Il Trenino di Casella

Montagna a 360 gradi: pensieri, notizie, meteo...

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delorenzi
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Il Trenino di Casella

Post by delorenzi »

La linea ferroviaria che collega Genova al comune di Casella, che nel 2004 ha compiuto 75 anni di attività, è ancora uno dei pochi esempi in Italia di ferrovia a scartamento ridotto; si snoda lungo un tracciato che sviluppa 24.318 metri, con scartamento di 1 metro, pendenza massima del 45 per mille e raggio minimo delle curve di 60 metri.
Il trenino percorre tre diverse vallate: si snoda infatti nel tratto iniziale lungo la vallata del Bisagno poi lungo quella del Polcevera, ed infine, valicata la Crocetta di Orero, per un breve tratto, lungo la Valle Scrivia. Il tracciato, caratterizzato da forti pendenze, si snoda lungo le curve di livello, tra passaggi dirupati e tratti in trincea, con le caratteristiche di una ferrovia di montagna, dal quale è però possibile, almeno nel tratto iniziale vedere il mare ed il monte di Portofino.
Il viaggio ha inizio dalla stazione di Genova/Manin ad una quota di 93 metri s.l.m., per concludersi nel centro dell’ abitato di Casella ad una quota di 401 mt. s.l.m; tra i due capolinea si incontrano sedici stazioni intermedie.
La ferrovia Genova – Casella nasce con l’intento di creare un collegamento tra la città di Genova, la Valle Scrivia e quella del Trebbia per poi proseguire verso Piacenza. I primi progetti risalgono al 1915 quando viene stipulata una convenzione a favore della Società Ferrovie Elettriche Liguri, ma la realizzazione della ferrovia a causa del primo conflitto mondiale viene procrastinata agli inizi degli anni venti. L’appalto per la sua costruzione viene vinto dalla Società Ernesto Breda e comprende la linea aerea, il materiale rotabile e la sottostazione elettrica.
Nel 1922 iniziano i lavori, che seppure ostacolati da difficoltà sia economiche che tecniche, portano a fare transitare lungo la linea il primo treno il giorno 24 giugno 1929, mentre l’apertura al pubblico avviene il 1 settembre 1929; i vagoni vengono però collegati ad una motrice a vapore in quanto la linea non era ancora stata del tutto elettrificata. La linea elettrica all'origine in corrente continua a 2.400 V sarà poi elevata a 3.000 V.
Dopo i primi periodi di attività, la ferrovia Genova Casella, diventa un importante attrazione turistica, mentre durante il periodo bellico della seconda guerra mondiale, viene impiegata per sfuggire ai bombardamenti che colpiscono il capoluogo genovese.
Proprio al termine del secondo conflitto mondiale, in concomitanza con il notevole impiego, la ferrovia necessita di lavori di ammodernamento e manutenzione, ma a causa delle ristrettezze economiche che non permisero di eseguire i lavori necessari, nel 1949 la ferrovia passa ad una gestione commissariale governativa.
Il progetto originario prevedeva il raggiungimento del centro di Casella, ma è solo nel 1953 che dalla stazione chiamata ora Casella Deposito, lungo un tracciato tuttora in parte lungo la sede stradale, tramite un ponte sul torrente Scrivia, si arriva all’attuale capolinea.

Pur con alterne vicissitudini la ferrovia Genova – Casella riesce a sopravvivere nonostante i notevoli costi di gestione dell’impianto, grazie anche all’utilizzo di materiali provenienti da altre linee dimesse; a partire dal 1975 viene iniziato l’ammodernamento della linea con rinnovo delle rotaie.
L’inizio della linea ferroviaria è posto immediatamente sopra piazza Manin, dove è collocata la stazione omonima, sovrastata dal castello Mackenzie-Wolfson, costruito su progetto dell’ architetto Gino Coppedé. Continua poi costeggiando per un breve tratto i resti dell’acquedotto storico genovese incontrando quindi in rapida successione le stazioni di San Pantaleo, Sant’Antonino e Cappuccio, per arrivare poi alla galleria di Trensasco che divide la valle del Bisagno da quella del Polcevera.
Oltrepassato il valico di Trensaco si vede in lontananza il Monte Figogna con l’ inconfondibile sagoma del Santuario di N.S. della Guardia, incontrando poi in rapida successione le stazioni di Campi, Torrazza, Sardorella, Vicomorasso, S.Olcese – Tullo, Busalletta, Molinetti e Niusci. Proprio in corrispondenza di questa zona, durante gli scavi per la costruzione della linea ferroviaria nell’ agosto del 1923, furono ritrovate alcune monete di origine celtico/ligure; i relativi studi sono stati pubblicati nel 2005 da Marco Torre, Presidente dell’ Associazione Culturale “Esse Erre” di Serra Riccò, nel libro “Orero racconta….”.
Superata la stazioni di Niusci, si incontrano le stazioni di Canova-Crocetta, Casella deposito ed infine si arriva al capolinea nell’ abitato del paese di Casella.
Roug€
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Post by Roug€ »

Lo presi una volta che ero ancora bambino!
Mi sono ripromesso di farci un altro giro prima o poi!
:wink:
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bade
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Post by bade »

Roug€ wrote:Lo presi una volta che ero ancora bambino!
Mi sono ripromesso di farci un altro giro prima o poi!
:wink:
anche io! :D E' un ricordo di quando ero bambino.. :D
paolo59
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Post by paolo59 »

Io lo vedo passare tutti i giorni...... :wink:
Però il ricordo più bello rimane legato al Natale 2000, quando, bloccati da uno spesso strato di galaverna, siamo scesi fino alla stazione (distante 1500 m.) con gli scarponi e i ramponi, per andare a Genova, per passare la festa con la famiglia, e l'unico modo per arrivare era prendere il trenino. E' stata una specie di odissea, con la linea elettrica incrostata di ghiaccio e il treno che si fermava...allora gli omini del treno uscivano fuori con una specie di pertica e rompevano il ghiaccio sui fili e si proseguiva.... :shock:
Ciao
Paolo

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Roug€
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Post by Roug€ »

paolo59 wrote:...allora gli omini del treno uscivano fuori con una specie di pertica e rompevano il ghiaccio sui fili e si proseguiva.... :shock:
Ciao
Spero siano stati scafandrati di gomma :smt104
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bade
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Post by bade »

Visto che c'è già questo topic non ne apro uno nuovo..

Vorrei sapere se ci sono escursioni da abbinare al trenino di casella...cioè sto cercando di capire se posso un giorno prendere il trenino di mattina...arrivare a casella...far una gita...e poi ritornare in trenino... :D

qualcuno sa dirmi qualcosa?
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delorenzi
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Post by delorenzi »

Devi infornarti alla Stazione di Manin doce ti danno il programma delle gite organizzate treno + pulmann (ad esempio il Castello della Pietra ecc.)

Diversamente bisogna da Casella utilizzare i mezzi pubblici ma non sono per niente informato.
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bade
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Post by bade »

no..io volevo proprio far una gita per gli affari miei... :roll:

sto giusto consultando il libricino fie...ora apro un nuovo topic perchè questo è dedicato al trenino... :wink:
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em
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Post by em »

Un percorso che puoi fare utilizzando il trenino di Casella e` tornare a Genova a piedi seguendo a ritroso il percorso della Rigantoca (da Avosso). Volendo si puo` abbreviare un po' e partire da Crocetta, seguendo il segnavia X rosso (e per un tratto l'AVML) in direzione levante.
Sempre da Crocetta si puo` seguire il segnavia X rosso (e l'AVML) in direzione ponente fino al Santuario della Vittoria e di qui scendere a Pontedecimo (segnavia triangolo rosso vuoto) oppure a Busalla (segnavia cerchio giallo pieno)
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giumork
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Post by giumork »

altro percorso: prendi il treno da piazza manin, scendi a Campi.
Da Campi sali a Forte Diamante, poi Fratello minore, Puin, Sperone, Castellaccio quindi alture di Righi, ritorni con la funicolare di righi..

Fatto primavera scorsa, trovi resoconto fotografico su www.adessospiana.it sezione appennino ligure.
Le cose che possiedi alla fine ti possiedono...
http://www.adessospiana.it" onclick="window.open(this.href);return false;
luciaoli
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Post by luciaoli »

Una bella gita è scendere a Campi, andare a Creto con un bel sentiero in gran parte pianeggiante ( si sale solo nell'ultimo tratto) e poi andare a Molassana.
Noi siamo andati a mangiare alla trattoria dei Sassoletti a Creto e dopo mangiato, per smaltire, siamo scesi a piedi a Molassana
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bade
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Post by bade »

...sono tutti spunti interessanti... :D

vi farò sapere appena avrò fatto qualcosa..

in testa alle opzioni comunque c'è andare a casella e salire sul Montemaggio.. :wink: ...
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Alec
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Post by Alec »

bade wrote:in testa alle opzioni comunque c'è andare a casella e salire sul Montemaggio.. :wink: ...
ci sono stato un paio di anni fa, partendo dalle case martellone

bella vetta, molto panoramica!
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.

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granpasso
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Post by granpasso »

L'idea è quella di abbinare il trenino ad una gita.
Il percorso che propongo è già stato accennato ma avendolo già percorso diverse volte vedo di sviluppare meglio la proposta.
L'idea è quella di raggiungere Casella direttamente da Genova seguendo, in parte o del tutto, quella che un tempo era la "Via del sale".
Riferimento principale della gita è il sentiero FIE X rossa che dal Righi conduce al Santuario della Vittoria.
La gita per essere completa deve partire, non dal Righi, ma direttamente da Genova città.
Il mio suggerimento è quello di sfruttare una della meravigliose creuze di monte (montate) che dal centro portano in breve alla cinta muraria.
Di creuze ce ne sono circa una decina e partono dal centro storico-Castelletto, da San Teodoro, da Sampierdarena.
Io parto da San Teodoro, precisamente dal Santuario di San Francesco da Paola, vivo li vicino.
Esiste un libro della sagep sulle Creuze che può aiutare nella scelta.
L'idea di salire per crosa ha un suo parchè. Erano infatti queste montate le porte di accesso alla montagna per tutti coloro che uscivano dalla città.
Iniziare la gita lungo queste salite significa "vedere" e capire qualcosa di più della città e del suo rapporto con la montagna.
Vabbè...........................
Una volta giunti al Righi si prende il segnavia X rossa che in breve porta al valico di Trensasco lungo il tracciato di quella che era la via del Sale.
A Trensasco si può proseguire lungo la X rossa oppure seguire il vecchio tracciato del sale che però esce dal sentiero per attraversare le varie frazioni si Sant'Olcese.
Proseguendo lungo la X rossa si attraversano le pendici dei monti Sella e Alpe e in breve si giunge alla cappella della Sella.
In prossimità della cappella esiste un sentiero di collegamento che porta alla valle di Ciaè.
Dalla Sella si prosegue in direzione ovest (belle vedute sulla val Polcevera) per giungere alla Crocetta d'Orero.
A Crocetta d'Orero ottima trattoria e stazione del trenino.
Volendo si può proseguire per Casella con due km. di asfalto.
Tempi escursionistici 4/6 ore. Dislivello 900 mt. ca.

Ciao.
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Alec
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Post by Alec »

anni fa avevo fatto casa mia (piazza corvetto) - salita superiore san rocchino - san bernardino - righi - avosso - monte antola e sceso a casa mia in valbrevenna

lunghetto..
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Dani80
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Post by Dani80 »

Come lo vedi come percorso da fare in mtb per scendere a Genova?
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Alec
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Post by Alec »

Dani80 wrote:Come lo vedi come percorso da fare in mtb per scendere a Genova?
dall'antola ad avosso mi sembra abbastanza ciclabile

da avosso alle case sella sicuramente devi portarti la bici in spalla, su sentiero ripido e scomodo

poi da lì a righi forse è ciclabile

considera che di mtb ne so poco/niente

non sarebbe forse meglio da busalla salire al santuario della vittoria e poi seguire la x rossa?però io avevo abbandonato la x rossa per arrivare alle case sella, poi scendere ad assereto e avosso (che è poi il percorso della rigantoca) quindi l'ultima parte del sentiero x rossa non la conosco

OT: tu conosci bene la valbrevenna? io ho casa sotto piancassina e bene o male a piedi l'ho girata in lungo e in largo
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granpasso
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Post by granpasso »

MTB......................
Sentiero X rossa. Sulla guida FIe viene dato per MTB. Secondo me non lo è.
Dal Righi sino alla svolta sotto il monte alpe è pedalabile e lo conoscono tutti, oltre questo punto e sino a Crocetta di Orero NON è pedalabile, oltre non sò. La discesa su Avosso non è pedalabile.
Da Avosso il primo muro non è pedalabile poi ci sono tratti di asfalto e sterrato ma tutta la costa della Gallina non mi sembra pedalabile. Forse in discesa dall'Antola ma con bici adatta a protezioni...................

Ciao.
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bade
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Post by bade »

hem...scusate se rompo....ma in tutto questo il trenino di casella dove esce fuori? :D :?:
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granpasso
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Post by granpasso »

Boh ? :roll: Chessò, magari uno decide di andare a Casella in MTB per poi rientrare con il trenino.
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bade
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Post by bade »

..ah, quindi era solo una mia impressione che si stesse andando un pò OT ... :D

..evviva il trenino! :wink:
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Dani80
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Post by Dani80 »

Grazie, la discesa dall'Antola ad Avosso l'ho gia' fatta in MTB, x la cronaca io miei amici che sono molto piu' tecnici di me l'hanno percorsa quasi tutta in sella, io me ne sono fatto dei pezzi lunghissimi a piedi. La mia domanda era riferita al sentiero da crocetta a trensasco che non l'ho mai fatto. Il trenino centrava perche' un programma che ho da tempo e scendere a genova (io sono di savignone) via forti in bici per poi tornare su col trenino. Gia' la primavera scorsa avevo pensato di fare l'alta via dal santuario della Vittoria a Creto per poi scendere ai forti via Pino Soprano. Solo che il pezzo da Orero a case Sella l'ho avevo trovato ben poco ciclabile e mi ero fermato a Creto perche' dopo case sella avevo fatto una brutta caduta. Con la primavera mi e' pero' tornata voglia di rifare un giro del genere e mi chiedevo se passando via Trensasco fosse meglio.

OT la Valbrevenna la conosco bene, per me e' propio dietro casa
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Post by em »

Il percorso "migliore" dovrebbe essere quello non segnalato che dalla Colla del Canile (Creto) scende direttamente alla stradina dell'acquedotto Val Noci in corrispondenza dello sbocco della galleria.
Gli altri due (X rossa che scende direttamente senza passare da Creto e cerchio rosso pieno che scende da Creto e si ricongiunge con la X rossa) presentano dei tratti da percorrere con attenzione anche a piedi.
Il tratto della stradina dell'acquedotto, quasi pianeggiante, naturalmente non presenta problemi.
Non mi e` chiaro pero` cosa intendi per "via Trensasco".
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Dani80
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Post by Dani80 »

Ho fatto casino con la proposta di Gran Passo, non mi sono reso conto che la x rossa e' quella che si segue per la Rigantoca. In effetti il pazzo quando si passa dalla val bisagno alla Valle Scrivia e' decisamente non ciclabile. Quando ho letto di sfuggita la proposta di Granpasso pensavo che si riferisse a un sentiero che passa lato val Polcevera. D'altra parte parlava di un raccordo con la vecchia via del sale che passava da Sant'Olcese. Ora ho riletto meglio e ho capito.
Al di la' di questo sapete se ci sono sentieri che dal valico di trensasco salgono a Crocetta di Orero rimanendo sul versante Val Polcevera?

P.S.
La zona dei forti la conosco poco, ci sono stato solo due volte (di cui in una mi sono riuscito a perdere!) e faccio ancora confusione con le possibilita' che ci sono in zona
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Post by em »

Dani80 wrote:
Al di la' di questo sapete se ci sono sentieri che dal valico di trensasco salgono a Crocetta di Orero rimanendo sul versante Val Polcevera?
Non mi risulta ce ne siano.
Dal valico in cui X rossa passa dal versante Valbisagno a quello Valpolcevera e si divide dal cerchio rosso pieno c'e` un altro sentiero (classificabile forse come "traccia di cinghiali") un po' piu` in basso sul versante Valpolcevera che prosegue circa in piano fino ad arrivare ad una sterrata che scende verso la Busalletta (S. Olcese).
Dani80 wrote:
P.S.
La zona dei forti la conosco poco, ci sono stato solo due volte (di cui in una mi sono riuscito a perdere!) e faccio ancora confusione con le possibilita' che ci sono in zona
La strada dell'acquedotto Val Noci parte dallo sbocco della galleria e passando per la Crociera di Pino (possibilita` di scendere su strada asfaltata verso Valbisgno e Valpolecevera) e il valico di Trensasco (come sopra, con in piu` la possibilta` di raggiungere lato Valpolcevera Campora e quindi Begato) raggiunge la zona del Righi. A un certo punto e` anche possibile scendere su sentiero verso Preli.
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trigi
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Post by trigi »

em wrote:Il percorso "migliore" dovrebbe essere quello non segnalato che dalla Colla del Canile (Creto) scende direttamente alla stradina dell'acquedotto Val Noci in corrispondenza dello sbocco della galleria.
Gli altri due (X rossa che scende direttamente senza passare da Creto e cerchio rosso pieno che scende da Creto e si ricongiunge con la X rossa) presentano dei tratti da percorrere con attenzione anche a piedi.
Il tratto della stradina dell'acquedotto, quasi pianeggiante, naturalmente non presenta problemi.
Non mi e` chiaro pero` cosa intendi per "via Trensasco".
sabato scorso sono salito da Preli alla strada dell'acquedotto Val Noci e di qui fino a Creto: tutta la strada sterrata da Trensasco in poi è in ottime condizioni (hanno aggiunto, credo di recente, ghiaia a riempire i tratti più deteriorati e dà un po' fastidio de sali come ho fatto io correndo....) così come è pedalabile il tratto successivo (sentiero abbastanza largo in piano o quasi) fino allo sbocco della galleria. Dopo sono salito a Creto passando per il sentiero che sbocca in "via dei villini di Creto" e qui è meglio non andare in bici..... a un certo punto c'è un crocifisso appeso ad un albero con sopra un casco da bici con un bel buco...... :cry:
Al mondo ci sono solo DUE cose "infinite":
- l'universo
- la stupidità umana
Solo che sulla prima non sono sicuro.

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Re: Il Trenino di Casella

Post by Lord Mhoram »

Una curiosità: c'è qualcuno che utilizza la stazione di Cappuccio? Lo chiedo perché sulle mappe sembra in mezzo al nulla.
C'è anche un accesso pedonale?
«Fratell', il piano originale era in tre punti. Primo punto: rovinare le nuove generazioni, rincoglionirle con la televisione, facendoli puntare soltanto sui suord' e a fess' e il calcio finché non sono belli bolliti. Primo punto: acquisito!»
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Re: Il Trenino di Casella

Post by antolino »

No, la stazione di Cappuccio non ha un accesso pedonale.. però ci puoi arrivare dalla strada dell'acquedotto del righi e poi scendendo per un sentierino abbastanza evidente e poi per binari, oppure da Preli arrivando fino alla Galleria ferroviaria e poi per i binari, ma occhio perchè a quanto ne so è pericolante e nella stagione calda è una metropoli di calabroni : Thumbup :
MEGLIO UN GIORNO DA ANTOLINO CHE CENTO DA LEONI

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Re: Il Trenino di Casella

Post by Lord Mhoram »

antolino wrote:No, la stazione di Cappuccio non ha un accesso pedonale.. però ci puoi arrivare dalla strada dell'acquedotto del righi e poi scendendo per un sentierino abbastanza evidente e poi per binari, oppure da Preli arrivando fino alla Galleria ferroviaria e poi per i binari, ma occhio perchè a quanto ne so è pericolante e nella stagione calda è una metropoli di calabroni : Thumbup :
: Thanks :
Ma a chi serve quella stazione?

Grazie per l'avvertimento comunque sono zone che frequento solo col freddo!
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Re: Il Trenino di Casella

Post by antolino »

I miei mi dicono che tempi che furono (anni 50-60) c'era addirittura un custode che ci abitava con la famiglia, credo si occupasse dello scambio e delle manovre in genere.. io ricordo che da piccino (anni 70) andavo col trenino a Trensasco e alla stazione di Cappuccio alla domenica slivano e scendevano un sacco di cacciatori con i cani e cercatori di funghi.
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Re: Il Trenino di Casella

Post by Lord Mhoram »

Grazie, bell'aneddoto! Mi fa venire in mente un'altra grande opera, questa non più esistente: la guidovia del Santuario.
Di recente ho letto un libro in proposito e l'atmosfera che evoca è molto simile.
Prima o poi penserò ad un itinerario per visitare il Cappuccio, tra l'altro ho letto che d'inverno la ferrovia non è attiva.

Ciao
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Re: Il Trenino di Casella

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Il Trenino di Casella riprenderà le sue corse il 21 Maggio!

speriamo ci tenga a lungo compagnia! :D
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Il Trenino di Casella

Post by bade »

Se riparte ci andremo assolutamente! :lol: ottima notizia!
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Re: Il Trenino di Casella

Post by scinty »

:smt041 :smt041 :smt041
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
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