C.A.I. parliamone un pò
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C.A.I. parliamone un pò
..Club Alpino Italiano...va bene così com'è? Come lo vorreste?? Parliamone nel bene e nel male, avanti dite la Vs..... (non siate timidi)
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Re: C.A.I. parliamone un pò
Io non sono socio CAI, non l'ho mai frequentato .....amadablam wrote:..Club Alpino Italiano...va bene così com'è? Come lo vorreste?? Parliamone nel bene e nel male, avanti dite la Vs..... (non siate timidi)
Posso averne un'impressione ricavata dai racconti di altri ma non posso avere un'opinione mia ......
Devo quindi astenermi dal commentare perché non mi piace dare giudizi su ciò che onestamente non conosco..
Comunque leggerò tutti i commenti perché l'argomento è molto interessante.....
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
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Re: C.A.I. parliamone un pò
non chiedetevi cosa deve fare il CAI per voi, ma chiedetevi cosa potete fare voi per il CAI
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Re: C.A.I. parliamone un pò
sparata a parte ritengo l'iscrizione al sodalizio doverosa per ogni amante e frequentatore della montagna.
Detto questo fino ad'ora la mia esperienza da socio è stata positiva, ho conosciuto delle gran brave persone ed ottimi compagni di gita. Non conosco però la vita sezionale dal di dentro, cioè non essendo mai entrato nell'organico direzionale non so come funzioni. Ho dovuto con rammarico constatare la scarsa presenza di amanti dell'alpinismo classico, soprattutto sotto i quarantanni.
Detto questo fino ad'ora la mia esperienza da socio è stata positiva, ho conosciuto delle gran brave persone ed ottimi compagni di gita. Non conosco però la vita sezionale dal di dentro, cioè non essendo mai entrato nell'organico direzionale non so come funzioni. Ho dovuto con rammarico constatare la scarsa presenza di amanti dell'alpinismo classico, soprattutto sotto i quarantanni.
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Re: C.A.I. parliamone un pò
..nan... ., c'è anche chi, come me (ed altri presenti anche su questo forum) aveva fatto molto il CAI, ma che per xxx motivi ,che via via si può andare a scovare, le hanno fatto passare la voglia di fare volontariato per la sez...Sub-Comandante wrote:non chiedetevi cosa deve fare il CAI per voi, ma chiedetevi cosa potete fare voi per il CAI
e mi dispiace.....perchè il CAI è una istituzione storica, sociale....etc...(volontariato senza nulla in cambio, anzi =menate, critiche (non andava mai bene) , ma non me ne pento...............
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Re: C.A.I. parliamone un pò
Massima stima per le piccole sotto/sezioni popolari che lavorano sempre con scarse risorse e tanto entusiasmo.
Diffidenza e antipatia per le storiche sezioni borghesi.
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Belin !
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Re: C.A.I. parliamone un pò
granpasso wrote:Massima stima per le piccole sotto/sezioni popolari che lavorano sempre con scarse risorse e tanto entusiasmo.
Diffidenza e antipatia per le storiche sezioni borghesi.
GIANLUCA TI SUPER STRAQUOTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!..esatto e la mia non è tra le + "blasonate" però , belin.....
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Re: C.A.I. parliamone un pò
Questa cosa mi fà molto piacere.......amadablam wrote:granpasso wrote:Massima stima per le piccole sotto/sezioni popolari che lavorano sempre con scarse risorse e tanto entusiasmo.
Diffidenza e antipatia per le storiche sezioni borghesi.
GIANLUCA TI SUPER STRAQUOTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!..esatto e la mia non è tra le + "blasonate" però , belin.....
Belin !
Re: C.A.I. parliamone un pò
mi dai un solo motivo per iscrivermi???Sub-Comandante wrote:sparata a parte ritengo l'iscrizione al sodalizio doverosa per ogni amante e frequentatore della montagna.
io personalmente non ne vedo nemmeno mezzo......
molti si iscrivono per pagare meno nei rifugi. io per coerenza non lo faccio........e pago quello che c'è da pagare......
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Re: C.A.I. parliamone un pò
A parte il quote di Sub...(che ha plagiato da qualche mio post del passato del forum... )... io mi trovo bene nella mia piccola sezione di Varazze, dove anche se non hai i galloni di direttivo o altro se ti dai da fare ti fanno fare, dove la quota rosa è ampia (nel direttivo) e nell'elenco delle socie attive..., dove c'è un pò di tutto dall'alpinismo all'escursionismo senza ansie ...
le grosse sezioni le ho sfruttate solo per i corsi conoscendo però ottime persone sia del punto didattico che umano ...
le sezioni sia piccole che grandi son fatte da te...tu ci provi ...se ci riesci bene...altrimenti puoi anche pensare di cambiare sezione...magari sei tu che sei troppo avanti nei tempi (mi viene da pensare ai timidi tentativi di portare la mtbike 15 anni fa ...) ora stanno aumentando a dismisura le problematiche relative ad assicurazioni, responsabilità civili,etc che stanno uccidendo burocraticamente il motivo dell'associazionismo ...cioè l'andare in montagna con altri, condividere magari anche con estranei la gioia di un tramonto, la stanchezza a fine gita, l'ansia pre post e durante , mandare a quel paese il vicino che russa ....se a uno non piacciono queste cose non si iscriva al cai...perchè la sua iscrizione è com quella ad una palestra o ad un groupon....
poi in ogni sezione c'è lo str... o il presidente/consiglio direttivo che magari per un paio d'anni assopiscono la voglia...
le grosse sezioni le ho sfruttate solo per i corsi conoscendo però ottime persone sia del punto didattico che umano ...
le sezioni sia piccole che grandi son fatte da te...tu ci provi ...se ci riesci bene...altrimenti puoi anche pensare di cambiare sezione...magari sei tu che sei troppo avanti nei tempi (mi viene da pensare ai timidi tentativi di portare la mtbike 15 anni fa ...) ora stanno aumentando a dismisura le problematiche relative ad assicurazioni, responsabilità civili,etc che stanno uccidendo burocraticamente il motivo dell'associazionismo ...cioè l'andare in montagna con altri, condividere magari anche con estranei la gioia di un tramonto, la stanchezza a fine gita, l'ansia pre post e durante , mandare a quel paese il vicino che russa ....se a uno non piacciono queste cose non si iscriva al cai...perchè la sua iscrizione è com quella ad una palestra o ad un groupon....
poi in ogni sezione c'è lo str... o il presidente/consiglio direttivo che magari per un paio d'anni assopiscono la voglia...
Re: C.A.I. parliamone un pò
dags1972 wrote:ora stanno aumentando a dismisura le problematiche relative ad assicurazioni, responsabilità civili,etc che stanno uccidendo burocraticamente il motivo dell'associazionismo ...cioè l'andare in montagna con altri, condividere magari anche con estranei la gioia di un tramonto, la stanchezza a fine gita, l'ansia pre post e durante , mandare a quel paese il vicino che russa ....se a uno non piacciono queste cose non si iscriva al cai...perchè la sua iscrizione è com quella ad una palestra o ad un groupon....
hai descritto perfettamente il motivo per cui non mi iscrivo
per il resto non ho niente contro il CAI ...
non posso avere niente contro una istituzione che non conosco...
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Re: C.A.I. parliamone un pò
Sono stato iscritto al CAI da mio padre quando ero ancora bambino e ho sempre orgogliosamente mantenuto la tessera (che riporta ancora la foto di quando avevo 9 anni...), anche se ho fatto attività sezionale per relativamente pochi anni. Comunque, ho vissuto esperienze incredibilmente belle nelle diverse sezioni che i casi della vita mi hanno portato a frequentare.... motivo per cui non potrò mai parlare male del Club.
Poi però - non troppi anni fa - sono diventato professionista e, pur rimanendo iscritto al CAI per ragioni essenzialmente sentimentali, ho cominciato a vedere le cose da un'altra prospettiva, e devo dire che non mi stanno bene gli episodi di vero e proprio esercizio abusivo della professione di guida che si verificano nell'ambito di parecchie sezioni (non la gloriosa Ligure, per quanto mi risulta!)... e non ditemi che ognuno porta l'acqua al suo mulino, perche la legge è ben chiara precisa in merito....
Poi però - non troppi anni fa - sono diventato professionista e, pur rimanendo iscritto al CAI per ragioni essenzialmente sentimentali, ho cominciato a vedere le cose da un'altra prospettiva, e devo dire che non mi stanno bene gli episodi di vero e proprio esercizio abusivo della professione di guida che si verificano nell'ambito di parecchie sezioni (non la gloriosa Ligure, per quanto mi risulta!)... e non ditemi che ognuno porta l'acqua al suo mulino, perche la legge è ben chiara precisa in merito....
Andare per montagne selvagge -- e' una via alla liberazione. (Milarepa)
http://www.trekitalia.it/ - http://www.trekitalia.wordpress.com - https://www.facebook.com/Trekitalia
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Re: C.A.I. parliamone un pò
amadablam wrote:..nan... ., c'è anche chi, come me (ed altri presenti anche su questo forum) aveva fatto molto il CAI, ma che per xxx motivi ,che via via si può andare a scovare, le hanno fatto passare la voglia di fare volontariato per la sez...Sub-Comandante wrote:non chiedetevi cosa deve fare il CAI per voi, ma chiedetevi cosa potete fare voi per il CAI
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Re: C.A.I. parliamone un pò
io sono stato iscritto per diversi anni, in una piccola sezione, ora siccome non vado molto in montagna non ho più la tessera da diversi anni. Ho anche fatto l'aiuto istruttore di alpinismo (per un paio di anni) ed il volontario CNSAS, poi ho mollato tutto sostanzialmente per mancanza di tempo.
Che dire sul CAI? come sempre la differenza la fanno gli uomini che compongono la sezione per cui tenderei a non generalizzare.
Da esterno ho sentito parlare non molto bene di una sezione(non facciamo nomi ): ambiente gerarchico, borghese, dove sei considerato in base al curriculum e roba del genere.... proprio il genere di cose da cui voglio fuggire andando in montagna
Che dire sul CAI? come sempre la differenza la fanno gli uomini che compongono la sezione per cui tenderei a non generalizzare.
Da esterno ho sentito parlare non molto bene di una sezione(non facciamo nomi ): ambiente gerarchico, borghese, dove sei considerato in base al curriculum e roba del genere.... proprio il genere di cose da cui voglio fuggire andando in montagna
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Re: C.A.I. parliamone un pò
..mazzy, W noi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!mazzysan wrote:amadablam wrote:..nan... ., c'è anche chi, come me (ed altri presenti anche su questo forum) aveva fatto molto il CAI, ma che per xxx motivi ,che via via si può andare a scovare, le hanno fatto passare la voglia di fare volontariato per la sez...Sub-Comandante wrote:non chiedetevi cosa deve fare il CAI per voi, ma chiedetevi cosa potete fare voi per il CAI
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Re: C.A.I. parliamone un pò
Io mi trovo nella situazione di Serena, mai stata iscritta, mai avuto occasioni di incontro se non per la presentazione di qualche libro o qualche convegno.
Io sono refrattaria a partecipare a gruppi superiori a 4 persone quindi l'idea di iscrivermi non mi è mai sfiorata (neanche per lo sconto ai rifugi che sarebbe l'unica attrattiva)
La mia impressione da esterna è che ci sia troppa struttura e politica al suo interno. Ma posso anche sbagliarmi.
Ho letto da qualche parte che le iscrizioni sono crollate. C'è da chiedersi perchè.
Io sono refrattaria a partecipare a gruppi superiori a 4 persone quindi l'idea di iscrivermi non mi è mai sfiorata (neanche per lo sconto ai rifugi che sarebbe l'unica attrattiva)
La mia impressione da esterna è che ci sia troppa struttura e politica al suo interno. Ma posso anche sbagliarmi.
Ho letto da qualche parte che le iscrizioni sono crollate. C'è da chiedersi perchè.
Re: C.A.I. parliamone un pò
amica mucca wrote:Io mi trovo nella situazione di Serena, mai stata iscritta, mai avuto occasioni di incontro se non per la presentazione di qualche libro o qualche convegno.
Io sono refrattaria a partecipare a gruppi superiori a 4 persone quindi l'idea di iscrivermi non mi è mai sfiorata (neanche per lo sconto ai rifugi che sarebbe l'unica attrattiva)
La mia impressione da esterna è che ci sia troppa struttura e politica al suo interno. Ma posso anche sbagliarmi.
Ho letto da qualche parte che le iscrizioni sono crollate. C'è da chiedersi perchè.
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Re: C.A.I. parliamone un pò
Partiamo da un postulato.
Ogni sezione CAI è diversa dall'altra
Corollario
All'interno della stessa sezione ogni gruppo/scuola è diversa dall'altra, ed ogni corso è diverso dall'altro, a seconda degli istruttori.
Il CAI è fatto di persone, non dimentichiamolo.
Come istituzione, sarebbe il caso di non dimenticarlo, in gran parte del paese il CAI si occupa di mantenere sentieri e rifugi, oltre a gestire il CNSAS. E già solo per queste 3 cose andrebbe ringraziato.
In una struttura di 300.000 persone (nota: nel 2012 c'è stato un calo del 2-3 %, non propriamente un crollo) è ovvio che ci sia della burocrazia e della dialettica (che si può chiamare politica, ma non nel senso di politica dei partiti).
Detto questo, porto la mia esperienza vissuta in una "ricca sezione borghese", la famigerata Ligure.
(Da ospite ho partecipato a iniziative di Bolzaneto, altra bellissima realtà)
Ho fatto nel 1990 uno splendido corso di roccia, con istruttori preparati e disponibili e di cui conservo un gran bel ricordo.
Da quel corso è seguito tutto quello (poco o tanto) che ho poi fatto, in falesia, in montagna, in torrente.
Dopo, sono rimasto iscritto per anni, senza partecipare, senza nemmeno conoscere o pensare ad aspetti utilitaristici quali l'assicurazione sul soccorso o gli sconti nei rifugi (e comunque... sputaci sopra...).
Dal 2001 poi abbiamo cominciato a far entrare il torrentismo nella Ligure, con le riunioni, i corsi, i gruppi. La cosa chiarissima è stata da subito la disponibilità più totale nel concederci spazi e supporto.
Visto che hanno capito che avevamo voglia di fare ci hanno offerto posti nel direttivo e lì siamo entrati, dando il nostro contributo e soprattutto capendo che non è tutto così semplice come sembra e che c'è gente che si fa dei mazzi incredibili (penso solo a chi segue tutte le problematiche connesse a 7 rifugi, per esempio).
Uscito dal direttivo, continuo a partecipare alla rivista sezionale, altra esperienza importante ed in cui posso testimoniare di una grande apertura.
E' ovviamente vero che non tutto è perfetto, che si sente il peso degli anni (l'età media è alta), che la burocrazia (quoto Dags) sta avvelenando tutto il CAI (e tutte le associazioni simili), che si potrebbe fare meglio e soprattutto fare cose nuove, tenendo conto che i tempi cambiano, che certe dinamiche interne sono fastidiose.
Però il concetto che mi sta a cuore esprimere è che le cose si cambiano solo se c'è la disponibilità di mettersi in gioco con le regole del luogo e del momento e sbattendosi a cambiare le cose da dentro.
E qui subentra il vero problema del CAI, l'incapacità di attirare giovani, con la conseguente assenza di ragazzi, soprattutto quelli disposti a offrire del tempo per il volontariato.
Il discorso si potrebbe allargare all'individualismo imperante, ma anche ai problemi oggettivi di una generazione di ragazzi senza lavoro o lavoratori precari, che forse hanno diritto di avere altro a cui pensare.
Per chiudere il cerchio, comunque dopo 20 anni l'anno scorso mi sono iscritto ai corsi di scialpinismo e, di nuovo, ho trovato un ambiente fantastico, tanto che quest'anno ho fatto anche il secondo corso.
Infine, è ovvio che chi ha voglia di starsene per i cavoli propri, non deve andare al CAI.
Ciao
Skeno
Ogni sezione CAI è diversa dall'altra
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All'interno della stessa sezione ogni gruppo/scuola è diversa dall'altra, ed ogni corso è diverso dall'altro, a seconda degli istruttori.
Il CAI è fatto di persone, non dimentichiamolo.
Come istituzione, sarebbe il caso di non dimenticarlo, in gran parte del paese il CAI si occupa di mantenere sentieri e rifugi, oltre a gestire il CNSAS. E già solo per queste 3 cose andrebbe ringraziato.
In una struttura di 300.000 persone (nota: nel 2012 c'è stato un calo del 2-3 %, non propriamente un crollo) è ovvio che ci sia della burocrazia e della dialettica (che si può chiamare politica, ma non nel senso di politica dei partiti).
Detto questo, porto la mia esperienza vissuta in una "ricca sezione borghese", la famigerata Ligure.
(Da ospite ho partecipato a iniziative di Bolzaneto, altra bellissima realtà)
Ho fatto nel 1990 uno splendido corso di roccia, con istruttori preparati e disponibili e di cui conservo un gran bel ricordo.
Da quel corso è seguito tutto quello (poco o tanto) che ho poi fatto, in falesia, in montagna, in torrente.
Dopo, sono rimasto iscritto per anni, senza partecipare, senza nemmeno conoscere o pensare ad aspetti utilitaristici quali l'assicurazione sul soccorso o gli sconti nei rifugi (e comunque... sputaci sopra...).
Dal 2001 poi abbiamo cominciato a far entrare il torrentismo nella Ligure, con le riunioni, i corsi, i gruppi. La cosa chiarissima è stata da subito la disponibilità più totale nel concederci spazi e supporto.
Visto che hanno capito che avevamo voglia di fare ci hanno offerto posti nel direttivo e lì siamo entrati, dando il nostro contributo e soprattutto capendo che non è tutto così semplice come sembra e che c'è gente che si fa dei mazzi incredibili (penso solo a chi segue tutte le problematiche connesse a 7 rifugi, per esempio).
Uscito dal direttivo, continuo a partecipare alla rivista sezionale, altra esperienza importante ed in cui posso testimoniare di una grande apertura.
E' ovviamente vero che non tutto è perfetto, che si sente il peso degli anni (l'età media è alta), che la burocrazia (quoto Dags) sta avvelenando tutto il CAI (e tutte le associazioni simili), che si potrebbe fare meglio e soprattutto fare cose nuove, tenendo conto che i tempi cambiano, che certe dinamiche interne sono fastidiose.
Però il concetto che mi sta a cuore esprimere è che le cose si cambiano solo se c'è la disponibilità di mettersi in gioco con le regole del luogo e del momento e sbattendosi a cambiare le cose da dentro.
E qui subentra il vero problema del CAI, l'incapacità di attirare giovani, con la conseguente assenza di ragazzi, soprattutto quelli disposti a offrire del tempo per il volontariato.
Il discorso si potrebbe allargare all'individualismo imperante, ma anche ai problemi oggettivi di una generazione di ragazzi senza lavoro o lavoratori precari, che forse hanno diritto di avere altro a cui pensare.
Per chiudere il cerchio, comunque dopo 20 anni l'anno scorso mi sono iscritto ai corsi di scialpinismo e, di nuovo, ho trovato un ambiente fantastico, tanto che quest'anno ho fatto anche il secondo corso.
Infine, è ovvio che chi ha voglia di starsene per i cavoli propri, non deve andare al CAI.
Ciao
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Re: C.A.I. parliamone un pò
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Re: C.A.I. parliamone un pò
....quotoskeno wrote: .
E' ovviamente vero che non tutto è perfetto, che si sente il peso degli anni (l'età media è alta), che la burocrazia (quoto Dags) sta avvelenando tutto il CAI (e tutte le associazioni simili), che si potrebbe fare meglio e soprattutto fare cose nuove, tenendo conto che i tempi cambiano, che certe dinamiche interne sono fastidiose.
E qui subentra il vero problema del CAI, l'incapacità di attirare giovani, con la conseguente assenza di ragazzi, soprattutto quelli disposti a offrire del tempo per il volontariato.
Ciao
Skeno
-....valli a smuovere certi vecchi "oligarchi" dalle loro cariche sociali.... .prova a proporre qualche cosa "nuova".....che sia fuori dai loro fini e scopi.....(anche in temini di soldini, purtroppo)....per il resto hai ragione (sottolineato in rosso)..non c'è ricambio generazionale......incentivare l'ingresso dei giovani significa dare loro fiducia, stimolarli renderli soci attivi....creare il confronto tra generazioni (alcuni "vecchi" hanno molto da insegnare)....creare un ambiente che sopra tutto rispetti le opinioni/idee/suggerimenti/novità di tutti ....
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Re: C.A.I. parliamone un pò
esatto, che poi è quello che avevo scritto anch'ioskeno wrote:Partiamo da un postulato.
Ogni sezione CAI è diversa dall'altra
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All'interno della stessa sezione ogni gruppo/scuola è diversa dall'altra, ed ogni corso è diverso dall'altro, a seconda degli istruttori.
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Re: C.A.I. parliamone un pò
motivo mooolto più importante per iscriversi al CAI è il soccorso gratuito... se non hai la tessera prega che non ti debbano mai verire a prendere in elicottero.....amica mucca wrote: l'idea di iscrivermi non mi è mai sfiorata (neanche per lo sconto ai rifugi che sarebbe l'unica attrattiva)
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Re: C.A.I. parliamone un pò
volevo rispondere a Serena sul perchè di iscriversi ma lo ha già fatto benissimo Skeno.skeno wrote:Come istituzione, sarebbe il caso di non dimenticarlo, in gran parte del paese il CAI si occupa di mantenere sentieri e rifugi, oltre a gestire il CNSAS. E già solo per queste 3 cose andrebbe ringraziato.
Aggiungo che grazie all'iscrizione hai la reciprocità che è importantissima per noi occidentali sempre sul confine tra tre nazioni.
Non dimentichiamo che il CAI è un ente dello Stato e come tale ha la carte in regola per dire la sua sulla difesa delle terre alte o sulla nascita di regolamenti e/o divieti. Certo forse la sezione centrale la vediamo distante da noi, ma ricordatevi (e i fatti recenti lo confermano) che la tattica dell'Aventino non porta mai a niente. Se vuoi cambiare le cose devi farlo da dentro, proprio in quelle stanze dei bottoni che tutti mal vediamo.
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: C.A.I. parliamone un pò
Mica ho detto che non va ringraziato..Sub-Comandante wrote:volevo rispondere a Serena sul perchè di iscriversi ma lo ha già fatto benissimo Skeno.skeno wrote:Come istituzione, sarebbe il caso di non dimenticarlo, in gran parte del paese il CAI si occupa di mantenere sentieri e rifugi, oltre a gestire il CNSAS. E già solo per queste 3 cose andrebbe ringraziato.
Aggiungo che grazie all'iscrizione hai la reciprocità che è importantissima per noi occidentali sempre sul confine tra tre nazioni.
Non dimentichiamo che il CAI è un ente dello Stato e come tale ha la carte in regola per dire la sua sulla difesa delle terre alte o sulla nascita di regolamenti e/o divieti. Certo forse la sezione centrale la vediamo distante da noi, ma ricordatevi (e i fatti recenti lo confermano) che la tattica dell'Aventino non porta mai a niente. Se vuoi cambiare le cose devi farlo da dentro, proprio in quelle stanze dei bottoni che tutti mal vediamo.
Per il resto ...ovvio che il CAI vada ringraziato per il mantenimento dei sentieri .....anche la FIE va ringraziata ....qualsiasi ente o privato faccia qualcosa per il mantenimento dei sentieri...va ringraziato.......
Dico solo che personalmente non mi iscrivo per i motivi spiegati da dags, da amica mucca e da altri..
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
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Re: C.A.I. parliamone un pò
con i grazie non tieni in piedi tutta la struttura.serena wrote:Mica ho detto che non va ringraziato..Sub-Comandante wrote:volevo rispondere a Serena sul perchè di iscriversi ma lo ha già fatto benissimo Skeno.skeno wrote:Come istituzione, sarebbe il caso di non dimenticarlo, in gran parte del paese il CAI si occupa di mantenere sentieri e rifugi, oltre a gestire il CNSAS. E già solo per queste 3 cose andrebbe ringraziato.
Aggiungo che grazie all'iscrizione hai la reciprocità che è importantissima per noi occidentali sempre sul confine tra tre nazioni.
Non dimentichiamo che il CAI è un ente dello Stato e come tale ha la carte in regola per dire la sua sulla difesa delle terre alte o sulla nascita di regolamenti e/o divieti. Certo forse la sezione centrale la vediamo distante da noi, ma ricordatevi (e i fatti recenti lo confermano) che la tattica dell'Aventino non porta mai a niente. Se vuoi cambiare le cose devi farlo da dentro, proprio in quelle stanze dei bottoni che tutti mal vediamo.
Per il resto ...ovvio che il CAI vada ringraziato per il mantenimento dei sentieri .....anche la FIE va ringraziata ....qualsiasi ente o privato faccia qualcosa per il mantenimento dei sentieri...va ringraziato.......
Dico solo che personalmente non mi iscrivo per i motivi spiegati da dags, da amica mucca e da altri..
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Re: C.A.I. parliamone un pò
Ero iscritto, un tempo, ma non ne ho visto un'utilità per me, personalmente. Per cui ora non lo sono più.
Non credo sia un dovere, per un amante della montagna.
alla fine sono già troppo impegnato in altre cose per vivere la vita di sezione, e se non partecipi, la tessera cai ti serve solo per lo sconto rifugi.
L'assicurazione per altro copre solo le attività fatte con il cai per cui non mi serve a niente per le mie attività personali di montagna.
Credo che sia una cosa molto bella e utile per quelli che vogliono praticare la montagna ma non hanno basi e gruppo per farlo, e lì possono farseli facilmente.
Non capisco il discorso delle gerarchia e della borghesia. Cioè..se uno tenta di scalare qualche classifica immagino che la gerarchia possa dare fastidio, ma se sei un indipendente, anche se sei iscritto a una sezione, come influisce la cosiddetta gerarchia del CAI sulle tue attività?
insomma... le gerarchie ti pesano solo se vai a chiedergli qualcosa.. ose hai bisogno di loro.. ma nel cai c'è questa dipendenza tra gli iscritti?
non lo so... non avendo mai frequentato, mi incuriosiva questa dinamica.
Ciaooo
Non credo sia un dovere, per un amante della montagna.
alla fine sono già troppo impegnato in altre cose per vivere la vita di sezione, e se non partecipi, la tessera cai ti serve solo per lo sconto rifugi.
L'assicurazione per altro copre solo le attività fatte con il cai per cui non mi serve a niente per le mie attività personali di montagna.
Credo che sia una cosa molto bella e utile per quelli che vogliono praticare la montagna ma non hanno basi e gruppo per farlo, e lì possono farseli facilmente.
Non capisco il discorso delle gerarchia e della borghesia. Cioè..se uno tenta di scalare qualche classifica immagino che la gerarchia possa dare fastidio, ma se sei un indipendente, anche se sei iscritto a una sezione, come influisce la cosiddetta gerarchia del CAI sulle tue attività?
insomma... le gerarchie ti pesano solo se vai a chiedergli qualcosa.. ose hai bisogno di loro.. ma nel cai c'è questa dipendenza tra gli iscritti?
non lo so... non avendo mai frequentato, mi incuriosiva questa dinamica.
Ciaooo
Re: C.A.I. parliamone un pò
E' vero la burocrazia sta soffocando il CAI come tante altre realtà del resto.
Ma al CAI non ti chiedono di occuparti di burocrazia a meno che non sia tu a volerlo fare, ognuno si ritaglia il suo ruolo, c'è sempre qualche bravo signore/a che dopo una vita passata a fare la propria professione mette a disposizione le proprie conoscenze e capacita'. Sempre meno pero' si trovano giovani che fanno gruppo per attirare nuovi giovani, alla fine i borghesi snob sono in gran parte quelli che dicono che vogliono evitare l'ambiente borghese e snob.
Personalmente al CAI ho conosciuto un bel gruppo di persone, e se ora sono in grado di andare in montagna su roccia, ghiaccio, "in sicurezza" lo devo a queste persone.
Mi e' capitato di vedere alcune statistiche sugli incidenti in montagna, bhe' la maggior parte delle persone coinvolte 80% e più non e' iscritta al CAI. Ovvio che non e' la tessera a scongiurare gli incidenti, questo e' per dire che al CAI si fa anche molta prevenzione, e rende le persone piu' consapevoli dei pericoli...
Franz
Ma al CAI non ti chiedono di occuparti di burocrazia a meno che non sia tu a volerlo fare, ognuno si ritaglia il suo ruolo, c'è sempre qualche bravo signore/a che dopo una vita passata a fare la propria professione mette a disposizione le proprie conoscenze e capacita'. Sempre meno pero' si trovano giovani che fanno gruppo per attirare nuovi giovani, alla fine i borghesi snob sono in gran parte quelli che dicono che vogliono evitare l'ambiente borghese e snob.
Personalmente al CAI ho conosciuto un bel gruppo di persone, e se ora sono in grado di andare in montagna su roccia, ghiaccio, "in sicurezza" lo devo a queste persone.
Mi e' capitato di vedere alcune statistiche sugli incidenti in montagna, bhe' la maggior parte delle persone coinvolte 80% e più non e' iscritta al CAI. Ovvio che non e' la tessera a scongiurare gli incidenti, questo e' per dire che al CAI si fa anche molta prevenzione, e rende le persone piu' consapevoli dei pericoli...
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sento il cuore che pulsa,
sento i muscoli indurirsi,
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mai stato cosi bene...
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Re: C.A.I. parliamone un pò
Che modo raffinato per dire che c'è topadags1972 wrote:dove la quota rosa è ampia (nel direttivo) e nell'elenco delle socie attive...
Per il resto quoto Skeno. E' vero che il cai è ancora antico e incapace di attirare i giovani ... ma i tempi stanno cambiando.
L'apertura al torrentismo, alla speleologia, all'arrampicata sportiva, ecc ... sono chiari segni che il tempo dell'alpinismo eroico, della montagna assassina e di tutte quelle boiate li sta per finire.
Più spit per tutti
C'è chi pensa che le montagne debbano rimanere una cosa per pochi. C'è chi si sente vivo solo correndo dei rischi inutili.
Per tutti gli altri c'è ... SPIT
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Re: C.A.I. parliamone un pò
Attenzione.mikesangui wrote:L'assicurazione per altro copre solo le attività fatte con il cai per cui non mi serve a niente per le mie attività personali di montagna.
L'assicurazione infortuni copre le attività sociali (tipo i corsi e le gite sociali) ma l'assicurazione sul soccorso vale anche per l'attività "privata" effettuata in autonomia.
Assolutamente in nessun modo, nella mia sezione (ma penso sia così in tutte) almeno il 75% degli iscritti non mette piede in sede (spesso neanche per pagare la quota, ormai si può fare a distanza) e va in montagna in maniera totalmente autonoma.mikesangui wrote: Non capisco il discorso delle gerarchia e della borghesia. Cioè..se uno tenta di scalare qualche classifica immagino che la gerarchia possa dare fastidio, ma se sei un indipendente, anche se sei iscritto a una sezione, come influisce la cosiddetta gerarchia del CAI sulle tue attività?
Per quanto riguarda le classifiche, la mia personale esperienza è che chi ha voglia di fare... scala qualsiasi classifica (come ho detto serve gente che si sbatte), a meno che non sia un emerita belina conclamata (per le non conclamate, è già più difficile... a volte ci se ne accorge dopo... ).
Ciao
Skeno
Last edited by skeno on Mon Jun 10, 2013 14:38, edited 1 time in total.
Re: C.A.I. parliamone un pò
ok...Sub-Comandante wrote:con i grazie non tieni in piedi tutta la struttura.serena wrote:Mica ho detto che non va ringraziato..Sub-Comandante wrote:volevo rispondere a Serena sul perchè di iscriversi ma lo ha già fatto benissimo Skeno.skeno wrote:Come istituzione, sarebbe il caso di non dimenticarlo, in gran parte del paese il CAI si occupa di mantenere sentieri e rifugi, oltre a gestire il CNSAS. E già solo per queste 3 cose andrebbe ringraziato.
Aggiungo che grazie all'iscrizione hai la reciprocità che è importantissima per noi occidentali sempre sul confine tra tre nazioni.
Non dimentichiamo che il CAI è un ente dello Stato e come tale ha la carte in regola per dire la sua sulla difesa delle terre alte o sulla nascita di regolamenti e/o divieti. Certo forse la sezione centrale la vediamo distante da noi, ma ricordatevi (e i fatti recenti lo confermano) che la tattica dell'Aventino non porta mai a niente. Se vuoi cambiare le cose devi farlo da dentro, proprio in quelle stanze dei bottoni che tutti mal vediamo.
Per il resto ...ovvio che il CAI vada ringraziato per il mantenimento dei sentieri .....anche la FIE va ringraziata ....qualsiasi ente o privato faccia qualcosa per il mantenimento dei sentieri...va ringraziato.......
Dico solo che personalmente non mi iscrivo per i motivi spiegati da dags, da amica mucca e da altri..
allora perchè prediligere il CAI alla FIE?
anche la FIE fa un grosso lavoro sui sentieri...
per quanto riguarda i rifugi ...io non pago la tessera CAI ma pago di più (molto di più) il pernottamento... e non me ne lamento...
giusto così.....
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F. NIETZSCHE
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Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
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Re: C.A.I. parliamone un pò
Come gia' scritto da altri, il problema principale e' il ricambio generazionale e la crisi economica, due aspetti che si intersecano.
Ormai andare in montagna e' un lusso che in pochi possono permettersi, meglio quindi organizzare passeggiate sull'Appennino.
Da Alpino sta diventando sempre piu' Escursionistico.
Lo stesso che ha un figlio Guida Alpina?
Ormai andare in montagna e' un lusso che in pochi possono permettersi, meglio quindi organizzare passeggiate sull'Appennino.
Da Alpino sta diventando sempre piu' Escursionistico.
Per legge intendi quella proposta da Bassanini?Furs wrote: Poi però - non troppi anni fa - sono diventato professionista e, pur rimanendo iscritto al CAI per ragioni essenzialmente sentimentali, ho cominciato a vedere le cose da un'altra prospettiva, e devo dire che non mi stanno bene gli episodi di vero e proprio esercizio abusivo della professione di guida che si verificano nell'ambito di parecchie sezioni (non la gloriosa Ligure, per quanto mi risulta!)... e non ditemi che ognuno porta l'acqua al suo mulino, perche la legge è ben chiara precisa in merito....
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Re: C.A.I. parliamone un pò
Sì quella (L. 6/89). Sei libero di pensare che sia una legge 'pro domo sua', però è pensata in funzione della sicurezza del frequentatore della montagna. E circa il CAI, essa si limita a puntualizzare che attività, corsi ed escursioni organizzate dal CAI devono essere limitate si soci. Il che mi sembra sensato, no?pria wrote:Come gia' scritto da altri, il problema principale e' il ricambio generazionale e la crisi economica, due aspetti che si intersecano.
Ormai andare in montagna e' un lusso che in pochi possono permettersi, meglio quindi organizzare passeggiate sull'Appennino.
Da Alpino sta diventando sempre piu' Escursionistico.
Per legge intendi quella proposta da Bassanini?Furs wrote: Poi però - non troppi anni fa - sono diventato professionista e, pur rimanendo iscritto al CAI per ragioni essenzialmente sentimentali, ho cominciato a vedere le cose da un'altra prospettiva, e devo dire che non mi stanno bene gli episodi di vero e proprio esercizio abusivo della professione di guida che si verificano nell'ambito di parecchie sezioni (non la gloriosa Ligure, per quanto mi risulta!)... e non ditemi che ognuno porta l'acqua al suo mulino, perche la legge è ben chiara precisa in merito....
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Andare per montagne selvagge -- e' una via alla liberazione. (Milarepa)
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Re: C.A.I. parliamone un pò
A me non sembra sensata per niente.Furs wrote: Sì quella (L. 6/89). Sei libero di pensare che sia una legge 'pro domo sua', però è pensata in funzione della sicurezza del frequentatore della montagna. E circa il CAI, essa si limita a puntualizzare che attività, corsi ed escursioni organizzate dal CAI devono essere limitate si soci. Il che mi sembra sensato, no?
Qual'e' il senso di vietare ad un istruttore di arrampicata della FASI di portare i suoi clienti a fare monotiri ai Tre Porcellini a Finale?
Dico FASI tanto per fare un esempio, potrebbe valere anche per il proprietario di una palestra, un personal trainer etc etc.
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Re: C.A.I. parliamone un pò
Infatti, Pria, le modifiche della legge che sono in via (si spera) di implementazione, prevedono proprio fra le altre cose, di regolamentare l'arrampicata sportiva. Non dimenticare che nell'89 la FASI era ancora in mente dei.
Ma stiamo andando OT. Il concetto di cui si discuteva era l'attività del CAI, sul quale, in mancanza di una tua opinione contraria, arguirò che sei d'accordo con me.
Ma stiamo andando OT. Il concetto di cui si discuteva era l'attività del CAI, sul quale, in mancanza di una tua opinione contraria, arguirò che sei d'accordo con me.
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Re: C.A.I. parliamone un pò
Daccordo sul limitare ai soci le attivita' del club?Furs wrote: Ma stiamo andando OT. Il concetto di cui si discuteva era l'attività del CAI, sul quale, in mancanza di una tua opinione contraria, arguirò che sei d'accordo con me.
Fondamentalmente lo sono.
Tanto per tornare in tema, le Guide ai Monti d'Italia sono state una bella operazione.
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Re: C.A.I. parliamone un pò
...per quel che riguarda la mia esperienza ...ho /abbiamo , insieme ad un gruppo di amici-soci fatto molto , battendoci contro "vecchiumi" etc (ad esempio primi anni '90: montare e cammallare la palestra alla festa sezionale per fare arrampicare i bimbi; rinnovo attrezzatura per alpi/scialp.....; gite extraeuropee etc) ma non c'è stato nulla da fare.....se al solito gruppo "soliti noti" non andava , ci boicottavano..eppure erano belle iniziative....come finiva? tutte le attività sueposte ce le facevamo noi, . E' vero che sto parlando della mia sez, però a quei tempi, conoscendone altre , notavo le stesse cose= la novità fa fatica ad entraare al CAI, nonostante tutto rinnovo ogni anno la tessera .skeno wrote: Per quanto riguarda le classifiche, la mia personale esperienza è che chi ha voglia di fare... scala qualsiasi classifica (come ho detto serve gente che si sbatte), a meno che non sia un emerita belina conclamata (per le non conclamate, è già più difficile... a volte ci se ne accorge dopo... ).
Ciao
Skeno
Morale=dipende con chi hai a che fare, le ns iniziative non erano belinate conclamate e nemmeno noi delle beline.....ma vedi , quando hai dei consiglieri /membri di commissione /delegati LPV ai quali interessa solo la "carica sociale" ed attaccarsi qualche patacca sulla giacca non andremo da nessuna parte.
C'è da dire che oggi, specie nei giovani c'è un pò di mordi e fuggi in qualsiasi campo.....c'è meno affezione ad un'attività in particolare,,,,,,,,,,,,,,,,,
per quel che riguarda i Rifugi, me ne sono occupata in passato..gestirli e manutenzionarli NON è facile ed è un duro compito, anche se la Com europea da dato molto sta alle sez. gestire bene le risorse .
Frequentando anche altri ambienti CAI (Lombardia) devo purtroppo constatare che , da buoni liguri-genovesi siamo un poco restii alle novità ...il CAI Bergamo per la socialità , frequentazione della montagna e rifugi è un buonissimo esempio , anche il CAI Lecco......tutti hanno spazio, un esempio d'estate il CAI Bergamo organizza le cene in quota...(rifugi abbordabili a tutti , portatori di handicap compresi, delle valli limitrofe) dove con pochi € mangi tanto e bene...e sono tutti soci volontari , forse altre metalità altro senso della montagna che per me è anche partecipazione e tutela ambientale
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Re: C.A.I. parliamone un pò
perche' limitare le attivta' del CAI? In favore delle guide alpine?
Se sono brave i clienti li trovano lo stesso.
Le gite sociali del CAI sono di un livello che solitamnte non richiedono guide e comunque in quei pochi casi che ho visto nella mia sezione si richiede sempre alle cordate di essere autonome, nessun accopagnatore fa da guida per mia esperienza.
All'interno del CAI poi c'e' anche molta gente umile che non mette in mostra nessuna patacca ma avrebbe le carte in regola per fare da guida.
Personalmente ho conosciuta una persona veramente in gamba che mi ha insegnato tanto ma si e' rifiutata di portarmi in montagna se prima non facevo il corso e non ero autonomo con le manovre di base.
Per non parlare dei ragazzi che intraprendono il corso da IA o INA non credo che dopo non siano in grado di andare sulla Gnifetti senza guida.
Quello che volgio dire che il CAI non si sostituisce alle guide alpline.
PS: E' che e' solo un anomalia italiana quella che per far lavorare una certa categoria di persone si debba ricorrere allo strumento legislativo....ma qui si va OT..
Franz
Se sono brave i clienti li trovano lo stesso.
Le gite sociali del CAI sono di un livello che solitamnte non richiedono guide e comunque in quei pochi casi che ho visto nella mia sezione si richiede sempre alle cordate di essere autonome, nessun accopagnatore fa da guida per mia esperienza.
All'interno del CAI poi c'e' anche molta gente umile che non mette in mostra nessuna patacca ma avrebbe le carte in regola per fare da guida.
Personalmente ho conosciuta una persona veramente in gamba che mi ha insegnato tanto ma si e' rifiutata di portarmi in montagna se prima non facevo il corso e non ero autonomo con le manovre di base.
Per non parlare dei ragazzi che intraprendono il corso da IA o INA non credo che dopo non siano in grado di andare sulla Gnifetti senza guida.
Quello che volgio dire che il CAI non si sostituisce alle guide alpline.
PS: E' che e' solo un anomalia italiana quella che per far lavorare una certa categoria di persone si debba ricorrere allo strumento legislativo....ma qui si va OT..
Franz
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mai stato cosi bene...
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Re: C.A.I. parliamone un pò
Faccio una considerazione ...
Secondo me il CAI in questi ultimi anni patisce la mancanza di ricambio generazionale perchè la nostra società è sempre più "individualista".
Non so se sia un bene o un male ma è così...ognuno "vive" per se stesso e/o per le poche persone che fanno parte della sua cerchia familiare o di amici....si sono un pò persi il "senso" della comunità e la voglia di fare parte di un gruppo ...
Inoltre il tempo libero è sempre meno e ciascuno di noi se può lo dedica a se stesso e non alla comunità......
Secondo me il CAI in questi ultimi anni patisce la mancanza di ricambio generazionale perchè la nostra società è sempre più "individualista".
Non so se sia un bene o un male ma è così...ognuno "vive" per se stesso e/o per le poche persone che fanno parte della sua cerchia familiare o di amici....si sono un pò persi il "senso" della comunità e la voglia di fare parte di un gruppo ...
Inoltre il tempo libero è sempre meno e ciascuno di noi se può lo dedica a se stesso e non alla comunità......
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Re: C.A.I. parliamone un pò
L'essere umano e fondamentalmente un "individualista" per eccellenza, oltretutto, negli ultimi tempi con l'avvento dei vari FB, Twitter, Forum vari....e sopratutto QZ ........ognuno si rinchiude nella sua scatoletta virtuale e sceglie.......sempre dentro la predetta scatoletta di "sardine"......serena wrote:Faccio una considerazione ...
Secondo me il CAI in questi ultimi anni patisce la mancanza di ricambio generazionale perchè la nostra società è sempre più "individualista".
Non so se sia un bene o un male ma è così...ognuno "vive" per se stesso e/o per le poche persone che fanno parte della sua cerchia familiare o di amici....si sono un pò persi il "senso" della comunità e la voglia di fare parte di un gruppo ...
Inoltre il tempo libero è sempre meno e ciascuno di noi se può lo dedica a se stesso e non alla comunità......
non c'è più il senso di riunirsi, anche solo per bere una birra, se dietro non ci sono interessi condivisi!
Gli altri anche se simpatici...sono tagliati fuori, per il principio che a noi non servono.....
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Re: C.A.I. parliamone un pò
Prima di tutto non e' questione di favorire le guide e assimilati. Il discorso di fondo ha a che vedere con la professionalita'. E' non per niente un'anomalia italiana, guarda che in molti Paesi (ad es. in Francia) le leggi non solo ci sono, ma sono anche ben piu' restrittive.FranzMTB wrote:perche' limitare le attivta' del CAI? In favore delle guide alpine?
Se sono brave i clienti li trovano lo stesso.
....
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PS: E' che e' solo un anomalia italiana quella che per far lavorare una certa categoria di persone si debba ricorrere allo strumento legislativo....ma qui si va OT..
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