleno con delle A3 (ora Puma faas 600, molto leggere ma ben ammortizzate, sembrano A2) quando non giro su sentieri, altrimenti calzo le NB MT10V2.
Le a3 su strada mi proteggono un po' le ginocchia ormai sfasciate...
Non ho avuto grossi problemi al passaggio al drop più basso: anche io come Serena ho sempre corso di avampiede.
Sono d'accordissimo con Blackmagic sul curare la tecnica di corsa, è questo il vero passaggio al natural...di conseguenza arrivano le scarpe (facendo l'inverso magari ci arrivi lo stesso, ma può essere più doloroso :wink: ).
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