Io sono un sostenitore della tavoletta propriocettiva. Quella che vendono da Decathlon è un po' facile, quindi è bene usarla inventandosi qualche esercizio più strano e difficile.serena wrote:Potranno essere utili gli esercizi con la tavoletta propriocettiva o.....serve a niente? ???
Discesa: talento o allenamento?
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Re: Discesa: talento o allenamento?
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Re: Discesa: talento o allenamento?
antani wrote:Io sono un sostenitore della tavoletta propriocettiva. Quella che vendono da Decathlon è un po' facile, quindi è bene usarla inventandosi qualche esercizio più strano e difficile.serena wrote:Potranno essere utili gli esercizi con la tavoletta propriocettiva o.....serve a niente? ???
mah, Sere hai presente qurel tratto del S. Croce che a te non piaceva in quanto su creuza scivolosa.
Allora ieri nel tratto sopra bello smosso dai cinghiali, mi son lanciato giù da cinghiali, pas de problem se si scivola al massimo vai per terra e lo stesso nello stretto e viscido toboga dove mi son bevuto tre persone che poi mi hanno superato al primo allungo.
Ovvero a meno che non ci sia un precipizio, carico di avampiedi canto tricche e balacche e vado giu... e il bello è che mi diverto... mai fatto prima, però è istruttivo
http://trailsantacroce.com" onclick="window.open(this.href);return false;
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Purtroppo quando vai in terra non è detto che tutto si risolva...con una culata x terra...Conte Ugolino wrote:antani wrote:Io sono un sostenitore della tavoletta propriocettiva. Quella che vendono da Decathlon è un po' facile, quindi è bene usarla inventandosi qualche esercizio più strano e difficile.serena wrote:Potranno essere utili gli esercizi con la tavoletta propriocettiva o.....serve a niente? ???
mah, Sere hai presente qurel tratto del S. Croce che a te non piaceva in quanto su creuza scivolosa.
Allora ieri nel tratto sopra bello smosso dai cinghiali, mi son lanciato giù da cinghiali, pas de problem se si scivola al massimo vai per terra e lo stesso nello stretto e viscido toboga dove mi son bevuto tre persone che poi mi hanno superato al primo allungo.
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Dipende da come cadi
Il fatto è. .....se sai come scendere intanto non cadi
Se non sai come scendere. ...o stai attento oppure sei sempre lungo per terra....perché sai che tra due punti dove mettere piede. ..tu sceglierai quello sbagliato
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Mi sembri la discendente della profetessa Cassandraserena wrote:Purtroppo quando vai in terra non è detto che tutto si risolva...con una culata x terra...Conte Ugolino wrote:antani wrote:Io sono un sostenitore della tavoletta propriocettiva. Quella che vendono da Decathlon è un po' facile, quindi è bene usarla inventandosi qualche esercizio più strano e difficile.serena wrote:Potranno essere utili gli esercizi con la tavoletta propriocettiva o.....serve a niente? ???
mah, Sere hai presente qurel tratto del S. Croce che a te non piaceva in quanto su creuza scivolosa.
Allora ieri nel tratto sopra bello smosso dai cinghiali, mi son lanciato giù da cinghiali, pas de problem se si scivola al massimo vai per terra e lo stesso nello stretto e viscido toboga dove mi son bevuto tre persone che poi mi hanno superato al primo allungo.
Ovvero a meno che non ci sia un precipizio, carico di avampiedi canto tricche e balacche e vado giu... e il bello è che mi diverto... mai fatto prima, però è istruttivo
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Conte Ugolino wrote:Mi sembri la discendente della profetessa Cassandraserena wrote:Purtroppo quando vai in terra non è detto che tutto si risolva...con una culata x terra...Conte Ugolino wrote:antani wrote:Io sono un sostenitore della tavoletta propriocettiva. Quella che vendono da Decathlon è un po' facile, quindi è bene usarla inventandosi qualche esercizio più strano e difficile.serena wrote:Potranno essere utili gli esercizi con la tavoletta propriocettiva o.....serve a niente? ???
mah, Sere hai presente qurel tratto del S. Croce che a te non piaceva in quanto su creuza scivolosa.
Allora ieri nel tratto sopra bello smosso dai cinghiali, mi son lanciato giù da cinghiali, pas de problem se si scivola al massimo vai per terra e lo stesso nello stretto e viscido toboga dove mi son bevuto tre persone che poi mi hanno superato al primo allungo.
Ovvero a meno che non ci sia un precipizio, carico di avampiedi canto tricche e balacche e vado giu... e il bello è che mi diverto... mai fatto prima, però è istruttivo
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Il fatto è. .....se sai come scendere intanto non cadi
Se non sai come scendere. ...o stai attento oppure sei sempre lungo per terra....perché sai che tra due punti dove mettere piede. ..tu sceglierai quello sbagliato
Io ho visto dal vivo alcuni personaggi molto forti in discesa. ..
Loro non guardano nemmeno dove mettono i piedi e comunque saltano come stambecchi.
E non cadono
Io scelgo con estrema cura ogni appoggio e comunque come minimo appena provo a correre. ..rimedio una bella storta...
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
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Re: Discesa: talento o allenamento?
I forti non guardano dove mettono i piedi ma lo percepiscono.... Lo sguardo punta avanti a leggere il terreno e i piedi sanno dove andare.....
Lo scorso anno ho fatto cima del mongioie- viozene in 39'.... Volevo tentare la salita+discesa sotto le 2h poi mi sono girato entrambe le caviglie in due gare diverse e ho rinunciato
Lo scorso anno ho fatto cima del mongioie- viozene in 39'.... Volevo tentare la salita+discesa sotto le 2h poi mi sono girato entrambe le caviglie in due gare diverse e ho rinunciato
Re: Discesa: talento o allenamento?
L'ora del belinone...
Vi risparmio spalla, mano e caviglia.
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"Il primo passo verso la libertà è accorgersi delle catene"
Re: Discesa: talento o allenamento?
Sino wrote:L'ora del belinone...
Vi risparmio spalla, mano e caviglia.
Corsa o moglie ?
Re: Discesa: talento o allenamento?
Corsa corsa, la moglie punta agli organi vitali e non lascia scampo!geo wrote:Sino wrote:L'ora del belinone...
Vi risparmio spalla, mano e caviglia.
Corsa o moglie ?
"Il primo passo verso la libertà è accorgersi delle catene"
Re: Discesa: talento o allenamento?
Ma è stato un tentativo di seguire le indicazioni relative alla corsa in discesa??
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Azz Sino!! Che hai combinato??
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Re: Discesa: talento o allenamento?
Vedi che ho ragione allora ...che è pericoloso.....argento wrote:Ma è stato un tentativo di seguire le indicazioni relative alla corsa in discesa??
Sono un viandante, un valicatore di monti.
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F. NIETZSCHE
Re: Discesa: talento o allenamento?
Niente, niente credo di dover solamente perfezionare la tecnica di discesa... arte che intra!!
E mentre mi leccavo le ferite ho letta la vostra discussione
E mentre mi leccavo le ferite ho letta la vostra discussione
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Re: Discesa: talento o allenamento?
antani wrote:Premessa:
parlo da persona baciata dalle divinità discesiste: molto semplicemente vedo che appena la discesa si fa ripida o sconnessa, stacco con naturalezza il 90% delle altre persone, mentre con l'altro 10% me la gioco spesso vittoriosamente. Tuttavia non si tratta semplicemente di talento, perché è molto importante l'allenamento. Per il momento tralascio gli aspetti più estremi e pericolosi (perché anche se la genetica mi ha aiutato, la assecondo con esercizi quali le ripetute su discese ripide che richiedono molta molta attenzione) e mi limito ad alcuni spunti:
1) La vista. Chi ha problemi di vista spesso ha più difficoltà in discesa (secondo me questo è un problema che se un campione come Trincheri non avesse, gli permetterebbe di giocarsela sulle ultra con i migliori al mondo). Usare gli occhiali non risolve tutto, anche perché se si appannano la situazione peggiora. Non so se con le lenti sia meglio.
2) Il tono muscolare. Generalmente chi fa molte salite dovrebbe già avere delle buone gambe, ma in discesa conta anche la muscolatura del bacino e del tronco.
3) Se una persona sa di essere più lenta in discesa, secondo me tende a sparare tutte le cartucce in salita, perciò arriva alla discesa più stanca e tende a usarla come una fase di recupero. Non è detto che sia una tattica sbagliata in una gara.
4) Se si ha paura, forse un buon uso dei bastoncini in discesa può aiutare (non so dire di più perché non li uso mai), specialmente se si è da soli e, giustamente, occorre essere più prudenti, soprattutto quando si è in luoghi isolati.
Per ora mi fermo, la parola agli altri.
P.S. Ci sono poi quelli come Olaf che sono baciati da 3 divinità: salita, discesa e pianura!
quoto......essendo pistaiola stradista ...NON sono abituata a correre bene in discesa......una volta (anni fa ) facevo allenamento su sentiero (salivo i monti di corsa, ma non gare trail..) ....piano piano ero migliorata, ma non c'è stato verso andavo e vado in salita...(sul piano ancora meglio )
secondo me è una questione di abitudine alla discesa e di "carattere".= provarci.............averne la motivazione e allora molli i freni....
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Re: Discesa: talento o allenamento?
amadablam wrote:antani wrote:Premessa:
parlo da persona baciata dalle divinità discesiste: molto semplicemente vedo che appena la discesa si fa ripida o sconnessa, stacco con naturalezza il 90% delle altre persone, mentre con l'altro 10% me la gioco spesso vittoriosamente. Tuttavia non si tratta semplicemente di talento, perché è molto importante l'allenamento. Per il momento tralascio gli aspetti più estremi e pericolosi (perché anche se la genetica mi ha aiutato, la assecondo con esercizi quali le ripetute su discese ripide che richiedono molta molta attenzione) e mi limito ad alcuni spunti:
1) La vista. Chi ha problemi di vista spesso ha più difficoltà in discesa (secondo me questo è un problema che se un campione come Trincheri non avesse, gli permetterebbe di giocarsela sulle ultra con i migliori al mondo). Usare gli occhiali non risolve tutto, anche perché se si appannano la situazione peggiora. Non so se con le lenti sia meglio.
2) Il tono muscolare. Generalmente chi fa molte salite dovrebbe già avere delle buone gambe, ma in discesa conta anche la muscolatura del bacino e del tronco.
3) Se una persona sa di essere più lenta in discesa, secondo me tende a sparare tutte le cartucce in salita, perciò arriva alla discesa più stanca e tende a usarla come una fase di recupero. Non è detto che sia una tattica sbagliata in una gara.
4) Se si ha paura, forse un buon uso dei bastoncini in discesa può aiutare (non so dire di più perché non li uso mai), specialmente se si è da soli e, giustamente, occorre essere più prudenti, soprattutto quando si è in luoghi isolati.
Per ora mi fermo, la parola agli altri.
P.S. Ci sono poi quelli come Olaf che sono baciati da 3 divinità: salita, discesa e pianura!
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Calma e gesso
Fossi una che fa corsa in pista e non va in montagna...
fossi una che va in montagna e non corre in pista
Il resto me lo spieghi
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Anche io vado in montagna da anni.
Un conto è camminare in discesa ...
Altra cosa è correre in discesa
Di passo e magari con gli scarponi io non ho mica problemi a scendere. ..ci mancherebbe ancora
(certo scendere. ..non mi piace comunque, non sono particolarmente veloce.però scendo...)
Farlo di corsa è proprio un approccio diverso. ..
Un conto è camminare in discesa ...
Altra cosa è correre in discesa
Di passo e magari con gli scarponi io non ho mica problemi a scendere. ..ci mancherebbe ancora
(certo scendere. ..non mi piace comunque, non sono particolarmente veloce.però scendo...)
Farlo di corsa è proprio un approccio diverso. ..
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
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F. NIETZSCHE
Re: Discesa: talento o allenamento?
Ciao
Beh, che dire ? il titolo del Post secondo me è quasi quanto di più corretto ho letto. Basta riscriverlo come "talento ed allenamento"
Generalmente sono un tapascione ma in discesa mi superano ben pochi. E quando lo fanno il motivo è chiaro : sono cotto.
Secondo me la discesa si compone di tre fattori: gambe, allenamento ed attitudine. Metteteci voi le proporzioni che volete ma andiamo attorno al 33% per tutte.
Delle tre, chiaramente si possono migliorare solo le prime due. Ma se proprio la terza manca, il distacco almeno non si conterà in secoli!!
Per quel che mi riguarda, più di una volta mi ricordo di recuperi in discesa, per il mio livello, miracolosi.
Un Portofino bello umido (2011?), con le pietre lastricate .... di verde muschio in cui scendendo a S.Fruttuoso avrò superato almeno 40 persone.
Un fangosissimo ed innevato Maremontana (quello, ahime, disgraziato dell'anno scorso) in cui sul fango si volava ridendo e pattinando (momenti di assoluta goduria)
In allenamento il trucco è .... allenarsi. E' inutile farsi il mazzo per salire ed allenarsi sul ripido e poi scendere caXXeggiando.
Quando si scende, lo si fà a manetta. Ogni volta di più.
Molti sanno a memoria quando ci mettono a salire da X a Y, ma non hanno idea del tempo da Y a X. Perché ?
Per me valgono i soliti ed ovvi principi: tenere sempre attaccato il cervello, passi rapidi, peso in avanti e "grinta". Se si scende con timore, si arretra e di conseguenza non solo si rallenta, ma si fatica il doppio.Si crocifiggono i quadricipiti.
Per esemplificare , il Rensen di sabato scorso.
Col Profeta, che piano non và, al primo discesone il solito recupero della miseria. Perchè siamo allenati e con "attitudine"
Ma al discesone "bastinchio" (il Faiallo? non ricordo) lenti come tartarughe per ... gambe di ghisa. Uno dei componenti ci aveva abbandonato!!
Infatti in fondo eravamo tristi come bambini ai quali hanno tolto il giocattolo preferito
Ciau!!!
P.S. Via i bastoncini. Sono anni che cerchiamo di spaccarli a Coppetti ad ogni discesa per evitarci di aspettarlo in fondo!!
Beh, che dire ? il titolo del Post secondo me è quasi quanto di più corretto ho letto. Basta riscriverlo come "talento ed allenamento"
Generalmente sono un tapascione ma in discesa mi superano ben pochi. E quando lo fanno il motivo è chiaro : sono cotto.
Secondo me la discesa si compone di tre fattori: gambe, allenamento ed attitudine. Metteteci voi le proporzioni che volete ma andiamo attorno al 33% per tutte.
Delle tre, chiaramente si possono migliorare solo le prime due. Ma se proprio la terza manca, il distacco almeno non si conterà in secoli!!
Per quel che mi riguarda, più di una volta mi ricordo di recuperi in discesa, per il mio livello, miracolosi.
Un Portofino bello umido (2011?), con le pietre lastricate .... di verde muschio in cui scendendo a S.Fruttuoso avrò superato almeno 40 persone.
Un fangosissimo ed innevato Maremontana (quello, ahime, disgraziato dell'anno scorso) in cui sul fango si volava ridendo e pattinando (momenti di assoluta goduria)
In allenamento il trucco è .... allenarsi. E' inutile farsi il mazzo per salire ed allenarsi sul ripido e poi scendere caXXeggiando.
Quando si scende, lo si fà a manetta. Ogni volta di più.
Molti sanno a memoria quando ci mettono a salire da X a Y, ma non hanno idea del tempo da Y a X. Perché ?
Per me valgono i soliti ed ovvi principi: tenere sempre attaccato il cervello, passi rapidi, peso in avanti e "grinta". Se si scende con timore, si arretra e di conseguenza non solo si rallenta, ma si fatica il doppio.Si crocifiggono i quadricipiti.
Per esemplificare , il Rensen di sabato scorso.
Col Profeta, che piano non và, al primo discesone il solito recupero della miseria. Perchè siamo allenati e con "attitudine"
Ma al discesone "bastinchio" (il Faiallo? non ricordo) lenti come tartarughe per ... gambe di ghisa. Uno dei componenti ci aveva abbandonato!!
Infatti in fondo eravamo tristi come bambini ai quali hanno tolto il giocattolo preferito
Ciau!!!
P.S. Via i bastoncini. Sono anni che cerchiamo di spaccarli a Coppetti ad ogni discesa per evitarci di aspettarlo in fondo!!
Re: Discesa: talento o allenamento?
Bravo Pelato ( in preda alla furia agonistica del Rensen non ti ho neanche chiesto come ti chiami), hai espresso gli stessi concetti che ho io ma che non riesco ad esprimere.
Sostanzialmente in discesa mi diverto un sacco. Ricordo il primo Santa Croce , nella discesa leggermente scivolosa tutti bestemmiavano ed io viaggiavo sopra le acque:-):-):-)
Sostanzialmente in discesa mi diverto un sacco. Ricordo il primo Santa Croce , nella discesa leggermente scivolosa tutti bestemmiavano ed io viaggiavo sopra le acque:-):-):-)
Ciao, Fabrizio P.
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Re: Discesa: talento o allenamento?
corro sia su pista e vado in montagna, tra l'altro corro dal 1970....però, la discesa non l'ho mai digeritaConte Ugolino wrote:amadablam wrote:antani wrote:Premessa:
parlo da persona baciata dalle divinità discesiste: molto semplicemente vedo che appena la discesa si fa ripida o sconnessa, stacco con naturalezza il 90% delle altre persone, mentre con l'altro 10% me la gioco spesso vittoriosamente. Tuttavia non si tratta semplicemente di talento, perché è molto importante l'allenamento. Per il momento tralascio gli aspetti più estremi e pericolosi (perché anche se la genetica mi ha aiutato, la assecondo con esercizi quali le ripetute su discese ripide che richiedono molta molta attenzione) e mi limito ad alcuni spunti:
1) La vista. Chi ha problemi di vista spesso ha più difficoltà in discesa (secondo me questo è un problema che se un campione come Trincheri non avesse, gli permetterebbe di giocarsela sulle ultra con i migliori al mondo). Usare gli occhiali non risolve tutto, anche perché se si appannano la situazione peggiora. Non so se con le lenti sia meglio.
2) Il tono muscolare. Generalmente chi fa molte salite dovrebbe già avere delle buone gambe, ma in discesa conta anche la muscolatura del bacino e del tronco.
3) Se una persona sa di essere più lenta in discesa, secondo me tende a sparare tutte le cartucce in salita, perciò arriva alla discesa più stanca e tende a usarla come una fase di recupero. Non è detto che sia una tattica sbagliata in una gara.
4) Se si ha paura, forse un buon uso dei bastoncini in discesa può aiutare (non so dire di più perché non li uso mai), specialmente se si è da soli e, giustamente, occorre essere più prudenti, soprattutto quando si è in luoghi isolati.
Per ora mi fermo, la parola agli altri.
P.S. Ci sono poi quelli come Olaf che sono baciati da 3 divinità: salita, discesa e pianura!
quoto......essendo pistaiola stradista ...NON sono abituata a correre bene in discesa......una volta (anni fa ) facevo allenamento su sentiero (salivo i monti di corsa, ma non gare trail..) ....piano piano ero migliorata, ma non c'è stato verso andavo e vado in salita...(sul piano ancora meglio )
secondo me è una questione di abitudine alla discesa e di "carattere".= provarci.............averne la motivazione e allora molli i freni....
Calma e gesso
Fossi una che fa corsa in pista e non va in montagna...
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Il resto me lo spieghi
su strada in discesa mi difendo....in montagna se scendo da una cima me la cavo anche con ramponi ai piedi e su sfsciume corro , su un sentiero NON c'è verso...rallento...però , ricordo , che quell'anno che mi ero data al trail in solitaria dopo mooolto allenamento iniziavo a correre bene in discesa.
Vi ricordo che da ben 24 anni corro con una placca e 6 chiodi in una caviglia, forse è questo che mi frena un poco...
forse se riprendessi il sentiero.....ci sto pensando da tempo ...ghe preovu poi te diggu
Namaste
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Eh ma così Antani mi fai arrossire anche perché tu non sei sicuramente da meno ..
Cmq la discesa che sia a piedi o con gli sci(la bici non l'ho mai provata)devi avercela ma va allenata...,io di sicuro non sono mai stato forte tecnicamente con gli sci(autodidatta ho imparato a sciare a 20 anni),ma nelle gare mi buttavo giù a uovo e se cadevo pazienza
Oltre ad avere una certa dose di incoscienza ci vuole molto allenamento alla resistenza,finchè mi sono potuto allenare in montagna almeno una volta a settimana,non ho mai avuto il problema dei dolori alle gambe post discesa(dopo le gare)ora,che causa lavoro,famiglia ecc il tempo a disposizione è calato ,succede che ,come alla Transgrancanaria,riesca ad andar bene finchè la discesa è tecnica,ma debba rallentare quando si incomincia a dover correre proprio perché le gambe mi fanno un male boia....
Non sono molto d'accordo sull'uso della tavoletta(anche se è meglio di niente),credo piuttosto,sia meglio ricavarsi un buco ognitanto e provare dove il fondo è davvero brutto perché il coraggio di buttarsi lo trovi solo provando e riprovando...io da bambino andavo spesso a trovare dei miei amici margari che passavano l'estate in val vermenagna e altri in val varaita,i miei erano disperati perché passavano la giornata a sperare che non precipitassimo in qualche burrone
Ora corro più che altro in collina con molto asfalto e poco sterrato,una volta al mese vado in toscana dalla suocera e allora riesco a fare un paio di uscite da 1000m ad iniziare dal prossimo We...ci vediamo quest'estate sui sentieri,non vedo l'ora
Cmq la discesa che sia a piedi o con gli sci(la bici non l'ho mai provata)devi avercela ma va allenata...,io di sicuro non sono mai stato forte tecnicamente con gli sci(autodidatta ho imparato a sciare a 20 anni),ma nelle gare mi buttavo giù a uovo e se cadevo pazienza
Oltre ad avere una certa dose di incoscienza ci vuole molto allenamento alla resistenza,finchè mi sono potuto allenare in montagna almeno una volta a settimana,non ho mai avuto il problema dei dolori alle gambe post discesa(dopo le gare)ora,che causa lavoro,famiglia ecc il tempo a disposizione è calato ,succede che ,come alla Transgrancanaria,riesca ad andar bene finchè la discesa è tecnica,ma debba rallentare quando si incomincia a dover correre proprio perché le gambe mi fanno un male boia....
Non sono molto d'accordo sull'uso della tavoletta(anche se è meglio di niente),credo piuttosto,sia meglio ricavarsi un buco ognitanto e provare dove il fondo è davvero brutto perché il coraggio di buttarsi lo trovi solo provando e riprovando...io da bambino andavo spesso a trovare dei miei amici margari che passavano l'estate in val vermenagna e altri in val varaita,i miei erano disperati perché passavano la giornata a sperare che non precipitassimo in qualche burrone
Ora corro più che altro in collina con molto asfalto e poco sterrato,una volta al mese vado in toscana dalla suocera e allora riesco a fare un paio di uscite da 1000m ad iniziare dal prossimo We...ci vediamo quest'estate sui sentieri,non vedo l'ora
l'importante non è partire,ma arrivare.
Re: Discesa: talento o allenamento?
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Ciao,
anche io rientro nei "lenti" nelle discese tecniche.
Ad esempio per salire sul Fasce dalla "T rovesciata" ho un personale poco inferiore ai 52 minuti, per scendere (ho provato solo una volta senza rischiare di ammazzarmi) ci sono stato circa 45 minuti!!!
Concordo sul fatto che la discesa vada allenata ma sicuramente un buona percentuale la fa "l'essere portati".
Ad esempio, ultimamente, ho fatto diverse gare con un amico. Abbiamo circa lo stesso livello di allenamento, lui nelle discese tecniche mi distanzia in pochi secondi di decine di metri, io per fortuna invece riesco a "tirarlo" nei tratti corribili, in salita e sulla resistenza dopo tanti km....quindi diciamo che ci compensiamo abbastanza.
Lui rispetto a me non si allena di più anzi, però ha questa ottima dote che riesce ad esprimere nelle discese tecniche.
Personalmente preferisco allenarmi bene sulle salite e nei tratti corribili, tralasciando di più le discese tecnciche per rischio di farsi male, tanto il mio obiettivo è comunque arrivare in fondo, non ho grandi velleità di classifica anche se ovviamente più arrivo avanti e più sono soddisfatto!
PS: ho letto solo a distanza di 2 anni questo post molto interessante ma sono iscritto da poco quindi perdonatemi
Ciao,
Dario
anche io rientro nei "lenti" nelle discese tecniche.
Ad esempio per salire sul Fasce dalla "T rovesciata" ho un personale poco inferiore ai 52 minuti, per scendere (ho provato solo una volta senza rischiare di ammazzarmi) ci sono stato circa 45 minuti!!!
Concordo sul fatto che la discesa vada allenata ma sicuramente un buona percentuale la fa "l'essere portati".
Ad esempio, ultimamente, ho fatto diverse gare con un amico. Abbiamo circa lo stesso livello di allenamento, lui nelle discese tecniche mi distanzia in pochi secondi di decine di metri, io per fortuna invece riesco a "tirarlo" nei tratti corribili, in salita e sulla resistenza dopo tanti km....quindi diciamo che ci compensiamo abbastanza.
Lui rispetto a me non si allena di più anzi, però ha questa ottima dote che riesce ad esprimere nelle discese tecniche.
Personalmente preferisco allenarmi bene sulle salite e nei tratti corribili, tralasciando di più le discese tecnciche per rischio di farsi male, tanto il mio obiettivo è comunque arrivare in fondo, non ho grandi velleità di classifica anche se ovviamente più arrivo avanti e più sono soddisfatto!
PS: ho letto solo a distanza di 2 anni questo post molto interessante ma sono iscritto da poco quindi perdonatemi
Ciao,
Dario
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Re: Discesa: talento o allenamento?
A mio modestissimo avviso non c'è niente da fare, le discese o le hai mentalmente o non le hai, certo puoi "allenarti",ma non cambia tanto perchè è estremamente difficile lavorare sul lato mentale, ( paura impostazione del passo ecc.) mentre su aspetti in cui conta maggiormente la preparazione fisico sportiva allora la cosa cambia radicalmente.
io personalmente le discese teniche e lunghe non le amo affatto.
In più vedersi superare all'ultimo da chi per quasi tutta la gara hai tenuto dietro fa anche un pò girare....
io personalmente le discese teniche e lunghe non le amo affatto.
In più vedersi superare all'ultimo da chi per quasi tutta la gara hai tenuto dietro fa anche un pò girare....
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Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Quando si è a un certo livello migliorare gli aspetti (e magari i propri punti deboli) della corsa diventa importante.
Andando al very top mi viene in mente Zach Miller sull'ultimo UTMB dove regolarmente perdeva in discesa nei confronti dei suoi competitor (poi è comunque saltato). Ma mi viene in mente anche il buon Blackmagic che in questi ultimi 2 anni ha fatto un gran lavoro anche sulle discese per aggiungere competitività alla sua gà ottima preparazione.
Andando al very top mi viene in mente Zach Miller sull'ultimo UTMB dove regolarmente perdeva in discesa nei confronti dei suoi competitor (poi è comunque saltato). Ma mi viene in mente anche il buon Blackmagic che in questi ultimi 2 anni ha fatto un gran lavoro anche sulle discese per aggiungere competitività alla sua gà ottima preparazione.
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Lo sapevo...ce stai a ricasca´...argento wrote:Ma mi viene in mente anche il buon Blackmagic che in questi ultimi 2 anni ha fatto un gran lavoro anche sulle discese per aggiungere competitività alla sua gà ottima preparazione.
Re: Discesa: talento o allenamento?
Mi hai beccato!Manu81 wrote:Lo sapevo...ce stai a ricasca´...argento wrote:Ma mi viene in mente anche il buon Blackmagic che in questi ultimi 2 anni ha fatto un gran lavoro anche sulle discese per aggiungere competitività alla sua gà ottima preparazione.
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Occhio che quest´anno hai un rivale molto agguerrito, che ha pure già indirettamente ammesso di averlo durissimo.argento wrote:Mi hai beccato!Manu81 wrote:Lo sapevo...ce stai a ricasca´...argento wrote:Ma mi viene in mente anche il buon Blackmagic che in questi ultimi 2 anni ha fatto un gran lavoro anche sulle discese per aggiungere competitività alla sua gà ottima preparazione.
Io vado a prendere i pop-corn...