Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
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Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Sabato 10 aprile 2010: Passo del Biscia – Monte Verruga – Monte Porcile – Passo del Bocco – Monte Alpe di Maissana – Monte Pù – Chiesa di Sant’Elena.
Partecipanti: Alec Scinty e Soundofsilence.
Lunghezza: 24 Km. circa, questi sono almeno quelli che abbiamo fatto noi; se ne possono fare di più però, considerato che nelle salite e discese dalle cime abbiamo tagliato parecchio fuori sentiero e, probabilmente anche di meno: in effetti il sentiero ‘pulito’ da varie divagazioni sarebbe di 21Km, ma ho preferito lasciare l’indicazione oggettiva, data appunto la possibilità concreta di allungare il percorso.
Dislivello: 960 metri circa in salita e 1700 circa in discesa.
Difficoltà: E, indubbiamente allenati. Potrebbero esserci problemi di orientamento in caso di scarsa visibilità, data la segnaletica non sempre visibile, specie nei pressi delle cime.
Percorso in macchina: Naturalmente per realizzare la traversata occorrono 2 macchine, da lasciare ad almeno 32 Km di distanza (Distanza Campegli – Passo del Biscia). La prima macchina l’abbiamo lasciata a Campegli, poco sopra la Chiesa di Sant’Elena, raggiungibile da Genova uscendo al casello di Sestri Levante e proseguendo per Casarza Ligure sulla SP60 che si segue fino a quando si imbocca il bivio segnalato per Campegli; poco prima del paese si imbocca a sinistra per località Monte Pù (ci sono anche, mi pare, vari cartelli di agriturismi e aziende agricole) e si prosegue o fino a poco sopra la Chiesa di Sant’Elena o si continua, su sterrata in buone condizioni, fino all’Agriturismo Monte Pù (700 m. s.l.m.) risparmiando così un po di dislivello e Km in discesa (la Chiesa si trova a 250 metri circa di altitudine). La seconda macchina va lasciata al Passo del Biscia che si raggiunge tornando prima a Sestri e svoltando quindi a destra, poco prima dell’autostrada, per la località Santa Vittoria, raggiunta la quale si prosegue verso Villa Montedomenico sulla SP88 fino ad imboccare verso destra la SP26 in località Piandifieno; si prosegue quindi sulla SP26, superati Reppia e Arzeno, fino al Passo del Biscia, dove si parcheggia.
Percorso a piedi: Dal Passo del Biscia si segue una sterrata segnata con striscie biancorosse e la scritta 5T (Altavia 5 Terre). Si giunge quindi a una casa forestale, presso la quale la sterrata si biforca; si prosegue quindi ancora seguendo il segnavia 5T (sinistra) per circa 350 metri fino ad incontrare una deviazione sulla sinistra, evidente ma non segnalata, che porta prima al Colle Fonte Sacrata e quindi ai piedi della cupola sommitale del Monte Verruga. (altri 350 metri dopo detta deviazione se ne incontra una ulteriore, meno evidente, sulla destra, segnata persino da uno sbiadito bollo rosso, ma non l’abbiamo seguita e non sappiamo dove porti…). Per salire il Monte Verruga la traccia parrebbe traversare tutta la base per evitare le emergenze rocciose sovrastanti e quindi risalire fino alla vetta lungo i resti di una recinzione con filo spinato a cui occorre fare attenzione anche nel tratto precedente; noi invece siamo saliti più direttamente e rapidamente attraverso il primo canalino erboso che si apre tra i risalti rocciosi giungendo in breve in cresta e quindi in vetta. Dalla vetta ci sarebbe un meraviglioso panorama, tra l’altro, sulle Apuane, ma, data la giornata, non nitidissima, le abbiamo appena potute intravvedere….
Si torna quindi al Colle Fonte Sacrata, dal quale, per abbreviare il percorso, una comoda e evidente traccia sulla sinistra porta alla Vetta del Porcile, vetta un po’ rovinata dai sottostanti ripetitori. Analogo panorama di vetta a 360° gradi sulle vette circostanti, tutte di spiccata individualità (Zatta, Ramaceto, Chiappozzo, Verruga, Treggin, Roccagrande) , e analoga vista, purtroppo, sui ‘fantasmi’ delle Apuane… La discesa dal monte prevede probabilmente di dirigersi a sud verso i ripetitori, ma noi, non avendo visto il triangolo rosso che dovrebbe fare da segnavia, se non in un unico e sperduto esemplare in via d’estinzione, siamo scesi a vista verso la sottostante sterrata dove, dopo poco, abbiamo riincontrato il segnavia 5T che taglia alcuni tornanti e porta sulla sterrata diretta al Passo del Bocco e segnata sia 5T che triangolo rosso. Giunti al Passo del Bocco, dove si incrociano varie sterrate, si lascia il triangolo rosso (ammesso di averlo mai visto…) e si prosegue sul 5T, congiunto ora coi 3 bolli rossi, sempre su sterrata. Si segue quindi la sterrata per un centinaio di metri fino ad incontrare un bivio sulla sinistra con indicazioni per il Monte Alpe. Il sentiero in questione parte con larghi e strani tornanti in piano che si evitano facilmente andando dritti, risparmiando così, sicuramente, alcune centinaia di metri….Si prosegue quindi sul sentiero segnato sia 5T che 3 bolli rossi, si riincrocia la sterrata (poco prima si può fare, volendo, una breve deviazione segnalata alla vetta dello Zenone), che si percorre per un breve tratto e la si abbandona nuovamente in corrispondenza di una fattoria. Si giunge quindi alla biforcazione tra 5T e 3 bolli rossi, dove si prosegue dritti a destra sui 3 bolli rossi. Purtroppo giunti al limitare del bosco, i 3 bolli rossi scompaiono, ma una chiara traccia che risale ripidamente sulla sinistra verso la cresta e il tratto assai esposto, di fronte, nel bosco, facilitano la decisione sul percorso da seguire. Giunti in cresta i 3 bolli rossi riappaiono magicamente e conducono in breve alla bella e panoramica vetta. Molto bella soprattutto l’affilata cresta con bei ripiani erbosi e bianchi affioramenti rocciosi, dalla quale si può apprezzare finalmente anche il profilo del Porcile, senza notare troppo i ripetitori…
La discesa avviene seguendo il rombo rosso, evidente nella prima parte, latitante nella seconda. Basta comunque seguire fedelmente la cresta (anche perché ai lati la boscaglia è abbastanza fitta e non si intravvede alcuna altra traccia) per giungere alla sterrata sottostante. Si imbocca la sterrata verso destra, segnata 3 bolli rossi, che compie un ampio giro per portare alla base del Monte Pù. Qui la sterrata fa il giro intorno al monte, mentre un sentiero segnato con bollo rosso porta in vetta in 20 minuti (come da cartello indicatore). La vetta offre un panorama interessante sulle cime circostanti, in particolare Treggin e Roccagrande assumono forme più alpestri e il Ramaceto alle spalle di quest’ultimo completa un quadro invero suggestivo. Belle anche le viste sullo Zatta e il Porcile, mentre non si vede il Verruga. Dal Pù si ritorna brevemente sui proprio passi per riprendere la sterrata che si può imboccare indifferentemente a sinistra o a destra. Noi siamo andati a destra (si dovrebbero risparmiare 10 minuti) e abbiamo seguito la sterrata che dovrebbe essere segnata cerchio rosso vuoto (in realtà non abbiamo visto neanche un segnavia, ma, in questo caso, non ce n’era bisogno…) e proseguito su sterrata (a tratti anche asfaltata) fino alla macchina; volendo è possibile allungare e rendere più interessante il percorso prendendo la deviazione segnalata per le grotte segnata 3 bolli rossi che porta sui due triangoli rossi, da seguire fino alla fine a San Pietro in Frascati e quindi per asfalto a Campegli oppure fino al nuovo bivio con i 3 bolli rossi che riportano direttamente a Campegli.
Racconto: Ovvero tutti gli accorgimenti indispensabili per essere un buon esploratore anche in posti che si conoscono meglio di casa propria…
Purtroppo, al giorno d’oggi, specie nella ‘vecchia’ Europa esistono pochi territori inesplorati e un bravo esploratore si deve adeguare e imparare a percorrere i percorsi conosciuti come se fossero ‘vergini’ e selvaggi…
Il buon esploratore quindi decide il percorso della prossima ‘esplorazione’ solo all’ultimo momento e a parte un punto di partenza e uno di arrivo (quest’ultimo solo per rassicurare eventuali ‘ospiti’, tanto non si arriva mai dove si è stabilito…) non studia assolutamente il percorso intermedio, riuscendo nello stesso tempo però a far credere a tutti di averlo fatto… Gli aspiranti (e a volte ignari di esserlo) pre-esploratori vanno infatti incoraggiati e non spaventati, si correrebbe infatti il grave rischio di pregiudicarne la vocazione in questa delicata fase di iniziazione…
Avendo così trovato 2 nuovi brillanti iniziandi esploratori in Alec e Scinty, per superare la loro iniziale diffidenza sulla lunghezza del percorso, dato che la distanza tra le 2 macchine necessarie all’impresa (oltre 30 Km), farebbe supporre una percorrenza a piedi almeno doppia, mi tocca usare tutta la mia arte di moderno riesploratore per tranquillizzarli e convincerli che, dato che il punto di partenza si trova 700 metri più in alto di quello di arrivo, si tratterà di una gita tutta in discesa… Trovandomi però a confrontarmi con soggetti particolarmente difficili e diffidenti, in quanto non sanno ancora di essere esploratori, ma, credono invece, erroneamente, di essere esperti alpinisti, dovrò pure misurare la lunghezza del percorso sulla mappa GPS (rigorosamente in linea d’aria, d’altronde chi mai potrebbe prevedere che percorso labirintico farà un esploratore come me per spostarsi da un punto all’altro pur contigui?) e comunicargli che, nonostante l’apparenza, trattasi soltanto di 9 Km., e, poi, che, per, evitare qualsiasi problema, contatterò anche EM, il navigatore vivente, per farmi suggerire brillanti scorciatoie…
Vinta così qualsiasi comprensibile riluttanza, si parte!!!
Per far perdere subito l’orientamento ai partecipanti, cosa indispensabile per la riuscita di una buona esplorazione, approfitto della rotonda all’uscita dell’autostrada di Sestri per fare una decina di giri in tondo…
Grazie a questo astuto accorgimento riusciremo quindi a mancare la svolta di Campegli (nonostante l’enorme cartello che la indica) ed esplorare quindi un tratto in più della provinciale 523….
Giunti quindi, nonostante tutto, a Campegli, imbocco con sicurezza la deviazione per Monte Pù (ogni tanto bisogna rassicurare i partecipanti…), ma mi rifaccio subito percorrendo avanti e indietro la sterrata con la scusa di cercare dei cerchi rossi vuoti che dovrebbero segnarla…
Esplorata quindi per bene la strada da cima a fondo, decido che è opportuno lasciare la mascchina in fondo, onde lasciare più spazio all’esplorazione….
Ripartiti quindi con la seconda macchina, siccome il giro intorno alla rotonda, oltre all’innegabile utilità, ci è pure piaciuto, decidiamo di compiere anche qualche giro intorno all’uscita dell’autostrada, con la poco originale scusa di non aver visto il cartello per Santa Vittoria, arricchendolo anche di un piacevole contromano…
Percorsi quindi più noiosamente i successivi Km. fino al Passo del Biscia, tento la brillante mossa di fermarmi qualche metro prima del valico, cosa all’apparenza innocua, ma che porterebbe a percorrere una sterrata completamente diversa da quella prevista per il Verruga…
Esploratori come me non si diventa però in un attimo e, così, Alec rovina tutto accorgendosi dello ‘sbaglio’, evidentemente ho ancora tanto lavoro da fare…
Accortosi, forse, della mia delusione, visto che già vedevo in lui un brillante futuro da esploratore, il povero Alec tenta di rimediare confondendo il Chiappozzo con il Verruga…
A questo punto mi accorgo però che sarà dura e dovrò fare di meglio per far emergere l’esploratore che è in Alec…
Decido quindi, per guadagnarmi la sua fiducia, di scendere nel suo campo e di iniziare una brillante discussione di etica alpinistica: se la vetta è sormontanta da occasionali sovrastrutture quali una croce, si può considerare raggiunta solo se si scala anche questa o basta toccare la roccia? E la seconda ipotesi implica che in presenza di neve o piattaforme di cemento (per esempio) bisogna scavare per considerare raggiunta la vera cima?
Distratti così da tali profonde elucubrazioni siamo pronti per nuove divertenti divagazioni, che, puntualmente, non mancheranno…
Buona parte del merito va anche alla oculata scelta della zona, che un bravo esploratore non può lasciare al caso: l’area occupata dal SIC del Monte Zatta & C. può in effetti sembrare a chi non ha l’occhio attento dell’esploratore caratterizzata da una banale e fitta rete di sentieri segnati, ma, in realtà tali segnavia sono posti con un occhio di riguardo per chi voglia provare il brivido dell’esplorazione…
Le principali vette, in effetti, presentano solo un segnavia alla base e uno in cima, lasciando la più ampia libertà di percorso e di esplorazione tra i 2 estremi…
Per gli escursionisti più incontentabili e per gli esploratori principianti è però previsto un sistema di segnavia portatili che permettono di essere sempre sulla traccia giusta, semplicemente portandosi dietro opportune pietre di dimensioni ridotte, disseminate in punti strategici, dipinte con l’opportuno segnavia…
Qualche preoccupazione ce la dà invece il Monte Alpe dove, nonostante le rassicurazioni relative all’assenza del rombo rosso ottenute sul Forum di Quotazero, i segnavia invece ci sono…
Per fortuna Alec risolve brillantemente la situazione (il ragazzo comincia a darmi soddisfazioni…) abbandonando decisamente la traccia e svoltando dritto nel fitto del bosco pochi metri prima di giungere sulla sterrata sottostante…
Soddisfatti quindi della bella divagazione tra le spine, di cui ci mostriamo orgogliosamente l’un l’altro/a le cicatrici, continuiamo diligentemente su sentiero fino al Monte Pù. Riguardo poi al cerchio rosso vuoto il ritorno lungo la sterrata del Monte Pù verso Sant’Elena, ci permetterà di capire che il sentiero è bensì segnato, ma a metà, nel senso che i cerchi rossi non ci sono, ma il vuoto sì….
Per concludere, un po’ più seriamente, si tratta di una traversata ad ampio respiro sempre con panorami amplissimi, sarebbe preferibile però effettuarla nelle nitide giornate invernali, dove le Apuane e il mare, con Punta Manara, la Penisola di Sestri e Portofino fanno da degna cornice a uno scenario di cime in primo piano che, comunque, hanno ciascuna una sua individualità.
P.S.: A scanso di equivoci, ogni riferimento a persone, cose o fatti realmente esistiti o accaduti è puramente casuale...
Link alle foto:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... erruga.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Partecipanti: Alec Scinty e Soundofsilence.
Lunghezza: 24 Km. circa, questi sono almeno quelli che abbiamo fatto noi; se ne possono fare di più però, considerato che nelle salite e discese dalle cime abbiamo tagliato parecchio fuori sentiero e, probabilmente anche di meno: in effetti il sentiero ‘pulito’ da varie divagazioni sarebbe di 21Km, ma ho preferito lasciare l’indicazione oggettiva, data appunto la possibilità concreta di allungare il percorso.
Dislivello: 960 metri circa in salita e 1700 circa in discesa.
Difficoltà: E, indubbiamente allenati. Potrebbero esserci problemi di orientamento in caso di scarsa visibilità, data la segnaletica non sempre visibile, specie nei pressi delle cime.
Percorso in macchina: Naturalmente per realizzare la traversata occorrono 2 macchine, da lasciare ad almeno 32 Km di distanza (Distanza Campegli – Passo del Biscia). La prima macchina l’abbiamo lasciata a Campegli, poco sopra la Chiesa di Sant’Elena, raggiungibile da Genova uscendo al casello di Sestri Levante e proseguendo per Casarza Ligure sulla SP60 che si segue fino a quando si imbocca il bivio segnalato per Campegli; poco prima del paese si imbocca a sinistra per località Monte Pù (ci sono anche, mi pare, vari cartelli di agriturismi e aziende agricole) e si prosegue o fino a poco sopra la Chiesa di Sant’Elena o si continua, su sterrata in buone condizioni, fino all’Agriturismo Monte Pù (700 m. s.l.m.) risparmiando così un po di dislivello e Km in discesa (la Chiesa si trova a 250 metri circa di altitudine). La seconda macchina va lasciata al Passo del Biscia che si raggiunge tornando prima a Sestri e svoltando quindi a destra, poco prima dell’autostrada, per la località Santa Vittoria, raggiunta la quale si prosegue verso Villa Montedomenico sulla SP88 fino ad imboccare verso destra la SP26 in località Piandifieno; si prosegue quindi sulla SP26, superati Reppia e Arzeno, fino al Passo del Biscia, dove si parcheggia.
Percorso a piedi: Dal Passo del Biscia si segue una sterrata segnata con striscie biancorosse e la scritta 5T (Altavia 5 Terre). Si giunge quindi a una casa forestale, presso la quale la sterrata si biforca; si prosegue quindi ancora seguendo il segnavia 5T (sinistra) per circa 350 metri fino ad incontrare una deviazione sulla sinistra, evidente ma non segnalata, che porta prima al Colle Fonte Sacrata e quindi ai piedi della cupola sommitale del Monte Verruga. (altri 350 metri dopo detta deviazione se ne incontra una ulteriore, meno evidente, sulla destra, segnata persino da uno sbiadito bollo rosso, ma non l’abbiamo seguita e non sappiamo dove porti…). Per salire il Monte Verruga la traccia parrebbe traversare tutta la base per evitare le emergenze rocciose sovrastanti e quindi risalire fino alla vetta lungo i resti di una recinzione con filo spinato a cui occorre fare attenzione anche nel tratto precedente; noi invece siamo saliti più direttamente e rapidamente attraverso il primo canalino erboso che si apre tra i risalti rocciosi giungendo in breve in cresta e quindi in vetta. Dalla vetta ci sarebbe un meraviglioso panorama, tra l’altro, sulle Apuane, ma, data la giornata, non nitidissima, le abbiamo appena potute intravvedere….
Si torna quindi al Colle Fonte Sacrata, dal quale, per abbreviare il percorso, una comoda e evidente traccia sulla sinistra porta alla Vetta del Porcile, vetta un po’ rovinata dai sottostanti ripetitori. Analogo panorama di vetta a 360° gradi sulle vette circostanti, tutte di spiccata individualità (Zatta, Ramaceto, Chiappozzo, Verruga, Treggin, Roccagrande) , e analoga vista, purtroppo, sui ‘fantasmi’ delle Apuane… La discesa dal monte prevede probabilmente di dirigersi a sud verso i ripetitori, ma noi, non avendo visto il triangolo rosso che dovrebbe fare da segnavia, se non in un unico e sperduto esemplare in via d’estinzione, siamo scesi a vista verso la sottostante sterrata dove, dopo poco, abbiamo riincontrato il segnavia 5T che taglia alcuni tornanti e porta sulla sterrata diretta al Passo del Bocco e segnata sia 5T che triangolo rosso. Giunti al Passo del Bocco, dove si incrociano varie sterrate, si lascia il triangolo rosso (ammesso di averlo mai visto…) e si prosegue sul 5T, congiunto ora coi 3 bolli rossi, sempre su sterrata. Si segue quindi la sterrata per un centinaio di metri fino ad incontrare un bivio sulla sinistra con indicazioni per il Monte Alpe. Il sentiero in questione parte con larghi e strani tornanti in piano che si evitano facilmente andando dritti, risparmiando così, sicuramente, alcune centinaia di metri….Si prosegue quindi sul sentiero segnato sia 5T che 3 bolli rossi, si riincrocia la sterrata (poco prima si può fare, volendo, una breve deviazione segnalata alla vetta dello Zenone), che si percorre per un breve tratto e la si abbandona nuovamente in corrispondenza di una fattoria. Si giunge quindi alla biforcazione tra 5T e 3 bolli rossi, dove si prosegue dritti a destra sui 3 bolli rossi. Purtroppo giunti al limitare del bosco, i 3 bolli rossi scompaiono, ma una chiara traccia che risale ripidamente sulla sinistra verso la cresta e il tratto assai esposto, di fronte, nel bosco, facilitano la decisione sul percorso da seguire. Giunti in cresta i 3 bolli rossi riappaiono magicamente e conducono in breve alla bella e panoramica vetta. Molto bella soprattutto l’affilata cresta con bei ripiani erbosi e bianchi affioramenti rocciosi, dalla quale si può apprezzare finalmente anche il profilo del Porcile, senza notare troppo i ripetitori…
La discesa avviene seguendo il rombo rosso, evidente nella prima parte, latitante nella seconda. Basta comunque seguire fedelmente la cresta (anche perché ai lati la boscaglia è abbastanza fitta e non si intravvede alcuna altra traccia) per giungere alla sterrata sottostante. Si imbocca la sterrata verso destra, segnata 3 bolli rossi, che compie un ampio giro per portare alla base del Monte Pù. Qui la sterrata fa il giro intorno al monte, mentre un sentiero segnato con bollo rosso porta in vetta in 20 minuti (come da cartello indicatore). La vetta offre un panorama interessante sulle cime circostanti, in particolare Treggin e Roccagrande assumono forme più alpestri e il Ramaceto alle spalle di quest’ultimo completa un quadro invero suggestivo. Belle anche le viste sullo Zatta e il Porcile, mentre non si vede il Verruga. Dal Pù si ritorna brevemente sui proprio passi per riprendere la sterrata che si può imboccare indifferentemente a sinistra o a destra. Noi siamo andati a destra (si dovrebbero risparmiare 10 minuti) e abbiamo seguito la sterrata che dovrebbe essere segnata cerchio rosso vuoto (in realtà non abbiamo visto neanche un segnavia, ma, in questo caso, non ce n’era bisogno…) e proseguito su sterrata (a tratti anche asfaltata) fino alla macchina; volendo è possibile allungare e rendere più interessante il percorso prendendo la deviazione segnalata per le grotte segnata 3 bolli rossi che porta sui due triangoli rossi, da seguire fino alla fine a San Pietro in Frascati e quindi per asfalto a Campegli oppure fino al nuovo bivio con i 3 bolli rossi che riportano direttamente a Campegli.
Racconto: Ovvero tutti gli accorgimenti indispensabili per essere un buon esploratore anche in posti che si conoscono meglio di casa propria…
Purtroppo, al giorno d’oggi, specie nella ‘vecchia’ Europa esistono pochi territori inesplorati e un bravo esploratore si deve adeguare e imparare a percorrere i percorsi conosciuti come se fossero ‘vergini’ e selvaggi…
Il buon esploratore quindi decide il percorso della prossima ‘esplorazione’ solo all’ultimo momento e a parte un punto di partenza e uno di arrivo (quest’ultimo solo per rassicurare eventuali ‘ospiti’, tanto non si arriva mai dove si è stabilito…) non studia assolutamente il percorso intermedio, riuscendo nello stesso tempo però a far credere a tutti di averlo fatto… Gli aspiranti (e a volte ignari di esserlo) pre-esploratori vanno infatti incoraggiati e non spaventati, si correrebbe infatti il grave rischio di pregiudicarne la vocazione in questa delicata fase di iniziazione…
Avendo così trovato 2 nuovi brillanti iniziandi esploratori in Alec e Scinty, per superare la loro iniziale diffidenza sulla lunghezza del percorso, dato che la distanza tra le 2 macchine necessarie all’impresa (oltre 30 Km), farebbe supporre una percorrenza a piedi almeno doppia, mi tocca usare tutta la mia arte di moderno riesploratore per tranquillizzarli e convincerli che, dato che il punto di partenza si trova 700 metri più in alto di quello di arrivo, si tratterà di una gita tutta in discesa… Trovandomi però a confrontarmi con soggetti particolarmente difficili e diffidenti, in quanto non sanno ancora di essere esploratori, ma, credono invece, erroneamente, di essere esperti alpinisti, dovrò pure misurare la lunghezza del percorso sulla mappa GPS (rigorosamente in linea d’aria, d’altronde chi mai potrebbe prevedere che percorso labirintico farà un esploratore come me per spostarsi da un punto all’altro pur contigui?) e comunicargli che, nonostante l’apparenza, trattasi soltanto di 9 Km., e, poi, che, per, evitare qualsiasi problema, contatterò anche EM, il navigatore vivente, per farmi suggerire brillanti scorciatoie…
Vinta così qualsiasi comprensibile riluttanza, si parte!!!
Per far perdere subito l’orientamento ai partecipanti, cosa indispensabile per la riuscita di una buona esplorazione, approfitto della rotonda all’uscita dell’autostrada di Sestri per fare una decina di giri in tondo…
Grazie a questo astuto accorgimento riusciremo quindi a mancare la svolta di Campegli (nonostante l’enorme cartello che la indica) ed esplorare quindi un tratto in più della provinciale 523….
Giunti quindi, nonostante tutto, a Campegli, imbocco con sicurezza la deviazione per Monte Pù (ogni tanto bisogna rassicurare i partecipanti…), ma mi rifaccio subito percorrendo avanti e indietro la sterrata con la scusa di cercare dei cerchi rossi vuoti che dovrebbero segnarla…
Esplorata quindi per bene la strada da cima a fondo, decido che è opportuno lasciare la mascchina in fondo, onde lasciare più spazio all’esplorazione….
Ripartiti quindi con la seconda macchina, siccome il giro intorno alla rotonda, oltre all’innegabile utilità, ci è pure piaciuto, decidiamo di compiere anche qualche giro intorno all’uscita dell’autostrada, con la poco originale scusa di non aver visto il cartello per Santa Vittoria, arricchendolo anche di un piacevole contromano…
Percorsi quindi più noiosamente i successivi Km. fino al Passo del Biscia, tento la brillante mossa di fermarmi qualche metro prima del valico, cosa all’apparenza innocua, ma che porterebbe a percorrere una sterrata completamente diversa da quella prevista per il Verruga…
Esploratori come me non si diventa però in un attimo e, così, Alec rovina tutto accorgendosi dello ‘sbaglio’, evidentemente ho ancora tanto lavoro da fare…
Accortosi, forse, della mia delusione, visto che già vedevo in lui un brillante futuro da esploratore, il povero Alec tenta di rimediare confondendo il Chiappozzo con il Verruga…
A questo punto mi accorgo però che sarà dura e dovrò fare di meglio per far emergere l’esploratore che è in Alec…
Decido quindi, per guadagnarmi la sua fiducia, di scendere nel suo campo e di iniziare una brillante discussione di etica alpinistica: se la vetta è sormontanta da occasionali sovrastrutture quali una croce, si può considerare raggiunta solo se si scala anche questa o basta toccare la roccia? E la seconda ipotesi implica che in presenza di neve o piattaforme di cemento (per esempio) bisogna scavare per considerare raggiunta la vera cima?
Distratti così da tali profonde elucubrazioni siamo pronti per nuove divertenti divagazioni, che, puntualmente, non mancheranno…
Buona parte del merito va anche alla oculata scelta della zona, che un bravo esploratore non può lasciare al caso: l’area occupata dal SIC del Monte Zatta & C. può in effetti sembrare a chi non ha l’occhio attento dell’esploratore caratterizzata da una banale e fitta rete di sentieri segnati, ma, in realtà tali segnavia sono posti con un occhio di riguardo per chi voglia provare il brivido dell’esplorazione…
Le principali vette, in effetti, presentano solo un segnavia alla base e uno in cima, lasciando la più ampia libertà di percorso e di esplorazione tra i 2 estremi…
Per gli escursionisti più incontentabili e per gli esploratori principianti è però previsto un sistema di segnavia portatili che permettono di essere sempre sulla traccia giusta, semplicemente portandosi dietro opportune pietre di dimensioni ridotte, disseminate in punti strategici, dipinte con l’opportuno segnavia…
Qualche preoccupazione ce la dà invece il Monte Alpe dove, nonostante le rassicurazioni relative all’assenza del rombo rosso ottenute sul Forum di Quotazero, i segnavia invece ci sono…
Per fortuna Alec risolve brillantemente la situazione (il ragazzo comincia a darmi soddisfazioni…) abbandonando decisamente la traccia e svoltando dritto nel fitto del bosco pochi metri prima di giungere sulla sterrata sottostante…
Soddisfatti quindi della bella divagazione tra le spine, di cui ci mostriamo orgogliosamente l’un l’altro/a le cicatrici, continuiamo diligentemente su sentiero fino al Monte Pù. Riguardo poi al cerchio rosso vuoto il ritorno lungo la sterrata del Monte Pù verso Sant’Elena, ci permetterà di capire che il sentiero è bensì segnato, ma a metà, nel senso che i cerchi rossi non ci sono, ma il vuoto sì….
Per concludere, un po’ più seriamente, si tratta di una traversata ad ampio respiro sempre con panorami amplissimi, sarebbe preferibile però effettuarla nelle nitide giornate invernali, dove le Apuane e il mare, con Punta Manara, la Penisola di Sestri e Portofino fanno da degna cornice a uno scenario di cime in primo piano che, comunque, hanno ciascuna una sua individualità.
P.S.: A scanso di equivoci, ogni riferimento a persone, cose o fatti realmente esistiti o accaduti è puramente casuale...
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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Seriamente, sono molto contento si parli di levante ligure, trovo sia troppo poco trattato su Quotazero (rispetto ad altre aree appenniniche) ed è un peccato.
Il giro potrebbe interessarmi, lo terrò da mente.
Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Grande Sound bellissimo racconto
uscita che era nei programmi di tutti e tre, mi ha fatto molto piacere realizzarla insieme
sul Verruga ero già stato ed è una bella vetta, le altre tre erano nuove e devo dire che sono tutte meritevoli
mentre Sound cercava di contagiarci col suo spirito esploratore/ravanatorio io cercavo di intortarlo parlandogli di salite alpinistiche...e mi pareva molto interessato
Alla prossima!
uscita che era nei programmi di tutti e tre, mi ha fatto molto piacere realizzarla insieme
sul Verruga ero già stato ed è una bella vetta, le altre tre erano nuove e devo dire che sono tutte meritevoli
mentre Sound cercava di contagiarci col suo spirito esploratore/ravanatorio io cercavo di intortarlo parlandogli di salite alpinistiche...e mi pareva molto interessato
Alla prossima!
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Dopo un così brillante uso della funzione OT?bade wrote:
Questa non l'ho capita bene....bade wrote:Seriamente, sono molto contento si parli di levante ligure, trovo sia troppo poco trattato su Quotazero (rispetto ad altre aree appenniniche) ed è un peccato.
L'appennino non è quasi tutto a Levante? Per i geologi le Alpi cominciano già dal Gruppo di Voltri-Arenzano, a ponente c'è solo Punta Martin..... Che scemo, adesso ho capito....
Vuoi mica qualche indicazione per divertenti 'scorciatoie' (scorciatoie si fa per dire...)?bade wrote:Il giro potrebbe interessarmi, lo terrò da mente.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Anche a me....alec wrote:mi ha fatto molto piacere realizzarla insieme
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
E' un ramo con le spine? Te lo sei portato dietro da sabato?alec wrote:
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Complimenti per la bella traversata.
Io pero` di solito preferisco farle utilizzando i mezzi pubblici. Il fatto di avere orari obbligati aggiunge una sorta di "tensione" durante l'escursione. Tensione che aumenta in caso di divagazioni esplorative.
Io pero` di solito preferisco farle utilizzando i mezzi pubblici. Il fatto di avere orari obbligati aggiunge una sorta di "tensione" durante l'escursione. Tensione che aumenta in caso di divagazioni esplorative.
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Ammiro il tuo spirito avventuroso, ma non è che se avessi una macchina la penseresti diversamente?em wrote:Io pero` di solito preferisco farle utilizzando i mezzi pubblici. Il fatto di avere orari obbligati aggiunge una sorta di "tensione" durante l'escursione.
Più che la tensione bisogna aumentare la velocità....em wrote:Tensione che aumenta in caso di divagazioni esplorative.
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Difficile saperlo... pero` dal punto di vista dell'organizzazione danno piu` soddisfazioni le gite con i mezzi pubblici rispetto a quelle fatte con l'auto (degli amici). E in fin dei conti mi e` capitato solo una volta di perdere l'ultima corriera.
E` anche vero che con l'auto si possono fare gite che con i mezzi pubblici richiedererebbero molto piu` tempo... non mi sembra il caso pero` di queste traversate nei nostri appennini.
E` anche vero che con l'auto si possono fare gite che con i mezzi pubblici richiedererebbero molto piu` tempo... non mi sembra il caso pero` di queste traversate nei nostri appennini.
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Bravissimi tutti e tre gran bel girone ravanatorio..
Alec,Scinty vi state facendo contagiare da sound? Prima il sentiero dei daini e poi questo
Come dicevo a sound quando siamo andati allo Zatta ,l'anno scorso ero stato al Verruga e al Porcile ed ero rimasto piacevolmente colpito dall'ambiente e dal panorama che si ha dalle vette, proprio belle.
L' Alpe e il Pu mi mancano , prima o poi rimediero'...sperando di non perdermi
Come al solito esilarante il racconto di sound
Alec,Scinty vi state facendo contagiare da sound? Prima il sentiero dei daini e poi questo
Come dicevo a sound quando siamo andati allo Zatta ,l'anno scorso ero stato al Verruga e al Porcile ed ero rimasto piacevolmente colpito dall'ambiente e dal panorama che si ha dalle vette, proprio belle.
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
soundofsilence wrote:si lascia il triangolo rosso (ammesso di averlo mai visto…)....
...Riguardo poi al cerchio rosso vuoto il ritorno lungo la sterrata del Monte Pù verso Sant’Elena, ci permetterà di capire che il sentiero è bensì segnato, ma a metà, nel senso che i cerchi rossi non ci sono, ma il vuoto sì….
metterò una foto!soundofsilence wrote:Per gli escursionisti più incontentabili e per gli esploratori principianti è però previsto un sistema di segnavia portatili che permettono di essere sempre sulla traccia giusta, semplicemente portandosi dietro opportune pietre di dimensioni ridotte, disseminate in punti strategici, dipinte con l’opportuno segnavia…
Bella gita, bella giornata (solo un po' di foschia la cui assenza avrebbe permesso di avere un panorama ancor più strepitoso), i posti non hanno deluso! Il Verruga mi aveva colpito nelle foto di un'esplorazione invernale di un quotazerino, il Pù, vai a sapere per quale motivo, mi ha sempre incuriosito (forse il buffo nome, forse il primo di 1000 metri ad affacciarsi sul mare e che si vede innevato a poca distanza dal mare...). Sul Porcile non ero mai stata mentre avevo calcato la cresta dell'Alpe nella prima sociale col CAI di Bolzaneto, quando ho conosciuto Paolo59
Stasera se riesco metto qualche mia foto.
No è un bastoncino per le mie composizionisoundofsilence wrote:E' un ramo con le spine? Te lo sei portato dietro da sabato?alec wrote:
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
è veroMAURY76 wrote:Bravissimi tutti e tre gran bel girone ravanatorio..
Alec,Scinty vi state facendo contagiare da sound? Prima il sentiero dei daini e poi questo
anche noi avevamo in mente un giro da quelle parti e ci siamo accodati quando abbiamo letto Verruga e Porcile nel suo topic
Ma no tranquillo, non è così tragicaMAURY76 wrote:L' Alpe e il Pu mi mancano , prima o poi rimediero'...sperando di non perdermi
Potresti partire da sopra Campegli e fare Pù - Alpe e ritorno.
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Ti consiglio di passare per la bella valle del Rio Frascarese, magari facendo un anello con partenza/arrivo da Campegli.
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
E quante volte di aspettarla per ore?em wrote:E in fin dei conti mi e` capitato solo una volta di perdere l'ultima corriera.
Beh, però, per affidarsi ai mezzi pubblici mi sa che bisogna selezionare rigidamente i partecipanti, sarà per questo che, di solito, nelle gite sociali non si usano...em wrote:non mi sembra il caso pero` di queste traversate nei nostri appennini
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
E che sono? Un virus letale?MAURY76 wrote:Alec,Scinty vi state facendo contagiare da sound?
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Raramente e solo perche` ero andato piu` veloce del previsto. Molto piu` spesso l'ho "presa al volo".soundofsilence wrote:E quante volte di aspettarla per ore?em wrote:E in fin dei conti mi e` capitato solo una volta di perdere l'ultima corriera.
Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
si ma io sono molto resistentesoundofsilence wrote:E che sono? Un virus letale?MAURY76 wrote:Alec,Scinty vi state facendo contagiare da sound?
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Sarebbe ora!!!scinty wrote:metterò una foto!
Schiavisti, mi avete fatto fare tutto il lavoro!!!
Vedi sopra....scinty wrote:Stasera se riesco metto qualche mia foto.
Ci vuole una foto anche di quelle....scinty wrote:No è un bastoncino per le mie composizioni
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Foto-foto-foto-foto-foto
Ho gia' visto quelle di sound ed ho apprezzato...ma ora ci vogliono anche le vostre
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
le sue (scinty) perchè mie fotoMAURY76 wrote:Foto-foto-foto-foto-foto
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Ah...allora aspettiamo la scintyalec wrote:le sue (scinty) perchè mie fotoMAURY76 wrote:Foto-foto-foto-foto-foto
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Stasera dopo aver fatto i pansoti le metto!
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Ci ho ripensato, metti i Pansoti, per le foto c'è tempo....scinty wrote:Stasera dopo aver fatto i pansoti le metto!
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
eh caro per avere quei pansoti devi vedertela con mesoundofsilence wrote:Ci ho ripensato, metti i Pansoti, per le foto c'è tempo....scinty wrote:Stasera dopo aver fatto i pansoti le metto!
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Mi sfidi a duello?alec wrote:eh caro per avere quei pansoti devi vedertela con me
Mi sa che sei messo male, non sei ancora riuscito a tirar fuori la spada dalla roccia....
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
tu forse non sai che ho tirato fuori la rocciasoundofsilence wrote:Mi sfidi a duello?alec wrote:eh caro per avere quei pansoti devi vedertela con me
Mi sa che sei messo male, non sei ancora riuscito a tirar fuori la spada dalla roccia....
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ok ragazzi ma non dimenticatevi
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Ciao, ragazzi. Bel giro che ricalca in parte quello che ho fatto un paio di settimane fa salendo da Sestri Levante al Treggin e al Bocco e scendendo, via Alpe, a S. Pietro, e che trovate nella sezione itinerari (a questo proposito perchè non lo riportate anche lì, come giustamente Bade vorrebbe che tutti facessero, allargando la sezione che serve proprio a dare suggerimenti pratici a chi entra nel nostro sito senza andare a ravanare nel forum?).
Due rilievi.
- Segnaletica sull'Alpe. Proprio nel topic dedicato al Treggin con lo scambio di indicazioni tra Giorgio Mazzarello, Gabry e il sottoscritto, è chiaro che la segnaletica è ben presente. Il rombo rosso, magari già un po' scolorito sulla vetta per via dell'esposizione, è stato rinfrescato un paio d'anni fa da Gabry & C.; bisogna solo fare un po' d'attenzione a seguirlo e a piegare a sinistra all'inizio del costone che scende verso il Passo del Colello (il riferimento visivo è una panca che si trova proprio all'incrocio con l'AV5T e i tre puntini rossi a triangolo che portano verso il Pu e aggirano lato Sud l'Alpe.
- Mezzi pubblici. Sarà perchè da sempre sono un appassionato del settore raccomando a tutti di utilizzarli il più possibile, anche perchè nella nostra regione sono davvero capillari. Certo, magari possono costringerti a un'alzataccia, ma (secondo me) vale sempre la pena evitare il più possibile l'uso della macchina.
Date un'occhiata al sito dell'Atp e vedrete che non è poi tanto difficile combinare gli orari.
Per questo itinerario, in particolare, i mezzi pubblici si usano così:
- Treno da Genova a Chiavari
- Bus Atp da Chiavari ad Arzeno (45' di sentiero segnalato e si è al Passo del Biscia).
- Bus da Campegli (o da S. Pietro di F.) per Sestri Levante
- Treno da Sestri Levante a Genova.
Riciao.
Due rilievi.
- Segnaletica sull'Alpe. Proprio nel topic dedicato al Treggin con lo scambio di indicazioni tra Giorgio Mazzarello, Gabry e il sottoscritto, è chiaro che la segnaletica è ben presente. Il rombo rosso, magari già un po' scolorito sulla vetta per via dell'esposizione, è stato rinfrescato un paio d'anni fa da Gabry & C.; bisogna solo fare un po' d'attenzione a seguirlo e a piegare a sinistra all'inizio del costone che scende verso il Passo del Colello (il riferimento visivo è una panca che si trova proprio all'incrocio con l'AV5T e i tre puntini rossi a triangolo che portano verso il Pu e aggirano lato Sud l'Alpe.
- Mezzi pubblici. Sarà perchè da sempre sono un appassionato del settore raccomando a tutti di utilizzarli il più possibile, anche perchè nella nostra regione sono davvero capillari. Certo, magari possono costringerti a un'alzataccia, ma (secondo me) vale sempre la pena evitare il più possibile l'uso della macchina.
Date un'occhiata al sito dell'Atp e vedrete che non è poi tanto difficile combinare gli orari.
Per questo itinerario, in particolare, i mezzi pubblici si usano così:
- Treno da Genova a Chiavari
- Bus Atp da Chiavari ad Arzeno (45' di sentiero segnalato e si è al Passo del Biscia).
- Bus da Campegli (o da S. Pietro di F.) per Sestri Levante
- Treno da Sestri Levante a Genova.
Riciao.
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Poteva anche essere una scelta logica, però il titolo del topic (Treggin - Roccagrande, se ricordo bene) non si adattava all'itinerario percorso, in ogni caso se chi gestisce il sito ritiene di ottenere una più ordinata archiviazione mettendo il tutto insieme non ho niente in contrario, solo suggerirei, in questo caso, di cambiare anche il titolo del topic...terralba wrote:Ciao, ragazzi. Bel giro che ricalca in parte quello che ho fatto un paio di settimane fa salendo da Sestri Levante al Treggin e al Bocco e scendendo, via Alpe, a S. Pietro, e che trovate nella sezione itinerari (a questo proposito perchè non lo riportate anche lì, come giustamente Bade vorrebbe che tutti facessero, allargando la sezione che serve proprio a dare suggerimenti pratici a chi entra nel nostro sito senza andare a ravanare nel forum?).
Avevo ben presente il topic, delle cui indicazioni ringrazio te e gli altri , e vi ho fatto anche riferimento nel racconto e, come appunto detto in questo, non abbiamo avuto difficoltà a seguire i rombi rossi dalla vetta e in tutta la prima parte della discesa, piuttosto abbiamo avuto difficoltà a vedere la panchina, intravista solo per un attimo e che, comunque, ci sembrava molto più in basso dell'incrocio con la sterrata, unica cosa che ci interessava in questa gita... In ogni caso, per la prima parte della discesa dall'Alpe i rombi rossi seguono fedelmente il crinale, non abbiamo notato se e quanto più avanti girino a sinistra, anche perchè noi, per guadagnare strada, eravamo, semmai, più attenti e desiderosi di girare a destra, come abbiamo effettivamente e forse affrettatamente fatto... La mia impressione è, comunque, che, anche finiti i rombi rossi sul crinale, continuare su questo non porti alcun problema, essendo sempre pulito e arrivando, comunque, alla sterrata....terralba wrote:- Segnaletica sull'Alpe. Proprio nel topic dedicato al Treggin con lo scambio di indicazioni tra Giorgio Mazzarello, Gabry e il sottoscritto, è chiaro che la segnaletica è ben presente. Il rombo rosso, magari già un po' scolorito sulla vetta per via dell'esposizione, è stato rinfrescato un paio d'anni fa da Gabry & C.; bisogna solo fare un po' d'attenzione a seguirlo e a piegare a sinistra all'inizio del costone che scende verso il Passo del Colello (il riferimento visivo è una panca che si trova proprio all'incrocio con l'AV5T e i tre puntini rossi a triangolo che portano verso il Pu e aggirano lato Sud l'Alpe.
Grazie per le indicazioni , a qualcuno, spero e credo, verranno sicuramente bene; nel mio caso invece non mi sento proprio di togliere ulteriore tempo alla famiglia, oltre al fatto che, se la macchina non la uso per le gite, tanto vale che la dia indietro....terralba wrote:- Mezzi pubblici. Sarà perchè da sempre sono un appassionato del settore raccomando a tutti di utilizzarli il più possibile, anche perchè nella nostra regione sono davvero capillari. Certo, magari possono costringerti a un'alzataccia, ma (secondo me) vale sempre la pena evitare il più possibile l'uso della macchina.
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Per questo itinerario, in particolare, i mezzi pubblici si usano così:
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Riguardo poi all'uso dei mezzi pubblici per ridurre l'inquinamento, niente in contrario, ma mi sembra un palliativo più che un rimedio, sarei molto più favorevole all'abolizione completa di tutti i mezzi a benzina, cosa tecnicamente fattibile e molto più auspicabile...
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Mi sono espresso male: non intendevo dire di unificare il tuo itinerario al mio, ma di aggiungere il tuo, a se stante, nella sezione apposita, in tutto il suo sviluppo.
Cosa che vale per tutti coloro che scrivono su questo forum: i nostri suggerimenti possono davvero essere utilissimi a un sacco di gente.
Quanto all'argomento auto/mezzi pubblici, ti ripeto: io sono un po' maniaco di treni e bus e non voglio assolutamente sindacare le scelte di alcuno. Se poi ti leggesse mia moglie... Quando mi alzo alle 4.15 per prendere il Regionale delle 5 per il Levante, treno utilissimo per lunghe traversate con partenza dalle località della riviera, mi ammazzerebbe... Ciao
Cosa che vale per tutti coloro che scrivono su questo forum: i nostri suggerimenti possono davvero essere utilissimi a un sacco di gente.
Quanto all'argomento auto/mezzi pubblici, ti ripeto: io sono un po' maniaco di treni e bus e non voglio assolutamente sindacare le scelte di alcuno. Se poi ti leggesse mia moglie... Quando mi alzo alle 4.15 per prendere il Regionale delle 5 per il Levante, treno utilissimo per lunghe traversate con partenza dalle località della riviera, mi ammazzerebbe... Ciao
pace e bene
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Sono io che non avevo capito, parli della sezione itinerari del sito e non quindi nel forum? In effetti il sito non l'ho mai frequentato un granchè, e, quindi, non mi viene in mente che qualcuno parli di quello... Mi pareva però che una volta, molto tempo fa, avessi provato a inserire qualcosa e che avessi concluso, forse affrettatamente che non lo si poteva fare liberamente...terralba wrote:Mi sono espresso male: non intendevo dire di unificare il tuo itinerario al mio, ma di aggiungere il tuo, a se stante, nella sezione apposita, in tutto il suo sviluppo.
Cosa che vale per tutti coloro che scrivono su questo forum: i nostri suggerimenti possono davvero essere utilissimi a un sacco di gente.
In ogni caso, a parte queste mie sbagliate interpretazioni (evidentemente non mi capitano solo sui sentieri...) sono altri gli itinerari che ci terrei a inserire, questi, dopotutto, sono semplici itinerari su sentieri segnati in posti conosciuti che ciascuno si può costruire/organizzare da se...
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http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Sarà per deformazione professionale ma quando le descrizioni sono fatte bene e ricche di elementi pratici possono essere un ottimo riferimento anche per itinerari apparentemente semplici. Io ho preso un sacco di indicazioni utili dal tuo sito, per esempio. Complimenti sia per le descrizioni che per le foto.soundofsilence wrote:Sono io che non avevo capito, parli della sezione itinerari del sito e non quindi nel forum? In effetti il sito non l'ho mai frequentato un granchè, e, quindi, non mi viene in mente che qualcuno parli di quello... Mi pareva però che una volta, molto tempo fa, avessi provato a inserire qualcosa e che avessi concluso, forse affrettatamente che non lo si poteva fare liberamente...terralba wrote:Mi sono espresso male: non intendevo dire di unificare il tuo itinerario al mio, ma di aggiungere il tuo, a se stante, nella sezione apposita, in tutto il suo sviluppo.
Cosa che vale per tutti coloro che scrivono su questo forum: i nostri suggerimenti possono davvero essere utilissimi a un sacco di gente.
In ogni caso, a parte queste mie sbagliate interpretazioni (evidentemente non mi capitano solo sui sentieri...) sono altri gli itinerari che ci terrei a inserire, questi, dopotutto, sono semplici itinerari su sentieri segnati in posti conosciuti che ciascuno si può costruire/organizzare da se...
pace e bene
Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Ecco i miei scatti
Monte Verruga
Panorama dal Verruga
Monte Porcile
Dente di cane
Il segnavia portatile! (quanto gliel'ho detto ad alec di toglierlo da "lì" per la foto )
Alpe di Maissana
e panorama su Porcile e Verruga
Monte Pù
Chiesa di Sant'Elena
Monte Verruga
Panorama dal Verruga
Monte Porcile
Dente di cane
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Alpe di Maissana
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Monte Pù
Chiesa di Sant'Elena
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
- giorgio.mazzarello
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Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Innanzi tutto un bravo al trio Scinty, Alec e Sound per la gran bella galoppata sui monti minerari delle valli Petronio/Graveglia.
Credo che questo sia il periodo migliore per escursioni nella zona. A primavera inoltrata ed inizio estate sono luoghi dove il caldo si fà sentire parecchio.
Poi a parziale completamento della bella descrizione di Sound ecco qui la cartina del percorso fatto (traccia GPS con linea blu evidenziata con sfondo giallo).
e qui il link
http://www.quotazero.com/album/albums/u ... 000%29.jpg
Giorgio
Credo che questo sia il periodo migliore per escursioni nella zona. A primavera inoltrata ed inizio estate sono luoghi dove il caldo si fà sentire parecchio.
Poi a parziale completamento della bella descrizione di Sound ecco qui la cartina del percorso fatto (traccia GPS con linea blu evidenziata con sfondo giallo).
e qui il link
http://www.quotazero.com/album/albums/u ... 000%29.jpg
Giorgio
Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Belle foto. E che bella giornata. Chissà perchè quando capitano sono sempre in ufficio.
pace e bene
Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
beh dai in fondo c'era un po' di foschiaterralba wrote:Belle foto. E che bella giornata. Chissà perchè quando capitano sono sempre in ufficio.
anche io sogno di beccare la classica "giornata da urlo" invano...
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Passo Biscia - Verruga - Porcile - Alpe - Pù - S.Elena
Belle foto
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.