montagna sicura o la solita operazione di marketing?

Montagna a 360 gradi: pensieri, notizie, meteo...

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giumork
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montagna sicura o la solita operazione di marketing?

Post by giumork »

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ISIDORO
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Montagna Sicura

Post by ISIDORO »

Ciao,
vorrei sapere cosa intendi riguardo montagna sicura?
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Alex84
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Re: Montagna Sicura

Post by Alex84 »

ma per favore :evil:
è spazzatura, come qualsiasi tentativo di regolamento in montagna

a quando i divieti?
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giumork
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Re: Montagna Sicura

Post by giumork »

ISIDORO wrote:Ciao,
vorrei sapere cosa intendi riguardo montagna sicura?
occore seguire il link.. sulle apuane vorrebbero regolamentare l'escursionismo e derivati...

Alex84 wrote:ma per favore :evil:
è spazzatura, come qualsiasi tentativo di regolamento in montagna
a quando i divieti?
peggio che spazzatura.. a mio avviso è operazione politica di facciata senz'altro scopo che farsi pubblicità.
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Sub-Comandante
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Post by Sub-Comandante »

la vedo dura riuscire a cambiare la mentalità degli alpinisti improvvisati. Manca la percezione del rischio e queste iniziative servono a poco.
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
murighiol
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Post by murighiol »

Io sarei meno precipitoso. Frequento da molti anni le Apuane che soprattutto in inverno vedono incidenti gravi in numero obiettivamente sorprendente, per molte ragioni che non sto qui a cercare di enumerare. Qualche volta è successo a persone che conoscevo.
Ho avuto recentemente occasione di frequentare (peraltro grazie ad un amico conosciuto proprio a mezzo del forum) la Val Grande, gruppo montuoso altrettanto aspro che le Apuane. Anche in Val Grande vi sono talvolta incidenti gravi, ma non mi pare che ne esca lo stesso bollettino di guerra che in Apuane.
Il merito ritengo sia in buona parte anche degli avvisi che informano i fruitori del Parco di quanto siano pericolosi i sentieri o le tracce. Sono molto ricorrenti e in ogni forma (cartelli, web...). E' una forma di "terrorismo psicologico", senza barriere fisiche però, che qualcuno potrà anche ritenere eccessivo ma che a mio parere ha salvato molte vite e quindi in ultima analisi positivo.
Le Apuane sono pericolose specie in inverno, molto più pericolose dell'Appennino che è il terreno normalmente frequentato da chi poi va in Apuane. Alcuni sentieri sono assai esposti, in inverno e in primavera intercettano insidiosissimi scivoli ghiacciati, eppure sono segnalati come normali percorsi escursionistici. Cosa questa che andrebbe anche bene, ma con l'avvertenza che in inverno lo scenario cambia del tutto.
Qualcosa occorre fare secondo me, ogni iniziativa è buona. Questo non ci deve naturalmente impedire di restare in guardia, ma mi permetto di suggerire di non saltare subito sulla sedia ad ogni iniziativa pubblica; qualche volta, spero anche questa, almeno le intenzioni sono buone.
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Alex84
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Post by Alex84 »

murighiol wrote:...
Questo discorso dei sentieri estivi che in inverno diventano insidiosi vale per le apuane, varrà per la Val Grande... se elenchiamo i gruppi numerosi soggetti a questo cambiamento estate/inverno... forse è più veloce elencare i gruppi montuosi che non lo sono.

Il terrorismo psicologico, i bollettini di guerra che tocca sentire fin troppo spesso a proposito delle apuane, potrebbero riguardare chissà quante altre zone equivalenti. perché le apuane? perché fa notizia...

allora che facciamo? seminiamo cartelli a giro per l'arco alpino su ogni sentiero che passa per un canalone? :roll:

Io personalmente storgo il naso di fronte a queste iniziative... diciamo che storgo il naso ogni volta che sento parlare di montagna da chi non la frequenta (i media, la politica...)

Sfruttano i luoghi comuni, il ghiaccio, le valanghe killer, l'inesperieza, l'inverno...
sbandierando a destra e manca un "buonsenso" pecoreccio e dozzinale, concepito apposta per abbindolare il medio qualunquista.
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giumork
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Post by giumork »

Alex84 wrote:
murighiol wrote:...
...

Sfruttano i luoghi comuni, il ghiaccio, le valanghe killer, l'inesperieza, l'inverno...
sbandierando a destra e manca un "buonsenso" pecoreccio e dozzinale, concepito apposta per abbindolare il medio qualunquista.
infatti per questo parlavo di 'operazione politica'..
due cartelli che indicano che un sentiero diventa pericoloso in inverno sono ben poca cosa..
che comincino a portare in montagna gli alunni delle scuole, a educare le persone a muoversi
su un terreno che abbia qualche asperità in più di uno scalino tra strada e marciapiede...
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murighiol
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Post by murighiol »

Non sono innamorato del mio punto di vista, né dell'assessore che ha promosso l'iniziativa in argomento, che neppure conosco. Faccio sono qualche osservazione, vi prego di accoglierla serenamente e di credere che non vi è alcuna vellità polemica da parte mia.
Caro Giumork, i percorsi educativi nelle scuole mi paiono ben al di là da venire, nelle nostre scuole non si insegna neppure adeguatamente l'inglese o l'educazione civica; non che l'idea non sia buona, ma siamo troppo, infinitamente lontani.
Nel frattempo però le tragedie accadono.
E' vero, anche altri gruppi montuosi sono pericolosi specie in inverno; magari sbaglio, ma le Apuane lo sono molto di più della media, se consideriamo che sono un gruppo montuoso tutto sommato piccolo ma molto frequentato.
Ho la sensazione che il normale escursionista, quello che fa i sentieri delle 5 terre o della Maremma non sia tentato di salire l'Argentera in inverno, ma la Pania invece si. Magari ha con se anche i ramponi, ma poi non sa usarli. Perché la Pania o il Cavallo o il Grondilice sono di facile accesso, quella che sembra neve potrebbe essere marmo, in Versilia delle volte quasi si va al mare mentre sembra impossibile che lì a due passi invece ci sia ancora ghiaccio, spesso pochi metri in un sentiero quasi del tutto pulito.
E' proprio il qualunquista che occorre informare (anche se forse il qualunquista di cui parli tu, Alex, non è quello che va in montagna).
Inoltre imparare ad andare in montagna è una cosa lunga e talvolta non serve neppure avere una lunga esperienza.
In un'altra discussione qualcuno aveva scritto che chi va in montagna e vede le tragedie che capitano ad alcuni dovrebbe riflettere sul fatto che non è lui che è più bravo o più prudente, ma solo più fortunato. Sono d'accordo.
Ho purtroppo avuto alcuni amici morti in montagna, sempre per scivolate su ghiaccio. Talvolta su via alpinistica, talvolta su sentiero.
In un caso c'ero anch'io.
Ho cercato di salvare M., ma mi è morto letteralmente tra le braccia dopo un'inutile tentativo di rianimazione durato quasi un'ora. Quando mi sono reso conto che non eravamo più due amici che salivano estasiati in una giornata di festa e di sole, ma che ormai ero rimasto solo in quel canalone ghiacciato, ho pensato immediatamente come sarebbe stato possibile raccontare quello che era successo ai suoi genitori anziani. Poi è arrivato l'elicottero e aiutando a metterlo in un sacco di plastica i volontari del Soccorso alpino, che a distanza di oltre dieci anni ancora ringrazio, ho pensato ad altro. L'ho visto allontanarsi appeso al verricello dell'elicottero che tornava in pianura. Allora sono sceso nella neve e nel ghiaccio fino al primo ruscello, prima di tornare a dove l'auto era parcheggiata mi sono lavato via il suo sangue.
Quello che è successo però non sono ancora riuscito, nè a ben veder voglio neppure lavarlo via e mi ha insegnato molto. Soprattutto che morire in montagna non è meno straziante per parenti ed amici nè meno inutile o più eroico che morire altrove. Se la morte in montagna ha un vantaggio, è che si muore rapidamente, quasi non te ne accorgi. Ma è l'unico, e non sempre è così.
E' per questo che ho ancora, per così dire, un nervo scoperto sull'argomento, e di questo voglio scusarmi con voi per un verso. Per altro verso voglio testimoniare per far riflettere che ogni iniziativa in materia di sicurezza secondo me non è da rigettare, purché si intenda non stupida o palesemente strumentale ad altra finalità.
In montagna ci sono croci, lapidi, bandiere nepalesi, pannelli informativi, bivacchi, residui bellici, spazzatura, tralicci, impianti per lo sci.
Se ci fossero anche dei cartelli che dicono pure delle banalità che noi sappiamo e su cui possiamo anche sorridere, ma se questi cartelli potessero far riflettere qualcuno e magari indurlo invece che a rischiare senza neppure saperlo la vita su una montagna quella domenica invece a salvarsela, e mettiamoci pure che poi che quella domenica il nostro sprovveduto amico se la spende pure squallidamente in un centro commerciale; bene se considero tutto ciò, allora dal mio punto di vista anche dei semplici cartelli ben vengano.
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Alex84
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Post by Alex84 »

Mi spiace sinceramente che questa discussione vada a battere proprio su un punto molto dolente per te.
Riporto giusto due passaggi di quello che hai scritto...
murighiol wrote:E' proprio il qualunquista che occorre informare (anche se forse il qualunquista di cui parli tu, Alex, non è quello che va in montagna). Inoltre imparare ad andare in montagna è una cosa lunga e talvolta non serve neppure avere una lunga esperienza.
Infatti. Il qualunquista medio a cui mi riferivo è appunto colui che non ha dimestichezza con l'ambiente montano. Ma non perche è solo un escursionista inesperto, semplicemente perche in montagna non ci va. L'esperienza per come la penso io (mi ricordo che ne avevamo già discusso in un altro topic molto interessante) si fa in un solo modo: andandoci in montagna, col bello, col brutto, col ghiaccio, con la neve alla cintola, col vento, d'estate e d'inverno. e questo sia che si facciano pareti, sia che si facciano sentieri. Cercando di evitare, ovviamente, le situazioni veramente pericolose. Ma a meno di chi veramente se le cerca (e io sono convinto che sono davvero in pochi) c'è sempre una forte componente di casualità, che difficilmente si gestisce. Come asserisci te, e sono daccordo, non sei più bravo o prudente, sei più fortunato.
murighiol wrote:In montagna ci sono croci, lapidi, bandiere nepalesi, pannelli informativi, bivacchi, residui bellici, spazzatura, tralicci, impianti per lo sci. Se ci fossero anche dei cartelli che dicono pure delle banalità che noi sappiamo e su cui possiamo anche sorridere, ma se questi cartelli potessero far riflettere qualcuno e magari indurlo invece che a rischiare senza neppure saperlo la vita su una montagna quella domenica invece a salvarsela, e mettiamoci pure che poi che quella domenica il nostro sprovveduto amico se la spende pure squallidamente in un centro commerciale; bene se considero tutto ciò, allora dal mio punto di vista anche dei semplici cartelli ben vengano.
Vorrei che non si confondesse ciò che in montagna ci DEVE stare, perche parte integrante della cultura nativa di quei luoghi (croci, bandiere nepalesi, se vogliamo anche rifugi) e ciò che è stato inserito per "commercializzare" (passami il termine), ovvero impianti, spazzatura, tralicci. La logica secondo cui si può sorvolare sull'aggiungere qualcos'altro di modesta entità rispetto a tutto quello che in montagna c'è già, io non la condivido. Per il mio punto di vista un cartello su un sentiero ha la stessa utilità pratica dai servizi sulle valanghe killer. Anche io, come te penso che "imparare ad andare in montagna è una cosa lunga e talvolta non serve neppure avere una lunga esperienza."
Figuriamoci allora a cosa servono due cartelli per salvare la faccia e basta a chi li ha messi.

Portiamo i ragazzi in montagna sin da piccoli, come suggerisce giumork, per scoprire lentamente e per gradi l'ambiente, il piacere della fatica, i rischi, la prudenza, la responsabilità. Quella sarebbe vera educazione.
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