30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Moderator: Moderatori
30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Dopo un inverno come quello appena trascorso non potevo perdere l'occasione di visitare gli ultimi suoi nevai gelosamente custoditi in qualche ruga della montagna appenninica, pur così prossima le acque del Mar Ligure.
Così, venerdì mattina, poco dopo le 6, mi incammino da Crevari, la meta prefissata è il canale del Rio Malanotte sul versante orientale del Monte Reixa.
L'atmosfera è satura d'umidità, il cielo colmo di nubi basse, la natura immobile.
Risalgo velocemente le pendici del Monte Pennone carezzate da frange nuvolose che uno scirocco debole sospinge dolcemente.
La casa ex-dazio conserva un aspetto dignitoso nonostante gli anni trascosi qui sul pianoro erboso adiacente la vetta del Monte Pennone...
Il Sole prova a violare la cappa nuvolosa quando sono ormai prossimo al Passo Tardia ...
Nonostante il Reixa sia sgombro di nubi non scorgo alcun nevaio....raggiungo in discesa il Passo della Gava (752 m), noto crocevia:
Da qui seguo il sentiero che porta al Passo del Faiallo fiancheggiando i versanti orientali del Reixa; passo sotto il rifugio Gilwell...
...voltata una spalla erbosa mi inoltro nel solco del Rio Malanotte, lo sguardo è subito rapito da una piccola chiazza bianca, in alto a sinistra:
Raggiungo il compluvio vero e proprio; è qui che nel maggio 1986 alloggiava ancora un'estesa lingua nevosa...
Abbandono il sentiero e risalgo per rocce ed erba avvicinandomi alla meta...
L'altimetro segna 940 m, l'esposizione est-sud-est (azimut 120°), il litorale dista 4800 metri...
Racchiuso in un modesto anfratto roccioso, riposa in fregio ad un piccolo laghetto che ne attende l'inesorabile destino...il rigolio della cascata scandisce l'essenza effimera del tempo; mi attardo in questa culla, inebriato dalla sua ospitalità....
Dopo quasi mezz'ora mi appresto a completare l'ascesa della valletta e raggiungo la cima del Reixa: uno scirocco vivace conduce rapide nubi grasse a svalicare il dorso sommitale lambendo la Madonnina di vetta...
...anche qui sosto parecchio rapito dal disco solare che appare e scompare più volte dietro un mutevole sipario.
Prendo in discesa il sentiero per il Passo della Gava (X rossa) nella speranza di scorgere il nevaio fotografato dalla Tardia di Ponente qualche giorno fa da Fabrizio, frequentatore del forum Monte Poggio...le nubi a tratti si sollevano, giusto il tempo per scorgere, in mezzo ai pini, una vasta chiazza di neve, a ponente, verso l'Argentea. Taglio allora per prato e raggiungo, più in basso, il sentiero contraddistinto da tre cerchi rossi, quello che dalla Gava porta all'Argentea appunto; ne percorro un tratto e mi ritrovo vicino al nevaio...
...supero la pineta e lo raggiungo: siamo nel solco del Rio Carduin, tributario del più generoso Rio Leone.
L'altimetro qui segna 902 m, l'esposizione è Est (azimut 90°), siamo più vicini al litorale, 4650 m; la superficie di questo nevaio è più importante...
...e il suo spessore all'estremità superiore è ancora di 1 m, si attarderà certamente sino alla prima decade di maggio.
Tornando verso la Gava dedico un ultimo sguardo all'inverno....
....stagione che viene stagione che va.
Ringrazio fin d'ora tutti coloro che, transitando nei prossimi giorni vicino ai due nevai, volessero dedicargli un momento d'attenzione scattando qualche preziosa fotografia, a rammentare il carattere forte dell'inverno trascorso.....farebbero un grande dono a chi, come me, nelle pieghe di questa montagna ha stretto una profonda simbiosi.
Così, venerdì mattina, poco dopo le 6, mi incammino da Crevari, la meta prefissata è il canale del Rio Malanotte sul versante orientale del Monte Reixa.
L'atmosfera è satura d'umidità, il cielo colmo di nubi basse, la natura immobile.
Risalgo velocemente le pendici del Monte Pennone carezzate da frange nuvolose che uno scirocco debole sospinge dolcemente.
La casa ex-dazio conserva un aspetto dignitoso nonostante gli anni trascosi qui sul pianoro erboso adiacente la vetta del Monte Pennone...
Il Sole prova a violare la cappa nuvolosa quando sono ormai prossimo al Passo Tardia ...
Nonostante il Reixa sia sgombro di nubi non scorgo alcun nevaio....raggiungo in discesa il Passo della Gava (752 m), noto crocevia:
Da qui seguo il sentiero che porta al Passo del Faiallo fiancheggiando i versanti orientali del Reixa; passo sotto il rifugio Gilwell...
...voltata una spalla erbosa mi inoltro nel solco del Rio Malanotte, lo sguardo è subito rapito da una piccola chiazza bianca, in alto a sinistra:
Raggiungo il compluvio vero e proprio; è qui che nel maggio 1986 alloggiava ancora un'estesa lingua nevosa...
Abbandono il sentiero e risalgo per rocce ed erba avvicinandomi alla meta...
L'altimetro segna 940 m, l'esposizione est-sud-est (azimut 120°), il litorale dista 4800 metri...
Racchiuso in un modesto anfratto roccioso, riposa in fregio ad un piccolo laghetto che ne attende l'inesorabile destino...il rigolio della cascata scandisce l'essenza effimera del tempo; mi attardo in questa culla, inebriato dalla sua ospitalità....
Dopo quasi mezz'ora mi appresto a completare l'ascesa della valletta e raggiungo la cima del Reixa: uno scirocco vivace conduce rapide nubi grasse a svalicare il dorso sommitale lambendo la Madonnina di vetta...
...anche qui sosto parecchio rapito dal disco solare che appare e scompare più volte dietro un mutevole sipario.
Prendo in discesa il sentiero per il Passo della Gava (X rossa) nella speranza di scorgere il nevaio fotografato dalla Tardia di Ponente qualche giorno fa da Fabrizio, frequentatore del forum Monte Poggio...le nubi a tratti si sollevano, giusto il tempo per scorgere, in mezzo ai pini, una vasta chiazza di neve, a ponente, verso l'Argentea. Taglio allora per prato e raggiungo, più in basso, il sentiero contraddistinto da tre cerchi rossi, quello che dalla Gava porta all'Argentea appunto; ne percorro un tratto e mi ritrovo vicino al nevaio...
...supero la pineta e lo raggiungo: siamo nel solco del Rio Carduin, tributario del più generoso Rio Leone.
L'altimetro qui segna 902 m, l'esposizione è Est (azimut 90°), siamo più vicini al litorale, 4650 m; la superficie di questo nevaio è più importante...
...e il suo spessore all'estremità superiore è ancora di 1 m, si attarderà certamente sino alla prima decade di maggio.
Tornando verso la Gava dedico un ultimo sguardo all'inverno....
....stagione che viene stagione che va.
Ringrazio fin d'ora tutti coloro che, transitando nei prossimi giorni vicino ai due nevai, volessero dedicargli un momento d'attenzione scattando qualche preziosa fotografia, a rammentare il carattere forte dell'inverno trascorso.....farebbero un grande dono a chi, come me, nelle pieghe di questa montagna ha stretto una profonda simbiosi.
Non guardare, osserva.....non sentire, ascolta!
Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10 -
Gran bel reportage, complimenti
Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10 -
...poetico
Dalle parole e dalle foto,,,, pare di sentire "il silenzio" dei luoghi,
"gli odori" delle nuvole e "le sensazioni" dell'inverno che se ne và
lasciando spazio alla primavera.....
PS
ho arrampicato sabato mattina al Castellaro di Alpicella,
(salendo lungo la via "Diedro con Garbo")
con simili sensazioni, avvolto nelle nuvole basse, col vento
che le soffiava attraverso il "garbo", quasi in cima.......
Dalle parole e dalle foto,,,, pare di sentire "il silenzio" dei luoghi,
"gli odori" delle nuvole e "le sensazioni" dell'inverno che se ne và
lasciando spazio alla primavera.....
PS
ho arrampicato sabato mattina al Castellaro di Alpicella,
(salendo lungo la via "Diedro con Garbo")
con simili sensazioni, avvolto nelle nuvole basse, col vento
che le soffiava attraverso il "garbo", quasi in cima.......
"E®ne" ...VECCHIA BELINA DOC.
Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Ciao Silvio,
bel racconto e belle foto
bel racconto e belle foto
- enrico pelos
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Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Queste foto non hanno molti colori perchè sono senza sole.
Non te ne fare un cruccio,
il tutto è più che compensato dalle belle parole di accompagnamento.
Non te ne fare un cruccio,
il tutto è più che compensato dalle belle parole di accompagnamento.
Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Ci vuole proprio passione per intraprendere questa ricerca!!
- skeno
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Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Gran bel racconto e bel giro sospinto da una curiosità decisamente... curiosa!
...chissà sul versante nord quanti ne trovi ancora!
Ciao
Skeno
...chissà sul versante nord quanti ne trovi ancora!
Ciao
Skeno
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Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Ago wrote:Ci vuole proprio passione per intraprendere questa ricerca!!
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
- giorgio.mazzarello
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Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Bravo Silvio,
bel racconto e bell'obbiettivo dell'escursione.
Molto significative le tue parole piene di emozioni, sensazioni e pensieri.
Giorgio
bel racconto e bell'obbiettivo dell'escursione.
Molto significative le tue parole piene di emozioni, sensazioni e pensieri.
Giorgio
Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Ma tu che stai, perché rimani?
Un altro inverno tornerà domani
cadrà altra neve a consolare i campi
cadrà altra neve sui camposanti.
bellissimo ed inusuale topic, complimenti.
Un altro inverno tornerà domani
cadrà altra neve a consolare i campi
cadrà altra neve sui camposanti.
bellissimo ed inusuale topic, complimenti.
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
....nessuno, neppure nel comprensorio del Beigua.skeno wrote:....chissà sul versante nord quanti ne trovi ancora!
Le nevicate nostrane sono quasi esclusivamente accompagnate da ventilazione settentrionale che asporta accumuli sui versanti padani (sopravento) per riportarli su quelli marittimi (sottovento) anche grazie alla formazione dei rotori.
L'orografia marittima è poi molto più acclive di quella padana favorendo lo scivolamento della neve nelle gole e il deposito di spessori importanti.
Infine la maggiore esposizione alla radiazione solare accentua il processo di fusione/gelo conferendo maggiore solidità ai nevai residui.
La curiosità deriva da una passione coltivata da bambino....sono nato e cresciuto su queste pendici affacciate sul mare, mi hanno preso per mano e mi hanno fatto conoscere il piacere di andare in montagna, di convivere con la Natura, di scrutarne le manifestazioni atmosferiche. Ho stretto un vincolo profondo con questi luoghi, amo raggiungerli in solitudine per gustare un rapporto intimo, viscerale. Salgo spesso da Crevari, ormai da oltre 30 anni, ma ogni volta è come la prima......sospinto da una curiosità decisamente... curiosa!
Grazie a tutti.
Non guardare, osserva.....non sentire, ascolta!
- lupo della steppa
- Quotazerino doc
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Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
bellissimo!!!
anch'io mi faccio a volte dei trip del genere
comunque è vero che paradossalmente sui versanti a nord questi nevaietti non si trovano
come dici tu a sud possono cadere piccole slavine
per dire,giovedi sono stato sul monte Grosso salendo da nord,e tutto quello che ho trovato a oltre 1200m. sotto la croce del Beigua,nel punto più riparato dal vento di mare che c'è,è stata questa misera chiazzetta di neve
anch'io mi faccio a volte dei trip del genere
comunque è vero che paradossalmente sui versanti a nord questi nevaietti non si trovano
come dici tu a sud possono cadere piccole slavine
per dire,giovedi sono stato sul monte Grosso salendo da nord,e tutto quello che ho trovato a oltre 1200m. sotto la croce del Beigua,nel punto più riparato dal vento di mare che c'è,è stata questa misera chiazzetta di neve
...montagna vissuta,tempo per respirare... (Reinhard Karl)
"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
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(Nuvola Rossa,capo Sioux)
Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Ti faccio i miei complimenti..............davvero.............
Anch'io sono un appassionato dalla X rossa che sale da Crevari, la percorro diverse volte all'anno.........
Non solo, sono anche un attento osservatore del Reixia grazie al mio lavoro.........Già perchè lavorando in porto sulle imbarcazioni, osservo il Reixia tutto l'anno durante gli innumerevoli viaggi che compio verso Multedo lungo il canale dell'aereoporto. E' un punto di vista privilegiato che mi permette di cogliere tutte le trasformazioni che avvengono sulla montagna, in particolare la neve.........L'acqua purtroppo non riesco a scorgerla anche se distinguo benissimo alcune profonde spaccature dette "Caite" in riva sx orografica del rio Secco.........
Diverse volte mi sono chiesto quanto sarebbe durata la neve lassù, nei valloni del Reixia...........
Quest'anno il 13 di marzo ancora si sciava mentre il 3 di aprile gli accumuli erano oramai solo nei solchi più profondi.
30 aprile. Hai immortalato gli ultimi "baluardi" di un bell'inverno "tosto", almeno per me...........
GRAZIE !!!!!!
Ciao.
Anch'io sono un appassionato dalla X rossa che sale da Crevari, la percorro diverse volte all'anno.........
Non solo, sono anche un attento osservatore del Reixia grazie al mio lavoro.........Già perchè lavorando in porto sulle imbarcazioni, osservo il Reixia tutto l'anno durante gli innumerevoli viaggi che compio verso Multedo lungo il canale dell'aereoporto. E' un punto di vista privilegiato che mi permette di cogliere tutte le trasformazioni che avvengono sulla montagna, in particolare la neve.........L'acqua purtroppo non riesco a scorgerla anche se distinguo benissimo alcune profonde spaccature dette "Caite" in riva sx orografica del rio Secco.........
Diverse volte mi sono chiesto quanto sarebbe durata la neve lassù, nei valloni del Reixia...........
Quest'anno il 13 di marzo ancora si sciava mentre il 3 di aprile gli accumuli erano oramai solo nei solchi più profondi.
30 aprile. Hai immortalato gli ultimi "baluardi" di un bell'inverno "tosto", almeno per me...........
GRAZIE !!!!!!
Ciao.
Belin !
Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Bellissimo reportage, che coglie in pieno un momento magico dei nostri monti, il passaggio tra due stagioni - ma presto saremo già alla terza, l'estate.
Complimenti e grazie
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...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
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- gambeinspalla
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Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Leggerti è stata un'emozione ...
Avevo visto anch'io quella macchia di neve solitaria al Malanotte, domenica scorsa, e ci avevo rivolto un pensiero, ricordndo le bell salite fatte quest'inverno in quella zona.
La poesia del tuo racconto (perchè io lo chiamerei proprio "racconto", non reportage) è qualcosa di unico.
Grazie.
Andrea
Avevo visto anch'io quella macchia di neve solitaria al Malanotte, domenica scorsa, e ci avevo rivolto un pensiero, ricordndo le bell salite fatte quest'inverno in quella zona.
La poesia del tuo racconto (perchè io lo chiamerei proprio "racconto", non reportage) è qualcosa di unico.
Grazie.
Andrea
"Io intanto salgo, poi si vedrà ..."
- Pazzaura
- Titano di Quotazero
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Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Che forte!! Gran reportage.
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Grande Silvio, sono Fabrizio del forum Monte Poggio, qui Fish67.
Condivido con te le stesse emozioni, io son legato di piu' al versante Cogoletese (Rama, Sciguello, etc).
Il 28 aprile quando ho visto il nevaio salendo alla Gava son rimasto letteralmente esterefatto.
Tenevo d'occhio anche un nevaio tra il Sciguello ed il Rama , poco sopra le rocche di Vatterasca (sui 1050m circa) ma non credo che sia arrivato a maggio.
Per dover di cronaca allego la mia foto fatta dalla cima della Tardia di Ponente
Condivido con te le stesse emozioni, io son legato di piu' al versante Cogoletese (Rama, Sciguello, etc).
Il 28 aprile quando ho visto il nevaio salendo alla Gava son rimasto letteralmente esterefatto.
Tenevo d'occhio anche un nevaio tra il Sciguello ed il Rama , poco sopra le rocche di Vatterasca (sui 1050m circa) ma non credo che sia arrivato a maggio.
Per dover di cronaca allego la mia foto fatta dalla cima della Tardia di Ponente
Ciao, Fabrizio P.
Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Ciao Fabrizio,Fish67 wrote:Grande Silvio, sono Fabrizio del forum Monte Poggio, qui Fish67.
Condivido con te le stesse emozioni, io son legato di piu' al versante Cogoletese (Rama, Sciguello, etc).
Il 28 aprile quando ho visto il nevaio salendo alla Gava son rimasto letteralmente esterefatto.
Tenevo d'occhio anche un nevaio tra il Sciguello ed il Rama , poco sopra le rocche di Vatterasca (sui 1050m circa) ma non credo che sia arrivato a maggio.
Per dover di cronaca allego la mia foto fatta dalla cima della Tardia di Ponente
spero vivamente che tu e/o altri riusciate a documentare la durata effettiva del nevaio più grande, io nutro dubbi sul fatto di tornare su ancora una volta nel mese di maggio....sarebbe un grande contributo perchè queste circostanze hanno tempi di ritorno piuttosto lunghi.
Non guardare, osserva.....non sentire, ascolta!
Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
racconto ricco di emozioni;
mi è piaciuta molto questa tua particolare ricerca.
penso che d'ora in poi guarderò i nevai con tutt'altro spirito
mi è piaciuta molto questa tua particolare ricerca.
penso che d'ora in poi guarderò i nevai con tutt'altro spirito
Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Mi unisco al coro di complimenti per le belle foto e le sensazioni trasmesse!!!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
chissà perché, come esseri umani, ci appassioniamo a piccole cose effimere...
il nevaio superstite a primavera, ma anche i primi fiori che sbucano dalla neve, le luci di un'alba o di un tramonto, o altre cose che sappiamo non possono durare... ... ...
non sarà che abbiamo qualcosa in comune, noi e queste piccole cose "passeggere".... .... ....
scusate il sentimentalismo, ma è sera, è primavera, l'aria è profumata, la gioventù è lontana... ogni tanto si può lasciarsi andare.
Sì, ma solo per un attimo.
Piuttosto, tornando in tema, perchè non postare il racconto anche nel topic "Canale Malanotte" che sappiamo essere molto frequentato, direi rispolverato ampiamente ad ogni inverno, per non perderne memoria? (ai mods l'ardua sentenza )
il nevaio superstite a primavera, ma anche i primi fiori che sbucano dalla neve, le luci di un'alba o di un tramonto, o altre cose che sappiamo non possono durare... ... ...
non sarà che abbiamo qualcosa in comune, noi e queste piccole cose "passeggere".... .... ....
scusate il sentimentalismo, ma è sera, è primavera, l'aria è profumata, la gioventù è lontana... ogni tanto si può lasciarsi andare.
Sì, ma solo per un attimo.
Piuttosto, tornando in tema, perchè non postare il racconto anche nel topic "Canale Malanotte" che sappiamo essere molto frequentato, direi rispolverato ampiamente ad ogni inverno, per non perderne memoria? (ai mods l'ardua sentenza )
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...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
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Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
leggo solo ora; complimenti per il racconto e per la gita
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Lao Tse (VI sec a.C.)
Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Ho ricevuto notizie da un amico che, il 10 maggio, salendo in mtb al Passo della Gava, ha avvistato il nevaio più grande, quello sulle pendici meridionali del Monte Argentea, separatosi in due porzioni distinte ma ancora visibile da lontano...
Non guardare, osserva.....non sentire, ascolta!
Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
piccolo contributo al topic:
martedì 18 maggio, salito a case Becco/ Cornua (sopra Sori), ben visibili sulle pendici meridionali dell'Aiona, in pieno sole, due ampi ("ampi") nevai superstiti - questi secondo me supereranno maggio.
La situazione nei versanti N com'è?
Qualcuno ne ha notizia?
ciao a tutti
martedì 18 maggio, salito a case Becco/ Cornua (sopra Sori), ben visibili sulle pendici meridionali dell'Aiona, in pieno sole, due ampi ("ampi") nevai superstiti - questi secondo me supereranno maggio.
La situazione nei versanti N com'è?
Qualcuno ne ha notizia?
ciao a tutti
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- Lusciandro
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Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Penna e Pennino domenica 23 (scattata dalla X gialla sopra ad Allegrezze)
Ma la primavera avanza Lusciandro
Più a destra se ne vedeva dell'altra, penso fosse l'Aiona, e salendo sul Maggiorasca ne ho pestato per una cinquantina di metri (bella compatta).Ma la primavera avanza Lusciandro
Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
grazie!
risposta a tempo di record
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Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Ho tirato fuori un pezzo di fotogramma da un video (la qualità è quella che è, ero sul Groppo Rosso con la fotocamera) di quello che penso sia il versante N dell'Aiona (tanto per completezza di informazione)
LusciandroRe: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
a me sembra il versante N del Cantomoro, o del M. Nero, insomma la costiera ta Penna e Aiona. Ma non sono sicuro al 100%
Direi - ma sono passati alcuni giorni - che a sud ce n'era di più!
Hallo
Direi - ma sono passati alcuni giorni - che a sud ce n'era di più!
Hallo
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Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Io direi che si tratta proprio dell'Aiona. Il Monte Nero dovrebbe essere quello dietro l'Aiona a sinistra.
Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
come non detto - sorrywolf wrote:a me sembra il versante N del Cantomoro, o del M. Nero, insomma la costiera ta Penna e Aiona.
... ... ...
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Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Buongiorno a tutti...
Riporto in auge un tema a me sempre caro, poiché invecchiando perdo il pelo ma infoltisco il vizio.
Così dopo molte osservazioni da lontano, e il crescente desiderio da vicino, ho calzato ieri gli scarponi per raggiungerlo.
Sotto uno spicchio di luna calante mi incammino nel pacifico crepuscolo dell'angelica annunciazione.
La luce mi insegue e mi raggiunge alla casetta ex-dazio; volterò presto a destra per seguire le vecchie tracce di bracconieri e partigiani nell'austero versante settentrionale della Tardia di Levante...
Bastioni precari riempiono di macerie e di ombre dirupi profondi, che terminano nella luce dolce di Sambuco...fuori via guadagno il Passo della Gava, risalgo verso Cà du Bullu e taglio ad occidente nel versante prativo-arboreo; qui i pini torcono le loro esistenze ai rigori di un clima che pare non invecchiarli, ma li percuote. Non scorgo l'amico che son venuto a cercare ed affranto raggiungo il dorso poco a ovest del Reixa dove mi adagio ad ascoltare: le restrizioni hanno zittito il civile brusio che normalmente giunge fin quassù; il silenzio è così profondo che m'illudo perfino d'aver ricavato dentro un più ampio spazio abitabile...
Inseguendo le note di tante osservazioni ed un poco d'intuito, scendo verso il passo Vaccaria che lascio presto piegando a sud-est lungo un'altra via poco battuta. Non passa molto che il desiderio di trovarlo si materializza: smunto, quasi esanime da almeno due mesi avari di precipitazioni, si lascia consumare rivolto a mezzogiorno e alle acque del golfo, lì sotto a portata di qualche chilometro:
Mi avvicino per contemplarne le spoglie...è pur sempre neve caduta quattro mesi fa, ai primi di dicembre!
Verso nord-ovest, con Rocca Vaccaria sullo sfondo...
E verso sud-est, la sagoma del Pennone e l'urbe...
Soddisfatto d'esser giunto per un'estrema visita, mi affretto per rientrare; mi attendono, anche se non sono proprio certo che abbiano colto la mia fuga!
Tra gli alberi, nella macchia selvaggia più in basso, scorgo però un'altra chiazza...e la memoria topografica rimbalza subito indietro d'un decennio!
Abbandono la comodità del sentiero per cavalcare l'entusiasmo e l'imbizzarrita linea di massima pendenza. Raggiungo in picchiata il sentiero Gava>Argentea e lo risalgo un poco tagliando gli impluvi che più in basso abbeverano il torrente Lerone.
Attraverso una vasta area coltivata da cinghiali affamati per affacciarmi su una rupe che sorregge la sponda sinistra del rio Carduin e dirimpetto ritrovo proprio lui:
Il raffronto è inequivocabile e parla d'un fine inverno/inizio primavera più pigro di allora, circostanza che rende oggi la sua permanenza perfino più straordinaria:
Non ho tempo di avvicinarmi per misurare e toccar con mano, ma già covo l'idea di ritornare mentre lo saluto prima di sparire dietro il versante:
Li ho collocati entrambi in questo stralcio 3D, sperando di risalire presto ad aggiornare la mia curiosità, e spero anche la vostra.
Riporto in auge un tema a me sempre caro, poiché invecchiando perdo il pelo ma infoltisco il vizio.
Così dopo molte osservazioni da lontano, e il crescente desiderio da vicino, ho calzato ieri gli scarponi per raggiungerlo.
Sotto uno spicchio di luna calante mi incammino nel pacifico crepuscolo dell'angelica annunciazione.
La luce mi insegue e mi raggiunge alla casetta ex-dazio; volterò presto a destra per seguire le vecchie tracce di bracconieri e partigiani nell'austero versante settentrionale della Tardia di Levante...
Bastioni precari riempiono di macerie e di ombre dirupi profondi, che terminano nella luce dolce di Sambuco...fuori via guadagno il Passo della Gava, risalgo verso Cà du Bullu e taglio ad occidente nel versante prativo-arboreo; qui i pini torcono le loro esistenze ai rigori di un clima che pare non invecchiarli, ma li percuote. Non scorgo l'amico che son venuto a cercare ed affranto raggiungo il dorso poco a ovest del Reixa dove mi adagio ad ascoltare: le restrizioni hanno zittito il civile brusio che normalmente giunge fin quassù; il silenzio è così profondo che m'illudo perfino d'aver ricavato dentro un più ampio spazio abitabile...
Inseguendo le note di tante osservazioni ed un poco d'intuito, scendo verso il passo Vaccaria che lascio presto piegando a sud-est lungo un'altra via poco battuta. Non passa molto che il desiderio di trovarlo si materializza: smunto, quasi esanime da almeno due mesi avari di precipitazioni, si lascia consumare rivolto a mezzogiorno e alle acque del golfo, lì sotto a portata di qualche chilometro:
Mi avvicino per contemplarne le spoglie...è pur sempre neve caduta quattro mesi fa, ai primi di dicembre!
Verso nord-ovest, con Rocca Vaccaria sullo sfondo...
E verso sud-est, la sagoma del Pennone e l'urbe...
Soddisfatto d'esser giunto per un'estrema visita, mi affretto per rientrare; mi attendono, anche se non sono proprio certo che abbiano colto la mia fuga!
Tra gli alberi, nella macchia selvaggia più in basso, scorgo però un'altra chiazza...e la memoria topografica rimbalza subito indietro d'un decennio!
Abbandono la comodità del sentiero per cavalcare l'entusiasmo e l'imbizzarrita linea di massima pendenza. Raggiungo in picchiata il sentiero Gava>Argentea e lo risalgo un poco tagliando gli impluvi che più in basso abbeverano il torrente Lerone.
Attraverso una vasta area coltivata da cinghiali affamati per affacciarmi su una rupe che sorregge la sponda sinistra del rio Carduin e dirimpetto ritrovo proprio lui:
Il raffronto è inequivocabile e parla d'un fine inverno/inizio primavera più pigro di allora, circostanza che rende oggi la sua permanenza perfino più straordinaria:
Non ho tempo di avvicinarmi per misurare e toccar con mano, ma già covo l'idea di ritornare mentre lo saluto prima di sparire dietro il versante:
Li ho collocati entrambi in questo stralcio 3D, sperando di risalire presto ad aggiornare la mia curiosità, e spero anche la vostra.
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Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Belin Ilvio,
non sapevo di questa tua passione per i nevai effimeri, anche perché mi ero perso il tuo post di 11 anni fa.
Interessante comunque. Complimenti.
non sapevo di questa tua passione per i nevai effimeri, anche perché mi ero perso il tuo post di 11 anni fa.
Interessante comunque. Complimenti.
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Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
....ma che forte sto topic! aggiornato dopo 11 anni, poi....
interessante, davvero.................belle parole, anche
d'ora in poi se e quando incontrerò qualche nevaio residuo (in effetti rappresentano sempre incontri affascinanti, che ci portano a riflettere, in qualche modo), me ne ricorderò e lo posterò qui
il forum ha bisogno di argomenti effimeri !
interessante, davvero.................belle parole, anche
d'ora in poi se e quando incontrerò qualche nevaio residuo (in effetti rappresentano sempre incontri affascinanti, che ci portano a riflettere, in qualche modo), me ne ricorderò e lo posterò qui
il forum ha bisogno di argomenti effimeri !
...........non seguitemi, mi sono perso anch'io !
Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Ciao ....ho tante passioni e poco tempo!...Littletino wrote:Belin Ilvio,
non sapevo di questa tua passione per i nevai effimeri, anche perché mi ero perso il tuo post di 11 anni fa.
...ma se non avessi visto la foto del profilo, come sarei potuto risalire all'identità di littletino?
Tornando al topic, ieri c'era il fuoco lassù nelle terre alte d'appennino, di sterpaglia per "fortuna" e apparentemente circoscritto nell'impluvio del rio Malanotte...
Non guardare, osserva.....non sentire, ascolta!
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Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Ciao Silvio,silvio74 wrote: ...ma se non avessi visto la foto del profilo, come sarei potuto risalire all'identità di littletino?
ci si incontra sempre nei luoghi dove meno te lo aspetti, come l'ultima volta, che non mi ricordo più se era a Pta Martin o dal Tardia.
Littletino era davvero impossibile per te capire chi fosse, ma immaginavo ti avrebbe aiutato la foto che, anche se ha qualche anno, mi corrisponde ancora.
Sì ho visto, grande enfasi sui socials, tanti invocavano pene di morte ....silvio74 wrote: Tornando al topic, ieri c'era il fuoco lassù nelle terre alte d'appennino, di sterpaglia per "fortuna" e apparentemente circoscritto nell'impluvio del rio Malanotte...
Anche tu sei abbastanza vecchio per ricordare come fino agli anni '90, quelle stesse montagne, a partire da novembre bruciavano regolarmente ogni weekend per giorni e giorni, e non c'erano Canadair o elicotteri.
Dalle foto che ho visto sono bruciate solo erba e sterpaglie nel Malanotte, la nuova erba che crescerà a breve sarà più verde.
Il problema è che col fuoco ti si saranno sciolti i nevai ...
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
...importante è incontrarsi, il luogo è marginale, ma era ai Belli VentiLittletino wrote:Ciao Silvio,
ci si incontra sempre nei luoghi dove meno te lo aspetti, come l'ultima volta, che non mi ricordo più se era a Pta Martin o dal Tardia.
Sono abbastanza vecchio per ricordare, sì....che la mamma di questi imbecilli è sempre fertile, e li rinnova come la nuova erba!Littletino wrote:Tornando al topic, ieri c'era il fuoco lassù nelle terre alte d'appennino, di sterpaglia per "fortuna" e apparentemente circoscritto nell'impluvio del rio Malanotte...
Sì ho visto, grande enfasi sui socials, tanti invocavano pene di morte ....
Anche tu sei abbastanza vecchio per ricordare come fino agli anni '90, quelle stesse montagne, a partire da novembre bruciavano regolarmente ogni weekend per giorni e giorni, e non c'erano Canadair o elicotteri.
Dalle foto che ho visto sono bruciate solo erba e sterpaglie nel Malanotte, la nuova erba che crescerà a breve sarà più verde.
Il problema è che col fuoco ti si saranno sciolti i nevai ...
Pena di morte no, per nessuno, ma mi piacerebbe tanto sorprenderne uno sul fatto...lassù tra gli animali, sguinzaglierei l'animale che tutti i giorni tengo a bada, non senza fatica!
Poteva andare ben peggio, alla fine mi pare l'abbiano circoscritto all'impluvio del Malanotte....e il nevaio "Carduin" è ben più a ponente.
Ora che qui possiamo "incontrarci" spesso, ti saluto
Non guardare, osserva.....non sentire, ascolta!
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Re: 30.04.2010 - Le ultime tracce dell'inverno 2009/10
Ai Belli venti eh? Vabbè col Tardia ci ho dato di poco, si vede che la lezione di geologia che mi avevate somministrato in quell'occasione mi ha starato il GPS.silvio74 wrote:...importante è incontrarsi, il luogo è marginale, ma era ai Belli Venti :
Secondo me è un mix di incuria e stupidità.silvio74 wrote: Sono abbastanza vecchio per ricordare, sì....che la mamma di questi imbecilli è sempre fertile, e li rinnova come la nuova erba!
Pena di morte no, per nessuno, ma mi piacerebbe tanto sorprenderne uno sul fatto...lassù tra gli animali, sguinzaglierei l'animale che tutti i giorni tengo a bada, non senza fatica!
Come stanno verificando i frequentatori "abituali" della montagna, a causa di questa situazione assurda che stiamo vivendo da un anno a questa parte, tutti i cretini che normalmente andrebbero ad insozzare le spiagge o ad affollare i bar e i Centri Commerciali, hanno cominciato a camminare sui sentieri principali, portando in quota la loro "ignoranza".
Non a caso sembra che l'incendio sia partito dal Gilwell, che purtroppo ho verificato essere diventato mèta di soggetti che vi si recano per sfuggire alle restrizioni sugli assembramenti e poter esprimere finalmente in piena libertà le loro performance alcolico-culturali.
Questo è l'importante!silvio74 wrote: Poteva andare ben peggio, alla fine mi pare l'abbiano circoscritto all'impluvio del Malanotte....e il nevaio "Carduin" è ben più a ponente.
Ora che qui possiamo "incontrarci" spesso, ti saluto
A presto!
Magari ai Belli Venti, o ancor meglio al Carduin.
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".