Ovadese Scala il Kilimanjaro con una gamba sola
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Ovadese Scala il Kilimanjaro con una gamba sola
Tratto da Montagna.TV:
OVADA, Alessandria -- Ha scalato il Kilimanjaro, la montagna più alta d'Africa, dalla via più ripida e meno frequentata. Ecco l'ultima impresa sportiva di Roberto Bruzzone, piemontese di 29 anni, che da anni ha una protesi ad una gamba.
La via Umbwe conduce sui 5.895 metri del Kilimanjaro lungo un itinerario molto ripido e veloce, anche se non particolarmente tecnico. E' poco frequentata perchè molto faticosa e perchè conduce in vetta in fretta, dando poco tempo all'acclimatamento, ma offre un panorama davvero spettacolare.
Bruzzone e il suo allenatore - compagno di cordata, Alessio Alfier, l'hanno salita addirittura bruciando una tappa e facendo solo tre soste. Non hanno avuto portatori, tutto il necessario l'hanno caricato negli zaini che avevano sulle spalle.
"Abbiamo sopportato un'escursione termica molto forte - ha raccontato Bruzzone a Il Giornale - siamo passati dai 35 gradi della foresta ai 20 sottozero della vetta: mi si è addirittura ghiacciata la protesi. Per tutta la salita, ci hanno accompagnato pioggia e neve, ma l'emozione provata sulla cima è indimenticabile".
Per prepararsi a questa salita Bruzzone ha trascorso molto tempo sulle Alpi, dedicandosi al trekking e all'alpinismo: due discipline che ama e che non ha mai abbandonato nemmeno dopo il tragico incidente in cui ha perso una gamba.
Negli anni scorsi, infatti, ha scalato anche il Gran Paradiso, il Monte Rosa. Ha percorso i quasi 800 chilometri del cammino di Santiago, attraverso i Pirenei, in soli 26 giorni. E per il futuro, già pensa ad una "traversata importante".
Ma nei suoi progetti non ci sono solo imprese personali. Anzi. Il suo principale obiettivo è quello di riuscire a trasmettere, tramite la sua associazione Naturabile, la passione per il trekking ad altri ragazzi disabili.
... Spettacolare!!
OVADA, Alessandria -- Ha scalato il Kilimanjaro, la montagna più alta d'Africa, dalla via più ripida e meno frequentata. Ecco l'ultima impresa sportiva di Roberto Bruzzone, piemontese di 29 anni, che da anni ha una protesi ad una gamba.
La via Umbwe conduce sui 5.895 metri del Kilimanjaro lungo un itinerario molto ripido e veloce, anche se non particolarmente tecnico. E' poco frequentata perchè molto faticosa e perchè conduce in vetta in fretta, dando poco tempo all'acclimatamento, ma offre un panorama davvero spettacolare.
Bruzzone e il suo allenatore - compagno di cordata, Alessio Alfier, l'hanno salita addirittura bruciando una tappa e facendo solo tre soste. Non hanno avuto portatori, tutto il necessario l'hanno caricato negli zaini che avevano sulle spalle.
"Abbiamo sopportato un'escursione termica molto forte - ha raccontato Bruzzone a Il Giornale - siamo passati dai 35 gradi della foresta ai 20 sottozero della vetta: mi si è addirittura ghiacciata la protesi. Per tutta la salita, ci hanno accompagnato pioggia e neve, ma l'emozione provata sulla cima è indimenticabile".
Per prepararsi a questa salita Bruzzone ha trascorso molto tempo sulle Alpi, dedicandosi al trekking e all'alpinismo: due discipline che ama e che non ha mai abbandonato nemmeno dopo il tragico incidente in cui ha perso una gamba.
Negli anni scorsi, infatti, ha scalato anche il Gran Paradiso, il Monte Rosa. Ha percorso i quasi 800 chilometri del cammino di Santiago, attraverso i Pirenei, in soli 26 giorni. E per il futuro, già pensa ad una "traversata importante".
Ma nei suoi progetti non ci sono solo imprese personali. Anzi. Il suo principale obiettivo è quello di riuscire a trasmettere, tramite la sua associazione Naturabile, la passione per il trekking ad altri ragazzi disabili.
... Spettacolare!!
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maxgastone wrote:Eh già...
Belandi prima risposta del neo moderatur
Su sky avevo vista una serie che raccontava con un documentario il tentativo di ascensione all'Everest da parte di alcune persone (esperti alpinisti ovviamente) con problemi fisici, uno era addirittura senza gambe, con due protesi (e ha raggiungo la vetta!), un altro soffriva di Asma e un altro ancora aveva dei ferri nella schiena, però loro hanno rinunciato.
Comunque, dei grandissimi!
(PS: ho spostato il topic in "mondo montagna", visto il sottotitolo della sezione, in quanto "notizia" mi sembrava più oppropriato. )
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Ciao Max e scusa se ti hò spodestato dalla Top20 dei messaggeri di Quotazero, ma ultimamente ho avuto tempo e ho scritto un pò di stupidaggini.
Intervengo in questo post, molto interessante, sperando di non accendere un flame ma quello che sto per dire penso che sarà considerato come bestemmiare in chiesa.
Piccola premessa, ho fatto per un pò del volontariato coi disabili e ho mia mamma disabile parzialmente su sedia a rotelle, inoltre ho amici che praticano tutt’ora del volontariato con i quali sono in contatto.
Ogni tanto si legge di qualche impresa compiuta da persone diversamente abili, ci sono le Olimpiadi, c’è stato anche un atleta (Oscar Pistorius) che con una protesi ha battuto dei normodotati.
Sono imprese ? Si, da un punto di vista puramente tecnico e atletico sono imprese, da un punto di vista umano sono una presa in giro discretamente colossale.
Perchè se è facile per uno scalare il Kilimangiaro o attraversare la Manica in canoa o altro, per tutti l’impresa da compiere (e giornalmente) è quella di uscire di casa per andare al supermercato a fare la spesa. O di andare a scuola, all’università, di prendere un mezzo pubblico, insomma l’impresa più grande è il vivere o meglio il sopravvivere.
Spesso mi è capitato di parlare di queste cose insieme ai diretti interessati cioè i disabili e quasi sempre la loro reazione era di indifferenza se non fastidio.
Ricordo ancora il commento di un ragazzo di circa trent’anni che mi disse: “E’ inutile che tentano di illuderci che possiamo fare questo o quello. Handicappati siamo e rimarremo”
Da notare che lui per uscire a comprare il giornale nell’edicola di fronte a casa doveva farsi qualcosa come duecento metri di “marciapiede” tra cacche di cani, auto, mattonelle sconnesse.
Con questo non vorrei ne essere frainteso, ne risultare offensivo. Come detto nella premessa la situazione la vivo quasi sulla mia pelle e ho il massimo rispetto per tutti.
Solo che questa pubblicità mi sa tanto di propaganda.
Cordiali saluti,
Mirco
Intervengo in questo post, molto interessante, sperando di non accendere un flame ma quello che sto per dire penso che sarà considerato come bestemmiare in chiesa.
Piccola premessa, ho fatto per un pò del volontariato coi disabili e ho mia mamma disabile parzialmente su sedia a rotelle, inoltre ho amici che praticano tutt’ora del volontariato con i quali sono in contatto.
Ogni tanto si legge di qualche impresa compiuta da persone diversamente abili, ci sono le Olimpiadi, c’è stato anche un atleta (Oscar Pistorius) che con una protesi ha battuto dei normodotati.
Sono imprese ? Si, da un punto di vista puramente tecnico e atletico sono imprese, da un punto di vista umano sono una presa in giro discretamente colossale.
Perchè se è facile per uno scalare il Kilimangiaro o attraversare la Manica in canoa o altro, per tutti l’impresa da compiere (e giornalmente) è quella di uscire di casa per andare al supermercato a fare la spesa. O di andare a scuola, all’università, di prendere un mezzo pubblico, insomma l’impresa più grande è il vivere o meglio il sopravvivere.
Spesso mi è capitato di parlare di queste cose insieme ai diretti interessati cioè i disabili e quasi sempre la loro reazione era di indifferenza se non fastidio.
Ricordo ancora il commento di un ragazzo di circa trent’anni che mi disse: “E’ inutile che tentano di illuderci che possiamo fare questo o quello. Handicappati siamo e rimarremo”
Da notare che lui per uscire a comprare il giornale nell’edicola di fronte a casa doveva farsi qualcosa come duecento metri di “marciapiede” tra cacche di cani, auto, mattonelle sconnesse.
Con questo non vorrei ne essere frainteso, ne risultare offensivo. Come detto nella premessa la situazione la vivo quasi sulla mia pelle e ho il massimo rispetto per tutti.
Solo che questa pubblicità mi sa tanto di propaganda.
Cordiali saluti,
Mirco
E poi la neve bianca, gli alberi gli abeti, l'abbraccio del silenzio, colmarmi tutti i sensi
sentirsi solo e vivo, tra le montagne grandi, e i grandi spazi immensi. (R.Cocciante)
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- maxgastone
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Pura e semplice Passione ...............................
E ce ne fosse.....................
Poi tutti i disabili sono diversi e così c'è chi può permettersi delle cose e chi no, ma questo,purtroppo, succede ovunque
Il resto, con tutto il rispetto per parenti anziani (non sei l'unico sai ), disabili e volontari mi sa tanto di chiacchiera da talkshow
Ciao
E ce ne fosse.....................
Poi tutti i disabili sono diversi e così c'è chi può permettersi delle cose e chi no, ma questo,purtroppo, succede ovunque
Il resto, con tutto il rispetto per parenti anziani (non sei l'unico sai ), disabili e volontari mi sa tanto di chiacchiera da talkshow
Ciao
Belin !
- Alexander
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...
...capisco sia quello che ha scritto Brookite sia Granpasso....
Al di là degli ovvi complimenti... è vero tutti sono diversi ed è vero... sarebbe lunga discorrere tra passione, imprese ecc...
Però penso anche che come per molti disabili... queste imprese sono solo ciò che alcuni sono riusciti a fare... come se uno scalatore normodotato legge che cosa ha fatto Messner... non è che se l'ha fatto lui alora ci riescono tutti...
...allo stesso modo per molti altri... è esattamente valido il contrario... possono essere fonte d'orgoglio o target di emulazione. Attualmente devo finire un film di presentazione a Vittorio Podestà. E' un mio amico, disabile in carrozzina che fa hand bike.... è stato 2 volte campione italiano, ha siglato insieme ad altri due atleti il record del mondo. Ed è recentemente diventato campione del mondo di hand bike... è anche arrivato 2° a new york in assoluto... compresi tutti, anche in non disabili... è un ragazzo dolcissimo, sensibile e determinato... la cosa bella è stata parlare renderci conto che tra noi, lui è l'atleta... questa sua passione preponderante attrae molti altri ragazzi... sembra una favoletta da rotocalco... ed invece non è così... questa cosa migliora la vita di altri con lo stesso problema e di altri che non ce l'anno e quindi minimizzano i propri.
Sono imprese? si. Proprio perchè sono il modo di interpretare la vita di tutti i giorni. Come lo è educare un figlio invece che metterlo di fronte ad una playstation o stare vicini alla propria compagna, sorreggerla ed ascoltarla anche se si è stanchi invece che pensare solo ai propri sogni.... e via discorrendo. Per alcuni saranno anche imprese proprio a se stanti come imprese tenciche. Potrei dire la stessa cosa di un mio amico di alessandria che correva con una gamga sola o di tanti altri ragazzi con i quali mi allenavo...
Sono discorsi delicati e quali che siano le risposte, comunque soggettive, a mio parere, è comunque cosa buona che esistano. poi possiamo considerarle imprese, passione o quant'altro... ma sempre e comunque positività di gente che dice "io ci riuscirò"
Al di là degli ovvi complimenti... è vero tutti sono diversi ed è vero... sarebbe lunga discorrere tra passione, imprese ecc...
Però penso anche che come per molti disabili... queste imprese sono solo ciò che alcuni sono riusciti a fare... come se uno scalatore normodotato legge che cosa ha fatto Messner... non è che se l'ha fatto lui alora ci riescono tutti...
...allo stesso modo per molti altri... è esattamente valido il contrario... possono essere fonte d'orgoglio o target di emulazione. Attualmente devo finire un film di presentazione a Vittorio Podestà. E' un mio amico, disabile in carrozzina che fa hand bike.... è stato 2 volte campione italiano, ha siglato insieme ad altri due atleti il record del mondo. Ed è recentemente diventato campione del mondo di hand bike... è anche arrivato 2° a new york in assoluto... compresi tutti, anche in non disabili... è un ragazzo dolcissimo, sensibile e determinato... la cosa bella è stata parlare renderci conto che tra noi, lui è l'atleta... questa sua passione preponderante attrae molti altri ragazzi... sembra una favoletta da rotocalco... ed invece non è così... questa cosa migliora la vita di altri con lo stesso problema e di altri che non ce l'anno e quindi minimizzano i propri.
Sono imprese? si. Proprio perchè sono il modo di interpretare la vita di tutti i giorni. Come lo è educare un figlio invece che metterlo di fronte ad una playstation o stare vicini alla propria compagna, sorreggerla ed ascoltarla anche se si è stanchi invece che pensare solo ai propri sogni.... e via discorrendo. Per alcuni saranno anche imprese proprio a se stanti come imprese tenciche. Potrei dire la stessa cosa di un mio amico di alessandria che correva con una gamga sola o di tanti altri ragazzi con i quali mi allenavo...
Sono discorsi delicati e quali che siano le risposte, comunque soggettive, a mio parere, è comunque cosa buona che esistano. poi possiamo considerarle imprese, passione o quant'altro... ma sempre e comunque positività di gente che dice "io ci riuscirò"
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
"Imprese" come quelle riportate nell'articolo (impresa? dimostrazione di determinazione? normale gita? boh) dovrebbero servire per spronare le persone a non cadere in quel luogo comune. Tutti hanno dei propi limiti, ovvio che siano totalmente differenti, per una persona "l'obbiettivo" più essere il kilimangiaro per un altra l'edicola 2 isolati pèiù in là, l'importante è avere determinazione in quello che si fa.brookite wrote:Spesso mi è capitato di parlare di queste cose insieme ai diretti interessati cioè i disabili e quasi sempre la loro reazione era di indifferenza se non fastidio.
Ricordo ancora il commento di un ragazzo di circa trent’anni che mi disse: “E’ inutile che tentano di illuderci che possiamo fare questo o quello. Handicappati siamo e rimarremo”
Le limitazioni spesso offrono la possibilità di aver ancora più stimolì, sembra una boiata ma così è.......
Nel mio piccolo quell'aticolo citato mi da forza per continuare ....
Il bello è arrivare oltrei i PROPI limiti, ovunque essi siano
- Alexander
- Trentesimo quotazerino
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stemanto wrote:
"Imprese" come quelle riportate nell'articolo (impresa? dimostrazione di determinazione? normale gita? boh) dovrebbero servire per spronare le persone a non cadere in quel luogo comune. Tutti hanno dei propi limiti, ovvio che siano totalmente differenti, per una persona "l'obbiettivo" più essere il kilimangiaro per un altra l'edicola 2 isolati pèiù in là, l'importante è avere determinazione in quello che si fa.
splendida!!!
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
- Alexander
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...
...ho aperto un altro topic sul personaggio. come mi ha giustamente fatto notare Granpasso c'era già questo. Se volete parlare delle sue altre imprese a breve inserirò le novità sul personaggio di Roby Bruzzone qui:
viewtopic.php?p=93762#93762
viewtopic.php?p=93762#93762
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
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