![Laughing :lol:](./images/smilies/icon_lol.gif)
Questa bellissima montagna è la più alta della costiera che costituisce la parte orientale del gruppo del Gran Paradiso, costiera che comprende altre importanti vette come la Roccia Viva, la Becca di Gay e via via fino alla Rosa dei Banchi.
Fa parte della famosa triade degli Apostoli (Sant'Orso, Sant'Andrea e San Pietro) anche se il nome Gran San Pietro deriva da un'errata trascrizione di "Gran Peirro" grande montagna rocciosa.
Siamo partiti sabato per salire al bel rifugio Pontese, che si raggiunge in circa 40 minuti dalla diga di Teleccio, nell'alto vallone di Piantonetto (una diramazione della valle Orco).
Appena arrivati ci diamo da fare con un invitante tagliere misto
![Uahauah :risataGrassa:](./images/smilies/icon_mrgreen1.gif)
Ieri partenza alle 4, la salita è lunga sono 1500 m di dislivello. Raggiungiamo il pianoro della Muanda di Teleccio e seguiamo il sentierino poco marcato e abbastanza scomodo che risale ripidi pendii verso il bivacco Carpano. Lasciato il bivacco sulla sinistra si sale il filo di una morena e per pietraie si raggiunge il ghiacciaio di Teleccio. Lo si risale (ormai è un grosso nevaio) e con un ultimo tratto ripido di neve e di terriccio si raggiunge il colle omonimo.
Al colle facciamo l'unico incontro della giornata, due ragazzi provenienti dalla val di Cogne che gentilmente aspettano prima di scendere il tratto franoso per evitare di tirarci addosso qualcosa.
Dal colle sono ben visibili i tre canali che solcano il versante orientale della nostra meta, la via normale percorre quello centrale. Il canale non è più salibile perchè spaccato in molti punti, quindi dopo aver superato sulla destra la crepaccia terminale già ben aperta, risaliamo il costone che fa da sponda al canale, su salti di roccia pessima, detriti e ripidi tratti in neve (teniamo sempre i ramponi).
Si raggiunge quindi il colle di San Pietro sulla dispuviale con la Valnontey. Si segue un tratto di cresta a saliscendi, un pendio di neve e poi un salto di rocce non difficile ma instabili. Dopo una placchetta piuttosto liscia si traversa sul versante est e poi si sale direttamente verso la vetta su roccia ora molto buona, con passaggi non banali (in particolare un breve diedro-camino un po' strapiombante ma ben ammanigliato).
In vetta grandissima soddisfazione, ma la felicità maggiore è l'esserci insieme alla Scinty
![Very Happy :D](./images/smilies/icon_biggrin.gif)
![Applause =D>](./images/smilies/eusa_clap.gif)
Siamo stati lenti, quasi 8 ore di salita, ma il terreno è molto delicato e non ci ha permesso di correre, inoltre abbiamo avuto molte incertezze a trovare il sentiero al buio (compreso un guado avventuroso
![Laughing :lol:](./images/smilies/icon_lol.gif)
Panorama veramente eccezionale, non una nuvola in cielo! Si vedeva tutto dal Monviso al Rosa, in fondo in fondo si vedeva addirittura il Finsteraarhorn!
In discesa abbiamo seguito il percorso di salita con qualche incertezza nel trovare il traverso per tornare sulla cresta. Non abbiamo fatto doppie. Dal colle veloce discesa su neve ancora compatta e poi sul ripido sentiero. Infine meritata bevuta al rifugio
![Very Happy :D](./images/smilies/icon_biggrin.gif)
Meritatissimi complimenti alla Scinty
![Applause =D>](./images/smilies/eusa_clap.gif)
![Diavoletto :diavoletto:](./images/smilies/icon_twisted1.gif)
![Thumbup : Thumbup :](./images/smilies/thumbup.gif)
E' una vetta poco frequentata e impegnativa, il PD delle relazione mi pare parecchio stretto come mi ha confermato Mara la gestrice del rifugio. Di grande soddisfazione però!