La Figura debati Castri Delphini è un disegno che raffigura l'adrech e l'ubac di Casteldefino nel 1422. E raffigurato l'Alevè com'era allora e ci sono molti dei toponimi attuali
È riprodotta nel libro Les hommes et la montagne en Dauphinè au XIII siecle, di Henri Falque-Vert (che ho preso in prestito dalla biblioteca CAI).
In rete ne trovate un'analisi in francese nel sito
https://grandehistoirealpages.fr/images ... ve-siecle/
Una cartina ancora più fantastica della val Varaita
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Una cartina ancora più fantastica della val Varaita
ma che colpa io posso avere se la montagna presenta tanto di bello, che lo scritto ed il discorso diventano prolissi per accennare solo di volo ciò ch'essa porge d'interessante all'osservazione
M. Baretti, “Per rupi e ghiacci: frammenti alpini”, 1875
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Re: Una cartina ancora più fantastica della val Varaita
Molto interessante, grazie della segnalazione.
Peccato che sul web non abbia trovato la mappa: solo un particolare di essa, di difficile lettura.
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Re: Una cartina ancora più fantastica della val Varaita
Ecco qui una scansione a risoluzione maggiore e una nota con i toponimi trascritti
ma che colpa io posso avere se la montagna presenta tanto di bello, che lo scritto ed il discorso diventano prolissi per accennare solo di volo ciò ch'essa porge d'interessante all'osservazione
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Re: Una cartina ancora più fantastica della val Varaita
Molto più chiara questa immagine, che meglio rende la bellezza della mappa.
E molto utile la trascrizione dei toponimi, che ho provato a rintracciare e confrontare con quelli attuali.
Qualcosa degli antichi nomi è rimasto, ma molti sono per me oscuri.
Ad esempio la strada è denominata come "strada pubblica che da Casteldelfino (Villa Sancti Eusebii) porta verso il Colle di Luca (passum Enlucam)", ma poi è disegnata transitare per un Collis de Raya (?) che potrebbe essere il colle di Cervetto (oltretutto più basso rispetto a quello di Luca di 200m e che immette verso lo sbocco della valle Po a Paesana anziché scendere a Oncino).
L'analisi di questa interessante mappa mi ha consentito inoltre di scoprire l'esistenza della millenaria chiesa di Sant'Eusebio che, a causa della sua posizione defilata rispetto alla viabilità automobilistica, mi era sconosciuta. Alla prossima occasione in zona non mancherò di andarla a visitare.
Oltretutto da quella chiesetta parte il sentiero denominato U7 che sale al colle Terziere, del quale avevi postato una relazione qualche tempo fa.
Vecchie carte portano idee per nuove camminate.
Grazie per questi interessanti spunti.
E molto utile la trascrizione dei toponimi, che ho provato a rintracciare e confrontare con quelli attuali.
Qualcosa degli antichi nomi è rimasto, ma molti sono per me oscuri.
Ad esempio la strada è denominata come "strada pubblica che da Casteldelfino (Villa Sancti Eusebii) porta verso il Colle di Luca (passum Enlucam)", ma poi è disegnata transitare per un Collis de Raya (?) che potrebbe essere il colle di Cervetto (oltretutto più basso rispetto a quello di Luca di 200m e che immette verso lo sbocco della valle Po a Paesana anziché scendere a Oncino).
L'analisi di questa interessante mappa mi ha consentito inoltre di scoprire l'esistenza della millenaria chiesa di Sant'Eusebio che, a causa della sua posizione defilata rispetto alla viabilità automobilistica, mi era sconosciuta. Alla prossima occasione in zona non mancherò di andarla a visitare.
Oltretutto da quella chiesetta parte il sentiero denominato U7 che sale al colle Terziere, del quale avevi postato una relazione qualche tempo fa.
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Re: Una cartina ancora più fantastica della val Varaita
La strada penso vada verso il colle di Luca, un vecchio di Bertines con cui parlai la chiamò “strada di san Chiaffredo”, fino allla croce di ciampagna è ben visibile la costruzione con i muri per delimitarla. Però non è citata dal Casalis, né per Casteldelfino, né per Oncino
La rupis ruffa è la roccio russo, la rupis racacia è il monte reisasso, la croce di ciampagna esiste ancora, la rupis eyglier penso sia dove c'è la croce di Alie (sotto c'è un dirupo), le cumbe sono i vari canaloni che si superano per arrivarci dalle grange auriol, il clotus magna lapis è il chiot (però 'sto grande masso erratico non l'ho mai visto, chiedo a Bertines la prossima volta che vado nel bosco a fare foto di nebbia). Il resto non è riportato sulle carte attuali. Rupis jaz del crau o rochasium berni potrebbe essere cima delle Lobbie, una delle pochissime cime secondarie del Viso ad avere un nome dato dai locali anziché dal Valbusa
La rupis ruffa è la roccio russo, la rupis racacia è il monte reisasso, la croce di ciampagna esiste ancora, la rupis eyglier penso sia dove c'è la croce di Alie (sotto c'è un dirupo), le cumbe sono i vari canaloni che si superano per arrivarci dalle grange auriol, il clotus magna lapis è il chiot (però 'sto grande masso erratico non l'ho mai visto, chiedo a Bertines la prossima volta che vado nel bosco a fare foto di nebbia). Il resto non è riportato sulle carte attuali. Rupis jaz del crau o rochasium berni potrebbe essere cima delle Lobbie, una delle pochissime cime secondarie del Viso ad avere un nome dato dai locali anziché dal Valbusa
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Re: Una cartina ancora più fantastica della val Varaita
Per la posizione con la quale sono state rappresentate sulla carta rispetto al colle di Luca e al resto dei toponimi riconoscibili azzarderei:
Rupis jaz del crau = Cima delle Lobbie
Rochasium berni = Punta delle Guglie
Sarebbe molto interessante sapere i nomi delle vette intorno al Monviso in epoca pre-Valbusa.
Immagino esistano mappe francesi della zona, considerati i loro interessi in zona e l'amicizia con il marchesato di Saluzzo dai tempi del Buco di Viso.
E anche i Savoia avranno ben mappato a scopo militare, senza aspettare l'Ubaldo furioso.
Rupis jaz del crau = Cima delle Lobbie
Rochasium berni = Punta delle Guglie
Sarebbe molto interessante sapere i nomi delle vette intorno al Monviso in epoca pre-Valbusa.
Immagino esistano mappe francesi della zona, considerati i loro interessi in zona e l'amicizia con il marchesato di Saluzzo dai tempi del Buco di Viso.
E anche i Savoia avranno ben mappato a scopo militare, senza aspettare l'Ubaldo furioso.
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Re: Una cartina ancora più fantastica della val Varaita
Purtroppo le cartine francesi precedenti riportano solo le vie di transito e i paesi. Vale per quella del generale Bourcet citata in altro topic, quella seicentesca di Jean de Beins e pure per quella napoleonica di Raymond, che per qualche ragione imperscrutabile trovi sul sito dell'università di Vienna
https://goobi-viewer.univie.ac.at/viewe ... 10150/1/-/
(guarda il foglio Briancon)
Invece quella degli Stati Sardi (metà Ottocento) la chiama già cima delle Lobbie. Questa la trovi sulla carta tecnica regionale piemontese, attivando la cartografia storica, ed evitando di usare una scala troppo piccola, altrimenti scompare (Servizi regionali -> BDTRE ->Cartografia Storica -> Stati Sardi)
https://www.geoportale.piemonte.it/visregpigo/
https://goobi-viewer.univie.ac.at/viewe ... 10150/1/-/
(guarda il foglio Briancon)
Invece quella degli Stati Sardi (metà Ottocento) la chiama già cima delle Lobbie. Questa la trovi sulla carta tecnica regionale piemontese, attivando la cartografia storica, ed evitando di usare una scala troppo piccola, altrimenti scompare (Servizi regionali -> BDTRE ->Cartografia Storica -> Stati Sardi)
https://www.geoportale.piemonte.it/visregpigo/
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Re: Una cartina ancora più fantastica della val Varaita
Grazie per la segnalazione dei due siti dove trovare mappe storiche.
Il primo, quello cioè dell'università di Vienna, è davvero ben fatto e da questo ho facilmente scaricato una ventina di mappe di epoche diverse riguardanti l'Italia e l' Europa. Fantastico.
Il secondo, Geoportale piemonte, nonostante le tue chiare istruzioni per ora non mi ha dato molta soddisfazione. Come tanti i siti di mappe italiani (almeno quelli che ho provato ad utilizzare) l'ho trovato lento e inutilmente cervellotico.
Tornando alle mie domande sulla strada da Casteldelfino alla valle Po la mappa Briancon del 1820 sembra confermare che questa passasse per il più alto colle di Luca, lasciando a oriente la Guglia (Cima) di Crosa, per scendere verosimilmente ad Oncino.
Il primo, quello cioè dell'università di Vienna, è davvero ben fatto e da questo ho facilmente scaricato una ventina di mappe di epoche diverse riguardanti l'Italia e l' Europa. Fantastico.
Il secondo, Geoportale piemonte, nonostante le tue chiare istruzioni per ora non mi ha dato molta soddisfazione. Come tanti i siti di mappe italiani (almeno quelli che ho provato ad utilizzare) l'ho trovato lento e inutilmente cervellotico.
Tornando alle mie domande sulla strada da Casteldelfino alla valle Po la mappa Briancon del 1820 sembra confermare che questa passasse per il più alto colle di Luca, lasciando a oriente la Guglia (Cima) di Crosa, per scendere verosimilmente ad Oncino.
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