Valbrevenna: resoconto di una vacanza al naturale...
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Valbrevenna: resoconto di una vacanza al naturale...
Sono tornata da pochi giorni da una vacanza immersa nei boschi della Valbrevenna, dove insieme ad alec ho passato una bella settimana lunga e rilassante; una di quelle vacanze che ci vorrebbero almeno una volta all’anno: libertà, idee da realizzare senza fretta né frenesia, piccole cose felici.
Sul forum si è parlato di localismo, dello sfruttamento dei nostri luoghi e dell’abbandono della macchina… questo racconto farà sorridere coloro che sostengono questo modo di vivere il tempo libero… in effetti la macchina è rimasta quasi sempre ferma! Solo un giorno ci ha accompagnato per uno sconfinamento in Val Borbera, un viaggio lungo, passando da Torriglia e Casa del Romano.
Si ha bisogno a volte di prendere la vita alla giornata, di non programmare più di tanto, saper prendere delle pause, cucinare con calma cose nuove e gustose… non credo di aver mai cucinato così tanto tutto in una volta, anche perché lo stomaco di alec è difficile da riempire! Però mi ha fatto piacere, ho goduto anche di quegli attimi (un po’ meno quando mi sono bruciata un dito facendo volare la frittata sui fornelli ), assaporando la tranquillità e il silenzio della sera, il calore della casa, i canti dei gufi e delle civette fuori dalla finestra.
Questi sono gli gnocchi di patate preparati con l'aiuto del granitico...
Alec mi ha attaccato la passione per il gioco delle carte, tutte le sere giocavamo, non so poi come mai sono riuscita a stracciarlo sempre (la mia fortuna al gioco è in genere di infimo livello ).
La prima sera siamo stati accolti da questo splendido tramonto.
E tutte le sere sopra la nostra testa c’era una coperta di stelle e si poteva sempre vedere la via lattea…
La Valbrevenna è una valle stretta, poco frequentata. Devo avere una inclinazione particolare per questo tipo di luoghi!
Ad occhi attenti rivela piccoli gioielli di architettura rurale, borghi abbarbicati sui versanti più soleggiati, dove un tempo la popolazione viveva in autosufficienza. Abitando luoghi impervi dovevano saper creare ogni tipo di oggetti necessari allo svolgersi della vita quotidiana: coltivare i campi, cucinare, confezionare abiti e scarpe, governare il bestiame...
asinelli alla festa Mundantigu a Molino Vecchio
Purtroppo adesso molte case sono abbandonate e stanno crollando ineluttabilmente. Hanno perso il calore del focolare, sono rimaste poche tracce a parlare di un tempo che non c’è più. Si vedono archi, nicchie e grossi travi in legno, terrazzini, forni a legna e passaggi interni tra una casa e l’altra. Un tempo le case erano tutte unite… come dovevano esserlo le persone, per sostenersi gli uni con gli altri. Per poter andare avanti al meglio tutto doveva funzionare come una macchina ben oliata anche perché probabilmente bastava poco per far arrestare quell’organizzato e armonico lavorio. L’arte di arrangiarsi è stata la salvezza dei nostri antenati…
Ora molto di tutto quello è muto e triste. Ogni muro di pietra che per due o trecento anni ha retto con forza donando riparo a molte famiglie aspetta solo il crollo definivo.
Al tramonto, la luce sui ruderi fa malinconia...
Anche la fitta rete di sentieri e mulattiere è in gran parte impraticabile, crollata, persa, coperta dai rovi e dalla folta vegetazione. Con alec abbiamo camminato su alcuni sentieri facendo percorsi ad anello; a piedi fino a Senarega tra folti boschi e mulattiere, poi fino a Cerviasca per passare in cresta e arrivare fino alla cappella dei Bucci al Colletto (alec mi ha spiegato che lì si teneva un mercato dei vitelli, che venivano chiamati bucci) per scendere infine a Piancassina. Un altro giorno da Senarega abbiamo invece preso la mulattiera che dalla parte opposta sale a Chiappa per ricongiungerci a Piancassina, peccato che il sentiero, nonostante sia segnato, fosse invaso dai rovi… assetati di sangue!
Suggestivo angolino sulla mulattiera che conduce a Senarega, con antico ponticello e chiesetta
Il paesino di Chiappa dall'alto guarda i tetti di Senarega
Nel borgo di Chiappa
Vecchia cascina a Piancassina
Edicola votiva all'inizio del sentiero che da Chiappa porta a Piancassina
E’ un peccato che certi bei sentieri siano tenuti così male se non addirittura dimenticati… ho proposto al granitico, nel nostro piccolo, di pulire almeno parte di ciò che riguarda la sua zona…
In Val Borbera abbiamo invece raggiunto il piccolo paesino di Campassi (in realtà con la macchina siamo andati oltre, scendendo su una strada in cemento sulla sinistra e tenendoci poi a destra fino a raggiungere alcune case), per visitare i mulini (mulino del Gatto e mulino Gelato) che si trovano uno di fronte all’altro in un posticino meraviglioso, con bei laghetti dall’acqua abbondante e fresca!
Il tetto coperto di muschio di un mulino si mimetizza nella vegetazione...
scinty rilassata lungo il sentiero nei pressi dei mulini
Da lì abbiamo proseguito fino al paese disabitato di Reneuzzi, avventurandoci tra i ruderi. Le stalle sono intatte, con le mangiatoie tutte al loro posto. Ci sono ancora cassepanche e qualche madia, tutto il resto è stato ovviamente portato via… Nel paese c’è anche una piccola cappella e il cimitero.
La prima casa entrando in paese
un armadio a muro in una casa
La chiesetta anch'essa abbandonata...
Interessante parete fatta di rami e terra.
Lo stesso giorno abbiamo visitato il museo di Cultura Contadina di Montebruno, che mette in mostra moltissimi begli oggetti ed è tenuto con molta accuratezza. Carini anche se pochi i disegni appesi alle pareti per spiegare alcuni oggetti e il loro utilizzo, riportandone il nome in dialetto. Peccato per la visita un po’ frettolosa a causa di una custode improvvisata…
Ecco due delle immagini più carine, la riproduzione di una cucina con tanto di “ronfò” e alcuni stampini per dolci.
Una sera siamo stati a mangiare in un agriturismo situato in località Lavazzuoli, proprio sopra Piancassina e raggiungibile solo a piedi in una ventina di minuti. Lì da un po’ di anni una coppia ha deciso di abitare stabilmente, ristrutturando una bella e grossa casa dotata solo di qualche stufa. A poco più di 1000 metri… Arrivati un po’ prima dell’ora di cena (su loro esplicito invito) ci hanno fatto accomodare davanti alla stufa a casa loro, sulla quale stavano cuocendo il sugo e la polenta… sul tavolo faceva bella mostra di se' un'enorme pagnotta casalinga con la salvia... atmosfera che più familiare non ho mai trovato… consiglio una visita ovviamente su prenotazione, e ve ne parlerò nel topic dedicato ai ristoranti.
Sono stati giorni spensierati, diversi dai soliti schemi. Alla scoperta di posti fino a poco tempo fa a me completamente sconosciuti. Spesso guardando i paesi e le case abbandonate ma relativamente vicine alla civiltà (nonostante le strade strettine) fantasticavamo su un ritorno all’antico, con i borghi nuovamente abitati da giovani famiglie… sarebbe bello poter far ritornare l’allegria e la vita di un tempo, quando gli abitanti si riunivano sulle piccole piazze le sere d’estate e si riscaldavano d’inverno alle veglie nelle stalle…
Sembra un sogno ma nemmeno troppo lontano e irrealizzabile… per noi che a malapena sappiamo accendere un computer per comunicare con gli amici ma che vagheggiamo un piccolo mondo appartato dove la sera tutti escono di casa e si ritrovano ad accendere di vita e calore umano quelle vie di pietra in mezzo ai boschi, levando nel cielo buio un allegro coro di voci circondato dal silenzio surreale dei monti…
lo sguardo di alec si perde sulle distese di boschi verso valle
Sul forum si è parlato di localismo, dello sfruttamento dei nostri luoghi e dell’abbandono della macchina… questo racconto farà sorridere coloro che sostengono questo modo di vivere il tempo libero… in effetti la macchina è rimasta quasi sempre ferma! Solo un giorno ci ha accompagnato per uno sconfinamento in Val Borbera, un viaggio lungo, passando da Torriglia e Casa del Romano.
Si ha bisogno a volte di prendere la vita alla giornata, di non programmare più di tanto, saper prendere delle pause, cucinare con calma cose nuove e gustose… non credo di aver mai cucinato così tanto tutto in una volta, anche perché lo stomaco di alec è difficile da riempire! Però mi ha fatto piacere, ho goduto anche di quegli attimi (un po’ meno quando mi sono bruciata un dito facendo volare la frittata sui fornelli ), assaporando la tranquillità e il silenzio della sera, il calore della casa, i canti dei gufi e delle civette fuori dalla finestra.
Questi sono gli gnocchi di patate preparati con l'aiuto del granitico...
Alec mi ha attaccato la passione per il gioco delle carte, tutte le sere giocavamo, non so poi come mai sono riuscita a stracciarlo sempre (la mia fortuna al gioco è in genere di infimo livello ).
La prima sera siamo stati accolti da questo splendido tramonto.
E tutte le sere sopra la nostra testa c’era una coperta di stelle e si poteva sempre vedere la via lattea…
La Valbrevenna è una valle stretta, poco frequentata. Devo avere una inclinazione particolare per questo tipo di luoghi!
Ad occhi attenti rivela piccoli gioielli di architettura rurale, borghi abbarbicati sui versanti più soleggiati, dove un tempo la popolazione viveva in autosufficienza. Abitando luoghi impervi dovevano saper creare ogni tipo di oggetti necessari allo svolgersi della vita quotidiana: coltivare i campi, cucinare, confezionare abiti e scarpe, governare il bestiame...
asinelli alla festa Mundantigu a Molino Vecchio
Purtroppo adesso molte case sono abbandonate e stanno crollando ineluttabilmente. Hanno perso il calore del focolare, sono rimaste poche tracce a parlare di un tempo che non c’è più. Si vedono archi, nicchie e grossi travi in legno, terrazzini, forni a legna e passaggi interni tra una casa e l’altra. Un tempo le case erano tutte unite… come dovevano esserlo le persone, per sostenersi gli uni con gli altri. Per poter andare avanti al meglio tutto doveva funzionare come una macchina ben oliata anche perché probabilmente bastava poco per far arrestare quell’organizzato e armonico lavorio. L’arte di arrangiarsi è stata la salvezza dei nostri antenati…
Ora molto di tutto quello è muto e triste. Ogni muro di pietra che per due o trecento anni ha retto con forza donando riparo a molte famiglie aspetta solo il crollo definivo.
Al tramonto, la luce sui ruderi fa malinconia...
Anche la fitta rete di sentieri e mulattiere è in gran parte impraticabile, crollata, persa, coperta dai rovi e dalla folta vegetazione. Con alec abbiamo camminato su alcuni sentieri facendo percorsi ad anello; a piedi fino a Senarega tra folti boschi e mulattiere, poi fino a Cerviasca per passare in cresta e arrivare fino alla cappella dei Bucci al Colletto (alec mi ha spiegato che lì si teneva un mercato dei vitelli, che venivano chiamati bucci) per scendere infine a Piancassina. Un altro giorno da Senarega abbiamo invece preso la mulattiera che dalla parte opposta sale a Chiappa per ricongiungerci a Piancassina, peccato che il sentiero, nonostante sia segnato, fosse invaso dai rovi… assetati di sangue!
Suggestivo angolino sulla mulattiera che conduce a Senarega, con antico ponticello e chiesetta
Il paesino di Chiappa dall'alto guarda i tetti di Senarega
Nel borgo di Chiappa
Vecchia cascina a Piancassina
Edicola votiva all'inizio del sentiero che da Chiappa porta a Piancassina
E’ un peccato che certi bei sentieri siano tenuti così male se non addirittura dimenticati… ho proposto al granitico, nel nostro piccolo, di pulire almeno parte di ciò che riguarda la sua zona…
In Val Borbera abbiamo invece raggiunto il piccolo paesino di Campassi (in realtà con la macchina siamo andati oltre, scendendo su una strada in cemento sulla sinistra e tenendoci poi a destra fino a raggiungere alcune case), per visitare i mulini (mulino del Gatto e mulino Gelato) che si trovano uno di fronte all’altro in un posticino meraviglioso, con bei laghetti dall’acqua abbondante e fresca!
Il tetto coperto di muschio di un mulino si mimetizza nella vegetazione...
scinty rilassata lungo il sentiero nei pressi dei mulini
Da lì abbiamo proseguito fino al paese disabitato di Reneuzzi, avventurandoci tra i ruderi. Le stalle sono intatte, con le mangiatoie tutte al loro posto. Ci sono ancora cassepanche e qualche madia, tutto il resto è stato ovviamente portato via… Nel paese c’è anche una piccola cappella e il cimitero.
La prima casa entrando in paese
un armadio a muro in una casa
La chiesetta anch'essa abbandonata...
Interessante parete fatta di rami e terra.
Lo stesso giorno abbiamo visitato il museo di Cultura Contadina di Montebruno, che mette in mostra moltissimi begli oggetti ed è tenuto con molta accuratezza. Carini anche se pochi i disegni appesi alle pareti per spiegare alcuni oggetti e il loro utilizzo, riportandone il nome in dialetto. Peccato per la visita un po’ frettolosa a causa di una custode improvvisata…
Ecco due delle immagini più carine, la riproduzione di una cucina con tanto di “ronfò” e alcuni stampini per dolci.
Una sera siamo stati a mangiare in un agriturismo situato in località Lavazzuoli, proprio sopra Piancassina e raggiungibile solo a piedi in una ventina di minuti. Lì da un po’ di anni una coppia ha deciso di abitare stabilmente, ristrutturando una bella e grossa casa dotata solo di qualche stufa. A poco più di 1000 metri… Arrivati un po’ prima dell’ora di cena (su loro esplicito invito) ci hanno fatto accomodare davanti alla stufa a casa loro, sulla quale stavano cuocendo il sugo e la polenta… sul tavolo faceva bella mostra di se' un'enorme pagnotta casalinga con la salvia... atmosfera che più familiare non ho mai trovato… consiglio una visita ovviamente su prenotazione, e ve ne parlerò nel topic dedicato ai ristoranti.
Sono stati giorni spensierati, diversi dai soliti schemi. Alla scoperta di posti fino a poco tempo fa a me completamente sconosciuti. Spesso guardando i paesi e le case abbandonate ma relativamente vicine alla civiltà (nonostante le strade strettine) fantasticavamo su un ritorno all’antico, con i borghi nuovamente abitati da giovani famiglie… sarebbe bello poter far ritornare l’allegria e la vita di un tempo, quando gli abitanti si riunivano sulle piccole piazze le sere d’estate e si riscaldavano d’inverno alle veglie nelle stalle…
Sembra un sogno ma nemmeno troppo lontano e irrealizzabile… per noi che a malapena sappiamo accendere un computer per comunicare con gli amici ma che vagheggiamo un piccolo mondo appartato dove la sera tutti escono di casa e si ritrovano ad accendere di vita e calore umano quelle vie di pietra in mezzo ai boschi, levando nel cielo buio un allegro coro di voci circondato dal silenzio surreale dei monti…
lo sguardo di alec si perde sulle distese di boschi verso valle
Last edited by scinty on Tue Sep 09, 2008 22:42, edited 1 time in total.
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
- Conte Ugolino
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EEEEEh beh, che dire, lo spirto appeninico...
Complimenti, come al solito.
P.S. siccome i sentieri segnati sono in zona parco ( se non erro) starebbe a loro curare la manutenzione sennò è inutile far cartine se i sentieri sono intransitabili
Complimenti, come al solito.
P.S. siccome i sentieri segnati sono in zona parco ( se non erro) starebbe a loro curare la manutenzione sennò è inutile far cartine se i sentieri sono intransitabili
http://trailsantacroce.com" onclick="window.open(this.href);return false;
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
Grazie Cunte!Conte Ugolino wrote:P.S. siccome i sentieri segnati sono in zona parco ( se non erro) starebbe a loro curare la manutenzione sennò è inutile far cartine se i sentieri sono intransitabili
Alec ha detto che quello da Chiappa a Piancassina è FIE ma aspetto un suo intervento...
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
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Non esistono i sentieri Fie ma quelli segnalati dalla Fie seguendo la delibera regionale;scinty wrote:Grazie Cunte!Conte Ugolino wrote:P.S. siccome i sentieri segnati sono in zona parco ( se non erro) starebbe a loro curare la manutenzione sennò è inutile far cartine se i sentieri sono intransitabili
Alec ha detto che quello da Chiappa a Piancassina è FIE ma aspetto un suo intervento...
Col parco Antola abbiamo una convenzione, ma è relativa alla manutenzione della segnaletica, non della pulizia dai rovi.
Come detto nel topic precedente
http://trailsantacroce.com" onclick="window.open(this.href);return false;
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
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capito.. maledetti rovi...Conte Ugolino wrote:Col parco Antola abbiamo una convenzione, ma è relativa alla manutenzione della segnaletica, non della pulizia dai rovi. Come detto nel topic precedente
Nei boschi si cammina invece bene perchè a parte i rami caduti, non crescono porcherie!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
oh, ma che bello.. già il fatto di decidere di passare una vacanza in valbrevenna a mio parere da applausi. e poi..
belle le tue parole che trasudano affetto per quei luoghi e per una vita che non c'è più.. purtroppo..
tanti di quei luoghi io li porto nel cuore ed ogni volta che ritorno è una grande emozione..
bellissime foto, anzi, volevo chiederti se potevo salvarmi quella del tramonto per usarla come screen saver..
belle le tue parole che trasudano affetto per quei luoghi e per una vita che non c'è più.. purtroppo..
tanti di quei luoghi io li porto nel cuore ed ogni volta che ritorno è una grande emozione..
bellissime foto, anzi, volevo chiederti se potevo salvarmi quella del tramonto per usarla come screen saver..
MEGLIO UN GIORNO DA ANTOLINO CHE CENTO DA LEONI
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
Bel racconto, bellissima settimana nel luogo a cui sono più affezionato
La scinty ha già scritto tutto, complimenti per le foto
Conte, non so se il sentiero da Chiappa a Piancassina è all'interno del parco, dovrei controllare sulla cartina.
La scinty ha già scritto tutto, complimenti per le foto
Conte, non so se il sentiero da Chiappa a Piancassina è all'interno del parco, dovrei controllare sulla cartina.
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
- Conte Ugolino
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Lo è lo è. Comunque son posti affascinanti, e poi anche Reneuzzi, peccato per l'abbandono, pensa che è stato il primo borgo a spopolarsi nel primissimo dopoguerra.alec wrote: non so se il sentiero da Chiappa a Piancassina è all'interno del parco, dovrei controllare sulla cartina.
http://trailsantacroce.com" onclick="window.open(this.href);return false;
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
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Mi pare di aver letto che l'ultimo abitante se ne sia andato nei primi anni 60...Conte Ugolino wrote:Lo è lo è. Comunque son posti affascinanti, e poi anche Reneuzzi, peccato per l'abbandono, pensa che è stato il primo borgo a spopolarsi nel primissimo dopoguerra.alec wrote: non so se il sentiero da Chiappa a Piancassina è all'interno del parco, dovrei controllare sulla cartina.
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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uno degli ultimi ( che era andato via) ha voluto essere sepolto li. Lo han portato coi muli, dopo che era morto l'ultimo abitante. Mi dissero, ma ti lascio il dubbio, ucciso per rapina
http://trailsantacroce.com" onclick="window.open(this.href);return false;
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
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Grazie, pensa che alcune persone che incontravamo, di mezza età o più... abituali frequentatori di quei luoghi, erano quasi stupite di vedere due giovani in quelle zone!antolino wrote:oh, ma che bello.. già il fatto di decidere di passare una vacanza in valbrevenna a mio parere da applausi. e poi..
belle le tue parole che trasudano affetto per quei luoghi e per una vita che non c'è più.. purtroppo..
tanti di quei luoghi io li porto nel cuore ed ogni volta che ritorno è una grande emozione..
bellissime foto, anzi, volevo chiederti se potevo salvarmi quella del tramonto per usarla come screen saver..
Se mi dai la tua mail in mp ti mando la foto in dimensioni originali!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Al cimitero la lapide più "curata" e recente mostrava la foto di un ragazzo di trent'anni circa morto nel 61 se non ricordo male...Conte Ugolino wrote:uno degli ultimi ( che era andato via) ha voluto essere sepolto li. Lo han portato coi muli, dopo che era morto l'ultimo abitante. Mi dissero, ma ti lascio il dubbio, ucciso per rapina
Questo potrebbe dare credito agli ultimi messaggi, il tuo e di alec.
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- Location: Alta Valle Scrivia / bassa val di Vara
Davvero bella vacanza! La ValBrevenna è unica ed il suo splendore me lo gusto tutte le volte che in bici svalico a Sorrivi!
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Eh bravi! Difficile non rilassarsi in quei posti... sono veramente d'altri tempi. Ho lavorato in Val Borbera per sette anni dal 1999 al 2006, ho un bellissimo ricordo dei paesaggi e della natura dell'appennino, la vegetazione e la fauna sono molto rigogliose. Reneuzzi e la frazione di Campassi sono una chicca dell'Alessandrino, ti sembra veramente di tornare indietro nel tempo, ho girato quei luoghi in lungo ed in largo, di giorno e di notte, in ogni stagione, ricordo certe notti in cui la temperatura scendeva a -15 talvolta persino a -18... con il vento..faceva veramente freddo. Ricordo le strade ghiacciate e le avventurose uscite con il fuoristrada attraverso interminabili sterrate e luoghi incantati... Non escludo di riservarmi una bella escursione autunnale, attraverso quei luoghi ove ho trascorso una bella fetta della mia vita. Ancora complimenti per la sensibilità di racconti e foto.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Rendez vous sull'Antola. Riapre la Cappella dei Bucci
La festa per il restauro di un'antica cappella si unirà al piecere di un'escursione settembrina domenica prossima (14/9) sull'Antola. Chi arriverà in mattinata sul Passo del Colletto, luogo suggestivo sullo spartiacque tra la Val Pentemina e la Valbrevenna, avrà infatti l'occasione di partecipare all'intitolazione della Cappella dei Bucci. Con tanto di brindisi (Scinty...!... e posa 'sto gotto! ) a base di vino bianco e massiccia distribuzione di focaccia (UFF!...asciuga, mangiane... ), alle 10e30 sarà celebrata una messa attesa da decenni: quella che sancirà la rinascita del piccolo edificio sacro dove fecero tappa nei secoli scorsi tutti coloro che attraversarono il crinale dell'Antola. A benedire la cappelletta sarà don Pietro Cazzullo, parroco dei record cui sono affidate tra Valtrebbia e Valpentemina quasi una ventina di parrocchie.
Per chi vorrà partecipare a questa giornata storica e poi pranzare al sacco sui prati della zona, i percorsi consigliati sono 2: dai Buoni di Pentema occorrono 25 minuti a piedi contro i 40 che impiegheranno coloro che partiranno da Piancassina.
Per quanto riguarda il piccolo tempio, che manterrà il suo nome originale a Sant'Umberto, patrono dei cacciatori e delle genti di montagna, la Cappella dei Bucci è situata al culmine della Costa della Gallina, il lungo crinale che separa la vallate e che si raccorda poi con la rete di sentieri che collega Torriglia con il Monte Antola. Luogo di transito, fino ai primi del 900, per le mandrie e i pastori che vi sostavano durante i trasferimenti stagionali fra le stalle e gli alpeggi, prese il nome "Bucci" che in dialetto significa "vitelli". Gli anni e l'incuria legata alla scomparsa delle attività di pascolo sulla montagna hanno poi provocato il degrado del piccolo edificio, salvato dal crollo solo grazie ad alcuni interventi di sostegno realizzati dai titolari dell'azienda agrituristica di Lavazzuoli. In seguito l'Ente Parco Antola ha deciso di procedere al restauro e alla sistemazione dell'area esterna, resi possibili grazie all'opera di volontariato dei cacciatori della zona e dell'Atc Genova 1 Ponente, ai quali l'ente ha fornito i materiali, trasportati fin lassù con l'elicottero.
Dal Secolo XIX del 11/9/2008 (note di OLUM )
Per chi vorrà partecipare a questa giornata storica e poi pranzare al sacco sui prati della zona, i percorsi consigliati sono 2: dai Buoni di Pentema occorrono 25 minuti a piedi contro i 40 che impiegheranno coloro che partiranno da Piancassina.
Per quanto riguarda il piccolo tempio, che manterrà il suo nome originale a Sant'Umberto, patrono dei cacciatori e delle genti di montagna, la Cappella dei Bucci è situata al culmine della Costa della Gallina, il lungo crinale che separa la vallate e che si raccorda poi con la rete di sentieri che collega Torriglia con il Monte Antola. Luogo di transito, fino ai primi del 900, per le mandrie e i pastori che vi sostavano durante i trasferimenti stagionali fra le stalle e gli alpeggi, prese il nome "Bucci" che in dialetto significa "vitelli". Gli anni e l'incuria legata alla scomparsa delle attività di pascolo sulla montagna hanno poi provocato il degrado del piccolo edificio, salvato dal crollo solo grazie ad alcuni interventi di sostegno realizzati dai titolari dell'azienda agrituristica di Lavazzuoli. In seguito l'Ente Parco Antola ha deciso di procedere al restauro e alla sistemazione dell'area esterna, resi possibili grazie all'opera di volontariato dei cacciatori della zona e dell'Atc Genova 1 Ponente, ai quali l'ente ha fornito i materiali, trasportati fin lassù con l'elicottero.
Dal Secolo XIX del 11/9/2008 (note di OLUM )
....Ah!...Se tu mi amassi....?
....Ma no,... che non ti amasso!....
....Ma no,... che non ti amasso!....
Re: Rendez vous sull'Antola. Riapre la Cappella dei Bucci
OLUM wrote: Con tanto di brindisi (Scinty...!... e posa 'sto gotto! )
Mi ricorda qualcuno...OLUM wrote: massiccia distribuzione di focaccia (UFF!...asciuga, mangiane... )
Chi non brinda con me ... che peste lo colga!!!
Grazie per le interessanti informazioni!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Valbrevenna: resoconto di una vacanza al naturale...
Ho letto tutto il bel racconto della vostra settimana "fuori dai soliti schemi". Mi ha colpito quello che ho quotato sopra. Io ho sempre sperato (fin dai tempi in qui tu non eri ancora nata) in un ritorno "all'antico". Ma purtroppo dopo 15 anni di convivenza con la campagna mi son dovuto ricredere. I giovani appena possono scappano e non si dedicano alla vita "campestre": io a cinquantanni sono tra i più giovani a zappare la terra. Poi chi ci torna, o in ferie o per la pensione, si dedica ad una vita cittadina ambientata in campagna....così si vedono sempre più i boschi abbandonati, i sentieri invasi dai "viassi" e dai rovi, i muri crollare...però i loro giardinetti delle villette son ben curati, l'erba è tagliata e riescono anche a riposare sulle sedie a sdraio. La vita in campagna è molto ma molto diversa per quanto la "civiltà ed il progresso" ci possano aiutare. Io so bene che voi (tu e Ale) pensate ad una ben diversa vita in campagna, però mi sa che siamo rimasti proprio in pochi a pensarla così.scinty wrote:Una sera siamo stati a mangiare in un agriturismo situato in località Lavazzuoli, proprio sopra Piancassina e raggiungibile solo a piedi in una ventina di minuti. Lì da un po’ di anni una coppia ha deciso di abitare stabilmente, ristrutturando una bella e grossa casa dotata solo di qualche stufa. A poco più di 1000 metri… Arrivati un po’ prima dell’ora di cena (su loro esplicito invito) ci hanno fatto accomodare davanti alla stufa a casa loro, sulla quale stavano cuocendo il sugo e la polenta… sul tavolo faceva bella mostra di se' un'enorme pagnotta casalinga con la salvia... atmosfera che più familiare non ho mai trovato… consiglio una visita ovviamente su prenotazione, e ve ne parlerò nel topic dedicato ai ristoranti.
Sono stati giorni spensierati, diversi dai soliti schemi. Alla scoperta di posti fino a poco tempo fa a me completamente sconosciuti. Spesso guardando i paesi e le case abbandonate ma relativamente vicine alla civiltà (nonostante le strade strettine) fantasticavamo su un ritorno all’antico, con i borghi nuovamente abitati da giovani famiglie… sarebbe bello poter far ritornare l’allegria e la vita di un tempo, quando gli abitanti si riunivano sulle piccole piazze le sere d’estate e si riscaldavano d’inverno alle veglie nelle stalle…
Sembra un sogno ma nemmeno troppo lontano e irrealizzabile… per noi che a malapena sappiamo accendere un computer per comunicare con gli amici ma che vagheggiamo un piccolo mondo appartato dove la sera tutti escono di casa e si ritrovano ad accendere di vita e calore umano quelle vie di pietra in mezzo ai boschi, levando nel cielo buio un allegro coro di voci circondato dal silenzio surreale dei monti…
lo sguardo di alec si perde sulle distese di boschi verso valle
Paolo
Il silenzio è il grido più forte.
Il silenzio è il grido più forte.
Veropaolo59 wrote:Poi chi ci torna, o in ferie o per la pensione, si dedica ad una vita cittadina ambientata in campagna....così si vedono sempre più i boschi abbandonati, i sentieri invasi dai "viassi" e dai rovi, i muri crollare...però i loro giardinetti delle villette son ben curati, l'erba è tagliata e riescono anche a riposare sulle sedie a sdraio. La vita in campagna è molto ma molto diversa per quanto la "civiltà ed il progresso" ci possano aiutare. Io so bene che voi (tu e Ale) pensate ad una ben diversa vita in campagna, però mi sa che siamo rimasti proprio in pochi a pensarla così.
Diciamo che vivere in campagna con tanto di terreno da curare, soprattutto in posti particolarmente "imbriccati" oggi è una scelta molto coraggiosa.
La coppia di Lavazzuoli ha comprato la casa, ha ristrutturato, ha ricreato i pascoli per gli animali e ora lì intorno è tutto bello pulito che è un piacere. Certo, hanno detto, con una base economica alle spalle che garantisse un minimo di sicurezza!
A rincuorare i malinconici c'è un "folle" che io ammiro molto, un ragazzo che ha all'incirca l'età di alec, che ha preso mucche e capre e ha tentato di avviare un'azienda agricola a Crosi! Guardare per credere Emanuele
Vista la scelta che ha fatto gli auguro veramente tanta fortuna per poter realizzare i suoi sogni.
A me piacerebbe vivere così, certo magari non fare proprio la contadina ma avere delle bestie e del terreno da curare. Ma dicendo queste parole devi immediatamente renderti conto che questo implica un legame molto forte con la casa in cui abiti (più che altro per le bestiole).
Un tempo però quei posti erano tutti a fasce pulite, persino i boschi, i castagneti erano "puri", venivano tenuti solo gli alberi da frutto e tutto il resto estirpato e utilizzato per altri scopi.
Quei tempi forse non torneranno ma magari, nel piccolo (molto piccolo) ognuno può fare del proprio meglio!
E al diavolo le villettine precisine coi prati all'inglese!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Perchè i contadini erano bestie da lavoro che faticavano dall'alba al tramonto, che portavano quintali di fieno sulle spalle giù dai sentieri...altro che alpinismo, quella era vera fatica!scinty wrote:Un tempo però quei posti erano tutti a fasce pulite, persino i boschi, i castagneti erano "puri", venivano tenuti solo gli alberi da frutto e tutto il resto estirpato e utilizzato per altri scopi.
Questa forza (d'animo e non solo) forse non esiste più.
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Re: Valbrevenna: resoconto di una vacanza al naturale...
Piancassina, inverno 2027, sera:scinty wrote:Spesso guardando i paesi e le case abbandonate ma relativamente vicine alla civiltà (nonostante le strade strettine) fantasticavamo su un ritorno all’antico, con i borghi nuovamente abitati da giovani famiglie… sarebbe bello poter far ritornare l’allegria e la vita di un tempo, quando gli abitanti si riunivano sulle piccole piazze le sere d’estate e si riscaldavano d’inverno alle veglie nelle stalle…
Sembra un sogno ma nemmeno troppo lontano e irrealizzabile…
le case, ormai tutte ristrutturate con materiali locali e con criteri di bioedilizia, sono illuminate (del resto la corrente elettrica fotovoltaica è prodotta da ogni tetto). Gli ultimi bambini sono ancora fuori a giocare, domani andranno a Scuola a Molino Vecchio col pulmino elettrico, insieme a tutti i coetanei della vallata, ma stamattina, nei locali di una vecchia stalla ora totalmente ristrutturata, hanno seguito le lezioni da qui, per mezzo di lavagne interattive, grandi schermi touch-screen, rispondendo alle domande delle maestre in videoconferenza e svolgendo i compiti e gli esercizi on-line, sotto lo sguardo di una nonna impegnata con i ferri e la lana. Ormai da anni l'alternanza presenza-distanza è adottata dalle piccole scuole, che in questo modo si sono diffuse in tutto il territorio, riducendo i costi.
Gli sudenti liceali e gli universitari, invece, che seguono le lezioni prevalentemente on line, scendono a valle solo ogni due settimane, contribuendo nel tempo libero ai lavori manuali della comunità.
Il riscaldamento, distribuito da un mini impianto centralizzato a biomasse che porta acqua calda in tutta la piccola frazione, non ha impedito che in ogni casa si accendesse la stufa o il focolare con il calore delle sue fiamme.
Del resto gli abitanti esercitano una parte del loro lavoro, qualunque sia la loro qualifica, ingegneri o manovali, mediante la pulizia del bosco e lo sfruttamento del legname, per un giorno la settimana, durante il quale ovviamente si occupano anche della manutenzione di muretti e sentieri, ormai tutti recuperati e bisognosi solo di piccoli interventi.
Molti esercitano la loro attività prevalentemente da quassù, come il professor Verderami, che prepara le proprie lezioni per gli studenti di architettura, le trasmette, riceve gli elaborati, consulta on line le biblioteche di ogni parte del mondo, studia e corregge le bozze delle future tesi, in attesa di scendere a Busalla, sede del suo nucleo di facoltà, dove incontra personalmente studenti delle valli vicine due volte al mese. Questa paricolare modalità di lavoro gli consente di trascorrere tre o quattro mesi all'anno negli USA, per motivi di studio e di vacanza.
Altri scendono a valle, grazie al pulmino elettrico che passa ogni 30', e che rende inutile l'auto privata.
Documenti burocratici, esami clinici non complessi, quotidiani e riviste di ogni parte del mondo, cataloghi commerciali, musica e video on-demand, informazioni di ogni tipo (meteo, stradali, di pubblica utilità), arrivano quassù in tempo reale, a disposizione di tutti con un click, in ogni casa, grazie alla connessione a banda extra larga via satellite.
Nello stesso tempo i campi circostanti il villaggio, coltivati dalle famiglie fuggite dalle città dopo il collasso dell'anno 20.. , ... ... ... ... ...
.
.
...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
.
...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
molto tecnologico!
Oggi sarebbe l'unico modo per vivere alla pari del resto del mondo...
Secondo me se ci fosse una movimentazione di massa e molto compatta si potrebbe riuscire nell'intento!
Peccato solo per tutte quelle onde elettromagnetiche, ora a malapena prende il cellulare!
Oggi sarebbe l'unico modo per vivere alla pari del resto del mondo...
Secondo me se ci fosse una movimentazione di massa e molto compatta si potrebbe riuscire nell'intento!
Peccato solo per tutte quelle onde elettromagnetiche, ora a malapena prende il cellulare!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Valbrevenna: resoconto di una vacanza al naturale...
sarebbe bello ma è pura utopia almeno per i prossimi 50 anniwolf wrote: Piancassina, inverno 2027, sera:
le case, ormai tutte ristrutturate con materiali locali e con criteri di bioedilizia, sono illuminate (del resto la corrente elettrica fotovoltaica è prodotta da ogni tetto). Gli ultimi bambini sono ancora fuori a giocare, domani andranno a Scuola a Molino Vecchio col pulmino elettrico, insieme a tutti i coetanei della vallata, ma stamattina, nei locali di una vecchia stalla ora totalmente ristrutturata, hanno seguito le lezioni da qui, per mezzo di lavagne interattive, grandi schermi touch-screen, rispondendo alle domande delle maestre in videoconferenza e svolgendo i compiti e gli esercizi on-line, sotto lo sguardo di una nonna impegnata con i ferri e la lana. Ormai da anni l'alternanza presenza-distanza è adottata dalle piccole scuole, che in questo modo si sono diffuse in tutto il territorio, riducendo i costi.
Gli sudenti liceali e gli universitari, invece, che seguono le lezioni prevalentemente on line, scendono a valle solo ogni due settimane, contribuendo nel tempo libero ai lavori manuali della comunità.
Il riscaldamento, distribuito da un mini impianto centralizzato a biomasse che porta acqua calda in tutta la piccola frazione, non ha impedito che in ogni casa si accendesse la stufa o il focolare con il calore delle sue fiamme.
Del resto gli abitanti esercitano una parte del loro lavoro, qualunque sia la loro qualifica, ingegneri o manovali, mediante la pulizia del bosco e lo sfruttamento del legname, per un giorno la settimana, durante il quale ovviamente si occupano anche della manutenzione di muretti e sentieri, ormai tutti recuperati e bisognosi solo di piccoli interventi.
Molti esercitano la loro attività prevalentemente da quassù, come il professor Verderami, che prepara le proprie lezioni per gli studenti di architettura, le trasmette, riceve gli elaborati, consulta on line le biblioteche di ogni parte del mondo, studia e corregge le bozze delle future tesi, in attesa di scendere a Busalla, sede del suo nucleo di facoltà, dove incontra personalmente studenti delle valli vicine due volte al mese. Questa paricolare modalità di lavoro gli consente di trascorrere tre o quattro mesi all'anno negli USA, per motivi di studio e di vacanza.
Altri scendono a valle, grazie al pulmino elettrico che passa ogni 30', e che rende inutile l'auto privata.
Documenti burocratici, esami clinici non complessi, quotidiani e riviste di ogni parte del mondo, cataloghi commerciali, musica e video on-demand, informazioni di ogni tipo (meteo, stradali, di pubblica utilità), arrivano quassù in tempo reale, a disposizione di tutti con un click, in ogni casa, grazie alla connessione a banda extra larga via satellite.
Nello stesso tempo i campi circostanti il villaggio, coltivati dalle famiglie fuggite dalle città dopo il collasso dell'anno 20.. , ... ... ... ... ...
Re: Valbrevenna: resoconto di una vacanza al naturale...
Molto bello ma questa fotoscinty wrote:
Questi sono gli gnocchi di patate preparati con l'aiuto del granitico...
Re: Valbrevenna: resoconto di una vacanza al naturale...
Erano pure molto buoni!Ago wrote:Molto bello ma questa fotoscinty wrote: Questi sono gli gnocchi di patate preparati con l'aiuto del granitico...
Al primo round li ho conditi con un sughetto composto da: soffritto di cipollotto fresco, salvia, rametto rosmarino (poi tolto), lardo. A fuoco spento ho aggiunto pesto alla genovese, scaglie di pecorino semi stagionato, noci tritate e un pizzico di pepe.
Alla fine pensavo fosse chissà quale ricetta... è poco più che i normali gnocchi al pesto però... sì dai, gnocchi al pesto con una marcia in più!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Valbrevenna: resoconto di una vacanza al naturale...
mizziga...scinty wrote:Erano pure molto buoni!Ago wrote:Molto bello ma questa fotoscinty wrote: Questi sono gli gnocchi di patate preparati con l'aiuto del granitico...
Al primo round li ho conditi con un sughetto composto da: soffritto di cipollotto fresco, salvia, rametto rosmarino (poi tolto), lardo. A fuoco spento ho aggiunto pesto alla genovese, scaglie di pecorino semi stagionato, noci tritate e un pizzico di pepe.
Alla fine pensavo fosse chissà quale ricetta... è poco più che i normali gnocchi al pesto però... sì dai, gnocchi al pesto con una marcia in più!
Avete ragione ma io penso che esiste ancora la forza...solo che non è "indirizzata" ma si disperde. Quanta gente che vive e fa lavori sedentari poi si spacca il **** in palestra. Con tutto quel sudore ci pulisci oggi una fascia, domani aggiusti un muretto e dopodomani ti procuri tanta bella legna ecc. ecc. e ti mantieni in forma quasi perfetta! Anzi (come capita molte volte a me) per riposarti ti vai a fare una bella salita in montagna!alec wrote:Perchè i contadini erano bestie da lavoro che faticavano dall'alba al tramonto, che portavano quintali di fieno sulle spalle giù dai sentieri...altro che alpinismo, quella era vera fatica!scinty wrote:Un tempo però quei posti erano tutti a fasce pulite, persino i boschi, i castagneti erano "puri", venivano tenuti solo gli alberi da frutto e tutto il resto estirpato e utilizzato per altri scopi.
Questa forza (d'animo e non solo) forse non esiste più.
Paolo
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- Location: Alta Valle Scrivia / bassa val di Vara
E' molto più facile farsi il mazzo in palestra che non nei campi. In palestra stai al chiuso per massimo un'ora e mezza, nei campi ci passi la giornata, con il sole cuoci, con il freddo le mani ti fanno un male terribile, ti fa male la schiena e a fine giornata sei uno straccio. Quando faccio legna non è molto poetico, è un c*** e basta, preferirei fare flessioni in palestra!paolo59 wrote:Avete ragione ma io penso che esiste ancora la forza...solo che non è "indirizzata" ma si disperde. Quanta gente che vive e fa lavori sedentari poi si spacca il **** in palestra. Con tutto quel sudore ci pulisci oggi una fascia, domani aggiusti un muretto e dopodomani ti procuri tanta bella legna ecc. ecc. e ti mantieni in forma quasi perfetta! Anzi (come capita molte volte a me) per riposarti ti vai a fare una bella salita in montagna!alec wrote:Perchè i contadini erano bestie da lavoro che faticavano dall'alba al tramonto, che portavano quintali di fieno sulle spalle giù dai sentieri...altro che alpinismo, quella era vera fatica!scinty wrote:Un tempo però quei posti erano tutti a fasce pulite, persino i boschi, i castagneti erano "puri", venivano tenuti solo gli alberi da frutto e tutto il resto estirpato e utilizzato per altri scopi.
Questa forza (d'animo e non solo) forse non esiste più.
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser