assolutamente
quindi albenga e' stata capoluogo?
visto che il mondo ve l'avevo gia' aperto in un altro topic, sostenendo che in realta' sanremo e' san romolo e non san remo, vi posto tutta la diatriba sia del nome sia dello scriverlo staccato o attaccato
fonte wikipedia
Sanremo (Sanrœmu in ligure, pronunciato /sanˈrômu/, in italiano San Romolo; anticamente Villa Matutiæ)
Due grafie del toponimo, Sanremo e San Remo, sono state usate in passato; per molto tempo sono convissute pacificamente, pur creando qualche problema, benché l'amministrazione tendesse a usare la versione unita. L'etimologia ufficiale, di conseguenza, era controversa e a lungo è stata oggetto di disquisizioni che sfociarono in una vera e propria questione, cui si interessarono sia insigni studiosi come Girolamo Rossi, sia cittadini benemeriti come Carlo Alberto. Anticamente, la città era conosciuta come Civitas Matuciana, ma con l'avvento del Medioevo, in seguito alla morte di San Romolo (un vescovo di Genova vissuto intorno al IX secolo, che trascorse buona parte della sua vita nei boschi di Sanremo, e che morì da eremita alle pendici del vicino Monte Bignone), i cittadini vollero onorarlo dedicandogli il nome della città, che così assunse il nome di Civitas Sancti Romuli. Per quanto riguarda la seconda trasformazione, ossia da “San Romolo” a “Sanremo”, furono, allora, elaborate due tesi. La prima afferma che il passaggio da "Romolo" a "Remo" avvenne in seguito alla morte di San Romolo: poiché nel Medioevo le tombe dei santi erano grandemente visitate, il "Sanctum Heremum" in seguito alle modifiche della lingua, col tempo, sarebbe diventato "Santo Eremo" e quindi "San Remo". Questa interpretazione, in passato molto accettata, presenta, tuttavia, una falla, poiché in nessun documento ufficiale si parla di "Santo Eremo", e non spiegherebbe neppure perché alla città sia rimasta la denominazione di "Santo Eremo", mentre all'eremo vero e proprio quello di "San Romolo".
La seconda tesi, oggi universalmente accettata, sostiene che la trasformazione del nome da "Romolo" a "Remo" avvenne a causa della fonetica dialettale, ossia per la cadenza tipica del ponente ligure di rendere la "o latina" in "ö". Di conseguenza, la dizione dialettale di "Romolo", ossia "Romu", sarebbe stata pronunciata come "Rœmu" e quindi traslata, col tempo, in "Remu", ossia "Remo". Questa tesi è, inoltre, suffragata dai documenti storici: negli archivi, infatti, è possibile trovare documenti, in un lasso di tempo compreso fra il '300 e il '600, in cui i nomi Civitas Sancti Romuli e Civitas Sancti Remuli compaiono in pari frequenza, e anzi in alcuni si trovano entrambi nello stesso atto; per esempio in un rogito del 1359 compare Civitas Sancti Romuli e poco dopo l'aggettivo Remoretus, mentre in un atto della Repubblica di Genova del 1681 possiamo trovare sia Civitas Sancti Romuli sia Magnifica Comunità di San Remo. La questione dell'etimologia si incentrò anche sulla corretta grafia, e forse è più su questo punto che si scatenò una vera e propria battaglia, soprattutto dall'epoca fascista. L'esempio migliore sull'incertezza che vi era al tempo è dato dalla "Storia della Città di Sanremo" di Girolamo Rossi: egli, infatti, in copertina scrive "Sanremo", ma all'interno del testo compare la versione staccata con maggiore frequenza. In passato, come già detto, le due versioni convivevano abbastanza pacificamente, ma dalla fine degli anni venti, tuttavia, l'Istat si prodigò affinché il nome venisse scritto nella forma staccata "San Remo", per uniformare il nome della città a quello delle altre località il cui nome è riferito a un santo, e anche perché in molte cartine del passato compariva la forma staccata.
Il Teatro Ariston di Sanremo durante l'ultima serata del 2013
Consultando i documenti dell'Archivio comunale si può notare come in data 2 settembre 1937 il podestà di allora, Giovanni Guidi, veniva informato che l'Istituto Centrale di Statistica aveva elencato il Comune col nome staccato (San Remo), in accordo con il Regio Decreto 19 febbraio 1928 n. 453, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 67 del 20 marzo 1928, (in cui era stato disposto l'aggregazione del Comune di Bussana a quello di 'San Remo') ma in difformità con quanto sino a quel momento effettuato da parte dell'Amministrazione Comunale. Lo stesso Istat, inoltre, interveniva direttamente l'8 febbraio 1938 per richiamare il Comune all'osservanza della disposizione. Tuttavia, all'invito ad adeguarsi del prefetto, il podestà rispondeva: "Insistiamo perché venga modificato il nome in Sanremo". L'8 agosto 1940 il presidente dell'Istituto centrale di Statistica richiamava nuovamente il Comune scrivendo: "... codesto comune dovrà modificare secondo il nome seguito da questo Istituto [San Remo, ndr] l'intestazione della carta ufficiale nonché i timbri in uso presso gli uffici comunali", e chiedeva venisse fornita per iscritto l’"assicurazione di adempimento". Il 30 agosto 1940 il podestà emanava, pertanto, la seguente ordinanza (prot. n. 15411): "Vi prego di disporre perché d'ora in poi negli stampati il nome del Comune venga scritto San Remo anziché Sanremo".
Il secondo conflitto mondiale bloccò la questione, e il nome della città continuò a essere usato unito, ma nell'immediato dopoguerra si riaccese; di conseguenza il sindaco, con ordine di servizio datato 24 marzo 1954, prot. n. 89/6, trasmetteva a tutti gli uffici la seguente lettera: "Si porta a conoscenza delle SS.LL. che l'esatta grafia del nome della nostra città è la seguente: San Remo. Tanto si comunica per opportuna conoscenza e norma con preghiera di volerne rendere edotto il personale dipendente, affinché tanto negli stampati che sulle comunicazioni venga adoperata la esatta onomastica". Quest'ordine di servizio non è mai stato applicato dagli organi comunali: nonostante, infatti, tale "decisione" ufficiale del Comune, il nome di San Remo ha continuato a essere rifiutato a livello locale, dov'era utilizzata principalmente l'altra versione, come, ad esempio, nelle indicazioni stradali, ferroviarie, turistiche, e praticamente ovunque nella documentazione del Comune, della Provincia e spesso della regione; anche le cartoline per le consultazioni elettorali hanno sempre riportato il nome Sanremo. Nella documentazione prodotta a livello centrale, proveniente dalla Gazzetta Ufficiale, dall'Anagrafe tributaria e dai documenti dell'Istituto di Statistica, tuttavia, ha continuato a essere mantenuta la forma San Remo. Grazie alla disputa, però, si giunse a dimostrare come sia più corretta la versione attaccata.
Villa Zirio
Un primo motivo è che nella cristianità non esiste un santo di nome Remo (cui eventualmente riferirsi).
Il secondo è che contrariamente agli altri dialetti gallo-italici, il sanremasco conserva le atone finali, salvo dopo la "r" e la "n": "ö" e "ü" si fondono in "ü", mentre nella lingua italiana in "ö"; per chiarire con un esempio: uomo (latino homo) diventa omu, mentre orto (latino hortus) diventa ortu; a questo, inoltre, si aggiunge la spiccata tendenza a ridurre in dittongo due o più vocali che vengano a trovarsi vicine per la caduta delle consonanti (ad esempio laurà e lavurà che vogliono entrambi significare lavorare). Ecco, quindi, che "Rœmu", "Romolo", sarebbe diventato "Remu" a causa del dialetto, e quindi, trascritto male, divenne "Remu", ossia "Remo". Solo in seguito all'approvazione dello Statuto, seguito a varie Deliberazioni Consiliari tenutesi tra il 1991 e il 2002, si sancì definitivamente che la denominazione ufficiale della Città fosse nella forma monoverbo Sanremo