Bonatti e i grandi dell'alpinismo

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Alex84
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Post by Alex84 »

Gli ultimi due interventi li condivido in pieno, ed avevo già espresso la mia opinione a prosito, a proposito di un suo libro, quindi, visto che siamo in argomento... mi cito :lol: (in giudizio)
Sono da poco riuscito a colmare un pesante gap nella mia libreria personale. Ho infatti finito da poco di leggere il suddetto volume, che non ero ancora riuscito a trovare in nessun negozio. Del buon walter avevo già letto "Le mie montagne" e qualche avventura (K2, Dru, Pilone del Freney) è trattato in ambedue i volumi. Devo dire che nel complesso non mi ha deluso per niente, anzi, i capitoli finali, soprattutto quello del 1984 sul Bianco, con la struggente descrizione dell'alba dalla vetta, e delle avventure in patagonia che sono a tratti davvero intimi e commeventi.

Quello che mi ha lasciato davvero l'amaro è il capitolo appendice finale (relativo alla coneferenza del 1989) in cui l'autore non esita a sparare a zero su tutto e tutti, lasciando miracolosamente incolume solo Kukuczka. L'ho trovato davvero fastidioso, frutto di una visione miope e "vecchia" (intendendo per vecchia i fastidiosi luoghi comuni secondo cui tutto andavo meglio nei tempi passati).

Alla base c'è sicuramente una presa di posizione per molti versi condivisibile, ovvero lo spronarsi a cercare la dimensione dell'avventura nella vita di tutti i giorni, lo spronarsi a coltivare ideali e sogni sani... Ma il modo con cui questa viene esposto l'ho trovato quasi insolente, come se l'unico ad aver fatto le cose per bene fosse stato lui. Io stesso non adoro le falesie, le vie spittate, gli estremismi come il dry-tooling sui monotiri strapiombanti. ma non certo mi scaglio contro chi li pratica, anzi... sono convinto che ognuno vive la montagna come desidera, senza rendere conto di niente a nessuno. Una presa di posizione cosi netta, chiusa ed elitaria va certamente contro la visione odierna di alpinismo, dove le regole non esistono.

Sono convinto che l'alpinismo è senza età, non esiste un periodo d'oro e un successivo periodo delle innovazioni. Bonatti non sembra riflettere su questo. Sul fatto che ad esempio, agli occhi di Preuss, sarebbe il suo un alpinismo pieno di tecnica, corrotto nella morale, supportato da mille diavolerie tecnologiche.
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Gheroppa
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Re: Bonatti e i grandi dell'alpinismo

Post by Gheroppa »

Alex ho avuto modo di conoscere Bonatti e molto bene una sua "nipotina adottiva" una che se passata una notte sul gran Jurass per una tempesta improvvisa,, poi è scesa la mattina come nulla fosse...donne , ms in solitaria, una che se potesse non userebbe spit ma solo chiodo non userebbe friend ma cunei di legno, percui mi permetto di dire una cosa Bonatti dopo la "porcata" del k2 è cambiato, mutato, se vogliamo dire, si è messo ad andare in solitaria perchè non sentiva piu di doversi fidare delle persone, lo dice chiaro seppur con grande amarezza, il sistema mediatico lo ha letteralmente UCCISO e lo dico urlandolo, cosa deve aver patito denro se stesso lo sa solo lui, noi non lo possiamo capire affatto e credo sia anche giusto non provarci neppure.
Bonatti era l'apinista, come lui prima di lui altri ci mancherebbe! ma lui era l'alpinista forse l'ultimo vero, lui aveva scelto il giUoco e lo faceva senza barare, barare per lui erano spit erano aggeggi strani meccanici, era andare su per le vie piu banale e facili, lui affrontava la montagna affrontando se stesso interiormente, anche i ripetitori delle sue imprese venuti enni dopo usando spit tassellatori pneumatici risalitori corde sintetiche e chissa che altro hanno rovato difficolta abnormi a seguire le vie che lui si era fatto da solo con chiodi di ferro un martello due corde rattoppate di cui una prestata da un amico, scarpe che solo a metterlle ai piedi oggi noi non riusciremmo manco ad alzare una gamba, cunei di legni fatti in casa...
Poi che sia lecito giudicare criticare quel modo di fare alpinismo lo lascio sceglierei ai posteri :) per me lui era un alpisnista, oggi senza mancare di rispetto ai grandissimi attuali, praticano arrampicata sportiva esprema.
"Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto...l’ultimo pesce pescato....l'ultimo frutto raccolto e mangiato...solo allora ci accorgeremo che non si potrà mangiare il denaro, ma sarà troppo tardi"
PIEDE DI CORVO – SIKSIKA PIEDINERI
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