serena wrote:Volevo sottoporvi un quesito...o, meglio, condividere con voi un problema che ho riscontrato nel corso degli ultimi allenamenti.
Io non so correre in discesa.
Scendere non mi è mai piaciuto, nemmeno da escursionista e questa ritrosia psicologica nei confronti della discesa non aiuta ad affrontarla correttamente.
Però ...non è solo un fatto psicologico.
Io non sono proprio capace.
Non sono capace e ho anche paura.
Mentre in salita se sono allenata vado più o meno come tutti ...in discesa non c'è verso, non solo non corro ....non vado nemmeno ad un passo che si possa definire "svelto".
Mi sono accorta che quando sono stanca rallento ulteriormente.
Inizialmente pensavo che l'importante è andare in salita ...che poi in qualche modo si scende.
Però ...non è così .......soprattutto se si affrontano dislivelli importanti ....
La discesa è un fattore nel trail
Non solo dal punto di vista della "performance" (che sarebbe il meno...) ma soprattutto dal punto di vista della propria integrità fisica .....
Ad ogni D+ corrisponde un D- uguale e contrario (purtroppo)....
Qualcuno ha riscontrato questo tipo di problema, almeno all'inizio? Oppure vi è venuto tutto spontaneo?
Io per il momento non trovo una soluzione. L'unica soluzione che trovo è ....non correre in discesa
Ho anche notato che quando sono da sola (quasi sempre) ...peggioro notevolmente.....
Mi piacerebbe poter incolpare le scarpe ma temo che non sia proprio colpa delle scarpe
Discesa: talento o allenamento?
Moderators: Moderatori, Moderatori di sezione (Corsa in montagna)
Discesa: talento o allenamento?
Mi permetto di aprire un topic specifico riportando quello che Serena ha scritto altrove:
Re: Discesa: talento o allenamento?
Premessa:
parlo da persona baciata dalle divinità discesiste: molto semplicemente vedo che appena la discesa si fa ripida o sconnessa, stacco con naturalezza il 90% delle altre persone, mentre con l'altro 10% me la gioco spesso vittoriosamente. Tuttavia non si tratta semplicemente di talento, perché è molto importante l'allenamento. Per il momento tralascio gli aspetti più estremi e pericolosi (perché anche se la genetica mi ha aiutato, la assecondo con esercizi quali le ripetute su discese ripide che richiedono molta molta attenzione) e mi limito ad alcuni spunti:
1) La vista. Chi ha problemi di vista spesso ha più difficoltà in discesa (secondo me questo è un problema che se un campione come Trincheri non avesse, gli permetterebbe di giocarsela sulle ultra con i migliori al mondo). Usare gli occhiali non risolve tutto, anche perché se si appannano la situazione peggiora. Non so se con le lenti sia meglio.
2) Il tono muscolare. Generalmente chi fa molte salite dovrebbe già avere delle buone gambe, ma in discesa conta anche la muscolatura del bacino e del tronco.
3) Se una persona sa di essere più lenta in discesa, secondo me tende a sparare tutte le cartucce in salita, perciò arriva alla discesa più stanca e tende a usarla come una fase di recupero. Non è detto che sia una tattica sbagliata in una gara.
4) Se si ha paura, forse un buon uso dei bastoncini in discesa può aiutare (non so dire di più perché non li uso mai), specialmente se si è da soli e, giustamente, occorre essere più prudenti, soprattutto quando si è in luoghi isolati.
Per ora mi fermo, la parola agli altri.
P.S. Ci sono poi quelli come Olaf che sono baciati da 3 divinità: salita, discesa e pianura!
parlo da persona baciata dalle divinità discesiste: molto semplicemente vedo che appena la discesa si fa ripida o sconnessa, stacco con naturalezza il 90% delle altre persone, mentre con l'altro 10% me la gioco spesso vittoriosamente. Tuttavia non si tratta semplicemente di talento, perché è molto importante l'allenamento. Per il momento tralascio gli aspetti più estremi e pericolosi (perché anche se la genetica mi ha aiutato, la assecondo con esercizi quali le ripetute su discese ripide che richiedono molta molta attenzione) e mi limito ad alcuni spunti:
1) La vista. Chi ha problemi di vista spesso ha più difficoltà in discesa (secondo me questo è un problema che se un campione come Trincheri non avesse, gli permetterebbe di giocarsela sulle ultra con i migliori al mondo). Usare gli occhiali non risolve tutto, anche perché se si appannano la situazione peggiora. Non so se con le lenti sia meglio.
2) Il tono muscolare. Generalmente chi fa molte salite dovrebbe già avere delle buone gambe, ma in discesa conta anche la muscolatura del bacino e del tronco.
3) Se una persona sa di essere più lenta in discesa, secondo me tende a sparare tutte le cartucce in salita, perciò arriva alla discesa più stanca e tende a usarla come una fase di recupero. Non è detto che sia una tattica sbagliata in una gara.
4) Se si ha paura, forse un buon uso dei bastoncini in discesa può aiutare (non so dire di più perché non li uso mai), specialmente se si è da soli e, giustamente, occorre essere più prudenti, soprattutto quando si è in luoghi isolati.
Per ora mi fermo, la parola agli altri.
P.S. Ci sono poi quelli come Olaf che sono baciati da 3 divinità: salita, discesa e pianura!
Re: Discesa: talento o allenamento?
Mia sensazione e curiosità: oltre alla preparazione specifica che sicuramente ci vuole, conta avere iniziato da ragazzini ad affrontare certi percorsi? Magari è una mia idea ma certe cose si imparano bene da piccoli!
Ogni vita dovrebbe avere almeno sette gatti!
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
La vita è una trappola mortale, non ne usciremo vivi.
Re: Discesa: talento o allenamento?
secondo me sono determinanti il coraggio e le ginocchia buone... finche queste reggono me la cavo abbastanza
It's only through changes that we grow
Re: Discesa: talento o allenamento?
È fondamentale, non a caso, se ricordo bene quello che mi disse qualche anno fa, sia io che Olaf eravamo di quei bambini che in discesa sparivano dalla vista dei genitori. Però è anche vero che non tutti i bambini piazzati su una discesa sono veloci.argento wrote:Mia sensazione e curiosità: oltre alla preparazione specifica che sicuramente ci vuole, conta avere iniziato da ragazzini ad affrontare certi percorsi? Magari è una mia idea ma certe cose si imparano bene da piccoli!
Re: Discesa: talento o allenamento?
anche ginocchia e caviglie buone sono fondamentali e per quelle conta davvero tanto la natura (oltre a non aver giocato a calcio!)same wrote:secondo me sono determinanti il coraggio e le ginocchia buone... finche queste reggono me la cavo abbastanza
Re: Discesa: talento o allenamento?
completamente d'accordo con tutto ciò che scrive Antani, confermo riguardo il discorso vista che le lenti a contatto siano di grande aiuto,anzi annullano il problema.
Personalmente senza una fascia o bandana che impedisce al sudore di andare negli occhi ed un paio di occhiali da sole, o trasparenti in caso di luce scarsa, io faccio parecchia fatica perchè mi lacrimano gli occhi e spesso, sarò sfortunato, mi è entrato qualche moscerino negli occhi...
aggiungo anche che secondo me la mountain bike aiuta parecchio a migliorare sia i riflessi che la scelta delle traiettorie
Personalmente senza una fascia o bandana che impedisce al sudore di andare negli occhi ed un paio di occhiali da sole, o trasparenti in caso di luce scarsa, io faccio parecchia fatica perchè mi lacrimano gli occhi e spesso, sarò sfortunato, mi è entrato qualche moscerino negli occhi...
aggiungo anche che secondo me la mountain bike aiuta parecchio a migliorare sia i riflessi che la scelta delle traiettorie
Re: Discesa: talento o allenamento?
Talento allenato
Re: Discesa: talento o allenamento?
A me correre in discesa viene spontaneo, anzi faccio piu' fatica a camminare che a correre.
E' sempre stato cosi' da quando ero a bambino a quando facevo gite escursionistiche.
Dal punto di vista infortuni , ho preso piu' storte camminando che correndo ed anche le ginocchia mi fanno piu' male se freno troppo.
Tutto questo ai miei livelli nella pancia bassa del gruppo
E' sempre stato cosi' da quando ero a bambino a quando facevo gite escursionistiche.
Dal punto di vista infortuni , ho preso piu' storte camminando che correndo ed anche le ginocchia mi fanno piu' male se freno troppo.
Tutto questo ai miei livelli nella pancia bassa del gruppo
Ciao, Fabrizio P.
Re: Discesa: talento o allenamento?
Non avevo mai pensato al fattore vista.antani wrote:Premessa:
parlo da persona baciata dalle divinità discesiste: molto semplicemente vedo che appena la discesa si fa ripida o sconnessa, stacco con naturalezza il 90% delle altre persone, mentre con l'altro 10% me la gioco spesso vittoriosamente. Tuttavia non si tratta semplicemente di talento, perché è molto importante l'allenamento. Per il momento tralascio gli aspetti più estremi e pericolosi (perché anche se la genetica mi ha aiutato, la assecondo con esercizi quali le ripetute su discese ripide che richiedono molta molta attenzione) e mi limito ad alcuni spunti:
1) La vista. Chi ha problemi di vista spesso ha più difficoltà in discesa (secondo me questo è un problema che se un campione come Trincheri non avesse, gli permetterebbe di giocarsela sulle ultra con i migliori al mondo). Usare gli occhiali non risolve tutto, anche perché se si appannano la situazione peggiora. Non so se con le lenti sia meglio.
2) Il tono muscolare. Generalmente chi fa molte salite dovrebbe già avere delle buone gambe, ma in discesa conta anche la muscolatura del bacino e del tronco.
3) Se una persona sa di essere più lenta in discesa, secondo me tende a sparare tutte le cartucce in salita, perciò arriva alla discesa più stanca e tende a usarla come una fase di recupero. Non è detto che sia una tattica sbagliata in una gara.
4) Se si ha paura, forse un buon uso dei bastoncini in discesa può aiutare (non so dire di più perché non li uso mai), specialmente se si è da soli e, giustamente, occorre essere più prudenti, soprattutto quando si è in luoghi isolati.
Per ora mi fermo, la parola agli altri.
P.S. Ci sono poi quelli come Olaf che sono baciati da 3 divinità: salita, discesa e pianura!
Io in effetti non vedo benissimo (infatti ad esempio per lavorare al pc o per guidare uso gli occhiali).
Per fare sport non uso gli occhiali perché si appannano e le lenti a contatto non le sopporto....
Per quanto riguarda il tono muscolare, quest'anno ho fatto molto lavoro anche in palestra che mi ha aiutato ma....sotto altri punti di vista....non da questo punto di vista purtroppo...
Anzi ..da quando sono caduta la scorsa estate....sono ulteriormente peggiorata (credo più che altro per ragioni psicologiche....visto che non sono caduta in discesa ma su pianeggiante sterrato)
I bastoncini un po' mi aiutano. Li uso sempre e in effetti mi aiutano perché mi danno un po' di sicurezza (infatti quando - come adesso- praticamente non posso utilizzarli .....eh...sono dolori......). Però ...non si parla comunque di correre ....semplicemente di scendere ad un passo un po' più svelto....
Secondo me in senso generale è importante avere iniziato a fare sport da piccoliargento wrote:Mia sensazione e curiosità: oltre alla preparazione specifica che sicuramente ci vuole, conta avere iniziato da ragazzini ad affrontare certi percorsi? Magari è una mia idea ma certe cose si imparano bene da piccoli!
Mia sensazione e curiosità: oltre alla preparazione specifica che sicuramente ci vuole, conta avere iniziato da ragazzini ad affrontare certi percorsi? Magari è una mia idea ma certe cose si imparano bene da piccoli!
Io ero una bambina grassa e goffa, non ho mai fatto sport e non ne sentivo la mancanza. I miei da questo punto di vista non hanno insistito ...
Effettivamente da grande hai più paura.......
Io ad esempio non ho mai imparato a sciare bene e comunque sono convita del fatto che sono spesso piena di dolori proprio per il fatto che da piccola lo sforzo maggiore che facevo era sollevare la forchetta....
Mi sa che nella pancia bassa del gruppo sia ancora più importante essere svelti in discesaFish67 wrote:A me correre in discesa viene spontaneo, anzi faccio piu' fatica a camminare che a correre.
E' sempre stato cosi' da quando ero a bambino a quando facevo gite escursionistiche.
Dal punto di vista infortuni , ho preso piu' storte camminando che correndo ed anche le ginocchia mi fanno piu' male se freno troppo.
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A me correre in discesa viene spontaneo, anzi faccio piu' fatica a camminare che a correre.
E' sempre stato cosi' da quando ero a bambino a quando facevo gite escursionistiche.
Dal punto di vista infortuni , ho preso piu' storte camminando che correndo ed anche le ginocchia mi fanno piu' male se freno troppo.
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Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Non rientro sicuramente nel novero dei talenti in discesa, anzi. Sono sempre stato abbastanza inchiodato, o comunque in discesa spesso mi staccano o recuperano.
Kilian dice che le gare si vincono in salita... ma si perdono in discesa. Quindi ho cercato un minimo di rimediare. Come diceva Ale, anche la discesa va allenata, non puoi dire "ok in allenamento vado tranquillo e salvo le ginocchia poi in gara sparo", semplicemente non funziona.
Un po'guidato da MC, che in discesa ha talento naturale, mi sono sforzato di migliorare ed è tuttora la parte che curo di più quando corro ripetendomi i seguenti punti:
- guardare lontano: questo è essenziale, si nota la differenza in maniera sensibile e si è molto più reattivi
- tenere il baricentro lievemente avanzato: non sbilanciarsi in avanti, ma stare attenti a non rimanere "seduti", anche questo ti fa naturalmente accellerare
- impattare con i piedi sotto al corpo: aumenta le cadenze e riduce l'effetto frenante dei passi lunghi
- alzare le ginocchia ed evitare di trascinare i piedi recuperando bene: permette di passare gli ostacoli senza dover frenare o sbilanciarmi.
Ci aggiungo di allargare un pelo le braccia ed evitare di sbilanciarmi di lato e vado. Non benissimo, ma sicuramente meglio di una volta. Dove sono ancora in difetto, è nelle vere discese tecniche perchè non ho reale dimestichezza col terreno.
Poi ci sono piccole finezze se so di dovermela giocare con un discesista... ma queste sono tattiche segretissime
Per tornare al punto principale, un po'è talento perchè una certa scioltezza devi avercela innata. Ma l'allenamento fa davvero tanto, anche perchè con il solo talento vai veloce ma "finisci" le gambe così in fretta che spesso uno meno talentuoso ti prenderà entro fine discesa... E questo i discesisti non lo mettono sempre in conto...
Kilian dice che le gare si vincono in salita... ma si perdono in discesa. Quindi ho cercato un minimo di rimediare. Come diceva Ale, anche la discesa va allenata, non puoi dire "ok in allenamento vado tranquillo e salvo le ginocchia poi in gara sparo", semplicemente non funziona.
Un po'guidato da MC, che in discesa ha talento naturale, mi sono sforzato di migliorare ed è tuttora la parte che curo di più quando corro ripetendomi i seguenti punti:
- guardare lontano: questo è essenziale, si nota la differenza in maniera sensibile e si è molto più reattivi
- tenere il baricentro lievemente avanzato: non sbilanciarsi in avanti, ma stare attenti a non rimanere "seduti", anche questo ti fa naturalmente accellerare
- impattare con i piedi sotto al corpo: aumenta le cadenze e riduce l'effetto frenante dei passi lunghi
- alzare le ginocchia ed evitare di trascinare i piedi recuperando bene: permette di passare gli ostacoli senza dover frenare o sbilanciarmi.
Ci aggiungo di allargare un pelo le braccia ed evitare di sbilanciarmi di lato e vado. Non benissimo, ma sicuramente meglio di una volta. Dove sono ancora in difetto, è nelle vere discese tecniche perchè non ho reale dimestichezza col terreno.
Poi ci sono piccole finezze se so di dovermela giocare con un discesista... ma queste sono tattiche segretissime
Per tornare al punto principale, un po'è talento perchè una certa scioltezza devi avercela innata. Ma l'allenamento fa davvero tanto, anche perchè con il solo talento vai veloce ma "finisci" le gambe così in fretta che spesso uno meno talentuoso ti prenderà entro fine discesa... E questo i discesisti non lo mettono sempre in conto...
Re: Discesa: talento o allenamento?
questa girava in ambiente mtb quando killian portava ancora il pannolinoBlackMagic wrote:Kilian dice che le gare si vincono in salita... ma si perdono in discesa
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Hahahhahaha secondo me la attribuiscono a turno a quasi tutti i runner, bikers, skialper, monopattinisti, portatori dei Cristi, pellegrini, scalatori e giocatori di biglie.adrian wrote:questa girava in ambiente mtb quando killian portava ancora il pannolinoBlackMagic wrote:Kilian dice che le gare si vincono in salita... ma si perdono in discesa
Re: Discesa: talento o allenamento?
Infatti secondo me non funziona.BlackMagic wrote:Kilian dice che le gare si vincono in salita... ma si perdono in discesa. Quindi ho cercato un minimo di rimediare. Come diceva Ale, anche la discesa va allenata, non puoi dire "ok in allenamento vado tranquillo e salvo le ginocchia poi in gara sparo", semplicemente non funziona.
Forse può funzionare se fai una gara corta dove anche la discesa è corta (sia in termini di km che in termini di dislivello......)....forse in quel caso lì ti basta il coraggio ....
A me forse manca un po' anche quello ........non provo nemmeno perché do per scontato che cadrò ....
Il fatto di essere quasi sempre da sola non mi aiuta, quando mi alleno con qualcuno vado un pelo meglio anche in discesa (boh...forse per emulazione....)
Quando le gambe sono più stanche non riesco a correre nemmeno se mi impegno (ad es.quando torno dall'Alpesisa non riesco a correre nemmeno nei tornanti in discesa del Diamante........dove credo corrano quasi tutti.......)
Comunque i difetti che hai elencato io ce li ho tutti:
- non guardo in avanti, mi guardo i piedi
- non sollevo le ginocchia
- sto col busto arretrato
- non allargo le braccia
Dove impattano i piedi onestamente non lo so .......
Naturalmente parliamo di discese tutto sommato corribili. Nelle discese tecniche queste considerazioni non valgono perché cammino. Piano. Aiutandomi con i bastoncini e nominando uno per uno tutti i santi del paradiso...
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
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F. NIETZSCHE
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
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Re: Discesa: talento o allenamento?
ahah pensa che io corro sempre giù dal sentiero diretto... un giorno o l'altro arrivo in fondo rotolandoserena wrote:ad es.quando torno dall'Alpesisa non riesco a correre nemmeno nei tornanti in discesa del Diamante........dove credo corrano quasi tutti...
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Re: Discesa: talento o allenamento?
il sentiero diretto del Diamante è uno di quei posti dove....scendo nominando diverse decine di santisame wrote:ahah pensa che io corro sempre giù dal sentiero diretto... un giorno o l'altro arrivo in fondo rotolandoserena wrote:ad es.quando torno dall'Alpesisa non riesco a correre nemmeno nei tornanti in discesa del Diamante........dove credo corrano quasi tutti...
(solo diverse decine perché per fortuna è breve....)
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
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Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Sempre il sentiero diretto!same wrote:ahah pensa che io corro sempre giù dal sentiero diretto... un giorno o l'altro arrivo in fondo rotolandoserena wrote:ad es.quando torno dall'Alpesisa non riesco a correre nemmeno nei tornanti in discesa del Diamante........dove credo corrano quasi tutti...
Di solito anche in salita.
Re: Discesa: talento o allenamento?
si, anche io... un giorno o l'altro voglio provare i tornantiantani wrote:Sempre il sentiero diretto!same wrote:ahah pensa che io corro sempre giù dal sentiero diretto... un giorno o l'altro arrivo in fondo rotolandoserena wrote:ad es.quando torno dall'Alpesisa non riesco a correre nemmeno nei tornanti in discesa del Diamante........dove credo corrano quasi tutti...
Di solito anche in salita.
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Ultimamente sono giunto a questa lapalissiana conclusione degna di Catalano: "Va bene, la tecnica, va bene la tattica, va bene l'alimentazione, va bene la discesa, ma il trail, prima di tutto, è questione di andare come delle bestie in salita"BlackMagic wrote: Kilian dice che le gare si vincono in salita... ma si perdono in discesa. Quindi ho cercato un minimo di rimediare. Come diceva Ale, anche la discesa va allenata, non puoi dire "ok in allenamento vado tranquillo e salvo le ginocchia poi in gara sparo", semplicemente non funziona.
Re: Discesa: talento o allenamento?
Confesso che a volte, se son stanco, faccio i tornanti persino in discesa!same wrote:si, anche io... un giorno o l'altro voglio provare i tornantiantani wrote:Sempre il sentiero diretto!same wrote:ahah pensa che io corro sempre giù dal sentiero diretto... un giorno o l'altro arrivo in fondo rotolandoserena wrote:ad es.quando torno dall'Alpesisa non riesco a correre nemmeno nei tornanti in discesa del Diamante........dove credo corrano quasi tutti...
Di solito anche in salita.
Re: Discesa: talento o allenamento?
antani wrote:Confesso che a volte, se son stanco, faccio i tornanti persino in discesa!same wrote:si, anche io... un giorno o l'altro voglio provare i tornantiantani wrote:Sempre il sentiero diretto!same wrote:ahah pensa che io corro sempre giù dal sentiero diretto... un giorno o l'altro arrivo in fondo rotolandoserena wrote:ad es.quando torno dall'Alpesisa non riesco a correre nemmeno nei tornanti in discesa del Diamante........dove credo corrano quasi tutti...
Di solito anche in salita.
Io faccio quasi sempre i tornanti....
In salita perché nel sentiero diretto ...io mica corro (cammino molto veloce, quello sì..ma non corro..)
In discesa perché di sicuro il tecnico non me lo cerco ecco......
Poi ovvio...quando devo scendere verso Trensasco .....là ....non c'è niente da fare ..è ripido e antipatico e scivoloso ma non c'è mica altro modo......
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Re: Discesa: talento o allenamento?
in salita cammino anche io, forse partendo dal colle potrei provare a correre fino in cima ma solitamente arrivo da casa... e se va bene riesco a correrne soltanto un pezzetto...serena wrote: Io faccio quasi sempre i tornanti....
In salita perché nel sentiero diretto ...io mica corro (cammino molto veloce, quello sì..ma non corro..)
comunque preferisco così che fare i tornanti
Last edited by same on Fri May 02, 2014 15:56, edited 1 time in total.
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Secondo me è meglio non usarli i bastoncini in discesa... porta un certo imbarazzo quando non li hai, poi migliori l'equilibrio e sei più pronto con le mani su roccette e così via.
Re: Discesa: talento o allenamento?
Io nelle ultime uscite non riesco ad usarli correttamente x via di un problema al torace (non mi ci posso appoggiare ) e nelle discese un po più ripide non sto in piedi. .Stefs wrote:Secondo me è meglio non usarli i bastoncini in discesa... porta un certo imbarazzo quando non li hai, poi migliori l'equilibrio e sei più pronto con le mani su roccette e così via.
Sicuramente non aiutano a migliorare il senso dell equilibrio...a me danno sicurezza ...
È come andare in bicicletta con le rotelle. ...almeno non cadi. ..
Lo scorso anno x un po ho provato a non usarli almeno nei giri brevi ....
Sono un viandante, un valicatore di monti.
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Potranno essere utili gli esercizi con la tavoletta propriocettiva o.....serve a niente? ???
Sono un viandante, un valicatore di monti.
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Re: Discesa: talento o allenamento?
I bastoncini in discesa sono un impaccio esagerato, la tecnica è sicuramente innata, buone articolazioni e allenamento fanno il resto.
Poi boh .....
Già da bambino ho sempre corso in discesa, diventando grazie all'incoscenza anche esagerato, i tornanti in discesa non sono mai esistiti. Non ho mai avuto difficoltà, anche quando ho cominciato con le prime gare di trail, anche se nelle retrovie, recuperavo parecchie posizioni in discesa.
Poi con il passare del tempo e migliorando in velocità in salita, mi sono reso conto che invece in discesa ( che pensavo fosse il mio pezzo forte) venivo passato spesso e volentieri. Vuoi per mancanza di allenamento, vuoi per la paura di volare, o forse perché mi sentivo troppo sulle ginocchia. Mi sono così adattato ad una velocità di crociera diversa da quella che avevo conosciuto in gioventù.
Poi boh .....
Già da bambino ho sempre corso in discesa, diventando grazie all'incoscenza anche esagerato, i tornanti in discesa non sono mai esistiti. Non ho mai avuto difficoltà, anche quando ho cominciato con le prime gare di trail, anche se nelle retrovie, recuperavo parecchie posizioni in discesa.
Poi con il passare del tempo e migliorando in velocità in salita, mi sono reso conto che invece in discesa ( che pensavo fosse il mio pezzo forte) venivo passato spesso e volentieri. Vuoi per mancanza di allenamento, vuoi per la paura di volare, o forse perché mi sentivo troppo sulle ginocchia. Mi sono così adattato ad una velocità di crociera diversa da quella che avevo conosciuto in gioventù.
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Mi pare di aver notato che in linea di massima i trailer che ne arrivano dalla corsa su strada in discesa (sul brutto) sono più lenti di quelli che ne arrivano dall'escursionismo/alpinismo, come me. Parlo di trailer a pari livello, quelli che vedo intorno a me. Forse perchè nel secondo caso si sa dove mettere i piedi in base all'esperienza su sentiero...
Diverso invece se parliamo di discesa dolce e battuta. Li non c'è verso, chi è abituato a correre spesso e veloce, vola. Ed io resto piantato. A volte in allenamento mi diverto ad andare velocissimo in quei tratti, e mi riesce anche, però mi stanco subito. Non potrei tenere un passo del genere più di 5 minuti!!
Di sicuro in discesa ci vuole un po di talento, un po di coraggio, un po di abitudine ed anche tono muscolare. E' un mix di tutto.
Io non sono veloce in discesa, forse un po' meglio sul "molto tecnico", però da quando ho seguito il banale consiglio di Black di fare i passi corti e veloci, son migliorato molto.
Diverso invece se parliamo di discesa dolce e battuta. Li non c'è verso, chi è abituato a correre spesso e veloce, vola. Ed io resto piantato. A volte in allenamento mi diverto ad andare velocissimo in quei tratti, e mi riesce anche, però mi stanco subito. Non potrei tenere un passo del genere più di 5 minuti!!
Di sicuro in discesa ci vuole un po di talento, un po di coraggio, un po di abitudine ed anche tono muscolare. E' un mix di tutto.
Io non sono veloce in discesa, forse un po' meglio sul "molto tecnico", però da quando ho seguito il banale consiglio di Black di fare i passi corti e veloci, son migliorato molto.
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Re: Discesa: talento o allenamento?
Tanta attitudine, un po' di allenamento, e un buon "piede"... quello ti aiuta un sacco soprattutto nel brutto ad adattarti al terreno...
So che potremmo star qua a discutere in eterno ma i bastoncini in discesa io li uso eccome... è come avere due appoggi in più sia come ripartizione della frenata sia a livello di equilibrio... non è banale imparare a sfruttarli ma soprattutto sul lungo e nel tecnico aiutano; è chiaro che in un discesone sterrato di media pendenza te li tieni in mano anche se, se sei stanco, li usi anche li...
So che potremmo star qua a discutere in eterno ma i bastoncini in discesa io li uso eccome... è come avere due appoggi in più sia come ripartizione della frenata sia a livello di equilibrio... non è banale imparare a sfruttarli ma soprattutto sul lungo e nel tecnico aiutano; è chiaro che in un discesone sterrato di media pendenza te li tieni in mano anche se, se sei stanco, li usi anche li...
Re: Discesa: talento o allenamento?
Io ho iniziato molto prima ad andare in montagna che a correre ....Pazzaura wrote:Mi pare di aver notato che in linea di massima i trailer che ne arrivano dalla corsa su strada in discesa (sul brutto) sono più lenti di quelli che ne arrivano dall'escursionismo/alpinismo, come me. Parlo di trailer a pari livello, quelli che vedo intorno a me. Forse perchè nel secondo caso si sa dove mettere i piedi in base all'esperienza su sentiero...
Ho sempre avuto una certa difficoltà nella discesa, anche a livello escursionistico.
Non mi piace...sono lenta e anche psicologicamente patisco...
Stamattina credo di avere stabilito un record: sono stata sul Fasce e ci ho messo più tempo per scendere che per salire. Per la precisione un minuto in più
E non mi sono sforzata di andare piano ....anzi ......cercavo di andare almeno a passo svelto ....
Da quando sono caduta la situazione è peggiorata perché adesso ho anche paura
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Beh ma tu sei un caso umano...
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Dai ....però in discesa mi sono fermata a fare qualche foto ....in fondo non ci ero mai stata......Pazzaura wrote:Beh ma tu sei un caso umano...
Quindi qualche minuto l'ho perso
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Ecco diciamo che se vuoi allenare la discesa non cominci con la T rovesciata.... soprattutto la parte alta prima del Moro è bella tosta, sotto puoi lasciare un po' andare ma la devi conoscere...
Re: Discesa: talento o allenamento?
Io invece ho fatto più fatica dopo il Moro .....forse perché il terreno era ancora umido per via della pioggia di ieri.......bale77 wrote:Ecco diciamo che se vuoi allenare la discesa non cominci con la T rovesciata.... soprattutto la parte alta prima del Moro è bella tosta, sotto puoi lasciare un po' andare ma la devi conoscere...
Sono un viandante, un valicatore di monti.
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Beh se è umido diventa impegnativa anche quella soprattutto se cerchi di andare piano.
Re: Discesa: talento o allenamento?
Comunque l'ho trovata un po' antipatica come discesa ....in senso generale...bale77 wrote:Beh se è umido diventa impegnativa anche quella soprattutto se cerchi di andare piano.
La salita per me è una delle più belle di Genova....però........se conoscessi meglio la zona....cercherei un percorso alternativo per scendere (confesso che per un attimo ho pensato alla strada provinciale....)
Sono un viandante, un valicatore di monti.
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Complimenti ! Eccolo li che già mi smentisce.bale77 wrote:Tanta attitudine, un po' di allenamento, e un buon "piede"... quello ti aiuta un sacco soprattutto nel brutto ad adattarti al terreno...
So che potremmo star qua a discutere in eterno ma i bastoncini in discesa io li uso eccome... è come avere due appoggi in più sia come ripartizione della frenata sia a livello di equilibrio... non è banale imparare a sfruttarli ma soprattutto sul lungo e nel tecnico aiutano; è chiaro che in un discesone sterrato di media pendenza te li tieni in mano anche se, se sei stanco, li usi anche li...
Io non riesco proprio ad usarli se non per camminare. E poi correndo ho il terrore che mi si infilino in mezzo alle gambe
“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
Proverbio Tuareg
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Guarda...di fastidio ne danno finchè ne vuoi ma per me al momento in discesa fanno la differenza tra stare in piedi e ruzzolare a valle...giobibo wrote:Complimenti ! Eccolo li che già mi smentisce.bale77 wrote:Tanta attitudine, un po' di allenamento, e un buon "piede"... quello ti aiuta un sacco soprattutto nel brutto ad adattarti al terreno...
So che potremmo star qua a discutere in eterno ma i bastoncini in discesa io li uso eccome... è come avere due appoggi in più sia come ripartizione della frenata sia a livello di equilibrio... non è banale imparare a sfruttarli ma soprattutto sul lungo e nel tecnico aiutano; è chiaro che in un discesone sterrato di media pendenza te li tieni in mano anche se, se sei stanco, li usi anche li...
Io non riesco proprio ad usarli se non per camminare. E poi correndo ho il terrore che mi si infilino in mezzo alle gambe
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Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Si, si anche per me fanno la differenza se li usassi andrei lungo a terra
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Proverbio Tuareg
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Re: Discesa: talento o allenamento?
Oggi mi è venuta in mente questa tua affermazione.antani wrote:Premessa:
parlo da persona baciata dalle divinità discesiste: molto semplicemente vedo che appena la discesa si fa ripida o sconnessa, stacco con naturalezza il 90% delle altre persone, mentre con l'altro 10% me la gioco spesso vittoriosamente.
Le divinità discesiste mi odiano...ogni volta che provo a correre in discesa subito prendo come minimo una storta
Comunque cerco di sforzarmi...almeno nelle discese corribili.......
Psicologicamente faccio più fatica che in salita.......mi stanco da matti in discesa .....
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
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Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
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Re: Discesa: talento o allenamento?
A me gli occhiali con lenti trasparenti servono soprattutto d'inverno, quando la temperatura è prossima allo zero anche a me lacrimano gli occhi.Emi wrote: Personalmente senza una fascia o bandana che impedisce al sudore di andare negli occhi ed un paio di occhiali da sole, o trasparenti in caso di luce scarsa, io faccio parecchia fatica perchè mi lacrimano gli occhi e spesso, sarò sfortunato, mi è entrato qualche moscerino negli occhi...
aggiungo anche che secondo me la mountain bike aiuta parecchio a migliorare sia i riflessi che la scelta delle traiettorie
Condivido pure il giudizio sulla mountain bike, anche se non sono un praticante. Penso che anche lo scialpinismo aiuti, sia dal punto di vista tecnico che da quello muscolare.