Pizzo d'Uccello, parete sud, via Dinko [arrampicata]
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Pizzo d'Uccello, parete sud, via Dinko [arrampicata]
Ciao, ieri ho salito questa via piuttosto nota, sul versante sud (o sud-ovest) del Pizzo d'Uccello.
Fra le molte vie "moderne" che si trovano sulla parete, questa è una delle più frequentate, e forse è anche la più abbordabile come grado: le difficoltà sono di 5c al massimo e le protezioni sono quasi tutte a fix inox, sufficientemente vicine (4-5 m in media, ma ben più lunghe sul facile). Io comunque ho portato 3 friends e vari cordini per integrare, e su qualche passo li ho usati. La via è abbastanza lunga, sui 5-600 m di sviluppo con 13 tiri di arrampicata.
In rete si trovano parecchi commenti (non sempre generosi!) e lo schema della via, che praticamente è divisa in 3 sezioni, intervallate da due trasferimenti a piedi per terreno facile ed erboso.
Ecco il mio solito raccontino.
Siamo partiti da Vinca, già abbastanza tardi (le 8:30), lungo il sentiero n. 175 per Foce di Giovo, sentiero che abbiamo abbandonato alla fine del bosco, per poi risalire in obliquo a sinistra verso la parete (c'è anche un'area boulder con grandi blocchi).
Noi, non conoscendo la via, abbiamo avuto problemi a reperire l'attacco e a trovare il percorso nella prima parte. Infatti, arrivati alla base del "canale a imbuto" posto sotto il contrafforte centrale della parete, bisogna fermarsi quasi subito e risalire le facili placche appoggiate sulla destra, in direzione di un fix solitario posto in alto, che noi non siamo riusciti ad avvistare da sotto... in pratica dopo aver salito il canale, ridisceso e ravanato un bel po', ci siamo trovati accanto a una sosta a fix che verosimilmente era quella alla fine del primo tiro (comunque dato di II): il primo fix era ben sotto i nostri piedi!
Dalla sosta abbiamo salito la placca compatta soprastante, molto bella e tecnica, seguendo i fix; non siamo sicurissimi di aver fatto il secondo tiro di Dinko, forse poteva anche essere il secondo di "Marta"... le difficoltà comunque erano intorno al 5b. Oltre la sosta abbiamo continuato su terreno facile, seguendo una dorsale e trovando ancora qualche fix, per poi spostarci verso il canale sulla destra, e perdendo la via! Bene o male, comunque, abbiamo raggiunto "a occhio" la fine della prima parte, su terreno aperto e non difficile, facendo un paio di tiri ravanosi su paleo e roccette, con passi di III...
Raggiunta in conserva l'ampia ed evidente cengia sottostante la sezione centrale della parete, ci siamo spostati a destra (ignorando una sosta appartenente alla via "Heidi", più impegnativa) fino una sosta attrezzata con tanto di scritta "Dinko". Da qui non si può più sbagliare; ci sono 4 tiri molto belli, in gran parte su placche articolate di roccia ottima, e in gran parte in traverso a destra. I primi due sono i più duri della via e si attestano sul 5b con qualche passo di 5c; sono ben protetti, ma non chiodati da falesia, in un paio di punti i friend sono utili. Alla fine di questa sezione ci siamo ritrovati su un altro grande ripiano/cengia, sul quale, ancora in conserva, abbiamo affrontato il secondo trasferimento.
Seguendo lo schema della via, si incontra una piccola freccia rossa che indica la strada, e poi una sosta con un chiodo classico, un chiodo a pressione e un cordone blu nuovo, sotto una parete molto verticale (con chiodi e spit vecchi, non so che via sia, forse "Mistral"?). Da qui siamo ripartiti lungo la placca che fiancheggia la parete a sinistra, incontrando alcuni fix, per poi rimontare un gradone sulla destra e sostare sotto un piccolo camino. Ripartendo, conviene andare dritti in verticale e ignorare il primo fix, troppo spostato a sinistra, in posizione assai scomoda. Io sono arrivato alla sosta successiva risalendo leggermente a sinistra una specie di canale, su terreno abbastanza facile, e poi traversando a destra. Da qui si aggira un grosso masso e si arriva a un grande terrazzo, dal quale si riparte in arrampicata lungo una paretina non banale (sul 5a), incontrando un paio di fix e anche un vecchio chiodo, fino a una crestina: su questa si trovano gli ultimi fix (io ho sostato un po' prima, a uno spuntone, per evitare attriti eccessivi) e quindi l'ultima sosta a fix. La crestina, sempre più facile ma detritica e rotta, porta infine sull'antecima del Pizzo.
Noi siamo arrivati in vetta verso le 18, molto tardi, ma avevamo perso tempo all'attacco e anche fatto una breve pausa per mangiare e bere dopo la seconda cengia.
La discesa per la normale è stata rapida e tranquilla, in poco più di 2 ore siamo tornati alla macchina: l'ultima parte nel bosco l'abbiamo fatta al buio con le frontali, il che in fondo ha il suo fascino... Anche il tramonto e l'imbrunire sulla vallata di Vinca, un posto straordinariamente bello, ci hanno riservato emozioni!
La via nel complesso è stata di soddisfazione: abbastanza varia come tipo di arrampicata, anche se con prevalenza di placche, e ha di bello che risale tutta la parete e arriva praticamente in cima, con il difetto dei due trasferimenti erbosi (difetto comune ad altre vie della parete). La prima sezione inoltre, a parte la placconata iniziale, mi è sembrata poco logica e discontinua... anche se noi abbiamo perso la via più volte e non potremmo giudicare!
Stavolta ho le foto, appena possibile le metto.
Saluti a tutti
Fra le molte vie "moderne" che si trovano sulla parete, questa è una delle più frequentate, e forse è anche la più abbordabile come grado: le difficoltà sono di 5c al massimo e le protezioni sono quasi tutte a fix inox, sufficientemente vicine (4-5 m in media, ma ben più lunghe sul facile). Io comunque ho portato 3 friends e vari cordini per integrare, e su qualche passo li ho usati. La via è abbastanza lunga, sui 5-600 m di sviluppo con 13 tiri di arrampicata.
In rete si trovano parecchi commenti (non sempre generosi!) e lo schema della via, che praticamente è divisa in 3 sezioni, intervallate da due trasferimenti a piedi per terreno facile ed erboso.
Ecco il mio solito raccontino.
Siamo partiti da Vinca, già abbastanza tardi (le 8:30), lungo il sentiero n. 175 per Foce di Giovo, sentiero che abbiamo abbandonato alla fine del bosco, per poi risalire in obliquo a sinistra verso la parete (c'è anche un'area boulder con grandi blocchi).
Noi, non conoscendo la via, abbiamo avuto problemi a reperire l'attacco e a trovare il percorso nella prima parte. Infatti, arrivati alla base del "canale a imbuto" posto sotto il contrafforte centrale della parete, bisogna fermarsi quasi subito e risalire le facili placche appoggiate sulla destra, in direzione di un fix solitario posto in alto, che noi non siamo riusciti ad avvistare da sotto... in pratica dopo aver salito il canale, ridisceso e ravanato un bel po', ci siamo trovati accanto a una sosta a fix che verosimilmente era quella alla fine del primo tiro (comunque dato di II): il primo fix era ben sotto i nostri piedi!
Dalla sosta abbiamo salito la placca compatta soprastante, molto bella e tecnica, seguendo i fix; non siamo sicurissimi di aver fatto il secondo tiro di Dinko, forse poteva anche essere il secondo di "Marta"... le difficoltà comunque erano intorno al 5b. Oltre la sosta abbiamo continuato su terreno facile, seguendo una dorsale e trovando ancora qualche fix, per poi spostarci verso il canale sulla destra, e perdendo la via! Bene o male, comunque, abbiamo raggiunto "a occhio" la fine della prima parte, su terreno aperto e non difficile, facendo un paio di tiri ravanosi su paleo e roccette, con passi di III...
Raggiunta in conserva l'ampia ed evidente cengia sottostante la sezione centrale della parete, ci siamo spostati a destra (ignorando una sosta appartenente alla via "Heidi", più impegnativa) fino una sosta attrezzata con tanto di scritta "Dinko". Da qui non si può più sbagliare; ci sono 4 tiri molto belli, in gran parte su placche articolate di roccia ottima, e in gran parte in traverso a destra. I primi due sono i più duri della via e si attestano sul 5b con qualche passo di 5c; sono ben protetti, ma non chiodati da falesia, in un paio di punti i friend sono utili. Alla fine di questa sezione ci siamo ritrovati su un altro grande ripiano/cengia, sul quale, ancora in conserva, abbiamo affrontato il secondo trasferimento.
Seguendo lo schema della via, si incontra una piccola freccia rossa che indica la strada, e poi una sosta con un chiodo classico, un chiodo a pressione e un cordone blu nuovo, sotto una parete molto verticale (con chiodi e spit vecchi, non so che via sia, forse "Mistral"?). Da qui siamo ripartiti lungo la placca che fiancheggia la parete a sinistra, incontrando alcuni fix, per poi rimontare un gradone sulla destra e sostare sotto un piccolo camino. Ripartendo, conviene andare dritti in verticale e ignorare il primo fix, troppo spostato a sinistra, in posizione assai scomoda. Io sono arrivato alla sosta successiva risalendo leggermente a sinistra una specie di canale, su terreno abbastanza facile, e poi traversando a destra. Da qui si aggira un grosso masso e si arriva a un grande terrazzo, dal quale si riparte in arrampicata lungo una paretina non banale (sul 5a), incontrando un paio di fix e anche un vecchio chiodo, fino a una crestina: su questa si trovano gli ultimi fix (io ho sostato un po' prima, a uno spuntone, per evitare attriti eccessivi) e quindi l'ultima sosta a fix. La crestina, sempre più facile ma detritica e rotta, porta infine sull'antecima del Pizzo.
Noi siamo arrivati in vetta verso le 18, molto tardi, ma avevamo perso tempo all'attacco e anche fatto una breve pausa per mangiare e bere dopo la seconda cengia.
La discesa per la normale è stata rapida e tranquilla, in poco più di 2 ore siamo tornati alla macchina: l'ultima parte nel bosco l'abbiamo fatta al buio con le frontali, il che in fondo ha il suo fascino... Anche il tramonto e l'imbrunire sulla vallata di Vinca, un posto straordinariamente bello, ci hanno riservato emozioni!
La via nel complesso è stata di soddisfazione: abbastanza varia come tipo di arrampicata, anche se con prevalenza di placche, e ha di bello che risale tutta la parete e arriva praticamente in cima, con il difetto dei due trasferimenti erbosi (difetto comune ad altre vie della parete). La prima sezione inoltre, a parte la placconata iniziale, mi è sembrata poco logica e discontinua... anche se noi abbiamo perso la via più volte e non potremmo giudicare!
Stavolta ho le foto, appena possibile le metto.
Saluti a tutti
- davec77
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Ecco le foto.
Questo è il "canale a imbuto" alla base del contrafforte centrale della parete sud del Pizzo, Dinko attacca subito a destra:
La placca del secondo tiro (il nostro primo):
La sosta che segna l'inizio della sezione centrale della via, con la scritta chiarificatrice:
La cengia basale della parete risalita con la sezione centrale della via:
Il traverso finale del sesto tiro (si vede bene l'ultimo fix):
Sull'ottavo tiro:
Alla partenza del nono tiro:
L'inizio della parte finale della via (decimo tiro):
La sosta numero 11:
Verso la Cresta di Nattapiana, nella foschia, al termine della via:
In vetta!
Ardite formazioni rocciose, durante la discesa:
Scendendo per la normale:
Foce di Giovo e il Pisanino:
Ormai è buio... rimangono solo il silenzio, e la luna:
Questo è il "canale a imbuto" alla base del contrafforte centrale della parete sud del Pizzo, Dinko attacca subito a destra:
La placca del secondo tiro (il nostro primo):
La sosta che segna l'inizio della sezione centrale della via, con la scritta chiarificatrice:
La cengia basale della parete risalita con la sezione centrale della via:
Il traverso finale del sesto tiro (si vede bene l'ultimo fix):
Sull'ottavo tiro:
Alla partenza del nono tiro:
L'inizio della parte finale della via (decimo tiro):
La sosta numero 11:
Verso la Cresta di Nattapiana, nella foschia, al termine della via:
In vetta!
Ardite formazioni rocciose, durante la discesa:
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Hey! Bella e verticale sgroppata! ... con romantico rientro !!!! Bravo Dave, apuanizzarti su quelle montagne non può che contribuire a migliorare le tecniche e le capacità alpinistiche! Appena avrò un week end ci sentiamo e verrò a trovarti.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Premetto che non conosco la via .
Ho sentito pareri contrastanti da parte di amici che hanno salito Dinko. Alcuni ne hanno decantato le bellezze, altri sono stati delusi. In entrambi i casi, si tratta di gente affidabile che va in montagna (quindi NON arrampicatori tout court).
Che cosa ne dice Davec?
Ho sentito pareri contrastanti da parte di amici che hanno salito Dinko. Alcuni ne hanno decantato le bellezze, altri sono stati delusi. In entrambi i casi, si tratta di gente affidabile che va in montagna (quindi NON arrampicatori tout court).
Che cosa ne dice Davec?
- davec77
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Tutto sommato la via mi è piaciuta... e anch'io non mi sento un arrampicatore tout court... e anch'io ho sentito molti pareri discordanti.
Come avevo detto, la prima parte, cioè i primi 5 tiri (a parte la lunghezza iniziale di 5b in placca, su roccia fantastica) mi è parsa discontinua e non tanto logica. La sezione centrale invece è bella. La parte alta cala un po' come continuità, ma non è male e ci sono comunque vari bei passaggi su roccia ottima.
La via esce in cima e secondo me dà soddisfazione anche per questo. Certo è una via chiodata sistematicamente a fix (d'altronde va spesso su placche non molto proteggibili) ed alcuni questo può non piacere.
C'è chi dice che è meglio la combinazione Diedro Sud / Tiziana, a me il Diedro Sud è piaciuto molto e posso anche essere d'accordo con questo giudizio (anche se si tratta di una via classica aperta con tutt'altro stile); ma nel complesso anche Dinko mi sembra meritevole.
Come avevo detto, la prima parte, cioè i primi 5 tiri (a parte la lunghezza iniziale di 5b in placca, su roccia fantastica) mi è parsa discontinua e non tanto logica. La sezione centrale invece è bella. La parte alta cala un po' come continuità, ma non è male e ci sono comunque vari bei passaggi su roccia ottima.
La via esce in cima e secondo me dà soddisfazione anche per questo. Certo è una via chiodata sistematicamente a fix (d'altronde va spesso su placche non molto proteggibili) ed alcuni questo può non piacere.
C'è chi dice che è meglio la combinazione Diedro Sud / Tiziana, a me il Diedro Sud è piaciuto molto e posso anche essere d'accordo con questo giudizio (anche se si tratta di una via classica aperta con tutt'altro stile); ma nel complesso anche Dinko mi sembra meritevole.
Thxdavec77 wrote:Tutto sommato la via mi è piaciuta... e anch'io non mi sento un arrampicatore tout court... e anch'io ho sentito molti pareri discordanti.
Come avevo detto, la prima parte, cioè i primi 5 tiri (a parte la lunghezza iniziale di 5b in placca, su roccia fantastica) mi è parsa discontinua e non tanto logica. La sezione centrale invece è bella. La parte alta cala un po' come continuità, ma non è male e ci sono comunque vari bei passaggi su roccia ottima.
La via esce in cima e secondo me dà soddisfazione anche per questo. Certo è una via chiodata sistematicamente a fix (d'altronde va spesso su placche non molto proteggibili) ed alcuni questo può non piacere.
C'è chi dice che è meglio la combinazione Diedro Sud / Tiziana, a me il Diedro Sud è piaciuto molto e posso anche essere d'accordo con questo giudizio (anche se si tratta di una via classica aperta con tutt'altro stile); ma nel complesso anche Dinko mi sembra meritevole.
il primo tiro,placca scistosa,per niente facile,se fatta seguendola linea giusta,se si aggira.....tutto cambia,addiritturaio usai un micro friends il tiro sù roccia rossa....non sò se lo avete fatto,forse lo avete aggirato(sbagliando,in buona fede)a me è piaciuto,e aver dietro qualche friends....non è male....nell'insieme....è ok. Certamente HAIDY credo sa la più bella del settore sud,e nemmeno impossibile,cè solamente un tiro di 6b azz.per il resto ....Io venerdì vado a ripeterla ....se qualcuno vuol farci compagnia....è il benvenuto!!
e vabbene,vabbene così
Parete sud Pizzo: via Dinko.
Il 28/9/2011 ho ripetuto la via Dinko e ad integrazione della relazione di Davec 77 del 28/9/2009 vorrei aggiungere che anch'io ho più volte perso la via dopo il secondo tiro sulla placca iniziale.
In effetti la via continua dritta su per un muretto e gobbe sovrastanti lisce, talvolta sporche di terra (durante i temporali ci scorre acqua e fango che vengono giù dal canale).
La terza sosta si trova sulla placca appoggiata a gobbe e a questo punto si deve affrontare la paretina con fessure che si trova sulla sinistra del canale entro cui molte cordate vanno ad infilarsi.
La quarta sosta si trova, sempre a sinistra del canale, alla base di una bella parete bianca dove si svolge il V° tiro.
Aggiungo che proprio nel mese passato la via è stata completamente rivista nella spittatura (un particolare ringraziamento agli autori); le soste sono adesso tutte a due spit e anche il II° tiro della seconda parte della via è stato protetto meglio, in particolare la placca verticale data di 5C è stata ben chiodata in modo da rendere l'eventuale volo molto meno pericoloso.
Adesso concordo, anche per questo tiro, con la classificazione di proteggibilità S2.
La via è complessivamente più sicura, anche se rimane comunque di impegno globale III data la lunghezza e l'ambiente severo che richiedono l'intera giornata.
Concordo con coloro che considerano la via un pò discontinua, anche a causa delle cengia e del canale che la interrompono, ma presenta comunque roccia molto bella e compatta e ha anche il vantaggio che se durante la salita ci si attarda, si può uscire alla fine della seconda parte di via risalendo il canale che porta al colletto tra cima e anticima. Gli ultimi 3-4 tiri della terza parte di via non aggiungono niente ad una via che comunque rimane molto interessante e che permette di passare una giornata molto bella in un ambiente unico e isolato.
In effetti la via continua dritta su per un muretto e gobbe sovrastanti lisce, talvolta sporche di terra (durante i temporali ci scorre acqua e fango che vengono giù dal canale).
La terza sosta si trova sulla placca appoggiata a gobbe e a questo punto si deve affrontare la paretina con fessure che si trova sulla sinistra del canale entro cui molte cordate vanno ad infilarsi.
La quarta sosta si trova, sempre a sinistra del canale, alla base di una bella parete bianca dove si svolge il V° tiro.
Aggiungo che proprio nel mese passato la via è stata completamente rivista nella spittatura (un particolare ringraziamento agli autori); le soste sono adesso tutte a due spit e anche il II° tiro della seconda parte della via è stato protetto meglio, in particolare la placca verticale data di 5C è stata ben chiodata in modo da rendere l'eventuale volo molto meno pericoloso.
Adesso concordo, anche per questo tiro, con la classificazione di proteggibilità S2.
La via è complessivamente più sicura, anche se rimane comunque di impegno globale III data la lunghezza e l'ambiente severo che richiedono l'intera giornata.
Concordo con coloro che considerano la via un pò discontinua, anche a causa delle cengia e del canale che la interrompono, ma presenta comunque roccia molto bella e compatta e ha anche il vantaggio che se durante la salita ci si attarda, si può uscire alla fine della seconda parte di via risalendo il canale che porta al colletto tra cima e anticima. Gli ultimi 3-4 tiri della terza parte di via non aggiungono niente ad una via che comunque rimane molto interessante e che permette di passare una giornata molto bella in un ambiente unico e isolato.
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Re: Parete sud Pizzo: via Dinko.
per le info!
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
- davec77
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Re: Parete sud Pizzo: via Dinko.
C'era già il topic, andrebbero uniti:
viewtopic.php?f=63&t=6527
I fix mi sembra fossero più distanziati (sicuramente S2) nella 3° sezione della via, che a mio parere, anche se a tratti ha un percorso decisamente forzato, è comunque bella e meritevole (la roccia è sempre impeccabile fino all'ultima sosta).
Sulle cenge e la discontinuità, che dire... la parete è quella che è. Siamo in Apuane e bisogna accontentarsi, fra l'altro una via 13 tiri su roccia buona da queste parti è cosa assai rara.
@Dan60: se ti son piaciute la roccia e l'ambiente, su terreno più classico e sulla stessa parete ti consiglio vivamente (se non la hai già fatta) la combinazione Diedro Sud + parte alta della via Tiziana. Totale 10 tiri, max V protetta a chiodi.
viewtopic.php?f=63&t=6527
Strano, non mi ricordo una chiodatura così pericolosa in quel tratto.Aggiungo che proprio nel mese passato la via è stata completamente rivista nella spittatura (un particolare ringraziamento agli autori); le soste sono adesso tutte a due spit e anche il II° tiro della seconda parte della via è stato protetto meglio, in particolare la placca verticale data di 5C è stata ben chiodata in modo da rendere l'eventuale volo molto meno pericoloso.
I fix mi sembra fossero più distanziati (sicuramente S2) nella 3° sezione della via, che a mio parere, anche se a tratti ha un percorso decisamente forzato, è comunque bella e meritevole (la roccia è sempre impeccabile fino all'ultima sosta).
Sulle cenge e la discontinuità, che dire... la parete è quella che è. Siamo in Apuane e bisogna accontentarsi, fra l'altro una via 13 tiri su roccia buona da queste parti è cosa assai rara.
@Dan60: se ti son piaciute la roccia e l'ambiente, su terreno più classico e sulla stessa parete ti consiglio vivamente (se non la hai già fatta) la combinazione Diedro Sud + parte alta della via Tiziana. Totale 10 tiri, max V protetta a chiodi.
Re: Parete sud Pizzo: via Dinko.
Uniti!davec77 wrote:C'era già il topic, andrebbero uniti:
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“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”