Pania Secca, Pilastro Montagna
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Pania Secca, Pilastro Montagna
Ciao a tutti, domenica con io e l'amico fiorentino Kopernik abbiamo messo nel sacco questa via.
Fra le (poche) vie lunghe su roccia in Apuane questa è una delle più classiche, forse seconda solo alla Oppio-Colnaghi al Pizzo d'UCcello come importanza... anche se ho l'impressione che rispetto a quella sia molto meno ripetuta.
In un forum di liguri è giusto ricordare che la via ("Gran Pilastro Sud-Est" sulla guida CAI-TCI) fu opera di alpinisti di Genova: Montagna e Dellacasa nel luglio 1963 (per la prima invernale, gennaio 1969, si scomodò addirittura Gogna con Noli, Piana e Vaccari).
Per noi apuanisti la via è nota e assai temuta dai meno esperti, come noi siamo...
In effetti è impegnativa: lunga, con avvicinamento complesso e pericoloso, e con roccia di qualità mediocre o scarsa, tranne che sui passi più duri (che sono 5 o 6). Anche la chiodatura, seppur presente, non è abbondante, almeno rispetto ad altre classiche apuane: le soste ci sono praticamente sempre, i chiodi intermedi pure ma non sono mai più di 3-4 per tiro, tranne forse sul diedro iniziale.
Tecnicamente le difficoltà arrivano al V+ in diversi passaggi, forse VI- in uno o due casi (a mio avviso non sul diedro del primo tiro, dato VI sulla guida CAI-TCI, in realtà sul V/V+ abbastanza ben chiodato). Mi sono sembrati ostici il "famoso" diedro erboso e liscio del quarto tiro (unico passo duro tirato da me, gli altri se li è smazzati il socio, complimenti) e anche un paio di passi secchi di placca al quinto e al decimo tiro. Difficile psicologicamente anche l'ultimo passaggio dell'ultimo tiro, uno strapiombo sul V+ con il chiodo sotto i piedi e non integrabile, anche se con prese grosse e roccia ottima.
Non abbiamo così tanta esperienza su vie del genere e ci abbiamo messo tantissimo, speravamo di cavarcela in 7-8 ore e ce ne abbiamo messe quasi 9, in più l'avvicinamento (che è parecchio, ma parecchio ravanoso) ci ha portato via mezz'ora in più del previsto. Contando che non siamo partiti così presto come si poteva (alle 7:40 dalla strada), siam finiti per uscire in vetta alle 19:30!!! Però grazie alle giornate lunghe e alla discesa comodissima, siamo rientrati all'auto prima del buio, senza tirar fuori le frontali.
I tiri più sostenuti comunque sono i primi 4, e in proporzione ci hanno richiesto molto più tempo, tant'è che abbiamo affrontato i tiri mediani con notevole apprensione per l'ora tarda... poi alla fine abbiamo recuperato e abbiamo potuto respirare un po' di più.
L'ambiente è assolutamente splendido e selvaggio, sia lungo l'avvicinamento sia lungo la via, che è molto panoramica, essendo la Pania Secca l'ultima montagna apuana elevata andando verso meridione. In questo periodo la fioritura in quota è al suo culmine, ed è veramente meravigliosa per quantità e varietà.
Anche le luci serali, lungo la discesa per le distese di mirtilli sottostanti la vetta, erano affascinanti... abbiamo anche avvistato un gruppetto di mufloni.
Insomma una giornata per me di grande soddisfazione, soprattutto contando che qualche tempo fa il Pilastro mi sembrava un obiettivo difficile e lontano...
metto alcune foto:
Il Pilastro visto dalla cresta Est:
Asfodeli lungo l'avvicinamento:
Il primo tiro con il diedro "di VI" di cui parlavo:
Ambiente severo:
Secondo tiro:
Sosta numero 4, con scritta caratteristica al posto degli spit levati:
Placca breve ma dura sopra la sosta 4:
Altra placca molto impegnativa, sopra la sosta 9:
kopernik alla sosta 10:
ormai è sera:
Il diedro-canale dell'ultimo tiro:
Vi risparmio la nostra foto di vetta, è pietosa......
Se qualcuno è interessato alla via e vuole altre info chieda pure.
Fra le (poche) vie lunghe su roccia in Apuane questa è una delle più classiche, forse seconda solo alla Oppio-Colnaghi al Pizzo d'UCcello come importanza... anche se ho l'impressione che rispetto a quella sia molto meno ripetuta.
In un forum di liguri è giusto ricordare che la via ("Gran Pilastro Sud-Est" sulla guida CAI-TCI) fu opera di alpinisti di Genova: Montagna e Dellacasa nel luglio 1963 (per la prima invernale, gennaio 1969, si scomodò addirittura Gogna con Noli, Piana e Vaccari).
Per noi apuanisti la via è nota e assai temuta dai meno esperti, come noi siamo...
In effetti è impegnativa: lunga, con avvicinamento complesso e pericoloso, e con roccia di qualità mediocre o scarsa, tranne che sui passi più duri (che sono 5 o 6). Anche la chiodatura, seppur presente, non è abbondante, almeno rispetto ad altre classiche apuane: le soste ci sono praticamente sempre, i chiodi intermedi pure ma non sono mai più di 3-4 per tiro, tranne forse sul diedro iniziale.
Tecnicamente le difficoltà arrivano al V+ in diversi passaggi, forse VI- in uno o due casi (a mio avviso non sul diedro del primo tiro, dato VI sulla guida CAI-TCI, in realtà sul V/V+ abbastanza ben chiodato). Mi sono sembrati ostici il "famoso" diedro erboso e liscio del quarto tiro (unico passo duro tirato da me, gli altri se li è smazzati il socio, complimenti) e anche un paio di passi secchi di placca al quinto e al decimo tiro. Difficile psicologicamente anche l'ultimo passaggio dell'ultimo tiro, uno strapiombo sul V+ con il chiodo sotto i piedi e non integrabile, anche se con prese grosse e roccia ottima.
Non abbiamo così tanta esperienza su vie del genere e ci abbiamo messo tantissimo, speravamo di cavarcela in 7-8 ore e ce ne abbiamo messe quasi 9, in più l'avvicinamento (che è parecchio, ma parecchio ravanoso) ci ha portato via mezz'ora in più del previsto. Contando che non siamo partiti così presto come si poteva (alle 7:40 dalla strada), siam finiti per uscire in vetta alle 19:30!!! Però grazie alle giornate lunghe e alla discesa comodissima, siamo rientrati all'auto prima del buio, senza tirar fuori le frontali.
I tiri più sostenuti comunque sono i primi 4, e in proporzione ci hanno richiesto molto più tempo, tant'è che abbiamo affrontato i tiri mediani con notevole apprensione per l'ora tarda... poi alla fine abbiamo recuperato e abbiamo potuto respirare un po' di più.
L'ambiente è assolutamente splendido e selvaggio, sia lungo l'avvicinamento sia lungo la via, che è molto panoramica, essendo la Pania Secca l'ultima montagna apuana elevata andando verso meridione. In questo periodo la fioritura in quota è al suo culmine, ed è veramente meravigliosa per quantità e varietà.
Anche le luci serali, lungo la discesa per le distese di mirtilli sottostanti la vetta, erano affascinanti... abbiamo anche avvistato un gruppetto di mufloni.
Insomma una giornata per me di grande soddisfazione, soprattutto contando che qualche tempo fa il Pilastro mi sembrava un obiettivo difficile e lontano...
metto alcune foto:
Il Pilastro visto dalla cresta Est:
Asfodeli lungo l'avvicinamento:
Il primo tiro con il diedro "di VI" di cui parlavo:
Ambiente severo:
Secondo tiro:
Sosta numero 4, con scritta caratteristica al posto degli spit levati:
Placca breve ma dura sopra la sosta 4:
Altra placca molto impegnativa, sopra la sosta 9:
kopernik alla sosta 10:
ormai è sera:
Il diedro-canale dell'ultimo tiro:
Vi risparmio la nostra foto di vetta, è pietosa......
Se qualcuno è interessato alla via e vuole altre info chieda pure.
Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
Complimenti! la via sembra splendida e di impegno
Curiosità: cosa recita la scritta alla sosta?
Curiosità: cosa recita la scritta alla sosta?
Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
A me la scritta pare di averla capita ma non la riporto : (e se poi mi sbaglio...?)
Complimenti per la salita!
Complimenti per la salita!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
Mi sembra di leggere "W la pipa" o qualcosa del genere... probabilmente era un accanito fumatoreAndreaC wrote:Complimenti! la via sembra splendida e di impegno
Curiosità: cosa recita la scritta alla sosta?
Anche tu avevi capito così... vero scinty?
Cmq scherzi a parte non conoscevo neanche questa salita di Euro...
complimenti veramente per l'avventura, e per l'umiltà con cui l'hai raccontata.
Tanto di cappello!
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- davec77
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Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
Diciamo che avete capito in 2 su 3...
Altro che "Lotta Continua" e "Potere alle Masse"...
Tornando seri, una cosa è meglio che la dica, non si sa mai che qualcun altro ci voglia provare (occhio, per eventuali climbers... la roccia è quasi sempre friabile e l'avvicinamento lungo e non banale, a fronte di difficoltà tecniche che non raggiungono il 6a).
Comunque: al terzo tiro, dove varie relazioni e consigli letti in giro si raccomandano di traversare subito a destra sopra la sosta, perché è facile sbagliare, noi ovviamente abbiamo sbagliato e siamo saliti cercando di traversare più in alto, in corrispondenza di una fettuccia in clessidra (che dovrebbe essere dell'altra via che percorre il pilastro, la "Cordata del Cottolengo"). Di fronte a un passo liscissimo che sarà almeno di VI+, il socio è riuscito a piantare un bel chiodo nuovo, che gli ha permesso di azzerare e traversare.
Purtroppo il chiodo (che non è neppure piantato fino in fondo) è rimasto lì, dato che la posizione rendeva a me difficile la schiodatura. Il chiodo è ben visibile anche dalla sosta, ma non deve trarre in inganno! Bisogna traversare molto prima, e portarsi subito nel diedrino più a destra!
Altro che "Lotta Continua" e "Potere alle Masse"...
Tornando seri, una cosa è meglio che la dica, non si sa mai che qualcun altro ci voglia provare (occhio, per eventuali climbers... la roccia è quasi sempre friabile e l'avvicinamento lungo e non banale, a fronte di difficoltà tecniche che non raggiungono il 6a).
Comunque: al terzo tiro, dove varie relazioni e consigli letti in giro si raccomandano di traversare subito a destra sopra la sosta, perché è facile sbagliare, noi ovviamente abbiamo sbagliato e siamo saliti cercando di traversare più in alto, in corrispondenza di una fettuccia in clessidra (che dovrebbe essere dell'altra via che percorre il pilastro, la "Cordata del Cottolengo"). Di fronte a un passo liscissimo che sarà almeno di VI+, il socio è riuscito a piantare un bel chiodo nuovo, che gli ha permesso di azzerare e traversare.
Purtroppo il chiodo (che non è neppure piantato fino in fondo) è rimasto lì, dato che la posizione rendeva a me difficile la schiodatura. Il chiodo è ben visibile anche dalla sosta, ma non deve trarre in inganno! Bisogna traversare molto prima, e portarsi subito nel diedrino più a destra!
Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
COMPLIMENTI! Gran bella via storica. Non so se la farò mai. L'avevamo osservata e commentata dalla vetta dopo aver fatto la cresta Nord ad Aprile. Davvero bravi!
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
Hai già fatto anche la Oppio-Colnaghi?davec77 wrote: Altro che "Lotta Continua" e "Potere alle Masse"...
e beh... o abbiamo la vista buona o siamo anche noi accaniti fumatori!davec77 wrote:Diciamo che avete capito in 2 su 3...
complimenti ancora
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Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
...splendido report davvero!!!
La roccia comunque a me sembrava più che buona per esser montagna dalle foto?
Sono le foto ad essere belle?
Perchè niente foto di vetta?
Bravi per la realizzazione!
Magnifico il pilastro!
La roccia comunque a me sembrava più che buona per esser montagna dalle foto?
Sono le foto ad essere belle?
Perchè niente foto di vetta?
Bravi per la realizzazione!
Magnifico il pilastro!
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
concordo... dai ormai ci vuole anche la foto di vetta!
In essa ci sarà sicuramente tutta la tensione/emozione/fatica del momento....
vai tranquillo che la capiamo!
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Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
Davvero complimenti!!!!!
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
ahah ok! non avevo guardato bene e pensavo fosse qualche insulto a chi avva rimosso gli spit
- davec77
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Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
Sì in effetti dalle foto non si vede tanto, anche perché in due casi ho fotografato dei tratti su placche compatte. Però la roccia è molto "marmosa" e chi conosce un po' le Apuane sa che non ci si deve attendere niente di buono... un po' lo si intuisce dalle prime foto. Purtroppo nel complesso, fra le classiche apuane che ho ripetuto, queste mi è sembrata una di quelle con roccia peggiore: al livello dello spigolo della Roccandagia che si fece l'anno scorso con ramingo, forse anche peggio.Alexander wrote:
La roccia comunque a me sembrava più che buona per esser montagna dalle foto?
Sono le foto ad essere belle?
Purtroppo no, sarebbe nei miei programmi per quest'estate, come difficoltà è simile (e probabilmente è migliore sia la roccia sia la chiodatura), però il problema è che sul Pilastro ci siamo resi conto di essere decisamente lenti... e la Oppio ha 7-8 tiri in più...Roger wrote:Hai già fatto anche la Oppio-Colnaghi?
Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
E si, credo che la difficoltà principale sia la lunghezza.... 18 tiri (di cui molti sopra i 50 m.) non sono certo da sottovalutare, anche considerato che anche se non siamo sull'eiger, anche sul Pizzo il tempo può cambiare....davec77 wrote: Purtroppo no, sarebbe nei miei programmi per quest'estate, come difficoltà è simile (e probabilmente è migliore sia la roccia sia la chiodatura), però il problema è che sul Pilastro ci siamo resi conto di essere decisamente lenti... e la Oppio ha 7-8 tiri in più...
sicuramente bisogna allenarsi sulla velocità
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Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
La ricordo... la ricordo bene!!! E' stata abbastanza tosta, per le mie capacità di allora. Non che adesso abbia fatto chissà quali salti di qualità intendiamoci.. Mi sono velocizzato un pò sulle manovre ed ho curato l'aspetto nodi e soste, però sono decisamente fuori allenamento sulla scalata. Poca falesia quest'anno ... anzi .. niente falesia quest'anno! Sono andato una volta a Pietragrande con mikesangui e sono uscito con le braccia a pezzi! Sul grado non ho assolutamente fatto progressi... quindi tirando le somme: Avrò sveltito nodi e manovre ma ho rallentato le prestazioni da arrampicata... in conclusione senza entrambi i requisiti la Oppio-Colnaghi (nonostante la miglior qualità della roccia) me la posso sognare anch'io!!davec77 wrote:Sì in effetti dalle foto non si vede tanto, anche perché in due casi ho fotografato dei tratti su placche compatte. Però la roccia è molto "marmosa" e chi conosce un po' le Apuane sa che non ci si deve attendere niente di buono... un po' lo si intuisce dalle prime foto. Purtroppo nel complesso, fra le classiche apuane che ho ripetuto, queste mi è sembrata una di quelle con roccia peggiore: al livello dello spigolo della Roccandagia che si fece l'anno scorso con ramingo, forse anche peggio.
Purtroppo no, sarebbe nei miei programmi per quest'estate, come difficoltà è simile (e probabilmente è migliore sia la roccia sia la chiodatura), però il problema è che sul Pilastro ci siamo resi conto di essere decisamente lenti... e la Oppio ha 7-8 tiri in più...Roger wrote:Hai già fatto anche la Oppio-Colnaghi?
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
- Marco_Bibi
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Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
Complimenti Davec, gran bella salita.
Insieme al Diedro Sud e alla Oppio-Colnaghi è nella mia lista dei desideri. Chissà, prima o poi...
Ancora bravi.
Ciao
Insieme al Diedro Sud e alla Oppio-Colnaghi è nella mia lista dei desideri. Chissà, prima o poi...
Ancora bravi.
Ciao
"Chiamatemi Ismaele..."
- davec77
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Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
Intanto puoi cominciare dal Diedro Sud del Pizzo, che è una via assai meno lunga e impegnativa, oltre che molto bella. La roccia è buona e i chiodi ci sono (non troppi eh!). Tecnicamente trovi al più 2-3 passi di V, ci sono ottime relazioni in rete. Ideale in autunno quando fa un po' meno caldo!Marco_Bibi wrote:Complimenti Davec, gran bella salita.
Insieme al Diedro Sud e alla Oppio-Colnaghi è nella mia lista dei desideri. Chissà, prima o poi...
Ancora bravi.
Ciao
Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
Buonasera a tutti. Mi permetto una disgressione sul topic, ma neanche più di tanto:
Questa sera ho partecipato ad una serata veramente speciale. Nella sede genovese della Giovane Montagna è stata presentata una serie di diapositive storiche sulle Apuane... a presentare la serata c'erano nientemeno che Angelo Nerli e, ospiti d'eccezione, Euro Montagna e Gianni Pastine
Come potete ben immaginare è stato un evento davvero particolare ed emozionante.
Avere tre colonne dell'Alpinismo storico, ligure e toscano, riunite alla stessa tavola è già di per sè un'occasione rara, tanto quanto osservare in diretta le rare immagini di repertorio sulle splendide Apuane e sulle scalate dei loro pionieri. Ad impreziosire l'atmosfera poi, svettavano l'epico umorismo e la simpatia di Euro e di Angelo, che hanno sfoderato battute e racconti davvero esilaranti sulle loro avventure in montagna, ed ancor più la saggezza e l'umiltà di tre uomini che hanno vissuto un'epoca irripetibile; tre uomini che hanno scritto (e non in senso metaforico) le pagine di un alpinismo di fatica, di sacrificio e di ricerca, ma soprattutto di un alpinismo che era povero di mezzi ed equipaggiamento tecnico, ma estremamente ricco in termini di virtù.
Sul Pilastro Montagna per non uscire troppo dal seminato:
Ho raccontato ad Euro Montagna che una settimana fa un amico aveva ripetuto la sua via al pilastro. Euro, felice nell'apprendere della ripetizione, mi ha raccontato che la sera precedente quella salita, avvenuta il 7 Luglio 1963, avendo a disposizione una dozzina di pesche (non ricordo dove le abbia reperite) se le mangiò tutte una dopo l'altra. Poche ore prima di ascendere, con un "leggero" peso sullo stomaco, fu colto da qualche dubbio se affrontare o meno la salita, con Dellacasa che già si fregava le mani pensando "questa volta me la scampo". Invece le pesche si assestarono presto nella pancia di Euro e l'ascensione venne compiuta! Durante la scalata vennero sorpresi da ben due temporali... uno nel bel mezzo dell'arrampicata ed uno quasi all'uscita quando ormai erano quasi asciutti. Di questa incredibile e fortunata avventura è rimasta nota la frase di Montagna rivolta al compagno quando, in un punto difficile ed in una posizione tutt'altro che comoda, si prodigava a recuperare un Dellacasa in difficoltà, esclamò: "...Soprattutto ti proibisco di volare".
Vi lascio con una foto della serata: (perdonate la qualità ma è zoomata dal telefonino)
Da sinistra: Gianni Pastine, Euro Montagna, Angelo Nerli.
Questa sera ho partecipato ad una serata veramente speciale. Nella sede genovese della Giovane Montagna è stata presentata una serie di diapositive storiche sulle Apuane... a presentare la serata c'erano nientemeno che Angelo Nerli e, ospiti d'eccezione, Euro Montagna e Gianni Pastine
Come potete ben immaginare è stato un evento davvero particolare ed emozionante.
Avere tre colonne dell'Alpinismo storico, ligure e toscano, riunite alla stessa tavola è già di per sè un'occasione rara, tanto quanto osservare in diretta le rare immagini di repertorio sulle splendide Apuane e sulle scalate dei loro pionieri. Ad impreziosire l'atmosfera poi, svettavano l'epico umorismo e la simpatia di Euro e di Angelo, che hanno sfoderato battute e racconti davvero esilaranti sulle loro avventure in montagna, ed ancor più la saggezza e l'umiltà di tre uomini che hanno vissuto un'epoca irripetibile; tre uomini che hanno scritto (e non in senso metaforico) le pagine di un alpinismo di fatica, di sacrificio e di ricerca, ma soprattutto di un alpinismo che era povero di mezzi ed equipaggiamento tecnico, ma estremamente ricco in termini di virtù.
Sul Pilastro Montagna per non uscire troppo dal seminato:
Ho raccontato ad Euro Montagna che una settimana fa un amico aveva ripetuto la sua via al pilastro. Euro, felice nell'apprendere della ripetizione, mi ha raccontato che la sera precedente quella salita, avvenuta il 7 Luglio 1963, avendo a disposizione una dozzina di pesche (non ricordo dove le abbia reperite) se le mangiò tutte una dopo l'altra. Poche ore prima di ascendere, con un "leggero" peso sullo stomaco, fu colto da qualche dubbio se affrontare o meno la salita, con Dellacasa che già si fregava le mani pensando "questa volta me la scampo". Invece le pesche si assestarono presto nella pancia di Euro e l'ascensione venne compiuta! Durante la scalata vennero sorpresi da ben due temporali... uno nel bel mezzo dell'arrampicata ed uno quasi all'uscita quando ormai erano quasi asciutti. Di questa incredibile e fortunata avventura è rimasta nota la frase di Montagna rivolta al compagno quando, in un punto difficile ed in una posizione tutt'altro che comoda, si prodigava a recuperare un Dellacasa in difficoltà, esclamò: "...Soprattutto ti proibisco di volare".
Vi lascio con una foto della serata: (perdonate la qualità ma è zoomata dal telefonino)
Da sinistra: Gianni Pastine, Euro Montagna, Angelo Nerli.
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Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
Grandi!
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Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
Bravi Davec e socio!
....mi associo all'anonimo sostenitore di fonti di energia rinnovabile: W LA DIGA!
....mi associo all'anonimo sostenitore di fonti di energia rinnovabile: W LA DIGA!
Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
pria wrote:Bravi Davec e socio!
....mi associo all'anonimo sostenitore di fonti di energia rinnovabile: W LA DIGA!
Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
A proposito, Davec: avrai senz'latro visto su Gulliver la ripetizione della via da parte di una forte cordata genovese (anzi, Bolzanetese ) della via. Anche loro hanno confermato le tue impressioni e le tue sensazioni.
Bravo di nuovo (anche al tuo socio, ovviamente...)
Bravo di nuovo (anche al tuo socio, ovviamente...)
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Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
Indubbiamente deve essere stato emozionante. Tre grandi protagonisti dell'alpinismo, dagli anni '50 ai '70, e non solo in Apuane.ramingo wrote: Questa sera ho partecipato ad una serata veramente speciale. Nella sede genovese della Giovane Montagna è stata presentata una serie di diapositive storiche sulle Apuane... a presentare la serata c'erano nientemeno che Angelo Nerli e, ospiti d'eccezione, Euro Montagna e Gianni Pastine
Come potete ben immaginare è stato un evento davvero particolare ed emozionante.
Avere tre colonne dell'Alpinismo storico, ligure e toscano, riunite alla stessa tavola è già di per sè un'occasione rara, tanto quanto osservare in diretta le rare immagini di repertorio sulle splendide Apuane e sulle scalate dei loro pionieri. Ad impreziosire l'atmosfera poi, svettavano l'epico umorismo e la simpatia di Euro e di Angelo, che hanno sfoderato battute e racconti davvero esilaranti sulle loro avventure in montagna, ed ancor più la saggezza e l'umiltà di tre uomini che hanno vissuto un'epoca irripetibile; tre uomini che hanno scritto (e non in senso metaforico) le pagine di un alpinismo di fatica, di sacrificio e di ricerca, ma soprattutto di un alpinismo che era povero di mezzi ed equipaggiamento tecnico, ma estremamente ricco in termini di virtù.
Ad Euro Montagna e soprattutto ad Angelo Nerli non può che andare ammirazione e stima per tutto ciò che hanno fatto sulle nostre montagne.
- davec77
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Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
Sì poi ho visto, ma in realtà solo dopo aver fatto la via... al momento di inserire a mia volta il post su Gulliver...mazzysan wrote:A proposito, Davec: avrai senz'latro visto su Gulliver la ripetizione della via da parte di una forte cordata genovese (anzi, Bolzanetese ) della via. Anche loro hanno confermato le tue impressioni e le tue sensazioni.
Bravo di nuovo (anche al tuo socio, ovviamente...)
loro sono forti e la fanno un po' più facile, ma tant'è...
Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
Peccato non aver partecipato alla serata.
Ottimo resoconto
Ottimo resoconto
Video e foto panoramiche a 360° in Montagna e non solo --> Colsub.it
Colsub TV in onda 24 ore su 24
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Do you speak English?
Belandi!
(by Origone)
Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
Vorrei alcune informazioni:
- Accesso
- Discesa
- Accesso
- Discesa
- davec77
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Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
Eh.......!vigolame wrote:Vorrei alcune informazioni:
- Accesso
- Discesa
la discesa è molto semplice e veloce, e si svolge per facili sentieri lungo la normale della Pania Secca e poi lungo il segnavia n.7 fino a Piglionico.
L'accesso invece è decisamente complesso e delicato, ma puoi trovare alcune valide indicazioni cercando in rete. Ora sarebbe lunghissimo descriverlo nel dettaglio (e quando ho ripetuto io la via probabilmente non abbiamo neppure seguito il percorso migliore), comunque in sintesi, da poco prima di Piglionico, sotto la Nordest della Secca, devi seguire una stradella sterrata nel bosco e poi tracce di sentiero con ometti che più in alto traversano i ghiaioni basali della suddetta parete. Sempre traversando verso sinistra arrivi sulla cresta Est della Secca, la segui brevemente finché non vedi chiaramente il Pilastro.
La via parte dalla selletta basale del Pilastro, che si trova molto più in basso, quindi devi scendere a sinistra in un canale erboso e poi progressivamente traversare verso quella selletta, poco prima della quale incontri anche il noto Canale Trimpello. Tutto questo percorso è abbastanza lungo e piuttosto pericoloso (terreno apuano ripido e disagevole), per cui sei non sei pratico (cosa che mi permetto di supporre, vista la tua domanda) è vivamente consigliabile una ricognizione preliminare.
E' possibile raggiungere il Pilastro anche da Fornovolasco, probabilmente non ci si impiega di più, però poi il rientro dopo la via diventa molto lungo.
Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
Esiste una 3 possibilità non molto conosciuta ma secondo me la meno faticosa ,una volta finita la sterrata come detto da David e inziato a salire la cresta dopo poco sulla sinistra trovi 2 faggi su cui un pò sbiadito ma ancora visibile cè un segno rosso,e dove si indovina una specie di sentierino prendi li in piano e rimanendo quasi sempre alla stessa quota ,salvo qualche sali scendi ,ti ritrovi hai piedi del canale sceso da David e vicino alla partenza della"la cordata del cottolengo" ,dove con un paio di tiri reincontri la classica se invece vuoi fare solo la classica prosegui un poco a sinistra e con facile arrampicata ti porti sulla cresta da dove parte la classica.Il sentiero non è segnato ma si capisce dove passa ,e se rimani alla stessa quota con un pò docchio non si perde ,comunque valuta tu in base alle tua esperienza.Ciao
Pilastro Montagna, ringraziamenti
Grazie per avermi risposto riguardo all'avvicinamento. Sì, non mi ritengo esperto. Comunque
qualche salita l'ho effettuata. Per me questa sarà impegnativa, ma spero che potrò realizzarla
in futuro.
Alberto Vigolo
qualche salita l'ho effettuata. Per me questa sarà impegnativa, ma spero che potrò realizzarla
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Alberto Vigolo
- davec77
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Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
Un saluto al toni, "vecchia conoscenza" che a volte fa capolino su questo forum... e grazie per la dritta, immagino che il sentierino in questione (noto probabilmente solamente ai garfagnini più smaliziati ) aggiri del tutto la cresta sulla sinistra rimanendo relativamente in basso... aggirando anche la Pania Verde forse? O non ho capito nulla?toni wrote:Esiste una 3 possibilità non molto conosciuta ma secondo me la meno faticosa ,una volta finita la sterrata come detto da David e inziato a salire la cresta dopo poco sulla sinistra trovi 2 faggi su cui un pò sbiadito ma ancora visibile cè un segno rosso,e dove si indovina una specie di sentierino prendi li in piano e rimanendo quasi sempre alla stessa quota ,salvo qualche sali scendi ,ti ritrovi hai piedi del canale sceso da David e vicino alla partenza della"la cordata del cottolengo" ,dove con un paio di tiri reincontri la classica se invece vuoi fare solo la classica prosegui un poco a sinistra e con facile arrampicata ti porti sulla cresta da dove parte la classica.Il sentiero non è segnato ma si capisce dove passa ,e se rimani alla stessa quota con un pò docchio non si perde ,comunque valuta tu in base alle tua esperienza.Ciao
Re: Pania Secca, Pilastro Montagna
Ciao David ogni tanto ci sentiamo ,si hai capito benissimo ,il sentiero ti risparmia la salita della Pania verde e la discesa nel canale Ciao