Pali, fili, tralicci

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awretus
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Pali, fili, tralicci

Post by awretus »

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Trovo che ripetitori, pali del telefono, fili della luce, tralicci dell'alta tensione, skylift, sparsi in libertà per borghi, campagne e monti, siano il paradigma del paesaggio rurale italiano attuale. Lo stridio tra essi e l'ambiente circostante è così forte che non si può non notare: secoli di cura, che hanno portato a creare un paesaggio alterato dall'uomo, che i viaggiatori stranieri del Grand Tour ci invidiavano, sono annientati con un tocco di pennello. Stranamente, i fotografi del paesaggio italiano contemporaneo come Guidi, Ghirri, Basilico o Niedermayr non sembrano esserne stati rapiti a sufficienza.
Una volta, durante le escursioni, non mi curavo di loro, ma guardavo e passavo come Dante fra gli ignavi, adoperando sapientemente focale e punto di vista per non includerli nelle mie inquadrature. Le cose erano un po' cambiate in Corsica, quando non potei non restare stupefatto dai relitti di automobile, che giacevano pressoché in ogni fosso. La meraviglia era cresciuta in Abruzzo, quando, attraversando zone agresti, vedevo tralicci dell'alta tensione un po' ovunque. Sul Beigua e sul Giarolo notai come i tralicci televisivi della nuova religione consumista sovrastano chiese e statue della precedente.
Infine ho concluso che anche loro fanno parte a pieno diritto dell'esperienza del viaggio e come tale vanno documentati, con la stessa cura con cui riprendo coppelle, alpeggi, chiesette, croci, borghi, campanili, quarziti delle masche, mulattiere, terrazzamenti, toppie, alberi capitozzati e tutti gli altri elementi antropici che gradisco. Per completezza, faccio lo poi stesso con le carcasse delle auto, gli scheletri di cemento lasciati a metà, macchinari delle cave abbandonati e così via.

Il nostro rapporto con loro non è univoco. Ad esempio, più tralicci dei cellulari ci sono e minori saranno le temute emissioni elettromagnetiche a parità di servizio offerto. Con la diffusione dello smart working pandemico, sempre più gente chiederà internet nei propri eremi. Abbiamo rifiutato le centrali nucleari, ma di notte ci conviene spegnere le nostre e importare l'elettricità prodotta in eccesso da quelle francesi e svizzere, tramite elettrodotti che valicano le Alpi. Così come sulle Alpi sono le centrali idroelettriche a zero emissioni serra. Sostituirli con impianti interrati non sarebbe banale né economico. Abbiamo pensato di salvare la montagna, portandovi i sedentari con impianti a fune ovunque, e ora si coprono di ruggine tra i prati e i boschi. Se non si prende un canale TV, subito nascono comitati di protesta.
Per fortuna c'è chi li odia come me: ad esempio, per entrare nell'associazione dei “Borghi più belli d'Italia”, l'amministrazione candidata deve provvedere ad eliminare questi elementi dal paesaggio. In generale, invece, prevale la sciatteria e posso così dedicarmi a questo genere di fotografia.

Le occasioni non mancano.

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«Vai finché sei giovane, perché da vecchio puoi solo andare al ricovero» (Saggezza occitana)
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Ratasuira
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Pali, fili, tralicci

Post by Ratasuira »

Bello spunto di riflessione
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daniele64
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Re: Pali, fili, tralicci

Post by daniele64 »

Purtroppo sono un male necessario . Danno molto fastidio all' estetica del paesaggio ma se non ci fossero in tanti si lamenterebbero . Però si dovrebbero mimetizzare meglio nell' ambiente e soprattutto andrebbero eliminati una volta finita la loro funzione . Pie illusioni .... :evil1:
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
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